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Raccolta di poesie di Alberto Becca
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Quasi

Son quasi certo: la vita è una suite, un concerto

E' quasi sicuro: quando la testa incontra un muro

il dolore, lo sconforto risulta  quasi insopportabile:

si perde quasi la coscienza (il trauma era quasi inevitabile)

Nel labirinto, indefinito, dei circa, dei quasi e dei forse

non si trova la via d'uscita, sono inutili le folli corse

alla ricerca della giusta strada, del buon percorso.

Siamo quasi stretti nella stretta morsa (o morso)

fra l'incudine e il martello, fra i brutto e il quasi bello

L' indicesione, il dubbio quasi Amletico: questo o quello?

condiziona quasi ogni attimo dell'esistenza umana

(ci conforta Quasimodo e la letteratura nostrana)

 

 

 

*

Testo-contesto-pretesto

Le parole sono come lische di pesc,

sono come quando ci si dimentica l'ombrello e si esce

Le parole sono alibi che presto verranno smontati,

sono come gli orli sdruciti di certi vestiti usati

Sono come i negozi in fila nei centri commerciali:

tutti diversi fra di loro ma tremendamente uguali

Le parole sono distanze che separano gli oggetti,

sono prodotti difettosi, altamente imperfetti,

sono frammenti del meteorite che è l'animo umano

caduti da grande distanza, sono un inclinato piano

sul quale corre la biglia dei pensieri, del ricordi

Le parole sono un grido, un tonfo, un fuggi e mordi..

andate in libera uscita non vogliono tornare...

sono aggregati di plastica in mezzo al mare,

sono una casuale sommatoria di lettere alfabetiche

a volte sicuramente ortodosse, altre volte eretiche

 

*

Perdove percome perquando, perchè

Perchè iniziare un viaggio anche con coraggio ma senza nulla intorno.. un viaggio selvaggio, un viaggio-miraggio senza alcun ritorno ?

Per quando si ritorna alla propria terra, custodita in serra e perdente nella quotidiana assurda guerra , ma nell' alcova la terra non si trova ?

Per come ogni camminamento svanisce nel momento in cui sento che invece del cemento sotto i piedi non c'è quel che vedi ma quel che credi ?

Per dove si cerca disperatamente il bandolo della matassa e la gran cassa suona a vuoto, nell' impeto di arrestare o di imbastardire il proprio divenire ?

*

Numerologia

Scala dal dolore: da uno a sette

Livelli emoglobinici fino a diciassette

Uno nessuno qualcuno centomila

Fino ad un milione tutti i numeri in fila

Rispetto a ieri invecchiamo di un giorno

Troppe cifre formano il contorno

degli umani abitanti in aumento costante

Il mondo è una bolgia, un otto volante

La matematica è solo un' opinione

La cibernetica è solo un' astrazione

Durante il G20 troppe statistiche

dati da paura, cifre anacronistiche

Con la realtà (il falso e il vero)

il mio feeling è tendente allo zero

*

Meno buio-piu’ luce

Fra un arrivo e una partenza

fra un ingresso ed una uscita

si comprende che la vita

non è proprio esatta scienza

Non è un trucco nè alchimìa

non è un faro anabbagliante

non l'insieme disarmante

di episodi.. non magìa

Vita è pace o è conflitto,

un mistero, un buio fitto

Vita è luce che ogni giorno

tange ciò che ci sta intorno

*

Personalmente

A volte (co)stretto fra corpo e mente

Altre voltre indeciso o indifferente

Personalmente ho detto e fatto niente

che possa un domani eventualmente

essere posto a paragone, indecente,

o preso a modello, velleitariamente.

Non ho cogitato alcunchè di veramente

innovativo, propositivo..evidentemente

ogni botte dà il vino che ha .. (sovente

il commensale - bevitore pare talmente

inesperto o incerto che clamorosamente

incespica nel mito arcaico del buon vino

confondendo il Brunello con il Fragolino)

 

*

Cari saluti

Saluti (salute ?) salutissimi, saluti diversi,

convenevoli, abbracci, baci, , ammiccamenti,

ancora saluti, cenni, rimandi, segni evidenti

che presuppongono un futuro rivedersi

E' salutare salutarsi, salvo che inopinatamente

il saluto non possa ripetersi in futuro

e si infranga come auto contro un muro

che si sfracella e di cui non resta niente

*

S(u)onetto e S(u)onlordo

Il netto disse al lordo:

"Indubbiamente è merce rara

ma esiste anche la tara !"

Chi sarà mai piu' sordo

di chi non vuol sentire ?

Nessuno è piu' insipiente

di chi non vuol capire!"

Ma il lordo , vecchio saggio,

disse ammiccando al netto:

"L' equità è quasi un miraggio:

nessuno te lo ha mai detto ?

La stessa legislazione

vige ormai in tutti i paesi:

in ogni caso o situazione

ci son due misure e due pesi!"

 

*

Il S(u)onetto

A tutte l' ore endecasillabi si spandono nel mondo

pòpolan di note e suoni l' aere già sincopati

Parole che in quattro quarti, verbi che terzinati

deliziano gli uditi giungono nel profondo

dell' animo per deliziarci con dolce armonia

per rendere piu' digeribile le quotidianità

per dare significato a tutte le amenità

che quotidianamente intasano la via

Musica e poesia sono sorelle, cugine

dell' unica medaglia sono il diverso lato

che le rende insieme diverse ma assai vicine

per vincere la battaglia , la gara, il campionato

contro il tedium vitae, sono le medicine

che il Supremo Maestro da sempre ha donato

*

Son-etto - son-grammo: poesia in affanno

Tanto tuono' che piovve.. tanto la gatta

al lardo va che ci lascia lo zampino..

Come le idee migliori sarà mattino

che le consegna come la pappa fatta

cosi' l' ispirazione piu' originale

verrà dal vento, sarà la  buriana

che alternandosi alla tramontana

ti porterà un testo eccezionale

Ma resta insoluto il dubbio antico

ch' ogni poeta dentro s'arrovella

L' angoscioso dubbio.. foglia di fico

che aleggia su ciascheduna novella

Saran parole vane, quelle che dico

o faranno ammutolire la favella ?

*

L’ ignaro

Chiedo all' aritmetica una giusta metrica

per filsofare in versi.. mondi diversi...

Scarto la dogmatica: troppo aristocratica

per un semplice villano: un artigiano

della frase fatta, dalla testa matta,

mancato rimatore o pseudo inventore

di storie immaginate, uova, frittate

inseguendo gli aggettivi,  flop dei sostantivi..

Chiedo clemenza alla web - utenza :

meno di uno sguardo, un occhio di riguardo

per qualsiasi testo, leggero, modesto

che potesse mai uscire o dovesse partorire

questa penna o mouse, in questa vuota house

e inopinatamente ma drammaticamente

giungere senza clamore all'ignaro lettore

 

*

Le belle parole

Piu' che parole sono suoni o anèliti..

le belle parole han molti prosèliti

e riempiono discorsi, bocche, rime

di panegirici, ad uscir son sempre prime

Condiscono scritti e allocuzioni

come le note fan con le canzoni

Le ascolti e credi-speri spesso

che il loro inarrestabile successo

sia dovuto ad una innata sensazione,

alla magia o all' immaginazione

che inevitabilmente vien rivolta

quando le si legge o le si ascolta

Rimane muta la fine del conflitto:

un bel tacer non fu mai scritto

*

Interrogativi

Statisticamente parlando, basandosi sulle cifre ed ipotizzando

che quanto ricordo sia vero, verificabile, verosimile e sincero

alle domande che mi sono state poste ho dato le seguenti risposte:

sì (12 %) no (38 %) forse (49 %) :  rimane 1 % (disperso nel vento)...

è ben poca cosa e trattasi di quesiti irrisolvibili e quindi irresponsibili

Sono anche convinto che, cambiando tali percentuali in ogni vivente,

tale congettura numerica  sia irrilevante, e non serva proprio a niente

*

Sospeso

Sospeso fra la terra e il mare, fra cose da dire, da fare,

fra il vuoto circostante e il pieno eccessivo, esuberante

di una collettività devota al digitale, attenta al virtuale,

refrattaria alla oggettività dei fatti, alle parole, al reale

Sospeso ma non in bilico, camminando su un sottile filo

teso fra l' indifferenza e una timida presa di coscienza

indeciso fra un disimpegno totale, brutale ed egoistico

e uno stupore non empirico, volonteroso, altruistico

Oscillante fra l' amara odierna realtà , il contingente

e il mistero di un futuro che sempre vincerà sul presente

Conscio che se si rimane sospesi troppo ci pervade

una insana sicurezza, si avanza, si barcolla, poi si cade

*

Proibito

Nel vocabolario è urgente togliere o sostituire sostantivi

nomi, pronomi, cognomi, verbi, avverbi, proverbi, aggettvi :

bene, male, alfa, omega. sinistra, destra, decenza, coerenza,

buon senso, consenso, dissenso, equilibrio, ideali,  pazienza

Chiunque ne faccia uso (proprio e/o improprio) sarà punito

in quanto l' uso di tali parole deve scomparire, sarà proibito

*

Comunicato stampa

Dichiaro sotto mia totale responsabilità

avendone avuta piena facoltà e capacità

non ostante sia stato fortemente consigliato

nel presente a non scavare ancora nel passato

e perdurante questo malessere inguaribile

questo struggimento pseudo incoercibile

tenuto anche conto di: spread,  previsioni

meteo, probabilità, contrattempi, illusioni,

avendo in mente quello che agli umani

accadrà stanotte o tutt' al piu' domani..

in scienza e coscienza, pensando ai doveri

piu' che ai diritti o alle disgrazie di ieri

dichiaro quindi che in merito ai brutti

eventi che sono sotto gli occhi di tutti

di soffrire in silenzio, di non capire

e di non avere proprio nulla da dire

 

 

*

Pèntola

Amore è una pentola, una pentola a pressione

Insieme ai sussurri sobbolle il minestrone

dei forse, dei ma, dei : ...sarebbe piu' opportuno

delle paranoie che lambiscono ciascuno

dei troppi ingredienti che stiamo cucinando:

aspetto, charme, desideri, tralasciando

l'unico autentico prezioso vegetale

che rende felice qualsiasi commensale

IL  cavolo cappuccio ? La rapa ? La cipolla ?

E' indubbio che in questo stralunato copia e incolla

non puo' mancare cio' che da' sapore alla mistura

cio' che rende vero un sentimento: la paura...

 

 

*

Dall’ alto della torre Prendiparte

Cosa si ammira dall' alto della torre

che austera e silenziosa svetta

poderosa e al ciel mira diretta

mentre alla base la vita scorre?

 

Non si vedon piazze, tetti, non profili

di colline che si perdon delicate

in Appennino, non le lastricate

vie d' un tempo, non chiese, non cortili

 

Invece osservo il muoversi sgraziato

di una umanità dolente che ha lasciato

alle spalle storia, usanze, tradizioni

annullando memorie e convinzioni

per gettarsi urlando a capofitto

in un presente-futuro buio fitto

 

*

Fra il dire e il fare

Fra quel che si puo' dire, quel che si puo' pensare

c'è di mezzo il mare ? Lo attraverserò

Fra quel che si puo' fare, quel che si puo' scordare

è bene collocare un giusto borderò

La vita è pianta grama, quasi come un Kokedama

Il futuro appre incerto come l' acqua nel deserto

Il presente è inconcludente , un po troppo immantinente

Il passato è il grande iato che si capta nei metrò

*

Troppe ti

Un tabarro in taffetà taciturno e tenebroso

talmente truce da trasformare il teatro nella

tremebonda tanaglia tra talassocrazia e terra

Tecnologia tipica del tale, tizio timoroso

di trasformare tutti i tentativi nel tormento

di travalicare la tautologia del tradimento,

tagliando tutte le tenui tiepidezze e troncando

ogni torbida teoria; tenacemente tramutando

il tecnopegnio truffatore nella tracotanza

di una tacita e tenace testimonianza

*

In ogni modo

Comunque vada

la foglia controvoglia è legata al ramo

Ovunque vada

il pesce non riesce ad evitare l' amo

Qualunque cosa

accada e avanti vada il tempo non regredisce

Quantunque avanzi

si arresta la protesta: l' umano languisce

Il dunque cede il passo al forse e getta il sasso

nello stagno dei quando.. ci si sta rassegnando

Il dubbio scompare.. è sempre piu' un vagare

nel buio inospitale del "..è tutto sempre uguale.."

*

Lectio pauperum

I nuovi poveri e i ricchi vecchi:

diseredati e abbienti in convergenze

parallele, miserie, fatali assenze,

germogli floridi e rami secchi

 

La proprietà di molti beni

mobili e immobili, gli intenti nobili,

opportunismo, finzioni, ignobili

denari ed il loro andirivieni

 

Sfugge agli studi anche i piu' perfetti,

ad ogni calcolo, alle statistiche,

alle previsioni piu' pessimistiche

chi resta solo e povero di affetti

*

Mai

Per quella polvere che non mangerai

Per i traguardi che raggiungerai

Mete, comete, serate inquiete, la sete e l' acque chete

Per quelle porte che non aprirai

 

Per quelle sedi ove non siederai

Per le persone che non incontrerai

Borse, risorse, corse e rincorse, i se, i ma e i forse

Per ogni muro che scavalcherai

 

Per ogni mano che non strngerai

Per ogni viso che non guarderai

Vest, cotesti, innesti disonesti, vorresti, potresti

Per ogni vita che non salverai

*

Copia e incolla

Mi chiedo se l'uomo è una foresta, oppure una foglia,

mi chiedo il perchè di molte solitudini controvoglia..

Mi chiedo se dipingere, sorridere, toccare con mano

il disagio e la fragilità equivale a gardare lontano

senza scorgere nulla, avere un sguardo offuscato

non dalla nebbia ma dall'amaro ricordo del passato

Mi chiedo se ogni parola è attacco, difesa, sacrificio,

o usurpazione, illusione, esaltazione, forse meretricio

Mi chiedo se ogni risposta che si ottiene sia un tranello

e la si debba copiare e /o incollare nel proprio cervello

 

*

Sale rivelandola

Ogni scala che si sale, che si scende, che protende

i suoi gradini rivela quel che la scala poi sottende...

Ogni gradino, alto, largo, basso, ogni singolo passo

anticipa e rivela il movimento per lanciare il sasso

nell' acqua dell' esistenza, attendendo con pazienza

che il sasso dopo alcuni rimbalzi vada a fondo.

Cosi' la cronobiologia ha organizzato il mondo.

 

 

*

Inquietanti similitudini

Anche tu sei convinta che nel suo scontrarsi contro un masso sporgente il torrente non mente, bensi' rivela tutta la sua mediocre insicurezza, e lo scontro diviene una carezza, un rumore allegro, una breve sosta, quasi una domanda senza risposta?

Anche tu nell' entrare in casa, dopo un breve trasalimento, un attimo incerto, un momento di vuoto, hai sentito come l' esigenza di fermarti, concentrarti, immaginarti nel poco dopo e nel poco prima appoggiata al vetro, con la voglia di tornare indietro?

Anche tu, interrogata a spropisito, hai fornito una risposta tanto evanescente quanto incloncludente in merito alle motivazioni che uniscono, puliscono, tradiscono due persone fra le quali, obtorto collo, l'affinità era realtà e la contrarietà un tracollo?

*

Motivi strettamente personali

Tutto è pronto: le briciole sul pavimento,

gli abusati brindisi, il desueto sgomento

degli invitati dinnanzi all' antipasto,

la borsa a tracolla, l'evidente contrasto

fra dirigente d'azienda e commessa,

la padrona di casa che rimira se stessa

Cellulari che impazzano, bocche silenti,

scarpe di vero cuoio, orecchini pendenti

Nulla sarà lasciato al caso: ma il malcelato

orgoglio per l' evento non aveva calcolato

che la festa non sarebbe nemmeno iniziata

Tutto rinviato. Una bellissima serata

svanita nel nulla per contrarietà banali

chiamate "motivi strettamente personali"

 

*

Mi rammarico

Mi rammarico solo su incarico della rammendatrice

o della scopritrice della metodica pseudo rivelatrice

dell' altrui angustie, sofferenze intrinseche, vetuste

lacune nel recepimento del modificarsi delle lune.

Attendo di rammaricarmi e di compartecipare

ai rammarichi di chi porta nell' animo pesanti carichi

In percentuale il rammarico mai potrà essere uguale

al coinvolgimento interno-esterno mio personale

o al ping-pong non tanto metaforico bene-male

che pare di intravedere, in strada, camminando,

in un misero pezzetto di carta che sta svolazzando

 

*

Felici-bum-ta

Incontenibile, ma raramente divisibile, incomprensibile, indubbiamente non risibile

Evanescente, terapeutica, bollente, immantinente, si vede, si sente; è molto potente!

Indescrivibile,  dell'umano scibile è piu' godibile anche se pare  incredibile, illeggibile

Esente da tare, dazi, balzelli: il cielo con un dito apre i suoi cancelli

Alzi la mano e faccia un salto avanti chi la trova: ce ne sono tanti !

Non ha garanzia o costi aggiuntivi, regala idee, ore, pensieri positivi

Nel ritmo della vita è una pausa, un contrappunto, un abbellimento

Di solito è un attimo, una bis croma: dura meno di un momento

 

 

*

Tu ti negasti

Per quel che basti furono eventi nefasti: dopo duri contrasti tu ti negasti

Cancellasti i fasti che poi rinnovasti modifcati provocando vasti guasti

Trovasti il luogo in cui incontrasti archetipi rimasti integri ; portasti

a compimento e inventasti elucubrazioni che in seguito modificasti

Barattasti inezie con facezie e sperasti in futuri ma insicuri rimpasti

*

Dove il Leone di San Marco....

Dove dal nulla nacque su forteste sommerse, ombre trasverse,

tra le acque della laguna, terse, dove accatastate semisommerse

sono bellezze, grandezze, prodezze, ebrezze, anime perse

Dove fertile ingegno innesco' quel congegno che porto'

al disegno di canali, altari, finestre, campanili. Suadente

porta d' oriente che vende, pretende, offende e intende

Dove già satura trasuda di anni, affanni, inganni, malanni,

ornamento e contrappeso a un mondo che appare sospeso

e che malvolentieri sopporta il peso dell'eterno non-moderno

Dove il leone di San Marco baratta il vetro e il sale per

ornamenti, momenti, correnti, sentimenti che da San Trovaso

fuggono verso san Zaccaria o, sconvolti e ignari, ai Frari

 

*

La gente

Incontro la gente in varie circostanze:

esseri, persone con anomale sembianze

Punti semoventi o pezzetti di Lego:

ciascuno asserragliato intorno al suo ego

Gente che va, gente che viene o che rimane

Gente che passa come certe settimane

che poi a distanza non ricordi per niente

Gente strana, enigmatica, presupponente

Gente scorbutica o gente alla mano

La gente teme il caldo e i cataclismi

Noto nella gente svariati simbolismi

Non capisco in questa variopinta frenesia

la cosa piu' importante per la gente quale sia:

despinare il pesce cotto ? Cliccare con il mouse ?

Guardare i panorami ? Nascondersi nella house ?

La gente giudica, capisce, annuuisce,

la gente ti sguarda ti esplora, ti ferisce

Spera, arranca, prende e porta via

A volte non legge e non scrive poesia

 

 

*

Il gioco delle parti

Io pollo tu gallina: io usignolo tu garzetta

Io notte tu mattina: tu coltello io forchetta

Io son filo ordito ed ago: tu sei strappo sei bottone,

Tu sei un' operetta: io sono una canzone

Tu sabbia io cemento, io tram tu bicicletta

Tu triste io contento, tu conferma io disdetta

Tu sei vino, botte, acino, bottiglia, cabernet

Io acqua pioggia, ghiaccio, tappo, acino, travet

Tu sei foglia io rastrello, io son arpa e menestrello

Sei un peso, una bilancia, l' incudine e il martello

Tu sei quella che distingui cos'è questo e cos'è quello

Io rimango sempre in bilico fra neutro brutto e bello

*

Case

Modena o Milano non ha importanza

Sono appartamenti dove ogni stanza

è stracolma di niente.. aleggia la fragranza

del caffè al mattino, noia in abbondanza

Case occupate, sfitte, con balcone

Un cuscino guarda la televisione

Pensando ai vicini si ha l'impressione

che il cielo copra i tetti senza compessione

Sono case e basta, assai poco adeguate

alle nostre paranoie, alle occasioni mancate

Porte, finestre raccontano giornate

fra bagni, corridoi e pareti imbiancate

Qualcuno rimpiange sè stesso in cantina

nella certezza che domani mattina

ogni dimora sarà ancora piu' distante..

Nulla si saprà di ciascun abitante

La casa è gioia, nido, orgoglio, mito:

quando la si ha si tocca il celo con un dito

Quando manca è cruccio e sconfitta:

capanna, loft, mansarda o palafitta

*

Non si puo’ fare a meno di

Giungendo, al mattino, alla foce del grande fiume padano

non si puo' fare a meno di essere abbagliati da una palla

di fuoco che emerge dall' Adriatico e, rimanendo a galla,

dà corpo al divenire immanente del giorno; non invano

si tenta di capirne la provenienza, di assaporarne il calore,

di leggervi segreti, gli antecedenti, le potenzialità,

di capirne meglio la provenienza, l' estensione, l' età

e di intuirne le sfumature, il carattere e l' ardore

Trovandosi a navigare lungo il Po alla veneta sua foce

non si puo' fare a meno di sentire nella sua interezza

la imponente straripante e dirompente piccolezza

dell' essere umano, di chi con incerta e flebile voce

si rivolge ai canneti, alle garzette e infine al mare

meta non obbligata e stringente del nostro vagare

 

 

*

Una ragazza

Potremmo mai paragonare una stupenda ragazza a:

una fontana barocca della piazza, una puledra di razza, la musica assordante che nella discoteca impazza, un foglio di carta che nel cortile svolazza, al manico in ceramica di una tazza, a una nave di elevata stazza?

E invece una ragazza stupenda potremmo mai paragonarla a:

le balze di una tenda, il cestino in vimini per la merenda, coprirsi gli occhi con una benda, l'essenziale della faccenda, una persona che se ne intenda, il finale inspiegabile della vicenda, una forza tremenda, una severissima ammenda?

*

Exceptions

Non sappia la man destra se la sinistra è viva

Chi ha avuto ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato ha dato

scordiamoci il passato e quel che è stato è stato

esce dalla finestra quel che dalla porta arriva

 

Fin che la barca va lasciamola nel mare

Tanto la gatta va al lardo per mangiare

che questo suo zompare potrebbe rovinare

il feeling cane/gatto (naturale e balisare)

 

E' sempre bello il gioco anche se dura poco

La legge nazionale per tutto e tutti vale

"Le regole son fisse ! (questo il gran capo disse)

Non ci sono ragioni e non esistono eccezioni"

 

*

Antropomiomachia

Guerra senza sosta, un gran combattimento

cani lavandaie e ratti ogni momento

si tendono tranelli, si fanno gli sgambetti

e le pulci assaltano le rondini sui tetti

Osti e tavernieri, cerusici e speziali

tra la folla del contado sembran tutti uguali

Nobili signori, maestri di bottega

mercanti e magistrati, qualsiasi congrega

Ciascheduno corre corre corre scappa via

"Il ciel ci scampi e liberi dalla malattia"

Se miseria e fame sono come bombe

si chiudono dimore, si aprono le tombe

Non ci sta rimedio, pozione o lenimento

per questo crudele ineludibile tormento

Vincitori e vinti : distino e gran paura

per lo scatenarsi della matrigna natura

 

*

A colei

A colei o colui che nei giorni bui condivise il pianto

A chi deliberatamente e coscientemente stese il manto

A cio' che avevo in tasca, nel cuore, nella bisaccia

A cio' che rimane dopo il rumore di uno schiaffo in faccia

Alla memoria consunta, alla persona offesa, mai illesa

A noi che potremmo essere anche voi o tu o te stesso

A quando trasformerai un futuro anteriore in un adesso

Al momento ectopico, irreversibile, condivisibile

All' incontro mancato, non cercato, non impossibile

Alle corali, alle panacee per tutti i nostri mali, agli strali

Al meno peggio fra dileggio e sberleffo, al chiaroscuro

Alle mente impertinente dentro al cranio che batte il muro 

All' ipotesi destituita di ogni fondamento scientifico

che la vita sia soltanto un "tour de force" immaginifico

*

Quando un fiore nasce sbagliato

Spunta fra verde e spine e di beltà si vanta

la rosa e quando s' apre, si mostra e canta

note suadenti, irraggiungibili, pompose,

si pone qual Regina dei fiori, come le spose

che, pronunziato il si' fatidico, s' invaghiscono 

di sè stesse, e come color che non capiscono

il confine fra miseria e nobiltà, fra il fortuito

e il faceto, come chi con prodigioso intuito

riconosce ogni genealogia e ogni tipo di rosa,

da quella selvatica a quella più rara e costosa,

ben sapendo che facendone omaggio all' amata

ogni velleità verrà verosimilmente affossata

*

Scrivi il testo

Srivi il testo: qualcuno penserà al resto...

Scrivi qualche parola e non lasciarla da sola

Scrivi qualche avverbio, evitando il diverbio

inevitabile tra aggettivi e obsoleti sostantivi

che azzufandosi fra loro, tolgono valore e decoro

al prodotto finale: la poesia. Diversa o uguale

a quelle antecedenti, non importa, i proventi

sono sempre assai modesti e (ci crederesti ?)

la soddisfazione e l'orgoglio escono dal foglio

per dilatarsi o annullarsi. Fraseggi e versi sparsi.

*

Cose che rimangono da fare

Appendere al chiodo le scarpe, il soprabito e la borsa..

Bloccare non solo idealmente ogni tipo di treno in corsa

Capire che l' ordine degli eventi è illogicamente disposto

Dividersi e ricomporsi quando si sa di aver smarrito il posto

Evitare incidenti, rischi, benefici, sermoni, cibi farciti

Fomentare dentro se stessi desideri non bene definiti

Girovagare  con pollice ed indice in opposizione alternata

Inventarsi giochi o passatempi che colmino i vuoti di giornata

Liberare tutti coloro che hanno da sopportare costrizioni

Manlevare il consorzio umano da tutte le ipotetiche sanzioni

 

*

La grande finzione

Fingere di non vedere cio' che intorno accade

Fingere di non sentire il tonfo del mondo che cade

Fingere di non capire bisogni e ragionamenti

di chi (senza mentire) ha necessità urgenti...

Fingere di non toccare con mano l' indigenza

Fingere di demandare ogni problema alla scienza

ben sapendo in coscenza che ogni finzione

conduce a confondere le cose con le persone

*

Molti se, pochi ma

Se ridi, se piangi, se parli, se scrivi, se bevi, se mangi

Se corri, se non capisci, se ti fermi e se intuisci

Se alzi la mano, se guardi lontano, se nuoti nel guano

Se puoi, ma non vuoi, quando siamo solo noi

Se cadi, se credi, se torni, se disegni i contorni

Se metti e rifletti, se incetti o prospetti gli effetti..

 

Ma è già tutto scritto, studiato, stoccato, infilato, gessato..

Ma se avvessi previsto tutto questo, con o senza il resto,

Se i tuoi se sovrastano i ma quel che a breve avverrà nulla sarà

in confronto all' avvenire.. oppure se i se i ma andranno a finire

 

*

Bella come

Come definire la bellezza ? Ispirandosi all' eterna giovinezza ?

Forse la piu' semplice e migliore cosa è equiparala ad una rosa

o a una scatola di chiodi, a un tritacarne, o all' "avanti miei prodi"

Bisogna guardarla sotto luce diversa o ascoltarla meglio, persa

o ritrovata la bellezza si distingue, si svela, malamente dipinge

intorno a sè paesaggi o ritratti, con colori tenui, senza artefatti,

La bellezza (fisica o spirituale, congenita - acquisita non vale)

impone il suo modo d' agire e di pensare, e senza strafare

riesce a realizzare progetti ed obiettivi e per noi tutti, i vivi,

cio' risulta fondamentale, necessario, come il breviario,

come l' aria, il pane, i libri vari, i tetti, i segreti mai detti,

come l' acqua (di riporto) che ogni giorno irriga l' orto

 

 

*

Varie ed eventuali

Trattero' in modo approfondito e senza eguali

di persone, delle amenità varie ed eventuali.

Corollari obbligati e onnipresenti, rari

exploit di un fato bislacco, o ripetitivi

meteoriti che cadono (colpendoli) sui vivi?

Imprevisti che superano le probabilità ivi

connesse o inevitabili inciampi del cammino?

Nulla di tutto cio'. Semplici errori del destino

*

Pagine bianche

Confine o margine o bordo esterno:

indifferente e proteso verso l' eterno

Contenuto, trama, parole, scrittura:

un vuoto completo, totale, l' usura

del tempo niente potrà cambiare:

il meno, il nulla non si puo' modificare

Sostanza, tema, contenuto assente:

stile, ortografia, periodare non presente

Potranno mai tali mancamenti

competere con i vostri componimenti?

Significati del tutto evanescenti

come certe persone, paesaggi o momenti

Lascia indifferenti o maldisposti

osservare questi fogli bianchi riposti

uno sull' altro all' interno di un volume

che ha pagine tute uguali; un barlume

di speranza nasce proprio nel finale

quando in modo del tutto anormale

compare la scritta: edizione limtata..

ogni riproduzione è assolutamente vietata

*

L’ ipotetico balzello

Massimamente accorto, spesso ci (ri)casco

Di volta in volta ricado e rinasco

Ingenuamente e incautamente esco

allo scoperto, come un fiore (di pesco)

Del mondo sto attraversando il bosco

come un viandante, ma non conosco

il giusto sentiero.. Di raccontar finisco

tale episodio poichè temo che il fisco

possa tassar la fantasia.. E'  come un disco

in vinile la vita, o come un filmato super 8

che si guarda su un vecchio proiettore (rotto)

 

 

*

Polarità

Disfattisti ed ottimisti, gli uni contro gli altri: li avete mai visti ?
Qualunquisti e giustizialisti, altruisti che colloquiano con egoisti..

Dilettanti insieme a professionisti, oltranzisti amici dei pacifisti,

animalisti contrari ai progressisti, edonisti travestiti da spiritualisti..

Golfisti, surfisti, turisti allegri o tristi, accaniti meridionalisti

e teutonici nordisti, sentimentalisti e materialisti, fritti misti

che soddisfano autostoppisti e marmisti, passeggeri e autisti..

I poli opposti si attraggono ? Il bianco diventerà mai nero ?

La salvezza forse sta nel grigio, che separa il falso dal vero.

 

*

Il nido non fatto

Astruso, ottuso, inavvicinabile, astratto....

Un pensiero scorrevole , vicendevole, esatto

contrario della piu' bella contrapposizione

che ogni giorno all' intorno come una canzone

si spande nell' aria, varia melodia, ritornello

che ostinato ci perseguita : "Questo o quello?"

"Bello o brutto?" o anche "Prendere o lasciare?"

"Partire o rimanere?" "Fare o non fare il nido?"

Piu' che una canzone è un gemito, un grido,

una imperscrutabile vana richiesta di aiuto...

E di fronte alle mancate scelte rimango muto

come il passante frettoloso e distratto....

Immobile come rami di un nido non fatto

 

 

 

*

La scienza inesatta

Ogni ricorrenza è come una partenza

dopo un veloce arrivo; lo scrivo

perchè anniversari, date, lunari,

feste, date, indimenticabili giornate

del passato non sono uno scontato

ripetersi bislacco del "gatto nel sacco" !

Sono gioielli rari, pietre miliari,

liete occasioni ove i milioni

di parenti e di conoscenti

(oppure zero: purtroppo è vero)

possono constatare ed apprezzare

che come il vino anche l' umano (grazie al divino)

ora dopo ora spesso migliora

trasformando il periodo senile

in un impeto, uno slancio giovanile

AUDIO: versione in dialetto bolognese di "Nobody knows you when yu're down or out" - di Jimmie Cox - arrangiamento di Eric Clapton, from Unplugged 1992

 

 

*

Ombrelli per tutti

Regalo volentieri un ombrello:

piu' che un accessorio è gioiello,

icona e programma esistenziale

Sobrio, silenzioso, non è uguale

tenerlo aperto oppure chiuso....

Ha differenti modalità d' uso :

ripara da cio' che da piu' in alto

ci piove addoso;..ma il salto

di qualità è se, in passeggiata,

lo si adopera come bastone.. beata

spensieratezza... ma esiste qualcuno

a cui non serve sostegno alcuno ?

L' importante, in mezzo alla gente,

è non usarlo come corpo contundente!

*

L’ immediata - mente

Temp mancant, attim perdut, second fuggent, vox interrut,

ment che pens in frett, urgentement, tutt compiut, tutt si gett

Mond veloccisim et pensier, parol, oper, ommission rapidissim

Cercar altr temp, altr giorn / stagion urg capir ver ragion

perch tutt corr, tutt immediat e l' uman ment lent s' arrabatt

*

Barcamenando

Tic-tac e in un baleno mi posiziono, mi barcameno

fra destra e sinistra, alto-basso, fra sabbia e sasso,

mi posiziono al centro esatto della contesa, fatto

oltremodo privo di sensazione, senza dar ragione

o torto a nessuno, senza che io medesimo o alcuno

capisca dove sta il falso, dove il vero, come il pero

sia apparentato con il melo, la terra con il cielo,

senza pendere da alcun lato, essendo innamorato

della giustizia e della pace, ma assai mi dispiace

vedere come ad esse il mondo non ha interesse.

*

Si parla

Si parla di vita, si parla di morte, si maledice la sorte,

si enfatizza il ricordo e il dolore è un rumore sordo

che avvolge cuori, anime, ossa, ma non è una fossa

che ci aspetta, non è un baratro, non un vicolo cieco,

non è il destino un burattinaio, uno scherzo bieco,

una roulette, un calcolo matematico.. occorre il viatico

per proseguire, per ascoltare, per amare e per accettare

che la vita, la non vita, e ogni altro stadio in divenire

è sempre un mistico mistero, impossibile da capire

*

Ironia del destino

Il caso, il destino (e suo cugino: il fato)

sono sempre all' opera: sii preparato !

Appuntamenti mancati, incontri strani

occasioni sfumate, personaggi lontani

che ricompaiono, desideri sotterrati,

che si manifestano, appetiti sbagliati..

La carne che costa meno dei legumi..

Stati e alleanze che vanno in frantumi

I saggi, gli onesti, i buoni che invece

son tutt' altro ! Una doverosa prece

ai progetti di pacificazione del mondo

Stop a chi è fin troppo inverecondo..

Come by -passare questo impasse ?
Rassegnarsi a qualsiasi cosa capitasse

*

Stagione quinta

Ecco l' Inverno: aspro e indisponente

subdolo affredda fiuni, terra, mente,

tra le sottili sue recondite fessure

troverai dubbi, vanità, ansie e paure

Poi, di lento passo ma con scioltezza

Primavera giungerà, come una brezza

che al vespero ci ammanta, ci ristora

o che, in silienzio, accompagna l' aurora

"La sciate ogni speranza voi che entrate"

nel funambolico circo dell' Estate !

Rumore, afa, sudore e stordimento

saran per voi un cruccio e un gran tormento

Ma nulla al mondo puo' infin fermare

l' Autunno, la sua forza, il suo portare

a noi tutti pacatezza, forza, riflessioni

su come ogni vita abbia le sue stagioni

E cio' che manca e forse non è attesa è una stagione che giunga ed a sorpresa

porti a ciascuno, oltre il tempo che passa, il bandolo per sbrigliare la matassa

*

Pane cane rane

Nemmeno la semiotica, unita alla robotica,

neppure la semantica (assai poco romantica)

potrebbe raccontare, sognare o disegnare

una persona quando, e la si sta lodando,

ha qualità sovrane: è buona come il pane

Occore l' ermeneutica, unita alla maieutica,

ci vuole un alchimista o un illusionista

per poter capire, premiare e sovvenire

una persona quando, senza dubbio o rimando,

sempre tale rimane: fedele come un cane

E' ingengo o bizzarrìa ? Salute o malattia ?

Cambiar sempre opinione, come una canzone

un po' lenta e un po' marcetta, perifrasi imperfetta

dei sentimenti labili, mutevoli, improbabili

della rana, sempre in moto, ma che fa salti a vuoto

*

Il mondo capovolto

Il cielo in basso e il prato fra le stelle..

Oceani svuotati e al posto delle belle

isole Toscane, di Giannutri, del Giglio..

buche gigantesche.. madre senza figlio,

cibo senza pane, case senza fondamenta

Venezia sull' Arno e Firenze che stenta

a riconoscer i Buonarroti e i Galilei..

Terrore e sgomento, i tuoi senza i miei,

voce che non parla, udito che non sente,

Africa fra i ghiacci e il vecchio continente

messo da parte, in un angolo, ad aspettare

un fantasma-eroe che stenta ad arrivare..

Ma che si puo' fare (anche senza rima)

per far tornare tutto come prima ?

 

*

Camminando in via Giulia

Non ha una sua lunghezza definita

non è mai iniziata o mai finita..

Procedendo con timore sul selciato

di via Giulia l' udito fu coartato

non da rumori o echi o dal vociare;

è il lungo rettifilo che ha da raccontare..

e dalle finestre, dai portoni, giu' dai tetti

escono storie, memorie, ombre, progetti

di coloro che guardano alla vita

come una gara, una corsa infinita

la quale, senza sussulti o contese,

giunge al traguardo sotto l' arco Farnese

ignorando che lì accanto, quasi al suo fianco

il Tevere, cupo, traballante e stanco

nel suo fluire, ignaro di tutto e tutti,

trascinanerà ogni vittoria fra i suoi flutti

 

*

Dove, come, quando

Dove si trova un alfabeto diverso, piu' vario e piu' ricco,

dove si comprano parole nuove, verbi che mandino a picco

quelli d' abituale uso, nuovi articoli, o avverbi di spicco ?

Come si puo' andare oltre le frasi, le domande, le interiezioni,

come puo' un periodo o un verso contenere le emozioni

che dall' animo giugono alle labbra, alla pelle, senza finzioni ?

Quando verrà il tempo in cui basterà scrivere semplicemente:

&, # /, ^, *, §, @ e questo sarà ampiamente sufficiente

per descrivere come l' amore ci puo' cambiare totalmente ?

*

Interno / esterno

Conoscendoti, a fondo, non solo esteriormente

nel viso, negli arti, nel portamento o piu' banalmente

in cio' che si vede, ma del tutto fortunosamente

conoscendoti nell' interiorità, nei ricordi, nella mente,

nei meandri piu'  reconditi di quello che indecentemente

viene chiamato accessorio di noi stessi e che abitualmente

si individua come desiderio, si scatenò immediatamente

un corsa sfrenata al di più, all' avere ovviamente

maggiori informazioni o conferme e parallelamente

una tensione emotiva travolgente che lentamente

conduceva la mia vita verso di te che, probabilmente,

ignoravi me, tutti e tutto, isolandoti ostinatamente 

*

L’ inattesa circostanza

Urla, timori, silenzio, mattanza

Accade di tutto nella stanza

della vita; ed è nostra usanza

contemplare increduli la danza

degli eventi; ed ogni circostanza

è una sorpresa che sopravanza

l' immaginazione; la romanza

dell' esistenza ha da continuare

in tal guisa, non si puo' fermare

E si deve unicamente assecondare

ciò che poi inevitabilmente pare

essere quel che deve capitare...

Nulla si butta o si puo' rifiutare:

l' inatteso è solo un mito da sfatare

L' atteso invece stenta ad arrivare

E diventa sogno, idea da coltivare

*

Sola

Sola

Sola sei

Sola sei e sola resterai ?

Sola per scelta o per fraintendimento..?

Intendi ? Il mio avanzare a stento.. lo sgomento..

Sola nel tuo gran nascondimento; eppure io sento

il vento che accarezzando il viso (e anche il mento)

trasforma la solitudine nel gran convincimento

che all' altrui vita ci unisce una colla o cemento

robustissimo, e sono sconvolto, contento

perchè, momento dopo momento,

il tempo e la tua esistenza vola

e tu non sarai più

e non sei

sola

 

 

*

Asieop

Libri antichi, rari, antologie

Bandi, editti, foto, nostalgie

Volumi, dizionari, ex libris, trilogie

Autori, autrici, maghi, magie

Storia, spettacolo, viaggi, scienza

Arte, politica, sport, partenza

e arrivo , pudore, scalpore, decenza,

diario, registro, plurima valenza

di periodici, riviste, enciclopedie,

bugie, antolgie in tutte le vie

Nelle case, nei campi tante melodie

che si propagano dalle poesie

E nel marasma che ho in mente

di cosa vive e pensa la gente

vedo e constato molto amaramente

che questa arte vale poco e niente

Il mondo è bello perchè è molto vario

Spesso per  tentare di sbarcare il lunario

poetiamo dell' immaginario,

del piu', del meno, del diritto e del contrario

 

 

*

Le cose (e le persone) cambiano

Le cose cambiano e le persone pure

Le strade maestre divengono insicure

Avido, bulimico, il tempo è un ballo

che tiene i viventi in perenne stallo

Guardo l' onda spezzarsi sugli scogli

insieme a ideali, miti, e quando li raccogli

ti accorgi amaramente in un nanosecondo

che per tentare di salvare il mondo

ci vuole ben altro.. è tutto da rifare !

E' solo la storia che ci potrà insegnare

modi e maniere, stilemi e condizioni

perchè le persone di tutte le nazioni

vivano n pace e concordia fra di loro

Il metallo prezioso, l' agento, l' oro

non è da ricercarsi nelle miniere

ma è disponbile e si puo' vedere

nel viso anonimo, ignoto, normale

chi contempla il mistero del Natale

 

 

 

 

*

Falso d’ autore

La festa è un falso

se ignora chi la festa non farà

Le luci sono false

se non illuminano chi luce non ha

I regali sono falsi

se non si fanno a chi non li riceverà

Il presepe è un falso

se non contempla chi mai lo guarderà

Il cenone è un falso

se non inviti chi il cibo non avrà

Il Natale, che è un santo mistero

è la ricerca del giusto e del vero

*

Mea culpa

Nascer già vecchio e con lo sguardo spento

ma destinato per volontà suprema

a un' esistenza in cui ogni momento

gira il tempo all' indietro: e se or trema

la mano e offuscati son i ricordi

via via con il calàr degli anni

si trova il vigore, la gioia e mordi

sempre di piu' i quotidiani affanni

finchè, divenuto giovinetto,

riscopri il primo amore, delicato,

rimani in bilico nel perfetto

equilbrio fra ingenuità ed afflato

verso il materno grembo, ove a finire

si giunge, stanchi ma con l' innata idea

d' esser già pronti a rinascer, a ripartire..

(non senza aver proluso un "Culpa mea")

*

Dubbi insoluti

In effetti

alcuni affetti

sono imperfetti

Sono improbabili

scarsamente malleabili

malamente evitabili

Inopinatamente

nascono dal niente

producono velocemente

luci, bagliori, sfumature

timori, ansietà, paure

approdi a mete insicure

Rimane insoluto

il quesito: cio' che ho avuto

sarà irrimediabilmente perduto?

 

*

Avessi avuto

Volessi immaginarti in tutto o in parte

penso al tuo astragalo: conformato ad arte,

cammina lentamente nel golfo di Baratti,

sandali ai piedi.. occhi distratti....

Sapessi cosa viaggia, cosa è mai in partenza

nei meandri della mente o della tua coscenza

e cosa puo' mai nascere dall' intreccio prodigioso

dei neuroni, nel loro faticare soporoso..

Potessi udire bene la tua stentorea voce:

pacata, inconfondibile, giammai veloce

preludio musicale, un coro, quasi un mottetto

un gentile refrain posto al mio cospetto..

Avessi ancora tempo, desiderio o fantasia

direi che non so nulla di quello che tu sia

*

Per ogni angolo

Per ogni angolo dell' universo ove il tuo sguardo si posò

Per ogni fremito / momento perso, per quel che io ricorderò

Per l'indecenza dell' esistenza, per l' occasione che ci fu

Per ogni dubbio della coscienza, sul voi e noi, sull' io sul tu

Per quanto cambiano le latitudini nei falansteri dell' immenso

Per l' incertezza e la stoltezza, la concretezza e il senza senso

Per ogni dove per ogni quando per ogni come t' incontrai

Per le tue mani sul mio domani, per ogni volta sempre o mai

*

Di alto lignaggio

Conoscendoti, pur sincera che tu sia,

per quanto emerge dalla tua dinastia,

da coloro che appartènnero alla tua casata,

alla tua famiglia, per la storia documentata

della tua genealogia, per avere letto

la tua progenie e avere forse detto

quanto mi trovassi in imbarazzo

mi aspettavo di meglio; ero ragazzo

e non capivo che i cromosomi

sono indifferenti agli assiomi

e che il sangue (rosso o blu che sia)è solamente una illusoria parodia

nel confronto con il quotidiano

e improgrammabile vivere umano,

Ergo ci volle un grande coraggio

pur considerando il tuo lignaggio

per esprimerti, acquisiti o nativi,

tutti i miei punti interrogativi..

 

*

Viceversa

C'è chi ostenta, chi dispone, chi comanda

C'è chi risponde a stento a ogni domanda..

C'è chi scrive, chi trascrive e c'è chi legge

intruppato come pecora in un gregge

Chi si loda, chi s'imbroda o pavoneggia

Chi si sente come un re dentro una reggia

C'è chi è oppresso da autocritiche o timori

e chi è incurante sempre degli altrui dolori

C' è chi finge, chi dipinge, chi costringe

o spinge altri, chi si atteggia ad una sfinge

C'è chi è affranto e consumato dal dolore

chi si dona e si consuma, chi è motore,

chi benzina, chi è alla guida o passeggero..

Chi vive la vita come un film (ma è tutto vero !)

*

Pèrdite

Nel medesimo istante in cui scrivo

o leggo un ipoteticamente vivo

prodotto altrui, nello stesso momento

in cui l' immagine quasi a tradimento

mi si pone d' improvviso davanti agli occhi

e mi sembra (sbagliando) che la si tocchi

qualcuno perde la memoria o l' olfatto,

qualcuno disfa tutto quello che ha fatto

A qualche altro la terra trema sotto i piedi,

per altri ancora, anche se tu non lo vedi,

disperazione e lutti arrivano intrecciati

Altrove si geme, si langue, si invoca pietà

o altrimenti c' è chi si isola dalla realtà

per rifugiarsi in un suo mondo fittizio..

illudendosi che la cruda realtà sia uno sfizio

*

Senza nè coda nè capo

Nascere a sessant' anni; morire a venti..

Si accettano ipotesi e suggerimenti

per aiutare il protagonista di questi eventi

nel suo percorso di vita a marcia indietro

in questo viaggiocontromano..Un vaso di vetro

lo custodirà quando dinnanzi al tetro

riconoscere della sventura che glia capito'

ebbe un attimo di paura, si ribellò,

lascio' cadere di mano il viatico, tirò

fuori dalla bisaccia il biglietto (pagato

a caro prezzo) e disse "Sfortunato

o non mi sento del tutto buggerato:

questa non è vita, è un surrogato

mal costruito, e malissimo ideato,

è come un atleta rimasto senza fiato,

è uno stravolgere ardito ma insensato

della giusta direzione; il sovrano stato

onniscente intervenga , deve proteggere

me e tanti altri.. tenti di correggere

cio' che mai in assoluto potrà reggere.."

 

*

Specchio

Specchio, specchio delle mie brame..

obbligato a riflettere il ciarpame

che ti si pone ahimè dinnanzi...

Lìberati ! Ribèllati ! Romanzi

d' autore non basteranno mai

a raccontiare tutto cio' che sai..

Tèrmina questo tuo insensato

riflettere un presente-passato

che provoca solo compassione,

perplessità, astio e delusione..

Oscùrati ! Annerìsciti ! Scappa

dal vortice nel quale ogni tappa

ammutolisce l' utenza .. il sospetto

è che tu non sia affatto un oggetto..

La quasi certezza è che dietro

oppure dentro a quel vetro

ci sia un essere o anima pensante:

qualcuno o qualcosa di importante..

 

*

Scriversi

Perdersi per ritrovarsi

Cadere per rialzarsi

Parlarsi per zittirsi

Udirsi senza ascoltarsi

Sporcarsi ma non lavarsi

Sognarsi per non guardarsi

Pensarsi ma non capirsi

Lavarsi senza bagnarsi

Scriversi ma non spedirsi

lettere per intristirsi

Correggersi per rasserenarsi

Leggersi per divertirsi

Studiarsi per non sbagliarsi

*

Alt

Il giorno: un incedere susseguente di inceppamenti

di barriere, ostacoli, alt, lacune, deviate, stop latenti,

fermate obbligate, un procedre a stento, con difficoltà

momento dopo momento, ora dopo ora: la verità

è che si attende solo la notte, ove sonno, sogno, letargo

procede speditamente, come un veliero in mare, al largo

*

Il dodecaedro

Visto da lontano o in controluce

ha un aspetto burbero e un po truce

Visto fronte (come s' usa tra di noi)

si resta interdetti, fra un ma e un poi..

Mentre dal retro, prospettiva da evitare,

la sua forma ma faceva ricordare

di averlo visto in un libro di geometria

ora quasi sepolto fra gli altri in libreria..

I triangoli, i rettangoli e le sfere

sono figure imperfette, nei, chimere,

imposte forzatamente dalla scienza

Fra tutte emerge, analizzandole in coscenza,

la figura austera, come del Libano il cedro,

del mirabolante e rutilante dodecaedro

E' un insieme senza radici e sentimenti,

un mix di spazio vuoto e di segmenti,

simbolo e bandiera del pensiero dominante:

il Niente, che è figlio del Nessuno dilagante

 

 

 

*

Alfa e omega e altre storie

Desidero innanzitutto ricordarti

ch' è sempre troppo tardi per ringraziarti..

Non importa indugiare nel guardarti

negli occhi o nei piedi o nell' ascoltarti....

E' urgente e imprescindibile incontrarti

e con un supremo sforzo poi spiegarti

che quant' ho da dirti puo' non interessarti

ma è talmente urgente che rischierà di schiacciarti

o, in una vaga denegata ipotesi , di consegnarti

mirabolanti lune, o il percorso di un viaggio lungo eterno

un viaggio senza meta, partendo dal solstizio d' inverno..

Viaggi, miraggi, sole senza raggi, lune, fortune, deserti senza dune..

viaggi apocalittici e viaggi avventurosi, salti nel vuoto, mai pericolosi,

alla ricerca dell' alfa e dell' omega, dell' uomo che lavora, della donna che prega,

viaggi che possono durare all' infinito, seguendo il filo, la trama o l' ordito

di quel tessuto damascato di Provenza che taluni erroneamente chiamano esistenza.

 

*

Soprattutto

Soprattutto mi piace la materia, il tutto,

il pieno di folla degli stadi (amaro frutto

di una società calciofila, di un brutto

punto di vista rispetto all' esistenza)

Mi piace esplorare il buio e la coscienza

propria, mai altrui, mentre la scienza

medica compie passi da gigante senza

dimenticare la persona umana e i valori

che manifesta, ogni individuo con i duoi dolori

i suoi limiti, le sue nefandezze, i suoi amori

*

Novilunio

Accadde che invano lei aspettasse

colui che giammai ahimè ritornasse

Accadde che poscia ognuno guardasse

lo sgretolarsi del giorno e mandasse

strali o preghiere e invano invocasse

l' Altissimo che ahinoi mai scordasse

il mondo e color che in esso abitasse

Accadde infino che gioia portasse

il Novilunio e passando baciasse

la terra che gira intorno al suo asse

 

*

La festa è finita

La festa è finita ma ero distratto, non me ne sono accorto:

le colline di Toscana scrutano da lontano le vele, il porto,

il profilo dell' Argentario si pone stralunato, assorto,

fra un triangolo di mare che il mare stesso ha emarginato,

uno spicchio di cielo che il cielo stesso non ha colorato,

e un lembo di terra che a vigneto l'uomo ha coltivato.

Delle cose, della loro storia, forse non cambierei niente:

delle persone, dei cavalli maremmani, della gente

mi piacerebbe cambiare quel sentimento latente

di stanchezza, di fissità di sguardi, di delusione

che è al tempo stesso conferma e contraddizione

nell' affrontare la fatica del vivere, un condizione

che ci rende simile ai cinghiali, che ci accomuna

alla ribollita, che di notte, di fronte alla luna

ci aiuta a capire che la vita è una e nessuna

*

Vanità e vergogna

Eccole, guardatele senza metterle alla gogna:

inevitabili e inossidabili, la vanità e la vergogna

le trovi ad ogni angolo di strada, di pensiero,

cosparse a volte di fuoco, amico o straniero....

Le conosci, le immagini, le puoi quasi toccare

oppure rimani immobile ad aspettare

che l' una o l' altra, quando meno te lo aspetti,

arrivi silenziosa, subdola, e con imperfetti

cambi di direzione porti al dovuto compimento

quello agli occhi altrui è il comportamento...

Hanno colori diversi e differenti movenze,

per nulla indispensabili, erodono le coscenze....

Se poi una delle due si potesse cancellare

salverei la vergogna, buttando l' altra a mare

 

*

Pagina due

Fu con apprensione, commozione e anche sgomento

che mi accorsi evidentemente in un momento

che la pagina numero uno della pubblicazione

era vuota: immancabile, inevitabile emozione,

malessere, disappunto e anche grande incertezza

su questa modesta, ma funesta, eliminabile stranezza

Il testo, lo scritto, il titolo, sottotitolo e l' autore..

tutto iniziava a pagina due: non fu senza dolore

che cercai di capire il senso, lo scopo, la valenza

di questa mancanza imperdonabile, di questa essenza

vuota, di questo scritto non scritto, di una incertezza

che sminui' tutto il libro, svilendone la sua bellezza.

*

Quante ?

Quante nè ho viste

di donne in carriera, di nonne in corriera,

dei corri e rincorri della storia, mane e sera

Quante ne ho viste

di sviste, riviste, conquiste, liste, tristi volti

tris e bis di minestre, finestre, campi incolti

Quante ne vedo

o ne immagino fra la folla dei classici tira e molla

fra reale ed apparente che non conducono a niente

Quanto ne vedrò ancora

di madornali abissali sbagli, abbagli, tagli, incongruenze,

ideologismi fragili, fragili ed illusorie credenze, negligenze

*

Mai l’ amai

Mai l' amai e ignoravo ch' ella m' ignorasse !

Saputolo e non piaciutolo (il mondo cascasse

se mento) non contento della situazione,

in imbarazzo per il cambio d' abito repentino

che volle appalesare ahinoi il destino

rimasi come "color che sono sospesi.."

Repentinamente conto mi resi

che durante queste traversie (tante..)

ero rimasto un perfetto ignorante

*

E poi

E poi fu sera / e poi fu mattina

La creazione giubili / s' avvicina

il tempo in cui pianure / laghi, monti

mari, cieli / saranno pronti

ad essere abitati / dagli umani

personaggi anomali / ostili, strani

soggetti bizzarri / a volte ostinati

increduli, saggi / depressi, plagiati

esotici, egoisti / simpatici più

o meno acculturati / a testa in giù

procedono veloci / avanti e indietro

in questo mondo / sapendo che dietro

ad ogni curva / o goccia di rugiada

ad ogni paracarro / ad ogni contrada

c' è una lunga storia / c'è una meraviglia

il patos, il mistero / l' idea che scompigliacapelli, sensazioni / o il vuoto totale

del gelido e grigio / spazio siderale

E poi non bisogna / mai dimenticare

che ogni vivente / è tutto da inventare

Gli artefici-carnefici / soamo tutti noi:

prma, adesso / durante o poi

*

Tutto a soqquadro

Anche oggi forse piove ma nessuno si commuove

E' un disordine globale, un caotico e infermale

gran frullato, un traballante regno dell' irrazionale

E' una torre di Babele, con intorno fango e fiele

Urla, pianti e lamentele son le uniche sequele

di un girare sempre a vuoto della terra e a tutti è noto

dove porta questo moto senza meta.. chi è devoto

prega e invoca i Santi Numi che dal ciel màndino lumi

per far luce dentro i fumi delle nebbie.. va in frantumi

degli umani la coscienza, la corretta convivenza,

sconfessando storia e scienza. Ci vorrà tanta pazienza

per veder riconciliati cuori e menti..  e ripristinati

i diritti conquistati  (ormai stracci calpestati..)

Mondo ingiusto ! Mondo ladro ! Terra tutta sei a soqquadro !

*

Anche

Anche se "Il cielo è sempre piu' blu"

stimo e ammiro il tuo sguardo e il tuo respiro

Anmche se "Fin che la barca va lasciala andare"

mi piaci (ma di cio' non te ne compiaci)

Anche se "Vengo anch' io ? No, tu no!"

ogni giorno fatico a guardarmi intorno

Anche se le anche sono logorate, artrosizzate, ammalate

cammino a passo lento, occhi bassi, capelli al vento

*

Ogni giorno

Ogni giorno vale quel che vale

anche in gattabuia o in ospedale

Ogni giorno rincorre i suoi minuti

attendendo ausili, amori e aiuti

Ogni giorno si arrovella su se stesso

come un lombrico, come angolo convesso

che si apre all' infinito ed un compasso

disegna ogni tua mossa, ogni tuo passo

Ogni giorno ci si ci si scrive e ci si legge

e il giorno stesso ci commenta e ci corregge

*

Si sa

Si sa che si parte, non si sa se si arriva..

Ci sono omonimi, acronimi, eponimi

da qui all' altra riva

Si sa che il vestito è spesso inadatto :

sdrucito, sgualcito, invornito,

non ci aiuterà affatto

E nella valigia preparata un po in fretta :

riviste, ametiste, conquiste

e una frase non detta

Nessuno, si sa, ha pagato il biglietto..

confuso, illuso o refuso

non è un viaggio perfetto

E poi se la meta non è affatto importante

guardate, adorate, ammirate

chi è il comandante

Ci guida imperterrito con grande furore,

sudando, cantando e portando

il suo antico dolore

 

 

 

*

Lui, lei, l’ oro

Lei alta, brava, buona , famosa, bella e intransigente

Lui scarso, insulso, brutto, uno che non conta niente

Fu amore a prima vista, una attrazione quasi fatale

(come sempre accade in questi casi) ed è normale

che poi qualcuno si chieda: durerà ? Sarà vero ?

Non c' è trucco ? Non c' è inganno? Davvero

tutto conferma che l' amore non conosce confini,

luccica di luce propria, come l' oro o i brillantini,

arriva di sorpresa e in silenzio a volte svanisce

come pietre che le onde di risacca han reso lisce

 

*

Mai tralasciando

Tu non lo sai

ma lo vedrai

cosa ricevi per quello che dai

E non potrai

piangere mai

cio' che tu cerchi e non troverai

 

Ogni secondo

che vagabondo

passa attraverso la scena del mondo

si sa che in fondo

gaio e giocondo

si unisce a noi in un girotondo

 

Se dalle menti

frasi cadenti

escono fragili e prive di accenti

che noi viventi

stingendo i denti

urliamo indomiti ai quattro venti

 

Parole vane

come campane

ritmano i giorni e le settimane

Cosa rimane ?
Tragedie umane

frutto insensato di voglie malsane

 

Considerando

dove sta andando

la poesia (compagnia cantando)

Mai tralasciando

sempre cercando

pace interiore che sta arrivando

 

 

*

Il piu’ piccolo e il piu’ grande

Il piu' piccolo e il piu' grande non sono poi cosi' differenti;

non sono tanto diversi l' un dall' altro e i loro sentimenti

spesso si sovrappongono, si completano, ci sono momenti

in cui sono indistinguibili, entrambi annoiati o contenti

in relazione alle condizioni atmosferiche, e volenti o nolenti

i loro fini e i loro mezzi sono uguali; entrambi pretendenti

ad una felicità piu' o meno definita, concepita da menti

che perfettamente individuano le dissonanze, i venti

che spirano da ovest o da est, consapevoli dei presenti

e futuri rischi e delle leggi, direttive e ammonimenti

Uguali ma diversi; velocissimi nel dire ma lenti

nel fare, possibilisti, massimalisti, irriverenti

abitanti di questa terra-bazar governata da possenti

uomini-nazioni che ridono stingendo i denti

*

L’ eclatante

Ti penserò molto, per me sei molto importante.

Ti ammiro nel profondo e sicuramente fra le tante

persone che ho conosciuto tu sei un gigante,

un essere speciale, una pietra miliare, non ostante

i tuoi difetti, l' essere quasi l' anello mancante

di una collana di perle opache, non luccicante

e che non ha nulla di strano, di prezioso o di eclatante.

Al momento non conosco il duo amato / amante..

ognuno rimane chiuso in se stesso, entità a se stante.

Cantando mi ricorderò di te e come ogni cantante

perderò le note, con disappunto del pubblico pagante

*

Compitino facile facile

Anche oggi fin dal primo mattino

ho cercato di svolgere il mio compitino:

bere, cogitare, mangiare, cucire di fino

gli strappi del  vivere senza aver troppo vicino

coloro che m' accompagnano nel cammino.

All' alba già mi sento meglio, meno meschino

(forse intimorito dal sole che fa capolino)

E il contorno ? I coabitanti ? Il destino ?

Fumo che sale arrovellandosi dal camino

*

A ciascuno il suo (giorno)

Lunedì trovò il rimedio all' accrescersi del tedio

Martedì mando' all' aria la sua noia millenaria

Mercol(e)dì fu preoccupato dall' evolversi del fato

Giovedì comprese bene quel che fare non conviene

Venerdì giorno soltanto di sudore e di rimpianto

Ma tentando di capire quel che Sabato ha da dire

la Domenica trascorse senza che lui se ne accorse

*

Di mento e di testa

Questo dolore, questo tomento

mi conduce ad un totale sfinimento

Auspico un rapidissimo cambiamento

Il mio unico e determinato proponimento

è vivere in modo neutro, senza commento

Sia per tutti un esempio, un insegnamento:

è anche un mio personalissimo testamento

(inossidabile, forte e grigio come il cemento)

Pur se rimane il vago e astruso convincimento

che di neutro nella vita non c' è alcun momento

 

*

Il non detto e il non fatto

Erano contemplate nel preventivo

manon si ritrovano nel consuntivo

Pensieri, parole, frasi non pronunciate,

opere, imprese, ascese mai iniziate,

rimaste a livello ipotetico, embrionario,

come giorni svaniti dal calendario.

Non è certo quel che poi si fece

o quello che si disse sia stato invece

piu' importante più giusto e bello:

non è paragonabile questo a quello

che non è stato e non è accaduto.

Si può immaginare ciò che si è perduto

*

Solitudine(ne)gletta

Non una ricetta, uno stile, una trovata

assomiglia molto ad una scelta forzata

Non che per qualcuno forse è stata

una chimera, una lucida e beata

condizione di vita o di passaggio

la testardaggine di proseguire il viaggio

cassando la inevitabile incombenza

di una qualsiasi umana convivenza

La solitudine è un' alchimia, o una scienza

di cui tantissimi vorrebbero far senza !

*

Conformemente

La mente, che mi capitò per sorte,

portava in sè idee assai contorte:

abbagli, qui pro quo, elucubrazioni,

sogni ad occhi aperti, supposizioni.

Da sempre quindi (ed è naturale)

desidero un pensiero lineare:

ragionamenti dritti come un fuso,

sintesi, e il potere fare buon uso

(senza conformarvisi ogni secondo)

di cio' che globalmente "pensa il mondo"

*

Sogno di una notte di mezza primavera

Soffierò sulle nuvole

per far posto ad un cielo limpido e terso

Metterò un cappello al sole

affinchè non riscaldi troppo l' universo

Raccoglierò le stelle

e le interrogherò lungamente ad una ad una

sulla tua vita e sul quando tu guardi la luna

*

Il tempo e le uova

Tenterò arbitrariamente

(con modesto costrutto)

a dir succintamente

in parte o del tutto

(come l' asino o il bue)

quello che è accaduto

nei ventiduemila seicentodue

giorni che ho vissuto.

Tralasciando per forza

cose poco importanti

togliendo la scorza

ai frutti di sì tanti

studi, lavori, giochi, eventi

(in parte anche esaltanti

a volte sconvenienti)

dico che la vita è un susseguirsi

di galline e di uova..

E non cè da stupirsi

se chi le cerca le trova

 

*

Domanda galeotta

L' avevo detto già piu' volte prima:

io parlo solo a gesti oppure in rima !

E questo accade da quand' ero in culla

o se parlo da solo.. niuno e nulla

potrà capire il mio stravolgimento,

il piu' totale e giusto smarrimento

di quando la fanciulla chiese : " M' ami ?"

E non trovai risposta.. sol rottami

di avverbi, locuzioni, sostantivi

.. palindromi residui di aggettivi

che invano vo cercando nella mente

(dove batte il cuore duole il dente !)

*

Arrampicandosi sugli specchi

Indomiti, volitivi, gli scalatori sono parecchi:

sudati, attempati, svogliati, mai troppo vecchi

per salire superfici scivolose, foriere di cadute,

disequilibri, intoppi, blocchi, discese, sedute

Percorso ricco di troppi insormontabili ostacoli

troppo ostici per chiunque, quantunque abbordabili

per chi con estro o maldestra maestria fuori misura

procede arrampicandosi sugli specchi senza paura..

Non sono previsti stop, soste, fermate intermedie;

non vi sono primi o secondi tempi: le commedie

hanno da raggiungere sempre il loro compimento..

Poco importa se in cento anni o in un momento

 

*

Auguri

Graditi graditissimi

auguri diversissimi

s' intreccian velocissimi

son tanti.. son tantissimi

Volando cosi' altissimi..

Auguri specialissimi

inviati da moltissimi

soggetti a me carissimi

I giorni son pochissimi,,

divengono ricchissimi

di gioia o potentissimi

rimedi per gravissimi

dubbi o antichissimi

dilemmi: siam noi cosi' sicuri

se sia poi meglio o peggio

sia scherno o sia dileggio

aver o inviar auguri?

 

*

La vita già scritta

In qualche cassetto o scaffale

nascosto fra il bene e il male

sta il libro dove è già scritto

il finale di ogni conflitto:

dove in ogni pagina trovi

gli accadimenti sempre nuovi

che ti capiteranno giorno

dopo giorno tutt' intorno..

L' importante, tralasciando il resto,

è non trovare il libro troppo presto

 

*

Il premio

Se non sarà sereno si rasserenerà..

Se caldo ed afa incombono la pioggia arriverà ?

Il diritto ed il rovescio, l' intero e la metà

si guardano l' un l' altro con reciprocità:

la vita è lungo un elastico che un dì si romperà !

E chi la fa l' aspetti: specchiarsi gioverà

sia allo specchio medesimo sia a chi, volto specchiante

potrà ammirar se stesso, parlarsi ed osannante

consegnarsi un premio (come se non bastasse)

con il cipiglio fiero del primo della classe

*

L’ adattamento

Ho adattato il testo originale, mesto e banale,

per renderlo piu' fruibile, godibile, appetibile,

per attraversare in un lampo tutto lo scibile

umano, senza comprendere quanto il testo vale.

Ho adattato verbi, articoli, preposizioni, cambiando

congiunzioni, interiezioni, avverbi, sostantitvi,

rivoltando il senso della frase, togliendo aggettivi,

faticosamente chiosando e malamente sintetizzando,

nella vana speranza di riuscire a comunicare cio' che penso

(ammesso e non concesso che questo possa avere un senso)

*

Minuscoli frammenti

Alla buon' ora ! Finalmente ! Ovvio ! Banale !

Cos' è l' uomo che lo rende quasi uguale

ai suoi simili ? Perchè ciascuno ha o ha avuto

un suo pensiero, un modo di fare, un vissuto

che lo rende unico al mondo, specialissimo,

un pezzo unico anche se piccolissimo

di un puzzle ancora tutto da montare ?

Tutti possiamo comprendere e sbagliare

ma di solito non siamo affatto contenti

giocando il ruolo di "minuscoli frammenti"

*

Lavaggio finale

Andàr per lo sentiero che irto sale al monte

Raggiungere il maniero per la pianura.. fonte

d' acqua che limpidissima incontrerò per via,

bevanda che freschissima disseti vita mia !

E al fin a meta giunto il dubbio sorge lesto

Pensai con disappunto: ahimè sogno o sono desto?

L' acqua è una vertigine: per pura ch' essa sia

lavàr potrà caligine che avvolge (l') anima mia?

*

Gocce

Gocce che cadono insistenti più che mai

racchiudono segreti che non immaginerai

Tutti siamo pioggia e tutti marinai

Acqua di pozzanghera che calpesterai

Tessuti e tomaie assai le bagnerai

Scampoli di cielo: non le fermerai

Gocce di rugiada che accarezzerai

Piangono le nuvole e tu cosa fai ?
Attendi solo il sole: asciuga i guai

*

Sarà capitato anche a voi di avere..

Idea fissa,

note musicali,

parole, nomi,

immagini che uguali

ripetitivamente

giorno dopo giorno

invadono la mente,

fanno il vuoto intorno

Meglio la musica

(in tali giorni bui)

meglio una frase

del volto di colui

che dallo schermo

di una televisione

sputa sentenze

in ogni occasione

 

 

 

*

Tu e il tuo tè

Tu

sola

dinnanzi

al

tuo

tè:

tutti

tentennano

mentre

il

alla

menta

non

mente...

Il

tremerà?

Trama

tonca

a

metà:

attesa

di

alterità

*

Le (im)meritate soddisfazioni

Parto da un porto, e non mi importa del comporto

di anni, malanni, affanni, danni (a terzi),

non mi interessa il computo dei sesterzi

e poco senso ha pure l' umore mattutino (storto)

Cercherò sulla classica piroga o piroscafo in navigazione

non il pesce raro, non il "com' è profondo l' abisso",

non darò corda all' istinto o al chiodo fisso

dell' alter ego, cavalcherò le onde delle costellazioni 

nel lago (saltissimo) dei conti in sospeso,

nell' oceano del tempo perso, o appeso

al chiodo, accanto alle (im)meritate soddisfazioni.

Senza dimenticare, tenendo sempre ben presente

le persone che di soddisfazioni non ne hanno avute per niente

 

*

Un felice connubio

Se il "ciao come stai?" fosse abolito e sostituito da un battito di mani

grande sarebbe il progresso per il mondo, di oggi e di domani

Se l' ape regina cambiasse mestiere, trasformandosi in ape operaia

la vita sul pianeta scorrerebbe sicuramente più equa e più gaia

Se le giornate uggiose fossero di poche ore e la malinconia svanisse d'incanto

l' esistenza per ciascuno sarebbe più scorrevole, meno incline al pianto

Se il "vis a vis" divenisse di dominio pubblico, epidemico, usuale,

i contatti umani sarebbero meno difficoltosi, il parlarsi più normale

Se il Tevere o l' Arno cambiassero percorso, divenendo affluenti del Danubio

l' Europa ne troverebbe gran beneficio, sarebbe per tutti un felice connubio

*

Trionfo del tempo e dell’ inganno

Avendo avuto tempo, avendolo e spendendolo

par d' esser piuma al vento, imperrocchè pensandolo

diverso dal quel ch' ormai s'è perso, ahinoi, chiamandolo

per nome, portandolo in trionfo, ma sempre confondendolo..

Il tempo è come il pendolo, non lo si puo' fermare:

e niuno mai lo inganna, lui solo può ingannare !

*

Opera omina

Poesie, aforismi, prosa, narrativa,

pensieri, articoli, saggi, recensione,

il meglio, il peggio, forza volitiva,

vaghezza, idea, intuito, confusione,

verbi, articoli, avverbi, aggettivi,

discorsi, periodi, parentesi, aggettivi...

Parlo e penso sempre di tutti e di tutto

ma spesso fuori tempo e senza costrutto

Dono luce al mondo come un faro sul molo

Purtroppo o per fortuna non da solo...

 

 

*

La cucchiaiata

Eccellentissimo e forte mio arnese

che da gran tempo il peso sopporti

(senza lagnarti, mite e cortese)

di cibi, bevande, che alfine tu porti

veloce alla bocca, di mese in mese

del nostro vivere guidi le sorti

Ti sono da sempre amico e devoto:

sperando che tu non sia mai vuoto

*

L’ ennesima

E' accaduto per la millesima o milionesima

volta: le vittime ?  Prodotto dell' indifferenza ?

Il conto si perde,  ignoto è il totale, cupo il destino

e ignoti resteranno i nomi,  i visi uno all'altro vicino

Realtà stravolta che non lambisce oramai la coscienza

E' l' infinitesima di una strage (l'ennesima)

*

Cantico dell’ ipotenusa

Mille soli

Mille lune

Scena o palco

Note o suoni

miti odori:

borotalco

Cantichiando

debolezza

incertezza

Recitando

amarezza

e stoltezza

Opera, pubblico, artista

"Bis ! Bis ! Fuori ! Fuori !"

Tre lati del triangolo:

urla, fischi e clamori

L' attore infine chiede scusa

(al pubblico e all'ipotenusa)

 

 

 

*

Istantant-an-e-o

Sul quantum vi è quasi un accordo,

sull' an invece .. non ricordo

E' sufficiente un istante

e / o anche meno nella mente

per perdersi irrimediabilmente

*

La scelta

Al centro del percorso esistenziale

capitai entro un bosco (.. a niuno uguale)

E non sapevo se proseguìr: sinistra o destra ?

(avendo perduto ahimè la via maestra)

Ma il problema venne risolto in modo astuto:

"Testa o croce ?" Risposi "Testa !" e muto

rimasi.. ".. Scelta errata, stolta, da cassare !..

E' la croce ch' ogni dì s' ha da portare !"

 

*

Il quotidiano abito

Nella denegata ipotesi che tu possa ritornare

(ogni giorno ha un vestito immancabile)

ti suggerisco caldamente l' abito da indossare:

(hanno contorni incerti alcuni biglietti da visita)

un vestito qualsiasi, forse obsoleto e fuori moda

(inequivocabilmente è una capo che dice tutto di te)

come una TV in bianco e  nero, un gatto senza coda

(stoffa scadente, intrisa di sudori, odori, rancori)

tessuto senza infamia e senza lode, senza orpelli

(i pastori, i pellegrini con i mantelli appoggiati..)

appoggiato malamente al corpo, come i mantelli

dei pastori, dei pellegrini, come la divisa

delle guardia senza mostrine, stoffa intrisa

di sudori, odori, malumori, rancori, scadente,

un capo che dice tutto di te, inequivocabilmente

un anomalo biglietto da visita dagli incerti contorni,

il classico e immancabile vestito di tutti i giorni

*

E - sperimento

Nato nel web

figlio di un blog

nutrito dai link

adoro i log-in

Mondo di cookie..

abbasso gli spam !

La mia key - word ?

"Virus: gnam gnam"

*

Porte aperte

Porte aperte a chi porta buone notizie

regali, encomi solenni o primizie..

Porte aperte a chi dona senza esitazione

serenità e amichevole comprensione

Porte aperte a coloro che senza far rumore

spendono l' esistenza per lenire il dolore

Porte spalancate a chi nel magma cittadino

cerca qualcuno che possa stargli vicino...

e la ricerca sembra vana, o insensata

e futile come un caspo di insalata

*

La fusione

Sincretismo idealizzato

o accostamento forzato ?

Il bianco e il giallo della passiflora

Il limone o il pistacchio e il cioccolato

nel classico cono gelato

Oltre il dolce, oltre il salato

 

 

 

*

Voce del verbo sbolognare

C' è poco da dire, c' è poco da fare..

Un vestito, un cappello si puo' cambiare

Su un progetto ci si puo' ragionare

La via sbagliata si puo' lasciare

Un brutto giorno si puo' dimenticare

Un' amico si deve sempre aiutare

Un 'ideale non si puo' calpestare

La vita bisogna sempre rispettare

ma la propria storia non si puo' negare,

non si puo' venderla nè comprare,

non la si puo' modificare, nè sbolognare..

E' la storia, la memoria, il navigare

dell' esistenza, sempre in bilico fra il dire e il fare.....

Un racconto a lieto fine, che puo' o deve continuare

 

 

*

Morìa di pesci

Guarda il fiume, quando riesci: troverai una inspiegabile morìa di pesci

Guarda i monti ed i loro stupendi affacci; stanno scomparendo i ghiacci

Guarda la campagna, la collina, i vigneti: tralascia le remore, i divieti

e vedrai uscire dalla terra, dai frutti, dagli arbusti, memorie e segreti..

Guarda l' acqua racchiusa nel fiume o nel mare: ha molto da insegnare

Guarda il viso di chi ti passa accanto e per una volta soltanto

guarda dentro il  suo sguardo, a tempo perso: dentro c'è l'universo

di una esistenza, di un palpito, del tempo che scorre, mai a caso

o inutilmente, il tempo che ti guarda e ti protegge, delicatamente

*

Pressapoco

Oramai al nuovo anno manca poco

e il vecchio è stato solamente un gioco,

un caso anomalo, un falso d' autore,

una ricetta dimenticata dal dottore,

un errore, una svista, un abbaglio,

un giro di valzer, un afflato.. forse è meglio

non pensarci: il ricordo, il rimpianto è figlio

dell' ostinazione, è un peso, uno scoglio

per proseguire verso il futuro, il subbuglio

dell' andirivieni dei giorni-mesi-affanni,

la ruota che gira, tu che non accenni

a ringiovanire, i paperini, i Minni

che diventano loro stessi i nonni

di noi tutti, cresciuti,Vandali, Unni

senza piu' terre da conquistare,

senza montagne da attraversare....

Ormai al nuovo anno manca poco

è quasi mezzanotte, o pressapoco

*

La colonna

Per quanto sia strano, bizzaro , avvilente,

è una vita che medito, che mi arrovello, mi struggo

pensando alla colonna vertebrale: la evito, la sfuggo

ma essa entra nella mia vita prepotentemente..

Non mi do' pace, non riesco a quietarmi pensando

a quelle ossa messe una sull' altra in verticale

a quella specie di piccolo grattacielo speciale

ove all' apice han messo la testa , somigliando

quasi a un fungo, a uno stelo con all' apice un fiore;

è una colonna che si muove, si piega, si fa sentire

anche tramite i dolori che a volte fa patire

ma è straordinario come senza far rumore

lavora tutto il giorno, la notte si riposa.. poi ti frega

quando d' improvviso t' arriva il colpo della Strega

*

Il mondo addosso

Accidentalmente mi cadde il mondo

addosso e fu sgomento assai profondo

oltre che dolore intenso, ansia, sconforto

al pensare che, senza alcuna colpa o torto

ero divenuto vittima o bersaglio

del destino, del fato.. era uno sbaglio ?

Non era per il sottoscritto la tègola

piovuta dall' alto ? Chi con gran frègola

gettò la sfera tentando di colpirmi ?

Chi concepì il misfatto ? Sentirmi

questo peso sulle spalle era inquitante..

ne ho visto in giro molte, troppe, tante

di stranezze, ma a questa ero impreparato..

come un calendimaggio ad autunno inoltrato..

*

Mente chi non vedea..

Quando nel ciel un sole già nascente

emerge e stelle e luna ormai cadente

dileguansi e forte e chiaro il di' incombente

mostrasi gagliardo e fiero ma prudente

ecco il villano lascia il suo giaciglio e mente

chi non vedea esso intristito... ma suadente

una pulzella l' avicina dolcemente:

"Giunto è il di' dell' amor, mio pretendente

ma il tempo è breve, è ladro, e prontamente

s' abbandoni l' eloquio , si passi finalmente

ai fatti, all' agir del sentimento dirompente

che aspettar non puote, che giustamente

è come folla che grida, travolgente,

è come vento impetuoso, come torrente

in piena che brama il mare , come corrente

marina, come ferro incandescente"

"Calma.. (rispondea il villano) oh mia diletta.. ti prego!

L' amòr si costruisce lentamente, come il Lego"

*

Ha da veni’ ?

Sto Natale ha da veni' ? So tutte crepe..!

E mo non se po fa' manco er presepe !

L' asinello, er bue, li pastori..

esodati, licenziati.. e so' dolori

pure per Maria e 'l Bambinello..

Vojono tojerce tutto: l' alberello

li Re Maggi, 'a Befana, 'a slitta, 'a neve..

Nun se po' piu' fa' nulla... nun se deve..

E 'n Paradiso quarcuno bianco vestito

sta a scrive 'na letterina che è un invito:

"Nun se po' fa' arrabià tutta sta gente..

Er presepe.. famolo trasparente!"

 

 

 

*

Acronimo anonimo

Avere (o avere avuto, o possedere nel futuro)

Capacità (di) (potenzialità, occasioni, talenti)

Ragionamento (attività neuronale, dialettica)

Oltre (il) (molto al di là, sia al di sopra che al di sotto)

Normale (che non vuol dire nulla, è una categoria virtuale)

Intelletto (patrimonio cerebrale personale non trasmissibile)

Medio (che anche statisticamente non vuol dire quasi nulla)

Odierno (che nel mondo dei fotoni e quanti è vocabolo obsoleto)

 

*

L’ infinito futuro

Vedo, vendo, vesto, spesso tralasciando tutto il resto.

Parlo, ascolto, tocco, nell' aria il silenzio è rotto

dal vociare, farneticare, lamentare, sussurrare

ammiccare, ansimare dei comari e delle comare

Prendo, tolgo, metto, in un alternarsi semi perfetto

di comprimari, lucernari, scadenziari, paninari, luminari

E alla sera, in volontaria solitudine, attendo l' infinito futuro

fra luce attenuata e sfondo scuro: ...spero, prometto, giuro

*

Il mondo delle fate

Fàtemelo vedere adesso, non posso aspettare ore e ore,

Fàtemelo ammirare da vicino, nel suo assoluto fulgore

(..acidosi, acne, actinomicosi, adenoidite, afasia..)

Fàtemelo conoscere bene, non posso stargli lontano

Fàtemelo toccare, abbracciare, stringergli la mano

(..amenorrea, amputazioni, appendicopatia,  ageusia..)

Fate tutto il possibile, fàtelo immediatamente, fate

che il mondo sia vero e non sia solo il mondo delle fate

(..basalioma, Basedow, blefarite, bromuro, brachicefalia...)

Fatemi vedere le cose fatte, le cose da fare o in corso..

Fate in modo che dalla ciotola il cane ad ogni sorso

trovi sollievo alla sua sete , e cosi' anche agli umani

mai manchi acqua e cibo, e se quel che accadrà domani

sarà meglio o peggio, non importa ma fàtemelo dire

da Lui, che solo sa quando la commedia ha da finire

*

Come il martin pescatore

Inutilmente perso fra gli arbusti

Distrattamente mi guardavo intorno

Naturalmente anche la fauna ha i propri gusti

Difficilmente delimitabili nel contorno

 

Probabilmente era solo uno sbaglio

Sicuramente non avevo compreso..

Certamente avevo preso un abbaglio

Incautamente poi mi sono arreso

 

Finalmente emerso dai flutti

Malamente mi asciugai il sudore

Attentamente , come fan tutti,

guardai nel viso il Martìn Pescatore:

Stentatamente trattenni il respiro

e con un colpo d'ali riprese il suo giro

 

 

*

A - spettatori

Menzioni d' onore, stupore, stravolgimento interiore,

destino inimmaginabile del muto stralunato a-spettatore

che attende dentro l' immantinente che accade fuori

oppure aspetta fuori l' esito delle battaglie interiori

Il timore sussurra, la paura grida, la disperazione vola:

cosa spetterà a chi assiste una tanto tragica hola ?

E' una attesa spasmodica, gelida, un rincorsa

impossibile, un infelice epilogo della corsa,

si rimane in attesa di tempi e uomini migliori,

di un salutare raggio di luce, o solo di bagliori

o scampoli di speranza, o dello sviluppo incontrollabile degli eventi

mentre le aspettative si piegano come arbusti sferzati dai venti

 

*

Un vivo interesse

Non ostante non mi conoscesse

mostro' verso di me un vivo interesse..

Eppure lei era come un matita

immobile per sua natura ed appuntite

era come un lente di ingrandimento

da cui si percepisce ogni momento

il piccolo, il particolare, il nascosto

Era come un dipinto fuori posto,

simile a un bicchiere di vetro colorato

o al disegno sul cartoncino, mai terminato.

Era somigliante a una lampada a stelo,

ad un aereo di linea quando compare in cielo

 

Non ostante non mi conoscesse

mostro' subito verso di me un vivo interesse..

Eppure io sono un pavimento in cotto,

sono un misero coccio di un piatto rotto,

mi sento come il pedale della bicletta in cantina

o come un cane che abbia, ogni mattina.

Sono il sosia di un personaggio famoso,

l' alter ego confusionario e noioso

del vicino della porta accanto, o di colui

che cammina, timoroso, lungo vicoli bui

e distratto non si è accorto dei viandanti

che, malconci, mi sono passati davanti

*

Vincenti o perdenti

Accidenti !

Certi sentimenti

sono a volte incoerenti

e inconcludenti

a volte sono potenti

e delicatamente violenti

Sono come pesi incombenti

e noi, soccombenti,

diveniamo obbligati utenti

di situazioni sconvolgenti

Sono spesso invadenti,

inevitabilmente opprimenti,

a volte ostruenti

il regolare flusso dei momenti

di calma e riposo.. I venti

soffiano..le paratie sono assenti

e pensieri deprimenti

sconvolgono i ragionamenti

turbando i cuori e le menti.

I sentimenti sono senza commenti

e non importa se siano vincenti o perdenti

*

Pazienza

Indole o virtu', a volte scappa di mano..

Dono inestimabile, orizzonte lontano

per molti, peso leggero da portare,

impulsi e reazioni tu sola sai quietare

Arma invincibile contro ogni sopruso,

contro l' ingiustizia, l' arroganza, l' abuso..

In ogni istante ci sostieni e ci consoli..

Noi cosi' indifesi e terribilmente soli

di fronte all' impazienza spesso devastante

di coloro che tutto pretendono in un istante !

 

*

Cibo prelibato

Occhio e orecchio sono uno specchio

che riflette e trasmette da fuori

a dentro quel che accade intorno.

Il cervello e non solo quello

capta le immagini e i rumori,

elabora il tutto e notte e giorno

ci conduce nell' atmosfera sensoriale

dove la minestra è sensazionale..

è condita con gusto e l' olfatto

si esalta piu' della forchetta a contatto

con gli spaghetti, piu' del tovagliolo

inopinatamente caduto al suolo

ove da sempre le briciole del pane

sono cibo prelibato per il cane.

 

*

Angolo B (Bologna al contrario)

Città turrita, persone speciali

al margine sud della pianura,

adagiata ai colli, fiera, sicura,

indomita donna da sguardi fatali,

lunghissimi portici, antichi palazzi

disegnano anomale prospettive..

Genti caparbie, culinarie, volitive

Tutti allo stadio urlando come pazzi

Dodici porte, piazze, mura

Re Enzo prigioniero nella notte oscura

Dentro e fuori è tutta cosi':

un rebus o un alibi: è ANGOLO B

 

 

*

Stereotipando

Di chi primeggia, sorseggia, attende o veleggia

di coloro che in ogni momento vivono nel nascondimento

delle persone speciali, uniche, estroverse, irrituali

delle adunate del popolo, dei fedeli, dei mari, dei cieli,

di chi comprende e chi invece guarda smarrito, della prece,

del grido della rabbia, del vinto, o del vincitore respinto

di chi ha mille e piu' ragioni, degli ideali e delle illusioni,

di chi parla con lo sguardo, di chi ride con le mani, del traguardo

conquistato, del titolo di studio, del tempio profanato,

del primo della classe, delle interrogazioni, delle tasse

ingiuste, della carriera, dell' alternarsi giorno / sera

dell' invincibile inarrestabile tempesta dei sentimenti

del pelle / ossa forzoso, del pianto e stridòr di denti

*

Vada come vada

Ovunque tu vada non ti seguiro'

Comunque poi vada non ti capiro'

Tra l' uno e l' altro vi è una distanza

che non sarà mai grande abbastanza

Tu voli a mezz' aria ammiccando

io annaspo sul terreno, strisciando..

Tu hai talento e fascino smisurati..

io poco o nulla, ho i minuti contati

per ammirarti unicamente da lontano

Tu vai o andrai fortissimo io piano

Hai avuto troppo dalla vita e lo usi

bene, con equidistanza e senza abusi

Io ho avuto le briciole, gli scarti

e arrivo sempre mentre tu parti

E, vada come vada, mai ci sarà

e mai ho incontrato chi mi porterà

il pass partout o un finto coraggio

per antrare nel profondo, nel passaggio

dove nascondi pensieri e parole:

un luogo impervio ove non batte mai il sole.

 

*

Le scarpe dorate

Penso a te, che le hai tanto desiderate,

e alle tue fascinose scarpe dorate..

con i tacchi neri, bassi, lasciate

in disparte nell' armadio e ripescate

oggi, i lunghi lacci stretti, lucidate

a dovere e indubbiamente calzate

con eleganza e stile.. e Voi tutti sappiate

che queste calzature sono state immaginate

per un tipo di donna come Lei e appoggiate

al pavimento o al selciato, svelate, mostrate

in tutta la loro spavalderia sono pero' ignorate

ingiustamente dai piu' e passano inosservate...

In futuro rimarranno a dormire, ammonticchiate

fra tante altre scarpe, quasi nuove, poco usate

e per Lei le sue adorabili scarpe dorate

sarà come non averle mai indossate...

 

*

In attesa di risposta

Se non avessi fatto cio' che poi ho prodotto

se mai il mio pensiero non si fosse interrotto

se fossi nato prima e se nel mondo intero

ciascuno avesse arbitrio sul falso e sul vero...

Se ogni ora avesse in serbo variabili minuti..

se alcuno fosse in obbligo di ossequi o di saluti

sarebbe meglio o peggio.. purtroppo non importa..

Se si potesse uscir dalla finestra non dalla porta...

Se infine l' uomo potesse ricever le risposte

alle mille domande che ognuno ci siamo poste..

*

Con i se e con i ma

Avremmo voluto che tutto cio' non accadesse

ma puntualmente è accaduto

Avremmo potuto intervenire in tempo utile

ma il tempo è ormai scaduto

Avremmo saputo fare di piu' e di meglio

ma farlo non ci è piaciuto

Avremmo compiuto solamente il nostro dovere

ma a loro nulla è dovuto..

Il risultato: un sputo, una vita gettata in mare,

una cento mille persone che si potevano salvare

uno sguardo, un corpo, un vestito, un dente...

esseri umani che per il mondo valgono niente

*

Prodotto finale

Moltiplica un cateto per l' ipotenusa

sottrai alle due torri il gatto con le fusa

aggiungi ai lunghi portici un po di tenerezza

felsinea apoteosi di genio e di stoltezza..

La statua del Nettuno è solo un paralume ?

o la radice quadra del grosso suo volume ?

Facendo poi la somma calcolerai così

da quanti anni è nata e vive "Angolo B"

 

*

L’ apripista

Vivea con un' idea primaria in testa:

aprir la pista e immane fu la festa

il giorno in cui con vivida ed onesta

fatica giunse al traguardo ....e cupa e mesta

la sera avvolge il tutto, scura e funesta....

Ma se la pista svanisce o si dissesta

al misero apripista cosa resta ?

*

Copia non conforme

Tu non sei tu, sei una sosia, un clone,

una perfetta replica di lei, un drone

che passa inosservato lanciando messaggi..

Tu e lei siete identiche ! I passaggi

intermedi sono solo rimedi: il risultato

finale sono due persone con un unificato

identico soma, psiche, cuore, sentimento..

Sono confuso ma sereno, contento..

Forse pero' a una delle due qualcosa manca

perchè lei ha la pelle di colore nero, tu bianca.

*

Piaccia o non piaccia

Ci metto la faccia che il piacere a qualcuno non dispiace

e a ben vedere costui o costei (ci giurerei) si compiace

se la pace dei suoi sensi è appagata (o ben pagata)

quando il benessere dell' essere riesce a tessere una trama

che imbriglia, scompiglia o aggroviglia la sua brama

di godere, di evere nel consesso delle genti un gran successo...

Pero' esso è caduco, non verace, assai fugace: a me non piace

*

Sonetto imperfetto

L' italico verbo assai si presta

al poetare, alla piu' aurea narrazione

dell' umane vicende e l' emozione

pervade colui che, lancia in resta,

ispirato e gagliardo s' avventura

nell' oceano dei verbi e sostantivi,

nella babele dei pronomi ed aggettivi

che, un dopo l' altro dàn la scrittura.

I seguaci di Dante e di Manzoni

constateranno quanto sia ricca e bella

questa lingua che a noi, lettori buoni,

suscita fantasticherie.. e in ciel la stella

dell' arte brilla, fra errori e strafalcioni

che come funghi spuntan, redivivi,

fra virgole, accenti e punti esclamativi

 

*

La futura ombra

Se la guardi ti stupsci

se la tocchi non capisci

se le parli ti intristisci

se la pensi t' invaghisci

Non per tutti in ogni luogo

l' ombra trova degno sfogo

Lieve e giusto appare il giogo

della vita, e non un rogo

ove brucia e si distrugge

la giustizia, e lungi fugge

cibo, aria, acqua....  a stento regge

il pastore il proprio gregge

mentre l' ombra della sera

s' avvicina e ci dispera

 

 

*

La straziante strage

Strappati dalle loro case , dai loro affetti, stipati in maniera

strabocchevole su navi, treni, carri, auto.,  inseguono la chimera

stramba della libertà, della giustizia, dell' uguaglianza. La misera

strapotenza della guerra pare aver ragione della realtà.. una atmosfera

stranamente eterea esce dalle immagini .. l' onda dei migranti è foriera

straripante del viaggio verso un mondo migliore; .. l' unica e mera

strada da percorrere è un' accoglienza gobale, coinvolgente, sincera..

Stravolgente alternarsi di parole scontate: ma ciascuna appare vuota, non vera

*

Cielo grigio su

Dal di' lontàn che il mondo ebbe l' inizio

(e tanti lustri ahnoi son già passati)

guerre e tenzoni sono il gran supplizio

quotidiano di noi mortali, condannati

a sopportar miserie. angherie ed ingiustizie

a veder passare truci armati carri e le milizie

il cui scopo (irrazionale, viile e bieco)

è quello di occupare, vincere, annientare

il nemico, e alcuno mai è sordo o cieco

di fronte e questo truce scempio secolare..

L' aere accoglie i fumi degli incendi e dgli spari:

a quando un cielo meno grigio? A quando i rari

cieli tersi copriranno a tempo indefinito

un mondo di pace, piu' giusto e piu' pulito?

*

Non tutto fa rima con tutto

Frasi e scritture senza alcun costrutto:

un modo di esprimersi assurdo e brutto !

E se qualcuno scoprisse a quale frutto

si ispira la poesia, l' arte che ha distrutto

la noia e il malvivere, forse non tutto

sarebbe perduto: è il ribes, anzi il mirtillo

che ci esime dal far la punta ad ogni spillo

*

L’ andirivieni dei messaggi

Si alternano i solstizi, gli equinozi , le stagioni..

la vita è un viavai di momenti e di occasioni 

per lanciare dei messaggi, e ogni mezzo pare buono:

voci, lettere, sussurri, canti o suoni sotto tono..

gesti, mimiche, pitture, occhiatacce, ammiccamenti,

video,  urla, mano strette o anche digrignare i denti..

Pero' a volte , pare strano, piu' che giri di parole

cio' che conta è far capire cosa in fondo poi si vuole..

Ma il futuro avrà un aspetto assai cupo, triste e tetro

se il messaggio che hai inviato faccia lesto marcia indietro

senza ahimè alcun risultato, nè  cambiar nessuno e niente:

verrà preso e "dietro-front" ! rispedito al suo mittente !

*

Contorno

La vita per alcuni è un' insalata

che si semina e va in crescita nell' orto..

la si concima, e dopo un' inaffiata

la si raccoglie, ed a ragione o a torto

la si pulisce e la si pone sulla tavola

e se è gradevole mangiarla è una favola !

Ma rimane sempre insoluto, inestricabile

un dubbio, una angoscia inarrestabile:

"Perchè altri sono secondi o dolci e pare

io solo un contorno ? Che ingiusto desinare !"

*

Il declinante

Ringrazio ardentemente vossignori

di un tale accattivamente onesto invito

ma sono come un fungo e alcuno ignori

che sono immobile, e ahimè non muovo un dito

per fuggire finalmente il sottobosco..

Solo alberi e fogliame io conosco !

Chiedo perdono per cotanta irriverenza:

è una questione di carattere o coscienza

declinare sempre qualsiasi vostra proposta..

ma sono impresentabile e cio' assai costa !

Ed è magra consolaziòn, ma non sol mia,

che siamo in tanti in 'sta categoria....

 

 

 

*

L’ anomalo e invisibile fiore

Diceasi leggiadro e odorava di un tal paradisiaco

profumo cotesto fiore, il cui nome alcun rimembra,

fiore indescrivibile, privo di spine, foglie, di genetliaco

gentil e di fragranza si' delicata che al villano sembra

assai piu' soave e suadente di rosa , petunia o gelsomino..

ma il primato nell' aiuola parea inutile o meschino..

Poichè volle il fato che alcuno mai sapesse

la ragiòn per cui alcun colòr avesse...

*

Presente

Miscredente è participio presente ?

Disprezzato è  participio passato ?

Imperativi e congiuntivi, forti e volitivi

ci condizionano l' esistenza.. sono privi

di costrutto i futuri, oscuri, verbi o avverbi

che siano  ! Oramai tutto assomiglia ai proverbi

e ciarlatani, falsi profeti o esegeti, imbonitori

con ogni mezzo si rivolgono a lorsignori

sciorinando teorie, dettami, magiche ricette..

Chi li ascolta ? o li ascolterà ? Sono imperfette

fragili e inattendibili, bugie o burlette

perchè la realtà (passato - presente - futuro)

altro non è che un alto ivalicabile muro

contro il quale si infrangnono poesie o scritture..

buone maniere, propositi, convincimenti, paure..

 

*

Tramonto rosso vermiglio

Ottimo, sopraffino l' arrosto di conghiale con il timo !

Nell' osteria maremmana scorre il tempo fra la caldana

estiva, il chianti e il brunello, mentre il buttero cavalca e il bello

del mare di Toscana si perde in un tramnoto azzurro-rosso-verde

fra onde e riflessi color vermiglio, nella risacca fra l' Argentario e il Giglio

*

Il fuggevole impatto visivo

Ammicco' un sorriso

abbozzando nel viso

un pensiero condiviso..

ma l' animo era intriso

della tristezza di chi è deriso

e veste un abito grigio e liso....

il suo sguardo era dimesso,

come ripegato su se stesso...

sulla sua pelle solchi e discromìe..

segni del tempo e di malinconìe

 

 

*

I due bicchieri

Anno dopo anno, secondo dopo secondo

cresce la tensione, l' ansia e il mondo

tiene il fiato sospeso... l' umanità intera

attonita, immobile ardentemente spera

che prima o poi, finalmente a tutto tondo

si abbia la certezza fino in fondo

che il bicchiere mezzo pieno, d' acqua o vino,

altro non è che il bicchiere a lui vicino

ch' è detto dai mortali mezzo vuoto..

e finalmente poi sia a tutti noto

che a nulla ed a nessuno puo' servire

trovar fra i due le differenze, oppur capire

l' intimo turbamento esistenziale

di chi non vede i due bicchieri in modo uguale

o di chi sostiene a torto od a ragione

che fra i due giammai sarà tenzone...

In serenità profonda ed amicale

giungeranno entrambi al fine uguale:

esser svuotati in toto, goccia a goccia

e ridotti in frantumi contro a roccia..

fatti a pezzi e sviliti totalmente..

frammenti inutili di vetro tagliente

 

*

Spettatori

Di teatrini di posa, di saltimbanchi, di signore in rosa,

di sconosciuti che ignari camminano vicini, di tempi amari,

di pirati sul web, di pseudocantanti, di furti con scasso, di lestofanti,

di uomini che corrono all' indietro, di tirannie brutali e del "vade retro",

di ogni piu' bassa infima e volgare oppressione, del prevaricare,

del comando,, delle guerre senza scopo, e di quel che capita dopo,

del lamento di chi non ha nemmeno la forza di lamentare, dello sgomento,

del pessimismo che si trasforma in rabbia, del mare che invade la sabbia,

dello sconvolgimento della natura, dell' urlo muto della paura,

del roveto, del grano e dell' azalea, del "mors tua vita mea"

di ogni altra occasione perduta per dire ai quattro venti

che il tempo è scaduto, e bisogna decidere, volenti o nolenti

 

*

Realtà o finzione ?

Ho paura, timore di tutto, di tutti, e in ogni momento,

temo cio' che vedo o che penso, sono sgomento

di quanto mi accade intorno e durante il giorno

mi nascondo mi dileguo, mi faccio scomparire

in attesa di mondi nuovi, sperando una notte di partire

per un luogo ameno, piu' sereno e nondimeno

tranquillo e giusto, un luogo reale (sempre che lo si trovi..)

ma il viaggio non comincia mai e qual che provi

è uguale a quel che capita camminando tra la nebbia fitta

o a quel che sente ogni soldato presagendo la sconfitta

 

*

Punti di contatto

Apprendo ora con sgomento

per una strana combinazione

che analogamente al vento

che getta foglie in ogni direzione

cosi' fra alcuni miei consimili

lontani e dispersi nel mondo

non ostante possibilità indicibili

che la vita offre a tutto tondo

non vi sarà mai alcun contatto.

Mai si conosceranno o si guarderanno

in faccia, mai quel che si è detto o fatto

dell' altro essi apprenderanno

mai sulla stessa via, sotto lo stesso tetto

mai nella stessa casa o nello stesso letto

mai mai potranno intrepidi ammirare

le stesse bellezze naturali, asciugare

i panni nel medesimo limpido ruscello,

conoscere il vero, il giusto, il bello

della storia personale l' un dell' altro

e uno ingenuo, timido, l' altro scaltro

rimarrano in eterno estranei, sconosciuti,

come vestiti, mai messi in vetrina, mai venduti

 

 

*

Il Vicere

Il Vicere di Anversa

vinse una guerra persa..

Fu coperto di onorificenze

poi di maldicenze.. le scienze

esatte spesso cedono il passo

all' empirismo... è uno sconquasso

culturale psicologico e ideologico,

è un mònito un obbligo demagogico

prevedere l' obbligo di bere

un litro d' acqua al di': mere

raccomandazione, popolari,

saggezza o pietre miliari

della autoconservazione o ecobiomedicina ?

E se la misera bistrattata gallina

nascesse indifferentemente prima o dopo l' uovo?

L' ermetismo prima del dolce stil novo?

Se il vero è falso ma è vero il contrario ?

Dubitarlo è obbligatorio o arbitrario?

Ogni persona espansiva o introversa

nasconde all' interno un suo viceversa!

*

Le stelle sono tante

Diritto e rivescio, mare e montagna

laguna adriatica, Valsesia, Alagna,

acqua increspata dalle onde, profili

di prati, alpeggi, baite, sottili

sentieri che salgono alle vette,

battelli in movimento, sembianze imperfette

di alte quote, giornata caldissima

e sole accecante sulla Serenissima..

Animali al pascolo, latte nelle stalle,

gente di sestiere, folla nella calle

e dentro all' Arsenale in piedi sul molo

da cui parti' un giorno Marco Polo

al quale la bussola faceva difetto

e l' itinererario divenne imperfetto:

invece di raggiungere il lontano Catai

incontro' presto un mare di guai

con la galea ferma irrimediabilmente

in un ripido torrente nelle Alpi d' occidente..

E in cielo sempre immobili come lampioni

sempre tante stelle.. milioni di milioni

*

Riepilogando

Riepilogando

vago vagando

e vagheggiando

future mete

(o stelle comete)

Se mi incontrerete

forse mi capirete

e il ragionamento

in un momento

diventerà un tormento..

Quando il poi

di noi e di voi

diventa il prima

oppure l' anteprima

di un futuro

non piu' oscuro

allora il presente

(l' immantinente)

sarà gradito...

come il classico dito

fra moglie e marito

*

sogni d’ estate

Sogno di giorno e di notte, ad occhi aperti,

dall' alba al tramonto, sogni segreti, coperti

da un manto soffuso di cirrocumuli incerti..

Sogno persone o cose, feste, montagne, deserti..

Sogno in bianco e nero e a colori, concerti

di musica e quadri d' autore, oggetti inerti

e , quasi ogni giorno, sogno di rivederti

*

Viceversa

Cercavo il senno (di poi) smarrito e ho trovato un disco..

Cammino incespicando fra le idee e se parli capisco

solo una piccola parte di cio' che mi dici purtroppo..

Ripensando al passato mi assale un groppo

in gola e ammirando i fiori del giardino

lacrime scendono copiose, .. ma vicino

al tiglio, dietro una rosa, avevo piantato

l' albero della felicità: un arbusto trovato

non so dove forse in un luogo sconosciuto..

Ma l' albero stranamente non è cresciuto

Viceversa è cresciuta la zizzania, l' erbaccia

che per la vegetazione è disturbo e minaccia

 

*

In bilico

Giammai nel flebile giovanil pensiero

avea messo in conto il veritiero

destino di me medesimo, mero

soggetto inerte e vagante vero

di' dopo di': l' essere poverello

in bilico fra incudine e martello

e tanto mal fa questo e quello

che come senz' ali l' uccello

fatica aprender volo cosi' il modesto

e fallace ragionar, l' andare lesto

per la via si blocca e curvo e mesto

il corpo intiero trema e io m' arresto

dinnanzi al supremo giudizio ipotizzando

che sia magnanimo e implorando

salute, grazie e perdono, considerando

che invero l' appetito vien mangiando

*

Una bella festa

E' sempre festa, con qualche bella sorpresa,

quando la mamma torna a casa con la spesa,

con la borsa stracolma di ortaggi e pacchetti,

i salumi incartati, barattoli, bottiglie, oggetti

anche poco utili, ed acquistati in fretta, confidando

negli sconti speciali, nelle offerte, confabulando

dinnanzi alla scaffali stracolmi del supermercato:

un mondo a parte, un pianeta solitamente abitato

dal popolo di coloro che sono li' per acquistare,

di chi ha il preciso compito e dovere di comprare..

ma se guardi bene in fondo alle borse di plastica

si puo' fare casualmente una scoperta fantastica:

vedrai bucce di kiwi e scontrini di carta sparsi,

l' incomunicabilità e la difficoltà di amarsi,

troverai briciole sentimentali, i volti delle cassiere,

gli sguardi smarriti di alcuni anziani, storie vere

di piccoli furti, di occhiate furtive, di vicinanze

di carrelli, di surgelati vicini alla scadenza, usanze

consolidate nel pesare la frutta, e soprattutto vita,

la vita ingabbiata stereotipata sempre uguale

di ogni classico universale centro commerciale

e noi seguendo ignari il destino, si entra, si prende

tutto cio' che serve, poi si paga, e non si comprende

facilmente il senso profondo di questi atti ripetitivi,

di questi riti o magie che ci mantengono ancora vivi

*

Rischi

E' facile cadere nel ridicolo

gettarsi a capofitto in un cieco vicolo

perdere di vista le convenzioni

calcolare male le proprozioni

A volte si precipita nel patetico

o nel grottesco , nell' anti estetico

non ci si rende conto di cio' che si è

scavando una voragine fra gli altri e il sè

E se il discorso diventa laconico

quando parlarsi è antieconomico

grande valore hanno gli sguardi

ma per i sorrisi forse è troppo tardi

E il rischio grande, il rischio vero,

l' iperbole dell' essere troppo sincero,

è quello di tentare di farsi capire

usando stereotipi o modi di dire

*

Come un tarlo

L' amore e ogni sua copia nell' avvicinarlo

benissimo si vede che è come un tarlo

bisogna comprenderlo e rispettarlo

si puo' ipotizzare ma non si puo' copiarlo

e qualche surrogato puoi immaginarlo

lo puoi regalare ma non puoi comprarlo

ci si consuma o ci si scioglie nel guardarlo

non ha confini e non puoi misurarlo

è un ramo in fiore non puoi potarlo

è troppo pesante e non puoi trasportarlo

non mangia il legno non puo' mangiarlo

ma entra nel profondo e se vuoi cantarlo

guarda fra le nuvole li' puoi trovarlo

 

*

Buongiorno e buonasera

Virtual incontro o direttissima conoscenza,

unità d' intenti, unione della coscienza,

cuori che battono all' unisono, vicinanze

intellettuali, opinioni parallele nelle stanze

delle proprie vite, assonanze, similitudini

intellettuali, coerenza delle abitudini

e dei modi di agire, analoghi miti,

analoghi scopi, storie di stalagmiti

che incontrano stalattiti, di uova

in cerca di una gallina nuova,

di stelle cadenti rimaste a mezz' aria,

di una lancetta d' orologio antioraria,

di sosia che cercano esseri veri,

di incontri personali, di misteri

nel porsi uno all' altro dinnanzi,

di conoscenze frettolose, di romanzi

nemmeno abbozzati, di rapporti

interpersonali vaghi o contorti,

travolti o ingessati, usanza o chimera,

del solito buongiorno e buonasera.

 

 

 

 

 

*

Come se fosse niente

Occhio per occhio, dente per dente

malinconico vituperio della gente

che non sa perdonare e non perdona

e ogni volta che sia la volta buona

per riconoscere i propri misfatti,

evidenti o nascosti, sempre atti

di sopruso, prevaricazione, conquista,

sopraffazione, trionfi dell' arrivista,

apice della piramide dell' egoista,

di chi guarda a se stesso intensamente

e guardando gli altri pensa che siano niente

 

*

Come se niente fosse

A nulla valsero le astute mosse

vieppiu' studiate... colpi di tosse

invadenti l'aere e il silenzio rotto

da ostili suoni: finàl col botto

per lo foco che inquieto sotto

a cenere dà odor di legno cotto,

scoppietta come rumor di rotta osse

e lento brucia come se niente fosse

*

Mi dispiace..

Assai poco mi dispiace

d' esser avido e vorace

predatore di versetti..

Farò tutto ciò che impone

il buon senso e la ragione

per menàr odi e sonetti !

Ma il problema piu' inquietante

è un costante ed allarmante

divenìr di artificiali

rime, insulse, deludenti,

di internet e i suoi parenti:

poesie "innaturali"

versi apatici, virtuali,

generati nella rete

(che ben presto leggerete)

dagli occulti microchip

che qualcuno con un bip

sparge ignaro in tutto il mondo.

E' un tormento assai profondo!

 

*

Forse la poesia..

La poesia è urlo, lamento, grido, messaggio,

è come fermre l' eternità in un viaggio

senza meta, una idea impazzita, una zanzara

che cammina su un vetro, una medicina amara,

un colpo di fulmine, un filo che cerca l' ago,

un frammento di unghia, il ricordare vago

una situazione o forse un sogno, un oggetto

senza nè capo nè coda, trionfo dell' imperfetto,

apoteosi del fatuo, iperbole del minimale,

è qualcosa di prezioso che non vale

nulla o quasi, è un vestito difettoso,

un vaso senza fiori, un lago melmoso

nel quale specchiarsi, un pozzo senza fondo..

La poesia puo' fare tanto per il mondo

ma non salvarlo, è una fascinosa anomalia

dell' esistenza, di noi e di se stessa in balìa.

 

 

*

Par-venze

Par che il sole oscurar voglia la luna

e che il cielo imperituro abbia ad aprirsi

per mostrar che non v' è stella alcuna..

imperrochè di cio' homo abbia a stupirsi ?

Par che il vento tanto accelerato soffi

che nè albero nè casa vi resista

e che tal potenza stravolga i goffi

profili dell' urbe e caparbia insista

la tempesta a flagellar i mari e le pianure

e pioggia, lampi, fulmini e saette

insinuano angosce, dubbi, paure

accompagnando genti  verso le vette

della disperazione e del disagio..

Quando la natura si ribella

(recita lapidario un vecchio adagio)

saranno tempi di giudizio e nella

visione apocalittica di tal finali

assai esile sarà la parvenza dei mortali

*

Il paradosso di Russel

Uno per tutti, tutti per uno,

ingordigia della folla e solitario digiuno.

il singolo e gli altri,  soggetto e collettività,

l' individuo, lo stato, i cittidini, la società,

io e tutti voi, uno e tantissime persone,

l' uomo e i suoi simili in gruppo, visione

che cambia ottica, prospettiva e ragione,

interesse, problemi, finalità, la nazione,

il continente, il mondo, l' universo,

il vivente vaga sperduto, si è perso

fra i sei miliardi di consimili e i loro guai

spesso anche piu' gravi dei tuoi: lo sai ?

Egoismo e altruismo, cesistenza possibile

su un pianeta ostile, assai poco gestibile.

Leggi, usanze, regole, costituzioni

sorregono a fatica popoli e nazioni

e tutto potrà reggersi e continuare

solo se ciascuno avrà la forza di amare,

amare il prossimo, amare gente e natura,

cercando il bene, conoscendo la misura

esatta della convivenza e della tolleranza,

con massimo rispetto per il tempo che avanza

e con una regola universale fra le mani:

"neminem ledere" ! Ieri, oggi e domani.

 

 

 

 

*

Pausa

Alt, stop, pausa, break

mondo globale white o black,

anticonformismo beat o freak,

vessilli, bandiere, Union Jack,

vip a raccolta , single delusi,

no alla violenza no agli abusi...

per fare un albero ci vuole il legno

per fare il legno ci vuole un segno

segno segnale gesto messaggio

per fare un albero ci vuole coraggio

per una foresta ci vuole fortuna

per fare un pianeta, il sole, la luna

ci vuole qualcuno di molto speciale

fuori dagli schemi, fuori dal normale..

Lavorò sei giorni indefessamente

e al settimo: pausa ! Finalmente !

E agli umani che giungono al week end

stanchi, stressati, seguendo il trend

dei centri commerciali, outlet, passeggiate,

delle vacanze e dello stadio, disse: "possiate

riposare non solo il corpo ma lo spirito interiore

e santificate le feste: sarà un mondo migliore !"

 

*

Cigno o macigno

Uomo di carne, di acqua, che parli..

Uomo che gridi e combatti: i tarli

del male s' insinuano entro te stesso

e rodono dentro.. ti sarà concesso

finito il penoso lottare dei giorni

di al fin trovar quiete ?

Fermarti e placar la tua sete ?

Di volare nel cielo, e planare

sull' acqua, cigno sinuoso, e fermare

il tuo sguardo su lecci e lentischi?

Ai posteri l' ardua sentenza: i rischi

che corri son grandi, terribili sono

i giudizi, la storia, le voci all' unisono

che cantano in cielo e i pianti

di madri, di figli  che affranti

avranno già in serbo per te non lo scrigno

dei doni bensi' un tremendo ferale macigno

*

Astro strano

Vieppiu' nel ciel fra le galassie e gli asterodi

v' è una stella che tenue luce emana

e da lassu' par che nulla per gli umanoidi

abbia a significar, meschina, e affatto vana

è la ricerca del nome suo e del profondo

ultimo motivo del suo apparir a tutto tondo

..del suo cammino, di come e quando nacque,

di chi un di' ivi la pose, e perche' a lei piacque

di starsene appartata fra le nubi solitaria, cheta

nel suo millenario incedere verso la meta..

E' l' astro della buona sorte, che senza tregua

un di' risplende e il di' seguente si dilegua

 

 

*

A volte avvolto

A volte mi sento in gabbia, come avvolto

da pareti, nuvole, vesti e sono sconvolto

della distanza che si crea fra il sottoscritto

e il prossimo.. sono come un coscritto

e queste barriere o mari tengono rivolto

il mio pensiero all' interno, assai stravolto

dalle quotidiane vicende.. tirare diritto

è sempre piu' arduo.. è fumoso ma fitto

di impegni il programma di domani..

salvo varianti o imprevisti che senza decenza

avvolgono gli attimi della nostra esistenza

*

Noi, voi, loro e altre storie

Dicono di essere loro i custodi della verità e del potere..

pare che essi soltanto abbiano il mondo fra le mani..

Voi che decidete sul destino del nostro domani

siate clementi, sapienti e illuminati e fateci sapere

se dobbiamo disperare, se è lecito nascondersi o fuggire

oppure non sia invece tempo di rimanere per capire

quello che c' è da fare o da dire e se è lecito essere fieri

di vivere in questa terra, domani, come oggi, come ieri

*

Orto terapia

Un vago malessere pervade la stanza

un vuoto un pieno di attese è presente,

un presagio dolente che a passo di danza

si muove furtivo fra il corpo e la mente..

un lieve e inatteso sentir di fragranza

di miele e di aromi avvolge silente

le cose e i pensieri, salute o torpore

di un vivere tetro inodore e insapore.

Poi lo sguardo si adagia fra i mille colori

dell' orto futuro tripudio di piante e di fiori

 

 

 

*

L’ incertezza

Qui nacqui e qui rimasi un poco in vita:

storia di sudore e lacrime, finita

in un mare di guai e contraddizioni,

di inspiegabili drammatiche incomprensioni

Storia di domande e di risposte mancate,

colloqui senza costrutto, forze sprecate,

appuntamenti disattesi, graduatorie, concorsi,

ricerca disperata del giusto modo di porsi

verso gli altri, di aver il posto che mi spetta.

Altrove c' è qualcuno o qualcosa che aspetta

ancora il mio arrivo, il mio fermarsi ?

Tutto procede, corre... meravigliarsi

di cio' non serve a nessuno e a nulla:

la vita è incertezza dalla tomba alla culla

 

*

Non a caso

Regolarmente, dal tempo che fu, il giorno

segue la notte le nubi solcano nel cielo

silenziosamente il fiume con le rive intorno

porta l' acqua al mare e nello sfacelo

della fame e della miseria qualcuno lavora

e cerca il nutrimento per se e suoi consimili..

faticosamente si alza di buon ora

e rende terre ingrate piu' vivibili

Non a caso, nè sol per sorte cattiva o buona

l' uomo crede, spera, ama, pensa, dipinge, suona

 

*

L’ indefinibile

Dal di' che il mondo ebbe l' inizio

l' uom si dibatte come animale

che perde il pelo ma non il vizio

in un dilemma vieppiu' ancestrale:

nel definir (questo è il supplizio)

cos' è l' amore: la naturale

sana interiòr forte tensione

verso i consimili, verso persone..

Poeti, artisti, grandi scienziati

persero anni (nessuno sa quanti)

nella ricerca dei connotati

di un sentimento che traballanti

incerti, indifesi, mal consigliati,

tutti i viventi osservano avanti

e dentro di sè: e ne sono sgomenti..

E mai alcuno vide i suoi lineamenti,

mai mai potè alcun guidarlo e istruirlo:

l' amore è indefinibile e puoi solo subirlo.

 

 

*

Quisquiglie

Quando nacquero i Quaccheri vi fu un quiproquo inquitante:

quindici (q)uova si schiusero ma tacquero e con squisita inquietudine

chiesero : "E le chiquitas ?" Chiunque inchinandosi chiuderebbe

la questione con un soverchio richiamo al pachiderma..

ma il cerchio si schiuse e fu un chiaro richiamo al manicheismo.

Inchiniamoci a Quasimodo ! No al qualunquismo !

*

Aggiotaggio sentimentale

Non ho il coraggio di chiederti

quando il tuo viaggio avrà termine...

Per me è un oltraggio invivibile

restare ostaggio di un incubo..

Il tuo dileggio è stucchevole

e il tuo fraseggio sgradevole.

E' meglio o peggio dividerci ?

Questo passaggio titanico

è l' arrembaggio dei singoli,

non ha un retaggio credibile

nè alto lignaggio fruibile.

E' un carotaggio dell' anima

quasi un passaggio imperdibile

dell' io selvaggio spendibile

*

Rimembranze obbligate

Il piu' bello dei monti

è quello ancora da scalare

Il piu' bello dei cieli

è quello dove non hai potuto volare

Il piu' bello dei doni

è quello che ancora ti devono regalare

Il piu' bello dei ricordi

è quello che vorresti dimenticare

ma resta come un macigno nel profondo della mente

e ti accompagnerà nei tuoi giorni, immancabilmente:

è il ricordo indelebile della sua mano

che ti cercava e di te che fuggi lontano

 

(tratto da "Il piu' bello dei mari" di NAZIM HIKMET)

*

I pro e i contro

Quotidianamente , e non c' è da stupirsi,

sono attorniato di pro e contro; strano

ma non troppo e facilissimo a dirsi:

l' esistenza nel sentire nostrano

è una successione di incertezze

di decisioni da prendere, di imprevisti,

di ostacoli da superare e nefandezze

da eliminare: non si puo' essere sprovvisti

della capacità di scegliere, di valutare

le possibilità, di acconsentire o meno,

di andare avanti o indietro e sperare

di avere preso la strada giusta o almeno

di avere la possibilità di cambiare

direzione, di dire, dopo avere valutato

i costi e i benefici, sì o no .. e fare

cio' che appare piu' giusto ; eccettuato

il caso in cui senza alcun ragionamento

ci si affidi o alla Dea bendata o all' ispirazione del momento

*

Ripensamenti del lungo inverno

E' la stagione che ci vuole incontrare, che ci guarda;

l' appuntamento è in un bistrot o sull' ottovolante

ma tutto appare in salita, tutto improbabile tante

sono le amenità da superare. E come il sonno a sera tarda

a venire l' Inverno muove lento lungo il sentiero

che attraversando boschi, città, radure, ponti sospesi

conduce a Primavera, quando fiori e frutti appesi

ai rispettivi rami saranno a confermare com' è vero

e autentico questo migrare dell' anima verso l' anno successivo..

sempre che l' Inverno non ci ripensi, e rimanga a noi vitale e vivo

*

Nella hall dell’ hotel

C' è molto savoir fair nel personale di servizio

pero' questi arrivi/partenze sono un supplizio

per chi non sa e non puo' sapere la provenienza

o la destinazione di questo magma umano che senza

sosta entra/esce dalla porta/bussola e si dirige

alle camere trascinando borse, trolley o valige

e domani come ieri sarà perfettamente uguale

ma con differenti personaggi, passi, parole, sale

sul taxi l' uomo d' affari, s' appropinqua al bar il turista,

spettatore anch' egli di questa fetta di umanità e vista

la banalità del luogo e di cio' che quotidianamente

vi succede sarà uno dei primi ricordi a perdersi, giustamente.

*

Guanti

Versai fiumi di lacrime, mi colse un immane sconforto

osservando quel paio di guanti abbandonati  sul marciapiede,

calpestati da scarpe, immobili e soli: si vede

che erano sfuggiti dalle mani del proprietario, a torto

indifferente verso di essi.. Eppure i guanti sono conforto,

protezione, barriera, accessori indispensabili e insostituibili..

Muovendoci le dita dentro danno emozioni indescrivibili..

Ma qulacuno li ha gettati o li ha persi e non se ne è accorto..

 

*

Del piu’ e del meno

Il nostro ragionàr vieppiu' fu ameno

quando s' ando' a parlàr del piu' e del meno:

filosofàr su tempi, modi e storia

di noi stessi, il divenìr, giaculatoria

che l' etade l' uno all' altro consegnò:

"Fatàl destino: mai homo disdegnò

il colloquio: e fu stupòr nel tuo bel viso

quando s'appalesò il per con il diviso"

 

 

*

Domande

E' un mondo pieno di domande, di richieste, di persone che imploranti

cercano amore affetto comprensione consenso amicizia, si puo' andare avanti

all' infinito; tutti o quasi costantemente insistentemente rivolgono ai consimili

le piu' disparate e accorate questioni, i quesiti più strani, non siamo dissimili

da chi , gettato senza motivo e senza colpa nel fondo di un imbuto

disperatamente grida, piange, si agita, si dispera, chiede aiuto

per risalire e invece per gravità cade nel fondo della bottiglia

insieme ad olio, vino, gassosa, formando una strana paccottiglia

che non ha un nome, ha un sapore, odore un gusto non definibile :

e chi potrà mai dissetarsi con tale bevanda mal digeribile?

*

Marginale

Scrivero' di colui he con grande attenzione quotidianamente

vive sul bordo di una strada urbana e si propone inopinatamente

come anomalo vigile: segue con scrupolo costantemente

il traffico, parla con i veicoli, si pone grottescamente

in singolàr tenzone con gli automobilisti che regolarmente

transitano, incrociano a volte il suo sguardo e probabilmente

proseguono il viaggio, senza nulla conoscere verosimilmente

del suo esistere, del suo pensare, del sentimento latente

di protezione verso di loro, di noi, di tutti che immancabilmente

lo consideriamo come soggetto anomalo, "non sano di mente"

 

*

Deplorevole

Dopo attimi di indecisione

vi fu un attimo di confusione

e un attimo di ribellione.

Poi un attimo di ripensamento

e in sequenza un momento

di sconforto e di raccoglimento.

La vita è un nastro scorrevole

ma viverla cosi' è deplorevole.

 

*

Vocabili smarriti

Frugando nelle tasche, curiosando nell' armado e nel cassetto

mi sono accorto che mancano parole, aggettivi, sostantivi:

perduti (o presi da chissàchi). Non è facile tornare ai primitivi

linguaggi di adolescente, ai pensieri di quegli anni, perfetto

specchio dell' epoca e delle usanze di allora, nulla di originale.

Mancano all' appello: stupore, meraviglia, gioco, allegrezza,

male alla pancia, sudore, pagelle, calzoni corti, gassosa..

Questo e tanto altro è uscito dal mio vocabolario con una noiosa

pedanteria e usare quei vocaboli adesso sarebbe solo una stranezza.

 

 

 

 

*

L’ apice

Lassu' nel ciel ove l' aere par che svanisca

infra le nubi, bizzarre e malcelate,

è posto il sommo trono e mi smentisca

chi non teme degli Dei le gran sfuriate:

strali, saette, mòniti, e la confisca

dei beni materiali, poi bacchettate

per chi trasgredi' leggi e insegnamenti:

umana sventura! Pianto e stridòr di denti..

Ma l' apice del creato datoci in dono

giammai fu lo castigo, bensi' il perdono

 

*

La veste

Vorrei parlarti per poi raccontarti quale grande fortuna sia stata incontrarti

Vorrei guardarti e poi misurarti (semmai poi accada di dimenticarti)

E se qualcuno prenderà la sembianza di uomo, di donna che colma la stanza

del tempo ch' è stato o di rimembranza si sveli, non si metta a distanza!

Qualcuno che forse coraggiosamente indossa la veste che improvvisamente

piovuta dal cielo procura apparenza regale e salvifica, non fugacemente

*

Misure perimetrali

La misura perimetrale dorsale e ventrale

del mio malessere interno assomma circa all' eterno

intersecarsi di meridiani e paralleli a cui vanno sommati i cieli

nuvolosi, i temporali, le bufere, moltiplicato per la durata delle sere

agostane a Cala Violina, ora piu' ora meno, quando ferragosto s' avvicina

*

Cose o persone di secondaria importanza

Minimo o immenso spazio siderale:

nell' universo non c' è niente di uguale.

Ogni persona, oggetto, stella

è diversa, unica e nella

differenza (che salta agli occhi)

si odono distinti i rintocchi

delle campane che ritmicamente

chiamano a raccolta tutta la gente:

dalle case, dai campi e dagli opifici

ombre in movimento, si svuotano gli uffici..

Tutti nella piazza: è giorno di festa

ma inevitabilmente qualcuno resta

escluso, non viene, è assente

e c'è da sperare sinceramente

che non sia cosi' facile dimenticarsi di loro,

persone o cose fuori dal coro,

legate al destino, al caso o all' usanza

di essere di poca o nulla importanza

 

 

*

Il miss-credente

Proverò con le poche residue forze mie

a raccontar il mondo, a percorrer le vie

lungo le quali cammina chi non concede bis

all' ego e all' autostima: l' amante delle mis(s):

miss Italia, miss mondo, e altro ancora

viene eletta una miss quasi ogni ora:

miss mamma, miss ove o teen-ager

concorsi.. giurie.. premi.. e lager

ove sono rinchiuse le concorrenti..

Miss future, passate, impertinenti

ambasciatrici del buono e bello.

Evviva le miss ! E tanto di cappello

a chi ha inventato il caravanserraglio

dei concorsi e se non ho preso un abbaglio

Hanno eletto , o eleggeranno, incredibilmente

scelta fa migliaia di aspiranti.. anche "Miss niente"

 

 

 

*

Nessuno mai

Da molto tempo non ti si vede in giro: per un motivo ignoto, imprecisato

e nessuno mi pare se ne sia umanamente lucidamente preoccupato..

Da molti mesi salvo errori od ommissioni l' asse comunicativo è bloccato:

non ci si parla, non ci si risponde, ci si ignora (o mi sono sbagliato ?)

Da anni non si esce insieme, nessuna gita, nessuno ti ha piu' incontrato..

(colpa della causalità, dello spread, delle clamidie o del fato?)

Una gigantesca voragine, una  trincea, un abisso.. qualcuno ha scavato

in profondità e una enorme distanza divide presente e passato..

Il tempo ci scivola addosso, imperturbabile.. cosa è cambiato?

Solo una cosa e certa e ovunque e con chiunque tu sia non te la devi dimenticare:

nessuno si è strappato le vesti, o ha versato lacrime e nessuno ti verrà mai a cercare!

 

*

Appropinquandosi la mèta

Lasciate ogn' illusiòn, cangiate il manto..

Via le mortali e invereconde spoglie !

Oh, voi derelitti, che mesto il canto

innalzate al cielo senza pàlpiti, nè voglie:

aborrite il piacer e il compiacimento,

e il fremito carnal sia dato al vento..

E lenti appropinquatevi alla meta

che s' appalesa e piu' non par segreta;

L' ultima spe, dove il destino ci conduce

il fondo del baril, fra buio e luce.

*

Giroquadro (a ricordo di Edoardo Sanguineti)

"Gira e rigira in tondo, il girotondo: è bello è grande è terribile il mondo " (E.S.)

Oggi nulla è come prima e il passato va buttato a mare

tutto deve essere diverso e freneticamente deve cambiare

La storia, la memoria ? : roba vecchia , da buttare

Il mondo scivola e si appoggia come in un atterraggio lunare

su sabbia inconsistente, su una natura ostile: pensare

al futuro non importa ciò che vale è il presente, stare

fare, apparire, digitare, acquisire, implementare

e i bambini nel cortile della scuola hanno smesso di giocare

il giro tondo è finito e a quadrato gli uni gli altri si stanno a guardare

*

Perennemente in bilico

Se ti potessi dire cosa ne pensa il mare

quando ti immergi nelle sue acque

o da un scoglio lo stai a guardare...

Se ti potessi dire cosa ne pensa la luna

quando nella notte insonne a testa insu'

la osservi nel cielo stellato: centomila, una, nessuna...

Se ti potessi dire cosa ne pensa la terra

che calpesti nel sentiero, o che muovi fra le mani

raccogliendo gli ortaggi, dentro la serra...

Se ti potessi dire cosa ne pensa il vento

quando ti muove i capelli, quando

accarezza il tuo viso, il tuo sguardo spento...

Se ti potessi dire cosa ne pensa l' uomo a cui sei passata accanto:

immobile sul marciapiede, sporco, dolente,

perennemente in bilico fra il sorriso e il pianto

*

Erre

Poter parlar, poter sentir, poter toccar l' acqua del mar

e rimirar il neon nel suo divenir all' insegna del bar

mi fa capir che per poter riuscir a a viver e sperar

che si puo' cambiar e migliorar un mondo che pare andar

a morir non c'è nulla da buttar, da capir o da inventar

strani elisir; bisogna costruir, ragionar, amar e aiutar !

 

 

 

 

*

Imperdonabile

Esattamente dieci anni dopo che t' incontrai

(e non ricordarselo è imperdonabile: lo sai ?)

ripendemmo il filo del discorso e ti chiesi ingenuamente:

"Dove eravamo rimasti ?" E tu rispondesti, forzatamente:

"Mah.. non so.... oppure mi sembra che si stava parlando

delle previsioni del tempo, dell' inverno in arrivo, tralasciando

argomenti piu' significativi: le diete, la geopolitica,

il buco dell' ozono, la psicologia dei cani, la mitica

trattoria della bassa reggiana, il calen di maggio.."

Il tempo era passato invano: sarà per un' altra volta. Coraggio

*

L’ ideale terapeutico

Esser vorrei un medicinale, una pastiglia

sostanza che fa svanìr la malattia

una tisana, un fumento o paccottiglia

vitàl sostegno, manna per la carestia

 

Esser vorrei un cerusico, un chirurgo

mago del bisturi,  indomito accademico

dei lincei, un grande taumaturgo

che annienta il tremendo virus epidemico

 

della miseria, della fame, dello star male

inventor di panacèa, non di un placebo

colui che da mane a sera (non solo a Carnevale)

di buonumore ti mette su una flebo

*

Giri di parole

Le parole corrono, saltano, ci girano vorticosamente

intorno vagando dal web ai meandri della mente

umana e non solo; le parole si nascondono, scivolano via

si incuneano nelle pagine dei libri o di una enciclopedia

parole di fuoco, parole inconcludenti, abusati sostantivi

presi in prestito da un vocabolario consunto, mascherate da aggettivi

sono perennemente incollate al nostro vivere e se qualcuna si perde

la puoi trovare sotto i sedili dell' auto o in giardino, fra il verde

Alla sera, quando, stanchissimo saluto i commensali e mi ritiro

ho la senzazione netta che qualche parolo mi abbia preso in giro

*

Eppur si muove

Avea gli occhi di un color turchino

che giammai una si' gran beltade

era comparsa, e l' arere tersa del mattino

accarezzavale il capo; per sua voluntade

niuno homo nè da lontano nè da vicino

potea parlarle, ed essa con grande humiltade

giacea statuaria al davanzale dello suo balconcino

di casa, appalesandosi un sol movimento: l' occhiolino !

*

Brevità

E' per brevità e rispetto verso tutto e verso tutti

che non posso dilungarmi in racconti tristi e brutti

Dirò solo che all' incontro arrivasti con ritardo

e d' un lampo svani' il pàtos e l' apodittico tuo sguardo

fu una vita in un secondo: nacque, visse e si dissolse

come neve o ghiaccio al sole, fior che mai alcuno colse

E il ricordo ormai sbiadito dell' evento non casuale

ancor oggi mi perseguita, ancor ora mi fa male.

Niente alibi o promesse, niente mano nella mano:

resta solo il mio cappotto appoggiato sul divano

*

L’ enigma

Capìr se è nato prima l' uovo o la gallina

o se la terra girando dalla luna s'allontana o s'avvicina

Conoscere il bicchiere e vederlo mezzo vuoto o mezzo pieno

confondere il per con il diviso, parlando a voi del piu' e del meno

Voltarsi avanti incurante di cio' che accade dietro

e giudicare gli altri con giudizio, ma senza un metro

Studiare a fondo Giano (bifronte è nato !)

leggendo nomi già palindromi sciegliendo a caso il lato

piu' nascosto; guardare la discesa a testa in su

certi che a salìr si fa fatica, assai di piu'

E giungere la colle per incontrare il nuovo Presidente del paese

senza sapere se è già arrivato: è un Romano o un Bolognese ?

*

Toponomastica

Dalla fine all' inizio

la vita puo' essere felicità o supplizio

puo' stare in vetta o in fondo

puo' valere nulla o essere la cosa piu' preziosa del mondo:

la vita è a volte incomprensibile a volte incompresa,

ha le sembianze di una vittoria a tutto campo o di una disonorevole resa.

Mai la vita si stanca di se stessa e sempre quotidianamente si rinsalda

e ha l' odore del bucato pulito, o il benefico calor dell' acqua calda

è un ritmato irrefrenabile giravolta, un "turbillon"

di notti e giorni che si rincorrono come nel "carillon"

le statuine e se non è una farsa è un dramma (concerto grosso)

A volte ti porta anticipatamente il conto (profondo rosso)

e gettandosi all' indietro ideali, miti, programmi, c' è chi evade

dal suo penare, dalla prigion terrena, dalla gabbia personale

ponendosi come unico fine il cambiare tutti i nomi delle strade,

delle piazze, dei luoghi, dei monti (ponendo a tutti un nome uguale)

 

 

 

*

Luce riflessa

Vivo

non di luce propria

ma di luce riflessa

ed essa

immancabilmente

illumina solo una parte:

del corpo e della mente

l' altra parte rimane oscurata, nascosta, celata,

avvolta in un alone di incertezza  di mistero

e non è dato sapere se sia meglio o peggio

oppure se tale incongruenza sia un mero

esercizio di stile, un inutile dettaglio

come nella bruschetta, fatta con olio senza aglio

 

 

*

Auguri passati presenti futuri

E' del tutto improbabile o peggio: è introvabile

tra cio' che mi deve capitare che il sottoscritto venga

personalmente da te: chi di dovere tenga

presente che i Natali hanno sere stancanti e faticose:

quindi niente visite e da qualche luogo del mondo

ti manderò un augurio via mail, vero capolavoro

di ipocrisia informatica personale al servizio del buonismo.

Mi sarebbe piaciuto non poco incontrarti e non è un gioco

della memoria ruotare l' orologio quaranta anni all' indietro

in un Natale trascorso in montagna: gli sci piantati nella neve

fuori dal rifugio, il vin brule', la polenta fumante e accanto alla finestra

il tuo volto austero, impassibile come il profilo delle Tofane.

Le altre ragazze sembravano come annichilite, spaventate,

incredule che con o senza la tua incomparabile bellezza

potesse nascere un amore a 2.800 metri di altezza

 

*

scatole cinesi

Ho trascorso anni e anni, mesi e mesi

per aprire, una dopo l' altra, le scatole cinesi

e dentro ho trovato tutto quel che occorre

per una vita serena, per il benessere che corre

sui binari dell' ordinaria follia e del proprio gusto;

il cappello di panno tarlato della nonna, il busto

di Mozart, il quaderno di computisteria,

un vecchio romanzo, la forchetta d' argento, Maria

con il bambino a colori nel santino dai bordi sdruciti,

pagine di giornali strappate, gli infiniti

sospiri della notte di San Lorenzo guardando le stelle,

un calendario, le cartine senza le caramelle

e nell' ultima scatola, sigillata con lo spago, sul fondo

c' era la cosa piu' importante del mondo,

quella che aspettavo da tanto, invano:

la foto dei nonni, in bianco e nero, seduti sul divano

e sul retro una dedica o forse un messaggio:

Venezia : 7 Aprile 1954 : buon viaggio !

 

*

l’ amore al fulmicotone

Mal si sposa l' allegrezza con la mia melanconia

ben si unisce il vin novello alle castagne e nella via

fan gran festa i cittadini: canti, balli a tutto tondo..

è un tripudio, un carnasciale, un fiabesco giramondo

che stravolge le pulzelle e nell' aere sparge il foco

dell' ardor dei cavalieri sui destrieri e di li' a poco

il mio sguardo fulmino' la fatal madamigella

cosi' eterea, casta e pura, cosi' austera e cosi' bella

e duro' non piu' di un lampo quel che fu il fidanzamento:

"Siam perfetti l' un per l' altro !" Ecco l' innamoramento

*

Parentesi di gloria

Qualche ora del sabato sera si puo' anche buttare

e non c' era motivo di spaventarsi o di aspettarsi altri titoli, altre risposte

e alla fine un intermezzo, una pausa non voluta, puo' bastare

per motivare il tutto, per rendere ragione alle nostre vite contrapposte..

Assolutamente sì , ti capisco (e non c' è modo che ti possa evitare)

ma amarti è una battaglia contro i mulini a vento, una faticosa salita senza soste..

Sei come una bottiglia di chinotto semivuota, un sms da mandare,

ti sento mia, come un fazzoletto in tasca, ma le mie movenze sono scomposte

quando ti saluto o ti penso, quando parti o stai per arrivare..

E perchè la vigilia della domenica non ci sia fatale la storia

deve terminare al piu' presto, e rimanere una parentesi (di gloria)

*

Quando ci incontrammo

Quando ci incontrammo, quando ti incontrai

tra una valanga di "forse" ed una pioggia di "mai"

lasciate ormai da parte le abituali perplessità

fu impresa ardua nascondersi nei falansteri dell' avanzata età.

Quando ci incontrammo (duro' poco piu' di un momento)

e ciascuno  si trincerava nel piu' radicato convincimento

che il presente andava ridotto ad una semplice formalità

da sbrigare in fretta ossequiosi della piu' rigida normalità...

Quando ci incontrammo (attimo che non si compra nè si vende)

figli o figliastri delle proprie personalissime vicende

non trovammo nemmeno le sillabe, gli aggettivi o le battute

per barattare un saluto con un sorriso, muti come le occasioni perdute

 

*

Per chi si trova a mangiar solo al ristorante

Mangiare al singolare è qualcosa da evitare

ma spesso l' appetito e il tedio non trovano rimedio

e se è vero che al tavolo i commensali sono sempre parecchi

il cameriere passando va oltre , i mobili in sala son vecchi

frammenti di gestioni passate, le tovaglie abbracciano i legni

di tavoli con gambre imberlate, e l' odore di carne alla brace

avvolge sinuoso la stanza, e fra il primo e il secondo si tace

Leggendo il menu' il manzo stravince sul pesce

ma il desinare è assai impegnativo : e il dolce non riesce

nemmeno a capire come sarà il finale di questo pranzo

qualsiasi, ma difficoltoso da digerire come un romanzo

 

 

*

Insolito tour

Viaggio a ritroso nel tempo , quando in ogni riviera

sorgevano a centinaia le colonie estive e c' era

il vociare dei bambini, la camerata ove ogni sera

si concludeva la giornata di mare; vacanza foriera

di pomeriggi assolati e menzogne, e la corriera

ad ogni cambio di turno lasciava dietro di sè una vera

e propria scia di malinconica polvere.. si ode ancora la tiritera

dei sorveglianti, la spiaggia sabbiosa con ombrelloni e capanni

e ora, caminando fra le rovine di quegli edifici, si contano i danni

*

Provvisoria-mente

Ineluttabilmente tutto è provvisorio

e quasi nulla ahimè definitivo

e se intorno mi circonda un gran mortorio

scopro continuamente d' esser vivo.

Il sempre e il mai come giochi d' oratorio

si alternano all' ideale volitivo

della  stabilità e di una solida certezza

nel domani, ch' è miraggio o gran vaghezza.

*

Vederti così

Vederti  ora così

con gli occhi buttati a caso tra la fronte e il naso

con la bocca che a stento accenna ad un sorriso, sono dilaniato, diviso

per il sovrapporsi convulso delle immagini (com' eri e come sei) e vorrei

che quel giorno al ristorante, pensando a cio' che si è fatto

(il tovagliolo in terra, i contorni in ritado, il baccalà nel piatto)

tu avessi in qualche modo ipotizzato cio' che poteva poi accadere

come una premonizione, un bagliore, e anche il sorbetto ti fece orrore

considerando l' ipotesi piu' sfavorevole, l' eventualità piu' triste, e resiste

in me l' idea che non posso vederti cosi', inespressiva quando mostri i denti

che toccarono quel cibo, e all' uscita dal locale eravamo contenti...

pero' in quel preciso momento qualcosa ando' storto, perchè mi ero accorto

che tu (come lo scrivente) poi saresti stata diversa saresti cambiata

e trasformata ti avrei visto cosi' come adesso, e non basta avere lo stesso

nome e cognome, la stessa casa, la stessa storia, nel vederti cosi'  la memoria

va ad altre persone, sconosciute, non a te che eri diversa e ora hai persa

la ragione, hai stanche le braccia e l' udito .. qualcuno intorno faccia

il possibile per migliorare la situazione.. e tu forse consolata nel pianto

da un amore che va ben oltre l' apparenza e l' essere : è per te soltanto.

 

 

*

L’ ipotesi senza apoteosi

Se gli alberi fossero di cemento, i fiori di plastica, e il grano di metallo ceramica..

che ne sarebbe dei viventi?

Se l' acqua non sgorgasse dalle fonti, se non vi fosse mai pioggia e neve, se il mare

si vuotasse... chi placherebbe la sete delle genti?

Se notte e giorno fossero un tutt' uno, con il buio dominante, e i venti impazziti..

chi potrebbe resistere in terre cosi' inclementi?

Se l' uomo avesse unicamente il desidero di sopprimere gli altri uomini, di distruggere i suoi simili, di dominare terre e continenti..

Se bello e brutto si fondessero, se buoni e cattivi diventassero la stessa terribile cosa, o persona, indivisibile, lo sguardo torvo, digrignando i denti.....

 

*

Nel cassetto delle

Antidepressivi, foglietto avvertenze,

apofisi, artrosi, statistica demenze,

boccetta di sciroppo mezza vuota, lenitivo,

cotone, cerotto, supposta, lassativo,

gastroprotettore, carbone, citostatico,

blister, collirio, farmaco omeopatico..

Rovistando in fretta tra questa mercanzia

cerco un rimedio alla malattia:

disturbi, sindrome, difficoltà motorie,

vertigini, astenia, mille e mille storie

di quotidiani sforzi alla ricerca forsennata

di cio' che quotidianamente viene chiamata

salute, benessere degli organi apparati,

perpetua controversia di sani e malati

 

 

*

Stiro e ammiro

Per nulla ricca di piacevolezze, di soddisfazioni, di serenità

è la vita di chi trascorre lunghe ore del giorno stirando

piegando, ammorbidendo i panni e non ostante l' età

ad ogni vestito che capita fra le mie mani, accarezzando

i tessuti, gli orli, i bordi e le fodere penso intensamente

a coloro che le vesti indossano, a dove vanno, cosa fanno

al perchè lo fanno, alle loro movenze e incredibilmente

scorrono dinnanzi ai miei occhi storie e persone che hanno

indossato questi cappotti-gonne-pantaloni-maglie

che vi hanno vissuto dentro, che li hanno portati a spasso

e le cui movenze, i cui atteggiamenti, ammiro..... le loro taglie,

le tasche ripiene, il sedersi, il toccare le fodere, il passo

lungo le strade, il restare a lungo piegati entro gli armadi oscuri

e a fine carriera l' essere dimenticati o abbandonati nei cassetti

o regalati a sconosciuti, o divenire pezze per pulire i muri

o ritrovarsi sui banchetti dei mercatini, ammucchiati, stretti stretti.

 

*

Alla ricerca dell’ ultimo Doge

Indeciso fra i solstizi e gli equinozi

impaurito come le comesse in prova nei negozi

vago fra le calli, i rii e le fondamenta

attraversando i ponti di questa città spenta:

scrigno gigante, museo e labirinto

di palazzi e di chiese , del tutto convinto

che viva nascosto in Giudecca o nel Ghetto,

o all' Orio, o all' Orto un sosia perfetto

dell' ultimo Doge : cerco notizie

a Cà Rezzonico: nulla. I vicini

di casa ? Forse i Mocenigo o i Contarini..

Nemmeno i Barbarigo sono al corrente

dell' indirizzo esatto.. eppure presente

e passato qui sono un' unico sudario

o un' ipotesi come le stanze di Cà Dario.

Infine un gondoliere mi urlo' al far della sera

"Il poareto xe in esilio a Marghera..!"

 

 

*

Gita a Pienza

Retorica, fisica e toponomastica

andarono insieme in gita scolastica:

sedute sul pulman, con gastronomia

c' era l' idraulica e la geometria.

Sull' ultima fila grafia e patristica

cantavano insieme alla logistica.

Il Macchiavellismo non era presente

(un opportunismo intercorrente ?)

La meta del viaggio? la "Città ideale"

un 'idea italiana bizzarra, anormale,

un glorioso vanto dell' architettura,

dell' arte pittorica e della scultura.
La sosta intermedia per uno spuntino?
Nel castello incantato di mago Merlino.

Accompagna la classe il maestro: gatto Silvestro.

*

Asterischi

Ecco la vita: con i suoi asterischi, le sue parentesi, le rose e i lentischi

l' enfasi, i punti esclamativi (a volte interrogativi ?) le urla e i fischi

negli stadi, il due per tre, le convegenze parallele, le sottolineature,

le inevitabili contraddizioni tradite dalle emozioni, le classiche forzature

il "savoir fair" il "si è sempre fatto cosi'", il meglio e il meno peggio

le ataviche lotte fra religioni e le politiche per il prezzo del greggio..

da tutto cio' si evince che , almeno fino a nuovo ordine, gli asterischi

sono astreroidi caduti sulla terra , fonte per gli umani di gravi rischi

*

Specchio d’ acqua

Nell' acqua mi specchio

e vedo l' orecchio

e il naso di un vecchio

sofferente parecchio..

Allora con un secchio

un po d' acqua raccolgo:

in mano la pongo e a lui mi rivolgo

ma subito colgo

il diniego : il disinteresse..

Oh se l' acqua potesse

parlare, se avesse

un suo modo di comunicare

oh.. come è inconsistente l' acqua il mare

e che fatica remare

per vincere la rabbia dei flutti

che ancora in questo Agosto selvaggio

accolgono corpi esanimi di migranti nell' ultimo viaggio

 

 

 

 

*

Choc

Guardarsi allo specchio e risconoscere solo contorni sfumati, imprecisi

Ascoltarsi e percepire come una diversa voce, note stonate, suoni indecisi

Toccarsi il viso con le dita e non trovare i punti di repere abituali, ma lineamenti

sconosciuti, piangere e ridere per nulla o per poco, digrignando i denti

Rimanere immobili pur venendo catapultati nella voragine della memoria

Scavare come un minatore nella roccia e non ricordare nulla della propria storia

Affacciarsi al mondo, un mattino, come da un balcone fiorito di un maso

e invece delle alte cime dei monti c' è davanti il deserto, e a caso

frugare nervosamente nel portafoglio, o peggio nel cassetto della scrivania

ove santini, monete, vecchi bancomat e penne scariche cercano compagnia

 

 

 

 

*

Tutto o quasi

Dell' amore, della vita e della liquerizia

si è detto quasi tutto, non ostante la pigrizia

intellettuale dell' essere umano e gli incovenienti

di percorso, gli ostacoli, le amenità varie, i momenti

di stallo, i difetti, i nei, le supposizioni, i lati oscuri.

Siamo tutti sulla stessa barca.. piu' o meno sicuri

e il comandante intrattiene gli ospiti chiaccherando

incurante o ignaro che la barca sta affondando....... 

*

condimenti

Il mondo è una pizza e gli avvenimenti

quotidiani sono i condimenti

da metterci sopra: prosciutto, olive,

salsiccia, carciofini.. si vive

aspettando la cottura nel forno

a legna mentre tutt' intorno

altri clienti sono già arrivati,

altri hanno finito e se ne sono andati,

altri mangiano ai tavoli seduti

da soli, altri leggono il menu' muti

dinnanzi alla quantità di scelte possibili:

ci sono varianti davvero incredibili !

E Socrate, Kant, Young e Tagore

spazientiti per l' attesa o per il languore

dissero: la vita è una cosa meravigliosa

e appetitosa: è una pizza assai capricciosa !

*

Elogio della riservatezza

Essere fin dall' inizio riservati:

senza indagare sul come e perchè si è nati.

Durante l' infanzia e l' adolescenza

arroccarsi su se stessi: e pazienza

se, non rispondendo ad alcuna istanza

si rimane ore e ore soli, chiusi in una stanza..

Nella maturità non far trapelare niente.

In tarda età è d' obbligo e conveniente

farsi gli affari propri, cioè costruire

un muro intorno al proprio divenire.

E quando la corsa terrena è finita

passare silenziosamente a miglior vita.

*

Futuribile

Spesso fra il possibile e l' impossibile

si intravede il futuribile

che puo' essere stupendo od orribile

e assai difficilmente fruibile ...

Adattarsi è una ipotesi poco credibile :

l' indecisone rende perciò insostenibile

l' attesa di cio' che puo' accadere e la vita diventa invivibile..

Anche nel passato le proteste caddero nel vuoto.. e irremovibile

fu l' orientamento ed il comportamento dell' Annibale

di turno, comandante coraggioso, bizzarro e vile:

(la sua memoria provoca un doloroso travaso di bile)

 

 

*

Numi tutelari

Così è (se vi pare) :

amico, parente, socio o compare

ciascuno deve avere il suo nume tutelare,

il suo santo in paradiso,

il suo guru dal viso

d' angelo, che accenna ad un sorriso

nella immancabile fotografia

in bella mostra sulla libreria.

Graduatorie ? Nomine ? La magia

regna nei palazzi del potere

e come ognuno puo' vedere

cio' che conta è avere

una persona "giusta", altolocata

affinchè la pratica non venga mescolata

alle altre ma ovviamente trattata

in via preferenziale senza bastoni

fra le ruote. Di tutte le nazioni

mondiali l' Italia è l' unica fondata sulla raccomandazioni !

*

Accomiatandomi

Accomiatandomi da lei al termine della serata

sgusciai fuori dall' uscio con passo incerto

e mi ritrovai in giardino, all' aperto..

e d' improvviso comparve una videata

con tutto cio' che era accaduto nell' ora precedente:

pensieri, parole, opere, ommissioni,

perplessità, approcci, idee, allusioni,

come se non fosse accaduto niente

di importante : tutto si era svolto come da programma :

l' orgoglio si era mescolato, in modo disordinato,

con l' apatia, come panna e crema nel gelato

e non si vedeva l' ora di concludere il solito dramma

dell' uomo incompreso, del povero deluso,

del fare e disfare il proprio sentimento

fingendo di auto proclamarsi contento

per assecondarla, come di solito è d' uso.

 

 

 

*

il paradosso di Epimenide

Falso o vero ? realtà o fantasia ?

Spirito o Materia ? notte o giorno ?

viaggio senza partenza o senza ritorno ?

Ogni persona  nel proprio divenire

sperimenta l' ebrezza sottile del mentire

e cercando il confine (incerto)

fra verità e bugia sono certo

che ci verrà incontro il paradosso

di Epimenide : non posso

rimanere indifferente affermando

il falso o passare oltre quando

orgoglioso e fiero proclamando il vero

con animo aperto e sincero

prendo coscienza che il mondo

(rettangolare o rotondo)

è capovolto su se stesso

e la verità troppo spesso

si confonde con la bugia

pietosa o impietosa che sia

e che la menzogna, forestiera o nostrana

in tutti i continenti regna sovrana

e che in tante situazioni a ben vedere

sarebbe meglio non dire nullla, tacere.

 

 

 

 

*

lapidario

Vivesti ogni giorno dell' esistenza con scienza e coscienza

sempre dedito al lavoro e alla famiglia, ligio ai propri doveri..

Ma quando ti cercavamo noi , i tuoi figli, tu dove' eri ?

*

Via dei matti numero zero

C' era e c' è una casa molto.. disastrata

con i muri scrostati, la porta scardinata

la casa ospedale albergo o galera

ove per troppi anni da mane a sera

soggiornarano e sopravvissero (pare)

uomini donne infermieri : son rare

le memorie di luoghi come questo

che non producano ansie o malinconia: resto

a mezz' aria, attonito, perplesso

quando passando per strada vedo adesso

quei muri quei tetti quelle porte e le finestre

con le persiane rotte, nascoste in parte dalle ginestre

del giardino che, nel tempo che fu, vide gli umani

camminare parlare guardarsi stringersi le mani

abitanti forzati di un mondo senza pietà,

prigionieri di se stessi e dell' umana crudeltà

*

Priviamoci della Privacy

Vorrei un monto nuovo, trasparente

ove si sa tutto di tutti, niente

è segreto, nascosto, occulto:

un mondo ove le persone senza sussulto

sono disposte a raccontare

fin nel piu' piccolo particolare

cosa passa per le loro menti:

le idee politiche, i sentimenti

i piu' reconditi angoli (interdetti)

della loro personalità, cio' che non ti aspetti..

un mondo ove la privacy non esiste

e ogni avvenimento (allegro o triste)

è alla luce del sole, pronto sul piatto

per essere cucinato: detto e fatto

ogni minimo movimento del cervello o del cuore

(anche le cose piu' banali, che non fanno rumore)

viene diffuso in radio o in televisione

o su internet: una rivoluzione

un ciclone mediatico, un caos planetario..

un mondo capovolto, immaginario..

 

*

A bocca aperta

A bocca aperta il bambino con il naso incollato alla vetrina guarda

i giocattoli desiderati anche se la befana o chi per lei tarda

ad arrivare. A bocca aperta il giovane guardando quel viso

quel corpo quell' agitarsi di parole nell' aria, quel sorriso

perdette l' orizzonte. A bocca aperta l' adulto di una volta

guarda nel vuoto: assomiglia a una mela caduta dall' albero e non raccolta.

*

Notizie dalla neo Babilonia

Caput mundi ? Ombelico del pianeta ?

Nell' Italia (geopolitica o segreta)

capita di tutto e di piu', il peggio e il meglio

un malessere serpeggiante mantiene sveglio

il cittadino , perplesso, indeciso, in confusione

accerchiato da urla, video, proclami e televisione

frastornato da grandi povertà ed enormi ricchezze

da scempi ingobili. devastazioni e sfavillanti bellezze

Uno stivale pieno di (circa)  60 milioni di corpi: popolo bue ?

Probabilmente i casi sono solamente due:

o tutti hanno improvvisamente perduto la memoria

o nessuno (me compreso) ha studiato bene la storia !

Ma il dubbio che attanaglia, di ora in ora

ogni viandante è questo: L' Italia esiste ancora ?

Oppure è una parola obsoleta, legata a libri ingialliti

alle cartine geografiche appese ai muri, agli infiniti

elenchi di nomi piu' o meno noti ciscuno con la sua capitale:

esistono confini, tradizioni, sentimenti o è uno stato virtuale ?

E cosa verrà scritto sul passaporto e sulla carta di identità ? "Miscellaneo:

"Nato in un lembo di terra che dall' Europa si getta nel Mediterraneo!"

*

Speculazioni filosofiche di una lavatrice

Quale magia, quale fantastica sublimazione

sapere che questo motore rotante in azione

toglie macchie, ombre, discromie a vestiti e panni

magari di persone e tempi diversi, che da anni

erano abbandonati entro polverosi guardaroba..

Quale gioia vedere gonne, pantaloni e altra roba

uscire dall' oblo' stremati, strizzati, bagnati ma puliti:

i tempi dello sporco e del sudore sono finiti,

inizia una nuova era (non è una presa in giro)

dopo le morbide carezze del ferro da stiro..

Rimane insoluto un dubbio escatologico esistenziale:

per gli uomini non esiste un apparecchio uguale ?

Che in 60 o 90 minuti lavi e purfichi le menti e i cuori

tolga i brutti ricordi, le ostilità, le incomprensioni e i rancori

riportandoci tutti a nuovo, togliendoci di dosso

i fardelli del passato che ci portiamo addosso ?

 

 

*

Poi

Sia in concreto sia in astratto

molto si è detto, molto si è fatto

poco si è scritto e troppo pensato

mettendo a confronto giusto e sbagliato.

Cio' che appartiene ai giorni trascorsi

cadute e deviate dei nostri percorsi

cose e persone della memoria

eventi e momenti della nostra storia:

tutto si annacqua, si perde, svanisce

quando il motore del tempo ruggisce,

incalza, accelera e spesso travolge

passato e presente: la vita si svolge

protesa al futuro, al dopo, al domani.

Lo ieri è già vecchio e alza le mani

in segno di resa: e oggi comanda

il nuovo orizzonte che manda

segnali inquietanti, ci lascia l' attesa

col fiato sospeso; umanità appesa

ad un filo sottile ad incerta speranza

manca il finale a questa romanza

è carente la trama e cadenti siam noi

in questo incredibile mondo del poi

 

 

 

 

*

Astro nascente

Da dove vieni e quando sei nato ?

Chi ti ha perso, chi ti ha cercato ?

Cosa illumini con quella luce biancastra e tesa ?

La tua breve esistenza come andrà spesa ?

Astro, meteora o palla di fuoco che sia

oltre alle galassie pensa alla poesia..

pensa a noi poveri mortali

intrappolati fra desideri carnali

e falsi miti, eroi, azzeccagarbugli e mistificatori

Astro: non scappare lontano, fuori

dal nostro campo visivo..

Astro : sono perso nel nulla.. eppure vivo !

*

l’ introvabile

tutta una vita a cercarti passai

ma l' occasione non ebbi giammai

d' incontrarti e fu un cruccio, lo sai

E' un fardello che come non mai

mi pesa, mi frena, mi duole; guardai

in terra e in cielo e vidi semmai

brutte copie, sosia, .... e TU invece ? Se hai

cuore, pietà, carità o anche altro fai

il tuo dovere: vienimi incontro nel viavai

quatidiano; non nasconderti ! dammi la mano !

 

 

*

Astro cadente

disse il fratellastro

alla sorellastra :

passami un nastro !

Vorrei legare una piastra

metallica al mio estro

perchè sono maldestro

e controllo malamente il rostro

del mio sapere : un mostro ?

Un alieno ? un qualsiasi nullafacente ?

Oppure il solito astro nascente ?

lo scopritore del ghiaccio bollente

delle convergenze parallele, del niente

materializzato e portato all' eccesso ?

Un bluff ? Un inaspettato successo ?

Piu' che un astro mi sento un meteorite

caduto sulla crosta terrestre : sono finite

le divagazioni fra le galassie siderali:

ora resta solo il mondo, con i suoi beni ed i suoi (troppi) mali..

 

*

il titubante

Incerto, indeciso su tutto

faccio ragionamenti senza costrutto

e di fronte a ghiotte occasioni

tìtubo, mi tiro indietro; ascolto i suoni

della fanfara che evocano l' inno nazionale:

ma esito nel cantarlo; ed è normale

che incontrando uno sconosciuto

che inevitabilmente chiede aiuto

resto sospeso fra il dare e il non dare

facendo finta di non ricordare

che mettersi a disposizione totale

del prossimo non è uno scherzo, è il sale

di una vita insipida, è cambiare

prospettiva esistenziale.. ma oscillare

sempre fra le scelte, le opportunità,

il nuovo, l' antico , il fato e la fatalità

mi rende prostrato e perennemente assorto

..forse ho sbagliato tutto ma non me ne sono accorto !

 

 

*

Risorse umane

uomo / o pseudo tale / fucina di infinite risorse / o rivale degli altrui talenti / si beffano di lui i momenti di ispirazione, di gloria, gli encomi, i premi, le esaltazioni , gli applausi, i buoni commenti / eppure / stringendo i denti / e strisciando sul pavimento del mondo / mi circondo di suoni, colori, voci / che come da un veccho grammofono, escono distorte, veloci / voci che non si riescono ad interpretare / a capire / a captare / voci dal profondo / convinto sempre piu' che / come la terra, l' acqua / il cielo / sono riserve infinite di bene, / di vita / anche il neonato / l' allettato / il mai nato / il frustrato / l' abbandonato / tutti hanno potenzialità estreme / spesso nascoste / mal riposte / risorse aliene / che nessuno mai sospetta o valorizza / capacità / forze interiori / sono come i bicchieri di cristallo o la tovaglia nuova / chiuse in un cassetto / in sala da pranzo / in attesa / di momenti / migliori

*

al cader della giornata

Al cader della giornata

 

la città si è addormentata

 

tetti rossastri muri grigiastri

 

opposti al cielo bluette e gli astri

 

splendenti contornano un luna

 

giallognola : è notte e nessuna

 

idea è in giro per strada..  soltanto

 

un 'auto colore bordeaux vanto

 

del proprietario e ferma in parcheggio

 

attendende il domani..il peggio

 

deve ancora arrivare

 

e solo il rumore del mare

 

l' onda che giunge alla riva

 

e la spuma biancastra che arriva

 

battendo su miseri scogli ammonisce

 

che il mondo è suono e colore

 

è un paesaggio inodore e insapore

 

o la tavolozza  confusa di un vecchio pittore

 

un quadro senza cornice e di scarso valore

 

 

 

 

 

*

A volte

A volte i morti sembran vivi e i vivi nel corpo e nella mente sembran morti

e giungon forti dalla Jerusalem caelestis le voci i canti e i suoni dei risorti

A volte è fatica estrema e pena viver e questa Babele ci opprime e ci tortura

A volte è lo sguardo ottenebrato dell' anziano o la sete di giustizia, l' arsura

opprimente dell' Agosto che supera le nostre poche forze e un disperato

e disumano grido si leva al ciel: perchè , mio Dio, mi hai abbandonato ?

A volte non importa il come o il dove nè il quando ci si possa sentir vivi

ma è il perchè la guida e l' orizzonte che giustifica in noi partenze e arrivi

 

*

Senza seguito

Trapassante

lacunoso

devastante

impietoso

cosi' fu il pensiero

di quel giorno

a cui seguirono

pedissequamente

tanti altri giorni, immancabilmente

giorni incastonati in se stessi, senza seguito alcuno

giorni di festa o di lavoro, di abbondanza o di digiuno

che mi passarono sopra, non so quanti

con la leggerezza e la grazia degli elefanti

*

Il dimenticatoio

Io tu noi  voi

la buona ragione e il senno di poi

tutto esaurito nel dimenticatoio

e inspiegabilmente muoio

dalla voglia di guardarci dentro

di viaggiare fino al centro

di questo ripostiglio

dove madre padre figlia e figlio

hanno stipato persone e oggetti:

i miei componimenti senza difetti

la sfera di cristallo, il soprabito, la gabbia degli uccellini

la zia di Modena, la lima per le unghie, i vicini

di casa, la vaghezza del tempo e i sospiri

le calli, il registro d' impresa, i probiviri

le mancate occasioni, le atrocità dietro l' angolo

la chitarra, gli spartiti, la quadratura del cerchio, il triangolo

delle Bermude, il mappamondo, la festa di compleanno..

queste amenità sono troppe, non ci stanno

e si dovrà sfrondare sfoltire buttare tagliare

volenti o nolenti, stringendo i denti si dovrà dimenticare

*

Confabulazione

Perchè percome perquando

amandoti e amando

il prossimo anche quando

si è estranei pensando

erroneamente che ripiegando

l' esistenza su se stessi o occupando

il tempo a cercar gloria si esegua il comando

del proprio io: veni, vidi, vici; amici, è osservando

con rispetto chi o cosa ci sta intorno e coraggiosamente scavando

all' interno del proprio cuore che, non ostante il tempo che passa

potremo districare il bando(lo) contorto della matassa

*

Roba da mettere in frigorifero

Roba da frigo

da tenere al fresco

cibo deteriorabile

e da servire sul desco

per soddisfare gli appetiti

degli ospiti di riguardo..

Gli ortaggi sono finiti

e cade lo sguardo

sui frutti: Giovanna (la mela, intransigente)

Riccardo (il kiwi, succoso ma prepotente)

Filippo (il mandarino, l' intellettuale)

Giorgio (il melone, filosofo tradizionale)

Angelica (la fragola, appariscente ma noiosa)

Federica (la mandorla, la mancata sposa)

Guglielmo (il caco, sfilaccioso e intrigante)

Paola (l' uva, nutriente ma pedante)

Prima di ingoiarli lavateli bene

tutto sommato conviene

mangiare cibo sano e naturale

e conoscere nel bene e nel male

i protagonisti di questo baccanale

 

 

*

la rosa mancante

C' era una casa molto sfiziosa

completa elegante: mancava una cosa

sola.. una casa di quelle già viste

sulle pagine lucide delle riviste..

casa accogliente elegante di stile

nido rifugio castello ovile

cassaforte bunker dove l' esterno

è una bianca distesa e l ' inverno

è un quadro d' autore, che la vetrata

mostra al centro di una cornice dorata

Ma la casa è incompleta, carente, ha un difetto:

è una casa senza fiori, senza una rosa e sul tetto

poche foglie autunnali nascondono i coppi

e il proprietario, fra indugi e intoppi

passo' tutta l' esistenza malinconico e trepidante :

con la mente rivolta costantemente alla rosa mancante

*

Andamento lento

Andammo insieme lentamente in un pomeriggio assolato

lungo la strada che raggiunge Portofino, e rimasi accecato

dalla rara belleza immutabile e quiete di quel luogo incantato

Andammo insieme lentamente lungo le piccole strade tortuose

sulla collina dietro Lèvanto e guidando piano pensai a mille cose

perdendosi fra le case liguri abbarbicate al monte, puntigliose

Andammo insieme lentamente verso Portovenere: sicura

una barca ondeggiava sull' acqua su uno sfondo di tetti e mura

ed era come un presagio della sera imminente e duratura

Andavamo sempre insieme, io e la mia autovettura. 

 

*

Settima-na

Giorni fuggevoli

lunedi' flebili

martedi' esili

aperti da un rap

Mercoledi'

fatti cosi'.. :

fra un no e un sì

fischietto un soul

Ogni giovedi'

la notte e  il di'

stretto fra i CD

strapieni di rock

Venerdi' senza

la penitenza

anche la scienza

nuota nel jazz

Mi cambio d' abito

quasi ogni sabato

e nel soprabito

tracce di blues

E' schizofrenica

la mia domenica

flebile e astenica

come uno slow

 

 

*

leggi

E' allo studio una legge che disciplina le passeggiate dei cani:

non piu' diu 15 minuti al giorno poi in casa, fino a domani

Uscirà una legge sulla memoria, sui ricordi, sui parenti ingrati

che prevede sanzioni per il figliol prodigo, i nipoti e i genitori sbandati

Abbiamo una legge sull' invidia, sui ghiacciai che si sciolgono al sole

una normativa su come tossire, sul diritto di fare cio' che ciascuno vuole

Giuristi insigni, studiosi togati preparano un codice legislativo

che regolerà la fantasia, il desiderio del fare, il sentirsi vivo

*

Contemporanee

A Firenze turisti in fila agli uffizzi

 

A Kabul sangue terrore supplizzi

 

Sulle alpi l' inverno fa capolino

 

In Congo la fame: amaro destino

 

A Roma i ministri sono riuniti

 

Nel Mali gli aiuti sono finiti

 

A Palau l' azzurro si perde nel mare

 

A Calcutta bambini e buoi da sfamare

 

A Taranto i fumi di ciminiere

 

Nel Belgio il buio delle miniere

 

Nella villa alle 13 il pranzo è servito

 

Ed ecco ritorna l' assurdo infinito

 

del mondo distorto di oggi e di ieri

 

pochi stravincono e troppi hanno seri

 

problemi di acqua e di alimenti

 

sono gli ultimi, i lontani, i perdenti

 

i condannati ingiustamente

 

ad una esistenza breve e indecente

 

 

 

*

l’ ingiusto

Sono l' in-giusto, quello giusto dentro e sbagliato fuori

 

quello che conta o canta fuori dai cori

 

quelllo che usa due misure e due mesi

 

(un mese il metro, l' altro mese il grammo, i pesi)

 

quello che non dice mai pane al pane e vino al vino

 

e che il companatico lo toglie al suo vicino

 

di ombrellone, quello che fa finta di capire ma sbaglia

 

quello che ha tramutato il do ut des in uno specchietto che abbaglia

 

le allodole, quello del Macchiavellismo spinto all' eccesso

 

e che non concede nulla agli altri ma tutto a se stesso

 

quello delle indicisioni croniche e delle scelte obbligate

 

quello del male e del bene minore e delle elezioni truccate

 

quello della bilancia tarata, dei numeri del lotto finti

 

il Robin Hood dei vincitori, il Cincinnato dei vinti

 

*

Apriti cielo

Apriti cielo et alle genti tutte la sfavillante

beltade della donna mia mostra. La di lei

soavità splende nelle galassie, i cicisbei

han le gote rosse rimirando la strabordante

scultorea forma di colei che ognun vorrebbe

ma che resta ahimè del desiderio oggetto,

desiata troppo , riservata assai e di aspetto

altezzoso, scostante fin dalla tenera etade crebbe.

Dall' alto domina la umanissima fatica

integerrima e di portamento nobile ella

vaga leggiadra nello giardino ove la pulzella

dalla bruma leggera vien vestita e in men che non si dica

scompare come un miraggio, un' illusione, un lampo, un tuono

e gli angeli musicanti l' accompagnano nell' aere con melodioso suono

 

*

Destini

L' uomo della pietra con il divenire del tempo

rimase impietrito

Il popolo nel corso degli anni

venne spopolato

Le bestie selvatiche stagione dopo stagione

si inselvatichiscono

Le fitte allo stomaco non ostante le terapie

si infittiscono

Tu nella senescenza perdesti la testa (e la faccia) per una ballerina

e per il suo tutu

*

il dilettante

Sono un dilet-tante , uno che si diletta a scrivere tante o tutte

le cose che attraversano la mente, belle e brutte

mi piace e mi interessa ogni situazione e ogni persona

mi diletta parlare sognare guardare e ascoltare la nona

sinfonìa , il ritmo della mia vita è andante mosso e allegretto

ma a volte sbaglio lo spartito: sono un dilettante imprefetto

 

 

*

piccolo mondo

Piccolo mondo, forse il piu' antico, piccolo padre

piccola figlia, piccole storie, piccola madre,

piccolo cielo,  minimi guai,

minute speranze, feste giammai

Nullo fu l' interesse di apprendere le loro stranezze:

spesso, nella piccola dimora, si perdevano in piccolezze

 

 

*

in viaggio verso Venezia - festa del Redentore

Duecentotrentottochilometriorari

 

èiltrenochecorreveconipasseggeriseduticontrari

 

alsensodimarciaconilpaesaggiochefuggeesiperde

 

tralegallerieipontiibinarieilsemaforoverde

 

d'ingressoinstazioneaSantaLuciailconvogliosiarresta

 

lagunadiacquachemuoveinrisaccaeinizialafesta

 

lecallistipatelepiazzeimpazziteicanalieGiudeccasplendenti

 

dilucialtramontoelebarcheibattellichemuovonolenti

 

saràmezzanotteilmonentopeggiorevedendoiltrionfo

 

deifuochinelcieloiotipenseròevedròlamiavitacaderenell'acqua

 

rumoredisuonononsimilealtuonomaunpalpitountonfo

 

*

lapsus

Lei, lacerata, logorata dalla sua illibatezza

languiva, arrancava nei giorni

leggendo nel sole e nel mare partenze e ritorni,

lamentando una piu' che infinita tristezza

lascito non voluto di uno scampolo di giovinezza.

Lui, incontrandola, conoscendola, parlandole

lascio' infine cadere il discorso

le si avvicino' agile e disinvolto come un orso

lesinando complimenti e allusioni:

lestofante innato, dispensatore di illusioni

lapsus, amenità, banalità e brandelli di canzoni

 

 

*

La nuda proprietà

Soleggiatissimo

 

Rifinitissimo

 

Panoramicissimo

 

Vendesi attico centralissimo

 

in edificio d' epoca lussuosissimo

 

con formula di nuda proprietà :

 

compreso di arredi, ricordi e se l' età

 

dell' abitante attuale , anzianissimo e con una volontà

 

di ferro ma assai malandato, vincerà su ogni velleità

 

di sopravvivenza presto l' appartamento sarà in libertà

 

per la gioia dell' acquirente , abilissimo

 

nel concludere l' affare, felicissimo

 

per la trattativa conclusa, e che con altissimo

 

grado di filantropia entrerà in quelle quattro mura gridando: casa mia !

 

 

 

 

 

*

Tavolo tondo

Tavolo tondo tavolo in legno

la gamba centrale mostra l' ingegno

del falegname : ha stile, è un segno

di classe, mentre sul piano si apprezza il disegno

del noce e le sue nervature, i solchi del tempo, pegno

di vita passata; tavolo tondo da pranzo,  regno

di piatti, saliere e zuppiere fumanti, congegno

di ospiti, cene, tovaglie, posate e anniversari:

famiglie riunite, rari discorsi intrecciati, amari

riscontri, sogni velleitari, ipotesi, progetti di affari:

"I motivi sono vari ma noi ce ne andiamo e il tavolo resta, miei cari.. !"

 

 

 

 

*

anti

L' antidoto per l' antipatia ? L' antipsichiatria ossia

l' antiossidante per la mente. L' antisettico migliore che ci sia ?

L' anti-age. Imbottito di antibiotici, antiedemigeni

e antiaritmici affrontai l' antico dubbio : gli indigeni

usavano l' antimonio ? E le mine antiuomo e anticarro ?

Una sventura antisociale, una antinomia, un salto bizzarro

oltre il bene e il male che anticipa la fine, un antipasto

che ci si è autopreparati e che condurrà chi è rimasto

non al pasto ma all' autodistruzione, piano

piano: il piu' antistorico e tragico destino umano

 

 

*

messaggio cifrato

io so che tu non sai cio' che potresti anche sapere e semmai

lo dovessi scoprire se un giorno e lo conoscerai sono del tutto

imprevedibili

le reazioni le azioni, le emozioni, i contraccolpi o le conseguenze

irreversibili

di questo segreto di Pulcinella di questa cosa o persona

non bella ma buona

non grande non interessante

una cosa come ce ne sono tante

che desidera rimanere nascosta appartata occultata

e per conoscerla mando, e ne sono autorizzato,

unicamente un messaggio cifrato :

otuia !

quasi un grido, una richiesta urgente, una luce nella buia

serata di ieri, un sussurro un gemito, forse un vagito

e l' attesa della risposta :

imocce !

Una lettera spedita in posta e mai arrivata

rimasta chiusa insieme a tante in un sacco

o stretta e compressa nel fondo di un pacco

*

Il paradigma

Vampe di fuoco terre riarse fiamme calore roveti ardenti

bruciano boschi e case sparse pietre fumanti incandescenti

acqua dei mari acqua dei fiumi acqua che giungi dal cielo

nebbia che avvolgi uomini e cose o bruma che stendi il tuo velo

sui campi di grano vigneti erba balconi fioriti orchidee orti

strade stradelli sentieri o vie percorsi sterrati tratturi ritorti

camion snodati auto vetture pullman rimorchi cicli animali

al pascolo cavalli imbizzarriti api serpenti mucche cinghiali

le immensità di praterie o deserti le piccolezze e il grigiore

dei ricoveri per anziani, paradigma di solitudine interiore

ineguagliabile irreversibile incurabile e propedeutico aperitivo

per chi più o meno lucidamente non si sente nè morto nè vivo

 

*

Contamin - azioni

Buttare la bottiglia di plastica nel fiume che scorre

Gettare una moneta in basso, dall' alto della torre

Scarabocchiare il muro grigio di cinta del cimitero

Dare risposta sbagliata alla domanda dello straniero

Abbandonare il cane di famiglia nell' area di servizio

Fidarsi ciecamente di chi perde il pelo ma non il vizio

Osannare e lodare i capi, i potenti, il potere, l' autorità

Fondare i propri giudizi sull' esperienza, il sapere o l' età

Essere a priori scettici di cio' che ci racconatano i giornali

Convinti della propria normalità e che sono gli altri anormali

Giudicare tutto e tutti e pretendere di capire ogni situazione

Ignorare il lutto, l' apprensione, la meraviglia, la commozione

 

*

Meno di niente

E' sconvolgente

indecente

avvilente

e deprimente

sentirsi dire

o capire

di essere o valere

meno di niente

e sebbene anche il poco

o il nulla, come in un gioco,

ha una sua dignità

un suo fascino

e vive in una sua realtà

di riservatezza e povertà,

ha i suoi alti e bassi,

le sue frenate, i suoi sorpassi

e nella caotica girandola del quotidiano

anche nel momento in cui uno ti dà una mano

si fa il vuoto intorno, tutto diventa evanescente,

è uno stato intermedio fra il cosciente e l' incosciente

e ci si rifugia immancabilmente all' interno

di quel nulla che pare sempiterno

ma è un nulla variopinto e pieno di buone persone,

cose, situazioni, animali, è una condizione

non troppo miserevole, è come uno di quei pranzi

nei quali già ci si sazia cibandosi degli avanzi

 

*

Passi

L' incerto incedere del viandante sotto il peso del suo fardello

 

mentre sale o scende su un monte privo di dislivello

 

il faticoso passo strisciato di chi incespica sulle caviglie

 

ammalate, gonfie dolenti o eredità scomoda di madri a figlie

 

avanza piano la nobildonna con passo felpato ma nessuno l' aspetta

 

il passo elastico dei ballerini, il passo scalpitante di chi ha fretta

 

la marcia, il passo dei soldati sotto gli ordini del capitano

 

la falcata, il balzo dell' atleta, il girovagare disumano

 

di chi cammina a stento, ormai stravolto nelle sembianze

 

e vaga senza meta fra piazze strade cortili o stanze

 

i passi in processione nella sagra del paese

 

le impronte degli animali o dei cacciatori, prese

 

come indizio o pista o segnale sicuro del passaggio

 

il passo baldanzoso del politico o del professionista

 

l' incedere stralunato dello sbandato o dell' artista,

 

scarpe vecchie che camminano, calzature malridotte: coraggio

 

perchè il sentiero  o la strada dietro l' angolo d' improvviso finisce

 

e il calzolaio è vecchio, solo, intristito, ma nessuno lo capisce..

 

 

 

*

Perchè : in onore di Girolamo Manfredi

Perchè sulla terra siamo circa sei miliardi

 

e siamo di razze e culture differenti, siamo o sono

 

in cammino, e forse già siamo arrivati tardi

 

in una corsa cominciata miliardi di anni orsono ?

 

Perchè anche nel medio evo o nel rinascimento

 

guerre, carestie, malattie e vanagloria

 

portavano guai ai cittadini ogni momento ?

 

Perchè ostinatamente si ripete la storia ?

 

Non abbiamo imparato nulla dal sempiterno

 

insegnamento di chi ci ha preceduto invano ?

 

Il fato, le casualità, l' imprevedibile, l' eterno

 

sarà sempre disponibile per darci una mano ?

 

Adamo disse ad Eva : "Mela o pera?" "Non voglio alcunchè"

 

lei rispose, ostinata in un ferreo digiuno, senza un perchè...

 

 

 

*

Vita vitrea

Amo il vetro e la sua trasparenza

 

il poter guardare oltrre, oltre l' apparenza

 

delle cose e delle persone, poter scrutare dentro e sul fondo

 

del mare limpidissimo, amo tutte le vetrate del mondo

 

soffro nel vedere le schegge dei vetri frantumati

 

e taglienti, abbandonati inermi sui selciati 

 

passano veloci auto con vetri oscurati, il rosone

 

di vetro della cattedrale attrae l' attenzione

 

dei raggi di sole che come saette trapassanti

 

giungono l' interno illuminando muri altari tabernacoli santi

 

mentre fuori dietro le vetrine dei negozi manichini e vesti

 

recitano immobili dall' eternità una scena che mai avresti

 

voluto vedere, la scena di noi tutti cartacei che arrotolati

 

come banali messaggi sempre in attesa di essere inviati

 

chiusi nel vetro di bottiglia veniamo gettati in acqua attendendo

 

che prima o poi qualcuno ci trovi ci apra ci legga ben sapendo

 

che tanti si perdono, di tanti non si avranno mai notizie

 

vetrofanie celesti , scarti del grande vetraio o primizie

 

del raccolto, diciottenni mai invitate al primo ballo

 

o volteggianti nella sala sotto al lampadario di cristallo

 

 

*

Sapendolo prima

Presupponendo che se fossi nato al tempo di Ramsete II o di Garibaldi

 

sarei diventato famoso come Newton o come Vivaldi

 

Ipotizzando che l' età di Goethe moltiplicata per l' età di Manzoni

 

dà come prodotto circa il numero di canzoni

 

scritte da De Andrè, Dalla e Guccini messi insieme

 

valutando bene quel che capita e quel che conviene

 

fare quando un fulmine cade a ciel sereno

 

o quando purtroppo ci si trova a parlare del piu' e del meno

 

sarebbe stato quanto mai opportuno scrivere da parte mia

 

un diario di  bordo o in alternativa una dettagliata biografia

 

o parole incrociate, rebus, indovinelli, tutti in ottava rima

 

magari in forma bilingue, senza pretese, sapendolo prima

 

*

L’ equidistante

Sono un modesto onesto equidistante

 

disto in egual misura dagli equinozi e dal sestante

 

dalla destra e dalla sinistra

 

dal piu' e dal meno

 

non so nemmeno

 

se sono sale o pepe

 

se bianco o nero

 

se è più vero il falso o piu' falso il vero

 

sono neutro, inodore e insapore

 

poco visibile e poco credibile

 

non sono nè vincitore nè vinto nè invincibile

 

sono come quel tizio

 

che giunto al bivio fra due vie

 

non seppe mai quale scegliere e le mie

 

informazioni dicono che sta ancora là

 

dubbioso, improbabile, incerto

 

fuori posto come un salice piangentre nel deserto

 

 

 

 

 

*

Non classificato

Risa sberleffi fischi (mai premi)

fatica sudore rischi (mai uno scatto)

deluso sconfortato depresso (mai soddisfatto)

futuro incerto, carriera finita adesso (no prospettive)

muscoli in disarmo articolazioni dolenti (no cure)

il volto stereotipato dei perdenti (no podio)

Oltre l' ultimo posto, fuori tempo massimo, il

non classificato arranca, e nemmeno pensa al vil

denaro, al riposo, al dopo gara

l' umiliazione è merce non rara

e che nessuno vorrebe mai trovarsi addosso

specialmente dopo anni e anni trascorsi sempre ridosso

dei primi dei vincenti dei campioni (mai sazi di vittorie)

è una storia (come tantissime altre povere misere storie) 

 

*

Sedia pieghevole

Da tempo, in città, vedo vagare, con scorrevole 

 

passo una donna che porta sul dorso un sedia pieghevole :

 

cammina con il capo reclinato, é ammirevole

 

questo suo stato di devozione intensa, questo incantevole

 

moto verso il trascendente, l' aldilà, è riprovevole

 

chi distratto la ignora ed è biasimevole

 

chi la deride o evita questa figura, lodevole

 

esempio di come si affronta l' esistenza: pare un amorevole

 

fiore in uno sterpeto: e quando il passo diviene cedevole

 

ella si ferma, apre la sedia, si siede e con mutevole

 

sguardo ammira i passanti o il mondo, quadro indelebile.

 

Poi con notevole sforzo riprende il suo peregrinare, fuggevole.    

 

 

 

*

Preferito

Il mio Giorno preferito è il Lunedì:

 

la festa è passata, digerita

 

andata, consumata, svanita,

 

e non se ne sente la mancanza..a fatica attendo il suo ritorno..

 

la mia Stanza preferita è la Cantina

 

così disordinata ma ricca di segreti, vecchie maglie

 

e maglioni vetri, suppellettili, cianfrusaglie, tenaglie

 

e chissà cos' altro si puo' trovare in questo sotterraneo mare..

 

il mio Passatempo preferito è la Lettura

 

e la vecchia libreria che il tempo usura

 

giorno dopo giorno a stento trattiene

 

volumi, raccolte, appunti, testi

 

e non sapresti davvero da dove iniziare

 

perchè li' c' è tutto il mondo e anche di più

 

l' universo che traspare dalle pagine ingiallite

 

ci sono i viaggi, le persone, la natura e gli animali

 

il tempo, le idee, e pacchi ammuffiti di vecchi giornali

 

 

 

*

Giorno della festa

Quando il calesse

con le ruote cigolanti

giunse dinnanzi alla chiesa

quella domenica mattina

e davanti ai gradini consunti dal tempo

scesero

lei lui noi

poi

manco' il tempo o

un modo decente

per rendersi conto finalmente

che non ci sarebbe stato alcun altro luogo

migliore

per unire con calore 

la realtà (così estremamente triste)

al sogno (il regno delle cose mai viste)

E il giorno della festa 

volo' via, ci scappo' di mano

svani' d' improvviso 

come un sole lontano

celato al nostro sguardo

dalle nubi all' orizzonte

o nascostosi

al di là del monte 

 

*

Sprint

Termina la gara siamo vicinissimi

 

allo striscione del traguardo

 

tutti i corridori con lo sguardo

 

sugli avversari ormai stanchissimi

 

pronti a sferrare l' attacco decisivo

 

il gruppo dei primi mai stati visti

 

cosi' veloci , i protagonisti

 

in modo bizzarro e alternativo

 

rinunciarono alla volata finale

 

fermatisi di botto seduti sull' asfalto

 

posate le bici sguardi verso l' alto

 

questa è una corsa che finisce male

 

ammutinamento ? eventi imprevisti ?

 

sponsor in rivolta .. cronisti imbarazzati

 

TV spente e sportivi del pubblico arrabbiati

 

e dopo molte ore i nostri campioni 

 

ancora in cerchio parlavano tra loro

 

delle fatiche, delle corse e in coro

 

cantavano canzoni ...

 

 

 

*

A quattro

e' il foglio del licenziamento stampato

 

timbrato firmato.. ed è come inseguire

 

la propria condanna.. c' è molto da dire

 

sulla forma sulla terminologia sul mancato

 

 

 

uso del condizionale, sui sottintesi, sull' elenco

 

degli indirizzi per conoscenza

 

sulla radicale e brutale violenza

 

del contenuto, sul finale sbilenco

 

 

 

sulla contradditorietà delle normative

 

c' è molto da riflettere o da piangere su questo

 

sul linguaggio tecnico giuridico che contesto

 

e detesto.. sugli armadi ancora colmi di missive

 

 

 

sugli uffici vuoti, divenuti cimiteri di oggetti

 

pallidi ricordi sedie e scrivanie disabitate

 

polvere sui pavimenti e dalle finestre sbarrate

 

si vedono in lontananza ciminiere, case, tetti

 

mancano solo uomini e donne, manca il prodotto e il lavoratore

 

è imprigionato in sè stesso, come in bilico fra la rabbia e il dolore

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

prima vera

La prima cosa vera che ho avuto dalla vita

fu una classica stella cometa rapita

dal suo soggiorno astrale dal cielo in una stanza

eppure straordinaria nella sua eleganza

sinuosa  e serpeggiante nello spazio siderale

a Novembre e a Dicembre : sempre uguale

I giardini di Marzo ? mai piu' rivisti

Gennaio e Giugno ? mesi antagonisti

Uno nebbia fitta lungo la pianura

l' altro caldo afoso insopportabile arsura

L' inverno svanisce ed i suoi spezzoni

sono frammenti di coccio e se li poni

uno accanto all' altro casualmente

appare una figura incredibilmente

come in un puzzle : una femmina a figura intera

dalla veste fiorata: ben tornata Prima - vera !

*

in noi - il punto i

Nel mezzo , al centro perfettamente

di cischeduno di noi si trova un punto

come un interruttore, un pulsante appunto

che quando si preme - delicatamente -

innesca come una reazione chimica a catena...

e non è il punto G o il plesso solare

o il salvavita : è un piccolo affare

chiamato "PUNTO I" : il punto dove si frena

ci si arresta e si resta immobili (I)

a guardare se stessi o il panorama

a contempalre la natura senza brama

di scoprire alcunchè; siamo tutti automobili

di fine serie, con parecchie noie al motore

il mondo è una strada di campagna, vuota

in testa abbiamo pistoni, cilindri, il piede è quasi una ruota

e si va in giro unicamente seguendo le indicazioni del navigatore

 

*

L’ elenco

Abaco, Abati, Abate Abbagnale

Abbattista Abbieri Abbondi : è normale

che la popolazione nascosta nell' elelenco

telefonico provochi ansia timore sgomento ?

troppe persone illustri sconosciuti

nomi cognomi sigle contenuti

dentro pagine bianche o gialle sdrucite

vite storie volti: infinite

problematiche ancora da risolvere

lunghissime ore trascorse; capovolgere

l' idea che siamo unicamente illustri sconosciuti

ammassati nel tunnel dei sogni perduti

Chiudo il libro repentinamente

e come sempre inaspettatamente

squilla la musica del cellulare:

"Pronto ? Sono... AB:  ti vorrei parlare..

ipotesi teorie regionamenti gag"

Collisione fra umani: scoppia l' air bag

chiamata interrotta.. Babbi Babini

Baccanti Bacardi Baccarini Bacchini

 

 

 

 

 

*

AAA cerca - SI’

AAA: Alberto Antonio Angelo : uguale IO

cerca disperatamente e urgentemente

fra le vecchie foto di famiglia disordinatamente

riposte in un vecchio scaffale

somiglianze, indizi sul dove come perchè e quando

approdo' in questo strano mondo, lottando

con la biologia, l' anagrafe e le circostanze:

sono intimamente diviso : troppe discordanze

dubbi, incongruenze.. la matematica ? la detesto

la storia ? affascinante, basilare ! E tutto il resto

è cristallizzato, in bianco e nero come i volti

delle mondine che lavoravano nelle risaie di famiglia.. molti

anni fa.. sudore.. fatica.. nostalgia..il tutto per poche lire..

Le loro vesti, i cappelli, le loro mani siano per tutti un monito, per l' avvenire..

 

*

omissis

Ti prego, signora (omissis) e ti scongiuro

cerca di essere piu' loquace per il futuro

cerca, non ostante (omissis) la tua reticenza

la tua indole riservata, la privacy, la decenza

di non rivelare tutto a tutti, la delicatezza

che (omissis) ti ha insegnato e la compostezza

del tuo (omissis) eloquio, ti chiedo fermamente

di apririti al mondo, non nascondendo niente

di comunicare senza (omissis) lacune o storture

i tuoi pensieri, le tue opere, le tue paure

cio' che hai elaborato nel cervello o nel cuore

cio' che ti turba, ti piace, il rumore

di fondo della strada o il silenzio (omissis) del bosco

perchè (omissis) io ti conosco

o forse ti ho solo intravista, al mercato, fra le merci e gli odori

e se vuoi (omissis) ambire agli onori

alle vette dell' arte

i tuoi (omissis) li devi mettere da parte

*

salto di categoria

Di lei

non piacente

non abbiente

non accompagnata

non corteggiata

si è già detto in precedenza

i media, la scienza

mai furono interessati

agli eventi piatti, stereotipati

del suo costante anonimato

pero' inspiegabilmente

quando già ci si era rassegnati che non sarebbe successo piu' niente

quando ella  era già avanti in età

nella sua vita irruppe quella banalità

terribile  ma frequente, deludente ma temibile

che è la malattia e fu pienamente credibile

quando con voce sommessa, lentamente

mi disse d' improvviso, apertamente:

"Sto male !" Almeno

entrò a titolo pieno

nella categoria dei sofferenti

e stringendo i denti

penso' :

"Guarirò ?

o almeno c' è cura o rimedio efficace ?"

da allora tutto tace

 

 

 

 

 

 

 

*

tutto il bene possibile

Dividerò l' indivisibile

mangero' l' immangiabile

Ascoltero' l' inascoltabile

Guardero' l' invisibile

 

Mi sembra tutto immantinente

il tutto, il quasi, il nessuno, il niente

Il mondo cirostante mi appare velato, fluido, confuso

come la cera sciolta o il vino sfuso

 

Proporro' l' improponibile

trovero' l' introvabile

perchè nell' esistenza nulla è scontato, o scontabile

e nell' animo umano tutto il "bene" è sempre possibile

 

 

*

Voi

Mente spudoratamente

 

chi facendo finta di niente

 

annienta se stesso continuamente

 

rivolgendosi unicamente

 

agli altri, all' esterno, annullando

 

la propria indentità, quando

 

cio' che conta e che vale ragionando

 

sull' esistenza e i suoi fini , siete VOI.. e bando

 

alle chiacchiere, via gli orpelli

 

fuori tutti : si aprono i cancelli

 

ed ecco dinnanzi la folla , i volti, i capelli

 

scomposti, le grida, gli slogan (sempre quelli)

 

Siete VOI che mi avete rovinato l' esistenza

 

VOI i campioni del marketing e della scienza

 

VOI che avete sporca non solo la coscienza

 

ma anche la tovaglia, la giacca.. senza

 

dubbio era meglio chiarire subito e definitivamente

 

che VOI con me non avete a che fare un bel niente !

 

*

L’ apprendimento

L' apprendimento

 

insieme all' apprendinaso

 

e apprendibocca

 

trabocca

 

suo malgrado

 

e in maggior grado

 

di pedanteria

 

di persona oltremodo a modo

 

di studente

 

modello, encomiabile, diligente

 

forse anche ammirevole ma noiso

 

forse troppo saccente e scrupoloso

 

con lo sguardo ebete, tanto per non farsi notare,

 

sempre in ordine con i compiti da fare

 

nessuna nota sul registro, quaderni senza correzioni

 

sempre puntualissimo a tutte le lezioni

 

e i buoni voti fioccano sulla pagella,  e sul registro

 

Manca unicamente un piccolo particolare (sinistro)

 

che qualcuno o qualcosa gli sussurro' improvvisamente

 

"Se non hai imparato ad ascoltare e rispettare i tuoi simili

 

NON HAI APPRESO UN BEL NIENTE !"

 

 

 

 

 

*

Che banalità

Che banalità la natalità , l' età, la volontà , la seriosità, la perplessità..

 

vedo e prevedo in questo confuso baccanale solo una persona fuori dal normale

 

candidato ad essere tacciato come anormale: AB: e meno male che, diverso o uguale

 

ad altri suoi simili, è così abile onesto e desto che ce la puo' fare

 

a restare incollato stampato pressato nella pagina di un giornale

 

o nella quarta di copertina di un qualsiasi libro, e non vale

 

dire: io lo conoscevo,.. guarda chi è.. eccolo di nuovo

 

ognuno ha un suo modo personale di cucinarsi l' uovo

 

di far la quadratura del cerchio di sbrogliare la matassa

 

e la tua mente (lassa per le troppe ore di televisione)

 

ti porterà inevitabilmente al centro della scena (d' amore)

 

dietro alle quinte o nella buca del suggeritore

 

il quale, per sua convinzione, guardando Lui cadere, saggiando il terreno

 

degli astanti sottovoce incita gli attori: "Meno male ! Uno di meno !!"

 

 

 

*

l’ angolo

L'angolo acuto disse all' angolo ottuso :

"Forse anche scrivere è un abuso

una forzatura, una violazione

della parte piu' nascosta delle persone

che, senza esaltazioni nè clamore,

è sicuramente la parte migliore !"

Il guaio è che nell' esistenza

nè l' esperienza nè la scienza

hanno proposto un modo sicuro

per non battere la testa contro il muro

per studiare, capire ed affrontare

gli infiniti angoli da smussare

e poi trovare la retta, la bisettrice

che con forza innovatrice

permetta a ciascuno di noi,

incarcerato nella geometria del prima e del poi,

pur con le proprie inevitabili piccolezze

di affrontare senza troppe incertezze

il futuro, il buio, cio' che sta per accadere

che è dietro l' angolo, e non possiamo vedere

 

*

la via di mezzo

Disse la salute alla malattia :

lasciami in pace, vattene via !

Disse la gentilezza all' arroganza :

te ne vuoi andare da questa stanza ?

Disse la povertà alla ricchezza :

il tuo splendore mi fa solo tristezza !

Disse il perdono al rancore:

questa tua ostinazione non ti fa certo onore !

E improvvisamente, inaspettata, furtiva

comparve la via di mezzo: evviva !

(pensarono tutti) ma in fondo

era come se crollasse il mondo

fu una tragedia, un' apocalisse

e solo una voce si alzo' e disse

"meno male che nel groviglio

della mente umana fra lo scompiglio

dei pensieri delle parole e dei controsensi 

ci sono scappatoie, vie d' uscita, e se pensi

che tutto sia inutile vacuo effimero o copiato

ti garantisco che ti sei davvero sbagliato!"

 

 

*

Viavai

Uomini animali cose guai

è un insensato viavai

quello che vedrai

scorrere.. lo sai ?

Eppure quando mai

ti soffermerai

per sistemare tutto

questo caotico costrutto ? 

Cosi' com' è appare brutto

è un mondo in lutto

quello che ci accoglie, frutto

della negligenza e inscipienza

di ciascuno di noi , della coscienza

lasciata in disparte, della scienza

svenduta e svilita, dell' essenza

della vita mai capìta , dell' innocenza

perduta.. siamo ormai fuori da ogni controllo ?

Fra pochissimo il crollo

del palazzo, le macerie sul collo

schiaccerano il potere satollo

la polvere avvolgerà tutto, e l' atollo

della salvezza sarà sempre piu' lontano...

Eppure dietro l' angolo c' è qualcuno che benevolmente

amorevolmente silenziosamente delicatamente ci sente

e attende di prenderci per mano

 

 

 

*

Del perduto amore

Di ogni volta

che inverosimilmente

è spuntato dal buio un chiarore

una scintilla, un bagliore

misera traccia del perduto amore

Di lei e del suo profilo

delle sue poche parole

dell' immediata sintonia

forzata ingarbugliata parodia

dell' amore smarrito, gettato via

Delle occasioni improvvise

degli incontri frettolosi

della ricerca infruttuosa

ostinata malinconica e uggiosa

di una storia d'amore,  monotona e tediosa

Dell' immaginifico immaginare

di un sogno che ti puo' catapultare

senza che si possa opporre rifiuto

sul pianeta lontano freddo e muto

regno incontrastato dell' amor perduto

 

*

canto e disincanto

Felice

 

la colpa

 

dell' incolpevole

 

Stupito

 

lo stupore

 

dell' amorevole

 

e sentimentalmente legato

 

lodevolmente avvinghiato

 

prigioniero

 

autoctono o straniero

 

nei meandri

 

o nel labirinto

 

dell' attrazione fatale

 

verso persona o cosa

 

E ugualmente vale

 

il dono, la rosa,

 

la missiva o l' anello,

 

tutto corre o concorre

 

per superare il cancello

 

del decoro o della decenza

 

e passare, incautamente

 

nel giadino dell' incoscienza

 

ove non il sapere

 

o la scienza

 

hanno il potere

 

ma domina incontrastata

 

la consapevolezza dirimente

 

che singolarmente

 

non abbiamo

 

udito

 

e capito

 

(degli altri)

 

quasi niente

 

 

 

 

 

 

 

*

Il treno che non c’ è

Nella apocalittica confusione

di ogni stazione ferroviaria

nel tabulato elettronico

di pianificazione oraria

delle partenze / arrivi

manca inspiegabilmente

da tempo immemorabile

un solo treno

che forse non esiste

e a stento freno

la delusione, il rimpianto

l' irreversibile sconforto

di non poter salire

in carrozza , assorto

per venirti a trovare..

Ho tanto bisogno del tuo aiuto

di rivederti . di stare

in tua compagnia

anche solo per qualche ora

e forse come allora

a parlar di niente

ma dal giono in cui

ci hai lasciato

irrevocabilmente

per il cielo

non ho avuto piu' notizie

e costantemente

cerco di scriverti

di telefonarti. di avere un contatto

e maldestro , distratto

sono davanti alla biglietteria

per acquistare

il titolo del viaggio..

Ma speranza e coraggio

non sono sufficienti

e rimane solo

sotto una pensilina

in una domenica di Gennaio

lo stringere i denti

per il freddo

e la nostalgica solitudine

o il risentimento sfuocato

del viaggiatore mancato

 

 

 

*

Ante litteram

Addatterò la mia comunicazione all' ambiente

inviando un messaggio incongruente, sempre differente

da giorno a giorno, perchè inevitabilmente

come ogni sistema rappresentazionale la mia mente

lavora, si ferma, sciopera e improvvisamente

ha sussulti, visioni, moti e incredibilmente

produce, cuce, cerca luce disperatamente

in un perpetuo moto che delicatamente

accompagna ogni nanosecondo. La mente

avverte gli sbalzi di umore e di temperatura, sente

quando è il caso di sbilanciarsi e prudentemente

quando è il caso di ritirarsi, silenziosamente,

nelle stanze, mai esplorate totalmente

dell' io profondo, della coscienza vivente

dell' essere, immortale e immantinente

 

*

Risonanza magnetica di un sentimento

L' amore è un enigma, una utopia, un falso d' autore (il vero amore)

 

L' amore è come un tarlo, come il trapano del dentista (l' amore a prima vista)

 

L' amore è un pollo allo spiedo, una minestra brodosa (una cosa meravigliosa)

 

L' amore è un aeroplano, è mobile come le dita di una mano (l' amor profano)

 

L' amore è una fede,  un' estasi, un miracolo, un lavacro (l' amore sacro)

 

L' amore è un profumo un aroma un sonnifero un liquore (l' elisir d' amore)

 

L' amore è vento tuono tempesta fulmine temporale (l' amore spirituale)

 

L' amore serpeggia fra link, blog,  mail, è un post sbagliato (l' amore computerizzato)

 

L' amore è un sasso, un megafono, un vecchio disco in vinile (l' amore infantile)

 

L' amore diventa un panno malamente appoggiato ad una poltrona (è l' amore in tardissima età, il sentimento vero, profondamente sincero che mai ti abbandona)

 

*

Vita da trolley

Fossi nato albero o conchiglia !

Forse non starei misero a lottare

contro il destino, contro il mio vagare

su ruote piccole che vagamente rassomiglia

ad un pellegrinaggio senza meta

ad una corsa contro il divenire

delle stagioni e mai sembra finire

il circolare moto e come cometa

vorrei correre nel cielo blu stellato

e non arrancare a fatica sul cemento

poichè sento il grave peso ogni momento

del carico ameno, del fardello ingrato

che trascino nel viaggio: carte, vestiti

foto gioielli e tante inutili cose

irreprensibili, rassegnate come le spose

in attesa all' altare dei mariti

porto con me ricordi e persone

un guazzabuglio costipato e stretto

un subbuglio esplosivo ma perfetto

di pensiero e parola , sospiro, emozione

che ammorba l' esistenza: vera ? immaginata ?

E l' attimo fuggente ? Il fato ? L' idea ?

Il dubbio, la perplessità, la culpa mea ?

Vedo dinnanzi una pianura sterminata

ancora da attraversare , un deserto

sabbia cielo dune silenzio e vento

la strada scomparsa e in un momento

appare all' orizzonte lo sconcerto

la meta, il termine , il cancello, il muro

che divide l' oltretomba dalla vita

il confine incerto, precarietà infinita

margine da superare a muso duro

"Il trolley (diro') sono solo io !"

con un residuo pizzico di orgoglio

e povero, solo, umile e spoglio

restero al cospetto misterioso del buon Dio

*

Un mondo migliore

Vorrei essere un asteriode o una stazione spaziale

o una stella filante lanciata a carnevale

Vorrei essere una rana, un bruco o un baco da seta

una particella, un' altalena o un profeta

Vorrei diventare un pozzo di petrolio o una pensilina

o una bottiglia vuota dimenticata in cantina

un dentifricio , una lente o una gazzella

un pneumatico per TIR o una sentinella

Vorrei vestire i panni del vigile, del magistrato.

del cantante , del migrante o di chi ha usato

bene il suo tempo, dello stornellatore

vorrei fare l' astrologo, il ciarlatano o l' attore

Vorrei che la terra fosse piatta e il cielo

un coperchio che si toglie e si mette e il che il velo

del tempio non si fosse mai squarciato

Vorrei che il gioco fosse sempre regolare, mai truccato

Vorrei che tutto e tutti potessero cambiare

Vorrei un mondo migliore, tutto da inventare