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Raccolta di poesie di Anna Cenni
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Alter Ego

Hai tra i capelli profumo

di cedro, essenza d'altana

legno corroso dal tempo

confuso.

Ti ho vista andare e tornare 

scuotendo le ciglia per luce

abbagliante senza vedere

una fine, quella semmai

poteva essere mia

evanescenza. 

Noi acrobate aeree, il tessuto 

si adagia sulla tua spalla

e sulla mia fa un piccolo

cerchio, corda ricurva. 

Io conto gli istanti,  

tu anche gli inganni

 ma quelli non posso

capirli, io slitto sopra di essi.

La mia voce ti fece vela

lontana,  ma ora il passo

è eterna trama, inalterabile

ordito,  rinnegarti lo farò

forse un domani,  oggi è

ignoto anche il mio unico 

nome.

Poi giù tutt'e due,  come

lampo dal cielo,  mite

la terra ci accoglie.

E siamo un tutt'uno. 

Io e me sola.

 


Id: 74112 Data: 05/12/2025 12:34:26

*

Etereo dono delle peonie

Nell'aria ferma  si soffermava 

una parola, la vidi mentre

avanzavo coperta da un velo

di brina.

Non ricordo colori,

ma trasparenze, dietro

punti d'oro del sole.

Oro stinto,  parve un enigma,

al mio occhio ornato di kohl.

Colava di nero lunga striscia 

catrame sul viso.

Impastai col dito il rivolo

nero e provai a riprodurre 

sul muro il verbo evocato

nell'aria.

Antimonio su intonaco 

bianco, svelò il termine

stesso della parola. 

Eterea.

Comparve per poi scomparire 

di luce precaria lasciando

ai miei piedi peonie.

Fugace l'incanto.

 

 


Id: 74084 Data: 01/12/2025 11:42:00

*

Il tocco vellutato dell’arpa

Stavo in ombra sul colle

tra le ginocchia un'arpa

le corde allentate tra dita 

sottili pizzicavano note

come voci di vita.

Calibrai il suono per farlo

più roco, mentre spariva

come in un disco quando

svanisce una traccia.

Vidi così il sole e la luna

fissarsi, nel fremito d'aria

nessuno dei due accettò 

di svanire.

Il respiro del legno

i filamenti slabbrati e

i lembi del cielo furono

fumo leggero, che scostarono 

gli astri e il ritmo riprese.

 

 


Id: 74056 Data: 27/11/2025 21:12:43

*

Sonnambula

Questa notte con passo leggero

scendevo lungo la sponda di

un fiume, al margine del labbro

fioriva un nome e tra i denti

lo sillabavo, sonnambula.

Sagome sul fiume in corteo

all'orizzonte oscillavano verso

la riva, sul pantano smosso

da impronte,  le mie, quelle

di un tempo.

La luna strizzando il suo occhio

si fece di falce, con filo di luce

legò il silenzio sfiorandomi 

il collo e si intrecciò fra i capelli. 

Scossi le mani come l'applauso

dei muti, sull'acqua petali rosa

e bianchi oleandri,  scie odorose 

che mi avvolsero in volo verso

l'ampio respiro del mare.

 


Id: 74027 Data: 24/11/2025 11:47:42

*

Partitura in ottavi

Ritagliai la tua persona a mia misura,

forbici lunghe come dita, suonavi

al piano sulla mia veste bianca

dalla cintura indaco profondo,

su note di viaggi, deliri della tua mente.

Portavo ali di colomba mentre ascoltavo,

curve sulle mie spalle bianche,

luna calava su ombre che scivolando

scuotevono piume.

Tenevo le mani a reggere il mento

mentre una folle discesa in partitura

d'ottavi scivolava su labbra devastate dai morsi.

Disegnai passi d'addio sulle punte, e rimase

il dolore di cicatrice profonda. 

 

 


Id: 73998 Data: 20/11/2025 22:02:25

*

Cartapesta

Luce sporca filtrava tra la nebbia

in un giorno smorto,  deformando 

i rattrappiti scampoli di pozze 

dopo la pioggia.

Consapevole divenni di un pensiero 

il pensiero stesso,  e il respiro 

mi si fece fragile.

Avevo,  e forse ancora possiedo 

una mente come l'inverno  e

osservo così meglio il gelo

e l'arido occhio di chi credevo

essere vero.

Finzioni,  in un nulla sotto una

maschera di molto,  se ascolto

non sento,  è ghiaccio ne

percepisco gli effluvi mistificatori. 

Sgretolandosi  il marmo  svela

cartapesta,  intanto il cielo

lo vedo con crespe, crepato.

 


Id: 73973 Data: 16/11/2025 12:02:00

*

Sole accecante

Accecava il sole con

la sua luce sporca

scendeva su un mondo

stinto, stavo con un senso

di freddo contratta.

Nessun' ombra da proiettare,

niente aveva piu' il senso

di un tempo.

Riparai nella notte tra 

i singhiozzi  di strade deserte, 

alle curve scomparse solo i fossi

mostravano i denti.

L'idea che venne alla mente

in tumulto, fu lo stupore 

del  tutto vagando nel niente. 

 


Id: 73952 Data: 11/11/2025 18:21:04

*

Il mio dissenso

Forse è  questo l'ultimo giorno d'appello,

l'abete si incurva, mi porta come un

fardello, vorrebbe buttarmi nel ghiaccio,

si impiglia la rabbia tra i rami, l'inverno 

si sente scontento. 

Come lo scricciolo cerco un riparo,

vedo nidi ma son tutti guastati non

c'è  un posto tranquillo, il pensiero 

diventa pesante nella tormenta che

avanza.

A pezzetti come un mosaico mi

ricompatto, ma è nel nevischio

che mi dissolvo e dissento.


Id: 73926 Data: 07/11/2025 11:45:36

*

Solo il mio nome

Indosserò presto  ragioni che

venderò ai primi passanti,

confetti di zucchero a velo

inesistenti. 

Ho sonno un sonno di sogni, 

sussurri creati da perle in

conchiglie, ritratti volanti

di volti o forse effigi su volta

celeste che tutto circonda.

Mi sento migliore nel nulla

quando il vento ritorna e

spariglia le carte, divento

spergiura mentre si fa

finzione il vapore dell'aria

che soffio lontano.

Trema la mano, il mondo

capisco è solo un sogghigno 

di sguardi posati di lato.

Vivrò ancora ovunque come

un orlo sfuggito da ricami

su tele di Fiandra. 

Uno sbuffo di blu, punto

croce, solo il mio nome.

 

 

 

 


Id: 73902 Data: 03/11/2025 12:07:45

*

Senza scampo

Navigai nel graffiare del vento,

scesi scavando tra la sabbia e

deposi cristalli di stelle tra i

sali del mare, indistinguibili,

ma piccoli pezzi preziosi

tesori del cosmo.

Frusciava l'ombra tra dune

mentre inventavo parole 

sul verde morire di ore.

I pini in attesa, memorie 

di anni sciolti sui rami

sbattuti da corvi impazienti. 

Stavo dietro il mio sguardo 

indegno credetti,  e alle spalle 

occhi scuri.

Fui assediata dolcemente e

senza scampo.

Si fece annodando aria corteo

di sussurri,  nel respiro più atteso.

 

 

 


Id: 73884 Data: 28/10/2025 17:20:57

*

Aridi spiazzi

Poso la mano sul capo,

fragili sono di un rosso tramonto

i capelli,  nell'arido  spiazzo

i  piedi in fretta indietro si fanno, 

offrono inchini con viso alla terra.

Il cielo a tempesta col vento 

irato coglie ginestre strappando 

anche lembi agli steli,  come se

a me, lacerasse la pelle.

Lo sguardo abbassato,

si piega ondulante su aria

ormai rarefatta,  potrei impigliare

i pensieri  tra rami da lunghe

dita o meglio  buttare le vesti

col corpo giù nel dirupo. 

Tragedie da sempre sfiorate

io credo che sia,  adrenalina 

che manca.

 


Id: 73863 Data: 24/10/2025 12:51:07

*

Non ho visto abbastanza

Non ho visto abbastanza  del mare.

Mi stancava la sabbia,  sfumava

l'acqua nel nulla più chiaro.

Sullo scoglio osservavo dell'onda

un richiamo sul viso,  gocce di

sale cadute,  sosta di sangue

del cuore.

Lievi impulsi,  ultimi fili forse,

di ansia latente. 

Tra i capelli scostavo ricordi 

e lento il battito si rallentava. 

Non ho visto abbastanza del

mare mi dissi,  così del corpo

ne feci marea.

Gridavano i granchi  rosati,

sentivo le voci allarmate.

Di squame le gambe,  nell'acqua

avvolte in un grumo di pace,

una quiete sorretta da ali e piume

pernici di mare,  becco a sfiorare 

un velo sull'acqua.

Non ne avrò mai abbastanza 

dello stridere alto del falco.


Id: 73840 Data: 19/10/2025 12:12:48

*

Morbide gabbie

Noi quelli più fragili, uscimmo da

molte sbarre dietro le dita,

inventammo storie per stordimento

fino a genuini scontri con la coscienza. 

Battemmo su porte coi catenacci 

mentre morbido era l'interno

fatto di urla a mani giunte forse

in preghiera. 

Uomini probi ci avete sottratto 

i silenzi, le poche parole che avevamo 

tra i denti e ora della terra comprendiamo 

il respiro.

Rimangono solo tremori dove  i pianti

furono ombre leggere a sostegno 

di luci, e  i voli fuori da gabbie

fecero gente più sana.

Sono palazzi dismessi oramai,

ma ancora le cinta di muri

si ergono alte intorno agli oppressi 

di adesso.


Id: 73810 Data: 14/10/2025 22:20:54

*

Nell’ambra

Mi hai disegnato il cielo

sulla fronte mentre

il vento mi scompigliava 

i pensieri e tu con le

dita li hai ricomposti

tra le ciglia.

Mancava solo una forma. 

Siamo fantasmi di inchiostro 

e concetti, io sono il vuoto

che la mano lascia quando

ti cerca e non lascia traccia. 

In te trovo un' eco scalfitto

nell'ambra, sei orma 

che seguo.


Id: 73794 Data: 11/10/2025 13:35:19

*

Le rocce di Erbil

In quelle stanze buie

vi hanno tolto tutto

spogliati all'osso

dell'esistenza.

Finite sotto torchio 

anche le antiche 

jacarande che

portavate in grembo

e gli ideali seppelliti 

nei ruvidi rifugi

crepati come i cuori

delle madri.

Era d'estate, poi fu

un prolungato  inverno 

aveste sulle ciglia

un soffio caldo, poi

un lungo gelo prima

che dalle rocce

si udisse a malapena 

un tonfo.

Il vento si fece tomba

mentre l'aria tradiva

la presa e il vostro

mondo precipitò 

nel vuoto che

inghiottì un ultimo 

grido.

 

 


Id: 73759 Data: 04/10/2025 11:25:05

*

Di tutte le solitudini

Viene incontro a me

correndo, il ricordo 

usurato di un tempo 

fuggito.

Lungo le corte onde

sonore il cuore non

muore come dovrebbe. 

La strada che vedo

è una lama di luce

stranita, vanno i pesi

degli anni, io un nulla, 

io fui, ora sono

biancospino  che

nessuno ha tra 

i capelli, ma canto

sopra le spine e di

cristallo ho il respiro, 

mia è la curva d'asfalto 

che rasenta la china.

In questo giorno estremo 

sento imbrigliato anche

il vento che è solo,

come un vuoto cade

e sparisce. 

Nessuna fra tutte le

mie solitudini pare

quella più tenue.

 

 

 

 

 


Id: 73741 Data: 29/09/2025 22:39:28

*

Binario notte

Piovve tutta notte

sugli arcani di

fughe e partenze, 

sperai che

all'indietro 

con minacce

d'ametista,

mi riportassero.

Tenevo un fiore

in mano avvolto

da una pietra

andavo contro

ma era andare 

incontro a me

con paure ed

ombre avvoltolate

lungo i polsi.

Quella gente sui binari

camminava dietro

a poche cose era

un'onda di un mare

moribondo.

Io saltavo su una

gamba e poi via

sull'altra per scostare 

una tenda che posata 

sul mio capo mi

impediva di vedere.

Eravamo già in 

ritardo, tutti in fila,

uno sparo squarciò 

l'aria, si imparò 

così a soffrire. 

 


Id: 73708 Data: 23/09/2025 11:07:20

*

Sfiorando se stessa

Stava in disparte,

la frangia scostata

sul viso da onde

dell'aria più calma,

intravedeva luci

frementi sul grande

canale.

Sui ginocchi portava

l'assenza di meraviglie,

presto lasciata orfana 

di perfezioni, vide

le ore indecise

sul rivedere

la sua esistenza. 

Niente più accordi

di visi riuniti, 

schegge di imperfezioni. 

Dal pontile acqua blu

color di fiamma, 

scoloriva in un azzurro 

abbracciato alla notte

e il freddo entrava

dentro le ossa.

Toccò brevemente 

una guancia bucata

da un chiaro di luna,

unico mezzo il toccare 

per il solo sentire. 

 

 


Id: 73691 Data: 20/09/2025 10:37:42

*

Mille lune

La fiamma indugia 

e cola cera, malgrado 

il vento scompigli 

il rosso ed è di sera.

Si strazia il suono

calmo di una voce

su brusii caduti

tra i lampioni,

luce di marmo

come neve

che non fonde,

ma confonde. 

Sento profumi, 

effluvi come sbadigli

sulle mani, si aprono

porte sui gradini

e un passo avanza.

Mille lune oppure una,

esita sui ventri molli

di falene mentre van

le dita a frantumare 

diesis in chiave e

accordi in si bemolle. 

Sventra il cuore della

notte l'occhio nero

che si stende ad oriente,

da tre giorni scivolando

come un' onda

mi sovrasta.

Muta la parola,  ed è 

un suono che mi parla. 

Sono attimi, termini 

di rughe sulla fronte, 

ed è come quando 

nei miei occhi

tengo il mare.

 

 


Id: 73671 Data: 16/09/2025 11:50:14

*

Frantumi di vita

Un triste frantume 

io sono, nel fondo

di un volto conficco 

un filo di sabbia,

che al vento risuona

di suono ed è

unguento. 

Risana ferite, sibila, 

scivolando sulle parole 

riflette l'immagine 

sulle pozzanghere.

Non voglio che tu

abbia una forma, 

un volto, ma sia

come l'acqua che

scorre e dissolve

il tuo zucchero

portandoti al mare.

Invento e disegno 

la gente come la

mente compone,

poi stringo gli occhi

e tutto trasforma. 

Invisibile linea su 

cui viaggiare, 

acqua di lacrime

per tratteggiare

piccoli solchi

di passi sfiniti. 

Siamo solo

frantumi 

di vita.

 

 

 


Id: 73659 Data: 12/09/2025 14:23:59

*

Scintille di taglio

Non calzava che

scarpe in pelle

di luce, calciava

col piede le pigne,

stavano ferme

a un sussulto , 

colore di rosso

l'intorno, era tramonto. 

Il vento scrostava

la lingua, piegava

la schiena fino a

porla in ginocchio.

Guardavo figura eterea

dalla pineta parevano

solo dettagli di vita,

affascinava l'iride

nera piena di scuro

feroce.

Sigillai le labbra al

fischio di tempesta 

imminente, se in

specchio  avessi 

potuto ritrarmi,

avrei detto fossi io

quella, nell'aria 

ondeggiante.

Son tanti i punti

di vista, i miei sono

chiari presagi 

scintille di taglio 

sui polsi leggeri.

Mi riconosco con

la magia e cadono

una sull'altra le

stelle spostate

pensandole troppo,

tante piccole anime

a me care da tempo,

partite.


Id: 73621 Data: 06/09/2025 11:42:51

*

Sopra e sotto ancora neve

Era di Marzo quel giorno 

in cui il fumo sulle colline 

arse l'aria.

All'orizzonte, tinto di

quiete, voci di fuochi

sui campi si coprirono 

di neve.

Mentre l'immagine di

te mi sedeva accanto,

vidi riflesso bianco 

tingerti la linea sul

bordo del labbro.

I solchi impressi sulla

mano, ne contai cinque, 

creavano sentieri tra

i calanchi e occhi di

volpi esortavano a 

seguirle.

Ti parlavo, mi parlasti 

come foglie secche

le parole. 

Sulle rocce candele

accese, falò, cacciatori 

e poi la pioggia sulla

neve.

Corremmo, corsi

tenendoti come si tiene

il fiato quando è in

corso svenimento 

imminente. 

Ti deposi sul crinale 

a destra sotto un 

bucaneve.

Bianco anche lui,

come neve.


Id: 73609 Data: 04/09/2025 11:14:23

*

Quando mi scossi dal torpore

Misi in testa la paura

di sedere in terra su

cartoni arrotolati  che

di notte come domino

dovevo srotolare. 

La mia curva del sorriso 

era solo un darsi un

tono credo fosse

esitazione.

Da una casa e dopo

un'altra, con un pane

sulle mani vidi solo

un astro bianco che

stendeva su di me

la sua sbirciata. 

Ciondolavo con i

sogni barcollanti e

parevo troppo spesso 

una sonnambula.

Poi una luce, era fioca

ma si avvicinava

sibilava, non capivo

la parola. 

E successe, avanzando 

una mano fatta

d'aria mi pervase

e poi mi scosse dal

torpore.

La mia mano.

 

 


Id: 73596 Data: 01/09/2025 17:58:47

*

Madeira

Se ne andò

a poco a poco su

tiepide acque limpide

che mai scurirono

per i fanghi di altri.

Si fecero distinte

le cose, diafane

terre deserte. 

Il filo sdipanò

dei tre gabbiani

i singhiozzi,

vagavano muti

come veli nuziali

su porte.

Lastricarono i passi

in avanti, di una tenue

dolcezza svanita.

Lassù, vendicarono 

lacrime di chi bevve

alla fonte a becco

di cigno.

Venne bufera e

i cieli tinti di nero

furono cappe cangianti, 

per soli pensieri. 

Di fuoco e passione 

sfilarono spaghi

di un rosso che

fino a Madeira

risaltarono i legni

bruciati, suoi giardini

visti da dentro.


Id: 73579 Data: 27/08/2025 22:56:23

*

Suoni

Bruciava di fiamma

costante, la fine

illuminava spesso 

un inizio, quando 

ombra avanzò.

Squillo gaio di

aquilotti.

Si piegò la bocca

in una curva, fu

ansa di torrente 

quando non si

sente più sgomento. 

Ora il vuoto gli

usciva dalla fronte, 

al tramonto non più 

agguati, ma da un filo

perso in una voce

si staccò dal muro

un suono silenzioso, 

un fremito interiore 

dal profondo. 

Sul velluto le parole 

senza virgole ma,

punti fermi ed euforia. 

Germogliarono ninfee

nello stagno di piastrelle 

catturandone la luna.

 

 


Id: 73537 Data: 20/08/2025 08:17:47

*

Stella perduta

Mi hanno chiamato 

toccandomi i piedi,

han messo sull'albero 

il tormento di un fiore 

seduto dentro il mio

petto, con la schiena 

toccavo appena la terra.

Sentivo le ombre di

voci volare leggere 

dentro gole di starne

appese alle foglie.

Ho stravolto le mani

nella sera incombente, 

urtando l'erba e con

fili strappati,  mani a 

coppa, ho fischiato 

dentro quel ventre. 

Nessuno ha sentito, 

erano tutti partiti

dopo che il vento li

ha biasimati. 

Io sola guardavo 

la luna baciarmi

in un cono di luce

sul palco, ormai

stella perduta.


Id: 73505 Data: 11/08/2025 14:55:31

*

Pensiero di bacche e di muschio

Malevolo legno fu il suo

andare un venire,

in controluce fatto uomo

ogni eccedenza mandò 

altrove o spense

il bottone.

Vedevo tra le piaghe

dei tronchi vagando

per boschi, uccelli 

dai singhiozzi dolenti 

lenire col becco scorze 

dure tra piume.

L'aria, respiro in gola,

calura sofferta in pausa

estiva.

Cicale ai bordi di

tenerezze mi davano 

vertigini, un ascolto

diafano dentro. 

La vita.

L'uomo curvo pareva 

olmo, bruni i desideri 

volavano alti, e tante

volte ero a lui vicina.

Contorna con bacche,

disse una voce,

la traccia del bacio

sul piede e zoppica 

appena per sfiorare 

l'incanto.

Il bosco era grande per

le sue strette dita, era

di legno, odorava di

muschio, sempre lui

il mio pensiero.


Id: 73484 Data: 06/08/2025 12:50:53

*

Parola in mezzo al grano

Ora c'è una parola 

che da sola va in

mezzo al grano,

l'ho imparata dalla

spinta che il vento

mi ha dato, si è 

raggrumata come

fango sulla tempia 

e una luce l'ha riflessa 

sulla rossa ceralacca 

del sole che si sfalda. 

Erano due i destini 

legati, uno è svanito,

ha scambiato il buio

con un saluto e il respiro 

poi si è fatto di sospiro. 

Un crepitio ora sento

dalla spiga che inchina 

la sua nuca opulenta, 

è dolore. 

Ho ravviato i giorni 

con un rumore sordo

a confortarmi,  mi sento

come mi avessero 

scagliato un cielo dentro.

 


Id: 73465 Data: 03/08/2025 11:04:06

*

Amaro amare

Un nonsochè, mi lasciò

sugli occhi e sulle labbra

quel giorno lontano, 

nella nebbia reale e ora

quì, tra la mente.

Fu la tua mano vuota,

non più farfalla posata

a salutare vita, e me

al tuo fianco.

Nuvola nera i tuoi capelli 

di tempesta,  si impuntò

tra i miei di prepotenza. 

Oggi c'è luce che sa di

mare, amaro amare,

ora è così.

Turbolenze trapassate 

nella carne.

Tanti grani di coralli 

come sfere di pianti

sono scesi dai colli

delle tue guance ai miei

piccoli fossi sul viso. 

Perle e gemme segni

di rughe non più fossette. 

Un giorno dimmi, ritroverò 

te dal tuo dito infisso 

sulla croce dei miei

righi scalfitti sulla pelle?


Id: 73458 Data: 01/08/2025 08:33:50

*

Tacito consenso

Nell'erba ancora alta

la mia pena si accosta

al passo ricurvo che

avanza.

Il ghigno si assottiglia, 

mi tocco appena

la guancia come

violino la seta.

Se sospendo il fiato

avverto nostalgia 

di reti tra fronde su

fonti fresche e giardini 

con frutti ondeggianti, 

cancelli aperti come

bocche ridenti. 

Tacito è il consenso, 

attraverso correndo 

i varchi del tempo,

spedita mi metto

di lato e osservo

che passi.


Id: 73344 Data: 01/07/2025 12:42:40

*

Inchiostro di rosa

Non lascia traccia il vento 

sulla mano tesa, così

si stringe nella spalla

l'aria e cerca se stessa

negli occhi che incontra. 

Cupa è la fragranza che

emana e insiste nei giorni 

a non essere vuota.

Indossa ferite, emarginate

da chi cammina e finge

che ignora.

Distenderà a sera

le membra come ponte

su illusioni,

acido inchiostro

colerà veleno di ape

su di lei,

una rosa. 

 

 


Id: 73327 Data: 28/06/2025 10:44:33

*

Spiraglio nel cielo

Sono accadute tante cose

ora sul muro rimane

una traccia di occhi

irritati dal fragore di

luna abbagliante. 

Vorrei dormire sulle

mani della mia esistenza, 

ma sono ai margini e

spesso c'è un'altra

diversa da me, che

giace sul letto come

fosse uno sbaglio.

Il soffio di aria notturna 

che serro tra amari

pensieri apre uno

spiraglio nel cielo di

un blu antracite, il mio

corpo è stanco ma quieto

come un'ala di cigno,

sotto le piume che si

scompigliano non fa

freddo, e la luna

riduce la luce.


Id: 73293 Data: 22/06/2025 18:26:52

*

Nature morte

Tingi la piccola mano

vestita di fango, colora

dal grigio al bianco

che sia come neve.

Voglio incontrarti 

pittore, nature morte

tu solo dipingi.

Hai uno sguardo che

fa ombra profonda, 

tutti ti evitano dal

livore del viso che

muta anche la folla

di stelle dal cielo. 

La mia fronte si china

sulla tua spalla, a me

che non ti temetti 

promettesti ricami

argentati filtrati da

luna sulla mia veste.

Ogni notte ti indosso,

il tuo corpo, il mio corpo,

nei tuoi colori vive e

non muore natura.

La piccola mano si

insinua tra la tua pelle

e camicia.

Io e la mano così 

stiamo al sicuro.

 


Id: 73273 Data: 17/06/2025 20:31:02

*

Effige di carta

Fragranza di incenso 

ha il sopracciglio 

a coprire tutta la fronte, 

siedo e ascolto sul banco

giocando a scacchi

da sola.

Li guardo in fila, neri

avvoltoi dal canto

sublime, vorrei andarmene 

senza voltarmi ma il

mio viso è ancora

incompiuto stasera.

Mi investe la forza 

del coro lacrima sale

e non scende è oasi brulla. 

Sola, mi vedo adombrata 

lineamenti nel buio,

fiammelle sollevano 

legnose bugie che

salmodiando intingono 

il dito nell'acqua dopo

la lode.

Il giorno si fa di un freddo 

marmoreo e trascina

in basso calura sui

ginocchi piegati per

timore, come il guizzo

di un battito d'ala dentro

la sacca dell'uomo 

in marsina.

L'effige di carta che

spunta è il suono

dell'organo scuro. 

 


Id: 73250 Data: 11/06/2025 17:19:56

*

Versi clandestini

La gente che incontro 

guarda la chimera che

mi pende dal corpo

e son ricurva dal peso

che porto.

Suona qualcosa da dentro 

come avessi corde

di violino scordate 

ma fingo di scordare 

parole taglienti,  che

il lino tra le dita mi

ha spifferato ora son

tutta sfilata.

Non è più quel bel

garrire che avevo

della rondine in corpo. 

È un malore la luce

irradiata sul capo

che mi ha sfiancato, 

non son più me stessa

a distorcermi tanto.

Passerò al clandestino 

verso infisso sui muri

con una sigla e sarà 

abbastanza. 

 


Id: 73233 Data: 08/06/2025 11:39:01

*

Spuma di mare

 

Mi faccio spuma di mare

e dal molo esplodo

in diafane gocce per

scrutare ci fosse una mossa

o un'impronta lasciata

sul fracido vento.

Ha il sapore di stella marina

l'esplorare dai fondali

alla sabbia che vola tra

ali di gabbiani che

si arruffano tra onde 

in lamenti.

Qualcosa è carente nell'aria

e anche il cielo ne è vinto,

rimane increspatura 

sul cuore mio liscio,

sussurri lontani.

 


Id: 73209 Data: 02/06/2025 14:58:27

*

Scultura bianca

E fu in quell'ora morbida 

dell'alba, che assorbii 

la luce rosa rischiarandomi 

il viso in mezzo all'ombra. 

Sul mare come un campo,

e sull'altura tra scintille 

di lucciole, i miei occhi

guardarono oltre il divenire. 

C'era di lilla verde e  arancione,

un fuoco d'artificio

sul promontorio 

di una mancanza, un mare

essicato col monte

inaridito ora dal sale.

Vidi scultura bianca 

cristallina affiorare, 

arsa dal sole la fronte 

sciolta acqua marina,

e un sorriso a me

abbozzato di tenerezza, 

con segni dei muti

a me parlava. 

Mi colpì tutta la sua

immensità  in un 

granello di stupore

e meraviglia,

l'ascoltai, 

la voce roca sua

fu come mia.

 


Id: 73189 Data: 29/05/2025 12:00:51

*

Gigli bianchi

Si fa sottile la pelle

di chi scosta ogni giorno 

fruscìo d'aria mentre

scivolano gigli bianchi 

dal grembo di angeli persi. 

La terra risuona di stami

caduti in un bianco

di arancio screziato, 

aliti lievi di vento.

 

 


Id: 73186 Data: 28/05/2025 11:41:44

*

Cormorani

Soffiava vento di libeccio 

a me più caro e sul pontile 

abulico ondeggiavo. 

Sciacquavo pensieri che

cormorani come frecce 

nere rapivano e al

bersaglio miravano.

Erano le gesta accadute

che verso il centro di

una meta sbattevano 

il capo e da giallo

a rosso come il sangue

trasfiguravano.

Lo spirito del luogo

strisciava sui muri

scorticati sollevando 

nebbia invece di calce

e avvolgendomi, io intuì 

che non era più solo

un richiamo.


Id: 73177 Data: 25/05/2025 17:45:41

*

Reyhaneh

Si nascose il respiro 

dentro un'orazione,

mentre la soglia del

labbro vibrava, scansava

il ricordo dentro una

ciocca, serpe di seta,

dei neri capelli. 

Lavò il viso nella

polvere grigia,

smettesse di apparire

sulla fronte rialzata

la macchia carminia,

lei disse.

In mano teneva

avanzando un frammento 

di luce dorata e profumo 

d'oriente,  sandalo e

noce moscata tutto

avvolgeva.

Unica fede l'amore,

verso calvario voci,

il silenzio  non protegge 

nessuno.

Reyhaneh dietro il velo

sfilò guanti, occhi dolci

divennero chiari,

dammi al vento che

prima di adesso

possa portarmi lontano.

 

In memoria di R. Jabbari

Iran

 

 


Id: 73139 Data: 18/05/2025 15:07:58

*

Una rete dentro le ombre

In riva allo stagno butto

una rete dentro le ombre,

scritte su foglie a pelo

dell'acqua, pesco le

pietre che son pugni

dentro il mio ventre,

le coloro di bianco dal

rosso che non voglio

vedere dentro il mio

grido scomposto. 

Raro sentire fischiare,

eppure io fischio per

spostare i pensieri 

e non farli tremare

perché l'acqua è nervosa

e si sbuccia come

un'arancia.

Sento sapore di brina

se chiudo la bocca e

il fischio si gela.

Lo sguardo mi parla,

è riflesso solo da finta

allegria. 

Non è così che vorrei

si fosse e da come

si era, chissà se si torna.


Id: 73086 Data: 09/05/2025 08:38:01

*

Un senso di incanto

Quando le vidi passare

nel cielo muovendosi

in fretta, le oche dal

volo arrogante indietro 

non le vidi tornare.

Hanno del mondo e

del tempo solo un' idea,

come avessero tra 

le ali, nuvole bianche

pure ondate di calma.

Mi parve sentire 

trambusto nel cuore,

tra la visione e il loro

canto come un colore

di tenue acquerello.

Accadde che mi sentii

così, si inchinò di colpo

sulla mia spalla un

senso greve di incanto.

 


Id: 73077 Data: 06/05/2025 14:42:31

*

Sibilla

Forse è questa l'ora

di non vedere se tutto

sia chiaro, lo sguardo 

si insinua dentro le cose

e mi chiedo ciò  che

ancora non so.

Mi alterano di notte

le stelle nel canto

sconnesso di tanti

usignoli, si infiammano 

i capelli alla luce mentre

mi cerco. 

Consulto Sibilla tessendo 

una tela,  e sussurri di

linee così prendono 

forma.

Invento domande e

la interrogo  su quando 

il tempo finirà  in un

velo sul viso.

Mi strega come viaggia 

il pensiero su tenere

foglie in germogli 

ancora dischiusi, 

mentre ancora ritorna 

il mattino. 


Id: 73045 Data: 02/05/2025 07:46:24

*

Giorno qualsiasi

Sono un giorno qualsiasi

ma

vorrei essere notte

una notte qualunque

vorrei nascondere

i miei dubbi

i miei deliri

nella notte oscura

invece

son giorno 

dove tutto si vede

dove

su strade

fatte a ritroso

trovo

anime sparse

vorrei essere notte

per celarle al male

con cappa scura

trapunta di sogni

invece son giorno

e mi tormento

sui loro destini

e a nulla posso

poi però

mi addormento 

notte divento.


Id: 73021 Data: 28/04/2025 18:15:57

*

Eclettica

L'aria d'un tratto prende

una forma, ellittica

eclettica lascia una

scia, dorato fardello

tinto da tanto sollecito. 

Forma di un niente, che

trafigge anche il cielo 

e soffia sulla terra

mentre lascia vedere

la sua scorribanda 

mietere il grano, spighe

dello stesso colore.

Sulle dita batte una

parola muta e mi

fa più lieve il cuore.

Un cuore in assenza 

un vuoto che scia

trascina con sè.

Si trema insieme 

giunco di stagno,

spuma gialla di campo,

paura al mattino quando,

di chiarore dal buio

si muore.

 

 


Id: 73001 Data: 25/04/2025 11:01:10

*

Enigma

Segreti dal gambo sottile 

son quelli che ieri raccolsi

ed ora in un abside, fan

mostra in vasi argentati 

del loro profumo

muschiato. 

Mi attrae l'arcano che

celo seduta su panca

di legno in chiesa

già sconsacrata. 

Con gli occhi saliti allo

sguardo  di Lui sulla

croce, mistero di sangue 

rappreso sceso ai miei

piedi  come un colpo

d'ala lo avesse ferito. 

Appena l'acqua fu muta

nell'acquasantiera 

mi frantumai in ginocchio, 

enigma di altare dissolto.

 


Id: 72970 Data: 21/04/2025 08:45:36

*

Fatta di vento

Fu divino il momento 

in cui vidi sorvolare 

sopra il suo capo

la mia ombra.

Ebano il viso, eppure

luccicava, muoveva

la passione, spingeva 

l'emozione, cercava

il sole figura altera,

aprendo la mano come

fosse un ingombro.

Abbozzando un sorriso 

passai come brezza

calda soffiandole

sopra, e allora mi parve

sembianza, fatta di vento. 


Id: 72948 Data: 18/04/2025 08:26:06

*

Come ombra

Ho infranto specchi 

non volevo più riflessi, 

cantavo canzoni ma

non nella mia lingua

così a me oscura,

sedevo fuori senza

accorgermi che stavo

sempre dentro,

finché ho imparato 

come si balla bevendo

l'alba dalla notte, quando

chino il sole sul vento,

muta note scritte su

righi e corde musicali,

cambiando loro il verso

offuscandomi la mente.

Canto te come ombra

mia, avanzi e sei marea

che sempre;

sale.


Id: 72923 Data: 14/04/2025 18:54:49

*

Palestina Gaza

Non è rimasta speranza 

tra macerie di genti.

Vedo un disastro nelle

bocche che tremano 

nei corpi scarniti  

accerchiati da muto

spavento. 

Polvere nera di carte

bruciate per coprire 

le spalle di chi non

ha braccia e si tiene 

la fronte per sentire 

i pensieri e se sa,

ancora pensare.

Strascica i piedi umanità 

senza più niente  e

nel delirio cerca l'oblio.

Eppure si nasce ancora

a Betlemme,  ma 

le gemme di ulivo

ora sono  proiettili 

neri.

L'angoscia assale

la lingua si arrota

in stoffe di kefiah

ultimo sogno di un'era.

 


Id: 72890 Data: 09/04/2025 08:32:12

*

Confondimi

Sono volate in lontananza 

le disgrazie, alla fontana 

l'acqua silenziosa cantava,

parole in successione

che portai alla bocca

per dissetare i ricordi

di te sopravvissuti. 

Confondimi adesso con

ciò che hai nelle tasche,

possa io essere presa

nella tua mano, piegata 

rigirata, al riparo non

più cosa percossa dai

venti.

Spesso nella gola ti sento 

come lacrime annodate

e non versate, ed è musica

che sgorga.

Respiro con le palpebre 

affinché il ritmo diventi 

eco, suono di vita.


Id: 72871 Data: 06/04/2025 14:01:00

*

Papaveri rossi

Distendo la mano

mi tocco la tempia 

ascolto un violino

che vibra tra i crini,

volano a tempo 

papaveri rossi

a coprire le ciglia

e in penombra 

son sfumature.

Sfumano i giorni

lasciati appesi sui

fili, pelle già scorticata.

Si fa di luce l'oblio,

sudario che scende 

come neve e l'impronta 

non lascia.

Per un secondo appena 

potrei arrestare il

respiro e provare 

a vedere come

sarebbe a sparire. 

 


Id: 72863 Data: 04/04/2025 20:19:50