I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Appesa (realismo terminale)
APPESA (testo appartenente al Realismo Terminale) Vivo appesa tra le pagine di un calendario senza una stabilita meta, il mio domani non avrà radici perché non ho una fissa dimora. Sono un aeroplano dirottato dal malvagio destino che deride ogni rimpianto, l'imbarco parte da zero e atterro su un suolo sbagliato. Ho perso tutto il bagaglio sulla rampa della perduta speranza. Izabella Teresa Kostka 2018, diritti riservati
Id: 52228 Data: 11/02/2019 21:50:33
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Ciliegi dinverno
CILIEGI D'INVERNO (z tłumaczeniem na język polski) Si vergognano i ciliegi della nudità d'inverno, rimpiangono i fiori, spogli relitti della bellezza caduta a terra per le raffiche di vento. Affamati di sole graffiano le nuvole per togliere il sipario dalla speranza, attendono il ritorno del fresco fogliame come me quell'ultima carezza. ° ZIMOWE WIŚNIE Wstydzą się wiśnie zimowej nagości, żałują kwiatów, to obnażone relikty minionego piękna opadłego na ziemię z podmuchami wiatru. Zgłodniałe słońca drapią chmury, by zerwać kotarę z nadziei, czekają na powrót świeżego listowia jak ja na ostatnią pieszczotę. Izabella Teresa Kostka "Pensieri raccolti" 2018 / 2019
Id: 51913 Data: 18/01/2019 21:29:53
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Martiri (ai malati terminali)
MARTIRI (ai malati terminali) Siamo ancora qui anche se non ci appartengono più queste carni. Martiri in viaggio verso la speranza guidati dal riverbero d'un remoto sorriso. Tempo che non basta mai per amare quelli che lasciati soli vagano nell'ignoto. Bianche stanze - infiniti deserti inariditi in attesa di un miracolo. Avremo ancora un altro domani? La sindone d'un lenzuolo lenisce il pianto interrotto col cessare dell'ultima flebo. Si è fermato il nostro orologio ossidato dalla chemio. Izabella Teresa Kostka 2018, edita diritti riservati Traduzione in lingua romena a cura di Geo Vasile MARTIRI (bolnavilor terminali) Suntemîncă aici deși nu mai e a a noastră carnea asta. Martiiri călătorit pe calea speranței călăuziți de felinarul unui îndepărtat surâs. Timp ce nu e nicicând de-ajuns spre-a iubi pe cei ce lăsați singuri rătăcesc în niciunde. Odăi albe – nesfârșite pustiuri Scorojite în așteptarea miracolului. Ne va mai fi dată și ziua de mâine? Lințoliul unui cearșaf ne alină plânsul întrerupt odată cu sfârșitul ultimei perfuzii. Ceasul ni s-a oprit oxidat de chimioterapie.
Id: 51912 Data: 18/01/2019 21:25:26
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Dittico sul carburante (aderente al Realismo Terminale)
DITTICO SUL CARBURANTE (per l'evento "Libertà per Ahmet Altan" del 13 giugno, aderente al Realismo Terminale) Politica? È una squallida puttana venduta per qualche euro, una marionetta appesa alle corde tirate dagli Dei dell'Olimpo. Motore in avaria alimentato dall'alterato carburante. * Non ci appartengono questi giorni di piombo, solubili accuse di cianuro, velenosi dibattiti televisivi che ignorano le aspre lagne del popolo. Siamo rinchiusi in un supermercato con gli scaffali di illusioni, raccogliamo i punti per la pensione contando su un premio a fine stagione. Non ci appartengono le albe prive di luce oscurata dallo smog pagato caro che toglie la voce ai piccoli uccelli scartando i loro canti come rifiuti. Ridateci la libertà il carburante della vita! Izabella Teresa Kostka 2018, diritti riservati
Id: 49353 Data: 19/06/2018 09:13:47
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In mulieribus (tra le donne)
IN MULIERIBUS (tra le donne) ok È giunta alla fine la solita partita nel silenzio della sconfitta, si annoda il velato pianto tra le corde della stretta gola. Brucia come un fiammifero poggiato sulla carne viva ogni offesa sputata in aria schiantatasi sul viso di una donna. Siamo radici sazie di feconda linfa che nutre i cuccioli di questo pianeta, umiliate tra i muri tinti di disprezzo in nome dell'inerme, muta obbedienza. Noi, figlie odierne del profanato corpo di Eva, difese dagli slogan mediatici ma abusate dai vili compagni. Troveremo un giorno la giustizia divina? Izabella Teresa Kostka 2017, diritti riservati all'autrice
Id: 49348 Data: 19/06/2018 00:30:48
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Cieche finestre
CIECHE FINESTRE (per Naviglio In versi, Gaggiano 2018) Quando s'addormenta il giorno negli specchi delle cieche finestre, chiudo le palpebre come le portulache tornate gemme al tocco del buio. Respiro il silenzio delle porte chiuse sigillate contro i mostri del quotidiano, nella spossatezza del corpo scavo gli abissi per ritrovare l'essenza del solito tormento. Ho lasciato le radici distanti dalla soglia del mio oggi, intrecciate tra le falde della terra lontana protetta dalla Madonna di Częstochowa. Non conosco più la pace di un nido materno aleggiando come un soffione nella burrasca, nell'antro inquieto del mio ego sanguinano le lacerate, mai chiuse ferite. E sono nuda davanti ad ogni Universo, avvinghiata tra i rami di un grande letto partorito dal ventre di un'antica quercia. Assorta nella dimenticanza. Izabella Teresa Kostka Diritti riservati
Id: 49146 Data: 04/06/2018 23:41:18
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Indugi
INDUGI Il tempo non bada agli indugi che come il muro del pianto limitano l'orizzonte, ci straccia a colpi di flagellazione destinati a non cessare in questa vita. Custodiamo le memorie tra le falde della pelle, incarnate in un semplice rosario stretto forte all'apice del traguardo. Noi, viaggiatori muniti di una croce portata in uno zaino fin dalla nascita. Riusciremo mai a salvarci dalla Via Crucis? Izabella Teresa Kostka 2018, inedita T.d.r. all'autrice
Id: 49076 Data: 31/05/2018 00:02:19
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PIOVE (Realismo Terminale)
PIOVE (aderente al movimento del REALISMO TERMINALE) Gocciola sulla Terra il mare dal cielo, fuoriesce dalla riva come schiumosa birra dalla bottiglia. Annaffia umani deserti, campi di cemento, intasate macchine sulle tangenziali. Pendono le nuvole come lampadari dalla soffitta dell'Universo e il sole diventa una lampadina bruciata. Liquide pallottole forano il cervello. Izabella Teresa Kostka 2018, diritti riservati all'autrice
Id: 49075 Data: 30/05/2018 23:52:25
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Cassaforte
CASSAFORTE (ispirata al Realismo Terminale) Le parole sono chiodi fissi conficcati nel cervello: gentili come cerotti che alleviano il dolore, fastidiose come sassolini infilati in una scarpa. Ritagliano come una sega ogni ricordo scheggiando la materia della memoria. Disse Petrarca: “...Vana è la gloria di chi cerca la fama solo nel luccicare delle parole”(cit.) La vera arte non segue lo splendore dei fari, è come una cassaforte indistruttibile dagli inganni. Izabella Teresa Kostka per "REALISMO TERMINALE OMAGGIO (ROVESCIATO) A PETRARCA" del 20. 04.2018 Tutti i diritti riservati all'autrice
Id: 48614 Data: 26/04/2018 23:21:07
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Alla musa
ALLA MUSA (quella trascurata) E nell'arte mi ritrovo mentre deprimenti diventano i giorni sottomessi allo spread e ai telegiornali. Un'ancora di salvezza diventa la Musa lumeggiante tra gli affreschi del pellegrinaggio incorniciato, alla nascita, dalle lancette che scorrono, frettolose, su un piccolo quadrante. E della parola che mi nutro quando lo spirito soccombe di stenti circondato dall'usuale, moderna sconcezza. Mi aggancio agli ossimori e alle virgole fuggendo di notte dall'indifferenza divampante come un morbo su ogni strada di questo folle e instabile Mondo. E la musica lenisce il pianto, le ferite portate come uno scudo incarnato negli anni nelle spoglie ossa. Oh, Arte, mi sei diventata sorella strangolata da fili di tecnologia estesi nell'aria a macchia d'olio. Imploro per te la Risurrezione. Izabella Teresa Kostka 2018 per il 16° Verseggiando sotto gli astri... presso il Teatro Salone Enrico Musa dell'associazione Carducci a Como Diritti riservati 
Id: 48476 Data: 15/04/2018 21:01:50
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Le stigmate
LE STIGMATE Portiamo le stigmate del Golgota - primordiale marchio del serpente, imperdonabile peccato del sacro Eden ripetuto ad ogni risveglio di un nuovo giorno. Quale senso ha avuto la Tua morte? Oggi non si attende la terza alba ma loda lo spirito del Baccanale, venerando l'illusorio potere della carne apriamo il portone al divertito Demone. Ti asciugherà le lacrime la Maddalena? Pure lei ha abbandonato la misericordia come un cane sull'autostrada. Izabella Teresa Kostka 2018 Diritti riservati
Id: 48196 Data: 28/03/2018 23:12:00
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Pellicole
PELLICOLE Ci sono sorrisi incollati come una tuta, impermeabili e impenetrabili per i temuti affetti. Ci corrodono i pensieri rinchiusi in una gabbia di ricordi e nessuno viene assolto dall'invisibile prigione. Siamo sfocate pellicole sviluppate troppo in fretta. Dedicata Izabella Teresa Kostka 2018 Diritti riservati
Id: 48169 Data: 26/03/2018 21:44:52
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Niente sarà più come prima
NIENTE SARÀ PIÙ COME PRIMA (malinconia) Che ne sarà di me quando finirà la sabbia nella clessidra? Gocciola il tempo tra le dita infreddolite dall'inverno, si gela in questa stanza riempita di troppe assenze. Dimmi, poserai una margherita ove lascerò le tracce? Sono in partenza come all'epoca degli alberi spogli quando nulla fu ancora scritto. Porterò le scarpe rotte perché conoscono le mie ferite, ricordano le cadute. Dimmi, accenderai un cero per indicarmi la strada? Ho perso le conquiste come un acero le foglie, niente sarà più come prima e tutto diventerà nudo. Ricordati di lasciare una finestra socchiusa, se avessi voglia di tornare per un ultimo abbraccio. Izabella Teresa Kostka 2018, "Perturbazioni" Dir.ris.
Id: 47556 Data: 27/02/2018 13:58:29
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Le parole
LE PAROLE Le parole sono tante come i capelli in disordine sulla testa di Einstein, fatte di energia indirizzata, spesso, verso la direzione sbagliata. Offensive o elettrizzanti come un botto o una scossa, eteree e dolci, a volte melense somiglianti al nettare raccolto dalle api. E poi esistono quelle squarcianti che come una lama lacerano l'aria, Ti riempiono di terrore come una matrioska che nasconde all'interno incalcolabili spettri. Le parole son inutili quando sbattono contro il muro, incontrando soltanto l'indifferenza che le sopprime come cavie. Pesa ogni verso per non diventare, col tempo, scontato. Izabella Teresa Kostka 2018 per l'evento Dialogano con Lina Luraschi del 03.02.2018. D.r.
Id: 47012 Data: 05/02/2018 21:59:35
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The end
THE END (post chemio, dedicata ai malati di cancro) Sono soltanto un involucro riempito di veleno per "sperare". Cedo e m'abbandono a questa carne mutilata, tagliata, amputata invano, distesa sul tavolo del travaglio, squarciata come un sacco di marciume. Sarebbe già la fine? Odio me stessa eppur sono io, un'ombra errante senza un domani, le palpebre di marmo pesano all'alba come due lapidi sulla fredda tomba. Piango, le lacrime feriscono come coltelli urtando col sale le cicatrici, non ho più tempo per il rancore, neanche un attimo per il perdono. Fisso inerte le gocce nella flebo (testimoni fedeli degli ultimi istanti), un fiore nero nell'appassire posato al vespero sul bianco telo. Io...c'ero. Izabella Teresa Kostka Tratto dall'antologia benefica "Oltre il male" dedicata ai malati terminali, ai sopravvissuti e agli scomparsi precocemente. Antologica Atelier Edizioni 2016
Id: 46917 Data: 31/01/2018 16:25:19
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Trittico sulla morte
TRITTICO SULLA MORTE THE DAY AFTER (Il giorno dopo) Quello che le labbra non dicono rimane tra gli spazi vuoti delle abbandonate stanze, negli armadi spogli di vestiti sfrattati in fretta al suono del campanello, nella polvere delle parole sotto un letto. Di gelido acciaio diventa il silenzio che digrigna sui vetri delle finestre, pende la tristezza dal lampadario come lacrime ferme sulla frangia delle ciglia. Mi accompagnano soltanto le tue impronte incise sulla maniglia sfiorata dalla morte. NIENTE REPLICHE Son immobile, inutile come un pupazzo fuori dal teatrino dei burattini, ho le corde tagliate per l'ultimo addio agonizzante sul palco dopo l'unica prima. Sei andato a brindare con la Nera Signora seduta silenziosa nella prima fila. Non hai chiesto alcun doppiatore per le repliche nella prossima uscita. L'INIZIO E tutto tace. Non ci sei eppur il tuo nucleo s'aggira tra le vertebre del presente ancorato in questo solitario vissuto. Avrà mai i tuoi riccioli neri? Magari lo sapessi. Un giorno ci fermeremo sulla ripa dei baci ove tutto ebbe inizio, lui (o lei) invocherà il tuo nome così come si fa per la Festa del Padre. Non verseremo più le lacrime venerando l'inizio dopo ogni fine. Izabella Teresa Kostka Tratto dall'antologia benefica "Le maree della vita" a cura di I.T.Kostka e L. Luraschi con il patrocinio del programma Verseggiando sotto gli astri di Milano e del Gruppo per la diffusione della cultura e dell'arte Valchiria; CTL EDITORE LIVORNO 2017
Id: 46914 Data: 31/01/2018 10:42:22
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Nebbia
NEBBIA Hai mai ascoltato la voce della Nebbia? Sussurra come una giovane amante intimidita dal primo approccio. Schiude la labbra bagnando il corpo con la saliva quella lattea e impenetrabile a banchi in aperta campagna. Fa nascere l'affanno ove muore il respiro incollando le palpebre come la resina, fa sparire il tempo e gli orizzonti costringendoti a gustare soltanto il presente. Hai mai baciato la pelle della Bruma? Setosa come il seno d'una fanciulla plasmato, di nascosto, con le calde dita. Concediti a Lei come un nascituro alla culla... Izabella Teresa Kostka 30 gennaio 2018 Pianura Padana, d.r.
Id: 46907 Data: 30/01/2018 22:11:32
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Silenzio
SILENZIO / CISZA con traduzione in polacco C'è qualcosa di familiare nel silenzio delle tombe, nel profumo del muschio riposante sulle fotografie, come fosse una coltre nel solitario inverno che avvolge i dolori, gl'incolmabili vuoti. Quel silenzio seduto sulla vecchia panchina cariata come braccia di un'antica croce, fedele alla lapide sotto la pioggia come un cane accovacciato al capezzale, asciuga le nostre lacrime raccogliendole con cura nell'invisibile rosario... TA CISZA Jest coś rodzinnego w ciszy mogił, w zapachu mchu odpoczywającego na zdjęciach, tak, jak ciepła pierzyna podczas samotnej zimy otula boleść i niezaspokojoną pustkę. Ta cisza siedząca na starej ławeczce spróchniałej jak ramiona antycznego krzyża, wierna nagrobnej płycie pod strugami deszczu jak pies przykulony u wezgłowia łoża, osusza nasze łzy układając je z czułością w niewidzialny różaniec... • Izabella Teresa Kostka 2017, inedita
Id: 46874 Data: 29/01/2018 14:08:06
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Trittico sul cibo
TRITTICO SUL CIBO CENA (con ironia) Ho bisogno d'assaporarti come il sangue di Cristo diventando la Maddalena dei nostri tempi. Mi stendo sull'altare dell'ultima cena per nutrire le membra dei peccatori. Assaggiatemi rinunciando all'ingresso nel noioso Eden. ACQUA Sgorga dal pozzo della dimenticanza per saziare le labbra invernali, depura gli stagnanti sensi di colpa che scorrono tra i ruscelli fatti di rughe. Affonda qualsiasi dolore. PANE (l'urlo del disoccupato) Pretendo il pane quotidiano come i piedi il suolo della fresca terra eppur vietate i miei diritti spingendomi nel baratro dei disperati. Voi, seduti nei comodi uffici abbuffati di tasse e di grasse imposte, diventerete un giorno cibo per i vermi e nessuno s'accorgerà della vostra mancanza. Scarti dell'Universo. (Izabella Teresa Kostka, 2017) Tratto dal quadernetto poetico "La cena delle Effe" a cura di Roberto Marzano
Id: 46872 Data: 29/01/2018 11:18:23
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Inquilino - Lokator
INQUILINO (con traduzione in polacco) T'ho incontrato sulla soglia delle pupille affaticate dal bagliore delle convinzioni, sei entrato negli angoli della fredda mente forzando il portone blindato della mia pelle. E non credevo di lasciarti spolverare quelle stanze di pura malinconia, impossessate dalle ragnatele d'affetto indistruttibili come sbarre di una prigione. Tu ci sei rimasto, seduto con disinvoltura su una poltrona, ribaltando sul tavolo le vecchie fotografie hai cacciato via la sicurezza e ogni fisso ordine. Mi hai riso in faccia come un giullare, strappando le tende e anche la vestaglia, ho aperto la bocca come un pesce senz'acqua, l'hai riempita di baci e... dolciastra saliva. Ho accolto la tua agile lingua nell'anticamera della perdizione. • LOKATOR Spotkałam Cię na progu źrenic zmęczonych i oślepionych blichtrem pozorów, wszedłeś do domostwa ścisłego umysłu wyburzając drzwi pancerne mojej zimnej skóry. I nie sądziłam, że pozwolę Ci odkurzyć te zaniedbane pokoje wynajęte przez smutek, korytarze, w których królują uczuć pajęczyny niezniszczalne od lat jak więzienne kraty. A Ty w nich zamieszkałeś, usiadłeś bezczelnie w wyblakłym fotelu, przewracając ustawione na stole fotografie przepędziłeś mą pewność i stały porządek. W twarz mi się zaśmiałes jak królewski błazen zrywając mi podomkę i z okien zasłony, otworzyłam usta jak ryba bez wody, wypełniłeś je pocałunkami i... słodkawą śliną. Ugościłam Twój odważny język w przedpokoju mego zatracenia. Izabella Teresa Kostka Tratto dal libro bilingue "Si dissolvono le orme su qualsiasi terra - Rozmywają się ślady na każdej ziemi " CTL Editore Livorno 2017 Diritti riservati/prawa zastrzeżone
Id: 46871 Data: 29/01/2018 11:04:49
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I sette vizi capitali
I SETTE VIZI CAPITALI (Mini silloge tematica) 1. SUPERBIA Nell'immenso bagliore dell'ignoranza godi dei miraggi di una falsa gloria, respingi e sospingi nell'oblio le api calpestando le operaie e i semplici fuchi. Quanto sei pietosa e quanto buffa seduta sul trono di carta dorata, basta il vento della pura saggezza per demolire quel tuo utopico regno. Ti nutri delle lusinghe dei piccoli Giuda che di nascosto, al buio, ti spezzano le ali. 2. ACCIDIA Sia beato il dolce far niente che s'accomoda intatto sul tuo divano, accarezza le membra affaticate così stanche e stufe di... respirare. Ti desti all'alba odiando il sole perché fa notare ogni marciume e non intendi sprecare il tempo per concimare di giorno un grande giardino. Invecchi, ingrassi, conti i passi, t'adagi sui sassi, eviti i gradassi, non vedi il senso delle stagioni che instancabili fuggono cambiando i colori. Sia maledetto il letale far niente che t'ha escluso dal Mondo, impedendo di vivere! 3. LUSSURIA Siete come burattini appesi sui fili alle mie cosce, avete perso ogni ragione scivolando al buio nel caldo grembo. Poveri e ricchi, mariti e figli, donne sposate e remote zitelle, scapoli d'oro e tante ninfette - tutti schiavi del mio potere. Sbavate, mai sazi, al solo pensiero di giungere all'apogeo d'un lungo orgasmo, v'avvinghiate negli spasmi come lombrichi bagnati dalle gocce di fertile linfa. Calpestate gli affetti per il puro godere pagando le lucciole con lo sporco danaro, svendete le anime alla fiera di Bacco firmando un chirografo con il vostro seme. Un giorno sotto il fango finirete circondati soltanto dai gemiti del pianto. 4. IRA Dagli occhi trasformati in lampi nascono chimere di fuoco, i loro agghiaccianti ruggiti sconfiggono i neuroni del cervello. Non accetta mai tregua un vulcano intriso di rabbia, come lava distrugge la vita divorando i bruscoli del Bene. Ergastolani diventano i sensi di colpa imprigionati tra le sbarre della follia, l'unico intento è la distruzione anche al prezzo d'una sacra vita. E verseranno lacrime gli Arcangeli di pietra mentre della Terra rimarrà effimera cenere. 5. GOLA Si sfondano gli abissi delle tue viscere come quelle d'un predatore dopo un giorno di caccia, distante dalla moderazione e da ogni buon gusto ti trasformi di colpo in un'atavica bestia. "Nutrirti" diventa l'unico pensiero dell'esistenza scarsa di un altro valore e non offri neanche una briciola del pane ai barboni morenti al buio di stenti. Sappi, che anche Tu alla fine del viaggio verrai gettato in pasto ai vermi. 6. INVIDIA Oh, quanto ti logora la beltà altrui, il successo non tuo e l'estranea gloria, come un cobra attendi in agguato per ore per distruggere la gioia e compiere la vendetta. Sorridi in faccia tenendo un coltello per affondarlo nel cuore di chi non se lo aspetta, i tuoi versi e gesti son pieni di cianuro che fuoriesce dai pori con una stretta di mano. Miserabile Medusa - madre di vipere meriti soltanto un immenso disprezzo, la tua immagine è un ritratto di Dorian coperto di pustole nella putrefazione. Guardati allo specchio e... dal terrore svanirai! 7. AVARIZIA Veneri i diamanti e il gelido platino strisciando come un bruco sulla corteccia del melo, non conosci la misericordia né la compassione, col potere del cancro stai decomponendo il corpo. Ti droghi, sniffando la fragranza dell'oro che liquido scorre nelle tue vene, verrai maledetta come il Re Mida: pietrificando il cuore - morirai solitaria. Per l'ultimo viaggio spoglia partirai e nessuno si ricorderà del tuo nome. • Izabella Teresa Kostka, tratto dall'antologia per Circuiti Dinamici di Milano, edito nel 2017, d.r.
Id: 46869 Data: 29/01/2018 10:24:15
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Verso la Risurrezione
VERSO LA RISURREZIONE Ogni sconfitta deposita le spore - tossici rimasugli sotto le unghie, granelli di fango nella memoria contagiata dal morbo dell'amarezza. Sono pezzi di puzzle da comporre questi giorni acerbi dell'avvenire che illudono la mente come vetrine allestite per un giorno di banale festa. Ma io... sollevo le palpebre come un nascituro fuori dal sicuro grembo, al brusco risveglio raccolgo speranze sparse nell'aria come schegge di vetro. La vita è un moto perpetuo in continuo mutamento, dopo la caduta si rialza la Fenice, la morte genera la rinascita. Non riuscite a sopprimere le gemme procreate dalle ceneri dei nostri tempi che pesano sulle spalle come zaini riempiti con sacchi di puro cemento. Volerà il mio libero pensiero verso l'orizzonte della Risurrezione. Izabella Teresa Kostka 3° Premio al Concorso "la Nascita", Ass. Convivio, Caltagirone 2017
Id: 46867 Data: 29/01/2018 10:07:05
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Nulla mi aspetto
NULLA MI ASPETTO
Hanno perso le piume dorate le mie ali fracassate da un lungo viaggio, impolverati riverberi dei giorni dell'alloro cancellati dal calendario al giungere della meta.
Sorge l'autunno sul corpo spoglio di foglie, infreddolito come un acero all'ora della canizie, tra i rami ignorati dalle timide cicogne si posano i primi petali di neve.
Fiorirei ancora se solo l'ardore scaldasse le membra che come un tronco indebolito chinano il capo all'arrivo di un buio, gelido tramonto.
Oserei ancora se solo venisse un'altra primavera promettendo al mio tempo una lunga estate per far schiudere le speranze da anni sopite.
Nulla mi aspetto dalla tarda stagione misurata col lento appassire del volto, le lacrime fuggite ad ogni albore inumidiscono le labbra ormai sempre mute.
Izabella Teresa Kostka Edita, Antologia Concorso Alda Merini (Ursini Edizioni, Accademia dei Bronzi 2017) Diritti riservati
Id: 44167 Data: 12/09/2017 09:03:14
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Siamo nudi
SIAMO NUDI ( le fragranze: incenso e sandalo) Siamo nudi dalla nascita, scarni come spoglie appese sulla croce inclinata dal peso degli umani peccati. Al tempo scaduto accendiamo un cero illudendoci di non avere le ore contate, facciamo pace con gli spiriti malvagi pagando al buio ogni riscatto. Randagi come cuccioli senza più culla percorriamo i vicoli della sofferenza, ci saziamo con istanti di facile sesso spalmando sui corpi la fragranza del sandalo. Siamo nudi al tempo di un addio mentre si polverizzano le secche membra e non ci fa risorgere l'odore dell'incenso percepito tra le fessure delle fredde lapidi. Portiamo sotto l'unghie le fragili memorie strappate alla Terra nel trapasso finale, ridotte alla cenere come i tronchi delle vecchie querce. Izabella Teresa Kostka Tratto dall'antologia proustiana "Il profumo del tempo" La Recherche 2017, tutti i diritti riservati.
Id: 43560 Data: 20/07/2017 23:07:36
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Nulla
NULLA Quel nulla annidato tra gli ostinati silenzi dell'indolente, inevitabile appassire, tra le schegge conficcate sotto le unghie spezzate in un lungo, laborioso viaggio. Non avrò mai delle risposte alle domande e ai dubbi del mio oggi, rimarrò instabile come un faggio trapiantato nell'estraneo, ostile giardino. E taccio tra le pause di ogni respiro tormentato di notte da orchi e spettri che inseguono voraci la fragile mente sbriciolata all'impatto col mondo moderno. Non trovo alcun senso dell'umano soffrire nato all'inizio dei tempi, ormai senza fine. Izabella Teresa Kostka "Il diario del viaggio" 2017 Diritti riservati all'autrice
Id: 43552 Data: 19/07/2017 23:58:55
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Mitologica 2° - Pompei
MITOLOGICA 2° - POMPEI S'udivano le voci comparire dalle fucine sorvegliate da Efesto, che coi carri di liquido fuoco falciava le vite dei mortali. Incarnite urla vibravano nell'aria pregna di fumo e di sparse ceneri, si laceravano i campi come il grembo materno all'arrivo precoce d'un dannato feto. E non v'era più l'alba della preghiera sconsacrata dal respiro della Madre Terra che con l'ira di un suo figlio ha seminato morte e disperazione. S'adagiava il silenzio sugli altari cosparsi di lacrime. P.s. Efesto (Vulcano) - mitologico dio del fuoco Izabella Teresa Kostka tratto dal libro "Si dissolvono le orme su qualsiasi terra" 2017 diritti riservati ● MITOLOGICZNA 2° - POMPEJE Słyszało się głosy dochodzące z kuźni zarządzanych przez Hefajstosa, który rydwanami z płynnego ognia rozjeżdżał życie śmiertelników. Wrośnięte w ciała krzyki wibrowały w powietrzu ciężkim od dymu i rozproszonych prochów, rozdzierały się pola jak matczyne łono przy przedwczesnym porodzie przeklętego płodu. I nie było już świtu na modlitwę zbeszczeszczoną oddechem Matki Ziemi, która złością swego syna siała śmierć i zrozpaczenie. Osadziła się cisza na ołtarzach zroszonych łzami. P.s. Hefajstos (Wulkan) mitologiczny bóg ognia Izabella Teresa Kostka fragment z książki "Rozmywają się ślady na każdej ziemi " CTL Editore Livorno 2017, prawa zastrzeżone
Id: 43401 Data: 06/07/2017 00:37:57
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Senza tregua; ispirata alla filosofia del Realismo Terminale
SENZA TREGUA (ispirata alla filosofia del Realismo Terminale di Guido Oldani) Non so più urlare dallo sgomento crollando come un grattacielo privo di fondamenta, sgretolata dal terrore delle notizie proiettate senza tregua dal telegiornale. Ove si è persa la umana ragione che sembra drogata dall'oppio e dalla cannabis, ubriaca coi residui dei sensi di colpa chiusi a chiave nel ripostiglio? Guerre, soprusi e prepotenza, attentati, bullismo e femminicidi, non bastano più i sette vizi capitali per descrivere la ruggine dei nostri giorni. Gli angeli sono ormai "spiriti precari" licenziati da tempo dall'azienda divina, il Demone sereno gioca a scacchi spostando i burattini sulla scacchiera. Non so più fermare quella pazzia somigliante ad una festa nel manicomio! Izabella Teresa Kostka, edita AAVV "Goccia a Goccia " 2017, d.r.all'autrice
Id: 43329 Data: 28/06/2017 23:25:50
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Paradiso?
Paradiso? Stupido miraggio creato per illudere le anime vaganti affollate nel porto gestito da Caronte, con gli zaini riempiti di marce speranze nell'inutile attesa di un traghetto migliore. Percepisco il loro sudore, la paura e l'orgoglio di un lupo ferito, di un cane randagio espulso dal branco in frenetica caccia di una debole preda. Anime vaganti sull'orlo del nulla, accovacciate sul marmo di un'ignota tomba, divorate da spettri di antichi rancori mai sepolti nei campi benedetti dai Santi. Sfollate, in viaggio, muoiono silenti, contano sull'eterno riposo e pace, illuminate al buio da scontate candele come lucciole bruciano nell'ultimo fuoco. Anime perdenti e dimenticate, disperse nel tumulto di questo Mondo. Izabella Teresa Kostka Per "Anima Vagante" 2017, "Verseggiando sotto gli astri 12°", d.r.all'autrice
Id: 43317 Data: 27/06/2017 09:23:40
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Mitologica 1° / Mitologiczna 1°
MITOLOGICA 1° - ARPIE Oh, vipere, serpenti scivolosi nascosti nei sorrisi dall'aspetto elfico, creature nutrite di sola rabbia, di cianuro partorito nell'infame invidia. Potete sputare il vostro veleno sui vergini fiori nel bosco di Fauno, nutrire le chimere con le menzogne ripescate dal malato abisso di Ade. Eppure non cesserà il ballo delle Muse - graziose ancelle del giovane Apollo, dalla loro purezza si rialza la Fenice e non svanirà mai nella sconcia cenere. Continuerà il canto la piccola Calliope calpestando le arpie al ritmo della musica. Izabella Teresa Kostka "Mitologica" per "Araba Fenice" 2017 Tutti i diritti riservati MITOLOGICZNA 1° Oh żmije, obślizgłe węże ukryte w uśmiechach o wyglądzie elfów, stworzenia karmione tylko złością, cyjankiem zrodzonym z niegodziwej zawiści. Możecie opluwać waszą trucizną dziewicze kwiaty w lesie Fauna, odżywiać chimery samymi kłamstwami wyłowionymi z chorej otchłani Hadesa. A jednak nie zatrzymają się pląsy Muz - wdzięcznych służek młodego Apolla, z ich niewinności powstanie Feniks i nigdy nie zniknie w brudnym popiele. Kontynuować śpiew będzie mała Kaliope zadeptując harpie w rytm muzyki. Izabella Teresa Kostka "Mitologiczna" fragment z "Feniksa" 2017, prawa zastrzeżone
Id: 43316 Data: 27/06/2017 09:14:40
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Deperibili
DEPERIBILI (ispirata alla filosofia del "Realismo terminale " di Guido Oldani) Quelle tetre giornate di carta vetrata che raschia i residui dell'oleastra coscienza, impregnano la spugna nella nostra mente dissolvendo il nucleo dei sensi di colpa. Vegetiamo come le rotte bambole gettate sulle bancarelle dei mercatini, gli amputati arti sono pezzi di ricambio rigorosamente tassati con imposte e IVA. Non abbiamo l'identità di un essere umano, siamo fatti di tessere e di codici a barre, occupiamo lo spazio in un magazzino destinato allo stoccaggio dei "deperibili". Svaniremo tra i gas di scarico dell'esistenza. Izabella Teresa Kostka Edita AA.VV "I nuovi poeti ermetici " 2017 D.r. all'autore
Id: 43170 Data: 15/06/2017 14:01:21
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La strage
LA STRAGE di Izabella Teresa Kostka (Tratto dall'antologia "Novecento non più. Verso il realismo terminale" con lettera di Guido Oldani, a cura di Diana Battaggia e Salvatore Contessini. La Vita Felice Edizioni 2016) Ombre, corpi sui barconi come pozzanghere nere imbevute d'olio, dal sudore orticante, infiammabile come benzina, carburante di ogni guerra e di crudele follia. Le urla affettano l'aria come un coltello d'acciaio scricchiolante sul vetro imbrattato di coscienza, tra le arrugginite rotelle del vecchio sistema si fracassano le vite demolite sulla spiaggia. Salme - dispersi bulloni sui binari errati che conducono gli spettri verso la stazione dei sensi di colpa. Rottamaio degli umani valori. Diritti riservati
Id: 42153 Data: 30/03/2017 00:31:57
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Trittico polacco
● TRITTICO POLACCO (Il 10° classificato premiato con il Diploma e la Medaglia al Concorso Letterario Proust en Italie - Il Giardino di Babuk, La Recherche; Roma, marzo 2017) • FANCIULLA (Polonia, 1971 - 1981) Sono nata nel giorno di San Lorenzo quando il vento dell'Est spazzava via le vergini nubi della tarda estate a venire. C'erano i fumi dei lacrimogeni tra le strade dell'antica città di Danzica, suonavano le sirene del cantiere navale spalancando le porte alla libertà perduta. Nessuno contava le stelle che sfioravano le onde annegando nella baia, soltanto i volti degli operai si riflettevano nell'acciaio dei carri armati. Sono nata stringendo i pugni come se avessi conosciuto il mio karma, quello strano trapasso tra i mondi diversi uniti dalla migrazione dei vari popoli. Solidarietà e Fratellanza, l'illusione eterna dell'uguaglianza. Sono nata all'epoca dei muri crollanti, destinata a combattere senza alcuna tregua. • 13 DICEMBRE 1981 (proclamazione dello stato di guerra, legge marziale in Polonia) C'era una lunga nenia nelle note di Chopin che sfuggivano dalle finestre degli edifici, laceranti arpeggi somiglianti agli spari sparsi e dispersi tra i vortici dei conflitti. Quelle strofe incise sul pentagramma come corvi neri sulla bianca neve calpestata dai passi dei manifestanti soppressi dal sistema e dalle grida dei soldati. Ero una mela acerba mentre all'apice del lungo inverno maturavano le gemme della liberazione, sbocciando sulla fredda coltre nel rosso scarlatto dei tristi garofani. E quando calava il buio sui viali esausti dal turbamento si confondevano i canti natalizi col dolente urlo delle vecchie sirene. Non v'era Pace per noi neanche nei salmi delle campane. • ESPLOSIONE (Chernobyl, 26 aprile 1986) Che ne sapevano i fiori della morte improvvisa annunciata dall'arrivo di una nube grigia, gli ingenui boccioli vestiti a festa nella marcia funesta dell'incoscienza? Volevano cantare uniti alla folla fiorita tra le piazze del primo maggio, abbellire i volti delle fresche fanciulle posando sulle guance le loro corolle. Per neve prendevano quella cenere aleggiante nel riverbero delle scintille, ignoravano l'odore del tossico fumo sprigionato dallo scoppio, dall'essenza del nucleo. Profumavano di gioia negli ultimi istanti. Che ne sapevano della vita i secchi petali caduti tra le lacrime sulle mute tombe, adagiati sui marmi delle fredde lapidi sbocciate alle porte della triste Chernobyl? Addobbavano le orme della distruzione scatenata nei giorni di primavera, accoglievano le salme delle ragazze annientate tra i raggi dell'eterno sole. Ingiallivano storditi da un breve urlo. Izabella Teresa Kostka, 2017, tutti i diritti riservati
Id: 42152 Data: 29/03/2017 23:46:25
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Dolorosa
È stata scritta dopo l'attentato al Bataclan ma purtroppo sempre terribilmente vera...Riposate in pace. Oggi la dedico alle vittime dell'attentato a Nizza. DOLOROSA (tratto da "Gli espulsi dall'Eden") Chiedo il perdono per questa Terra, umiliata dall'odio, dall'intolleranza, squarciata dai lampi della follia seviziata dagli spari di prepotenza. Pretendo il silenzio per ogni sangue, versato sui campi in cupo delirio, traboccante di pianto e di dolore scolpito sui volti di qualsiasi colore. Cerco la coscienza nei detriti umani, sconvolti dalle stragi degli innocenti, negli angeli caduti dal fuoco terrestre si spengono le ultime scintille del bene. Non trovo più versi per questa preghiera condannata a cessare nel muto terrore. Izabella Teresa Kostka dalla silloge "Requiem " tratto dal libro " Gli espulsi dall'Eden " CTL Editore 2016 Tutti i diritti riservati
Id: 38650 Data: 15/07/2016 14:46:24
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Le parole taciute
ESTEMPORANEA 5° (le parole taciute) I segreti feriscono come coltelli - sanguinanti schegge della memoria, letali sorrisi dipinti sui volti oscurati dall'ombra della propria vergogna. Putrefatti rifiuti della coscienza soffocati di giorno dall'apparenze. Le stigmate eterne dei sensi di colpa. Izabella Teresa Kostka tratto da "Le schegge" I.T.K.Edizioni 2016 Diritti riservati
Id: 38632 Data: 14/07/2016 11:32:24
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Eri mio figlio
ERI MIO FIGLIO di Izabella Teresa Kostka Eri mio figlio. Sul paffuto visino non portavi sorriso sfrattato dalla smorfia di puro terrore, le tue piccole mani sporche di fango m'abbracciavano ferite con scheggiate unghie. Non hai più madre, è rimasta a terra calpestata dalla folla di esodati, con l'ultimo sospiro t'ha avvolto per sempre affidandoti allo spirito dell'ingenua speranza. Eri mio figlio, un cucciolo umano dalla pelle lacerata dagli spari e dal sole, l'immagine eterna dell'innocenza umiliata dall'odio, dal disprezzo, dalla rabbia. Un ritratto squarciante di sofferenza, immortalato da uno scatto per accusare il Mondo. Izabella Teresa Kostka Omaggio di parole a Francesco Malavolta per Words Social Forum 2016, diritti riservati
Id: 38627 Data: 13/07/2016 23:07:49
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Ars amandi
ARS AMANDI Vorace la tua bocca che tace, strisciante come cobra sulle mie distese, mi denuda da ogni ipocrisia scarsa di ragione, traboccante di follia. Sei tu il mio profeta venerato nel tempio dell'esaltazione, accogli queste membra stese sull'ara, liberate, spoglie d'inibizione. Sfamati di me appagato dai gemiti del lungo piacere. Izabella Teresa Kostka Menzione di Merito al Concorso Premio Afrodite 2016 Montecovello Società Editrice, Roma 2016 Edita A.A.VV.
Id: 38458 Data: 30/06/2016 14:22:15
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Unorchidea
( un'orchidea ) Alberate le tue braccia ombrose accarezzano le malinconie, i corvi solitari di troppe assenze, annidate, paurose tristezze. Insemina la mia terra. Un groviglio di radici, le dita che sprofondano nella carne, le labbra gravide di lussuria posate sull'intimo fogliame. Si schiudono i seni come un ciliegio in fiore. Fammi germogliare, sbocciare sul tuo tronco come una corolla, un'orchidea. Izabella Teresa Kostka tratto dalla raccolta "Incompiuto " Antologica Atelier Edizioni 2015 diritti riservati all'autore
Id: 38457 Data: 30/06/2016 14:09:56
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Mater Nostra est
MATER NOSTRA EST Come una vigna matura pregno il tuo grembo, l'ombelico del mondo gravido di allegria, turgidi e candidi i seni - succosi frutti maturi, accogliente dimora per le piccole labbra. Sorridi ignorando le grida del Male, d'Immenso s'illumina il tuo viso, avvinghiata dal dolore ritrovi la pace, quell'essenza primordiale del Sacro Creato. Sei una corolla sfavillante di puro amore incarnato nel germoglio sbocciato dal ventre, ovunque tu viva su questa Terra rappresenti il nucleo dell'Universo. Mater Nostra di qualsiasi fede sia benedetto il tuo nome! Izabella Teresa Kostka per "Madre mia" Antologica Atelier Edizioni 2016 tutti i diritti riservati
Id: 38114 Data: 04/06/2016 14:36:54
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Credo
CREDO Vorrei immergermi nelle fonti del puro sapere mentre il mondo si vende per vile danaro. (Quanto costerebbe un'ora serena sprigionata dalla gabbia della follia?) Plana il mio pensiero varcando le recinzioni dei pregiudizi, si smorzano le colpe sui sepolcri di ieri chiedendo il perdono al grigio domani. La vita è un purgatorio in attesa dell'eterno ignoto, una battaglia per la sopravvivenza abbellita di notte con gli spasmi d'orgasmo. Condannatemi pure alle fiamme ardenti gettando sul rogo l'innocenza! No, non invocherò invano il nome di Dio, morirò ribelle sull'ara dell'arte. Izabella Teresa Kostka 2016 "Schegge"
Id: 37978 Data: 26/05/2016 18:40:05
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Lultima sbornia
L'ULTIMA SBORNIA Ti mostrerò la vita, senza fronzoli, scarnata e priva di stupidi miraggi, odorante di giorno di amarezza, avvinghiata nel ventre della metropolitana. Essa ha un sorriso di un barbone, sdentato ricordo della ricchezza, punge le coscienze dei burattini urtando nel buio le loro menti. (Non indossa i capi griffati) S'accuccia arresa alla fame e stenti, una sagoma strisciante sui marciapiedi, si nutre degli scarti del fasullo potere gettati di notte ai cani randagi. T'insegnerò la vita, agonizzando silente dall'ultima sbornia. Izabella Teresa Kostka Diploma di merito al concorso "Terra di Virgilio " 2016 Festival Internazionale della Poesia, Mantova. Diritti riservati
Id: 37900 Data: 23/05/2016 11:22:37
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Exodus
EXODUS (l'immigrazione) Dove andate, pellegrini errati, naufraghi sconfitti alla deriva? La vostra terra soffre di stenti lasciata inerte senza speranza. Sminuiti, schiacciati nei neri grovigli aspettate un tocco della Fortuna, scordati da tutti, invisibili agli Dei vegetate, credendo che "panta rei". Nessuno s'accorge dei vostri lamenti, degli occhi delusi, già chiusi e spenti, nessuno ascolta gli ultimi sussurri, né versi di rabbia né graffi sui muri. Morite alle porte dell'Eldorado. Izabella Teresa Kostka tratto dalla silloge "Peccati" Antologica Atelier Edizioni 2015 Tutti i diritti riservati
Id: 37858 Data: 20/05/2016 21:24:31
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Memento
MEMENTO Ho conosciuto uomini drogati dalla loro ignoranza, marionette sospese sui fili del potere, marinai stregati dagli sguardi delle sirene, abbagliati dalla luce del falso avere. Schiavi del carnale condannati agli scarti del piacere, svuotati involucri dell'umana coscienza, annegati di notte in un bicchiere di brandy, fatti e rifatti tra le curve del godere. Vivevano illusi dai futili miraggi, aggrappati alle cosce a pagamento, convinti di essere già immortali calpestavano le grida, i sensi di colpa. Ho pianto sulle loro tombe coperte di fango, abbandonate e prive di qualsiasi ricordo, gettate nell'oblio di dimenticanza, sepolcri guardiani dell'eterna mancanza. Izabella Teresa Kostka Tratto dal libro "Gli espulsi dall'Eden" CTL Editore 2016 tutti i diritti riservati
Id: 37854 Data: 20/05/2016 18:14:58
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Maria Maddalena
MARIA MADDALENA Mia madre m'ha venduta. Fanciulla paffuta, ancora grezza, per i sacchi di grano ha tradito purezza, per sfamare i cuccioli aggrappati al grembo. Ha pianto di notte sazia di vergogna. Mi hanno comprata, deflorata, bestemmiata, al mercato dei corpi dagli sputi umiliata, svuotata, riempita di ogni sporcizia, derisa, annientata con pungente malizia. Mi hanno buttata nel limbo del mondo tra gli artigli sporgenti di potente lussuria, scarnata di notte nei tempi segreti, marionetta sfruttata dai loro piaceri. Ora vendo me stessa per donare speranza a quel fresco germoglio nel peccato nascente, per proteggere le albe del suo futuro sopporto le fiamme di questo inferno. Lapidatemi, uccidendo l'urlo del mio dolore! Izabella Teresa Kostka Tratto dal "Trittico sulla prostituzione" dalla silloge "Peccati" Antologica Atelier Edizioni 2015, Premio Speciale della Giuria al XXVIII Concorso Premio Letterario La Mole di Torino 2015. Tutti i diritti riservati
Id: 37849 Data: 20/05/2016 14:22:26
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Ergastolani
ERGASTOLANI Fermati! In questo dirupo del muto grigiore abbellito dal canto degli sporchi piccioni n o i e s i s t i a m o. Scordiamo gli orologi (arrugginiti guardiani) misurando il tempo coi passi nel vuoto, dannati guerrieri senza più scudi scarnati d'orgoglio, allibiti dai baci. Abbiamo perso l'unico treno verso le lande dei sopravvissuti, rinchiusi nello spazio del non ritorno nell'ultimo abbraccio degli ergastolani. Prigionieri di questa Terra. Izabella Teresa Kostka Omaggio di parole a per Words Social Forum 2016 copyright
Id: 37848 Data: 20/05/2016 13:58:43
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Vento
VENTO Un brivido sulla pelle come una lama d'acciaio, toglie il respiro soffocando le cellule. Mi manca la tua aria fresca, frizzante di mille promesse, sfavillante di gioia dell'ultimo sorriso. M'avvolge il gelo della tua assenza, tremo. (Ho chiuso la finestra, è stato soltanto il vento) IzabellaTeresa Kostka "Schegge" 2016 Diritti riservati
Id: 37847 Data: 20/05/2016 13:55:37
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Gli occhi
GLI SGUARDI Negli sguardi orfani d'amore vivono i lontani ricordi, ci portano oltre il confine del nostro tempo che fu. Pregni d'ardore eppur così tristi, sospesi nel vuoto d'un breve addio, gli scatti sulle pagine del quotidiano impressi coi graffi sulla mia pelle. I tuoi occhi la dannazione... Izabella Teresa Kostka 2016@diritti riservati "Le schegge"
Id: 37846 Data: 20/05/2016 13:52:37
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Ermetic
ERMETIC Nel torbido vortice del tempo sfavilla la tua luce, unico faro della resistenza più potente di ogni morso del Male. Venero il tuo nome, Madre, lodo le sacre rughe, temo il giorno del lungo distacco nell'attimo dolente dell'abbandono. Stammi vicina ovunque io sia. Per "Madre mia" Antologica Atelier Edizioni 2016 copyright
Id: 37845 Data: 20/05/2016 13:49:08
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Post Scriptum
POST SCRIPTUM Quel che resta è soltanto la cenere del nostro passaggio, il ventre inquieto dell'abbandono, squarciante silenzio di mille domande. Non troviamo più risposte, smarrite nel viaggio verso l'ignoto, scolpite nel tempo sulle pareti di vuote stanze, senza futuro. Quel che resta è l'ultima preghiera. Izabella Teresa Kostka tratto da "Peccati" Antologia Atelier Edizioni 2015 copyright
Id: 37843 Data: 20/05/2016 13:42:17
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Estemporanea
ESTEMPORANEA Planano i pensieri nello spazio del non ritorno, ingenui sposi della luna degli alberi che germogliano, ancorati tra rimembranze e rubati sospiri di ieri, espulsi dalle lande del mio domani. Svolazzano vaganti, discepoli muti dell'appassire. per Words Social Forum omaggio a Natalia Drepina 2016@copyright
Id: 36375 Data: 16/02/2016 10:10:48
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