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Raccolta di poesie di Francesco Adragna
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Accolgo la vita

Elegante è la notte

anche vestita di stracci

e io accolgo la vita

che mi buca stupefacente

con un abbraccio

uno strappo di cielo

in un soffio di me.

 

Ho conosciuto la neve

il suo silenzio

il suo odore

e quel che resta,

candido,

del paradiso.

 

 

da "Silenzi" TraccePerLaMeta" Edizioni

*

Ferito un angelo

Dove vai fanciulla senza la traccia del senno

custodita speranza a forma di ampolla.

 

Apri le braccia al senso comune

attutisci il colpo di una coda amara

di una mela marcia in un sogno stanco

di una parola rumorosa al palato di un muto.

 

La fatica di ogni tuo passo è musica

alle orecchie di un bambino offeso

da un gioco inadatto al suo fare

primitivo e libero di creare un domani

degno delle illusioni dei futuri figli.

 

Spingi la ruota e, se vuoi, piangi,

il sale dei tuoi polsi ti condurrà

alla terra della madre che sarai

e dei sorrisi che imparerai a scorgere

anche nell'afflato d'un respiro

del dolore di Adamo

della vergogna di Pietro

del rimorso infinito di Giuda.

 

 

da "Il vento e i fiori di campo"

Antologia poetica scolastica 2014

 

*

Dissetarmi

Dissetarmi

vorrei dei tuoi baci

fino alle ultime gocce

rimaste alla terra

dopo un temporale.

 

I miei occhi voleranno 

e sopra alti orizzonti 

poggerò tra le nuvole

dolci ricordi sbiaditi.

 

Li avrò donati al vento 

ogni qualvolta 

che torneranno

a trovarti. 

*

Il freddo dolore dei chiodi

Quando Cristo inciampò

lo sferzarono ancora,

e ancora.

A nulla valse la pietà del cosmo.

 

La nebbia prevalse

sottile e leggera come lama di rasoio

galleggiava sul filo del lago

insieme alla fuga della ragione.

 

Nuotare l'uomo non sapeva

rinunciando alle profondità dell'anima

dove albergava

la pesante eredità del senno.

 

Con gli occhi al cielo e le spalle al legno

al freddo dolore dei chiodi

vide uomini togliergli il dono

offrendolo in pasto a fiere.

 

A nulla servì esigere il perché,

invocare per loro il perdono,

i fossi erano al sole

e le grotte attendevano il buio.

 

Da allora l'amore divenne sacrificio

che si spinse

fino all'ultimo abbraccio dell'assenza.

 

*

Anima crisalide

Voglio perdermi

nell'illusione di un sogno

che da ragione all'esistere.

 

Sazia d'effimero

sospiro di casualità

allegata invisibile d'intenzioni.

 

Respiro

beneficio del dubbio

quale imprevista possibilità.

 

Nell'assoluta bellezza

smarrisco

il senso del possesso.

 

D'anima crisalide

dispongo

il volo.