I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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La voglia di partire
Ecco la notte, un’altra
Giunge taciturna
Accompagnata dalla luna
Che sale su,
partorita dalla terra.
Il suo silenzio, invito
a lasciar libero il pensiero.
Con la voglia di partire,
il faticoso moto delle labbra
- lasciare –
per inutili parole scagliate
incapaci ormai a colpire
e alzare gli occhi dalla terra
senza dover più fare domande
per guardare storie
fatte di giorni uguali
a strappare solo un gesto,
il dono di un sorriso
che sappiano di abbraccio
da non dimenticare.
Il passo incerto, solo quello
dentro non c’è paura.
È il viaggio della vita
con l’attesa della meta
e questi versi restano
graffitto tolto all’anima
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Lo Straniero
Profugo in terra, prigioniero dell’umanità ti ritrovo – Straniero – accanto, sulla sommità della salita lontano dal frastuono della vita
Distanti dalla terra dove le parole ammutoliscono rimane l’ascolto del fiato il rumore del cuore calpestato piegato dalla bufera
La vita è materia prima - terracotta – da plasmare senza fretta
L’uomo è un albero quando giungono i taglialegna non può fuggire, li accoglie.
Nella potatura cadono fronde lasciano spazio ai nuovi germogli
Vita in più, rincalzo di forze. Contro la morte, la vita.
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Futuro
Il Futuro è il tempo che scorre il tempo che non vuoi sciupare quello che hai lasciato dietro di te ma che ti fa guardare avanti
Il Futuro è il tempo che regali all’amico che invecchia solo i tuoi anni che ringiovanisce il tuo cuore curioso di ogni giorno che nasce.
Il Futuro è il tempo che va oltre il sole, la pioggia che va oltre la gioia, il dolore. Il Futuro è una promessa per tutti Basta guardare avanti e per una volta osare
Ascoltando Guccini: << Il futuro è una promessa per tutti, basta non restare indietro, basta riuscire a liberarsi delle paure, basta osare. >>
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Le mani nelle tasche
Le mani nelle tasche vuote ormai di sogni lasciati lungo la strada come seme nella terra.
Cerco un pensiero che dia parola e suono a questa attesa di qualcosa, perduto nel vuoto del ricordo
Lascio che la pioggia mi parli col suo scroscio mentre il mare s’adira contro la scogliera e più non trova le parole.
Ma riconosco la sua voce, grida ancora la mia rabbia nel turbine del vento.
E lascio i miei passi sulla pietra
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Il Grillo
Ti diverti a saltare su e giù per i cunicoli del mio cervello, a volte vorrei tu stessi quieto.
Ma son felice della confusione di cui farcisci il mio intelletto facendomi zompar pur dentro il letto.
E penso: meglio un po’ scombussolato che rischiar di ritrovarsi troppo rilassato
E' tutto semplicemente vero
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Ultima stella a destra
Ed io qui ad aspettarti come altri ad attendere che la marea notturna ti riconsegnasse alla riva.
Ti avvicinasti - silenziosa - danzando sulla luce della luna a piedi nudi - quasi dea - sfiorando appena la sua spuma.
Equilibrista sul filo del suo raggio mi prendesti per mano - ad attenderci vascello - liberi gli ormeggi del tempo, le vele tese, lasciammo indietro - Scia - il bianco delle nuvole
Via per la galattica autostrada la luce delle stelle a far da spia a tentar di leggere parole che le labbra nascondevano in un sospiro trattenuto per non rompere il silenzio
Non scoprirò mai se fu realtà ma porto ancora dentro il sapore forte dei tuoi baci ed il bagliore di una luce lassù diventata stella.
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Colpi dala
Un colpo d’ala, puntando l’azzurro, per lasciare, lontano, il gelido inverno. Lanciarsi in volteggi, piroette guadagnando, l’ebbrezza, la felicità. Ecco, terra rossa, l’Africa, suoni, dialetti incomprensibili dove nascondersi, trovare pace. Viaggi del pensiero come gabbiani che attraversano il mare. Sogni tra i chicchi della rugiada mattutina, nei fasci di luce che il sole lancia come strali infuocati sulla terra arsa. Colpo d’ala che vibra nervosa, porta lontano dalla folla. Folla inutile di solitudini per cercare, raccogliere ogni giorno, i fiori dispersi della felicità Che mi sta accanto Basta che io chiuda gli occhi, e apra il cuore, per vederla.
L'uomo con le sue ansie è prigioniero delle leggi della società in cui vive. Il suo pensiero no, se lui vuole può essere libero.
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Vorrei parlarvi
Vorrei parlarvi di notti buie e sperare che il sole si trattenga ancora un poco per magiche risposte ad esseri umani la dottrina dell'amore - conoscere - durante la notte.
La mia vita è un ponte attraversandolo ho scoperto realtà nuove sogni che si avverano senza paura.
Le delusioni, le sconfitte indicano il cammino da fare.
Questo pensiero porto dentro con i volti, gli occhi, i lievi gesti sfogliati come libri scrigno di conoscenza alla ricerca dell'altra parte di me separata dal tempo che il tempo ricondurrà a me nel bagliore di uno sguardo.
non so quante vite ho vissuto ne quante ancora mi toccherà viverne
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Il Pittore
Ho rubato la tavolozza ad un vecchio pittore. Lanciato colori arrabbiati sulla tela bianca della luna. L’azzurro del cielo, il rosso fuoco delle stelle, il nero della terra, della Morte, l’alba del nuovo giorno ecco in un arcobaleno. L’Arco attraversa il mondo, lo colpisce con la sua luce. vi ho trovato un bambino, ho seguito la sua cantilena in cerca di un sogno, mi ha insegnato la strada. Arrivato dove finisce il colore, camminando sui ciottoli della vita, sono entrato nel sogno senza più guardarmi indietro.
(Entrare nel proprio sogno è rischioso, talvolta diventa necessario, definitivo, sempre coraggioso.)
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Il cercatore di sogni
Cercatore di sogni in cerchi concentrici, folla di umani, di sassi lanciati in acque profonde. Luoghi dove vivere -sempre- appena sfiorati da una realtà che sfugge. Seguendo il cammino del sole scoprirla e trovare qualcosa per vivere.
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Via del Porto
Prendo la via del porto mentre respiro rabbia e cerco ancora aria per le mie illusioni e solo due parole per un cuore imbalsamato da frasi fatte, inutili architravi di vite senza senso con l'orologio a tempo.
E scappo qui guardando questo mare col sole che ci affoga e non è poi lontano. Così nell’imbrunire sembra che mi guardi e vorrebbe raccontare di navi in partenza, di storie conservate nelle maree notturne.
Sale su la luna, l’attacco con lo spago perchè non debba mai cadere giù. Ci attacco la mia vita e getto lì, sull’acqua, l’ ultimo pensiero, sasso levigato prima che affondi, senza lasciare traccia.
Il porto di Bia è il mio rifugio quando le tempestesembrano affondare la mia barchetta.
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Cervelli sgarrupati
Beh è arrivato il momento di presentarmi
Mi piace andare in giro portando a spasso il mio cervello “Sgarrupato” senza virgole, punti o esclamativi che abbiano a dare un senso a cose che senso non han più. Mi guardo intorno con l’occhio ancora un poco stralunato dal travaglio insonne della notte per accorgermi, se mai ce n’è bisogno, che pazzo non son io, ma voi che correte ogni giorno, infaticabili, appresso a una realtà ricostruita quasi un film, così non è più vita
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Lanima ha occhi custodi
La mia anima si trova da sola nel buio di un pensiero Nel silenzio ritroverò l’ardore della lotta
La notte, limpida, mi guarderà con le stelle a fare luce sulle pagine di un libro che racconta vita
Ma l’anima è un bambino non ha paura è ancora guarda, di curiosità, ma sazia
L’anima ha occhi custodi di un segreto nel cielo del mio cuore
Lune ancora tramontano e sorgono spegnendo ogni volta la luce delle stelle
Lei giace e guarda dal suo cielo finestra aperta sulla notte vuole ancora cullare un'emozione accarezza i tuoi occhi fa delle tue labbra, farfalle,
Lassù il disco notturno dona ancora il suo bagliore col rosso fuoco dell’amore e indugia ad ascoltare quei fremiti di vita
Io non ti rapirò al tuo sonno per risvegliarti al sole, in un sorriso col vento che scompiglia i miei pensieri nella la memoria del tempo e il complice silenzio del mare ricoprirà di spuma corpi d' anime
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Il Poeta
chiedo scusa per gli errori di inserimento ma sono un poco cecatielle e sbagliavo iconetta Questo è unmio elogio personale a tutti i poeti, una bella faccia tosta eh!
Lascia cadere le parole petali di una margherita e senza cercare di saper se viene amato - ama -
A dileggio, lo chiamano poeta - ciarlatano - quasi che il verso - la parola - stessero a simular mancanza d'arte.
In genere d'effetto a molti sconosciuto - lui - trascrive immagini e senza mentir nasconde - abile tessitore - le ipocrisie dell'uomo d'astuzie venditore.
Il giogo del pensiero, che gli altri rende schiavi, come vela al vento per lui è libertà
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Gente di mare
Nello scintillio delle onde,. nelle parole di preghiera dette come bestemmia il mistero della magia Nel silenzio del vento il tempo tramite tra umano e divino. Parlare di noi, uomini, destinati a vita terrena, noi al capolinea del mondo non ancora pronti a scendere. Navi improbabili all’attracco di porti mai raggiunti. Un bicchiere di vino in mano a raccontare storie di donne in attesa, affacciate ai balconi a guardare la luce della luna che ci riporti a terra per il calore di un abbraccio il sapore di un bacio fino alla prossima marea.
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Una foto in bianco e nero
Una foto in bianco e nero Chè i colori non servono Quelli li porti dentro Nella scintilla dei tuoi occhi Che guardano sempre oltre Che si lasciano leggere, Ascoltare nelle cose antiche Aprendo il forziere della vita In quegli occhi sta la fantasia Come prima delle macchine Inventate per aiutare l’uomo Come nei disegni dei bambini sgorbi lasciati sulla carta Calati sopra un foglio per scappare via dalla realtà Per immagini di sogni colorati
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La conoscenza
La conoscenza è questa: frasi semplici, composte, tirate su dall’anima insieme ad un respiro davanti a coppie d’occhi che scrutano orizzonti di desideri lasciati tra una virgola ed un punto
La conoscenza è ascolto di voci, come fiumi, prigioniere della terra ruggendo cercan strade per via di un’emozione che s’affoga in gola
La conoscenza è questo: la parola e il gesto la gioia e pure il pianto la vita in un minuto raccontata in versi per non tirarsi indietro per non lasciarsi andare perché c’è qualcosa che ancora puoi donare
Roma 9 settembre 2009
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Come cantano le donne
Qualcono mi ha onvogliato a presentarmi bene ecco qua la mia presentazione vi racconterò le mie storie nella maniera che più mi è congeniale, forse, come dice qualcuno, non rispettanto i canoni della poesia, cercado di farvi arrivare le mie emozioni.
Il traino dei buoi A fare solchi, lunghe ferite E donne chine Su quel grembo gravido A curar la vita
sento ancora la loro voce la voce della terra di pioggia e di canicola col rumore della falce lo schiocco della frusta.
Ricordo bene I gesti lenti , canto gettato li nel cielo nel vibrare dell’aria nell’ alzar la testa.
Al termine del giorno quando il sole tradiva la stanchezza s’apriva il cuore al desiderio alcova di un pensiero mi regalavi la tua voce col sapore del respiro.
Ancora oggi sono qui a piedi nudi come allora ad ascoltar le tue canzoni senza parole solo gesti la stessa terra e il sole complici accoglieranno il nostro abbraccio.
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