I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
Scalzi nella nebbia
i nervi tesi alla deriva.
Sussulta e smotta
l'anima a petrolio
malfida barca di ventura.
Alla via così
nel ventre calmo della notte flammea.
(nell'incognita plumbea
canto di scolta leggera)
Alla via così
la nuova 'merica italiota
attende polmoni generosi
schiene dure di savana
legnose membra di palmeto
cosce fresche di rugiada.
Alla via così
per quest' Europa sghemba,
l'antico saracino
di languide promesse
sedotto e sfatto.
(...alla via così)
La fossa
(a Tymofiy Mykolayovych Shadura)
Esausto l’occhio ammutolito
al crudo inverno
l’ultima cicca sfiati.
Un tristo berretto di lana
sul capo torto,
scarpe mozze
di neve impastoiate,
la pala rugginosa,
dentro la fossa pronta
stai,
diletta amata memorando
i figli e i giorni gai
Nichita in braccio
a raccontar di fole
gomitoli di lingue
calde di camino
l’ultima vodka
e il tiepido cuscino.
Rassegnato e stanco
osservi
la nuda terra scura
e l’homo mercenario di sventura.
(Spara con cautela,
non svegliare il mio sogno
di libero respiro)