I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
*
Le quattro stagioni
Scioglie la primavera coi germogli il canto delle primule, cela l’estate crespe dell’autunno dove mille pensieri senza penna inginocchiati ai piedi dell’inverno sfogliano tra le pagine illuse le foglie imbalsamate. O questo libro! Questo romanzo sempre vecchio e nuovo delle quattro stagioni. O questo mare! Tra selvagge scogliere, rive, spruzzi incespica fruscio del mulinello con l’onde cupe, frastagliati contesti, canti, voci spalma il navigatore sui marosi, dalle creste azzurre come altezze suonano i desideri muse, corone, allori sono sospesi luccicanti inganni tentano come i pesci le lampare, cadono i sogni nelle valli fonde. Schegge di fumo tra le righe insorte sospinge il vento i fogli verso l’ultimo punto ... butta il vestito logoro non serve oltre il velo che incombe, nudo, che cosa, niente … vosco lettor sospeso alla parola “Fine” dell’Autore.
*
Diamo ragione a senso
Diamo ragione al senso che conduce oltre la realtà nuovi sentieri, la carne guasta gli ultimi gradini, si rialza lo spirito stravolto dalle acrobazie del controsenso, aleggiano pensieri fluttuanti sulla battigia buia del mistero, Il verso pellegrino che tende ravvisare l’altra sponda, contiene fili dove l’atomo d’infinito che dentro noi alberga destinato a rivivere in eterno, dona ragione al senso che propone oltre il pentimento una preghiera.
*
Al cimitero
Flutti nel gorgogliante mare dilatano la nebbia, veglie di colori recisi alla campagna per adulare il cielo, sussurri di candele spazzano polvere di tempo dalle righe a questa età di occhiali che si affaccia sulla piazzola invasa dalla marea di volti che parlano il silenzio. Questo sereno incontro porge la mano tesa sulla soglia di spiragli di luce per consentirci di accarezzarla.
*
Madre Natura
Guardo l’alba incerta e silenziosa schiude le sue finestre piano piano sorride al mare coi riflessi rosa Bella Natura! Quando giochi con chiazze di colori e ritagli di forme, coi pennelli tingi farfalle, petali di fiori, prati, declivi, limpidi ruscelli. Vaga Natura! Quando calcoli seria, tuoi diademi posti nel cielo in equilibrio, reggi gli spazi, orbite e sistemi ammansisci secondo le tue leggi. Grande Natura! Quando si accende un palpito sincero fiorisce il sentimento dell’amore, dentro un piccolo grembo il tuo mistero infondi, e l’infinito dentro il cuore. Dolce Natura! Nella valle mortale agnelli e lupi sono tuoi figli, è mare di dolore. Perché? T’avvolgi di silenzi cupi, miseria e strazio non ti tocca il cuore. Madre Natura!
*
Prendo per mano il vento
Prendo per mano vento di ricordi e trascorro coi sogni le melodie perdute, affiora dai riflessi il tuo sapore sulla riva del mare mentre ascolto lo sciabordio dell’onda, guizzi di luna bagnano la riva, attutiscono agli occhi la distanza dell’effetto di baci che mi prende, e allungo come passi nella nebbia il piede all’altro lato, il cellulare complice mi guarda, trovo il numero vecchio, percepisco le corde della voce, la scintilla riaccende toni dolci come ali volteggiano nel cielo ed imprimono al cuore il desiderio di rivedere il tempo, il silenzio che osserva alza la voce e spicca il volo contro versi antichi, suonano come un grido le parole arrampicate al muro, (vorrei abbracciarti e piangere) si buttano col pianto tra foglie secche e fiori inariditi dove sono cambiate le stagioni.
*
Cara luna
Cara luna intensamente sveglia tacita fissi oppur giocosa ridi, come pupilla sei vaga severa attenta... leggi a ciascun negli occhi i suoi segreti e scrivi sugli sguardi il tuo pensiero.
*
Ascolto il mare
Su sentiero che porta in cima al monte seguo sfogliando libri di pensieri, dove rileggo versi macerati dall’onda in riva al mare. Per allentare il peso del silenzio ritorno alle carezze di dormiveglia, l’onda di rimpianti stringe sulla battigia malumori. Vorrei retrorso confidare i passi, ma è vano di pensieri, foglie verdi non si svegliano all’alba dell’autunno, ti prego non lasciare la mia mano forse potrei giocare con l’amore soltanto nello spazio delle stelle senza toccare il sole … mentre rincorro ancora il tuo sorriso ruotando intorno a un pianto ascolto il mare, sono annegati nella traversata senza potersi spolverare al vento versi d’amore.
*
La ragnatela
La ragazza vestita di velo addolciva le corde del cuore con l’incanto delle parole sottili diffuse dal vento negli occhi che anelano amore. Scorrazzava su web col flusso di parole mielate, lambiva torrenti assopiti dal gelo colorando di luci il deserto con le stelle dell’illusione, ma fili celati dall’ombra all’alba del giorno scoprirono raggi di sole come una ragnatela alle pareti d’insetti imprigionati da parole.
*
Ottobre
Passano pennellate di pensieri sulla tavolozza del presente, come uno specchio ottobre dietro il tempo ascolta coi rimpianti la melodia di fiori, nidi d’amore, dolce di germogli. Ottobre tinge il fogliame d’oro degli alberi avviliti, infiamma il cielo rosso di tramonti, ma nostalgie graffiano la pelle col tormento di raggi dietro nubi, qualche poesia scordata suona ancora versa gocce di miele sotto gli occhi severi della luna … ottobre che gioca col vento ammantato di foglie ingiallite conduce pensieri maturi nella solitudine del cuore. Lenisce il sole il pianto con le carezze d’oro.
*
Cuore ferito
Le frecce di parole lanciate a tradimento pungono a squarciagola, piangono le ferite rimaste conficcate nel cuore della pelle, i giorni renitenti svuotano i giorni belli nel sacco delle ore, il sogno li raccoglie li stringe forte al cuore, ma pungono le frecce più forte del dolore.
*
Errare del pensiero
Errare del pensiero si inabissa, ruota intorno dentro un cielo ignoto parla più forte resta sempre muto, formula teorie, stratagemmi, con la mente incapace a tutelare i consigli di un senso dell’anima che sorge dall’infinito Senno, forse sono soltanto invisibili cocci di parole artefici del senso che conduce due corpi ad inventare una ragione.
*
A lungo andare
A lungo andare il campo di sentieri è diventato impervio, ora sono cambiate le stagioni, vago nel mare mosso di pensieri tratteggiati di foglie secche e spine, il cuore fa la parte di nocchiero con la ruota a caviglie in mezzo al vento e le vele spiegate tra gli scogli traccia la rotta sulle illusioni, un qualche fiore bello mi conduce sbocciato nel giardino di parole, passa attraverso isole di baci per sogni che si accendono la notte.
*
Il senso del senso
Il colore di passi custodisce l’itinerario incerto sulla cima, come un afflato lega memorie all’attimo che passa, ansie timori angosce stringono forte gli ultimi gradini al futuro che invita penetrare col pensiero nel fondo dell’oblio, si prende cura ancora oltre lontano. O questo immenso infinito che accoglie l’infinito! Ha un senso questo senso di tutelare il senso dove non entra un piccolo pensiero? Forse è postato un atomo divino nel silenzio dell’anima che sente come un amore conglobare il tutto nello spazio infinito di un momento.
*
Come faccio a lasciarti
La mia anima vive nel subbuglio di un cielo stellato dove stelle cadenti che ho raccolto stanno bruciando i fogli del mio libro di sogni col bagliore. Come faccio a lasciarti se ti incontro ogni notte prima di addormentarmi, se mi sfiora il tuo vento, se pure la tua cenere spenta mi entra negli occhi. Come faccio a lasciarti se conservo sorrisi imbalsamati in un astuccio d’oro, le tue mani dal sapore di cielo, baci sfiorati ed un altare dove ogni sera prima di addormentarmi pianto un fiore. La tua ombra è incollata al mio respiro, come faccio la lasciarti.
*
Fiori di carta
Fiori di carta non appassiranno basta innaffiarli con parole belle sbocciano all’ombra delle notti insonni vagano in mezzo vaporose nubi alla ricerca ardita di un rifugio che faccia scivolare il dolce di un pensiero dentro l’ali di un sogno per volare. 
*
Intimo celato
timida palpitante dolci sponde custodiscono l'intimo celato tra sinuose melodie si sfiora con gli occhi delle mani e naufragare nel vago incontenibile del cielo.
*
Trovai un fiore bello
Trovai un fiore bello stava crescendo all’ombra di cespugli, c’erano spine intorno, m’insanguinai le mani per afferrarlo si strappò lo stelo … vidi appassire petali soltanto mi rimasero i resti e il rimpianto.
*
Grazie Perdono
Inginocchiato ai piedi di un pensiero che lentamente sale, sospeso sulla via che guarda il cielo ascolto il senso immenso che circonda l’orizzonte del tempo che si perde in prossimità dell’infinito. Trascorro coi colori della vita campi fioriti, sole, primavera … lo sguardo aprico spalanca i sensi al cielo delle notti, tutta la fantasia della natura mi illumina di stelle fino al cuore, faccio ricorso al senso che esula dai sensi come un pensiero vagola sperduto dentro la fantasia dell’universo ed incontro nell’anima che sente l’infinito sospeso a due parole: Grazie, perdono.
*
Piccoli invisibili
Sono come un sorriso in mezzo al pianto dove traspare la dolcezza nuda, sono un pensiero grande in mezzo al gelo come un eco lontano si ripete, sono vento che sfiora fili d’oro di una musica dolce che scintilla sulle corde del cuore, sono fiori sbocciati sulle pietre, sono stelle tra nuvole profonde, Sono bimbi innocenti in mezzo al pianto nuotano nelle lacrime del cuore come gelo negli occhi di parole, e cuore chiuso dall’indifferenza come pioggia incapace a dissetare si smarrisce, dietro un pensiero grande in mezzo al cielo.
|