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Raccolta di poesie di Gabriele Pistolozzi
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

avanti

piano piano
mi hai portato
nel disordine
di una stanza
come forse era la tua.

Non so se capirti sempre di più
o interrogarmi sulle mie resistenze
nel confronto con le tue.

Strano questo parallelo
ad oggi di noi due...

Tu che ti protrai nel tempo senza essenza
ed evolvi solo nei pensieri,
io che qui mi protaggo nella vita terrena
e lascio tutte tracce ancora tangibili.

Ho perso l'importanza attribuita
ai nuovi volti che si affacciano alla mia conoscenza
Ho perso la voglia di altre empatie
dal giorno del tuo saluto
solo la forza di ciò che hai fermato
spezzerà la catena di questo mio cambiamento d'animo.

Nella meraviglia del mondo riscoperto
dagli occhi della mia piccola
nuova parente in arrivo

*

Sarà Sara a sera

Sarà per Sara
sarà a sera
e Sara lo sentirà,
aiuterà se in suo potere
queste profondità mie,
sarà Sara
a non farle inghiottire,
perchè Sara sarà la forza
ed il giusto colore
che darò alle cose.
A sera Sara sorriderà
e sarà una resa per me,
ma la più dolce,
la più giusta,
andrò poi sereno
verso notte
padrone dei vortici,
che mi volevano affogare.
sarà Sara,
proprio lei sprofondata,
la mano che mi sorreggerà
guidandomi sicura,
ed io
come un bambino
sollevato per un braccio,
muoverò i miei passi
su sentieri accidentati
lievitando, scalpitando,
contento, fissando terra.

*

influente

sei il silenzio
dello sconcerto
dei miei sentimenti,

sei il diverso
da ogni conosciuto
in una totale disinibizione,

sei la rivelazione
della sottostima
del mio immaginario,

sei l'amore, la passione
di ogni mia audace azione
l'inconsapevole ragione,

sei il vero me
che non si sarebbe perso,

sei la giusta direzione,

seil'ignoto del nostro domani
terrificante e dolorifico
o affascinante e romantico,

sei la tranquillità nell'attesa
di scelte non spese
di dolci desii assecondati,

sei il prezioso ritrovo
scopo di ogni mia ricerca,

sei come il primo nome
dato ad una scoperta,

sei l'assenzio nel mio bicchiere,

sei il genere del film
della mia vita
non definito.

*

ininfluente

sono la norma,

sono l'emozione,
che non eccede
e non affievolisce,
sono il bicchiere
mezzo pieno che disseta,
sono il bicchiere
mezzo vuoto che non basta,

sono la striscia di mezzeria

sono la ruota di mezzo
che non traina e non si fa trainare,
sono la tranquillità
nella vita arresa,
che mi tiene sottobraccio
ma nostalgica degli estremi vissuti.

sono la strada di mezzo

la luna opaca che non brilla
e non scompare.
Ogni mia forza
è erba sotto la neve
di un perenne ghiacciaio.
Ogni mia debolezza
è un eclissi dietro le nubi

sono l'equidistanza

sono arrivato decimo
ad una gara di venti iscritti
sono la stella a metà
tra quella che più splende
e quella che a fatica si vede

sono il giallo di un semaforo

sono un gelato preso ad aprile
una cioccolata calda di marzo
sono la terra in un'eclissi di luna
sono la luna in un'eclissi di sole

sono e non sono

Al confine dell'esistenza
come in ogni nostra percezione
la maggior parte della gente
che ci circonda

*

tela di speranza

Sono una
Semplicemente tela
mio dolce Pittore,
con dentro il sogno
di divenire la tua
Importante opera.
E mentre afferri il pennello,
Mi domando
Se Il tempo sarà
un crescere di un'illusione,
l’avvicinarsi delle mie ambizioni,
oppure se i colori
di cui mi donerai,
mi porteranno a dar parte
di un tipo di mostra
dai valori cui io non credo

*

micio tra i piedi


Allungo la mano sui miei stinchi in questa sera,
accarezzando il dorso al tuo pensiero
che sta passando come un micio a coda ritta
e si struscia la schiena su me.

23-11-07

*

fame di parole


Con gli occhi
mangio veloce
le tue parole,
che finite,
mai
mi lascian sazio.
Poi mi fermo.
Ricerco sul palato
il loro gusto
e mi torna
una gran fame.

27 gennaio 2008

*

luna vuota

Eccomi qui stasera
A camminare piano
Sulla parte in ombra
Della mia mezza luna
E continuo ad alternare
Spicchi di bianca luce
Con semicerchi di buio
Anche se questa
Sarà una lunga notte
Di luna vuota.

*

il mio divenire

Il mio divenire
Gioca ancora
A nascondino
Tra gli alberi di paura
E le siepi di perché

*

fragola rossa

ero un bambino,
una grossa torta di panna,
una grossa fragola rossa
nel mezzo ghiotta.
Il desiderio ardeva,
ma l'educazione frenò lesta
l'istinto di mangiarla.
Mai dimenticherà
l'occhio mio triste,
quelle dita svelte
che la rubarono.
Resterò a pensarti
come quella fragola
in ogni mio domani

*

nella cartellina

come in una stanca domenica d'inverno
mentre fuori piove e tu riordini casa,

così in questa notte calda, riordino i miei pensieri

e non trovo più alcune cose.

Ora ho capito
cos'hai portato via
in quella cartellina
quando sei sparita.

il mio non pensarti di ogni spesso,

quelle due chiacchiere ora così assenti,

quella presenza rassicurante,

quel volto paonazzo da risaiola che si nascondeva,

quel gioco di sguardi che lo precedeva,

quei discorsi da aperitivi,

quei pranzi con le verdure,

la schiacciata col thè caldo, l'estatè e zucchero di canna per il mio caffè,

quell'attenzione che mi davi per interesse o cortesia

la presa di giro, la disponibilità, preoccupazione e bontà d'animo.

semplicmente, importantemente, quello che eri

quello che non hai saputo capire quanto servisse essere

anche per chi come me, incrociava di rado i tuoi profumi.

*

Le cose giuste

Sdraiato assorto
ti alzi distratto
bevi nella notte
scalzo passeggi.

Ingoi bocconi
di un cinico tempo
che ti travolge.
e la tua evoluzione?

tragico pensiero
d'insonnia bianca.
chissà cosa sarai
oltre ciò che vedi.

tormentato, confuso
stanco e sdegnato
dal cinguettio lesto
che precede l'alba.

Ricerchi il cuscino
nascondi le braccia
al vento fresco
della notte d'estate,

ma l'occhio bugiardo,
gode nel chiudersi,
di dolce ipocrisia.
la mente lo sa.

scandirà le ore,
avvertirà la luce,
seppellirà i pensieri
nel caos del mattino.

Tu sei questo
in alcune notti
piccolo uomo
che cresci zitto.

Solito disagio
in un io che muta,
si riempe di scrupoli
di responsabilità,

abbandona eforie
a botte della vita
s'assume doveri
dell'essere adulto.

Senza poter leggere
quali sono,
età dopo età,
le cose giuste.

*

diciannove giugno

Entro dentro ad una grossa nuvola densa
io come voi, e non vedo più niente intorno.
Mi fermo mi rigiro tutto bianco a destra,
tutto bianco a sinistra e sopra e sotto
chissà cosa c'è più in là?
Inizia così la lotta all'ignoranza
spaventa ed assale ciò che non sai
ciò che non spieghi.
E torno bimbo, e ragiono ragiono
poi cammino come fossero i primi passsi
in ogni respiro in ogni azione in ogni parola
ora si celano mille scrupoli
Tutto si fa più peso
pur occupando lo stesso volume
e procedi a passi piccoli
avendo perso il senso della ragione,
quella visione staccata, superiore
con cui programmavi il daffarsi.
E sembri in moto, funzionante attivo,
ma chissà per quanto ancora
sarai dentro con lei a domandare,
a provare di capire
o solo a rispettare e ricordare
tra dolci sorrisi nostalgici
e calde lacrime di rabbia e dolore.

*

a sara

doni i tuoi occhi
adesso a tutti noi
per vederci dentro,
per scrutarci i silenzi,
ma a cosa servono poi
se ci nascondiamo
dietro muri spessi
mentre anneghiamo zitti
nei nostri guai?

Mi chiedo quando
calasti il sipario
senza che nessuno
potesse accorgersene,
quando l'attore
si confuse col personaggio
per divenire tutt'uno,
quando il sogno affievolì,
quando tutto intorno
iniziò a girare forte,
quando ti sei tappata
le orecchie da ogni fiato
che ci sprona a vivere.

Mi chiedo quando,
ma che importanza ha
ora che hai scelto
ora che hai fatto.

accartoccio Rabbia
spazzo via dolori
vorrei solo la pace
tu possa aver trovato,
sia così grande e bella
da meritare di oscurare
tutto quel sentimento
rigoglioso nascosto
nelle emozioni
del vivere quotidiano.

*

fagotto

Cos'è il futuro
sei te domani
o io ieri?
è l'arrivo del vento
il riflusso dell'onda
è il tramonto
o l'alba?
è ciò che nasce
dentro di te
o che muore
nel tuo silenzio
ascolta nella vita
il sapore delle cose
non so cos'è il futuro
ma ci porterò
tante domande
racchiuse nel fagotto
alla fine di questo bastone
che ho sulle spalle.

*

correnti forti

lasciatemi stare
correnti forti
soli accecanti
sabbie mobili
sotto i miei piedi
voglio fermarmi
guardare e basta
non vivere più.

*

senza titolo

lasci nel ricordo
lineamenti dolci
capelli morbidi.
Cosa stringere
di concreto
nelle carezze
della tua assenza?
lascia ogni tormento
sperdersi lontano
arriccia nella mano
la foglia secca
abbandona ogni briciola
al vento e scappa

*

piede scalzo

La pianta del piede stanca
Cammina scalza
Su pietre fredde
Non ha fatto il callo
A tentazioni paure dubbi
Ma l’alluce guarda avanti
E prosegue su fango, asfalto
O braci ardenti

*

faro

Chi illumini faro
quando girando
non sei rivolto a me?
Con ansia aspetto
si ritorno la tua luce
che guidi nella notte
qust'animo dondolante
tra le buie onde
di un brutto mare

*

mano di poker

come ad una partita di poker
mi ritrovo che
della mia vita non so più
quali e quante carte cambiare
mentre tutto l'avere
è già stato puntato.

*

due fratelli

Due fratelli le mie personalità
che si persero le mani anni fa
Ora si rincontrano stanchi
Ognuno con i suoi bagagli
Ognuno con la sua avventura
Si abbracciano e proseguono insieme
Mano nella mano
In questo cammino
Su due strade
Che si allontanano
Ed Ognuno ne segue una

*

pedone nero

Consapevole del pedone che sono
non posso che andare avanti lemme lemme
in questi quadri bianchi e neri,

io uguale a tanti,

ho sognato la pazzia del cavallo
nei suoi movimenti irregolari,
la decisione dell alfiere
dei suoi passi lunghi e precisi,
la prudenza del re
che ovunque va piano piano,
la torre e la sua retta via,

ma resto innamorato di te
regina mia,
della tua libertà di movimento
che ti fa sembrare così lontana da questo gioco
e sembri Non avere regole e camminare oltre questa scacchiera...

Io umile ti servo ti proteggo,
schiavo delle emozioni
delle tue danze

mi chiedo chi mai
ha il coraggio di mangiarti?

Mentre ti ho sulla mia diagonale
ad un passo
e tocca a me.

*

quante cose non sono

Quante cose non sono ancora state dette
quante non scritte
ed il gioco continua
a lasciarle intendere
inconsapevoli di dove è il confine
tra verità ed illusione

*

metamorfosi

Come un baco in una larva
ti aspetto per volare
mia metamorfosi
e col tuo arrivo mi riempirò di colore e leggerezza
e vagherò dei fiori assaporando il profumo

10-06-02

*

ariete

valori nel profondo
mi fermano qui
accosto piano
non mi muovo
e non parlo.
Il desiderio dentro
come un ariete
contro un alto
portone chiuso.
dietro nascosto
un uomo piccolo
la forza delle sue mani
a contrasto.
Io sono l'ariete che insiste
Io sono le braccia che tengono chiuso

*

acqua cheta

Tra fruscii e sogni deliranti
nello scricchiolio di foglie secche
sotto lontani ponti dorme
ciò che ero che sarò
e piano acqua scorre
cheta fino ad incontrarli.