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Raccolta di poesie di Gian Paolo Ciceri
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

fenomenologia di oracolo a perdere

vana cassandra,
irosa spettatrice
di stupidi, di
sciocche ignavie, di
pavidità e pastrocchi.

chiusa in casa,
le persiane sbarrate,
i pochi raggi
di luce ben esclusi
dalla resipiscenza

coltivi il folle
gioco dell'oracolo
sciolto dal reale.

e tutto il male
che ti viene in mente
porti da sola.

*

palingenesi, in lavatrice

lavatrice, ma
solo di scelti panni,
capi firmati.
temperature bassa,
dosaggi calibrati.

già, detersivo:
quella tensione lava,
smacchia, pulisce.
quel che resta, nel mare,
sparisca, si nasconda.

intanto, guarda
vanità: sulle corde,
ad asciugare.

poi sarà ferro,
e gruccia, muta spalla,
palingenesi.

*

ho paura, aiutami

una canzone,
solo qualche parola,
rompi il silenzio
questa lastra di ghiaccio,
di sottile paura.

vola paloma,
sopra questa pianura,
non ti fermare.
laggiù, lontano, pace
dopo questo tormento.

ed un momento
di cessata tristezza,
di serenità.

ma queste nubi,
dopo la sera, notte,
buio, silenzio.

*

paloma blanca

grave silenzio,
rimbomba nella stanza.
ferisce, strazia.
nessuna pietà, senza
nessuna voce, morte.

fuori, la sera
col suo caldo bavaglio.
paloma bianca
fuggi, presto. portale
ancora voce, speranza.

fiducia data,
attesa del mattino,
novella voce gentile.

intanto, resto
prigioniero, dannato
da questa voce, assente.

*

non finito

rimango fermo
in attesa, paziente
sfida del nulla.
non ho certezze, solo
speranze, coltivate

come prossima
volta, come conato
distorto, come
triste volo del corvo
che sfugge l'uragano.

un altro sguardo,
tanta bellezza persa,
contro se stessa.

dietro la siepe
non c'è l'orizzonte, ma
forse, il mare.

*

emotività controllata

ascolto attento.
fuori nessun rumore,
solo il silenzio.
dalla finestra chiusa
di un mondo privato.

immagino, sì.
questo si può provare.
quest'altro, nulla:
salire sulla nuvola,
scappare via, lontano.

lascio cadere
ogni parvenza vuota,
ogni finzione.

rimango dritto:
fuori è già notte, ma
domani, l'alba.

*

sasso nello stagno

estrema ratio
studio il comportamento,
fuori, serpenti.
da copernico mondi
nuovi, già desueti.

dopo la sera
di un giorno corrotto
rifletto serio
per una volta almeno
tra l'essere e quel nulla.

social behaviour:
cumulo di finzioni
ma convenienti.

nel nascondersi
non si vive, prospera
serena, rana.

*

mente tacitata

triste serata,
confido alla tovaglia
mie emozioni,
tardivi turbamenti
di stanco viaggiatore.

annoiato, da
ripetute scene già
viste e vissute.
modi di essere ad
omaggio del conforme.

la ribellione
debole sono quattro
portate, e un bis.

mando il sangue
allo stomaco, così
la mente tace.

*

nuova fenice

dopo la festa,
la casa da pulire,
la spazzatura.
bottiglie vuote, dove
le danze fervevano.

passo lo straccio,
cancello l'emozione,
prendo ricordo.
amici ridono, ma
ormai nella mia mente.

odore di nuovo,
di pulito, rinasco.
nuova fenice.

da quella parte,
sotto il bel tappeto,
le mie ceneri.