chiudi | stampa

Raccolta di poesie di Enrico Nottoli
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Non è impossibile

Non è impossibile

Chiedi a chi vuoi quanto ti ho amata, quanto lo faccio
tutt’ora. Viola.
Ma anche tu mi hai amato nel silenzio di uno sguardo
che ci ha perduti alla stazione di chi s’innamora
vedendosi lontani pian piano a sventolare fazzoletti bianchi.
Lo so, me lo dicesti quel pomeriggio di ottobre:
quello dei tuoi dolci capelli fra le mie fragili dita,
quello dei baci rubati, delle tue guance, quello degli occhi
buttati
sui tuoi fianchi,
sui tuoi seni, sulle tue labbra, sulla tua lieve vita
che pareva tanto forte soltanto allora. Ora dove? Ora?
Sì è così bello amarsi serenamente, ma impossibile.
Ed io cercherò in tutti i modi di farlo, cuore, respiro impassibile
soltanto se ignaro da te. Ci siamo amati, e so che lo faremo
e magari per caso scenderemo dal primo treno
stracciando i brandelli dei nostri saluti, perché è impossibile amarsi
è come chiedere a me di gettare una penna nella spazzatura.  
Tu, io, io impazzisco al tuo sorriso sugli occhi di un altro.
Ho paura.
Se non tanto di te, soprattutto di me e dei miei continui pensieri:
“Saprai mai dimenticare? Crederai un giorno nei sempre?”
E se gli attimi volano via leggeri, leggeri
come polvere,
quale ragione trattiene i rimpianti incatenati ad un idrante?
Probabilmente leggerò Rimbaud per poterti vedere, Bukowski per capire
che se tu sarai tu ed io io non potremmo mai lasciarci. Mia vita.
Mio sospiro.
E l’amore lacera. Il letto sbraita. Mi giro e rigiro.
Niente. Un’ignara poesia. Basta.

Credo di averti fatta innamorare. Mentre io vivo di ogni tuo singolo abbraccio.
Chiedi a chi vuoi quanto ti ho amata. Quanto ancora, in eterno lo faccio.

*

Siamo soli assieme

Siamo soli assieme

L’alone di un bicchiere sopra un tavolinetto da caffè nero.
Parole grigie e consunte
trascinate dietro al giorno,
come destino.
E credere di meritare le bellezze dell’universo,
e della gente che ha capito qualcosa prima di noi.
Mentre la massa rotola e sfreccia in automobili,
non pensando a nulla.
Dio, perché non c’ho provato anche io
a spacciare leggerezza?
E sciarpe di cotone?
La notte magari,
quando tutto, si sa, deve avere una fine.
Dai.
Basta coi problemi,
siamo soli assieme, siamo solo assieme dei morti fetali!