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I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Inferno Contemporaneo
Bevo birra calda gialla. Indigeni con la testa spenta impalati su tralicci che friggono di olio marcio. Il lago un’ombra, cigni con le gambe spezzate che non affondano restano lì occhi bianchi come chiodi arrugginiti. Un vento che sega l’aria, alberi isolati fermi su confini netti di visioni sempre immobili. Rami neri che si spezzano da soli. Cavalli bradi con le costole di vetro. Topi. Ti vedono. Ti temono. Sai troppo. Vedi architetture lontane che non dovrebbero esistere. Loris ha mangiato pane per tanti anni. Loris ha l’esofago pieno di rane. Adesso strappa gatti coi denti perché vuole correre. E corre. Ma non si muove. 2012
Id: 73865 Data: 25/10/2025 04:50:01
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Fotografie
Una panchina bianca, il mare dietro. Un vecchio smemorato perso tra ricordi, una linguaccia dietro un vetro. Accovacciati nella neve, gli alberi, una piazza, mio padre. Capelli biondi, la neve tra le mani, a scaldare i cuori. Uno sfondo d’acqua, un sorriso ammiccante, un cane tra le braccia. Loro quattro nell’erba di mare, in una Parigi che si sfalda con l’ora. E poi lei. In un caffè fuori porta, un profilo che sfiora il bicchiere e si riflette sull’acqua del tavolo. Aveva negli occhi la distanza di chi sa ferire senza colpire, e il sorriso tagliente di chi non promette nulla. Un odore di pioggia e tabacco, e la pelle che sapeva di viaggio. Restò tra due fotografie, come una macchia che il tempo non cancella. Un profilo greco tra un finestrino e la ringhiera di una città scura. Un sorriso sull’acqua limpida, loro ancora, in bianco e nero, incollati a un muro sbiadito. Un principe distratto, una barcaccia, lei al centro. Scogli di mare acerbo, un compleanno sfocato dal tempo. Una montagna, i primi occhiali neri. Il piano tra le dita, le donne di Torino, un velo tra le gambe, un bohémien con le treccine color zucchero. Tra i viali di Roma antica, le dune di cartapesta, loro davanti, le dita a strapazzare corde arrugginite. Nebbia e canali, guglie, porti, un panino tra cavalli di ferro. Da lontano, una grotta: due barche solitarie. E ancora quel vecchio smemorato tra le dita delle foto, naufrago sull’isola della memoria. (febbraio 2015 -2025)
Id: 73838 Data: 19/10/2025 08:27:51
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Di quel confine sfumato
Di quel confine sfumato Non so chi tu sia. Non so se esisti. Forse ti ho inventata. Una donna senza volto, senza ieri, senza domani. Non un manichino, no. Una sagoma incisa nell’ombra. Torni. Puntuale, ogni notte. Quando la luna spegne la luce e va a dormire, e io resto sveglio a contare le crepe della mia stanza. Mi parli. Mi laceri. Mi consoli. Mi fai male. Mi accarezzi come se conoscessi ogni mia cicatrice. Non ti ho amata. Ti ho solo detestata? Il confine è sfumato, come tutto ciò che non si riesce a dimenticare. Abitavi i miei sogni da ragazzo, le stanze vuote, i mattoncini scelti con l’ossessione, le pieghe insonni di notti troppo lunghe. Sei il diavolo? O sono solo io che mi nascondo dietro di te? So solo questo: ci sei. E ci sarai, finché non avrò più niente da dire. 2021
Id: 73818 Data: 16/10/2025 06:31:10
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Geografia dell’Anima
È proprio in quel momento che smetti di accorgerti di tutto, quando anche i pensieri diventano rumore, e ti resta solo un sospiro, una specie di resa che non porta via niente, solo un po’ di respiro in meno. E allora lasci che il tempo passi, quel bastardo, aspettando un ritorno che non ha più nome. Continuo a scriverti, a cercarti tra le crepe del giorno, a inseguire un’ombra che mi assomiglia, forse la mia anima, forse solo un vecchio riflesso. Non so cosa siamo stati, se mai siamo stati qualcosa, forse un errore ben riuscito, nato tra la voglia e la mancanza, tra il vino e la paura di restare soli. Adesso non so più quali strade abbiamo percorso forse nemmeno erano strade, ma pensieri sbandati, odori, mani, bugie dette piano per non sentirci finiti. E continuo a scriverti, come uno che parla da solo davanti a uno specchio appannato. Non sapere è la mia condanna, ma anche la mia forma di fede. Dopo tutto, il tempo non guarisce un cazzo. Ti toglie solo la forza di ricordare. - 15 ottobre 2018 - (2025)
Id: 73812 Data: 15/10/2025 07:13:31
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Tra Angeli e Demoni
Ho provato solo a osservare. A sentire. A scacciare via l’orrore dagli occhi. Le maschere, lontane. La mia esperienza è già abbastanza liquida e dolente per inchinarsi alle convenzioni. Mai! Sono un ribelle per natura, ma sono anche un granello di sabbia nell’universo di questo mare incompiuto. C’è chi invidia l’equilibrio delle stelle, chi costruisce triangoli per sentirsi stabile. Io resto con i miei angeli e i miei demoni. Domani, comunque, sarà giorno ancora. @G.L. ottobre 2025
Id: 73796 Data: 11/10/2025 18:07:57
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Filtro a terra
Sulla spiaggia, in un tempo qualsiasi, gli occhiali sono solo un rifiuto. La luce guarda con sospetto l'ombra. Ma attraverso le lenti è solo una tregua. La vera visione è altrove. Bisogna strappare il filtro e permettere al sole di bruciare. Solo nel dolore di quella luce senza schermo si riconosce il proprio volto. Il resto è solo sabbia che scivola tra le dita—tempo che non si trattiene, menzogna che non ha peso. Questa è l'unica verità. In culo al mondo. @G.L. 2025
Id: 73733 Data: 28/09/2025 09:34:37
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Lo Zaino e il Vuoto
Ho sempre avuto lo zaino pieno E le tasche vuote anche le mani non stavano ai fianchi, e mentre cacciavo dalla testa i soliti castelli gli altri ridevano come passerotti. Ricordo quando si rovesciava il sale e la verdura marciva nell’indifferenza e la mia fragilità restava invisibile agli occhi degli altri. Ho amato, come si ama nei segreti di una chiesa sul palmo di una mano tra le pieghe di storie mai raccontate. Ho sempre avuto lo zaino pieno e quella sensazione di aver perso qualcosa senza sapere bene che cosa. G.L. 2023
Id: 73725 Data: 26/09/2025 11:26:36
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La voglia matta
Non so chi sei non so se sei mai esistita davvero forse ti ho inventata io una donna senza volto senza età una sagoma che torna di notte mi parla mi provoca mi consola a volte mi fa incazzare altre mi accarezza come se sapesse tutto di me forse ti ho amato o forse ti ho detestato non cambia nulla perché sei dentro abitavi nei miei sogni quando ero ragazzo e ancora adesso ti infili nelle pieghe delle mie notti senza chiedere permesso mai. sei il diavolo o sei solo me stesso travestito da donna che non troverò mai non lo so so solo che ci sei e ci sarai finché non avrò più niente da dire. @G.L. 2021
Id: 73601 Data: 02/09/2025 16:42:05
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Passi andati
“ Passi andati “
Spiccioli di passi andati
e una malinconia
in fondo al mare
bisogno di uscire da un
atavico amore
far finta di andare via
e guardare cosa siamo stati
e diventati oggi
ma non è ciò che sento
trascinarmi nei miei angoli bui
la rabbia e la gioia
i tormenti di un respiro
e ritorni ancora sui miei passi
la pioggia che travolge
in una storia passata
che trascina e taglia tutte le lune
e i ricordi di un’età.-
Id: 18712 Data: 18/01/2013 09:24:33
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