|
I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
*
Alter Ego
Hai tra i capelli profumo di cedro, essenza d'altana legno corroso dal tempo confuso. Ti ho vista andare e tornare scuotendo le ciglia per luce abbagliante senza vedere una fine, quella semmai poteva essere mia evanescenza. Noi acrobate aeree, il tessuto si adagia sulla tua spalla e sulla mia fa un piccolo cerchio, corda ricurva. Io conto gli istanti, tu anche gli inganni ma quelli non posso capirli, io slitto sopra di essi. La mia voce ti fece vela lontana, ma ora il passo è eterna trama, inalterabile ordito, rinnegarti lo farò forse un domani, oggi è ignoto anche il mio unico nome. Poi giù tutt'e due, come lampo dal cielo, mite la terra ci accoglie. E siamo un tutt'uno. Io e me sola.
Id: 74112 Data: 05/12/2025 12:34:26
*
Etereo dono delle peonie
Nell'aria ferma si soffermava una parola, la vidi mentre avanzavo coperta da un velo di brina. Non ricordo colori, ma trasparenze, dietro punti d'oro del sole. Oro stinto, parve un enigma, al mio occhio ornato di kohl. Colava di nero lunga striscia catrame sul viso. Impastai col dito il rivolo nero e provai a riprodurre sul muro il verbo evocato nell'aria. Antimonio su intonaco bianco, svelò il termine stesso della parola. Eterea. Comparve per poi scomparire di luce precaria lasciando ai miei piedi peonie. Fugace l'incanto.
Id: 74084 Data: 01/12/2025 11:42:00
*
Il tocco vellutato dell’arpa
Stavo in ombra sul colle tra le ginocchia un'arpa le corde allentate tra dita sottili pizzicavano note come voci di vita. Calibrai il suono per farlo più roco, mentre spariva come in un disco quando svanisce una traccia. Vidi così il sole e la luna fissarsi, nel fremito d'aria nessuno dei due accettò di svanire. Il respiro del legno i filamenti slabbrati e i lembi del cielo furono fumo leggero, che scostarono gli astri e il ritmo riprese.
Id: 74056 Data: 27/11/2025 21:12:43
*
Sonnambula
Questa notte con passo leggero scendevo lungo la sponda di un fiume, al margine del labbro fioriva un nome e tra i denti lo sillabavo, sonnambula. Sagome sul fiume in corteo all'orizzonte oscillavano verso la riva, sul pantano smosso da impronte, le mie, quelle di un tempo. La luna strizzando il suo occhio si fece di falce, con filo di luce legò il silenzio sfiorandomi il collo e si intrecciò fra i capelli. Scossi le mani come l'applauso dei muti, sull'acqua petali rosa e bianchi oleandri, scie odorose che mi avvolsero in volo verso l'ampio respiro del mare.
Id: 74027 Data: 24/11/2025 11:47:42
*
Partitura in ottavi
Ritagliai la tua persona a mia misura, forbici lunghe come dita, suonavi al piano sulla mia veste bianca dalla cintura indaco profondo, su note di viaggi, deliri della tua mente. Portavo ali di colomba mentre ascoltavo, curve sulle mie spalle bianche, luna calava su ombre che scivolando scuotevono piume. Tenevo le mani a reggere il mento mentre una folle discesa in partitura d'ottavi scivolava su labbra devastate dai morsi. Disegnai passi d'addio sulle punte, e rimase il dolore di cicatrice profonda.
Id: 73998 Data: 20/11/2025 22:02:25
*
Cartapesta
Luce sporca filtrava tra la nebbia in un giorno smorto, deformando i rattrappiti scampoli di pozze dopo la pioggia. Consapevole divenni di un pensiero il pensiero stesso, e il respiro mi si fece fragile. Avevo, e forse ancora possiedo una mente come l'inverno e osservo così meglio il gelo e l'arido occhio di chi credevo essere vero. Finzioni, in un nulla sotto una maschera di molto, se ascolto non sento, è ghiaccio ne percepisco gli effluvi mistificatori. Sgretolandosi il marmo svela cartapesta, intanto il cielo lo vedo con crespe, crepato.
Id: 73973 Data: 16/11/2025 12:02:00
*
Sole accecante
Accecava il sole con la sua luce sporca scendeva su un mondo stinto, stavo con un senso di freddo contratta. Nessun' ombra da proiettare, niente aveva piu' il senso di un tempo. Riparai nella notte tra i singhiozzi di strade deserte, alle curve scomparse solo i fossi mostravano i denti. L'idea che venne alla mente in tumulto, fu lo stupore del tutto vagando nel niente.
Id: 73952 Data: 11/11/2025 18:21:04
*
Il mio dissenso
Forse è questo l'ultimo giorno d'appello, l'abete si incurva, mi porta come un fardello, vorrebbe buttarmi nel ghiaccio, si impiglia la rabbia tra i rami, l'inverno si sente scontento. Come lo scricciolo cerco un riparo, vedo nidi ma son tutti guastati non c'è un posto tranquillo, il pensiero diventa pesante nella tormenta che avanza. A pezzetti come un mosaico mi ricompatto, ma è nel nevischio che mi dissolvo e dissento.
Id: 73926 Data: 07/11/2025 11:45:36
*
Solo il mio nome
Indosserò presto ragioni che venderò ai primi passanti, confetti di zucchero a velo inesistenti. Ho sonno un sonno di sogni, sussurri creati da perle in conchiglie, ritratti volanti di volti o forse effigi su volta celeste che tutto circonda. Mi sento migliore nel nulla quando il vento ritorna e spariglia le carte, divento spergiura mentre si fa finzione il vapore dell'aria che soffio lontano. Trema la mano, il mondo capisco è solo un sogghigno di sguardi posati di lato. Vivrò ancora ovunque come un orlo sfuggito da ricami su tele di Fiandra. Uno sbuffo di blu, punto croce, solo il mio nome.
Id: 73902 Data: 03/11/2025 12:07:45
*
Senza scampo
Navigai nel graffiare del vento, scesi scavando tra la sabbia e deposi cristalli di stelle tra i sali del mare, indistinguibili, ma piccoli pezzi preziosi tesori del cosmo. Frusciava l'ombra tra dune mentre inventavo parole sul verde morire di ore. I pini in attesa, memorie di anni sciolti sui rami sbattuti da corvi impazienti. Stavo dietro il mio sguardo indegno credetti, e alle spalle occhi scuri. Fui assediata dolcemente e senza scampo. Si fece annodando aria corteo di sussurri, nel respiro più atteso.
Id: 73884 Data: 28/10/2025 17:20:57
*
Aridi spiazzi
Poso la mano sul capo, fragili sono di un rosso tramonto i capelli, nell'arido spiazzo i piedi in fretta indietro si fanno, offrono inchini con viso alla terra. Il cielo a tempesta col vento irato coglie ginestre strappando anche lembi agli steli, come se a me, lacerasse la pelle. Lo sguardo abbassato, si piega ondulante su aria ormai rarefatta, potrei impigliare i pensieri tra rami da lunghe dita o meglio buttare le vesti col corpo giù nel dirupo. Tragedie da sempre sfiorate io credo che sia, adrenalina che manca.
Id: 73863 Data: 24/10/2025 12:51:07
*
Non ho visto abbastanza
Non ho visto abbastanza del mare. Mi stancava la sabbia, sfumava l'acqua nel nulla più chiaro. Sullo scoglio osservavo dell'onda un richiamo sul viso, gocce di sale cadute, sosta di sangue del cuore. Lievi impulsi, ultimi fili forse, di ansia latente. Tra i capelli scostavo ricordi e lento il battito si rallentava. Non ho visto abbastanza del mare mi dissi, così del corpo ne feci marea. Gridavano i granchi rosati, sentivo le voci allarmate. Di squame le gambe, nell'acqua avvolte in un grumo di pace, una quiete sorretta da ali e piume pernici di mare, becco a sfiorare un velo sull'acqua. Non ne avrò mai abbastanza dello stridere alto del falco.
Id: 73840 Data: 19/10/2025 12:12:48
*
Morbide gabbie
Noi quelli più fragili, uscimmo da molte sbarre dietro le dita, inventammo storie per stordimento fino a genuini scontri con la coscienza. Battemmo su porte coi catenacci mentre morbido era l'interno fatto di urla a mani giunte forse in preghiera. Uomini probi ci avete sottratto i silenzi, le poche parole che avevamo tra i denti e ora della terra comprendiamo il respiro. Rimangono solo tremori dove i pianti furono ombre leggere a sostegno di luci, e i voli fuori da gabbie fecero gente più sana. Sono palazzi dismessi oramai, ma ancora le cinta di muri si ergono alte intorno agli oppressi di adesso.
Id: 73810 Data: 14/10/2025 22:20:54
*
Nell’ambra
Mi hai disegnato il cielo sulla fronte mentre il vento mi scompigliava i pensieri e tu con le dita li hai ricomposti tra le ciglia. Mancava solo una forma. Siamo fantasmi di inchiostro e concetti, io sono il vuoto che la mano lascia quando ti cerca e non lascia traccia. In te trovo un' eco scalfitto nell'ambra, sei orma che seguo.
Id: 73794 Data: 11/10/2025 13:35:19
*
Le rocce di Erbil
In quelle stanze buie vi hanno tolto tutto spogliati all'osso dell'esistenza. Finite sotto torchio anche le antiche jacarande che portavate in grembo e gli ideali seppelliti nei ruvidi rifugi crepati come i cuori delle madri. Era d'estate, poi fu un prolungato inverno aveste sulle ciglia un soffio caldo, poi un lungo gelo prima che dalle rocce si udisse a malapena un tonfo. Il vento si fece tomba mentre l'aria tradiva la presa e il vostro mondo precipitò nel vuoto che inghiottì un ultimo grido.
Id: 73759 Data: 04/10/2025 11:25:05
*
Di tutte le solitudini
Viene incontro a me correndo, il ricordo usurato di un tempo fuggito. Lungo le corte onde sonore il cuore non muore come dovrebbe. La strada che vedo è una lama di luce stranita, vanno i pesi degli anni, io un nulla, io fui, ora sono biancospino che nessuno ha tra i capelli, ma canto sopra le spine e di cristallo ho il respiro, mia è la curva d'asfalto che rasenta la china. In questo giorno estremo sento imbrigliato anche il vento che è solo, come un vuoto cade e sparisce. Nessuna fra tutte le mie solitudini pare quella più tenue.
Id: 73741 Data: 29/09/2025 22:39:28
*
Binario notte
Piovve tutta notte sugli arcani di fughe e partenze, sperai che all'indietro con minacce d'ametista, mi riportassero. Tenevo un fiore in mano avvolto da una pietra andavo contro ma era andare incontro a me con paure ed ombre avvoltolate lungo i polsi. Quella gente sui binari camminava dietro a poche cose era un'onda di un mare moribondo. Io saltavo su una gamba e poi via sull'altra per scostare una tenda che posata sul mio capo mi impediva di vedere. Eravamo già in ritardo, tutti in fila, uno sparo squarciò l'aria, si imparò così a soffrire.
Id: 73708 Data: 23/09/2025 11:07:20
*
Sfiorando se stessa
Stava in disparte, la frangia scostata sul viso da onde dell'aria più calma, intravedeva luci frementi sul grande canale. Sui ginocchi portava l'assenza di meraviglie, presto lasciata orfana di perfezioni, vide le ore indecise sul rivedere la sua esistenza. Niente più accordi di visi riuniti, schegge di imperfezioni. Dal pontile acqua blu color di fiamma, scoloriva in un azzurro abbracciato alla notte e il freddo entrava dentro le ossa. Toccò brevemente una guancia bucata da un chiaro di luna, unico mezzo il toccare per il solo sentire.
Id: 73691 Data: 20/09/2025 10:37:42
*
Mille lune
La fiamma indugia e cola cera, malgrado il vento scompigli il rosso ed è di sera. Si strazia il suono calmo di una voce su brusii caduti tra i lampioni, luce di marmo come neve che non fonde, ma confonde. Sento profumi, effluvi come sbadigli sulle mani, si aprono porte sui gradini e un passo avanza. Mille lune oppure una, esita sui ventri molli di falene mentre van le dita a frantumare diesis in chiave e accordi in si bemolle. Sventra il cuore della notte l'occhio nero che si stende ad oriente, da tre giorni scivolando come un' onda mi sovrasta. Muta la parola, ed è un suono che mi parla. Sono attimi, termini di rughe sulla fronte, ed è come quando nei miei occhi tengo il mare.
Id: 73671 Data: 16/09/2025 11:50:14
*
Frantumi di vita
Un triste frantume io sono, nel fondo di un volto conficco un filo di sabbia, che al vento risuona di suono ed è unguento. Risana ferite, sibila, scivolando sulle parole riflette l'immagine sulle pozzanghere. Non voglio che tu abbia una forma, un volto, ma sia come l'acqua che scorre e dissolve il tuo zucchero portandoti al mare. Invento e disegno la gente come la mente compone, poi stringo gli occhi e tutto trasforma. Invisibile linea su cui viaggiare, acqua di lacrime per tratteggiare piccoli solchi di passi sfiniti. Siamo solo frantumi di vita.
Id: 73659 Data: 12/09/2025 14:23:59
*
Scintille di taglio
Non calzava che scarpe in pelle di luce, calciava col piede le pigne, stavano ferme a un sussulto , colore di rosso l'intorno, era tramonto. Il vento scrostava la lingua, piegava la schiena fino a porla in ginocchio. Guardavo figura eterea dalla pineta parevano solo dettagli di vita, affascinava l'iride nera piena di scuro feroce. Sigillai le labbra al fischio di tempesta imminente, se in specchio avessi potuto ritrarmi, avrei detto fossi io quella, nell'aria ondeggiante. Son tanti i punti di vista, i miei sono chiari presagi scintille di taglio sui polsi leggeri. Mi riconosco con la magia e cadono una sull'altra le stelle spostate pensandole troppo, tante piccole anime a me care da tempo, partite.
Id: 73621 Data: 06/09/2025 11:42:51
*
Sopra e sotto ancora neve
Era di Marzo quel giorno in cui il fumo sulle colline arse l'aria. All'orizzonte, tinto di quiete, voci di fuochi sui campi si coprirono di neve. Mentre l'immagine di te mi sedeva accanto, vidi riflesso bianco tingerti la linea sul bordo del labbro. I solchi impressi sulla mano, ne contai cinque, creavano sentieri tra i calanchi e occhi di volpi esortavano a seguirle. Ti parlavo, mi parlasti come foglie secche le parole. Sulle rocce candele accese, falò, cacciatori e poi la pioggia sulla neve. Corremmo, corsi tenendoti come si tiene il fiato quando è in corso svenimento imminente. Ti deposi sul crinale a destra sotto un bucaneve. Bianco anche lui, come neve.
Id: 73609 Data: 04/09/2025 11:14:23
*
Quando mi scossi dal torpore
Misi in testa la paura di sedere in terra su cartoni arrotolati che di notte come domino dovevo srotolare. La mia curva del sorriso era solo un darsi un tono credo fosse esitazione. Da una casa e dopo un'altra, con un pane sulle mani vidi solo un astro bianco che stendeva su di me la sua sbirciata. Ciondolavo con i sogni barcollanti e parevo troppo spesso una sonnambula. Poi una luce, era fioca ma si avvicinava sibilava, non capivo la parola. E successe, avanzando una mano fatta d'aria mi pervase e poi mi scosse dal torpore. La mia mano.
Id: 73596 Data: 01/09/2025 17:58:47
*
Madeira
Se ne andò a poco a poco su tiepide acque limpide che mai scurirono per i fanghi di altri. Si fecero distinte le cose, diafane terre deserte. Il filo sdipanò dei tre gabbiani i singhiozzi, vagavano muti come veli nuziali su porte. Lastricarono i passi in avanti, di una tenue dolcezza svanita. Lassù, vendicarono lacrime di chi bevve alla fonte a becco di cigno. Venne bufera e i cieli tinti di nero furono cappe cangianti, per soli pensieri. Di fuoco e passione sfilarono spaghi di un rosso che fino a Madeira risaltarono i legni bruciati, suoi giardini visti da dentro.
Id: 73579 Data: 27/08/2025 22:56:23
*
Suoni
Bruciava di fiamma costante, la fine illuminava spesso un inizio, quando ombra avanzò. Squillo gaio di aquilotti. Si piegò la bocca in una curva, fu ansa di torrente quando non si sente più sgomento. Ora il vuoto gli usciva dalla fronte, al tramonto non più agguati, ma da un filo perso in una voce si staccò dal muro un suono silenzioso, un fremito interiore dal profondo. Sul velluto le parole senza virgole ma, punti fermi ed euforia. Germogliarono ninfee nello stagno di piastrelle catturandone la luna.
Id: 73537 Data: 20/08/2025 08:17:47
*
Stella perduta
Mi hanno chiamato toccandomi i piedi, han messo sull'albero il tormento di un fiore seduto dentro il mio petto, con la schiena toccavo appena la terra. Sentivo le ombre di voci volare leggere dentro gole di starne appese alle foglie. Ho stravolto le mani nella sera incombente, urtando l'erba e con fili strappati, mani a coppa, ho fischiato dentro quel ventre. Nessuno ha sentito, erano tutti partiti dopo che il vento li ha biasimati. Io sola guardavo la luna baciarmi in un cono di luce sul palco, ormai stella perduta.
Id: 73505 Data: 11/08/2025 14:55:31
*
Pensiero di bacche e di muschio
Malevolo legno fu il suo andare un venire, in controluce fatto uomo ogni eccedenza mandò altrove o spense il bottone. Vedevo tra le piaghe dei tronchi vagando per boschi, uccelli dai singhiozzi dolenti lenire col becco scorze dure tra piume. L'aria, respiro in gola, calura sofferta in pausa estiva. Cicale ai bordi di tenerezze mi davano vertigini, un ascolto diafano dentro. La vita. L'uomo curvo pareva olmo, bruni i desideri volavano alti, e tante volte ero a lui vicina. Contorna con bacche, disse una voce, la traccia del bacio sul piede e zoppica appena per sfiorare l'incanto. Il bosco era grande per le sue strette dita, era di legno, odorava di muschio, sempre lui il mio pensiero.
Id: 73484 Data: 06/08/2025 12:50:53
*
Parola in mezzo al grano
Ora c'è una parola che da sola va in mezzo al grano, l'ho imparata dalla spinta che il vento mi ha dato, si è raggrumata come fango sulla tempia e una luce l'ha riflessa sulla rossa ceralacca del sole che si sfalda. Erano due i destini legati, uno è svanito, ha scambiato il buio con un saluto e il respiro poi si è fatto di sospiro. Un crepitio ora sento dalla spiga che inchina la sua nuca opulenta, è dolore. Ho ravviato i giorni con un rumore sordo a confortarmi, mi sento come mi avessero scagliato un cielo dentro.
Id: 73465 Data: 03/08/2025 11:04:06
*
Amaro amare
Un nonsochè, mi lasciò sugli occhi e sulle labbra quel giorno lontano, nella nebbia reale e ora quì, tra la mente. Fu la tua mano vuota, non più farfalla posata a salutare vita, e me al tuo fianco. Nuvola nera i tuoi capelli di tempesta, si impuntò tra i miei di prepotenza. Oggi c'è luce che sa di mare, amaro amare, ora è così. Turbolenze trapassate nella carne. Tanti grani di coralli come sfere di pianti sono scesi dai colli delle tue guance ai miei piccoli fossi sul viso. Perle e gemme segni di rughe non più fossette. Un giorno dimmi, ritroverò te dal tuo dito infisso sulla croce dei miei righi scalfitti sulla pelle?
Id: 73458 Data: 01/08/2025 08:33:50
*
Tacito consenso
Nell'erba ancora alta la mia pena si accosta al passo ricurvo che avanza. Il ghigno si assottiglia, mi tocco appena la guancia come violino la seta. Se sospendo il fiato avverto nostalgia di reti tra fronde su fonti fresche e giardini con frutti ondeggianti, cancelli aperti come bocche ridenti. Tacito è il consenso, attraverso correndo i varchi del tempo, spedita mi metto di lato e osservo che passi.
Id: 73344 Data: 01/07/2025 12:42:40
*
Inchiostro di rosa
Non lascia traccia il vento sulla mano tesa, così si stringe nella spalla l'aria e cerca se stessa negli occhi che incontra. Cupa è la fragranza che emana e insiste nei giorni a non essere vuota. Indossa ferite, emarginate da chi cammina e finge che ignora. Distenderà a sera le membra come ponte su illusioni, acido inchiostro colerà veleno di ape su di lei, una rosa.
Id: 73327 Data: 28/06/2025 10:44:33
*
Spiraglio nel cielo
Sono accadute tante cose ora sul muro rimane una traccia di occhi irritati dal fragore di luna abbagliante. Vorrei dormire sulle mani della mia esistenza, ma sono ai margini e spesso c'è un'altra diversa da me, che giace sul letto come fosse uno sbaglio. Il soffio di aria notturna che serro tra amari pensieri apre uno spiraglio nel cielo di un blu antracite, il mio corpo è stanco ma quieto come un'ala di cigno, sotto le piume che si scompigliano non fa freddo, e la luna riduce la luce.
Id: 73293 Data: 22/06/2025 18:26:52
*
Nature morte
Tingi la piccola mano vestita di fango, colora dal grigio al bianco che sia come neve. Voglio incontrarti pittore, nature morte tu solo dipingi. Hai uno sguardo che fa ombra profonda, tutti ti evitano dal livore del viso che muta anche la folla di stelle dal cielo. La mia fronte si china sulla tua spalla, a me che non ti temetti promettesti ricami argentati filtrati da luna sulla mia veste. Ogni notte ti indosso, il tuo corpo, il mio corpo, nei tuoi colori vive e non muore natura. La piccola mano si insinua tra la tua pelle e camicia. Io e la mano così stiamo al sicuro.
Id: 73273 Data: 17/06/2025 20:31:02
*
Effige di carta
Fragranza di incenso ha il sopracciglio a coprire tutta la fronte, siedo e ascolto sul banco giocando a scacchi da sola. Li guardo in fila, neri avvoltoi dal canto sublime, vorrei andarmene senza voltarmi ma il mio viso è ancora incompiuto stasera. Mi investe la forza del coro lacrima sale e non scende è oasi brulla. Sola, mi vedo adombrata lineamenti nel buio, fiammelle sollevano legnose bugie che salmodiando intingono il dito nell'acqua dopo la lode. Il giorno si fa di un freddo marmoreo e trascina in basso calura sui ginocchi piegati per timore, come il guizzo di un battito d'ala dentro la sacca dell'uomo in marsina. L'effige di carta che spunta è il suono dell'organo scuro.
Id: 73250 Data: 11/06/2025 17:19:56
*
Versi clandestini
La gente che incontro guarda la chimera che mi pende dal corpo e son ricurva dal peso che porto. Suona qualcosa da dentro come avessi corde di violino scordate ma fingo di scordare parole taglienti, che il lino tra le dita mi ha spifferato ora son tutta sfilata. Non è più quel bel garrire che avevo della rondine in corpo. È un malore la luce irradiata sul capo che mi ha sfiancato, non son più me stessa a distorcermi tanto. Passerò al clandestino verso infisso sui muri con una sigla e sarà abbastanza.
Id: 73233 Data: 08/06/2025 11:39:01
*
Spuma di mare
Mi faccio spuma di mare e dal molo esplodo in diafane gocce per scrutare ci fosse una mossa o un'impronta lasciata sul fracido vento. Ha il sapore di stella marina l'esplorare dai fondali alla sabbia che vola tra ali di gabbiani che si arruffano tra onde in lamenti. Qualcosa è carente nell'aria e anche il cielo ne è vinto, rimane increspatura sul cuore mio liscio, sussurri lontani.
Id: 73209 Data: 02/06/2025 14:58:27
*
Scultura bianca
E fu in quell'ora morbida dell'alba, che assorbii la luce rosa rischiarandomi il viso in mezzo all'ombra. Sul mare come un campo, e sull'altura tra scintille di lucciole, i miei occhi guardarono oltre il divenire. C'era di lilla verde e arancione, un fuoco d'artificio sul promontorio di una mancanza, un mare essicato col monte inaridito ora dal sale. Vidi scultura bianca cristallina affiorare, arsa dal sole la fronte sciolta acqua marina, e un sorriso a me abbozzato di tenerezza, con segni dei muti a me parlava. Mi colpì tutta la sua immensità in un granello di stupore e meraviglia, l'ascoltai, la voce roca sua fu come mia.
Id: 73189 Data: 29/05/2025 12:00:51
*
Gigli bianchi
Si fa sottile la pelle di chi scosta ogni giorno fruscìo d'aria mentre scivolano gigli bianchi dal grembo di angeli persi. La terra risuona di stami caduti in un bianco di arancio screziato, aliti lievi di vento.
Id: 73186 Data: 28/05/2025 11:41:44
*
Cormorani
Soffiava vento di libeccio a me più caro e sul pontile abulico ondeggiavo. Sciacquavo pensieri che cormorani come frecce nere rapivano e al bersaglio miravano. Erano le gesta accadute che verso il centro di una meta sbattevano il capo e da giallo a rosso come il sangue trasfiguravano. Lo spirito del luogo strisciava sui muri scorticati sollevando nebbia invece di calce e avvolgendomi, io intuì che non era più solo un richiamo.
Id: 73177 Data: 25/05/2025 17:45:41
*
Reyhaneh
Si nascose il respiro dentro un'orazione, mentre la soglia del labbro vibrava, scansava il ricordo dentro una ciocca, serpe di seta, dei neri capelli. Lavò il viso nella polvere grigia, smettesse di apparire sulla fronte rialzata la macchia carminia, lei disse. In mano teneva avanzando un frammento di luce dorata e profumo d'oriente, sandalo e noce moscata tutto avvolgeva. Unica fede l'amore, verso calvario voci, il silenzio non protegge nessuno. Reyhaneh dietro il velo sfilò guanti, occhi dolci divennero chiari, dammi al vento che prima di adesso possa portarmi lontano. In memoria di R. Jabbari Iran
Id: 73139 Data: 18/05/2025 15:07:58
*
Una rete dentro le ombre
In riva allo stagno butto una rete dentro le ombre, scritte su foglie a pelo dell'acqua, pesco le pietre che son pugni dentro il mio ventre, le coloro di bianco dal rosso che non voglio vedere dentro il mio grido scomposto. Raro sentire fischiare, eppure io fischio per spostare i pensieri e non farli tremare perché l'acqua è nervosa e si sbuccia come un'arancia. Sento sapore di brina se chiudo la bocca e il fischio si gela. Lo sguardo mi parla, è riflesso solo da finta allegria. Non è così che vorrei si fosse e da come si era, chissà se si torna.
Id: 73086 Data: 09/05/2025 08:38:01
*
Un senso di incanto
Quando le vidi passare nel cielo muovendosi in fretta, le oche dal volo arrogante indietro non le vidi tornare. Hanno del mondo e del tempo solo un' idea, come avessero tra le ali, nuvole bianche pure ondate di calma. Mi parve sentire trambusto nel cuore, tra la visione e il loro canto come un colore di tenue acquerello. Accadde che mi sentii così, si inchinò di colpo sulla mia spalla un senso greve di incanto.
Id: 73077 Data: 06/05/2025 14:42:31
*
Sibilla
Forse è questa l'ora di non vedere se tutto sia chiaro, lo sguardo si insinua dentro le cose e mi chiedo ciò che ancora non so. Mi alterano di notte le stelle nel canto sconnesso di tanti usignoli, si infiammano i capelli alla luce mentre mi cerco. Consulto Sibilla tessendo una tela, e sussurri di linee così prendono forma. Invento domande e la interrogo su quando il tempo finirà in un velo sul viso. Mi strega come viaggia il pensiero su tenere foglie in germogli ancora dischiusi, mentre ancora ritorna il mattino.
Id: 73045 Data: 02/05/2025 07:46:24
*
Giorno qualsiasi
Sono un giorno qualsiasi ma vorrei essere notte una notte qualunque vorrei nascondere i miei dubbi i miei deliri nella notte oscura invece son giorno dove tutto si vede dove su strade fatte a ritroso trovo anime sparse vorrei essere notte per celarle al male con cappa scura trapunta di sogni invece son giorno e mi tormento sui loro destini e a nulla posso poi però mi addormento e notte divento.
Id: 73021 Data: 28/04/2025 18:15:57
*
Eclettica
L'aria d'un tratto prende una forma, ellittica eclettica lascia una scia, dorato fardello tinto da tanto sollecito. Forma di un niente, che trafigge anche il cielo e soffia sulla terra mentre lascia vedere la sua scorribanda mietere il grano, spighe dello stesso colore. Sulle dita batte una parola muta e mi fa più lieve il cuore. Un cuore in assenza un vuoto che scia trascina con sè. Si trema insieme giunco di stagno, spuma gialla di campo, paura al mattino quando, di chiarore dal buio si muore.
Id: 73001 Data: 25/04/2025 11:01:10
*
Enigma
Segreti dal gambo sottile son quelli che ieri raccolsi ed ora in un abside, fan mostra in vasi argentati del loro profumo muschiato. Mi attrae l'arcano che celo seduta su panca di legno in chiesa già sconsacrata. Con gli occhi saliti allo sguardo di Lui sulla croce, mistero di sangue rappreso sceso ai miei piedi come un colpo d'ala lo avesse ferito. Appena l'acqua fu muta nell'acquasantiera mi frantumai in ginocchio, enigma di altare dissolto.
Id: 72970 Data: 21/04/2025 08:45:36
*
Fatta di vento
Fu divino il momento in cui vidi sorvolare sopra il suo capo la mia ombra. Ebano il viso, eppure luccicava, muoveva la passione, spingeva l'emozione, cercava il sole figura altera, aprendo la mano come fosse un ingombro. Abbozzando un sorriso passai come brezza calda soffiandole sopra, e allora mi parve sembianza, fatta di vento.
Id: 72948 Data: 18/04/2025 08:26:06
*
Come ombra
Ho infranto specchi non volevo più riflessi, cantavo canzoni ma non nella mia lingua così a me oscura, sedevo fuori senza accorgermi che stavo sempre dentro, finché ho imparato come si balla bevendo l'alba dalla notte, quando chino il sole sul vento, muta note scritte su righi e corde musicali, cambiando loro il verso offuscandomi la mente. Canto te come ombra mia, avanzi e sei marea che sempre; sale.
Id: 72923 Data: 14/04/2025 18:54:49
*
Palestina Gaza
Non è rimasta speranza tra macerie di genti. Vedo un disastro nelle bocche che tremano nei corpi scarniti accerchiati da muto spavento. Polvere nera di carte bruciate per coprire le spalle di chi non ha braccia e si tiene la fronte per sentire i pensieri e se sa, ancora pensare. Strascica i piedi umanità senza più niente e nel delirio cerca l'oblio. Eppure si nasce ancora a Betlemme, ma le gemme di ulivo ora sono proiettili neri. L'angoscia assale la lingua si arrota in stoffe di kefiah ultimo sogno di un'era.
Id: 72890 Data: 09/04/2025 08:32:12
*
Confondimi
Sono volate in lontananza le disgrazie, alla fontana l'acqua silenziosa cantava, parole in successione che portai alla bocca per dissetare i ricordi di te sopravvissuti. Confondimi adesso con ciò che hai nelle tasche, possa io essere presa nella tua mano, piegata rigirata, al riparo non più cosa percossa dai venti. Spesso nella gola ti sento come lacrime annodate e non versate, ed è musica che sgorga. Respiro con le palpebre affinché il ritmo diventi eco, suono di vita.
Id: 72871 Data: 06/04/2025 14:01:00
*
Papaveri rossi
Distendo la mano mi tocco la tempia ascolto un violino che vibra tra i crini, volano a tempo papaveri rossi a coprire le ciglia e in penombra son sfumature. Sfumano i giorni lasciati appesi sui fili, pelle già scorticata. Si fa di luce l'oblio, sudario che scende come neve e l'impronta non lascia. Per un secondo appena potrei arrestare il respiro e provare a vedere come sarebbe a sparire.
Id: 72863 Data: 04/04/2025 20:19:50
|