I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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La prospettiva
La prima cosa a tornare a posto fu la prospettiva sul mare. Diretta conseguenza, la tramontana presa di petto. La seconda fu svegliarsi in tempo per fotografare l’aurora. Da allora in poi solo i gabbiani seppero della storica restituzione. Quel vento ostinato - che si scoprì essere artificiale - era stato d’avvertimento. Certo ben simulava gli elementi nell’ultimo e definitivo disvelamento.
Id: 71798 Data: 30/09/2024 14:51:23
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Puglia, qui e ora
a Fiammetta Lucattini La parola del momento è ulivo e lo scenario è terra rossa mare vento. Non avevo mai visto quanti insetti brulicano tra asfalto e cordoli di sterpaglie. E se avvisti un filo di fumo, puoi immaginare uno spirito d’uomo o di donna che cerca una casa all’ombra e acqua e un fresco lenzuolo pulito sulla pelle.
Id: 71656 Data: 01/09/2024 12:05:53
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Dip and dive
Rumori abituali e una nuova routine. Calpesto le impronte che furono anche mie: dimenticate. Livello la sabbia col piede, assottiglio la pelle. Affondo come le stelle d’agosto. Sconfino.
Id: 71610 Data: 13/08/2024 23:58:21
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La stanza
Se ricordi, è tagliata di sbieco. Remota, non esposta. Il punto di forza? Il suono della campana serale, il respiro del lungomare, l'affaccio ventoso. Definirla nido è arduo. È più un luogo dove si capovolgono le aspettative, si allungano le ombre.
Id: 70865 Data: 06/05/2024 22:55:05
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La mia madeleine
La campana dell’infanzia, la mia madeleine. Nel rovescio del giorno, il tempo ritrovato. Si riapre la crepa. Straripamento della memoria.
Id: 70574 Data: 19/04/2024 16:24:36
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Genere umano
Sì, esistevo. Nei passi usuali da casa al lavoro con l'ego addomesticato, in una rapida ombra di gatto un inaspettato profumo un pensiero esterno come chi osserva il genere umano com_passione.
Id: 70309 Data: 15/03/2024 20:32:52
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Realismo magico
E’ ora di tornare al magico realismo di Gabriel García Márquez. Al mistero della dolce orchidea perfetta nella stessa nuance rosa della lapide. Resisterà ai cipressi, senza perdere la meraviglia? Mio padre ne ha tranquilla certezza.
Id: 70269 Data: 09/03/2024 12:38:14
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Commuting
Breve il respiro Dal mare al lavoro Ondivaga me
Id: 69895 Data: 22/01/2024 07:34:15
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Natale a M.
I manifesti raccontano i morti e i netturbini i moribondi: a tutti il mare lava le mani sporche di vite zuppe di ritorni. All'indomani delle feste, i superstiti curano i lutti con un silenzio nuovo che sa di vivere e di normale non più.
Id: 69743 Data: 29/12/2023 14:56:24
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Coding esistenziale
Il cerchio doveva richiudersi. Nuove traiettorie squadrate dalla fatica di esistenze codificate - eppure insondabili - aspettano il comando "Esegui".
Id: 69478 Data: 15/11/2023 21:06:30
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Il rimedio
Cercavo segni. L’aurora verde o l’arcobaleno. Un piccione viaggiatore. Un inciampo sulla strada. Un numero fatto di cifre tutte uguali. Leggibili, come un incoraggiamento. La quintessenza di cannella? - Calda e secca - dice l’erborista. Utile a riscaldare dall’interno ogni secrezione, e asciugarla: siano lacrime o pensieri. Ristagnanti o impuri. Il buio, il più forte segnale dell’imminente “illegalità” dell’ora solare. La legge del contrasto, la nemesi, qualcosa che chiuda il cerchio dell’ingiustizia. Un qui e ora, per cominciare a immaginare.
Id: 69370 Data: 31/10/2023 07:34:58
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Sui generis
Se l'anima è frammentata, la poesia lentamente finisce. Schegge restano nelle asincronie della notte: difficile distinguerle dalla polvere di stelle sui generis.
Id: 68873 Data: 17/08/2023 22:48:52
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Marsiglia
Sciorina un azzurro incontestabile - di acqua o di cielo? - il vento lima le sue calcaree fortezze e i gomitoli del Panier pervade di bouganville dall'odore che diresti sapone invece è traccia di randagie umanità annidate negli angoli del Vieux Port tra taniche di Pastis e bocciofile.
Id: 68768 Data: 02/08/2023 09:59:24
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(Cat)astrofisica
Papà, nel precipizio immobile della caduta, il tempo (tuo) rallenta fin quasi a fermarsi. Null’altro esce, nemmeno un ricordo. Dicono che, dal fondo nero nero, rimbalzerai in un tempo inverso, e dalla materia evaporata trapelerai come buco bianco che nuovamente semina.
Id: 68280 Data: 16/05/2023 21:50:48
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Una pietra sulla riva
Una pietra sulla riva sostanzialmente ascolta. La donna che passa ogni mattina gli parlerà?
Id: 68230 Data: 11/05/2023 12:56:27
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la Madre
L’acqua è buia il pesce scarseggia il fondale è impietrito. Una tenaglia color aragosta aggancia la Madre.
Id: 67786 Data: 25/02/2023 12:33:30
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Il corpo del movimento
Al cospetto del mare, luce e materia vivente creano movimenti inquieti. Al buio l’inquietudine diventerà progetto. O com- mozione.
Id: 67438 Data: 22/12/2022 14:31:55
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Profetessa
Vorrei dirti che tra_passato e futuro c’è un taglio un tradimento o un salto e non c’è mare ad accogliere.
Id: 67340 Data: 07/12/2022 08:55:22
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Tu_tela
Ho preso io la tazzina blu e il ritratto asiatico. Due oggetti in cerca di anima o soltanto di visibilità: aggetti protesi verso disvelamenti imminenti.
Id: 66786 Data: 29/09/2022 16:59:55
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Spartiacque
La notte del tutto è compiuto, misi su un caffè con sei ore di anticipo. Finestre chiuse, l’autunno imminente, il mare non si pronunciava. Sul fornello, una sorta di legumi coriacei. Li dividerò in porzioni, pronti per ogni evenienza. I segni. E’ l’equinozio, uno spartiacque: la mia ombra e io.
Id: 66714 Data: 20/09/2022 07:33:32
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astrifiammante
questa volta pallida non è_ posizione d'attacco mentre emerge dalla striscia di Mediterraneo che sotto rugge e si spalma sgomenta per la magniloquente maschera arancio che indossa, stasera, la Regina della Notte
Id: 66652 Data: 13/09/2022 14:27:15
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Check point
La casa ha ancora le ferite a vista, rumori e silenzi sono al solito posto. E voci, né assenze né presenze, foto, tazzine, tovaglie. Di nuovo ho preso qualcosa per me.
Id: 66277 Data: 23/07/2022 19:41:46
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Bifronte
La mia famiglia aperta a ombrello tra mari diversi, qualche volta amari, è una cozza con dentro biglietti aerei scarpe e scarne parole a distanza e ancora parole a volte di pancia. La mia famiglia-elastico tra venti contrari, o laterali, si è strappata. L'oro e l’argento si sono perduti nella città eternamente bifronte.
Id: 66108 Data: 25/06/2022 18:41:21
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trasformazione
era aprile - si capiva dalle fresie - la nebbia tutt’uno col mare, basso in quel punto. la radice era là, vicino al santuario. c'era anche un tronco mozzo e una vela strappata. la trasformazione si è manifestata in un dente ricostruito.
Id: 66053 Data: 17/06/2022 11:44:28
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Aarhus
il mare è azzurro anche in terra danese e l’azzurro conclude in rosa: lì s’intersecano prati con nuvole, quiete distanze si spiegano sulle piste ciclabili _tutto è evidenza_ : luce, venti, profili di case_ poi il buio rivela anche di più.
Id: 66008 Data: 08/06/2022 08:57:20
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oggi
improbabile cactus atteso e bendictus dono del mare un’ipotesi d’amore
Id: 65842 Data: 19/05/2022 08:39:09
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La luce del nord
Mi è sembrato di vedere mio figlio. No, non era lui. Avanzava in un cono di luce solo e pensoso. No, non era lui. Mio figlio è giovane, fulvo, e brilla nel cono di luce del grande nord. Mio figlio cammina con semplicità e non si stanca perché va dritto e si lascia illuminare.
Id: 65769 Data: 11/05/2022 07:41:33
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Cane nero
Tre ferite a una mano: il cane non molla la presa_ Già sa di ripresa veder dileguarsi nel mare ombre nere di nuvole bianche.
Id: 65627 Data: 22/04/2022 15:23:56
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Il Guru
Ora Padre è il Guru dell’Intoccabilità della Casa. Il Mondo gira attorno rapida_Mente: Padre, sordo, soltanto chiede di parlare con il piglio abituale. Padre Connesso, S-connesso Padre Virtuoso/virtuale, Padre (nel) Presente. Padre difende la Grande Tribù, il Vino a tavola, rubino e rotondo. - Non (di) solo Pane -. La Terra rimane l’Orizzonte del (suo) Multi_ Verso. Padre, l’Abito nuovo per la Festa dei Vivi. Lo stesso che indosserà nel Finale.
Id: 65524 Data: 07/04/2022 14:46:35
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Bari vecchia
Una geografia di nuova edizione sul tapis roulant dei miei passi. Fa da sfondo tra i palazzi postmoderni un cielo che pare artificiale. Davanti al banco dell'asiatico, una cliente contratta il cavolo viola africano per la sua ricetta "spuria": strascinati, l'aglio e paprika. Il castello sembra un papa sul trono ma è pur sempre un trono in mezzo al mare: si fa presto a dissacrare. Dal porto levantino al centro storico mercanti furbi e ingenue mercanzie stanno a guardia di un’antica fierezza. Entri solo se hai sette vite, mille affari e un sortilegio.
Id: 65505 Data: 03/04/2022 13:18:13
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La casa
Le geometrie sempre cangianti del sole tra i divani a nord e a sud di una linea immaginata che un tempo era il diametro della mia realtà. Il sole si adagia su altri paralleli ma le linee si assomigliano tutte_ Potenzialità della casa: le molte finestre spalancate sul possibile. Io ho scelto, della casa, un uccellino di latta che becca briciole e guarda nuvole.
Id: 65282 Data: 02/03/2022 10:44:58
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Tre girasoli
Troppo spirito ieri, oggi materia. E’ tempo di buio_ eppure esplode la luce di tre girasoli! Misuro le ombre che dietro si allungano. Sono lunghe, gialle e uterine.
Id: 64970 Data: 13/01/2022 10:05:10
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Le grotte di Ripalta
Le grotte erano apposta a ricordare i buchi dell’anima. Senza vento apparivano inutili, ma, col maestrale, immaginavi il suono degli inizi. Il mare dietro a ogni passo, qualche volta accanto, origliando i rari discorsi, annuendo ai pensieri, appena un poco fuori, faceva un controcanto alla sua stessa eco nelle culle-caverne di Ripalta. Una branda arrugginita, due ciocchi di iroko: segni di un bivacco al rimbombo di un djembé, quasi un boato nella scena muta.
Id: 64515 Data: 02/11/2021 08:14:55
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Altri specchi
Quella volta il cielo non negoziò col mare. Sembravano due vecchi congiunti, ciascuno in reciproca pace, ma apparente. Né valse sognare, ambedue, di essere già morti. Si era al punto in cui i binari apparivano non veri ma verosimili, giacché la verità non si rivela.
Id: 64362 Data: 18/10/2021 11:31:09
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Kim Casali
Trovando, a sorpresa, il senso dell’abbraccio. Non sia mai detto che abbiamo dormito. Piuttosto, scomparsi a noi stessi.
Id: 63944 Data: 05/09/2021 14:34:40
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Il sindacato
Ebbi ruoli non definiti e nemmeno definitivi. Mi iscrivo al sindacato Opportunità del presente.
Id: 63763 Data: 10/08/2021 10:30:31
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Documentario
Alla base degli alberi l'anima vive e fa radici. Le foglie crescono come figlie lontane.
Id: 63753 Data: 09/08/2021 06:54:25
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Rinnovare le promesse
Rinuncio alla parola scritta, pietra d’inciampo nella cecità. Rinuncio alla parola parlata, vento insolente nella sordità. Rinuncio alla parola pensata, fuoco fatuo nella caducità. Credo alla pietra, al vento, al fuoco e all’umana ambivalenza. E credo all’innocenza di una stella errante.
Id: 63258 Data: 23/05/2021 15:09:44
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Il rumore bianco
Quella sera incespicavo. La voce interiore diceva: continua, le mani disubbidivano. La musica usciva piuttosto dalle spalle. Sentivo meccaniche di emozioni all’interno del piano: come un rumore bianco. Alle mani andava spiegato che non era questione di tecnica. Azionai il pedale: uscì un alone profumato. Le mani ripresero a muoversi. Pensai che suonare è riepilogare una vita. A volte l’ultima nota è fuori misura.
Id: 63086 Data: 06/05/2021 10:12:36
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Fede
Il freddo fin dentro le unghie fa paura. - Ci rifugiamo? - Sì, nel caldo di una visione. Una stella già morta emana ancora fotoni in quell’asincrono che chiamiamo presente.
Id: 62961 Data: 23/04/2021 16:12:30
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Ore 12.50
Il tuo tempo scivolerà sui binari e il mare trascinerà il tuo disegno sulle nuvole. Il treno non si fermerà, il disegno si perderà. Vai bambina.
Id: 61934 Data: 24/01/2021 09:27:35
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haiku d’azzardo
con le emozioni è come un gioco a poker_ ma senza regole
Id: 61933 Data: 24/01/2021 08:27:09
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A Giuseppe
Che se ne fanno tutto il giorno i gabbiani? ... Così certi poeti: semplicemente superano la notte.
Id: 61830 Data: 17/01/2021 21:15:56
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I buchi
Ho l’anima a buchi. Ci passa una strada che incrocia un lungomare dove una bambina legge. Aria e vento risuonano ma talvolta dai buchi entra ed esce il passato. My soul is full of holes.
Through it passes a road which crosses a seafront
where a little girl reads.
Air and wind resonate
but sometimes through the holes
enters and exits the past.
Id: 61229 Data: 05/12/2020 17:50:21
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Proustianamente
Succede che la vita succeda in presenza e di più in un remoto ripulire l'assenza dallo sterile ricordo e piuttosto risarcirla con una dolcezza diversa.
Id: 60879 Data: 09/11/2020 08:03:51
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Tsunami
Tutto quello che ho da dire l’hanno detto già i poeti. Stasera ho altro da fare: ricordare.
Id: 60761 Data: 29/10/2020 22:15:01
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Nel respiro
Forzare il respiro, spostando le ombre di lato. Si decolla coi piedi per terra.
Id: 60477 Data: 06/10/2020 16:01:36
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Gestazioni
In poliedriche polifonie cresce una copertina. Chi (s)copre la geografia delle gestazioni? Chi nascerà? Scoccano vite nelle città senza fiumi. Discendono al mare, comunque.
Id: 60206 Data: 14/09/2020 16:37:01
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Tanka
Suono di passi scricchiolio di raggi ma senza sole Come un tratturo l'anima tra mare e sabbia amara
Id: 60010 Data: 01/09/2020 15:49:12
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Erotismo
E' probabile che sia laterale alla bellezza e alla paura. Nella ridondanza del mare, nel sonno, nei giochi dei bambini. E' probabile che parli l'ostinazione della pioggerella o del vento. E' certo che sia presente in ogni molecola, e che i soli di ogni latitudine gli facciano scudo, non ombra. E' certamente nel verde, e nell'ignoto: al contempo un respiro e un'agonia.
Id: 59760 Data: 09/08/2020 12:57:10
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un dio stravagante
siamo figli di un dio indeciso tra il rumore del mondo e il silenzio della sua stessa anima un dio stravagante che ama la musica più della realtà e se stesso più della verità
Id: 58994 Data: 10/06/2020 15:44:12
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Correlativo oggettivo
Quando si va da fuori a dentro gli oggetti restano impassibili, quasi gatti: è resistenza passiva. Ma infine taceranno davvero. Non saranno più ricordi, né desideri. Prenderanno sole e vento, si logoreranno proprio come gli umani. Saranno riflesso di ombre, rimbalzi innocenti.
Id: 58812 Data: 30/05/2020 11:52:10
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il serpente
toccare con mano emozioni come bubboni, cavarne acqua e sangue, sentire il serpente e-sangue.
Id: 58667 Data: 20/05/2020 11:44:22
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L’acufene
Sarà pacificante il rumore del frigo confuso con quello del mare. Similmente l'acufene del pensiero. It will be pacifying
the noise of the fridge confused with that of the sea.
Similarly the tinnitus of thought.
Id: 58556 Data: 13/05/2020 10:52:18
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Le rime sicure
Fiori e colori. Gli occhi dei viaggiatori. Il mare usato, abusato ma meno dell’amore. Del pane l'odore più che il sapore. Il calore, gli umori metà dentro metà fuori. Quando divaga il pensiero in assenza di rumori, ecco i poeti sommozzatori: sono a disagio tra le rime sicure.
Id: 58321 Data: 29/04/2020 11:10:07
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Due haiku
Parole asciutte. Se il sole le ha asciugate, sono da sole. *** Notte di luce la luce invero è vedere amore
Id: 58232 Data: 24/04/2020 07:59:33
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Italo e Luis
Italo Calvino e Luis Sepulveda, sogno a quattro mani Stare nel sogno di Italo e di Luis, nei quartieri dell’anima dove piove a dirotto, la strada è uno specchio invisibile e le città sono visibili dalla gabbiana che atterra o immagina di farlo.
Id: 58119 Data: 19/04/2020 07:00:11
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Il mare dà noia
Il mare dà noia col suo costante avvertimento, e notte e giorno. Persino la pioggia gli fa eco. Noi, riparati in una casa di pietra, intanto sfariniamo brandelli di anima.
Id: 57719 Data: 30/03/2020 08:56:36
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Ho capito
Ho capito. Dio è malato. Ha delegato. E dunque l’aria? Ancora respira. La terra? Malconcia, sorregge e sopporta. Il mare? Lavora. E il fiume? Scorre sotto i ponti sulle nostre mani sporche nelle nostre bevande inebrianti. Dicono che non si recita più a soggetto. Che vivere è trasmutare negli elementi, mischiarsi e nutrirsi, aprirsi e condannarsi al fuoco, all'amore.
Id: 57439 Data: 16/03/2020 12:35:51
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Grano
faccio il pane vedo il mare origine fine mistero senso pieno che torna parola e rimane_
Id: 55249 Data: 03/11/2019 18:58:00
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Geografia
Immagina un’estate perenne, - metà in mare e metà fuori - Una lacrima di gioia può innescare uno tsunami.
Id: 54533 Data: 28/08/2019 19:05:11
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L’odore dei figli
Le vele hanno preso il largo. Sembrano aironi o aquiloni... se non fosse per l’ormeggio, una specie di cordone ombelicale.
Id: 54285 Data: 29/07/2019 15:05:18
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Lo scoglio e il coniglio
Meglio sarebbe essere scoglio. Uno scoglio o un coniglio. Restare o fuggire, esposto alla paura o alla rassegnazione, da fermo o correndo senza meta. Uno scoglio o un coniglio sempre stanno ancorati alla terra. Che sia acqua o aria, chimica o sangue, dicono entrambi la tragedia e l'apoteosi del teatro dei viventi.
Id: 53276 Data: 02/05/2019 08:23:54
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Il vento di Puglia
Il vento di Puglia infila le strade, pulisce e solleva consapevolezze. Nel vento di Puglia si celano voci che placano infine il moto del mare. Le barche riportano bottini dei padri in reti e canzoni, destini e stornelli. Gli ulivi di Puglia respirano il sale, rinforzano il vento risvegliano i corpi. I treni di Puglia su un solo binario regalano al nord progetti di figli.
Id: 53172 Data: 24/04/2019 13:45:41
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primavera
se fosse la luce rosa sbucata tra i rami, se fosse il guizzo di un gatto o il rapido balzo del cane, se fosse il futuro o l'ombra risolta del passato, se fosse un campo che scorre al lato del treno, sarebbe meno spietata quest’aria?
Id: 52317 Data: 20/02/2019 19:42:34
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Shhh
Tempi nuovi - direbbe il profeta. Gli uccelli lavorano al nido. I fiori sono in riunione per l’organigramma della primavera. E tu taci? Quanto spreco.
Id: 52302 Data: 19/02/2019 07:07:38
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Haiku senza titolo
Solito sole. Altrove nevicando sui desideri.
Id: 51736 Data: 04/01/2019 09:33:25
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Il nulla e le idee
Quando lessi la parola nulla, non la pronunciai, nemmeno col pensiero. Ne sentii l'eco ma l'eco non è il nulla. Nel buio vedo cose ma le cose non sono il nulla. Il nulla scaturisce da altro nulla. Capirlo è arduo. Non ho nulla da fare. Negare di fare non è il nulla. Forse scrivere nulla?. Se scrivi, il nulla resta un'idea. Le idee, dunque, sono (il) nulla?
Id: 51709 Data: 02/01/2019 10:03:21
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Sul fiume di sera
Stranamente, il fiume era pacato. Le foglie facevano ombra: buio nel buio. C’era nell’aria una dolcezza perplessa come una primavera trattenuta. La luna azzardava un gioco: l’altalena.
Id: 50935 Data: 19/10/2018 00:10:37
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Ho un lago nel cuore
Ho un lago nel cuore largo e profondo come quando si ascolta il silenzio. S’increspa di sera se le nuvole si specchiano. Di nuovo placido e chiaro al mattino: sulle sponde si affacciano alberi con le loro ombre. Un lago che tende a esondare. E’ per questo che intorno vi crescono fiori.
Id: 50624 Data: 19/09/2018 06:57:04
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Parlare o camminare
Parliamo. Racchiusi tra due dolori. Divampando tra terra e acqua. Insinuandoci tra una carezza e un pesce, sguazzando nella musica. Parliamo. Di scientifici incastri, di crepe e inevitabili esondazioni, di crolli e spazi liberati. Vogliamo parlare o camminare?
Id: 50486 Data: 09/09/2018 06:38:19
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Le sorgenti di Egeria
Tra argilla e pozzolana, la falda si è sfaldata, l’acqua non s'è acquietata, la pozza puzza, l’argilla non si espande. Da secche lontane e mute, l’ironica Egeria s'avvinghia a un albero : bestiola in amore.
Id: 50371 Data: 02/09/2018 11:36:34
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Sapienza
Due gatti, con sapienza, aggirano se stessi. Noncuranza strategica.
Id: 50195 Data: 19/08/2018 12:22:05
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Origine
Dicono sia al lavoro. Un lavorio, più che un lavoro. Dovrei cercarlo, verificare le reciproche evidenze. Riguardo alle chiarità, non ci sarebbe nulla da dimostrare. Riguardo alle torbidità, non sono intenzionali. Riguardo alle verità, infine, esse affiorano insospettabilmente. La sua anima è una conca. Dall'origine dei tempi, siamo in fila per immergerci. Oggi, all'alba, l'ho reincontrato. Poco lontano da me, un insetto sta lottando per riprendere a volare.
Id: 50037 Data: 07/08/2018 16:01:22
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L’ombrello
Un blues e un ombrello bastano a vivere. Se il sole è coperto e la pioggia minaccia, il blues si apre, si chiude.
Id: 49873 Data: 27/07/2018 08:42:13
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Il sorriso di Anna
Quando muore un’amica, tu pensi che tutte le vite devono avere un senso. Il sorriso, per esempio. Mai il sole è stato più fulgido, più fina l’aria, più sonori i passeri, più luce nella stanza, meno curve sulla strada. L’acqua è chiara e serena: questo cerchio di nomi.
Id: 49752 Data: 17/07/2018 14:02:21
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Il nome delle cose
Non date il nome alle cose: seguitene la traccia, l’odore, la luce, la memoria. Vivete da ignari sconosciuti.
Id: 48699 Data: 02/05/2018 18:37:58
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Pesce volante
Non scavo l’anima ma l'aver dimenticato mi rattrista. Sugli asfalti corrotti contavo i tulipani. Le campane delle chiese erano avvisi. Dalla finestra immaginavo cupole. La poesia era alibi per la mia solitudine. La memoria, l’antidoto di ogni risveglio. Nel piegarsi della foglia, coglievo autoironia, riflettevo sulla caducità. Non c’era alcuna colpa. Poi credetti che l'Ordinario coincidesse col Progetto di Vita. Decisi di non cercare in profondità, perché siamo lineamenti del nulla. Piuttosto ubbidiamo alla forza del corpo o alla sua debolezza. Rimaniamo in superficie come un pesce volante!
Id: 48407 Data: 10/04/2018 15:21:53
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Acquaterra/acquacielo
La luna è una lama. La musica è sospesa finché la p(i)ena non vi attirerà, acquaterra/terracielo, con morte certa.
Id: 48376 Data: 09/04/2018 06:20:22
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Lonely stranger*
Devo essere invisbile! Lungo le strade affollate, strisciando sulle mani e sui ginocchi, con gli occhi graffiati, li vedo bere e mangiare mentre io chiedo libertà. Anche io ho sete e fame, due volte al giorno. Essere straniero, e solo, è ben oltre il mio debito. Se sia questa la strada, non so; la continuo. Nessuno mi incoraggia, non farlo neppure tu. Stai dietro. Qualcuno dice: salvati con l'elemosina. Rispondo: dammi un’occhiata mentre vado via. * tributo a Eric Clapton: Lonely stranger
Id: 48141 Data: 25/03/2018 10:48:32
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Il croco
Guadagno centimetri in bellezza ma mi piove dentro. Un croco violaceo cosa ne sa dell’amore?
Id: 47928 Data: 15/03/2018 19:55:55
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Il tradimento della neve
La neve apparve in un’apoteosi di romanticismo! Catalizzava un'innocenza furba: i fuochi si riaccendevano! Il paradosso della neve. La silente paralisi della terra, i buoni propositi e poi il dileguarsi beffarda, di più: cinica.
Id: 47535 Data: 26/02/2018 15:13:23
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La crepa
Io provo vergogna per la morte civile, piango per l’uomo tramontato a se stesso, e disperso come un rifiuto. Io provo vergogna e piango per l’uomo e la donna, per il degrado e la sterilità, per il Kaos, per la libertà monca, per ogni accumulo di ipocrisia.
Io provo dolore e m’indigno per la fine dell’uomo sociale, per l’uomo inappartenente. Nulla salvo se non la bellezza paradossale della caduta.
Id: 47170 Data: 13/02/2018 08:55:42
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Passeggiata
La barca rientrava e noi tramontavamo. Le parole evaporavano con le espirazioni. Da qui a lì - pochi metri ancora - il bagaglio si è ridotto in coriandoli. Dall'acqua un gabbiano rincasava con la prole.
Id: 46990 Data: 04/02/2018 19:58:26
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Fantasmi
Apparivano con la luna piena o col mare in tempesta. Al mattino tornavano latitanti. Ritornavano nell’ozio, sull’orlo del vuoto, nel bel mezzo di un convito. Leggeri all’arrivo, ripartivano con bagagli traboccanti. Puntualmente zelanti, attaccavano nella calura, come il solletico. Nella routine, incogniti, ma sempre attivi. La sostanza di cui sono fatti non esiste in natura; è linfa immateriale. Se fantasmi, furono buoni. Agirono da esperti nel rimettere a posto le cose eliminando polvere e usura, sparendo a lavoro finito, con un fischio leggero come un mezzo sorriso.
Id: 46843 Data: 27/01/2018 22:42:04
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Stagioni
Se sia più poetico l’ultimo ramo stecchito o la gramigna spuntata anzitempo, non so. Le stagioni s’incontrano ai piedi dell’albero. Poco ha da dire lui, che è inchiodato alla terra.
Id: 46620 Data: 18/01/2018 17:35:38
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La storia delle storie
Sembrava Natale, tanto gravida era l'aria. È una storia di tre donne in una sale da tè con tazze ordinarie e dolori in finta porcellana di chiaro stampo maschile. Sorseggiavano complicità.
Id: 46011 Data: 28/12/2017 15:34:46
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Ciò che avviene
Ripenso il tuo sorriso e lo sguardo irrisolto, sfuggente. Il tempo ha aggiunto sarcasmo al nostro dolore piccolo piccolo.
Id: 45586 Data: 09/12/2017 19:34:35
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Piove, e se piovesse per sempre
“Piove, e se piovesse per sempre”* sarebbe per le contingenze: di qui la terra, di là il mare. Per lo sforzo di non lambirsi. * citazione da Pierluigi Cappello
Id: 45104 Data: 15/11/2017 09:27:05
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Il cieco
Una poesia del bisogno: Il sole ha sete. Una poesia dell’esuberanza: Canta per me. Una poesia della speranza:
Il cielo è una nuvola attraversata da un cieco.
Id: 44959 Data: 06/11/2017 19:54:03
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haiku
in armonia due cani e la padrona la palla e il sole
Id: 44824 Data: 28/10/2017 21:06:30
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Trasformazione
Appesa al lembo labile delle nuvole: forma e trasformazione.
Id: 44732 Data: 22/10/2017 21:01:05
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Helianthus annuus
Vorrei parlarti dei girasoli. Della loro ostinazione: fieri al mattino, sorridenti la notte. Hanno un piano preciso: esportano gioia dal basso, in alto e fuori. Aggiungono luce all’imbrunire, all’alba sono liberi. I girasoli, ignari di poesia e di ogni altra parola. I girasoli, manipolatori della paura.
Id: 44368 Data: 25/09/2017 18:01:06
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Osservazione
stranieri a se stessi, con sguardo neutrale, assistere a come piove sul senso generale delle cose.
Id: 44024 Data: 02/09/2017 12:25:05
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Ultimo atto
Dietro le finestre persone mangiano in un silenzio buono, come sleggendo un libro già letto. E' sera, il racconto potrebbe concludersi. Voglio ipotizzare - tuttavia - un inspiegabile colpo di scena: l'avvicinarsi di un'onda anomala.
Id: 43931 Data: 25/08/2017 21:16:45
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La materia universale
E dunque rimanere: il passato è appartenenza. Nella memoria, all’origine delle fibre che ci costituiscono, ritrovarsi. E se la materia s'infrangesse sugli scogli dell’umana dissimulazione?
Id: 43906 Data: 23/08/2017 17:04:10
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Inquadratura
La luna provò a inquadrarli, per un attimo sembrò rapirli in fondo al fiume. Apparve una schiuma: i pensieri taciuti e che ancora tacciono. L’istinto si spense. Se qualche rivendicazione c’era stata, non c'era più. Proprio allora i gabbiani guadagnarono la scena.
Id: 43816 Data: 16/08/2017 13:19:20
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Il lusso della poesia
Emanava lo stesso silenzio dei cortili d'estate, interrotto dalle cicale. Non preannunciava eventi, invitava a gustare i dettagli: il pignolo ripetersi della fisica delle onde. Era un flusso. Che si fosse come sospesi tra coscienza e desiderio era materia di psicologia. Rimanere nel non-tempo del ricordo, inappartenente, era il suo specifico. Avevano avvertito: nell’otium il probabile, nel negotium il reale.
Id: 43547 Data: 19/07/2017 16:15:05
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Fisica elementare
Cosa sarà al passaggio dei venti? Se passaggio non è ma solo probabilità, non c'è un verso nell’universo, solo la trasformazione da un sasso a un'emozione, da una conchiglia a un bisbiglio. Siamo accadimenti.
Id: 43377 Data: 02/07/2017 17:49:19
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Il piccione
In casa è entrato un piccione. Muove l’aria ma non vola, cammina. Disperazione. O cos'altro lo spinge oltre il confine della prudenza? Fame? Solitudine? Non riprende il volo. In assenza di vento, osa la più grande incoscienza.
Id: 43321 Data: 28/06/2017 08:42:54
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in assenza
è insieme colore e rumore. un ricordo: passa e ripassa. mareamaremareamaremareamaro ri_definendosi luce e sapore nel contenitore.
Id: 43232 Data: 19/06/2017 11:01:51
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Verifica
La bontà germoglia dalle secche. E' un cinguettio, è l'odore di minestra o l'appartarsi. Dicono che il tempo è generoso, che tornerà come vento delicato o rumore di città: agirà, non ti turberà.
Id: 43152 Data: 12/06/2017 10:54:36
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Bene dice il poeta
a Franco Marcoaldi Bene dice il poeta: cominciate a vivere. Se l'ha detto, era ispirato, non disperato. L'azzurro non sempre preannuncia il sereno. Non a caso alziamo gli occhi a un'avvisaglia di pioggia.
Id: 43040 Data: 02/06/2017 14:46:42
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Poesia d’amore
Quest’amore-risacca. Quest’amore che arranca. Quest’amore che infrange un’altra mattina. Allontanarsi non dalle secche, né da onde e marosi, ma dal sonno: si affonda!
Id: 42538 Data: 24/04/2017 09:17:46
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Camminando nella città vecchia
Passi e gatti escono dai muri con respiri felpati. Il mare è intonato al cielo. Il buio sta comodo dietro i panni sciorinati. Che piova o no, rimarranno appesi a un filo.
Id: 42439 Data: 17/04/2017 11:31:54
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In rebus temporalibus
Ti parlai dal sonno. Sussurrai che, sì, eravamo da tempo senza cuore: avevamo disertato i luoghi delle rivelazioni. Di notte, i segni si facevano più chiari: ombra e luce in proporzione perfetta. Il fatto che mancassero certezze invitava a sognare. I sogni sembravano veri. Corsi a guardare i moti del cielo. La luce divampava spegnendo il cero del sonno. Le ombre erano aghi in sostanza di luce. Apparve una chiesa sul fiume e noi l'attraversavammo. *** Dai e dai impari il verso giusto. Comprendi che vivere fa rima con stare e persino con ricordare. Non le cose, ma tramite le cose. Ricordare o forse immaginare? Prima sommessamente. Poi arditamente: una visione, un desiderio, un volo. E si fa ordine nel caos dell’attendere. Si dipana il filo trasfigurato di eventi incombenti. *** Come sia il dopo: una strada d’acqua, un ponte sulla tempesta. E se fossi tu la tempesta? La tempesta e insieme il passaggio. Decidere di attraversare il ponte e sentirsi come galleggiare.
Id: 42105 Data: 26/03/2017 21:53:40
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Com’è accaduto#poesiapoeti
È accaduto per strada: ha trovato il riflesso di un fiore, ha pensato che fosse un regalo e lo ha preso.
Id: 42030 Data: 21/03/2017 16:59:05
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Haiku tagliente
Pena improvvisa nel ricordo degli occhi. Taglio e_sangue.
Id: 41935 Data: 15/03/2017 08:50:38
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Primavera
Crepitano piano gli ultimi mucchi di foglie secche. Il silenzio che segue certifica la clamorosa gioia del fiore.
Id: 41865 Data: 08/03/2017 22:01:49
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polvere di stelle
una bianca espansione in a_ritmica continuità di forme e molti spiriti ignari a se stessi in giro infinitamente da era a era da spazio a spazio corpuscoli vaganti e solitari. tu e io la carne della nostra carne porzione infinitesima e straordinaria (straordinariamente in vita) dispariamo come luce di stelle, cadiamo... per poterci ritrovare?
Id: 41694 Data: 25/02/2017 21:00:29
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Il dettaglio
Vorrei anch’io come il poeta davanti alla cascata osservare i volti di chi va e chi viene leggeri e gravi non altro desiderando che la luce su un dettaglio che nessun altro ha visto né vedrà.
Id: 41520 Data: 14/02/2017 17:43:08
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Dopotutto
Attendo (a) esperienze di suono e movimento, notte, fatica e paura. Mi aspetto appropriate poesie da non confondere col normale struggimento. E qualcosa di vivo - dopotutto - mentre crollano i sogni con le cattive abitudini.
Id: 41229 Data: 26/01/2017 15:08:11
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Deve essere inverno
Nessuna parola: deve essere inverno. Solo echi, come rughe leggerissime. Deve essere inverno, sì, la normalità.
Id: 41086 Data: 17/01/2017 15:18:15
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Vuoto necessario
Mi fu necessario il vuoto come gli alberi alla poesia. Mi fu necessario il mare e la benedizione della pioggia. Non siamo immuni alla bellezza. Ma quanto rumore, quanto sangue e quanta grazia per essere finalmente vuoti.
Id: 40730 Data: 28/12/2016 15:57:20
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Alla poesia
Si torna alla poesia della terra e della pioggia, degli occhi e dei vecchi. Delle madri e dei figli, a una sola parola, ma viva. Si torna alla poesia quando i capelli si arrendono. Si torna alla poesia per rimanerci, ma ignari come prima di nascere.
Id: 40577 Data: 11/12/2016 19:01:33
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Marcella
Torno a Marcella, ai suoi occhi di cielo sotto il cielo della sua nuova casa. La casa dei petali d'argento. Un petalo-bambina tra spifferi e tendine in mezzo a bambini aggrappati alla vita come all’unica superstite fotografia. Squisita la cena, dice Marcella ma poi... forse confondo le cose con le case?
Id: 40334 Data: 21/11/2016 22:24:25
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colpa
la poesia è una colpa? o non piuttosto utilità, addirittura miracolo - come il sole o il mare - puoi stare altrove, volendo
Id: 40099 Data: 04/11/2016 09:44:19
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Fuga
Razza umana: assente. O sfasata per pochi istanti, mimetizzata con le parole. Alla poesia preferisce la pioggia, spreca la notte, teme l'alba, è in fuga. Pietra d’inciampo a se stessa.
Id: 40095 Data: 03/11/2016 18:18:45
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Tre_mare
Il mare chiamò e non rispondemmo: la terra non resse, il cielo si arrese. Attendemmo. Con pallidi battiti, i cuori smagliati, ritrovammo il bandolo: a ridosso, un ulivo fiorito_
Id: 39991 Data: 28/10/2016 09:35:53
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Noi alberi
Non so se manchi ritmo, gioia o profondità. Il rumore delle foglie, il calore del sangue o l’affondo nel presente. So che l’albero ubbidisce alla legge del seme. Non dubita, non sceglie. Assorbe certezze terrene e le restituisce verdi.
Id: 39832 Data: 16/10/2016 19:33:02
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Vanità
Non servono specchi per riflettere. La consapevolezza è una ruga allegra.
Id: 39680 Data: 08/10/2016 11:06:27
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Al dunque
Lontana dalla poesia perché più vicina alla realtà. Non sono parole poetiche necessario e vero. Il rovescio del rovescio della medaglia semplicemente è vivere. Ma se la vita corre, io aspetto la seconda occasione. A domanda risponderò che l'acqua nuova sta nella botte nuova.
Id: 39404 Data: 17/09/2016 15:23:29
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La luce di settembre (rivista)
La cogli tra attenzione e distrazione. Un brillio veloce un avviso fugace un’idea balzata in testa. Al mattino si sparge: “Il futuro non è un campo incolto”. E si accinge all’orto. Intona un canto che risuona - invero - dentro se stesso. Sussurra: “L’aria è colma di imminenza”. Poi s’eclissa. Settembre impermanente, la sua luce svanisce. Lascia la sensualità delle mele e dell'uva.
Id: 39287 Data: 08/09/2016 14:57:21
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Il carrello
Ho rivisto la donna strabica. Spingeva il suo carrello con l’azzurro degli occhi. Guardava oltre l’incrocio seguendo una vaghezza o forse il filo di un suono che si perdeva nella città. Avevo sassolini nella mente e respiravo con tempo squadrato. Così è passata: una pagina di musica senza il coro.
Id: 39265 Data: 06/09/2016 19:32:52
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da uno scoglio a un albero
Guardate le rotte dei migratori. Da uno scoglio a un albero, dall’incertezza alla paura, dal bisogno al desiderio. Il fremito di lasciare la terra, poi il respiro del mare. Se oggi l’aria è salata e ieri era pregna di terra, la medesima luna sorgerà da uno spiraglio del futuro.
Id: 39142 Data: 26/08/2016 20:10:38
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Il sonno dei giusti
Sfidano aquile e rondini, vincenti scommettono sul mattino. A sera, stridii. Il volo, la tenuta, la discesa gli indecifrabili fischi. Il fiume trascorre sotto di loro.
Id: 38956 Data: 10/08/2016 08:20:08
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E che, l’ineluttabile?
E che, l’ineluttabile? I cinguettii e i rantoli dei superstiti: poi, come per pudore, si acquietano nel lungo silenzio. Gli scomparsi, ritrovati sotto gli ulivi, coi sogni sbranati dal cinico sole. E che, le vite hanno sindacati? E il frinire delle cicale, appena fuori dall’urlo del buio? L'erbaccia dilaga: una coperta pietosa affinché nulla si dica del nulla. Le trattative con l’abile mercante del destino avvengono sulla tratta dei treni che viaggiano lenti. Ora smettete la musica.
Id: 38618 Data: 13/07/2016 10:59:34
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Omaggio al poeta in tempo di guerra
Sordida realtà. Sordi poeti. E come potevamo noi cantare?
Id: 38511 Data: 04/07/2016 16:57:30
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Borges ha detto
Borges afferma: quella donna mi fa male in tutto il corpo. Offro la mia sconfitta in cambio d’amore. Offro fantasmi e ricordi in cambio di verità dubbie. Borges non parla di miti, non di una ferita nell’io. Dice: non serviranno erudizione, nuove abitudini dalla notte dei tempi. Dice: la luna piena, mentre vuoi chiudere gli occhi.
Id: 38362 Data: 22/06/2016 11:09:54
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Un testo peraltro perfetto
Passeggiare con te è così: le nuvole sono refusi in un testo peraltro perfetto. Le condivise certezze, però, non ci difenderanno dal sole e dalla pioggia. L'ignoto ci medicherà? Osserviamo la gratitudine, non dalla giusta angolazione. La tua concretezza: un catalogo di disillusioni e fenomeni. La mia: un romanzo di formazione in formazione
Id: 38272 Data: 15/06/2016 18:39:51
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La dimostrazione
Non ci tiene lontani lo iato tra passato e futuro ma il coraggio che non abbiamo avuto nel dimostrare il teorema dell’incastro: le nostre identiche malattie, l’essere combacianti. Così, monchi, attraversiamo la vita cercandoci nei libri, interrogandoci, abbinando significati inediti a parole evocative come musica, mare, vento, foglie.
Id: 37989 Data: 27/05/2016 15:22:11
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Archeologia
Il tempio precipita nel verde. Noi, scontornati da un azzurro totale, ci stagliamo giganteschi e ostinati come l’albero di fico. Il nostro presente legato alla valle, a chi l’ha levigata, nelle ere geologiche... I vasi con fiori e le nostre anime, ubriache di bellezza, si sganciano infine da ogni appartenenza.
Id: 37888 Data: 22/05/2016 22:30:32
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Plagio
Tutto intorno è solamente pioggia e Francia (sprofondati nel buio di un accordo), il futuro è un’astronave che gira il compasso del mondo. Tira vento e normalmente si amano i gatti, si mangiano gelati. Qualcuno bestemmia alla luna. Quando è inverno, si indossano i guanti senza dita. Ma poi, di quali apelli ci si può fidare? E la musica acquarellata?
Id: 37826 Data: 19/05/2016 10:39:36
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Segni dei tempi
Le gerbere sfiorite... Correvo, tenendo a mente l’immanenza di ogni attimo. Ma inavvertitamente sono andata oltre.
Id: 37674 Data: 07/05/2016 18:23:10
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Esame di coscienza
La mia vita spirituale è ridotta ai minimi termini. Scabra, come un torsolo di mela. In tempi ruggenti, l'ho addentata. Ne escono ancora zuccheri e poche altre molecole. Seguirne ora la fragranza non sarà illusione (spero). Senza annunci di croci, sa di terra, di cose umane.
Id: 37634 Data: 05/05/2016 09:54:03
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Tramonto
Un’ombra geometrica taglia in due il giorno. E' stato un giorno bello e caldo, stanotte m’imbacuccherò.
Id: 37484 Data: 25/04/2016 18:25:20
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Non come Matisse
Aggiungo altri fiori al mazzo artificiale. Il viola col giallo, l’arancio con l’azzurro. Il rosso, il fucsia. Colori e presenze: una folla. Tessuti tende tappeti: li lascerei fermi, non come Matisse con la sua danza.
Id: 37461 Data: 23/04/2016 13:04:27
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L’origine
(Nella notte forziamo il non-so del cielo ma infine cediamo alle consolazioni). Scommettere sul sogno. Isolare la memoria. (Ogni fiume conosce l’origine ma va al mare.)
Id: 37400 Data: 18/04/2016 22:16:34
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Per
Per il sole. Per il bene. Per le assenze. Per il verde. Per un dolore sordo. Perché non ho parole per dire ti amo.
Id: 37341 Data: 15/04/2016 14:21:58
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Donne e bambini, e voci tra i veli
Donne e voci tra i veli e bimbi dietro la palla, trilli di cellulari. Lunghe vesti, passi fruscianti occhi e premure di madri. Accanto sfiorandosi, sorriso di sorelle speziate nel dolce assoluto sole comune.
Id: 37236 Data: 07/04/2016 16:17:42
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Allo scadere dei trent’anni
I Allo scadere dei trent’anni, dalla penombra ti consegnerò una lunga lettera come quando nel sogno si cerca di gridare e la voce non esce. E’ probabile che questa mia ti troverà in un dormiveglia dal quale soltanto ti scuoterà il lento frusciare dei fogli. I segni andranno a posto quasi per attrazione, come l’ultima tessera di un puzzle. II Per quanto sfuocato sia il finale, non sarà il tempo ma la luce a concludere. Bisognerà mettersi di lato, cogliere il barbaglio di un particolare laddove la forma totale non appare, scommettere sulla promessa, indovinare il punto di vista. III Seguirà una tua risposta. Immagino il tono: sarà autorevole. Nessuno di noi potrà dire: rimpiango. Trent’anni annichiliscono, raramente risuscitano. Mi è parso – o mi parrà? – di vedere un guizzo nell’occhio destro. La palpebra ti dava un’aria bonaria, un’espressione un po’ dimessa. Ora ti dona un’aria bizzarra ma non emana confidenza. Averlo saputo prima, il finale, non saremmo qui ad argomentare sulla cenere, coi vetri appannati e i panni troppo umidi per questa stagione.
Id: 36948 Data: 20/03/2016 22:37:08
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il camminante
gli occhi ai piedi: camminare e guardare. (sfonda il buio, prende appunti. talvolta se ne sta sulla punta di un ramo) ha taciuto la parola scaturita dalla notte. ha spostato lo sguardo. (chi ha detto che il poeta soffre? soffre più a dire che a camminare.)
Id: 36855 Data: 14/03/2016 19:51:08
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Lady Greensleeves
Spendevamo il tempo in_canti. Imparavamo dai nostri inciampi. Gli orologi servivano soltanto per essere svegli. Eravamo nelle cose. Le manicheverdi celavano ambizioni e stralci di illusioni. La legge non ammetteva interpretazioni. Avremmo dato - e demmo - la nostra testa in corpo e spirito: ma più potente di un amante fu la morte.
Id: 36719 Data: 07/03/2016 15:05:15
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un riflesso di haiku
esce una luce dalla buia pozzanghera riflettendovici
Id: 36297 Data: 12/02/2016 00:31:42
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La grotta
Nel gomitolo delle parole, non ti fermerei. Sconfineresti, vapore tra le nuvole. Sussurreresti al filo d’erba il segreto intermittente della gioia. Non saresti lo screzio della poesia né il rintocco dell’assenza, saresti come un canto nella grotta.
Id: 36151 Data: 01/02/2016 17:14:51
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haiku del pomeriggio
nulla si muove tranne il sole: una spada dal vetro al ventre
Id: 35913 Data: 21/01/2016 16:25:29
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essere poeta#SaveAshrafFayadh
se ci avessi saputo fare, avrei fatto; pensare, avrei pensato; dipingere, avrei dipinto; invece dico ciò che non si sa: essere. sulla mia voce strozzata la vostra ombra risuona (il non-essere). e ancora dico quanto bella è l'innocenza.
Id: 35733 Data: 14/01/2016 09:27:47
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now
tempo è di coscienza di gioia.
Id: 35670 Data: 10/01/2016 21:21:54
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Capodanno
Ritornare alle pietre, alle case serrate. (Il vento gonfia le acque). Della costa riporto a casa l’orlo. Il parto. (In verità si parte. E giù pioggia). Non si avverte più l’odore del mare. (E questo silenzio solidificato)? Altrove l’anno è cambiato già. Il domani è un appello.
Id: 35591 Data: 04/01/2016 17:01:04
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natività
dormiremo su giacigli di paglia, torneremo a sentire il sapore del pane. aspetteremo nella penombra gli indizi del risveglio. faremo memoria. e ora spogliati, voglio vedere le vene aggrinzirsi e farsi violaceo il sangue nel parto.
Id: 35399 Data: 17/12/2015 15:05:44
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Voi siete qui
una sorta di male si espande, si annida nella logica e nella paura. infrange i limiti della salute ma alleggerisce l'anima: il divenire.
Id: 35301 Data: 08/12/2015 19:19:05
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Ode all’ascolto
E’ tempo di ascolto. Oppure di cammino. A un respiro intenso risponderebbe l'affondo del piede. Così, insensibilmente, crescono gli alberi. Forse camminano.
Id: 35158 Data: 26/11/2015 08:56:43
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Le Langhe
Si procede a passo d’uomo. Nella cascina scoppietta l’alloro. Sui muri rimbalzano vibrazioni da antichi suoni. Si confida nell’immanente.
Id: 35071 Data: 21/11/2015 08:23:49
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haiku della speranza
a passo d'uomo nella nebbia stanando un rosa pallido
Id: 35019 Data: 16/11/2015 19:21:46
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Via Appia
Si fa dritta la strada, chiara la prospettiva. Il sole dirada la nebbia sui profili di pini e cipressi. E' sereno. I passi misurano i giorni, le basole i morsi del tempo con solchi, levigature. Rimane il rosa del cielo sotto l'ombra delle torri: un avviso che attende. Dev’essere questa la via che conduce al mare.
Id: 34902 Data: 08/11/2015 19:01:58
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vetro
oltrepassare il vetro per approdare a mezze verità poi ancora fluttuare nella nuvola delle possibilità indagare la rara materia dello stupore ritornare al reale sapendo di non sapere provando a scostare la tenda del pensiero_
Id: 34819 Data: 01/11/2015 08:15:30
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haiku caduco
d’autunno l’albero spaginato: un taccuino già completato
Id: 34780 Data: 27/10/2015 18:00:54
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camminare
urge nuova epifania dell’ordinario. è mattina, ci illuse la parola, il camminare ci è dolce.
Id: 34609 Data: 15/10/2015 17:21:51
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lana
cielo giallo: l’inverno partorisce. captando le doglie in ogni avviso, la grande assente chiamiamola lana o tenerezza.
Id: 34550 Data: 10/10/2015 10:25:14
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la pioggia prima che cada
la pioggia non tarderà e sarà come se l'estate non sia accaduta. i sogni, la consolazione della musica: rinunciare ci sembrerà appropriato. gli amici, le abitudini, certi inafferrabili discorsi sul tempo - se sia fatto di materia o di soffio - non basteranno a indovinare l'imminente natura del buio. peraltro, resteranno certezze: il sole, le persone, le emozioni, l'esserne catturati.
Id: 34513 Data: 06/10/2015 09:02:46
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Primo ottobre
M’interrogo sul sorriso esausto del cielo: a volte sembra dormire, a volte meditare. D’improvviso, lo scroscio. Pare dica: ci sono, ci sei? E noi, con ombrelli grigi, filtriamo il suo grigio. Finché un nuovo abbaglio un rumore, un amore ci farà alzare le braccia in una preghiera blasfema.
Id: 34463 Data: 01/10/2015 10:15:44
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Definizione del reale
Strati su strati su cui gli umani battono i piedi in una taranta ansiogena. E se il reale non avesse voce? Certe mattine, allora, mi attacco ai rumori. Il respiro, la sveglia del vicino, e una cosa astratta: la musica. Se tacesse la musica, esisterebbe il reale?
Id: 34437 Data: 28/09/2015 18:26:51
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L’estremo baluardo
Una lumaca dopo la pioggia. L’ambizione del vento. L’orizzonte che curva. Quattro voci a cappella. Gustare l’autunno. La fuga. La duna più alta. La prossima illusione. Ogni specie di albero. La mente indebolita. I bambini. L’equinozio. La relatività. I cortili e chi li abita. Estremo baluardo: la bellezza.
Id: 34362 Data: 21/09/2015 16:56:12
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Il gigantesco fiato della poesia
Ho occhi per vedere, orecchi per udire. Le rime m’innervosiscono, il mio ego si è perso allo specchio, non spiattello i dolori, non urlo alla luna, agli abbagli non cedo. Un sommesso rumore dal mondo: i morti riversi, l’ignoto sparire in un albero.
Id: 34198 Data: 08/09/2015 13:56:24
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Praga è un ragno acquatico
Io non so se le statue, i mendicanti fieri, la lingua in cui inceppi, gli specchi. Cosa osservi, staniero? Forse l'ombra dei cimiteri, i fregi art nouveau, le donne? Dietro al bancone della taverna pensi al fiume o al gelo che verrà? Ti assale la nostalgia per Jan Huss ? Oggi non c'è messa: tu dove andrai? Non so se Ginger* trascinò Fred* nell’alchimia dei ponti: ora si abbracciano, ora si respingono. Se siano le marionette o la figura di Mozart a predare i turisti come ragni. Poco ho capito, stregata anch’io. * Ginger e Fred, o Casa Danzante: così sono denominati due edifici di Praga, ad opera degli architetti Vlado Milunic e Frank Gerhy.
Id: 34112 Data: 01/09/2015 17:24:28
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Nuvole
C'è un modo di essere nuvole e di non-esserlo, insieme. Esposte, eppure pronte a sparire. Veloci, leggere o cariche come pensieri, il breve esistere - l'apparire e poi il fuggire - mi assomiglia.
Id: 34016 Data: 22/08/2015 10:45:23
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Tornado
E’ rimasta una nuvola grigia tra i palazzi dove la tromba tra torme d’oscuri panni squassati ci ha lasciato. Dilegua la tempesta, con svolazzi d’ovatta: di nuovo bonaccia. Una fresca corrente, poi cattura lo sguardo la pigra distesa di acque. Sento che dietro guaisce un lamento di bestia: estrema richiesta.
Id: 33988 Data: 19/08/2015 20:16:51
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Chiedo scusa
Chiedo scusa alla poesia perché ne ho perse le tracce. Chiedo scusa al vento per non averlo invocato. Chiedo scusa al mare per non stargli vicino. Chiedo scusa alla terra per non averla né riconosciuta né disconosciuta. Chiedo scusa alla notte quando cadevano le stelle. Chiedo scusa alla realtà se ho annullato i ricordi. Chiedo scusa ai ricordi perché li ho solo dimenticati.
Id: 33978 Data: 18/08/2015 19:46:39
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Mutazione
La casa resta piccola ma gli spazi si espandono contro ogni legge fisica. Qui da me vive l’immaginazione e si gode del mare come fosse a due passi. Lungo la strada si respira l’immenso, ogni prigione si schianta. C’è un grande silenzio dentro l’eco di questa mutazione. La casa resta piccola ma i venti l’attraversano come fosse mare aperto.
Id: 33853 Data: 04/08/2015 23:16:24
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Pessoa
Pessoa (o uno dei suoi eteronimi) sostiene che siamo cicale e mosche: anche noi passiamo l’estate lontani dalla filosofia. Sostiene Pessoa (o uno dei suoi eteronimi), che, nella pioggia o nel vento, la sossego sussurra il nome dei morti. Pessoa (o uno dei suoi eteronimi) dice se tra l'origine e l'ignoto c'è la voce del mare?
Id: 33723 Data: 24/07/2015 14:56:12
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canicola
la dinamica del ventilatore: le pale ventilano il futuro, le occasioni da cogliere al volo nel gorgo di ciò che è tramontato.
Id: 33675 Data: 21/07/2015 12:18:25
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Estate romana
L’incendio del cielo percuote l’ora. Densi fiati s’alzano. Balenano fate morgane. In via del Sudario, una donna si copre col velo. Dai sampietrini al fiume, traversare il deserto verso l’esilio.
Id: 33500 Data: 08/07/2015 13:00:58
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la morte del poeta
a Pietro Menditto, 29 giugno 2015 Il fiato caldo dei fiori sui morti di oggi... Ma non sono cessati, restano al sole. Altri fiori si aggiungono. Un uccello migratore lascia segni di pagine. Le nubi si spostano: il poeta si consegna.
Id: 33330 Data: 29/06/2015 12:31:22
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je suis tunisienne
molti partirono, qualcuno parte ora, altri partiranno: è un mestruo. la luna nasconde l’angoscia della sua faccia.
Id: 33311 Data: 28/06/2015 15:14:25
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l’ozio
minimi spostamenti d’aria nel fermo-immagine: sfogliare pagine, in onesta pomeridiana latitanza. alternare il non-sapere al voler non-sapere: è questo l’ozio.
Id: 33270 Data: 25/06/2015 19:35:17
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autoritratto
Fuggo dal mare per bagnare l’anima. Mi asciugo col telo indiano che mi ha venduto un Uomo.
Id: 33246 Data: 24/06/2015 10:33:01
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Solstizio
Vegliare nel giorno più lungo, dormire nella notte più corta: sia così la mia vita. No no e sì sì, come ha detto qualcuno che parlava oscuro e vedeva chiaro.
Id: 33183 Data: 21/06/2015 11:49:20
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La pianta grassa
Ha preso tutta l’acqua degli ultimi sei anni - dice Marcella -. e mostra i fiori sfacciatamente rosa con le spine puntate a est (speranza?) nel deserto del palazzo. Un gelsomino s’infila nel muro sbrecciato.
Id: 32648 Data: 24/05/2015 22:15:56
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Natura/cultura
Preferisco il respiro. Ma mi insidia un libro lasciato a metà.
Id: 32571 Data: 21/05/2015 00:06:52
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Aneddoto
Un giovane timido cerca una luna diafana: Ne trova una sanguigna. Quale spreco, di notte!
Id: 32517 Data: 17/05/2015 20:52:40
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Gratta-capo
Ogni cosa ha il suo posto, il cuculo nel nido il figlio con la madre. Anch’io nel mio guscio : (unghie di gatto grattano . O forse è un cammello.)
Id: 32458 Data: 13/05/2015 22:00:39
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Tempo di maggio
Bianco mattino, sciancato di idee, amaro di slanci. Pagina vuota, sottodimensionata. Lavorìo di materia, non-riposo. Il vento è un graffio. Porterà un eccesso di azzurro.
Id: 32414 Data: 11/05/2015 16:50:14
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Visto dai bambini
ispirato al film "I bambini sanno" di Valter Veltroni Un grande lago, quasi una bocca spalancata. E due occhi ripieni di verde: così vedono Dio. I bambini. La schiuma del mare, brivido improvviso come uno schiaffo. E ancora: un sorso mentre corri.
Id: 32257 Data: 03/05/2015 09:22:32
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L’uccello di ferro
Molti cieli sono azzurri, molte rocce sono madri. Posso chiederti chi ami, pilota? Quale è la distanza dall'unità di misura del tuo vuoto? Punti, colori, pezzi di puzzle... Cosa vedono davvero i tuoi occhi? Alle tue spalle chi c'era? Puoi dirlo, pilota? * sul disastro Germanwings, 24 marzo 2015
Id: 31627 Data: 27/03/2015 09:13:55
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acconsentendo
il fiume scorre, i piedi sono immersi, chi doveva parlare ha parlato: tanto basta. è muto il volo delle civette a confronto coi gabbiani. (iniziare con un non e finire acconsentendo.)
Id: 31054 Data: 06/03/2015 09:26:01
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Composizione
Ho sistemato il tulipano viola tra la rosa e il girasole: è completo lo spettro dei colori. Manca solo la perfezione.
Id: 30971 Data: 02/03/2015 23:07:55
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Eraclito e gli epigoni
Ho amato le sorgenti più di ogni altra cosa. Fiumi sono passati, ma talvolta ero distratta. Mai è stato così così bello questo fiume: la fresca rotondità dei sassi, una carezza (in)eterna Nulla cambia, eccetto me. Dunque tutto accade dentro. Intravedo una grande spianata da qui al grande delta.
Id: 30897 Data: 27/02/2015 15:59:02
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La forma degli alberi
C’è un momento - alla fine dell’inverno - in cui stanno in un gesto essenziale, intirizziti, privi di orpelli. Gli uccelli non vi si accomodano. Il cielo è pietoso. Ma a breve il legno si ammorbidirà, spunterà un frutto molle tra i solchi. Nessuno pensi che sono impreparati alla vita, né che provino vergogna. In loro è già amore. Si protenderanno all’esterno, impudichi, come vecchie signore ancora pregne di dolce desiderio.
Id: 30686 Data: 20/02/2015 22:13:06
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happiness
fino all’ultima propaggine dell’istinto, cantarono. poi, sazi di luce, deposero suoni e ali in caldi cantucci. ora incontrano il dolore: uno screzio nel buio. ma il sole li trafigge, respirano.
Id: 30582 Data: 16/02/2015 20:10:17
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Mia nonna è vissuta cent’anni
Mia nonna è vissuta cent’anni, con le mani ha contato lane e giorni. Mia nonna è partita in un cielo di latte, col vestito elegante e una rosa sul petto. Mia nonna mangiava pane e latte. Aveva dei nodi alle mani e lavorava, lavorava anche coi nodi. Mia nonna parlava. Parlava e taceva. Taceva e sapeva. E gli altri, li faceva parlare. Sentiva il telegiornale. Ogni tanto scuoteva la testa e la maglia, trovava l’errore ma non disfaceva il lavoro e non spegneva il televisore. Mia nonna dormiva. Dormiva e vegliava. L’ho vista dormire persino mentre faceva la maglia. Finché se n’è andata pregando di aprire le porte e chiamando Maria, che era la figlia, o forse la madre, e la chiamava santa.
Id: 30263 Data: 04/02/2015 09:40:37
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Piccolo poema del silenzio
a una violinista scomparsa La musica? Un silenzio che trabocca dall'orecchio assoluto. Udire? Immaginare. La materia? Fusione di silenzio e realtà. Il reale? Ciò che non si può dire. Tutto è stato già detto e la vita procede anche senza di noi. All’invisibile risponde l’inudibile. La musica non pensa. Il silenzio è un violino.
Id: 29960 Data: 21/01/2015 17:43:11
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Il probabile
Ignari di essere l'universo, cerchiamo l’immagine di noi stessi alla finestra del dubbio. Il reale accade ma noi narriamo solo il probabile.
Id: 29905 Data: 18/01/2015 20:09:39
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Fisica per non adepti
Non altro che bellezza nello spazio che curva e rallenta. Ma qui - nel tempo - si deve nascere e rinascere!
Id: 29872 Data: 16/01/2015 22:24:17
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La visuale
Ricominciare dalla luna. Rimanere nell’alone della sua visuale: le montagne appianate, i tetti spalmati, il mare senza profondità. Piccolo uomo che guarda in su.
Id: 29751 Data: 10/01/2015 07:24:16
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la crepa
della neve mi appartiene la lentezza, ma di più lo scivolare via lasciando pulito ma qualche nuova crepa.
Id: 29599 Data: 31/12/2014 15:48:29
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nascostamente
natale coglie acerbi gli alberi nelle viscere della terra. le radici scomparse. ma ecco origina dalla parola un dipanarsi della memoria che approda infine a un oblio pago. ma nulla si vede. nascostamente avvengono cose giuste e cose antiche.
Id: 29475 Data: 24/12/2014 11:28:21
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haiku definitivo
tra nero e bianco nello spicchio di luna l'ultimo uomo
Id: 29409 Data: 19/12/2014 23:05:20
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le parole scomparse
spogliate di orpelli infine sono tornate con in testa un cappello di fate hanno sognato voli innocenti hanno cantato i suoni rimasti: gomitoli dentro una scatola
Id: 29288 Data: 12/12/2014 10:41:40
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i tulipani
tornare a sorprendersi dei tulipani coi capi chini, quasi oranti_ gioire della loro vita schiva del loro sonno semplice
Id: 29234 Data: 10/12/2014 06:52:14
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quello spogliarsi di foglie
quello spogliarsi di foglie coi medesimi ritmi (o poco dopo) rincorrendo_si piano in un cerchio più ampio - il tempo proprio delle cose - immaginando anche un altrove o forse l’origine (del distacco) nel frattempo lo sguardo posato dolcemente sulle miserie dei corpi
Id: 29134 Data: 03/12/2014 14:18:28
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il gancio
lancio un amo al cielo: è ora che il cielo si accorga della fatica di uomini e bestie, e dall'acque sollevi agitatori di stelle: i perturbatori
Id: 29073 Data: 29/11/2014 19:30:06
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spreco
la speranza non è persa di raccogliere fiato laddove l’aria manca sottile vibrazione, fremito di un’agonia: spreco di vita
Id: 28912 Data: 23/11/2014 22:12:35
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ex-post
di come non-saremo non immagino nulla e, sì, lo temo. d’altro non mi compiaccio allora che del non sapere
Id: 28845 Data: 21/11/2014 08:07:41
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Cosa poté infine la pioggia
Cosa può la pioggia? Le vene sono secche, le crepe sono aperte, ma non ci sono lacrime. Poi arriva l'illusione.
Id: 28670 Data: 14/11/2014 11:14:39
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Euridice/Alina 1
"È questa la zona in cui mi muovo quando sono alla ricerca di una risposta - nella mia vita, nella mia musica, nel mio lavoro, nei miei momenti più bui. Ho la sensazione che tutto il resto all'infuori di questo non abbia significato... Resto qui da solo... con il silenzio". Arvo Pärt Sei morto mille volte ma non persempre. Torni dal centro della notte, porgendo mani armoniose a un suono verde di cetra. Ma ecco dispari, muti aspetto, sei ombra, vivo ancora ti volti alla mia voce rarefatta. Anche io canto, pur morta, e m’incanto. http://www.youtube.com/watch?v=pwZMzT1kpU4
Id: 28480 Data: 06/11/2014 10:29:19
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P(i)ena di luna
La luna! Rieccola, (ri)velata. Le ho chiesto: sei sola? Mi ha detto: Spaccata e non basta la mia luce a metà. La mèta è oltremare.
Id: 27932 Data: 11/10/2014 08:10:57
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Il grande buio
La notte chiede complicità. Il grande buio prima di nascere, chi lo ricorda? Eppure lì che facciamo pace col giorno.
Id: 27863 Data: 07/10/2014 15:36:07
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waiting for
giorni innaffiati notti spolverate_ aspettando godot... la casa è linda gi armadi aperti ecco: (ri)appare! la sua testa è quadrata o forse è un cappello?
Id: 27732 Data: 01/10/2014 08:55:19
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Il vaso
Uan rosa di stoffa e una vera sono insieme finite nel vaso. Azzardo: tra vero e falso la bellezza con_tiene.
Id: 27696 Data: 29/09/2014 18:02:55
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L’anello
C’è un albero secolare dove passo, di tanto in tanto. Le radici hanno sfondato la terra e, come un anello, si sono ricongiunte al tronco. Lì si è accucciata la luce. Così anch'io mi abbandono al reale.
Id: 27524 Data: 20/09/2014 14:21:28
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deserto
non cerco parole nelle secche del giorno - sarebbero sabbia, un colpo di tosse - di sera, nella brezza, ci sono granelli
Id: 27509 Data: 19/09/2014 09:15:58
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La bambola settembrina
Sa di buono settembre, sembianza del reale. Il passo si fa più umano, i gesti sono ripensamento, memoria, ringraziamento. La bambola, a settembre, non vive inutilmente. Qualcuno la ritrova, la mette nel cerchio.
Id: 27186 Data: 02/09/2014 12:55:16
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Adriatico 2
Vorrai tornare ai tuoi scogli, uno a uno. La memoria rimane in circolo, come un veleno ma necessario. Non possiamo dirci immuni. Con le àncore ai piedi, pietrificati, ci eroderà lo stesso mare.
Id: 27031 Data: 23/08/2014 17:03:46
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Adriatico 1
Stesso mare, stesso sud. Ma il vento è da nord, fa creste corte, bizzose di un verde con intenzione viola. Come un ruggito. Convincersi che tutto è finzione? Perché? Che il finale sia tragico nessuno lo ha sentito.
Id: 26957 Data: 19/08/2014 15:22:51
*
Agosto
Quest’aria che scava, arrotondando. Questa voce estenuata. Queste ombre lunghe di uccelli come crepe nella luce. Dalla terra sembra di sentire i morti. Un tranquillo controcanto. Un drago che approda, infine.
Id: 26944 Data: 18/08/2014 20:24:28
*
Lulworth cove*
Nella baia, una grotta. Nella grotta, una bambola e un ciuffo di fiori. La lapide dice: Sue è qui e Adie, devoto, ha adagiato nel vento le sue ceneri verdi e blu. Come una virgola nel mare, ai gabbiani giungerà notizia, nel loro liquido volo. * p.s. Azzardo, da principiante, una traduzione in inglese. Si accettano correzioni. In the bay, a cave. In the cave, a doll and a wisp of flowers. The tombstone says: Sue is there and Adie, devoted, has placed in the wind the ashes blue and green. Like a comma in the sea, to the seagulls the news will arrive in their liquid flight. ***
Id: 26870 Data: 13/08/2014 09:01:11
*
di passaggio qui
vi lascio i miei fiori stremati e le (im)potenti musiche vegliate sull’ardore dell’essere anche voi di passaggio.
Id: 26804 Data: 05/08/2014 13:45:12
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Dove vanno le rondini
Quando partono i figli, un amniotico silenzio ne protegge le rotte, dalla forma del volo si vedranno le tappe. L’acqua rompe le nuvole: nascerà un altro viaggio.
Id: 26725 Data: 30/07/2014 23:11:26
*
La pelle non ricorda
a Cristiana Fischer La bestia dorme. Nessuno ne sospetta la passione, piuttosto la lungimiranza. Accanto la noia. Come fosse un rumore fondo o la buccia di un frutto. Molti gli passeggiano accanto nelle ore del suo sonno. Lo sfiorano. Ma nemmeno la pelle ricorda. Se la luce lo sovrasta qulacosa tremola poi si inabissa di nuovo.
Id: 26625 Data: 23/07/2014 17:32:35
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Il dubbio di Desdemona
Il mare era ossessione - la sabbia sul comò è allucinazione? Se poi la notte penso non sia vero, il mattino è rivelatore: hai detto buongiorno ma io non c’ero.
Id: 26573 Data: 19/07/2014 08:02:47
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Dimostrazione del teorema
La precisa direzione è tra ciò che finisce e ciò che non comincia. Prendi la luce. Non si ferma sul nostro lenzuolo ma è nelle pieghe.
Id: 26544 Data: 16/07/2014 11:30:31
*
di fiori. a S.
di fronte all’uomo che muore, si tace. persino i fiori chinano il capo. proprio accanto, da un parto, è ora nata una rosa. l’aria è febbrile di fiori, di pianti: chi vede - tra i morti - la rosa ?
Id: 26452 Data: 10/07/2014 10:47:19
*
la cognizione del dolore
sotto una pioggia leggera, come un volteggio di stoffe, si apre il mattino: non credo che sia speranza. da giorni un corvo ritorna sullo stesso tetto.
Id: 26241 Data: 22/06/2014 11:34:15
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poeti e poesia
tutto questo scrutare, indagare: non c'é presa sull’asfalto bagnato. il filo che cuce, chi può udirlo?
Id: 26162 Data: 17/06/2014 15:39:32
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lattescente
rari voli d’uccelli_ nidi sparsi, foglie perse. e le figlie? le stelle? una luna abnorme lattescente illumina i visi resi piccoli da un mistero o da un presentimento.
Id: 26106 Data: 14/06/2014 11:45:10
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a-canto
la musica si apre e si chiude con la luce mi raggiunge non cercata_ ma io fuggo verso l’a-canto di un denso silenzio un respiro appena appena
Id: 26096 Data: 13/06/2014 16:35:09
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in necessaria trasformazione
è cosa buona la chimica di questi mondi nascenti e morenti, in necessaria trasformazione. ma dov’è finito il vento? la contromossa verrà forse dal nulla?
Id: 26077 Data: 12/06/2014 11:12:01
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approssimazioni
giallo è il tulipano cresciuto a giugno. (il ragazzo studia e suda). (panni arricciati tra la tenda e il vuoto) (le figlie-farfalle ammarate su spiagge verdi) le cicale cantano poco, era la prova generale. c'è un’ombra buona nella dissolvenza: la parola vero.
Id: 26002 Data: 07/06/2014 15:09:55
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idrapoeL
Potrei dirti dell’ultimo raggio tra le piante. Dell’energia di un neonato. Del silenzio che spinge fuori la musica. Lo senti il grido? Che non sia la parola infinito? Impronunciabile, dietro la siepe.
Id: 25932 Data: 02/06/2014 16:08:10
*
il triangolo
- sono felice dice il mare al cielo - io aspetto dice l’uomo di passaggio - dammene altre e conta le pietre e le sue lacrime piene di luce.
Id: 25841 Data: 26/05/2014 11:46:40
*
dialogo
tu innaffi il tuo silenzio io vedo il mare verde prigioniero delle parole ed entrambi ci pensiamo muti.
Id: 25813 Data: 24/05/2014 09:28:52
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beati voi poeti
beati voi poeti che non avete parole né silenzi_ rimanete in grazia e con gioia in vita, inspiegabilmente. vi perdete la morte.
Id: 25780 Data: 21/05/2014 21:46:33
*
haiku dell’identità
cade sul foglio l'ombra, ma non rimane scrivere meno
Id: 25711 Data: 17/05/2014 09:33:39
*
di fiori - le mandanti -
di fiori è facile parlare. si fanno guardare. di fiori è facile parlare più che di uomini e di amori e anche più che di morte benché i fiori siano polvere, fango, putrefazione, se pure sembrino vita, bellezza e quache volta amore. di fiori è facile parlare perché ascoltano. ma sappi che non ubbidiscono alle stelle - le mandanti -
Id: 25622 Data: 10/05/2014 18:06:11
*
il gabbiano serotino
lo scoppio del grido serale_ al mattino, dei grandiosi indizi, la pantomima.
Id: 25612 Data: 10/05/2014 07:48:34
*
Nei dintorni dei dintorni
In attesa dell’attesa. Il vento ci scopre, la pioggia ci spruzza, l’istinto di dire “tana” ed è subito sera.
Id: 25536 Data: 04/05/2014 11:50:10
*
Lo sguardo
Vorrei per un giorno lo sguardo di Miranda, investita dopo il lavoro nelle case dei ricchi. Ora altri puliscono lei immobile sul letto nella camera con vista. Impazzano i gelsomini, le rose appassiscono. Le ho portato limoni freschi, al sicuro nell’armadietto: il numero sette è un numero o una disgrazia? Un turista e un anziano attraversano senza guardare. Dove sono finiti gli occhi?
Id: 25494 Data: 01/05/2014 16:06:39
*
faccia a faccia
al quinto piano della quotidiana gioia - ora si compie - i fiori e il vento. pietà mi coglie, e una smorfia: faccia a faccia il nulla, quanta pena fuori!
Id: 25465 Data: 28/04/2014 23:01:42
*
Dal nuovo molo
Un'onda-schiuma di fronte alle case porta via l'amaro. Nel grembo d'acqua chiara, fresca e addolcita, si intravede ancora, qui dal molo, quache grumo d'alga. Hanno messo una croce. Resisti mare mio, cuore pulsante, feto rannicchiato.
Id: 25384 Data: 22/04/2014 14:24:38
*
L’immagine di noi
Pare venga del fresco dall’immagine che ho scelto di noi: due alberi lontani, controluce. Altri restano sul limitare di una nebbia diffusa. Sono alberi tutte quelle ombre, più piccole, più grandi, in un chiarore fioco: si risparmiano il buio del desiderio. Dalle radici emana l’umido respiro della corteccia. Al silenzio del muschio aggiunge stupore.
Id: 25304 Data: 14/04/2014 19:25:12
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la profezia del pruno
a suo tempo il pruno selvatico profetizzò ciò che è in atto ma ora tocca a noi - civilmente - aprire un tavolo e disquisire se la primavera sia in anticipo o noi in ritardo. sulla poesia.
Id: 25232 Data: 09/04/2014 07:37:30
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Confine
Penso a Ulisse, lo s_confinato, e mi dico: andiamo, è ora, la vita è tracimata
Id: 25156 Data: 04/04/2014 16:42:16
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Albero scalzo
Avrei potuto crescerti addosso, albero scalzo, avvinta come le corde di un violoncello. Invece scelsi l’aria quando cambiò la stagione. Un luccichio marino, un ricordo, l’ombra delle pietre sulla sera, e i corpi sparirono in una musica quasi violenta. Se avessi la forza di un fiotto di sangue, la spalmerei su ogni istante, su muschio, alghe, neve, e tutto ciò che si muove. Lì dove sei tu - dolori nel tronco, colori di foglie - è nudità. Ti coprirei allora i piedi come chi è devoto alla terra.
Id: 25142 Data: 03/04/2014 16:31:32
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La fortuna
I poeti cantano il nulla e quanto contiene, la chimica dei sogni e dei pianeti, i gemiti animali. Il poeta tiene a bada l’istinto. Lavora a certi geroglifici della carne. Il poeta sospira perché è sopravvissuto. La fortuna, del resto, aiuta i poeti, non solo gli audaci. Fallace è il poeta che non scrive. E’ come un malato di cancro. Il poeta vive di giorno e, a volte, anche riposa. Sa fermare lo sguardo. Se mette mano alle cose, le muta. Mai se stesso, piuttosto la sua ombra, il suo rovescio.
Id: 25092 Data: 31/03/2014 13:47:55
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I cieli aretini
I cieli di Piero sono spicchi puntati su geometrie esistenziali. Le donne, monumenti di fierezza sorretti da strutture angeliche. Santa e indiavolata intelligenza, forore di studio, mano che ordina in simmetria. Piero, occhio implacabile versa nel colore le sue certezze. Contemplare quei cieli, profumati d’erbe e medicamenti, è una vocazione.
Id: 25061 Data: 29/03/2014 12:00:21
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Appello
Ti prego. Nei carnali orecchi passa e torna con echi d’oro. Riposi in un vibrare di farfalle? (sono ferme le mie ali) E ora: la supplica.
Id: 25000 Data: 24/03/2014 20:55:14
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Val d’Orcia
Spianata di cielo tra cordoli di nuvole bianchissime: un lungo treno lanciato. Coni d’argilla, acqua, miniere e verde metodico, fiero. Rapido passaggio nel tempo, luogo di felice spaesamento.
Id: 24961 Data: 22/03/2014 10:06:20
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a jan lisiecki
potrei morire in bianco e nero tra le dita di un ragazzo biondo (praticamente un figlio) durante estatici assoli. potrei morire benedetta per mano di chi ama con le mani. potrei morire in totale dolcezza toccata da un polacco di nome chopin e da te, jan lisiecki, che ne evochi l’oblio, e sei innocente come l'unto in spirito e materia. potrei morire ora e nulla aggiungerei alla tua bellezza nè alla tua intensità.
Id: 24829 Data: 16/03/2014 10:02:54
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Evocazione della luna
Il lembo dell'antico velo. Una mano aperta sulla marea. Un grumo di farina sulla spianatoia del cielo : parusia. Nel suo ciclo, si compie la storia. Per noi è annuncio, sempre.
Id: 24804 Data: 14/03/2014 15:24:31
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certi, altri
certi: ai lavori manuali. altri come bambini. certi: vincono premi. altri: inseguono l'astrazione. certi: amano. altri: soffrono. ma i neuroni-specchio, loro sì: imitano la vita e la propagano.
Id: 24754 Data: 10/03/2014 20:23:44
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nel frattempo
cene austere, rari sogni, segni e parole. il filo tira, se tirato. cuce con gesti semplici, ma non stanchi. dove stiamo andando, fratello?
Id: 24682 Data: 06/03/2014 21:28:06
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i cinque sensi ovvero la grande bellezza _roma_
tempo era che non mozzava il fiato la vista di te, generosa, in una posa distesa profumata d’eterno e di ora. ho udito della tua grande bellezza: posso toccarti?
Id: 24617 Data: 03/03/2014 13:19:20
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La canzone del cotone
Mia nonna uncinettava: filavano ad uno ad uno i pensieri e l’aria del pomeriggio. Il respiro svuotava le ore: si muovevano soltanto i polsi, le dita e, come saette, gli occhi. Ancora è calda l’anima, sulla coperta: “Finite il lavoro e fatelo riposare”. Così cresce il progetto, a balze. E ancora vive la pianta, germoglia il cotone.
Id: 24588 Data: 01/03/2014 10:04:46
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Epifanie
Oggiè dentro un vestito fucsia come un albero di giuda. Anche il mio libro ha pagine pregne di sgambettante primavera. Davanti alle epifanie, chi dice: è solo un cambio di stagione?
Id: 24530 Data: 25/02/2014 17:58:12
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La torta
Lo zucchero fuso in forma rotonda, la ricetta è applicata ma non soppesare ogni dose: sciogli e colma bisogni. Mani in_pasta. Cedevole, asciutta fragranza lievitando si svela: àmala, aggirando l'amarezza.
Id: 24479 Data: 22/02/2014 11:33:46
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fauve
è un eccesso d’azzurro_ il viandante non ha dubbi, le idee non hanno ragione _ solo i piedi misurano_ la gioia
Id: 24451 Data: 19/02/2014 22:57:44
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paradiso
quest’idea dell’eden - io, te, una spiaggia - è amore? sarebbe forse felicità se i panni, intanto, non si seccassero al sole. così sporto ai confini del nulla, col vento a favore, sei tornato vittorioso, col trofeo bianco, madido fino ai denti.
Id: 24393 Data: 15/02/2014 16:54:51
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il contratto
chiedo scusa per questa febbre che mi sottrae al mondo e ringrazio la trasparenza della finestra oltre le quali il mondo continua il suo corso col sole in servizio a regolare contratto
Id: 24369 Data: 14/02/2014 09:55:08
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l’attimo prima della tempesta
quel diavolo nero - il cielo cobalto - esplode ma non cede. gravido d’acqua come una croce livida e chiodi liquidi.
Id: 24352 Data: 12/02/2014 16:34:06
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la tosse
mi rassegno al non-senso del respiro e non chiedo - piuttosto credo - in chi mi ha venduto lo sciroppo del domani: certo più dell’oggi.
Id: 24294 Data: 09/02/2014 00:01:45
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La bellezza non si consuma
Il già detto: quale orrendo scenario! E voi, poeti, fino a quando? Riposano i semi. La pioggia dilava. Parla un rumore di foglia e voi non l’udite. Non vi appartiene la festa. Il cammino vi appare un crinale che né luce squarcia né fede. Se anche il pianto è asciutto, ma il fiume tracima
e voi tutto questo tacete, poeti, chi griderà la bellezza non si consuma?
Id: 24224 Data: 03/02/2014 20:39:41
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stroke
si è scollata la membrana nello schianto d’ira. striduli coltelli violentano le zolle. se il mare sapesse non avrebbe più il coraggio della trasparenza. ora parliamo, dissanguiamo l’abisso.
Id: 24052 Data: 23/01/2014 21:33:44
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haiku a scacchi
hiaro di luna regina batte il nero candidamente
Id: 23938 Data: 16/01/2014 18:14:03
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La casa sul lago
Le quattro del mattino e non ti stavo pensando prima che mi prendessi nel sonno. Vorrei essere uccello e raggiungere la casa sul lago, scivolare nel giuncheto mormorando: c’è il sole.
Id: 23812 Data: 08/01/2014 09:23:39
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unicum
chiedo come ci si orienti al tramonto fatto certo che il rosa del cielo tal quale si rifletterà nell'identico mare
Id: 23752 Data: 03/01/2014 18:46:03
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aquilarco - su un brano di giovanni sollima
sorvoli i minuti rubati al sonno, origine, omega e armonia. ininterrotto canto, richiamo nella dimenticanza. l’aquilone con l’archetto forma
l’aquilarco, ala dal ligneo corpo. Non potrei, col violoncello, essere Sollima Giovanni, nato a Palermo. Ha musica nelle viscere, invece a me prende le orecchie e sparisce. Non potrei ciò che fa Giovanni Sollima, nato a Palermo. Lui è il violoncello. Io amo il suo canto lungo di gioco e di apoteosi. Io sono dentro il fodero richiuso.
Id: 23387 Data: 05/12/2013 10:50:45
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Il violoncello
Non potrei, col violoncello, essere come Sollima Giovanni, nato a Palermo. Il violoncello è nelle sue viscere invece a me prende le orecchie e sparisce. Lui ci parla, a me sconvolge. Demone seducente: ma se non avessi cuore? Ignoro quando s’aprì il varco e volò via
capovolto nel bianco. Non potrei fare ciò che fa
Sollima Giovanni. lui è il violoncello. Io amo il suo canto lungo, leggero gioco e amarezza. Sono come chi attende il turno, muta e notturna, dentro il fodero richiuso.
Id: 23358 Data: 02/12/2013 23:34:19
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inverno
Le radici si fanno profonde La pioggia disperde le foglie/figlie. Luce e buio s'incamminano decisi verso la compassione. Appare una tinta d’azzurro con vortici rossi. Irromperanno festose le cornamuse. La palingenesi sarà un ritorno.
Id: 23231 Data: 22/11/2013 17:20:40
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La terrazza di Marcella
Quando arriva il suo compleanno, tra i pilastri compare, per un istante, una striscia d’azzurro: sono gli occhi di Marcella. Dal settimo piano tutto è piccolo, le foglie del ficus crescono. - Il cielo è un inganno - dice Marcella. - è come fosse mare - e tira le tende-vele, libera dalla gravità.
Id: 23147 Data: 16/11/2013 20:41:40
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fedeltà
nella notte deflagrò con voce di violoncello e uno struggimento fondo, un vuoto, un dolore, un accordo fermo, un loop mi dissero: torno. nella casa del non so mi prese e, piazzolla colpevole, dissi: non lo so ma non nego.
Id: 23116 Data: 14/11/2013 19:01:04
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Novembre
I went into the room, near the secret heard you, then I loved. Novembre: porti un lutto immotivato.
Id: 23074 Data: 11/11/2013 23:15:08
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d’Altro-ve
Quando saremo anime trafitte di luce, vivremo in relazione? O vibreremo a distanza e solo per simpatia? Vivi non ci trascurammo, dolci aguzzini l’un l’altro. Trascolorati, romperemo le catene? E ora cosa siamo: alberi troppo vicini?
Id: 23026 Data: 08/11/2013 09:11:54
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l’oggetto intermediario
è tanto che non parlo: ho perso la chiave. eppure c’è vita sul mio davanzale. rompere i vetri? invece scrivo e batto i denti. sotto il coperchio c’è l’in(de)finito. io non ti penso, ricordo soltanto.
Id: 23001 Data: 05/11/2013 18:34:46
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caduco
sfioro i profili dei tetti. ovatto l’interno delle finestre dalle grida residue d'estate. preparo la morte dell'amica luce: sono l’autunno caduco e calmo. vengo e muoio ogni anno, umanamente.
Id: 22905 Data: 29/10/2013 22:49:33
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il pesce
dico del cielo panciuto e plumbeo dico degli occhi persi dico della luce appostata dico del non saper dire. dico - allora - del mare mimetizzato nel piccolo stagno e un lungo pesce s'aggira.
Id: 22875 Data: 28/10/2013 15:29:26
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la metafora
dall’astratto, trarre materia e movimento: sfiorarsi la mano è un abisso, meglio un abbraccio.
nello spazio del gioco, c'è la metafora di un ruolo.
Id: 22851 Data: 26/10/2013 12:30:36
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muto-cosmos
c’è qualcosa in pentola. proliferano in ordine e sapienza, nel brulichio, gli elementi. il tuo logos digiuno solitario stride come un satellite fuori dall’orbita.
Id: 22771 Data: 20/10/2013 14:02:19
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et laudes et orationes
l’ultima stella nel tuffo dell’alba. striano il visibile poche nubi: passata la notte. non ancora s’affollano flotte e già spargono gli echi le lotte di ieri, se non sono abbracci di ombre con corpi. vivi si va per nuova piega di tempo, stirando l’ignoto per farlo noto, candida-mente inchinandosi, cum laudes et orationes.
Id: 22733 Data: 18/10/2013 09:47:34
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Circle dance
Arzillo il cavaliere, la dama è leziosa. La coppia è sotto l’arco - unire le braccia - parte col destro, torna coi ruoli scambiati. Tempus fugit, l’attacco si perde, al croce-via si sfiorano, cambio turno, ora il cerchio finale, tacco punta, punta tacco la fine è arrivata presto!
Id: 22721 Data: 16/10/2013 21:07:43
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L’echeveria rosa polverosa
Misura dell’eterno riannodare le radici al presente. Non drena ferite, la terra, nutre l'acqua. Feconda. In_vasi di gratitudine dura l'echeveria rosa polverosa.
Id: 22647 Data: 11/10/2013 19:57:52
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Era nostra la notte, scivolando
Era nostra la notte, scivolando come l'acqua di falda. Presi a schiaffi dalle irte luci dell’alba, intorbidavamo i gesti diurni. Guardavamo i nostri ombelichi, d’altro non parlavamo che di ferite ancora infette. Poi abbiamo guadagnato chiarità. Le mattine sono ora spari d’azzurro sulla tenda dei nostri segreti. Come i gatti, strizziamo gli occhi allo scandalo del sole.
Id: 22605 Data: 09/10/2013 10:24:47
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Ambulatorio ortopedico
Il punto di vista è alto (dai vetri entra un pezzo cospicuo d’universo). Da qui ogni miseria si sbriciola, come una frattura scomposta. Con materna premura, s'inganna l’attesa... di una stampella. Nella sala dell’ambulatorio, i miei fratelli indiani ridono sotto il cielo che s’intrufola nella corsia, sgambettando. Non succede niente. Cosa conta un piede rotto quando navighi a vista tra le nuvole?
Id: 22583 Data: 07/10/2013 17:58:05
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nuvole di città
qui le nuvole si siedono, lì soffici sbuffi in campo aperto improvvisano una danza euforica. qui gli uccelli fingono
un'immobilità contro natura, lì è una gara con gli aquiloni in spumosa esuberanza. qui la forma si contorna di scuro, lì d’improvviso
draghi accendono il mare. qui, sotto un cielo bloccato, ho provato a immaginare l'oltre
che lì ho toccato.
Id: 22573 Data: 06/10/2013 20:50:35
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è rimasto, tra te e me, un muro d’acqua
è rimasto, tra te e me, un muro d’acqua. materia impalpabile ma puoi leggerci un po’ di noi. la luce trapassa e scivola, non distingue i colori, non c’è nemmeno l’ombra di una pagaia che affonda. le vibrazioni si fermano davanti alla prua. dove appoggia lo scafo, tra liquide crepe, c'è solo un sibilo: il tuo nome.
Id: 22552 Data: 05/10/2013 07:48:42
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Letizia
i migliori: andati via. ancora il sole, verso sera: tutto deve essere pacato trascolorare nell’oltremare. così il passaggio dei vivi. il dolore, dopo.
Id: 22535 Data: 04/10/2013 09:43:39
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tredici corpi
la guerra si consuma sotto spoglie di colombe e avvoltoi ventredifuoco: non-umani che si odiano. sul marmo sbarcano cadaveri oro-sabbia nel marespecchio. cielo, dove sei? passa gli ultimo migratori: azzurre rincorse verso una casa. hanno detto casa un giorno, un giorno soltanto tredici corpi sommersi, riemersi.
Id: 22497 Data: 02/10/2013 09:14:59
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malkosh - l’ultima pioggia di stagione -
nuvole ondiformi (il mare è sotto), la bufera ha scoperto trucchi. passiamoci il segreto. nella grotta sacra, nudi e selvatici, spingiamo aria in su, immersi nella vibrazione. risonanza, ricordi, l’eco dell’ultimo tuono.
un vago mormorio: il sogno del ritorno.
Id: 22480 Data: 30/09/2013 15:14:53
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verso l’inverno
sarebbe ora di un po’ di prosa: rifare letti, riempire carrelli prima che l’inverno avanzi. fiori di auree primavere poetizzarono già. qui - piuttosto - le miniere di futuri con garanzia di fattibilità. sulle troubled waters si compia l’ardua metamorfosi. nell’erica se ne colgano i segni e nell’acerbo aranceto.
Id: 22440 Data: 28/09/2013 08:57:21
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respirare
nulla da dire: litanie. non altro che continuare dentro/fuori fuori/dentro, labora et ora. qui et ora. voci d’argento - da quale limbo, dove andiamo fratelli? - niente più vale dello stare soli nel vetro del chiostro: fiori, neve, abbandoni. nulla da aggiungere, respirare.
Id: 22279 Data: 16/09/2013 19:44:04
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14 settembre
Ti ringrazio per il miracolo della Carne e della Fonte. Se il nascere coma la sete, viva la vita! AcquaViva. Rinasca dal deserto della Croce nel giorno dell'esaltazione. * nel giorno della nascita dei miei tre nipotini
Id: 22257 Data: 15/09/2013 10:24:36
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crudele
come il sole sulle macerie di un terremoto. crudele e inutile. sarà per questo che ogni fiore nel buio si chiude, non muore.
Id: 22230 Data: 12/09/2013 22:35:25
*
sto per rimettere mano alla ventiquattrore
un grigio lenzuolo sulla città. una manciata di minuti all’autunno. scocca l’inflessibile senza siglare accordi con l’ imminente troppi colori feriscono, ma l’azzurro che riporta a casa. i sogni stanno in scatole piccole.
Id: 22199 Data: 10/09/2013 18:19:28
*
Un poeta di valore
Un poeta che parla di morte vale di più. Uno che abbia almeno toccato un cadavere. Uno che scopra l’enigma del ridere nei geloni delle ossa. Che disseppellisca la carne sua. Riconoscerlo dalla forma delle ciglia, dal segno d’aquila sulla fronte, dal sole che mugola sull’argento dello sguardo, può squarciare il tuo occhio.
*Arben Dedja, nato nel 1964, medico e poeta albanese,
vedi http://www.disp.let.uniroma1.it/kuma/poesia/kuma13dedja.html
Id: 22099 Data: 03/09/2013 21:17:11
*
Ragazzo afgano
Porto via i tuoi occhi timidi, ragazzo afgano, e il riccio dei capelli, il tuo francese rotto e il sorriso ingenuo tra i volti di Les Marolles. Ti restituisco i miei orecchini con le rose, l’oro antico della tua memoria, piccolo fiore appeso al sogno cosmopolita. A Bruxelles luccicavano al sole, dentro il velo del pacchetto, i saccottini di verdura. Luccicano i fanghi de la Mer du Nord, nelle tue notti senza luna. Tu, ragazzo, hai tempo per dimenticare e io per ricordarti.
Id: 22072 Data: 02/09/2013 14:40:25
*
f-r-inire
le incongrue cicale, il rumore di pancia. tempo è di consueto nuvolare e qualche volta solitari(e)
Id: 21974 Data: 26/08/2013 18:31:46
*
festa
tre rose tre colori tre corone tre maree tre angeli tre ruote tre cantici tre lune
danzate nelle stanze dell'amore
Id: 21937 Data: 23/08/2013 08:16:12
*
Safari
L'amica parte Io resto a vegliare le cose che crescono o si assestano. Lei starà in un lodge spartano. Io rimarrò su questo alto-piano, all'incrocio dei mediterranei venti. Lei vedrà i leoni, io eviterò la specie più innocua: gli umani? Lei toccherà l'essenza delle cose: i tramonti. Io nel mio vestito di casa, penserò a lei. Le acque si incontrano tutte. Così si spiega l'odore che sento, di un'esotica pietanza.
Id: 21807 Data: 13/08/2013 07:18:53
*
alimini - baia dei turchi
si levano fuochi dal lembo purpureo dell'orizzonte, tinge l'acqua puntuta di scogli un diamante: la baia dei turchi nel corpo bagnato un abbandono mai conosciuto. se fossi nata pesce qui starei beato.
Id: 21735 Data: 07/08/2013 10:05:55
*
Socio in affari
All'improvviso si fa verde,
marrone, viola. In totale solispismo, sconosciuto a se stesso. Prima di traboccare, brontola. Il vento lo sferza: ruggisce. Io registro i suoi melodrammi, le rimostranze gonfie come vele, ogni tanto mi fermo e lo ascolto. Ma resto col ritmo delle mie onde.
Id: 21646 Data: 31/07/2013 10:15:27
*
Le scarpe
Una pietra esposta alla tramontana. Un cactus asimmetrico. Una prova di forza. Il mormorio dei panni, un comò pieno di stoffe che mai vedranno luce. Un gatto molle. Da se stessa mia madre
vorrebbe migrare senza cenni o parole e forse nemmeno le scarpe.
Id: 21632 Data: 30/07/2013 13:53:56
*
autostrada
dalla nebbia emergono paure e alberi. questi scarniti, mossi appena dal flusso. quelle in agguato con lunghe dita. sull’autostrada
vado sempre dritto.
Id: 21563 Data: 25/07/2013 08:30:48
*
Il sassofonista*
Fuoco e fiamme nel sax di Wayne, con lunghissime lingue, parole e rantoli. Pulsa dolore e gioia, alternando le note. Seduttore, fa urlare le pance: ancora, ancora! Ottant’anni tra martelli, corde, spazzole e piatti. La cavea è un ventre: piena o vuota, è sempre affamata.
*Wayne Shorter, esibitosi col suo quartetto all’Auditorium di Roma il 21 luglio 2013, vedi anche http://www.larecherche.it/testo.asp?Tabella=Proposta_Poesia&Id=2252
Id: 21520 Data: 22/07/2013 08:16:59
*
il corpo
ecco un corpo: il mio. se lo conoscessi, te lo presenterei. l’avevo predetto: parleremo altri linguaggi. il corpo. lontano e muto. quasi sempre in esilio. oppure ingombrante: la fame e il sonno. una forma scavata nel vuoto. la mostruosità che ieri non c’era. acqua e cenere. le mani. la voce. cosa so di te? cosa non so di me? certi corpi non si (con)fondono: cocci di bottiglia.
Id: 21511 Data: 21/07/2013 19:26:00
*
Il portafiori
Giallo viola lilla rosa rosso. Non amo quelli recisi - lo sai -. I gambi gonfi come cadaveri in mare. L'agonia nel portafiori. Alcuni continuano a crescere, in un attaccamento disperato. L'acqua si opacizza come liquido amniotico a termine. Certi hanno nobiltà. Bianchi, non spiccano sul tavolino chiaro. Destinati agli altari, anche certi anonimi fiori di campo, - certo più variopinti - Tutti sradicati.
Id: 21417 Data: 16/07/2013 09:56:55
*
il quid di un sogno d’estate
ti ho bruciato sul mio canapè - ti ho poi sognato grondante - ho innaffiato la rosa - è il quid di un sogno d’estate sul verde canapè ti ho risognato sul canapè -
bruciavi e ti ho innaffiato - ho asciugato la rosa - è il quid di un sogno d’estate sul verde canapè
Id: 21400 Data: 15/07/2013 14:10:49
*
Questo sconosciuto
Si levava un dolcissimo vento. Ci circuiva la notte. Poi la metamorfosi! Una bufera tagliò le ombre, profanò il sonno degli uccelli. Così folli in odio ci avvinghiammo. Ti finii. Non si mosse foglia.
Id: 21384 Data: 14/07/2013 12:15:39
*
Sentinella
Sono quella che aggira la notte
e alle campane dice: non siete in tempo! Una stella in anticipo perché ha deviato la rotta.
Id: 21362 Data: 13/07/2013 09:49:42
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il pianoforte
vite appese come panni sul filo del bucato - il mio pianoforte: è anch'esso appeso sull'abisso
Id: 21311 Data: 10/07/2013 19:46:36
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La scuola di Alwasi e Aikije
Alwasi e Aikije, adolescenti nel Niger semi-nomade. Allevatrici. E’ Alwasi la più grande. Sgrana il miglio, lo pesta di giorno. Aikije munge. Raccolgono acqua. La issano sui fianchi dei muli. Fanno festa alla poggia. E' allora che gli uomini dai candidi denti roteano lo sguardo. Le donne li scelgono, i loro denti forti, e scuotono i cerchi. Oggi grande notizia: una scuola. Alwasi lava il vestito. Aikije si fa domande.
Id: 21260 Data: 08/07/2013 09:19:29
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Acquazzone
Infine è venuto a cercarmi. Da lontano un bubbolio, un bagliore sfumato, punto e virgola nel lenzuolo che presto torna chiaro. Più santo della manna sul deserto.
Id: 21242 Data: 07/07/2013 07:29:06
*
Il girasole e la gerbera
Insieme da anni, collocazione provvisoria. Due fiori di plastica: così poco basta a giocare alla vita. Il sole è un accidente: non ne sentono il bisogno. Né chiedono di Dio. Ma di restare vicini vincolati alla materia. Mi è parso di vederli arrossire.
Id: 21209 Data: 05/07/2013 09:06:18
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L’unica moneta
Ci sono ritorni che si consumano in perfetta incoscienza e desideri che mai affioreranno. Altre volte silenzi importanti e precoci segnali d’inverno. Ci è stato detto: la fiducia è l’unica moneta, siamo servi inutili, la porta stretta s’apre a chi sopporta pesi. E ci s’infila, allora in vi(n)coli senza poesia, inseguendo una tenda, immaginando una stoffa più bella.
Id: 21199 Data: 04/07/2013 07:05:35
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Quasi un mito
Un fruscìo, sopra e sotto la terra, l’onda si gonfia fino al morbido schianto. La luce fa il suo corso poi si consegna. E fu sera e fu mattina.
Siamo le mani
di un Dio annoiato, la sua m’bira* e il suo canto immenso.
*riferimento ad un mito cosmogonico africano: Dio, annoiato, riceve dall’Immaginazione il consiglio di costruirsi una m’bira (o sanza) e così, ad ogni suono emesso, si origina un elemento o una creatura.
Id: 21167 Data: 01/07/2013 21:55:02
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Stuccatore
La certezza di nutrirsi (di polvere) nel girone di un normale inferno. Salvador: stuccatore. Plasma, spalma, alliscia, taglia. “Com’è triste essere poveri”. Si piega sulle corte ginocchia e intanto le mani creano. “Estoy cansado de trabajar.” L’indomani sorge prima del sole in Perù.
Id: 21142 Data: 30/06/2013 09:36:08
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La betulla
Apolidìa: non è maledizione ma spaesamento. Essere smarriti in casa propria. Rimanere bianchi su una betulla, mimetizzati nell’irrazionale, in fuga - ma statica - da un predatore misericordioso.
Id: 21115 Data: 28/06/2013 08:30:00
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Strascichi di creazione - dedicata agli esaminandi
Sfilano a ripetizione: chi audace, chi pavido, chi sicuro nell’inconsapevolezza.
Stanati dalla vita, sgranano gli occhi. Materia e onda energetica, curiosi nell’attrito del non-so, tuttora sono in creazione. Proprio come gli esaminatori.
Id: 21050 Data: 23/06/2013 09:23:29
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belgradese
Ti scrivo da un piano alto sì che persino i gabbiani si disorientano. Non ho ancora visto il fiume, dicono meraviglioso quando si confonde con l'affluente e sembrano due sposi al taglio della torta. Ti mostrerei la briosità delle orchestrine, un contrabbasso restaurato, un violino ammiccante. Ma la fisarmonica ha in mano tutto. Gente apparentemente spensierata, con occhi lontani più che convincenti. Qui, di giorno, sale un caldo feroce ma la sera viene fresco dai Balcani. Dietro i parapetti, paure ben ordinate in certi scaffali metaforici insieme a vecchi elettrodomestici. Si teme che il tempo possa cambiare, e non solo il clima, di per sé estremo. Non ho paura ma qualcosa incombe. Sul selciato antico passeggiare è un'impresa, gli odori penetranti dei cibi sembrano occuparti il pensiero, come i colori di qualche vasetto da balcone. Sguardi sensuali si affacciano da case senza specchi: lei porta i tacchi, lui calvo e forte. La loro lingua è dura, gli occhi caparbi, azzurri o nerissimi, a confronto con un cielo aperto (ma non troppo) sembrano elevare la perplessità a filosofia di vita, giacché si è già creduto in molte cose.
Id: 20949 Data: 15/06/2013 11:09:01
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Clausura
Il chiostro è un tripudio di pervinche e di rose. All’ora terza angeli cantano e suonano con l’arpa elettronica sotto dita avvezze all’organo. Due uomini in preghiera appaiono dalla vetrata. Gli affreschi rivivono. In penombra le sorelle scrutano i foglietti della disperazione.
Id: 20870 Data: 10/06/2013 12:30:26
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Scene da un matrimonio
La sposa ride con le fossette. Sull’inginocchiatoio, rose tra_fitte. Fuggono ricordi dai fazzoletti. Nel giorno più bello la sposa inciampa, la veste si rompe, l'anello si perde, il cielo è a tratti, lo sposo si abbatte, e per sempre.
Id: 20866 Data: 10/06/2013 08:34:43
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d’invisibili scambi
essendo stata beneficiata, mi disobbligo_ azioni semplici: strizzare i panni. (invisibili scambi,
gesti chiari: minimalismo affettivo) ritorna il quotidiano. innaffio la parte scura,
la mia ombra.
Id: 20825 Data: 07/06/2013 08:47:39
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Il giaciglio
ad Alessandra Ponticelli Conti Salutiamo le brezze. Nessuna fatica, nemmeno ricordare: è un tempio illacrimato. Salutiamo anche le nuvole. I sogni sono tramortiti, ma sereni. Si dorme, e il risveglio sa di semplice. Un raggio ci trapassa, comunque, pure se nascosti al mondo. Solo per poco non mi avrete, ci ha detto. Riposate.
Id: 20807 Data: 05/06/2013 17:40:36
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quasi artista - epitaffio -
Come uno schiaffo inaspettato. Poi non è detto che sia stata un'artista. Lo ha desiderato, cuore matto, voleva respirare. Ritratto di donna sparita. Ora parlate bene di me.
Id: 20791 Data: 03/06/2013 17:51:03
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bambino gesù
un giorno ti viene a cercare con un messaggio al cellulare. tu sbuffi - proprio ora? - svogliato t’incammini.
un cristincroce, una macchina al posto del cuore. respira e fa rumore. muove polsi e occhi come girandole. la sera ogni clown si sveste. dove si è più esposti all’amore, arriva la notte.
Id: 20768 Data: 02/06/2013 08:15:51
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A uno specchio non c’è rimedio
Uno specchio nella stanza. Fuori: nebbia. Né qualcuno può vedermi. La vicina ha chiuso la porta. La luce devia, la penombra è come dire silenzio. Ma puntuali a mezzogiorno, loro riprendono a cantare: trilli di merli, passeri e fringuelli. Li ho visti!
Id: 20710 Data: 28/05/2013 13:57:42
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Le rose del lago
Nelle acque turbolente del lago, per effetto paradosso, si dissolveva ogni diffidenza. Il merlo del salone aveva buon gioco nel dire “buona sera” agli avventori. Poi arrivò la pioggia, acqua sopra e sotto. Le rose, schiaffeggiate, momentaneamente si arresero. I gatti in guardia. Il gallo cantò fuori orario. Si udiva il suono sordo della caducità, una sorta di vento che increspava il lago dal fondo. Tutti noi nel cerchio liquido: altro non si poteva immaginare. Dunque, le rose. Il luogo ne era misteriosamente pregno. Il cielo, tornato azzurro, si consegnò all’esattezza del loro effluvio, come fosse il momento
del giudizio finale.
Id: 20688 Data: 26/05/2013 19:48:54
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eppure brahms*
non sta nevicando: è solo il tema dei corni e degli oboi - sadness dell’umanità - . col pizzicato dei contrabbassi che affonda nella verità trattenuta a stento il popolo che ha generato brahms non smetterà mai di cantare * terzo movimento della terza sinfonia
Id: 20636 Data: 22/05/2013 22:22:13
*
certamente oggi
ho la solita vita tra le mani, e una corona che richiede tempo, voglia e un silenzio sgranato dentro un gonfio pulsare. se ora piove, il sole tornerà con trafitture insospettabili.
contemplo il dono dell’irradiazione.
Id: 20632 Data: 22/05/2013 15:41:46
*
Lì
tornare a spiccare il passo al profumo di gelsomino alla strada illuminata al docile gesto dell’erba ai baci quasi a memoria nei labirinti. lì dove il vento impolvera e il sudore riempie il mare: lì passavo. lì sono nata.
Id: 20606 Data: 20/05/2013 23:24:14
*
Bianco su bianco
Infine, vuota: nessun nome. Bianco su bianco, nero su nero. Né un profilo di fianchi, né memoria. L'immenso spazio del ricevere.
Id: 20547 Data: 17/05/2013 08:48:03
*
Inedita
Non sapevo neanche di averlo. Dicono il primo caldo, gli ormoni, roba chimica, forse glicemia. Cent’anni accanto. Troppi, da far male l’anca. Poi sento un filo. Un profumo che parte da dentro.
Id: 20421 Data: 12/05/2013 22:17:13
*
invidio gli uccelli
per il volo incosciente, per non stare coi piedi sul presente. perché aggrediscono il vuoto, anticipando la perturbazione. con la stessa ostinazione, noi mangiamo tranquilli
nei nostri nidi.
Id: 20399 Data: 11/05/2013 18:37:52
*
Sindrome del nido
Quando il vostro rumore prese il posto del mio pudore, l’amore vinse, si fece concime. Fertilizzaste il mio spazio, togliendo potere alla solitudine. Tra tutte le voci, scelsi il mormorio
della vostra giovinezza e me ne feci scudo.
Id: 20380 Data: 10/05/2013 20:16:24
*
L’artista e la sua opera
E’ un vecchio trucco dell’umanità condonarsi la pena dell’ignoto. Se avessi le mani di Bollani, per esempio, andrei fiera per le strade del mondo. Mi concederei ai crocicchi per voluttà, non per bisogno.
Id: 20363 Data: 09/05/2013 21:44:12
*
stefanobollani
perché gli uccelli cantano? cosa c’è nell’orribile grido del corvo? è una lingua, la loro, o una musica?
tersicore è leggera, feroce il daimon di stefano, il saltimbanco.
Id: 20325 Data: 06/05/2013 22:57:29
*
L’amore si vede dai gesti
La coperta pende, il lenzuolo ha una piega non geometrica. Risistemiamo le cose raccontiamo l’antica bugia della primavera. L’inebriante odore dei gelsomini sulla carne, gli spiriti e i muri scorticati. Gli alberi obbediscono e tu, mio simile, non prendi parte alla festa? Non senti l’eco delle tibie e dei cembali?
Id: 20304 Data: 05/05/2013 11:54:41
*
La cornacchia e la visione
La cornacchia col suo verso e questa tazza di caffè abissino. Il tuo volto muto e l’attesa del pensiero giusto. Non sento, non vedo. Sto tra le quattro mura dell’ignoto, sotto l’ombra fresca di una nuova visione: un gioco senza scopo.
Id: 20283 Data: 04/05/2013 08:03:01
*
Il ribaltamento_sul Tevere
Ho provato a lanciare il ramoscello: niente, risale il fiume. Il ramoscello controcorrente... E il reale si ribalta: il cielo in basso, in alto il fango. Poco più in là, un alveare umano. Sabbia e pioggia lavano le rive, lasciano stracci sui rami. La materia, coi suoi tempi, lavora il tempo. Ignoro, tra i desolati capanni, quanto manchi al mare.
Id: 20259 Data: 02/05/2013 18:33:56
*
la materia oscura
non-luce, la faccia dell’Altro, la pudica metà della luna, la rete che tiene le stelle. e giace sotto l’atro potente del cielo l’umile terra cieca: chiara materia.
Id: 20230 Data: 01/05/2013 08:39:51
*
le doglie
attendo una debolezza del cielo, uno scroscio improvviso, sì che lo sforzo del parto si cambi in canto.
Id: 20187 Data: 27/04/2013 21:10:15
*
Pazienza
Sul dorso della mano, la parola amore. La pazienza di colui al quale il fiume nulla ha restituito, nessuna ipotesi, nessuna mediazione.
Id: 20157 Data: 26/04/2013 10:32:12
*
La malta
E’ sorto un palazzo tra il giardino e la scuola. I pini facevano ombra, collaboravano. La luce cambierà strada, la terra si riscalderà. L’orizzonte sarà un angusto spazio di libertà solo interiore.
Id: 20127 Data: 23/04/2013 19:25:57
*
Estate
A volte serve un taglio, delicato ma intenso: così maturano i frutti.
Ora entro, la spoglio le tiro giù la maschera e le dico ti voglio.
Id: 20098 Data: 21/04/2013 18:20:48
*
L’opzione
Sto dalla parte di ciò che non ha attecchito, nel canto strozzato, nello stridio che setaccia il cielo. Sto dalla parte di chi non sorride, nel volto ignoto, nel parlottio oscuro dell’insetto scampato all’olocausto. Non sto nel cerchio, non oso.
Id: 20057 Data: 19/04/2013 07:33:44
*
dodici rose
Un giorno d’aprile, alla luce del sole, appaiono dodici rose spremute d’arancio. Con le mie scarpe nuove chissà dove sarei andata se dodici volte e ancora dodici non m’avessi sorpreso con un succoso tramonto e le tue scarpe usate.
Id: 19968 Data: 12/04/2013 16:00:23
*
Con-giunti
Andiamo a braccetto coi nostri discorsi, i figli, il lavoro, i fiori che non prendono, il vaso di ceramica. Con-giunti alla traversa degli artisti, via Margutta, si alleggerisce il passo. Siamo in vacanza, la valigia è piena di casualità, il cielo è finalmente terso/perso.
Id: 19905 Data: 07/04/2013 09:53:48
*
Il mio amico Derek*
Derek dice: le cose non esplodono, si trasformano. Io dico: il pane si è bruciato. Derek dice: dopo Beethoven, la musica è silenzio. Io dico: sarà uno tsunami. Gli chiedo:
il suono di un fiore caduto è più forte del tuono?
Risponde: La carne sbiadisce lontana dal sole.
(* Derek Walcott, vedi http://www.larecherche.it/testo.asp?Id=2104&Tabella=Proposta_Poesia:)
Id: 19768 Data: 28/03/2013 09:23:25
*
la notizia
Che Dio non sia stanco di noi mi ha colto in mezzo agli aquiloni, sulla sabbia bagnata, presso un mare tumultuoso in direzione ostinata e contraria ai pensieri: un tuffo senza impatto.
Id: 19728 Data: 25/03/2013 19:31:25
*
per lei non avevo mai pianto
quel rumore di meccanismo rotto, il cedere delle ginocchia. poi il silenzio si attacca alla pelle come una benda sulla crosta viva. forse non l’avevo guardata? la guerra appiccata a freddo rim-bomba nella stanza attigua.
Id: 19591 Data: 15/03/2013 10:49:51
*
La piazza
13 marzo 2013 Nome, che di figlio hai nome pastore per mandato, sono felice. Se ingenuità o disperazione, non so. Sotto il lampione la pioggia rifrange il buio con le bandiere.
Id: 19573 Data: 13/03/2013 22:58:34
*
al bar della stazione - otto marzo -
non salutiamo più la gente per strada. la gente s’ammazza o muore d’inaudite malattie. mia nonna è già nella tomba sotto il prato di marzo, la mia amica, intanto, sta arrivando dalla nebbia. ho chiesto a Charles, l’alcolista, di moderare il suo linguaggio: non sta bene che nel giorno della festa delle donne mi vergogni così tanto di lui. il cappuccino è ventuo scuro, sembra quasi liquirizia. lo stano silenzio del bar è surreale. sotto il sole diligente avvengono le consuete tragedie.
Id: 19485 Data: 08/03/2013 09:16:53
*
Il poeta e la cantante*
Il poeta era molto stempiato. Portava la sciarpa e una giacca lisa, ma il pubblico attestava il fascino maturo dell’uomo prima ancora del poeta. Alla destra, in carriera, la giovane assistente. A sinistra, in abito di scena, la cantante. Inizia il poeta, la cantante ammicca: ora tocca alla musica. Al rinnovarsi dell’ispirazione c’è chi applaude, c’è chi medita. Il poeta stempiato con l’aplomb dell’impiegato con la sua poesia senza pudore, si affaccia nello spazio s-consacrato di una canzone. *contributo alla riflessione sul rapporto musica/poesia
Id: 19447 Data: 05/03/2013 17:01:51
*
vedetta cercasi
indubbiamente, si è nel tempo numinoso. non senti il lavorio sotto terra? fremono le zolle. il fico darà i suoi frutti. qualcuno proclami (pancia a terra e grande orecchio) cosa vede arrivare in lontananza.
Id: 19420 Data: 03/03/2013 14:51:17
*
L’azzurro trapassava il campanile
L’azzurro trapassava il campanile. Poco prima, squillavano campane di ogni misura. Indizi sul viale ce n’erano: la fiamma dei gerani, la mitezza dell’aria. Ma sui tetti non c’erano fiori. Non avevamo cambiato le scarpe, né dismesso le sciarpe. Qualcuno piangeva. Ad un tratto l’insetto gigantesco si levò, bianco più delle nuvole. Girò intorno al santuario. Salutato il nous, approdò alla metànoia. E noi fummo consegnati a una primavera prepotente.
Id: 19386 Data: 01/03/2013 08:59:51
*
gli anemoni
questa volta ci siamo guardati: c’è spazio tra noi per dare ancora alla luce. dovremo pregare il sole e la luna di non volgerci le spalle. il nostro albero ieri è caduto e prima che scenda la neve, dobbiamo rialzarlo:
stanno fiorendo gli anemoni.
Id: 19328 Data: 25/02/2013 09:01:08
*
L’ala di riserva
a mia nonna Dov’è, nella pietra, il profumo di fresie? E i tuoi capelli? La Luce trapela, ma gli uccelli? Che tu possa spiarli. Gli elfi e i marinai dicono: la più bella. Sei prigioniera, ma con l’ala di riserva. Ti tremano le spalle. Un'aria sottile trafora la terra. Tu non posarti, vola.
Id: 19281 Data: 20/02/2013 20:47:53
*
Centotré
Centotré spettri sulle croci stecchite del fiume e centotré strenui minuti. Sul fondo, stracciata, tra le insidie della sabbia, una donna. L’aspettano al ponte. Nel letto cadaverico s’immette e passa via. Misteriosa attrazione dell’acqua, madre e matrigna, con i tuoi mostri neri.
Id: 19251 Data: 18/02/2013 19:30:05
*
Storia d’inverno
Un giorno apparve emaciato - o forse morto - a domandare ragione del mio silenzio. Da qui non si migra - dice - si fugge. Lo pregai di restare. Come uno screzio era stato l’addio. Ricordo di aver dubitato, allora, che fosse vero. Di questo do testimonianza: la primavera era in piena stagione.
Id: 19226 Data: 17/02/2013 12:16:34
*
tradimento
tangueria, e ti tradisco poesia, per l’estasi sonora. l’accordion apre, chiude l’anima. ti tradisco e tu tradisci me. tangueria, tu conosci la mia gelosia, io la libidine del tuo fiato. cambia il verso, violino, riprendi la parola. non è tempo di sussurri. urla.
Id: 19160 Data: 12/02/2013 19:20:14
*
la sfilata
vi è una strana pienezza di stelle e colori nell’aria. ma la luna, la maschera più piccola, è sparita. oggi siamo più soli.
Id: 19134 Data: 11/02/2013 15:03:07
*
lettera sulle rose i ciclamini e altre sciocchezze
caro, sai che m’apro con difficoltà. voglio dirti che l’aria di primavera mi sfida. già le rose, in gara coi temprati ciclamini, hanno schiuso i boccioli. sempre in ordine, le rose, loro sì sanno mostrarsi. desiderate, rispondono con provata esperienza. c’è tra loro chi s’acquieta per il bacio della rugiada e resta in disparte.
Id: 19088 Data: 08/02/2013 16:21:43
*
Dall’esterno li ho visti confabulare
Li ho visti confabulare all'ora di cena. Io, febbricitante, ho pianto la mia assenza. Una luce dorata piegava su di loro, la lampadina ne moltiplicava i riflessi.
Non resterò vicina ai loro amori nè ai loro dolori - proprio qui è scappata una lacrima -. Di soli e pianeti soli è piena la volta celeste.
Id: 19058 Data: 06/02/2013 19:59:31
*
napoli - rettifilo -
I vicoli respirano un tramonto tossico. Carpe diem, comunque, oggi l’azzurro è una certezza. Stasera si aggira un temporale. Nell’a-temporale, i solerti Cavalieri di Malta sovrintendono: stanno al sicuro le ampolle nel duomo. Nei presepi, personaggi antichi e post-moderni.
Id: 19021 Data: 04/02/2013 19:40:35
*
Gattogrigio
Gattogrigio occhiogiallo, se incroci una passante, raccontale il languore del giorno, tu che notte trapassi con lame ardenti e duri nelle dure ore, concupendo i raggi. Segreto è il tuo nido, libertà il tuo peccato: insegnamela.
Id: 18946 Data: 30/01/2013 17:18:01
*
litania
provo nella lontananza come fossi una luce più che uno spazio, una scia leggera dentro il rumore di fondo. provo ad asciugarti nel sole, goccia a goccia trasparente come certe lacrime. forse sei l'illusione che si sottrae al tempo. provo nelle nuvole come fossi una semplice parola. provo nelle foglie o tra i coriandoli. provo a lasciarti vicino al fiume, nella pioggia, nella terra prima senza orme, misura di un'ombra.
Id: 18911 Data: 28/01/2013 14:36:26
*
quando non ci saremo
quando non ci saremo sarà come non esserci conosciuti. borbottavi mentre lo dicevo in certe diacce mattine con le finestre ancora chiuse. potrebbe accadere in aeroporto alla fine di lunghe attese in direzione, che so, dell’Africa. potrei chiederti indicazioni sul tragitto, come a un estraneo.
quando non ci saremo avremo la certezza di essere stati in giardini altrui, in una normale primavera. ciò che voglio dirti, in tempi non sospetti, è che camminiamo così lentamente da avvertire di ogni passo la magnifica sospensione tra l’ultimo e il prossimo. è facile dimenticarci che siamo ancora vivi.
Id: 18856 Data: 26/01/2013 08:41:45
*
Il cielo di gennaio
Formidabile spunto per sorridere, la luce di oggi, e sorrido, tra le smorfie di un dolore piccolo piccolo. In penombra, luce è preghiera.
Cos’altro chiedere al cielo di gennaio? Ha promesso il sole, eccolo, i ginocchi si piegano. L’aria è di imminenza.
Id: 18829 Data: 24/01/2013 17:54:41
*
tarantola
io salto e mi allungo respiro ed e-spiro, inganno la sorte espiando veleno. il vortice prende la morte alla gola: nel pozzo dei santi io muoio e rivivo.
così muta-cieca al ritmo mi apro, la notte ribalto in arco di viola, il corpo mi duole nell’ambivalenza: simbolicamente bruciata, risorgo.
Id: 18811 Data: 23/01/2013 19:34:22
*
Il pane e le rose_in memoria
L’agguato delle rose sul suo letto... Implorava “aprite le porte”, le deste pane intinto all’olio e la mano per sgranare la paura poco a poco. Le rose accorciano il respiro: il suo ultimo vestito ricamato di petali.
Id: 18774 Data: 21/01/2013 16:38:24
*
d’ora in poi poesie d’amore
d’ora in poi soltanto poesie d’amore. di notti languide e as-sensi, di bisogni e tenerezze, di baci ardenti. di vaghi sogni, di esotiche maree, di massacri e ritorni, di vite perdenti, e di panacee. di quelle cose che a prima vista rivoltano cuore e cervello ma infine svelano, al titolo amore, l’enigma delle more.
Id: 18732 Data: 19/01/2013 07:19:59
*
non-verbale
ne so d’amore quanto tu ne sai di musica. ma raffinando altri linguaggi poremmo scambiaci - che so? - opinioni sul tempo o di politica estera. pur amanti della tana e pantofolai quanto basta animali sociali si è un po’ tutti, nelle stagioni di mezzo facciamo del turismo nella nostra città, anche perché estraniarsi è un modo per ritrovarsi. passano anni, cumuli e nessuno scarto. quante azioni tanti frutti, efficienza ed efficacia. ottimo, purché non sia banale.
Id: 18717 Data: 18/01/2013 16:04:24
*
la neve di gennaio
nonna, vedo rughe sulle mani, così simili alle tue, e la musica che non fanno si trasforma in macchie scure. le porto alle orecchie all’alleluia e le faccio cantare con movimenti lenti. tra le nuvole e il freddo, è cosa sacra ricordarti a mani giunte.
Id: 18711 Data: 18/01/2013 09:13:25
*
alberi, inverno
della strada, ho amato gli scheletri ai lati, in inverni spirituali; della terra, i colori di piombo; del cielo, il sole impresso sul retro delle foglie. ho amato il vento,
le sue promesse, la gravità delle radici; la spinta verticale che si fa ponte, infine, tra la riva del fiume e ciò che si intuisce del mare.
Id: 18649 Data: 14/01/2013 22:14:59
*
arirang - su una canzone popolare coreana -
* a mia nonna dove il vento affonda le carezze, piango le valli d’oro di arirang. limpido è il sole, è alto il grano. arirang ti piango e poi ti scordo. ricco è il raccolto, senza lacrime si spande sul volto il canto dell’ava. limpido ruscello, arirang ti penso, nel bianco respiro dei monti arirang ti perdo. fondo mare che ci guardi, preziosa fiaba, arirang ti racconto.
Id: 18613 Data: 13/01/2013 15:17:24
*
asilo politico
mi si ruppe l’asticella della bandierina. i compagni recitavano alla perferzione, io, alle prese col legno spezzato, tentavo l’impossibile. c’erano dolci artigianali: tutto avrei ceduto, pur di farmi perdonare.
in sogno stanotte mi hai detto che sono irriguardosa: sistemavo aghi di varie misure. “serviranno per cucire gli strappi”- pensavo. poi uno squillo improvviso e sono svaniti tutti. ho lasciato le cose com’erano, ci sono s-punti e fili scuciti dappertutto.
Id: 18595 Data: 12/01/2013 17:56:06
*
gong tibetano
né origine né fine, solo fermare l’in-canto di un istante, ignara sapienza del vuoto: il silenzio. ristare. poi ritornare al punto in volute e spirali.
Id: 18540 Data: 09/01/2013 17:24:24
*
lungotevere
il cielo tra i rami, incolore. le foglie come piccole carte appese, che puntano all'infnito: il Tirreno. un bagliore d’acqua verde emana l’odore dolciastro di qualcosa di vivo.
Id: 18503 Data: 07/01/2013 18:53:12
*
un’epifania
stanotte, all’improvviso, tra nero e bianco, col fiato corto e senza alcuna spiegazione, si è presentato il rosso.
come se il tempo non ci fosse, e nemmeno una parola. il marmo della porta era solo un effetto del freddo. tra le crepe ora spunta il verde, fa capolino il giallo: fìdati.
Id: 18474 Data: 06/01/2013 13:56:36
*
stato d’animo incipiente
s’avvicina un’onda il cielo alla terra l’alba al fuoco la notte alla fantasia
e l’anima - antica madre cieca - s’acquatta in un pozzo di carne e poi s’immerge
Id: 18456 Data: 05/01/2013 10:02:12
*
Nel dubbio
Tentazione di non muoversi. Aspettare. Sensazione d’imminenza. Paura. Il timore che sia oltre il limite, qui e ora, che giorno, che tempo: nel dubbio, mi fermo? Bisogno di pienezza, desiderio. Desiderio domato. Nel mezzo, il nulla? Piove e tutto cancella.
Id: 18442 Data: 04/01/2013 12:02:37
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soltanto buon anno
auspicando giorni lunghi, brevi attese, un nuovo tempo, o anche lo stesso, purché tempo. sempre e per sempre. altro non ha senso - dice il cantante - (e lo canta appassionatamente)
Id: 18402 Data: 02/01/2013 09:05:57
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Arbor
Quel seme che attecchisce dappertutto è mio padre. Un grosso tronco dai rami spogli: tuttavia abbraccia. Rinverdisce di fronte al mare. Non lascia cadere i suoi frutti, ne sparge all'aria l'odore. Albero che teme l'ombra, si apre ad ombrello, interlocutorio, sotto la pioggia.
Id: 18378 Data: 31/12/2012 17:11:20
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terra di Puglia
Sposa d'inverno, il vento ti sferza e accarezza i pinnacoli di pietra. Anthurium dei tropici, ti sporgi sull'ingordigia del mare. Domani il sudore degli ulivi si trasmuterà in oro, il paretaro disegnerà la tua ombra sottile e salatissima. La tua casa guarda il mare da ogni stanza.
Id: 18353 Data: 30/12/2012 08:56:28
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tramontana
a Tonia tramontana e malinconia schizzano i nostri occhi. i pesci sono ebbri e noi corriamo tenendo il braccio alla nostra amicizia bilanciandoci sulla terra ma disperando della tempesta proprio al centro del petto.
Id: 18337 Data: 29/12/2012 00:05:46
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Agnizione
Sarò andata via. L'acqua si sarà fatta già torbida da tempo e un filo spesso avrà già imprigionato le nuvole. La dimora sarà invasa di pioggia. Apparirà una maschera bianca. Non ti avrei riconosciuto perché mai sei stato così. Io mi sarei già smarrita prima mille altre volte.
Id: 18328 Data: 28/12/2012 11:58:05
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geometrie metafisiche
io so che c'è perché il sole forma un angolo acuto col tavolo dove altra acqua - ma dolce - è pronta nel bicchiere
Id: 18298 Data: 26/12/2012 10:44:11
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L’usignolo sul presepe - filastrocca -
L’usignolo nella grotta quando è buio non cinguetta e se brilla la cometa prova un po’ di soggezione. Poco dopo ci ripensa e gorgheggia piano piano. Alla stella ben aggrada la sua voce, e man mano sopraggiungono altre stelle. L’usignolo natalizio canta note celestiali, anche gli angeli sui tetti ora stanno ad ascoltare un melisma tutto nuovo nell’antica ambientazione. La Parola fatta luce l’han chiamata incarnazione, quella sua è semplicemente ninna nanna sul presepe. Vola in cielo l’usignolo attirato da altri suoni e ahimé qui sulla terra manca un fiato al bambinello.
Id: 18197 Data: 19/12/2012 16:33:23
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16 dicembre - alle mie due figlie -
Una l’occhio e l’altra il galoppo: saggiamente s’alleano. Ciascuna nell’altra si specchia. Anche coi muri parlano nella stanza mai vuota, e, se vuota, con le foto. La Sacher condivisa come i calzini e i pigiami. Riccia e nera la chioma dell’angelo sul comò, le loro, invece, lisce, sparse e bionde. Quasi donne, du-ali. E metropolitane. Collezionano denti da latte nella teca di latta. La luna e la sua ancella, la stella di Natale e la fedele candela. (*annotazione, forse non essenziale: le mie due figlie sono nate entrambe il 16 dicembre a distanza di tre anni)
Id: 18140 Data: 16/12/2012 08:33:33
*
Capitàno* - a mio figlio -
E' cosa nota il giro del sole, ma l’aria stranamente è fredda sul pelo dell’acqua: la senti? Cosa osi capitàno dai cerulei pensieri: le rotte ancora sgombre? Cosa hai visto nella breve tua notte, forse una luce verde o un guizzo d’ombra? Ti sia amica la strada! Se liquida, confonde. Nella fiamma del tuo tempo, sia il sole a baciarti i capelli. Nuvole a banchi, capitàno.
Cosa scruti tra le stelle, più chiari disegni? Del gran sogno m’accenni, forse stai fuggendo? Siamo tutti d’acqua e sale, tu non cerchi l’approdo, e t’approvo ma sia sempre con te la ma-Donna del parto, e tua madre.
* rivista e aggiornata
Id: 18128 Data: 15/12/2012 11:01:58
*
La scelta
Preferivo l’assalto del vuoto che strappa il tempo a morsi e l’affanno di parole mai pronunciate. Preferivo la stretta del contrabbasso o il suono del mare. E preferivo l’ignoto, e la poesia alla vita.
Id: 18089 Data: 12/12/2012 21:40:39
*
Di-varia armonia
Conservo nel cuore un canto di tre sole note. Non è una nenia su una tonica irrevocabile. Più un cromatismo indeciso, oscuro. Inutile forzare la chiave, è questione di chimica, non d’armonia.
Id: 18076 Data: 11/12/2012 18:10:32
*
Punto di domanda
Il mondo luccica! Perché non diamo calore alle cose? La pioggia si porta via le nostre tempeste. Ma se tutto va al mare, cosa rimane?
Id: 17998 Data: 07/12/2012 11:10:19
*
La parabola del poeta
Stanare emozioni: un coltello nelle carni. Questo è poesia? Dicono che il poeta abiti bellezza, ma che dite dei suoi denti digrignati? All'alba il cielo è sulfureo, un drago è a guardia della sua spelonca. Nessun testimone. Nessuna rivelazione.
Id: 17993 Data: 06/12/2012 21:30:46
*
L’ultimo amore
L’ultimo amore ha il sapore della foglia bagnata, ha odore di ozono, l’agitazione di piccoli insetti, l’immobilità delle grandi querce, il passo saggio della domenica. Sgorgavano note da un whistle: dimmi dov’eri.
Id: 17929 Data: 02/12/2012 22:12:03
*
In equilibrio
Voi provate a togliere uno spillo dalla costruzione e vedrete il mondo cadere a peso morto. Voi provate a spingere più in là le parole, e la montagna vacilla dai piedi, come uno stanco gigante. E poi temete, temete il vento quando scopre le carte e le spariglia. Finestre chiuse, ma aprite le porte ché fuori si congela e la candela è spenta. Rimanete in equilibrio. Chi vi sostiene, vi ha donato scarpe per danzare sulle punte.
Id: 17895 Data: 01/12/2012 00:03:39
*
Il canto dei sei uccelli*
Lindiva è al suo primo pianto. Piange con la voce del pigliamosche. Cuculo, gru, riempite di musica il suo flauto! E tu, bucero, smetti il tuo richiamo che l’upupa e l’allocco non incanta. Con le ali asciugano il singhiozzo, battono il becco al confine del bosco. Lo sciamano sorride ché Lindiva ora è donna. (*riscrittura di una fiaba africana)
Id: 17891 Data: 30/11/2012 21:09:41
*
Comportamentismo_haiku
non mi rassegno a solo rettilinei tratte e binari
Id: 17812 Data: 26/11/2012 19:17:19
*
la farfalla nera*
non per le tenebre vesto di nero ma per essere l'ombra di tutti i colori, luce in potenza nel breve diaframma che inquadra la trasformazione
*a Lorenzo Mullon
Id: 17756 Data: 24/11/2012 09:10:51
*
Bulli e pupe - contro omofobia e intolleranza -
Somma il dolore col mai più còniugalo con l’incompiuto, espandi, col tuo, il respiro dei tuoi amici fino a toccare il centro, misura l’incommensurabile grandezza che sei e resta immobile davanti a piccole mani che, con le tue, si stringono attorno a un avvenire più semplice.
Id: 17724 Data: 22/11/2012 16:43:15
*
I segreti dei figli
Sono semi invernali: inutile innaffiarli. Stanno dentro cassette al riparo dal freddo. Passarono i venti, e passeranno, senza svelarli. Sono fiori coltivati nel buio e frutti che matureranno. Li chiudono a chiave e forse li dimenticano.
Id: 17609 Data: 17/11/2012 11:30:44
*
16 novembre
Marcella, francescana di ritorno, parla agli uccelli. Donde venite, cosa portate? Un cinguettio tardivo, un morso all’aria. Forse il sorriso dei morti? In questo giorno dolce, un nuovo vasetto rosa. Dentro il vasetto, l'acqua per il ciclamino. In terrazza crescono meglio anche i suoi capelli. Ottantasette volte all'anno.
Id: 17590 Data: 16/11/2012 11:03:46
*
alba africana
in notturne lunghezze, sanguina sulla m’bira* l’ossessione di un canto: cresce d’amore, fiumana e guerra. all’alba v'esce cadavere, è spirito che aleggia sulla savana fino alla notte. *lamellofono, in alcune parti dell’Africa lo suonano per intere nottate fino a farsi sanguinare le dita
Id: 17586 Data: 15/11/2012 22:33:30
*
Amore fatale
Sorge la luce. In altra stagione nel mondo, il buio la vuole, il buio le duole, e lei muore.
Id: 17580 Data: 15/11/2012 19:13:19
*
Il filo di Mirò
Ho perso un verso mentre vegliavo gli incubi. Era il primo di una poesia che mai scriverò: Il filo di Mirò. Nel risveglio consapevole, vaga solitario, liberato in azzurri eclatanti.
Id: 17503 Data: 11/11/2012 10:30:31
*
Nel paese delle meraviglie
Molte cose accadono sotto i cieli di Roma in stanze che odorano di gomma e incenso o in certi padiglioni dove i bambini giocano a perdersi e a ritrovarsi. Molte vite s’incontrano, pur restando sole, sui gradini bassi dove il sole tramonta più tardi e l’umido resta di più. Nascono sorrisi sotto le palpebre diffidenti, fino a prova contraria, ma l’indiano, volentieri, ti lascia provare, e ride con gli occhi, il più piccolo dei suoi gioielli. Molti nomi si sfilacciano al sole incongruo di certe mattine che annunciano gelidi inverni - o inferni - e tutto resiste lì dove persino i cani molto hanno visto.
Id: 17460 Data: 08/11/2012 22:53:43
*
Qui e ora
Ascoltate le vostre visioni. Due respiri appaiono simili nel pulsare dei sogni. Essi sono salvezza o condanna.
Ascoltate le vostre spirali. L’aria s’incunea, nel buio della stanza, ma resta immobile la rosa.
Id: 17432 Data: 07/11/2012 22:36:02
*
canto nero
la gioiosa nerità di una bimba bionda: lallazioni e grida di tutta la pelle il passo si alza e si agita ruminando nella memoria butum belé butum belé aspetto l'eco di ritorno: in me.
Id: 17385 Data: 05/11/2012 17:47:08
*
sopravvivere
dire intorno al dire. per riempire, forse. oppure per non dire. sapere non è sopravvivere
Id: 17359 Data: 04/11/2012 08:35:32
*
Lacrimosa
Più di un abbraccio, meno di un bacio. Mi appartieni. Ma non c’è motivo perché pianga al “Lacrimosa”.
Id: 17338 Data: 02/11/2012 22:31:45
*
Turn your mood into music - This old hammer
Sono un ukulele nero e il ritornello stridulo strapazzato sulla spiaggia, o il banjo che il padrone ha spezzato sulla mia schiena.
Sono la vocale tinteggiata di blue, il tam tam di mio fratello morto sotto la sbarra di una canzone bastarda. Sono il vecchio martello.
Id: 17267 Data: 30/10/2012 08:07:04
*
Ballata
Ho indossato i miei occhi migliori e un rossetto lucidissimo. Alla metropolitana,
il vecchio col banjo era solo. Gli ho detto: “Mi faresti provare, nonnetto”? Ha risposto: “Non è aria”. Così gli ho storto gli occhi e gli ho detto addio. Ho fatto una corsa e non ho perso il treno. Mi son persa al mercato. Ho comprato un tappeto, mi ci sono seduta. Sembrava un ottovolante. “E' l’America che fa questi scherzi, baby” - mi ha detto il tipo coi baffi. L’ho messo in una tracolla che odorava di caffè. La rossa maliarda mi ha strizzato l’occhio blue. L’ho invitata per un party da me. Ho fermato la mia testa: “Se la luna sparisse... il sole la cercherebbe?”.
Id: 17226 Data: 28/10/2012 08:00:39
*
Il picchio
Questo forte odore di ruggine ch’emana dai nostri discorsi. Dirimpetto lavora l'orologio in un silenzio oleoso. Gli uccelli hanno lasciato la dimora. Del picchio non s’ha notizia. Quel ticchettio stanco cercava un contrappunto.
Id: 17187 Data: 25/10/2012 18:34:07
*
La vocale a
a Cristina Bizzarri All’improvviso lo spazio s’espande. Dicono si chiami solitudine, horror vacui
o un molle sentimentalismo. Tempo donato per meditare, forse per pregare. Il sospetto che sia libertà. Implode nel silenzio la vocale a: - il Magnificat -
Id: 17075 Data: 20/10/2012 10:43:47
*
minimalismo sacro - ad arvo pärt -
i violini si irradiano lasciando graffi
con affondi come di spade aghi o corde e scavando strade in alto e lembi che diventano bianche celestiali tende o scale in rapida arsi e tesi o sorrisi in un gelo che scioglie così come lega me magari per sempre
Id: 17059 Data: 19/10/2012 08:19:46
*
la ricevuta
se avessi dolcezze le donerei a te che, più che sorridere, annuisci e poi ti chiederei di emettere la ricevuta per ricordarmi che bene è l'eco non il vuoto
Id: 17052 Data: 18/10/2012 20:50:02
*
Il mulo
Sole inflessibile su una teoria di sassi, sì da sbriciolarli. Non avrei mai pensato che mi pesassero le farfalle.
Id: 17034 Data: 17/10/2012 23:14:08
*
uomo del mio tempo*
sei quello della pietra e quello dell'altare - sei padre di tuo padre e figlio suo. in te abitano da secoli gesti primordiali e creste d’onde, canti in offerta perenne. e nidifichi su macchine da guerra, uccellacci dai becchi ricurvi.
*omaggio a Salvatore Quasimodo
Id: 16973 Data: 14/10/2012 19:02:58
*
perché i barboni scelgono le stazioni
mosche attaccate alle piaghe delle braccia spalancate come binari morti, anzi inchiodati a partenze perse, nella direzione di un sibilo restano in attesa i fantasiosi e tragici tragitti umani
Id: 16946 Data: 13/10/2012 09:10:39
*
un rumore
sei venuto vestito di pioggia ad asciugare le mie mani fredde hai non-risposto alle domande ho non-saputo rovesciarne il senso chi di noi ha ancora fiducia nelle parole? non io ché le ho perse non tu che con scatto sorprendente corri piuttosto verso un rumore che ci protegga
Id: 16931 Data: 12/10/2012 10:51:59
*
Drop-out
Azzanna sceneggiate buoniste con un ringhio che assomiglia a un sorriso. Gli esperti dicono: "Il ragazzo ha subìto abbandoni. Non è opportuno fornire ulteriori motivi per suggellare la sua ribellione".
Non è un cane - osservo - e forse rabbia non è ma ricerca di identità.
Id: 16919 Data: 11/10/2012 17:58:24
*
Il camice avio
Ripenso a una donnina
che indossa un camice avio comprato per corrispondenza, una nonna-bambina, di dolcezze prodiga insieme a dolciumi, elargiti di nascosto,
in un dialetto stretto, davanti al crocifisso. Da lì tirava dritto verso il suo enigma.
Id: 16859 Data: 09/10/2012 17:20:35
*
Punto di vista
L’eden. Una stradina bianca nel parco. Gli effluvi dei tigli. I viottoli a perdita d’occhio. Alberi spalancati dal vento. Al di qua e dall’alto, vedo tutto.
Id: 16831 Data: 08/10/2012 17:53:46
*
della libertà
tra la gioia e l’ignoto, in apnea per antiche paure, nel giro che ci trascina fuori dalla bellezza, sordi al soffio degli astri, ciechi alla vertigine del tempo, ci omologhiamo
Id: 16809 Data: 07/10/2012 09:23:57
*
se
una poesia dello stupore se sapesse d’amore una poesia del ritmo se non finisse mai una poesia della tenerezza se amasse la terra una poesia della gioia se spargesse verità una poesia della dedicazione se non incenerisse il futuro una poesia della nostalgia se non fosse parziale una poesia dell’indifferenza se non dovesse scegliere una poesia del sorriso se guardasse nell’abisso una poesia del suono se non fosse rumore una poesia dell’indicibile se sgorgasse dall’arido una poesia del giorno se ascoltasse la storia della notte una poesia del nulla se cadesse nel tutto una poesia della necessità se morisse l’utopia
Id: 16787 Data: 05/10/2012 18:15:11
*
La mia canzone
Mi farei mangiare, darei tutto ma non la cosa più preziosa, il mio respiro, la mia canzone: necessario è bere alla fontana del gioco più intenso che conosca, sempre troppo esiguo per lo spazio di un ritornello.
Id: 16756 Data: 03/10/2012 20:01:25
*
dice josé*
dev’esserci un colore una porta una parola che sfondi il grande muro della falsità dev’esserci una voce più vibrante della poesia uno spicchio d’infinito in un corpo dev’esserci un azzurro potente più di quel mare che tacendo - o non tacendo - è naufragato
(*quasi un commento alla poesia “Dev’esserci” di José Saramago, sotto riportata)
Dev'esserci un colore da scoprire, un recondito accordo di parole, dev'esserci una chiave per aprire nel muro smisurato questa porta.
Dev'esserci un'isola più a sud, una corda più tesa e più vibrante, un altro mare che nuota in altro blu, un'altra intonazione più cantante.
Poesia tardiva che non riesci a dire la metà di quel che sai: non taci, quanto puoi, e non sconfessi questo corpo casuale e inadeguato. (vedi http://www.larecherche.it/testo.asp?Tabella=Proposta_Poesia&Id=1839) <br
Id: 16735 Data: 02/10/2012 16:28:39
*
in evoluzione
un cerchio senza scampo la famiglia di Betlemme con la tragedia inscritta
(nella notte è indizio il rumore di chiavi)
sognare un avvenire senza eventi è apocalisse come esser mai nati
Id: 16680 Data: 29/09/2012 10:32:06
*
Il cucù e la cantante
Il cucù ha segnato l’equinozio - Strano a dirsi, il sole è sorto pressoché come ieri. La cantante e il purissimo il sax. Spacca a metà il tempo con la sua luce quasi vera.
Id: 16584 Data: 22/09/2012 08:14:53
*
Prima che sia novembre
Il ritratto del nonno col cappello calcato sugli occhi. La sua ombra sulla terra. La memoria racchiusa nel capriccio del tempo. Non è nei cimiteri. Non è lì che ci chiama novembre.
Id: 16579 Data: 21/09/2012 18:55:53
*
Il contrappunto del buio
Le voci dei bimbi nel parco, la cena nel piatto, progressioni di Bach al pianoforte, spremere il succo, berlo, questo fa casa. Da tempo immemorabile rimiro un paesaggio irreale: la mia postazione.
Id: 16563 Data: 20/09/2012 19:42:54
*
haiku buio
veli agli occhi in-sonni stropicciati i pipistrelli
Id: 16552 Data: 19/09/2012 22:48:56
*
il ronzio ininterrotto
lo strenuo lavoro del frigo il suo ronzio ininterrotto: non è una melodia
e fa freddo anche fuori
Id: 16501 Data: 16/09/2012 08:43:03
*
sapessi com’è strano
- è che vorrei partire ho detto io - tu scegli la meta ha detto lui - fissiamola insieme ho detto io - blu oltremare ha detto lui
(giunti a metà)
- férmati ha detto lui - non è successo mai ho detto io - mi mostri la tua ombra? ha detto lui - non è leale ho detto io
(nel mentre spuntano stelle)
- sapessi com’è strano ho detto io - sei stata qui? ha detto lui - non ricordo ho detto io - c’ero o non c’ero? ha detto lui
(ritornando)
- si può pedalare nel buio ho detto io - non è nelle mie facoltà ha detto lui - con la luna, persino il deserto ho detto io - la luce viene e va ha detto lui
- e quindi? ho detto io
Id: 16378 Data: 07/09/2012 21:26:25
*
la poesia è finita
la poesia è finita in un pranzo goduto non praticando il digiuno non sanguinando la poesia è finita semplicemente perché non ricordava è finita senza un addio la poesia non s’incarna la poesia è fuggita come una bestemmia la poesia è dunque davvero finita, morta, anzi risorta dai cadaveri dei bambini dagli inganni dalle bocche dei malati dai demonii
Id: 16357 Data: 05/09/2012 18:27:29
*
giorni sensibili
All'improvviso rieccoli, col gusto di frutta acerba, puntuali nell'amarezza. Sensibili nello scegliere i destinatari, rinnovano il dolore. Pare impossibile che riemergano dalla notte, immensi, non sopiti. La corrente li conduce dove ogni passo è un affondo. Incisa la carne, portano via lo spirito.
A nulla serve l’orizzonte del mare: non li contiene. Né il cielo chiaro pur chiaro dentro di loro. Risalgono la china, lasciandosi dietro sassi rotolanti. Nel passaggio, sempre lenti. Promettono pietosamente che staranno lontani a lungo, che andranno via con i migratori, che lasceranno il guadagno dei giorni, il sale dell’esperienza. Ecco, forse davvero cambia il tempo.
Id: 16261 Data: 29/08/2012 09:59:34
*
Territori off-limits
Fu premeditata la fuga: dal troppo sole, dal puzzo di cose ab-usate. Poter dire del mare quando ricompare in curva è davvero azzurro, solo dopo averlo dimenticato. Oggi le navi grandi
non attraccano più, l'acqua del porto è agitata: si lavora a nuovi commerci. Ricordo a memoria le maree sulla piccola muraglia. Più in là delle torri s'inclinano i cipressi del cimitero.
Id: 16169 Data: 22/08/2012 09:04:28
*
a Marcella
Ripenso a Marcella che parla con i morti e - se sorride - sorride di se stessa o cuce inforcando occhiali che le fanno gli occhi enormi. Nella mente di Marcella i colori, cangianti, sono i fili del cotone. Penso ai suoni del settimo piano, più forte il gabbiano, la sera, al mattino le cornacchie. Lei dice “ho finito di dormire”, saluta le suppellettili e controlla la polvere. Poi mi sovviene - per associazione - l’aurora boreale. Io penso che lei pensi che l’aurora fluorescente passerà con l’estate, la stagione più buia: allora il buio sarà per tutti una dolce coperta.
Id: 16133 Data: 17/08/2012 21:45:43
*
luce di vetro
luce! frantuma il tetto disperdi i frammenti di stelle svuota l'universo
rivesti il ribelle col celeste sudario ammansisci le smanie del timido disvela i desideri del dissimulatore
sorridi al superbo
seziona il retro dell’anima
separa e riunisci le parti slegate - maschio e femmina le hai fatte - ricomponi le maschere
rimescola i piani del sognatore
fanne acqua santa scuoti la polvere dal penitente
plasma forme dà vigore agli amanti
asciuga il superfluo
moltiplica per zero ogni numero e specie fino all'insignificanza dividi il pane e i pesci sferzami e infine danza
Id: 16121 Data: 17/08/2012 12:12:08
*
cibo
* a Nando Battaglia, amico ed esperto
Vorrei parlarti del pane mentre lo gusto con pensieri placati, e di quel Pane che assaporo con altri pani dolcissimi che mai invecchieranno. Questi non ho saputo spezzare, mentre il Pane è già stato spezzato da Altri.
Id: 16046 Data: 12/08/2012 08:28:15
*
appunti di viaggio
La casa di Alto - Berlino Tiergarten -
La casa di Alto La casa è bianca, ha orchidee dietro ai vetri. Il prato è tagliato, io sto all'ombra e penso sto bene. La casa è bella. Un vento leggero sulle foglie dei tigli. Due conigli. Odore di minestra. I suoni arrivano.
Dentro - è certo - ci sono amori in svolgimento. Tè e cannella, un bacio sulla soglia. Sono io l'elemento estraneo.
giardini dell'esilio - Berlino, Museo ebraico -
cammini tra geometrie di alberi di cemento con chiome troppo verdi per essere credibili. insetto cieco, vaghi in labirinti tra facce ferrose di bambini urlanti. fanno rumore i tuoi passi costretti a fissarli. prigioni chiuse come cieli troppo alti, troppo tardi. è un insulto e una carezza la scala irraggiungibile.
Id: 15954 Data: 04/08/2012 20:39:30
*
Cose da lasciare
Ticchettiamo l’uno di fronte all’altro. Tra poco saremo in volo, migratori senza zavorra eccetto alcuni capelli bianchi. Dovrei alzarmi per sistemare i maglioni di lana. La cautela non è mai troppa sulle spiagge artificiali del ricco nord. Il futuro non sarà caldo. Ho conosciuto fuochi implacabili ma il mare di lassù
non fa sconti neppure alle balene. Non ho potuto salutarvi tutti. Di tutti e ciascuno porto un'immagine compressa in un bit. E' tempo che qualcuno saluti me. Sventolare fazzoletti nell’attimo del distacco? Detesto i fazzoletti. Cose da lasciare, dunque,
in questo breve passaggio? Temo non entrino nel bagaglio. Ricordo il numero del mio posto in aereo e lo serbo dentro di me.
Id: 15914 Data: 02/08/2012 09:21:08
*
Fotografia
Non lo zoom che aggredisce lo sguardo, Fotografo: sto pensando ad altro e tu pensi al diaframma (o alla mamma) benché automatizzato - e omai automatico - sia anche l’occhio? Vorrei, piuttosto, il buio. O piuttosto un dipinto rigorosamente astratto en plein air senza titolo e senza dettagli.
Id: 15901 Data: 01/08/2012 09:38:43
*
leggere
felicità di polpastrelli nel girare le pagine nelle ore calde in corposo silenzio : solo un fiato all’escalation dell’ultima pagina
Id: 15889 Data: 31/07/2012 16:09:54
*
Frida
Entrare nel dolore da uno specchio e capovolgere la visione, non è un passatempo. Si può fingere di essere artisti ma non simulare i postumi di trentadue interventi chirurgici. Chi è amico di quattro pappagalli? Della farfalla e della rondine, della scimmia e del felino?
Forse vegetalizzarsi? Nutriti dalla linfa tehuantepec, rimanere sempreverde.
Id: 15883 Data: 31/07/2012 07:39:34
*
assestamento
e se anche non volessi, sono su un piano alto dove rumori arrivano attutiti e si percepiscono gli ioni che trafficano sotto e sopra di noi. è qui che faccio un nodo strategico tra questo preciso momento e una reazione irreversibile:
vivere.
Id: 15870 Data: 30/07/2012 16:39:37
*
Polignano a mare
Le persiane pervinca, la tenda candida. Le persiane sbattono, si squarcia la tenda, la bouganville s’arrampica, il mare s'inalbera. La porta si è chiusa sull’onda più forte, la donna ha riposto il cesto e il lenzuolo, la tenda è bagnata, il mare non cessa. Ho scritto ciò che ho letto sulle pietre.
Id: 15838 Data: 28/07/2012 09:09:14
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Un’altra possibilità
Non è tempo di lucertole. Le pietre sono aguzze come cocci. I raggi m’invitano, faccio le fusa e medito il non essere mai stata gatto.
Id: 15824 Data: 27/07/2012 10:22:32
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Pomeriggio estivo in una strada stretta
I miei vicini e Carlo Gesualdo*. L’odore di fritto sul madrigale. Se sapessero l’irruenza di Carlo Gesualdo! Il loro matrimonio, invece, va a gonfie vele. Hanno un figlio che, musicalmente, promette bene. All’improvviso la musica cambia, l'effetto è di luci stroboscopiche. Aprirsi a generi musicali disparati forma l’orecchio e la persona. Lo sostengono fermamente. Lui è un esperto medievalista. Lei canta il pop. Mi ricordano Desmond e Molly. Hanno un figlio, dicevo. Ciò che m’inquieta è Carlo Gesualdo. La sua musica contorta. E se, inconsapevolmente, il bambino la assimilasse? Vorrei capire le conseguenze del trauma.
* Carlo Gesualdo, madrigalista vissuto tra il '500 e il '600, notevole per la modernità della scrittura musicale ricca di cromatismi, è noto anche per il duplice, barbaro omicidio della moglie con l'amante.
Id: 15802 Data: 26/07/2012 08:40:04
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studio semiserio sulle rose
che se t’avessi portato le rose avresti detto Che pesci sono che pungono così t’avrei spiegato Sono rose con spine avresti aggiunto Non ho mai visto fiori così belli t’avrei risposto Per questo le ho portate e saremmo entrambi arrossiti ma meno delle rose e io e le rose ci saremmo sentite proprio giuste e avremmo fatto tutti ritorno - penso - a una specie di bolla trasparente come una lente da cui il mondo si vede luccicante e se qualche petalo fosse caduto non sarebbe stato Pollicino le rose sanno la strada di casa
Id: 15785 Data: 25/07/2012 08:35:32
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Puelluli
Nascono e già guidano, con la patente del disincanto. Camminano ma, di più, s’informano. Della paura non hanno paura. Rischiano. Indossano scarpe di tela. La terra, sotto, gli rimbalza. Connessi dentro e fuori. Attraversano strade, con l’orecchio superaccessoriato. Se insisti, a domanda rispondono. Potrei smarrirli: la loro geografia mi è ignota. Non giudicano, nemmeno se stessi. Accudendo le madri con ironia, le ringiovaniscono.
Id: 15758 Data: 23/07/2012 07:28:11
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tempi tecnici
a Luca Soldati
non altro, qui, che l’abbandono alla notte (mi ha svegliato una clocharde che bestemmiava in francese)
non altro che una brezza tra le persiane, i richiami dei mendicanti d'amore (poi mi sovviene l’azzurro totale: un anticipo di mare? geografia essenziale, a nord delle mie paure)
Id: 15712 Data: 20/07/2012 09:15:31
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il panico
segno d’altro, di coraggio - forse - dicono un effetto paradosso: nell’abitacolo dell’amigdala, braccate da giganti mostruosi che si avventano con rostri, le rose - infine - con le spine
Id: 15681 Data: 17/07/2012 20:02:09
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Pretenero
Le esse in perfetta madre-lingua, gli occhi negli occhi degli anziani: il motivo del suo viaggio. Dalle alture, lo Spirito gli parla. In altra lingua. Qui è diverso anche il caldo ma la gente è fredda o - come lui - rassegnata. Il grano è lo stesso. Si prega forse meno, forse più. Avrei voglia di dire due parole ai suoi oceani tristi.
Id: 15628 Data: 14/07/2012 09:27:30
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L’astronave
Il primo a fuggire sei stato tu: un modo per prendere le distanze dall'abbaglio delle radici. Il sole creava riverberi che impreziosivano gli occhi. I tuoi si celavano dietro le ciglia. La fuga, dunque. Un metodo infallibile per sentirsi coraggiosi, con la paura alle spalle. Poter dire: libertà. O credere di dirlo. Dopo fuggii anche io. Convinta di scegliere non la libertà, ma un Ruolo (usavo le maiuscole con disinvoltura).
Siamo in orbita. Agli antipodi, ma simmetrici. Un modo per non perderci di vista. Il momento in cui s’intravede la felicità sotto forma di una grande astronave.
Id: 15548 Data: 08/07/2012 19:00:38
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Niente di segreto
1
Naufraga in un pozzo. Gli uccelli azzannano per amore, - non mi meraviglio -. Dalla testa bàlzano i fantasmi. 2 Vent’anni in un soffio, dal gocciolio del seno agli sguardi di sbieco. Il vento non ha parlato sulle ali della distanza. 3 E ora a quali oblii attingerò?
Id: 15521 Data: 06/07/2012 09:53:29
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Una forza colorata
dedicata ai fisici delle particelle, 4 luglio 2012
Primo giorno. Tra aquiloni e aerei, affondo i piedi dolcemente, una torre bianca sulla sabbia.
Il vento è una barca che va da sola. Incontestabilmente, la luce è di fronte. Secondo giorno. L’interazione è forte:
Particella colorata, ti chiami desiderio?
Id: 15486 Data: 04/07/2012 09:47:28
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La biciclettata
Sotto casa scorre un fiume. In mezzo agli alberi, la fotosintesi clorofilliana. Più in là, una fontana. Due ciclisti, incollati alla propria ombra, sconfinano dalla pista ottimisticamente. Intorno è secco. I colori sono dardi. I dolori sono cardi. Un affanno leggero, ma sul ponte, in discesa, c'è il vento a favore.
Id: 15461 Data: 02/07/2012 07:50:21
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finisce in -oma
c’è il rantolo dell’universo nel seno mutilato_ ai figli non lo scempio dei capelli ma una condanna certa - lei li ama -
Id: 15427 Data: 29/06/2012 16:38:01
*
brasileira
Il bianco spumeggia alegremente nella stanza stile liberty. Tra il gallo e l’aurora, la tazza di nero è per svegliarsi. Le farfalle-sopracciglia, la bocca di rosa, i passeri, la voce dei morti. E' incerto ciò che arriva dall’oceano: gli avi rinascono,
le stelle annegano per vizio. .
Id: 15366 Data: 25/06/2012 15:23:35
*
“Lungo la cenere tranquilla dei giorni” - omaggio
“Lungo la cenere tranquilla dei giorni” - omaggio a Pierluigi Bacchini
Amo il poeta Pierluigi Bacchini che dai querceti delle cattedrali misura le variazioni di tono del vento, a gara col rintocco di campane sullo sfondo. E amo l’involontaria poesia della botanica e dell’infinitesimo, col suo inverso - l’assoluto - nella struttura di una molecola, della chimica e del fiero chiurlo - meraviglia o misericordia? - nella tempesta di stelle e pianeti. Amo il poeta Pierluigi Bacchini che sotto foglie rosse e barbe intuisce la grandezza del cosmo e la malinconia, e come Lucrezio si figura l’immanente in un seme e l’infinito ben oltre la siepe.
Id: 15350 Data: 24/06/2012 08:35:45
*
elektron
Dell’ambra, ad esempio, conosco il colore. La morte - dicono - è un elettrone che rinuncia.
Id: 15330 Data: 23/06/2012 06:51:45
*
paura di volare
Due frati con la tonaca celeste, l’anziano accudito dal giovane, più ascetico. Un uomo aduso ai voli dello spirito, cosa prova al decollo - mi chiedo - e come gli appare la terra vista dall’alto? Miraggio o desiderio? Assorto nella sala d’attesa, sembra certo che su ali d’aquila si reggerà...
* cit. da un noto canto cristiano moderno
Id: 15236 Data: 17/06/2012 19:48:11
*
parla lo specchio
se potessi riflettere il passato, sarei il solito specchio, davanti chiaro, nero di dietro, mentre è dentro che avviene il misterioso incontro tra le vite reali e quelle immaginate
Id: 15204 Data: 15/06/2012 10:39:56
*
effimero
ai miei figli i vostri anni rimbombanti d’effimero per mari cercano e per terre il dubbio della verità. io stessa in ricerca, ciascuno nell'effimero tempo suo
Id: 15196 Data: 14/06/2012 22:12:32
*
Pietre di puglia
Alcune rese aguzze dalla impraticabilità, altre rassegnate per il vento che le appiana. Alcune cave come le pance dei marinai, altre indurite dal sale e dalle libertà negate. Tornano utili per le case: dei vivi e dei morti.
Id: 15160 Data: 12/06/2012 18:35:38
*
Collaudo
Si allisciano il piumaggio. Ci vuole un bel po’ di coraggio per spiccare sogni da un fondo e indistinto desiderio. (ai miei figli)
Id: 15135 Data: 11/06/2012 11:04:40
*
maternità
1
coltura di sogni mischiati a fatiche, cespuglio di rose insidiate dai venti, quieta risacca_ (presenze ed assenze). le chiavi di casa tra porta e finestra: un continuo attendere. parole cariche e talvolta silenzi, una danza sgraziata e poi di nuovo grazie... la tana del ventre stringe alleanze e le tradisce la mia piccolezza
2
gatti fulvi partoriti da fragilità e imprudenza, se la terra frana e i treni non partono lasciamo i nostri biglietti alle rondini e alle rondinelle...
Id: 15117 Data: 10/06/2012 13:37:59
*
mio figlio cucina al posto mio
odoroso tiglio, quando dalle stagioni biancastre la salita s'inerpicherà, seguirò nessun altra fragranza che te, ma già ora, celata da un ruolo, ne assaporo il rovescio
Id: 15038 Data: 05/06/2012 16:46:44
*
surreale istanza
in zona liquida
- non persistente - tra minacce di formiche, ciascuna a suo tempo, anche il molle dalì capitolò davanti alla colata di lava rosa un lecca-lecca?
* (riferimenti: "Persistenza della memoria" di Salvador Dalì, anche detto "Gli orologi molli"; e i "Chupa-chups", il cui logo è di Salvador Dalì)
Id: 15025 Data: 04/06/2012 14:24:41
*
amor che amar perdona
doni amore e perdoni anch'io amo, non perdo. così amata, mi dono e riamando, perdono
Id: 15010 Data: 03/06/2012 09:26:11
*
terràgnola - terremoto in Emilia -
dal centro la furia ferrosa ed è ansia - terra - l’esserti figlia tu mi attrai gravemente sì che appiano le montagne (brulichio umido dei vermi, l’ignaro ristagno dei corpi)
Id: 14955 Data: 30/05/2012 22:42:41
*
ti alzi
ora piangi emilia anima montanara sospinta all’incrocio dei grumi africani come una zattera di antichi mari amica di treni adolescenti oggi ti attraversano i fischi delle ambulanze ma tu, emilia, ancora veleggi corsara e più fiera tu, emilia, ti alzi
* agli amici emiliani
Id: 14933 Data: 29/05/2012 23:01:20
*
danzare la vita
Rinascere scultrice d’aria: danzatrice. Liberare gli spazi interni con i suoni che partono dal centro. Disegnare la leggerezza con le le dita-pennelli. Eludere il ragionevole sole col capriccio della pioggia. Interpretare il mistero, il senso e le lontananze.
Id: 14872 Data: 26/05/2012 09:13:13
*
agenzia viaggi - spot -
viandanti del vuoto rinviate la meta il gusto è nel gioco né inizio né fine
cercate l’amore né troppo né poco? temete il piacere e trovate il dolore?
e datevi al fato partite viaggiate lontano davvero che il gioco sia vero
* a Roberto Perrino con simpatia
Id: 14814 Data: 22/05/2012 21:14:13
*
vanessa - a melissa bassi -
nessuna carezza da chi ti ha defraudato del mare _ noi ti abbiamo amata abbastanza? amaci tu portavi farfalle ignare di insidie _
te ne vai col passo di danza della giovinezza farfalla vanessa
Id: 14755 Data: 19/05/2012 15:51:47
*
minimalista - ad arvo pärt
ra re fa
liquida mente tin tin abuli
di pacate______ cam-pa ne fa ra re
ce-le sti-ali
ali
nelle nuvo- leggerissime
ra re fa
angelica _mente
pianopianopiano
com_ p i a n t i giu - bi - li di
a l l e lui
A
rrrr
vvvvvv
ooooooooo
*http://www.youtube.com/watch?v=d2S87fkG7_g&feature=related
Id: 14735 Data: 18/05/2012 09:04:30
*
Poetica
Non il vero - che offenderei - piuttosto il silenzio a protezione Non il falso - che rifiuterei - ma un'altra me stessa nella risacca
Id: 14648 Data: 13/05/2012 18:26:04
*
la cattedrale sul mare
la strada portava al confine tra giardino e orizzonte -
dal ciglio del burrone ho provato a chiamarti - ma il rosa del marmo è soltanto l’effetto del tramonto nella cripta lavora la ruggine
Id: 14570 Data: 09/05/2012 18:52:37
*
l’ultima nota del bandoneon
chissà cosa stiamo cercando: l'ultima nota del bandoneon? chissà se queste astratte armonie non stiano esiliando i nostri volti
Id: 14557 Data: 08/05/2012 23:21:15
*
stravinskiana
l'aria calda acuisce i presagi sottoterra i vermi si scannano non il lamento della bestia, non le doglie della gemma di sacro, la primavera, ha soltanto i colori.
Id: 14553 Data: 08/05/2012 19:14:57
*
lo scandalo
spingere le nuvole alle altezze più ardite rovesciare i chiostri spogliare le colonne
sfondare il silenzio udire gli echi dell'organo dei rami e del mare respingere il cielo e poi cercarlo: ma lo scandalo del poeta
è amare una luna mostruosa.
Id: 14490 Data: 06/05/2012 09:32:21
*
il portagioie
certe mattine sono indolenti come piatti non ancora lavati oppure sono perle salate
dentro valve puteolenti
Id: 14473 Data: 05/05/2012 10:27:02
*
l’attimo prima della felicità
il rumore di sirena che irrompe poco prima, nessuno lo avverte. se anche venisse fuori da una radice o da un’ombra, da un pianeta o da un passo felpato, da un respiro o da uno spavento, comunque il corpo resterebbe
indietro
Id: 14442 Data: 03/05/2012 23:10:09
*
Cosa ha sentito il corvo?
L'incanto del primo momento. Poi la brezza si arrende al soffio finale. Passano così molte vite.
Addomesticate al tempo, che non le torce.
Id: 14369 Data: 29/04/2012 07:38:46
*
guardare non vedere - ai miei figli
mi prendono in giro per il taglio alla moda (e se ascolto musica fuori moda: le cantigas de santa maria)
all’alba li immagino persi nel sonno
ma stanno già in piedi, i tulipani, a spiare le gazze ed io spio le ragazze.
beati quelli che credono al volo degli aironi.
Id: 14352 Data: 28/04/2012 09:19:45
*
filastroc-comica
la mattina è iniziata già la pentola bolle non si è pronti ad andare - ci sei?
spettinate le piume l'orologio che incombe dall’alba al tramonto - ma dove?
controllare lo sguardo lì davanti allo specchio necessaria una sosta - mi hai scritto?
la camicia a pois un sorriso a metà distrazione completa - mi hai visto?
non ti apro la porta, certo ti infurieresti, ma se scappo mi insegui? - mi ami?
Id: 14340 Data: 27/04/2012 15:49:56
*
San Paolo fuori le mura
in fondo, non il mare ma una strada d'acqua e uno spazio verde, ossigeno e alabastro
forse i sogni sono anemici e crollano ma se mi faccio cupola mi sostengono
Id: 14309 Data: 25/04/2012 09:48:30
*
Il contrabbassista
Topi in fuga o lepri sul manico isterico. Sorride beato, il contrabbassista, e disintegra idee musicali fino all’ultima nota del modo frigio. Alla fine dell’assolo un prurito lungo la schiena, desiderio di tango con la sua donna di abete rosso.
Id: 14287 Data: 24/04/2012 07:20:15
*
I filippini di santa pudenziana
Non avevo mai udito cantare ang nam, il Nome, né visto una tale irriducibile dolcezza e sorrisi di mandorle un po’ amare in piccoli corpi con le braccia a croce, così assorti. Diffondono in alto e in fuori oltreterra e oltremare, gentilmente, un’eco di silenzio.
Id: 14272 Data: 23/04/2012 07:19:47
*
eccolomihaspintodadentrolodicevochedinottevieneapr
eccolomihaspintodadentrolodicevochedinottevieneaprendermi*
*(al nostro io-autistico)
non tu, bambino, non tu - sotto le coperte, lo vedi? - cammina - è un lenzuolo con gli occhi porta una maschera di fuoco ma fredda
chissà se conosce il gioco del salta-ranocchia se sa nuotare contare se si volta
aspettiamolo domani al laghetto i vermi li tocchiamo noi ché a lui fa senso
dentro l’acqua il cielo è arancio non è mai giorno non è mai notte per le rane metti il cappello tiralo giù sta fuggendo via
Id: 14241 Data: 21/04/2012 11:46:27
*
Un nido tra la notte e il giorno
Nel tempo in cui anche i tavoli germogliano, ho attaccato la voce alle mani. Ho parlato. Tu ti sei accucciato, hai lavorato, col sorriso tra i denti mi hai indicato la casa. Non so quando, non so perché siamo passati da un paese a uno spaesamento.
Id: 14197 Data: 19/04/2012 06:52:43
*
strada a doppio senso
Spalle chiuse a proteggere un bignami di filosofia o forse un titolo di film, "la vita imperturbabile": così passano i titoli di coda del reale.
Id: 14130 Data: 15/04/2012 10:48:32
*
le case vuote
la porta si chiude e le case vuote odorano di bucato lasciato ad asciugare
le case vuote asciugano le lacrime che potrebbero attirare gli insetti
le case vuote ospitano il buio perciò le finestre possono restare chiuse nelle case vuote i libri aspettano e se nessuno legge non senti “l’avevo detto io”
nelle case vuote puoi comunque entrare se hai le chiavi giuste così le persone ritornano come se il tempo
non fosse mai passato
Id: 14075 Data: 13/04/2012 08:30:45
*
La casa
La casa coi limoni che sanno di rosmarino. Non vedi le rose sul tetto? Voci, sole e ombre, la pioggia tra i muri, i colori. Ma il tempio trasuda freddo. L'ossigeno, quando non brucia, fa rabbrividire. Uscire, tornare, suonare il battente. Aprite?
Id: 14061 Data: 12/04/2012 18:07:28
*
l’idea del tempo
chiediamo forse al ladro il grimaldello? o al mare di indietreggiare? se è la strada che corre non avverti la tua corsa
Id: 14012 Data: 10/04/2012 08:22:51
*
domenica degli ulivi
un fitto silenzio negli interstizi di tempo e questi ulivi sciancati_ tira un vento pungente, sa di sansa vorrei sollevare la cenere dai crani unti di pace
Id: 13867 Data: 01/04/2012 12:23:36
*
leggevo baudelaire
leggevo baudelaire sui prati dei vent’anni - non era questione di lingua (ignoravo il francese) ma uan fuga dall’età spietata
a distanza di anni la poesia è di nuovo fra noi -
maledetta? non la capisci/non la capisco (come la vita)
Id: 13840 Data: 31/03/2012 08:25:17
*
mi riconosco
mi riconosco nella fatica dei germogli
nell’onda che ha smorzato l’incendio
in ciò che si intuisce dalle vie crucis nei suoni percepiti permanendo in zona
nella lingua che balbetto nel gancio che afferro
in una cascata di sì sgorgata dall’unico no
che ancora mi risuona
Id: 13823 Data: 30/03/2012 09:22:30
*
mezzogiorno
perdona il mio mezzogiorno senza cibo né lacrime - un peccato di omissione -
non mi ha smosso il rintocco del sole né pensavo alla tua fame come aun diverso amore
Id: 13730 Data: 24/03/2012 08:34:02
*
dati reali/sliding doors
dati reali cielo azzurro, nulla da segnalare:
il sole, soltanto ***
sliding doors
tra illusioni e potenza del non-essere vite diplopiche
Id: 13587 Data: 18/03/2012 08:16:39
*
punto coronato
poche cose tornano indietro, niente in natura persino le biscrome implacabili vanno al punto coronato senza cedere di un solo battito quest'assurda frenesia conosce soltanto la direzione dal lontano all’inconoscibile
Id: 13326 Data: 06/03/2012 15:26:49
*
invertendo la marea
sarebbe possibile invertendo la marea, ma se persino la luna non ha argomenti, per noi non c’è scampo allora non mi oppongo_ innaffio soltanto: (begonia) colorito pallido, non hai retto (ibiscus) rimani intensamente viola (tradescantia) aspiri alla meta più attesa (geranio) sai dov’è la rosa?
Id: 13269 Data: 04/03/2012 09:18:09
*
ritratto di mutilato di guerra
chi può reggere un colore che è come un pugno? non io, occhi obliqui dentro i tuoi nella stanza verde-ospedale troppo lutto nei lampi e nei fuochi nelle acque troppo pianto nel rosso dei burqa.
(su una foto di Steve Mc Curry)
Id: 13092 Data: 27/02/2012 18:55:52
*
l’idea
a Luciana Riommi Baldaccini l’idea che il domani sia la risoluzione naturale di una dissonanza, non un'anomalia, non un attimo d'inappartenenza nella pulsazione, sì una pausa, ma carica, che prepara attacchi orchestrali d'incontenibile impatto, la voce della terra in registri impensati, un giorno noto nella trama ignota di una polifonia, un tempo disteso (adagio col da capo?) che addomesticherà il tempo in recipienti di molte misure
Id: 13074 Data: 26/02/2012 22:40:40
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Girando attorno
Il dramma è durare. In mezzo, ci sono eventi con inizio e fine: noi. Negare la durata sarebbe come dire: il tempo non esiste. Ma nel nostro linguaggio esistono parole esatte per dire vita o morte. Il tempo è la durata delle nostre parole.
Id: 12993 Data: 23/02/2012 08:12:25
*
un’antica eva
di notte viene alla luce con una lingua endogena e forma canzoni che mai avrei cantato - talvolta poesie, con la voce di un'eva segreta. sulla soglia del risveglio la ritrovo nel colore del giorno talvolta resta impertinente nel sogno ma, si sa, viene dalla terra
Id: 12942 Data: 21/02/2012 08:35:10
*
vuoto nel vuoto
la poesia è vuoto nel vuoto ma buca l'arcobaleno è cibo evanescente è scommessa sul tempo e poi rinuncia la poesia sceglie il vuoto e lo accudisce
Id: 12922 Data: 20/02/2012 13:35:38
*
la mia africa
quanto vorrei in una capanna mischiare colori e polveri e porpore di lunghi abiti da sposa e sapere a memoria i passi del canto baba fururu ere reo
oboca gne gne leri uo
e addormentarmi nel giallo che incendia e guarisce
Id: 12866 Data: 18/02/2012 11:26:58
*
a un amico
quale fuoco purifichi
la tua ombra gentile - quanto amore nutra i tuoi fiori (narcisi e ginestre) - quanta luce rischiari la radura dove pure gli alberi restano sconosciuti a se stessi - qual buon vento ti carezzi gli occhi e rimescoli ciò che è stagnante - io che ti sono sorella non saprei spiegartelo
Id: 12833 Data: 17/02/2012 09:26:33
*
l’aggettivo remoto
l’aggettivo remoto non significa passato ma affiorante da antichità perenni il remoto non è nascosto - procede da un mistero che si svela
Id: 12825 Data: 16/02/2012 19:41:26
*
leggendo lorenzo calogero
perché non sorprenda il peso delle palpebre, si tentano esigui voli
come fa la farfalla sul denso delle cose.
volare è un dono e un fardello, è onda sogno vetta mormorio.
Id: 12624 Data: 08/02/2012 17:20:34
*
cacciati e cacciatori
pomeriggio di passeri morti - e non c’è un solo poeta nei paraggi -. cadono fiocchi, non ho briciole da darti, né fuoco. ascolta come battono i miei denti e come dolcemente ti assaporo.
Id: 12497 Data: 03/02/2012 11:35:25
*
cerfs-volants
biglietti volano dalle finestre, le parole non hanno presa e su certi cuori piccoli - ma già duri - diventano pugni e sangue (perché non osservi quello svolazzo in cielo, perché non ti culli con la musica?) le parole sono inciampate ma è il tuo viso immobile lo sfregio più orribile
Id: 12439 Data: 31/01/2012 22:06:55
*
l’ingorgo
tra l’ingorgo e il contrattempo tra il non detto e il male-detto non ti perdo amata poesia, se pur scoppi furibonda malconcia e umiliata nelle vene ferrigne del tubo di scappamento_ non ti hanno spenta le sirene né i clacson e l’albero malato t’implora “deh guardami prima ch’io mora”
Id: 12419 Data: 30/01/2012 21:12:55
*
campo con profili di alberi spogli*
gli alberi scheletriti e l’orizzonte giallo - piatto: non inquieto, non obliquo - una nuvola rossa in cielo non radici ma relazioni,
linee infinite e piani a termine: il possibile e il vero racchiusi nella logica
della propria stessa geometria - finita e ciclica - espandiamoci in perfetta armonia
* titolo di un quadro di Piet Mondrian
Id: 12398 Data: 29/01/2012 19:28:03
*
Ventisette Gennaio
"Per i musicisti hanno sistemato delle panche nell’area dei crematori. Non ci sono leggii, dovremo suonare a memoria (…). Suoneremo per persone che ben presto saranno bruciate; ma da chi? E’ un mistero. Forse proprio da noi? Le autorità impongono ai musicisti tanti lavori che non hanno nulla a che fare con la musica (…). Il concerto durerà all’incirca due ore. Il programma prevede anche delle melodie ebraiche." (Simon Laks 1991, p. 135) Il cane abbaia, fanno eco altri rumori a comporre l’irreale armonia: sembra la scena di un teatro miserabile, una bocca senza denti. Il finale è inciso sulla porta: quasi uno spartito, che fingiamo di non saper leggere.
Id: 12343 Data: 27/01/2012 09:28:28
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brahms – terzo movimento della terza sinfonia
indosso le cose rimaste come una giacca appesa a una sedia che nessuno ha spostato, e una calore mi avvolge: quasi una sinfonia
Id: 12319 Data: 25/01/2012 21:09:11
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nella sera
1
d’istinto cadrò nella sera come su un comodo giaciglio o simile a una rondine in anticipo sulla primavera
2
han detto che l’Europa gelerà_ non di freddo moriremo noi ma per autocombustione, noi che non volemmo luce per le nostre alcove
Id: 12274 Data: 23/01/2012 22:09:00
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Le bizzoche
La prima voce intona; la seconda se ne va libera - troppo libera - per la navata. E’ un controcanto poco ortodosso: Ama e fa’ ciò che vuoi - le bizzoche sussurrano - tra terze e seste puramente casuali. Il peccato di oggi? Lo zucchero nel caffè.
Id: 12164 Data: 18/01/2012 21:56:52
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dicevano i greci
sarà che questa nenia accarezza il dolore sarà che le strade ritornano come lacrime postume
kalòs kai agathòs agathòs kai kalòs - dicevano i greci -
ma noi non siamo di marmo e peperino è legnoso questo colpo è una croce
che porta dietro un volto di ragazzo bello e buono come un eroe greco
Id: 12140 Data: 17/01/2012 20:21:50
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fiori di loto
cos’è più terreno dei biancazzurri fiori di loto?
il sole - esperto in amplessi - davanti ai petali impallidisce
Id: 11999 Data: 10/01/2012 16:24:00
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cielo coperto
svegliarsi salutare incontrare un nuovo poeta
(l’avevo intravisto tra il grano e il loglio) copriva con l’ombrello il suo violoncello
pioveva ma non sul suo cappello
Id: 11961 Data: 08/01/2012 08:59:41
*
partenogenesi
la poesia, per partenogenesi, emana da gente incline ai tormenti oppure dai matti - raramente è generata da epifanie di luce - si cela nel nucleo di certi soli che spariranno e può rinascere dai cadaveri delle fenici (i cocci di bottiglia sparsi sulla muraglia
dalla sera sèguitano fino al mare con scaglie gialle di lampare)
Id: 11941 Data: 07/01/2012 10:23:27
*
la rotta
non seguite i miei pensieri rotti nel groviglio delle radici io seguo la rotta delle foglie nella vertigine d'acqua sotto i tronchi nel momento dell'addio
Id: 11928 Data: 06/01/2012 10:33:43
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ti uccidiamo come un cane
roma, 4 gennaio 2012 fuggire dalle belve che uccidono i bambini lasciare i dolori coi dolori
accarezzare le colline che abbracciano il lago dondolarsi con una canzone
posare i piedi lentamente sulle impronte degli aironi fini come ideogrammi
leggere e dimenticare
Id: 11919 Data: 05/01/2012 22:39:59
*
la farfalla
nel fondo nel doppio fondo nel vuoto di un calice nella scatola dentro il cassetto nell’avanzo del piatto sul davanzale sul crinale sotto il tappeto nella toppa sulla pappa tra i capelli tra gli orpelli si è posata si è spostata è volata
chi l'ha violata?
Id: 11880 Data: 03/01/2012 16:56:43
*
a metà strada/la murgia
a metà strada
non avrei voluto vedere la pianta morire di stenti e mio padre seduto con la mano in un guanto
se addio o abbandono vinse la paura
***
la murgia
tra funghi e nebbia cercando la manna come i padri nel deserto
Id: 11856 Data: 02/01/2012 17:07:43
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favola invernale
chi al grano e chi al loglio tra le zolle un germoglio
da lontano una donna con la gonna e le sporte si apriranno le porte? questo sole è a metà
la baldanza verrà.
Id: 11838 Data: 01/01/2012 01:10:45
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Capodanno rumeno
La risata argentina e nervosa di Miriana, la badante, quando arrivano visite. Al suo paese le chiamano grazie ed offrono i confetti. Con le caramelle, invece, addobbano gli alberi di Natale. Quando è sola, Miriana, sottovoce ripete la grammatica e scrive lettere da prima elementare e ogni tanto di nascosto prende le foto del suo matrimonio. Non lavora il marito di Miriana, ha ucciso il maiale a Capodanno ma a Miriana nessuno l’ha detto.
Id: 11809 Data: 29/12/2011 22:16:18
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i ferri del mestiere
la giornata di sole cambia il segno del mio stare qui. trasparenze e colori provano a fermarmi ma mi sottraggo: non anticipo, non posticipo.
se il vento tace, se la pioggia dà pace, emerge il suono di fondo, l'estenuato errabondo andirivieni della memoria. il tempo è un infermiere più che un giustiziere.
Id: 11795 Data: 29/12/2011 09:48:27
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tannenbaum
gli occhi chiari di mia nonna, antichi di resistenza, solcati da rotte marine,
sardonici, sorridenti: perdonano per prudenza l’"albero delle sorprese" e qualche stortura sospesa sui rami: i lutti.
Id: 11715 Data: 23/12/2011 08:53:57
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compleanni
le mie figlie, stelle gemelle - anzi differite - nel cielo di dicembre le ho partorite, gocce benedette
le ho affidate al mese della luce e luce sono
(dedicata alle mie figlie, nate entrambe il 16 dicembre a distanza di tre anni
l’una dall’altra: oggi hanno 13 e 16 anni)
Id: 11593 Data: 16/12/2011 09:04:21
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eremita
al mondo poco incline, scelsi la grotta
di mattina gli uccelli mi invitano,
io svelta indosso il cappotto
capisco il sole dall’ombra dei miei piedi
e proprio lì spuntano fedi
Id: 11565 Data: 15/12/2011 08:25:32
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santa lucia
stelle nere - ho avuto paura che fossero avide bocche
assetate e che non potessi bere il mare
Id: 11531 Data: 13/12/2011 19:57:21
*
disse matteo
sentimmo piangere e piangemmo era grigio e non colorammo non digiunammo né festeggiammo
se qualcuno suonasse il flauto!
Id: 11459 Data: 09/12/2011 08:52:25
*
non cercarmi
non cercarmi_ sto con lo stridio dei muri e l’ipnosi del fedele elettrodomestico aspetto che mi colga di sorpresa la nostalgia
Id: 11437 Data: 08/12/2011 10:00:17
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la sindrome del nido vuoto
sempre rischiano
fame e avventura. il nido è vuoto le foglie cadute le figlie v(i)olano la paura.
Id: 11420 Data: 06/12/2011 19:16:39
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nervosismo
il fiume è nervoso. mantengo la rotta con la mia barcarotta.
Id: 11412 Data: 05/12/2011 21:28:08
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invettiva
nubi dell’alba, cineree, evocate l'inverno.
ma voi non amate le sue pallide doglie né la timidezza dei frutti. lo amate quando s'inchina davanti al seme. vi asseti, più che l'estate, l’acquerugiola dei vostri rimorsi.
Id: 11383 Data: 04/12/2011 12:35:39
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raccolta differenziata
dalla vita indifferenziata non recupero le esperienze per farne mazzi di fiori già morti_ ho materia abbastanza per ricrearmi tra scarti vivi e frammenti, strappi
e cicatrici che sembrano ricami
Id: 11341 Data: 01/12/2011 19:06:26
*
le foglie morte
il sole non fa differenza, tutto colora di caldi riflessi,
le foglie vive e le figlie morte. e noi, creature di un bosco perduto, tra un viandante e l'impronta della sua caduta,
scegliamo il cinico sole.
Id: 11328 Data: 30/11/2011 21:29:40
*
l’altro
uno sgabello la finestra strofinare un piatto ciò che ingombra ciò che è lento evanescente le ragnatele d’argento i fili i nodi i legami
l’altro è ciò che non voglio sapere di me posso pescarlo con l’amo ma solo se nuota
vuole silenzio e il tempo che serve a chiamarmi per nome
Id: 11242 Data: 25/11/2011 16:06:21
*
il paguro bernardo
a lungo ho aspettato
dal suo nascondiglio il paguro bernardo continuava a rigare la sabbia poi cancellava la traccia e di nuovo scriveva,
finché l'onda passava coi suoi denti-pirata mi ha tatuato la notte
Id: 11133 Data: 18/11/2011 15:25:15
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tu ascolta
non scostarti dal mio orecchio, cose nuove hanno visto i miei occhi.
tu ascolta e dimmi cose antiche.
Id: 11117 Data: 17/11/2011 15:18:17
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trompe l’oeil
se un giorno mi scrostassi da me stessa sarei come una sorta di trompe l’oeil visibile soltanto da lontano sul muro un po’ massiccio ed oscurito di un edificio in stile rococò come una bizzarria che non convince se appare da un certa prospettiva o come quell’affresco che non tiene tra un graffio ed una beffa della vita
Id: 11097 Data: 16/11/2011 16:42:11
*
tradimento
trattasi - normalmente - di spazzolare il pelo di un gatto che non mancherà di azzannare il boccone di carne che io stessa gli avrò preparato su un piatto d'argento
Id: 11068 Data: 14/11/2011 17:51:48
*
poetica
della vita,
la prima parte vivere la seconda
scrivere
la terza rileggere
Id: 11043 Data: 13/11/2011 10:42:49
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Scenario
Tutto questo virtuale tornerà silicio e dolore. Il primo - lucido sotto i riflessi di un altro probabile sole - si aggregherà a formare pianeti (più intelligenti). L’altro - nuvola o satellite -
pioverà, di tanto in tanto sui bit che hanno mosso le stelle. Nell’abisso che è oltre lo schermo resteranno rumori di fondo (versi lontani) e cancellature
Id: 11000 Data: 11/11/2011 09:37:28
*
a tutto campo
come i lampi dividono il cielo,
così i ricordi lo squarciano
oggi è sole a tutto campo...
essi stanno nudi ingiudicati
nel cielo integro
Id: 10996 Data: 10/11/2011 21:01:14
*
zia
mi è apparsa in sogno a metà della notte incipriata e con le scarpe alte bella - più bella -
ho fatto appena in tempo ad afferrarle un lembo del vestito e questo tra le mani si è sgranato come i volti dei vivi nel carosello di voci e campanelli
polvere aggiunta ad altra polvere su questa terra che sostiene ciò che si posa e lì riposa
Id: 10974 Data: 09/11/2011 19:57:49
*
le altalene
nello spazio che si è liberato
- giacché tu sei qui, amico mio caro - mi sembra si avvicinino farfalle che si posano su nuove altalene che vanno solo avanti, e spedite!
Id: 10946 Data: 08/11/2011 07:55:06
*
la tempesta
il colore dei cumulonembi negli interstizi che lasciano i lampi, spettrale è l’eco dei tuoni - nella ridda del terrore
spiritate si spargono le foglie e anche gli alberi si consegnano poi si vergogna di se stessa,
si dilegua, punta altrove, arcana non-provvidenza
Id: 10929 Data: 07/11/2011 06:52:17
*
la mosca
una mosca girava attorno a se stessa - ho avuto pena di quel vago vagare in cosmica e inconsapevole libertà_ e l’ho lasciata andare nel non-essere, soltanto esistere
Id: 10896 Data: 05/11/2011 16:21:03
*
rassegna stampa
rassegna stampa - l'alluvione a Genova -
Da tempo piove fango dove allegri maiali grufolano ma quando ricomincia a gocciolare corrono goffi e fradici
strògolandosi -
Il gorgoglio del fiume dentro il tubo: un mantra in genovese, una bestemmia
Id: 10887 Data: 05/11/2011 08:46:17
*
l’ultima incomprensione
mi indicasti la gonna: troppo fredda per l’inverno troppo calda per l’estate - mostrasti il ventre. comprendo e non comprendo quel tuo vezzo di chiudere le porte e finalmente svelare dietro l'abito la malcelata femminilità
Id: 10872 Data: 04/11/2011 07:51:36
*
il pozzo
proprio al centro del petto, un pozzo:
vi cade polvere, monete e quanto porta il vento_ fa compagnia il rumore quando la notte frantuma il silenzio ed esso rispone ancora, con voce distorta.
* lo sguardo scivola profondamente, la memoria è indifferente, la notte confonde
la priorità la diamo alle emozioni?
Id: 10826 Data: 01/11/2011 15:16:43
*
mia nonna e il raggio catodico
prima irretita davanti allo schermo poi lentamente perde materia
così mia nonna si è fatta farfalla ha preso il volo nel campo magnetico della terra
Id: 10767 Data: 30/10/2011 09:34:31
*
intuizione
lancio la pietra nel fiume _
la forma che lascia il buco nell’acqua la vita anfibia che sguazza intuisco ma non vedo
Id: 10741 Data: 29/10/2011 08:00:57
*
carveriana
Lentamente il furgone si avvia. La donna in vestaglia fuma la sua prima sigaretta. Tra Kant e il bowling, studenti svogliati s'immettono su traiettorie di vita, impiccati alla fune dell'imponderabile. Un uccello si lancia sul cibo nevroticamente.
Id: 10724 Data: 28/10/2011 08:38:47
*
Evoluzione
Anni addietro mi sciolsi nel mare. Ciò che resta della mia sostanza
è un'ottusa resistenza.
Id: 10716 Data: 27/10/2011 20:33:42
*
passano stelle
non immagino niente di ciò che è stato_ passano stelle, poi scompaiono_- noi siamo in direzione di nuove espansioni _
Id: 10697 Data: 26/10/2011 23:06:46
*
haiku di oggi
brillano foglie in nere pozzanghere di terra e stelle
Id: 10694 Data: 26/10/2011 19:28:21
*
dedica
ho occhi più grandi dei tuoi ma non la forza cieca che racchiudi nelle palpebre - se sgrano la vista, vedo mostri_ dalle mie pozze entra luce esce acqua e il buio fa festa di notte e mi vergogno se ti penso addormentata arresa
(a mia madre)
Id: 10628 Data: 23/10/2011 16:28:36
*
ore venti
tendo la sera come fosse un elastico
ma non si allunga si allarga
Id: 10617 Data: 22/10/2011 20:31:38
*
disintossicazione
bere parole leggere espirare vento caldo
salire su nuvole snelle piovere gorgogliare nelle falde affiorare ruscello
Id: 10596 Data: 22/10/2011 08:00:04
*
e arrivò/cambio di stagione
e arrivò
fu un'illusione il giuramento - i pesci sul bancone e le tue occhiaie provavano le notturne indecisioni - serviva il vento e arrivò la pioggia e assorbì il mio malumore
non c'era stagione migliore non c'era età migliore per districarsi in quel reticolo di strade da cui passava il tram che andava al centro delle cose
*
cambio di stagione non semi ma visioni
di serpi e di colombe_ il rumore che fanno le gocce di pioggia
sulle corazze è stata una lotta
Id: 10574 Data: 21/10/2011 08:54:24
*
nubifragio
corre acqua lungo la schiena questo giorno va preso di spalle
Id: 10551 Data: 20/10/2011 08:50:07
*
che fine ha fatto la bellezza?
“ciò che conta è la funzione” e la bellezza, offesa, sparì
Id: 10543 Data: 19/10/2011 17:20:40
*
a queste parole
se tra un lampo diurno e un tuono notturno mi appoggiassi a queste spirali a queste parole cascanti a bit a puntini effervescenze chiavi sussurri
se mi appoggiassi - dicevo - al bastone dell’ultimo poeta e gli porgessi il braccio camminerei io più sicura?
Id: 10530 Data: 18/10/2011 16:34:03
*
sono ricordi
quel taglio di occhi su un viso totalmente occidentale (quasi straniante) le mani restie, gli inciampi, i silenzi
li vedo tutti in fila (sono ricordi) a capo chino mano nella mano come bambini rimproverati e riallineati
Id: 10508 Data: 17/10/2011 15:42:18
*
di mattina non si prendono certi argomenti
di mattina non si prendono certi argomenti
una logica incontestabile nelle frasi già pronte e fragranti sulla tovaglia della colazione ad esempio: “hai parlato”?
*
roma - prima porta sembra che il lutto non abiti qui le macchine entrano ed escono tra i condomini rossi intonacati
una donna pulisce la lapide sistema i fiori di plastica controlla i finestroni di anticorodal
nella tromba delle scale
un piccione fa vento con le ali
* i cinque sensi ubbidisci a legge di natura
ti si s’imbiancano i capelli
la vista t’inganna parli poco meno ancoragesticoli
(e a naso non mi riconosceresti)
Id: 10479 Data: 15/10/2011 07:53:25
*
attraverso l’universo - omaggio a john lennon -
jai guru deva om nothing’s gonna change my world
traboccano parole dalle tazze di carta che la luce frantumò in sillabe riverberanti lettere sparse al vento le idee scivolorano in terra, come ombre splendenti_ immagina occhi piogge e pozzanghere che t'invitano a liberi amori completamente aperti e soli senza limiti che ti incitano alla danza across the universe
Id: 10475 Data: 14/10/2011 19:56:49
*
insonnia
incombe il tempo insonne - i corpi fluttuano in azzurra sostanza le forme si sfibrano come nuvole tra i cornicioni le ombre sui tetti sembrano spaventapasseri irriducibili esistenze
ingoiano bocconi immangiabili insieme a sorsi d'ostinazione mentre i latrati in gara coi motori sommano antichi a nuovi dolori
tra i non-dormienti un edonista del silenzio registra i morsi dei cani di dentro - è un poeta
Id: 10460 Data: 13/10/2011 19:09:28
*
partita a tennis affettiva
a mio figlio il sole accende i minuti
dei pomeriggi passati in panchina metà in ombra metà fuori gioco
e tu stai rincorrendo la vita con goffo slancio rimbalzando la palla che scotta: la patata bollente
Id: 10442 Data: 12/10/2011 18:17:26
*
nel mio paese
nel mio paese certe mattine il mare è oleoso e l’occhio scivola al di là dell’orizzonte dove esistono mondi fantastici
nel mio paese quando il mare è calmo - troppo calmo - non ci si sposta tutti rallentano e aspettano senza stupore gli accadimenti
nel mio paese avvengono fughe e qualcuno ritorna ma sembra che il mare ristagni da sempre
Id: 10432 Data: 11/10/2011 22:57:11
*
fusionale
quando saremo ombre veramente ti vedrò ora ignoro di te ciò che conosco (di me qualche brandello)
Id: 10413 Data: 10/10/2011 20:53:09
*
fame nera
una mano ossuta nero su bianco piccolo su grande fame su indifferenza
non dimentico il bruciore dell’ago nel mio stomaco il prelievo di colpa il perdono che non si è effuso il rumore di una pioggia di fango
sulle mie unghie nere
Id: 10399 Data: 09/10/2011 19:36:44
*
l’odore della felicità/la/un treno in transito
l'odore della felicità
mi è rimasta nel naso una polvere fine come una bomba brillata
mi era parso un odore ferino ma la "belva" io non l’ho incontrata
*
un treno in transito
i silenzi si confondono tutti e non se ne conosce la provenienza_ urlare vai via e mettere le voci nella giusta sequenza...
un treno in transito visto da fermi
Id: 10384 Data: 08/10/2011 17:06:19
*
il bandolo
qui e ora afferro il bandolo, sfilo i nodi, srotolo questo gomitolo: finalmente una gialla pianura con dei fiori al posto dei vuoti
Id: 10375 Data: 08/10/2011 10:56:27
*
nuovamente
dell’autunno scelgo il vento i pensieri scapigliati la secca leggerezza delle foglie
che poi si prepari il freddo
è un noioso discorso da vecchi l’autunno non ha peso non ha anni
Id: 10360 Data: 07/10/2011 19:12:18
*
di saramago* vorrei dire
non l'abusata nostalgia, e neppure le visioni da poeta_ ci vorrebbe una punta di follia un incipit da giornalista e una trama corposa alla maniera di saramago
se fossi uno scrittore portoghese almeno avrei la scusa
della saudade (e "pepa" la segretaria)
Id: 10353 Data: 07/10/2011 09:39:13
*
stagione di anziani e badanti
il sole ancora persuade certi violacei fiori di viale e braccia robuste di badanti
ai tavoli dei bar
l’inverno affoga in un’ubriacatura di presente senz’altri argomenti del porpora già pronto sulle foglie
i figli dei figli a passeggio col carrello della spesa sorseggiando una lingua straniera rubiconda di terre lontane
Id: 10337 Data: 05/10/2011 17:07:57
*
garbatella
gli alberi a garbatella dai tempi del fascismo hanno radici fin sotto le case e i rami entrano dalle finestre non richiesti, ma accolti a garbatella tutti si conoscono e si salutano dall'alba al tramonto la metro è una belva tenuta lontano come certe persone troppo snob che semplicemente non le appartengono
perché garbatella è un villaggio un po' chiuso un po' aperto nei vicoli si è tutti un po’ stranieri
solo gli alberi si sentono a casa
Id: 10332 Data: 05/10/2011 11:36:02
*
notte
la notte_ lago di latte ________________________________________ assenti nebbia, sogni gioie paure e pensieri liquidità e accade di confondere il bianco con una vaga colpa
Id: 10320 Data: 04/10/2011 20:48:50
*
tramonto
l’ultimo raggio è un filo sfuggito al giogo
per rincorrere un gioco di luce
Id: 10300 Data: 03/10/2011 17:49:14
*
della continuità
e tu
nel tuo tacere cosa ascolti: i mattutini rumori del fiume? non c'è niente che non sia come un pesce che risale il corso nel ritmo impercettibile della continuità
Id: 10290 Data: 02/10/2011 14:55:40
*
le case geometriche
ad angolo con i divani,
stanno i tavoli: già allestiti per il pranzo. le imposte fanno schermo esattamente a tre quarti di luce, l'ultimo quarto ne è inondato, la polvere volteggia invisibile. gli oggetti, ortogonali al pavimento, sembrano appianati, normali. se vi affacciate, non restate sorpresi
che il caos abbia qui una sua dignità.
Id: 10276 Data: 01/10/2011 09:05:17
*
non aprite le finestre
il lento svegliarsi, l'incerto camminare indietreggiando
*
stamattina finalmente si è placato il tosaerba - resta il continuum della lavastoviglie rumore cupo con picchi striduli e disperati
*
per iniziare, l’incompiuto (aprire le finestre)
*
entra di prepotenza
"la luce dei miei occhi" (però part-time)
Id: 10265 Data: 30/09/2011 09:50:34
*
tempistica/la telefonata
tempistica
chi non s'incontra si è già incontrato chi si è incontrato non si reincontrerà né prossimamente né lontanamente
se poi il tempo si presenti puntuale all'appuntamento sarà sempre l’attimo (o il secolo) dopo l’irripetibile evento *
la telefonata le difese abbassate le antenne spuntate
un solo suono - il battere d'ore due voci al crocicchio due risate e un come stai? senza offesa né giudizio (un ospite atteso)
un lungo copione
senza turbamenti senza intervalli senza rivelazioni
Id: 10231 Data: 28/09/2011 10:49:11
*
il pettirosso con la fotocellula/haiku d’autunno
il pettirosso con la fotocellula
se passi accanto a ninì il pettirosso ti saluta con un verso che pare uno squittio
questo sparuto è una specie di ufo che sorveglia la luce respira il vento e l’amore mio, allorché,
non volendo, starnutisce, lo risveglia di colpo
*
haiku d'autunno
un'ape miope si affatica su un fiore non vede l'ora
Id: 10223 Data: 27/09/2011 20:44:26
*
pratica evasa
l'esame di coscienza: ho assolto al dovere ho messo a dormire amori poeti pensieri
questa notte mi porti solo piaceri
Id: 10207 Data: 26/09/2011 23:07:01
*
equidistante
la retta ha deviato sul punto equidistante tra istinto e ragione_ non saprò se mancavi all'appello e non ti ho segnato assente: rispondo io per te
Id: 10189 Data: 25/09/2011 23:01:32
*
lezione di musica
M i U nisco al S uono I nstabile C he A gita il mondo
- quale suono? (chiedo) - l’amore (rispondono in coro) - l’amore?
Id: 10130 Data: 21/09/2011 18:06:58
*
il ponte/la donna che veste sempre uguale
il ponte
la strada finisce con un ponte ultramoderno che inarca i desideri dal possibile all'ignoto
*
la donna che veste sempre uguale
l’avevo notata per i vestiti ogni giorno diversi e di buona fattura_
riveste ora i suoi giorni un camicione lilla - sempre lo stesso - e sandali fucsia quale evento straordinario
può riporre la vanità di una donna in un cassetto?
Id: 10066 Data: 17/09/2011 09:10:27
*
piove/tempo di crisi
piove
in certe fessure tra i saluti e i rimpianti dentro i fili telefonici nell’inganno della vicinanza piove
e non posso sapere se il mio ombrello reggerà
alla felicità
*
tempo di crisi
le idee si sciolgono e lasciano umidità sugli accidentati percorsi
della ragione
serve un ventaglio di fresche proposte, aria nuova
tutto è perduto se, più che la crisi di idee, si ventila l’idea della crisi
Id: 10055 Data: 16/09/2011 07:13:22
*
teenagers
Alessio dice che è inutile studiare ché il cervello non ha muscoli - meglio una nuotata nelle cartine geografiche con quelle braccia lasse che sembrano pinne e code.
Id: 10020 Data: 13/09/2011 18:02:49
*
le idee
1 se le idee si annunciassero,
le accoglieremmo invece ogni idea è uno scampolo, è una rincorsa prima del tuffo, è la parola finalmente quando ti sei già arreso
2 se le onde non lo ispirassero più, il mare sarebbe ancora mare?
Id: 9966 Data: 08/09/2011 15:28:52
*
il grillo
guarda il grillo: sicuro spicca salti non ha pena di lasciare la terra
così vorrei anch'io nel trapasso sospeso di ogni giorno
Id: 9909 Data: 05/09/2011 08:45:27
*
infedele
il mare d'inverno s'infila nelle grotte cercando misteri illibati che l'estate disvelerà
Id: 9904 Data: 04/09/2011 18:18:25
*
l’alone giallo/me ne infischio
l’alone giallo le idee giravano a vuoto e l’aria ne era piena - ventilavo l’ipotesi di smettere
ma mi convinse l’alone giallo attorno a certe parole blu che finivano in -anza come speranza
*
me ne infischio
me ne infischio delle domande che s'affollano sottopelle
ho da rispondere agli aliti dei miei aguzzini
Id: 9881 Data: 02/09/2011 20:30:22
*
il calendario
1 quando giro il calendario cade polvere dal muro il chiodo cerca spazio si allarga la cravatta 2 prendete il tempo - pollice e indice in posizione d’attacco - perché il tempo non aspetta
Id: 9854 Data: 01/09/2011 09:04:58
*
andirivieni/come eravamo
andirivieni
è come non essere mai partiti_ non vedi che tutto è a posto? il va-et-vient delle foto
come se possano cambiare gli eventi il cucù del soggiorno non vola_ segna l’ora soltanto
***
come eravamo
1
perdemmo la nostra humanitas nell'ora cruenta: non osammo_ il taglio scavò il ventre (anche così si collabora all’opera grandiosa) 2 ciò che appare - ed è - irreversibile è il punto da cui indietreggiammo verso una gelida impeccabilità, un punto da rimuovere come un insetto sul vetro. ma proprio lì c’erano indizi che non saremmo arrivati in cielo: piuttosto verso qualcosa che assomiglia al mare dove tutto arriva, anche sporco.
Id: 9838 Data: 31/08/2011 09:18:59
*
irrisolta/una luce drittissima/mutevolezza
irrisolta
luci e scarti repentinamente,
gioia e misura incidono la roccia e la sfarinano in piccole frane *
una luce drittissima
ciò che vidi sul fondo del mare nella sabbia quasi nera solo a Te vorrei direi: una luce drittissima.
*
mutevolezza perché dicono mutevole il mare se rimane uguale tra solchi e scie? non v’è traccia in lui di memoria - nel divenire cancella tutto
Id: 9824 Data: 30/08/2011 09:59:26
*
l’angelo della notte
lo incontrai al centro della paura
il volto si percepiva ordinario al tatto
lo riconobbi perché la nebbia si staccava come la buccia da un frutto maturo
di nuovo lo persi
del sole imparai a temere l’espansività
se fosse propizia la notte?
quella volta lo sentirono arrivare cani e cantanti
preceduto da un sibilo lunghissimo
Id: 9787 Data: 26/08/2011 14:36:42
*
Torre Guaceto - cartolina -
Zolle rosse intorno alla torre. Un albero ceruleo. I giunchi e il vento: vibrazioni. Un carapace in decomposizione, immortalato dal sole. Le vele all'orizzonte si sciolgono nell'acqua accesa di bianco. Gli scogli e la marea levigati dalla sabbia: verginità nuove e antiche metamorfosi. Terra di confine.
Id: 9731 Data: 23/08/2011 08:36:50
*
dura è la terra
se capissi la lingua che sussurri dalla riva se credessi ai rumori che dicono vieni se sapessi un millesimo delle cose che sai, fratello mare, mi consacrerei_ ma sono della terra
con le paure e con le voci che stanno asciutte tra gli scogli.
Id: 9716 Data: 21/08/2011 12:05:49
*
atto unico all’alba su un lungomare mediterraneo
gli autoctoni nervosi come i pesci nel manicotto dell’afa i respiri ispidi rari i sorrisi
un’atavica apatia galleggia
tra sbadigli e ventagli nello spazio di un secchiello_ sul un mare piatto aleggia uno spirito burlone
oltremare - il presentimento è forte - né terre promesse né promesse
Id: 9709 Data: 20/08/2011 10:55:28
*
dormono sulla collina
il nonno minatore comunista, la nonna cattolica casalinga e filosofa per sempre dormiranno sulla collina della mia infanzia dove le api ricordano Aristeo - il nonno dal nome greco - e la nonna col suo nome di orologio - Zenita - che elargiva benedizioni per dispensare dalla messa il nonno e poi lo trovava tra la piccionaia e l'orto.
Id: 9688 Data: 17/08/2011 22:42:44
*
Testimonianza
Chiamarla ombra è improprio. Sarà forse la tiepida scia di una stella che passa. Passa come la vigilia della festa. Un avviso, un rintocco. Lo dico a testimonianza affinché non succeda che col sole appassisca: quest'ombra potrebbe essere sostanza di serenità.
Id: 9660 Data: 14/08/2011 17:22:17
*
il vuoto
- capire se si espanda da un unico punto come i raggi di una circonferenza - scoprirne come mutano i confini - sapere se piano si allarga inglobando il tempo o se irrompa risolutamente - se sia come il mare al largo o come le spighe in un preciso disegno o infine come il cielo incolore... quel rumore fastidioso quel ronzio che si moltiplica: l'attrito tra volere e temere di volere
Id: 9640 Data: 12/08/2011 13:04:20
*
angeli viaggiatori/a chiara
angeli viaggiatori
angeli viaggiatori con bandane e zainetto sbucciano noccioline
sotto il pergolato imbiancano spiagge con i chicchi di riso
*
a chiara
cavigliere e braccialetti: amuleti d'iniziazione. impressionata come una foto, sorella figlia amica
abbronzatissima animaletto da compagnia con treccia tornerai con l'ombra cresciuta
Id: 9628 Data: 11/08/2011 09:12:19
*
fine-estate
1
la fine-estate sapeva di pane e olio; a volte era indigestione o voglia di dormire e gli adulti dicevano che un fioretto avrebbe curato ogni male
2 il rumore nell'aria
di un'amicizia rotta_ la sensazione imminente di tragedia
3
notte di gatti e di cornacchie - rumori rochi e insonnie dai respiri strascicati le bestie non trovano quiete
Id: 9615 Data: 10/08/2011 08:34:21
*
infinito – omaggio a luigi ghirri *
"L'occhio è l'estrema propaggine del nostro cervello" (Italo Calvino)
trecentosessantacinque visioni di macchie di toni d’azzurro di specchi e colori di geometriche libere forme mutanti - le nuvole - di capovolti palazzi cadenti passanti e passati catturati in un duplice scatto il prima e il dopo - la vita con l'opposta simmetrica faccia * “Infinito” è il titolo di un’opera fotografica di Luigi Ghirri che ritrae 365 immagini di cielo, una per ciascun giorno dell’anno
Id: 9601 Data: 08/08/2011 19:43:59
*
in-dubbio
Non oso sfidare il mare... Sei sicuro ? chiesero a Ulisse * la luna dondolante tra due pali con la gobba tra ponente e levante sembra una bambina su un nuovo divertimento. * non c’è che una sola direzione nel fiume. chi è preso lo sa.
Id: 9589 Data: 08/08/2011 08:51:36
*
novanta miglia da lampedusa
i morti nella stiva del barcone volevano tempo per imparare le lingue europee ma non troppo per non dimenticare la loro
ora sono muti nel mare e noi seppelliamo la nostra vergogna asciutta
Id: 9559 Data: 05/08/2011 23:48:07
*
tipi da spiaggia/rievocazione
tipi da spiaggia
il mare grigio e un senso di allegra promiscuità nella nuvola d'afa - qualcuno dormiva e non c’era colpa apparente
sotto il sole offuscato corpi desideranti tutti uguali tutti diversi
*
rievocazione “non rinuncio” - dicesti e ancora non afferro il correlativo oggettivo
Id: 9537 Data: 04/08/2011 09:01:07
*
preghiera del mattino/preghiera della sera
preghiera del mattino
chiaro occhio mattutino, fa' che le cose non cadano mai
come noi in tentazione.
*
preghiera della sera le luci sono spente ma non è colpa del vento
Id: 9527 Data: 03/08/2011 09:42:42
*
le stelle di agosto - a Luca Soldati -
Tornano, come le lucciole. Eludendo guardie tremende - i nostri occhi spenti -. Spargerei i vostri piaceri negli addii di settembre. Vi lascerei alla pena lieve di un’espi(r)azione. Infine vi raccoglierei.
(a Luca Soldati, per il suo compleanno, 2 agosto)
Id: 9524 Data: 02/08/2011 23:42:07
*
Punto di fuga
Tornerà settembre con ironia, sceglierà tra luci e ombre, misurerà la permanenza nelle foglie, l’impermanenza nell’equinozio, non dubiterà, tra gioia e paura, del giusto mezzo, starà come i gatti pronto allo scatto, sparirà nel color seppia
di una fotografia, si abbandonerà ai ritorni, al ricordo della culla, al nulla.
Id: 9512 Data: 02/08/2011 07:18:23
*
nell’evidenza e per sentito dire - poema semiserio
nell’evidenza e per sentito dire - poemetto semiserio - lo sapevano tutti tranne lei * non lo seppe più nessuno tranne lei
* c’era solo un sistema per dimenticare - dare le spalle al mare - * le fantasie - erano ultraviolette ma a lei parevano innocue * non si salvò nessuno * la speranza fu l’ultima a morire - rimasero a vegliarla i disperati * poi anche loro decisero di sdrammatizzare * la conclusione resta aperta - le porte, chiuse * non avrebbe mai voluto suscitare risa ma produrre versi * così si prese cura di un poeta inaridito - risciacquò i panni in arno * anche i pesci vennero a galla per vedere la pelle * fu una tragedia
* a detta delle piante fu sommesso anche il pianto * il finale a sorpresa
Id: 9508 Data: 01/08/2011 16:34:07
*
rigovernare
di notte prendo segni per sogni li rigoverno di mattina come sul comodino gli oggetti
Id: 9505 Data: 01/08/2011 08:47:08
*
frammenti
reciprocamente
il piede sulla sabbia svela piccole certezze per cal_mare
*
nei pressi dell’aeroporto di sera
consumare il sogno postumo di icaro - avvicinarsi alla luna dopo il decollo
***
geneticamente
un dolore che unisce madri figlie nipoti oltre il sangue non so se sia accudimento o accanimento geneticamente discende dal disagio di eva
*
femminilità madri della propria madre figlie della propria figlia con le pance sempre cave: ce la caviamo.
Id: 9459 Data: 29/07/2011 08:48:57
*
atterraggio
disancorati i sogni i bipedi terrestri atterrano sulle stesse paure
Id: 9403 Data: 26/07/2011 09:20:59
*
Madrid, Porto
Madrid
Calda terra spagnola: Madrid, sei femmina! Trame di tetti spalmati su un mare giallo che il Manzanares lecca a mediodia. I lesti giardinieri anticipano il passo dei turisti nelle bianchissime piazze e come un miraggio trema il Palacio Real; escono voci e luci dal Palacio de Cristal. Odore di fritto e un vago ricordo di mare. Prodigio dell’Ovest? Intendo qui la parola felicidad.
*
Porto
1
Dove l’Oceano entra nel Douro e i gabbiani sono affaccendati (indovinano correnti), ho rivisto lo sguardo scaltro e mite del ragazzo della recepção con le narici larghe bruciate di sale. Nel suono della sua lingua, riconosco l’Atlantico: non bisogna contrariarlo. Scende al fiume la Ribeira. Ogni passo è tetro e fiero, sfrontato e distratto (un uomo sta urinando su un muro). Poi i vicoli si aprono nel fiume che qui sembra un mare. 2
Il sagrestano: statua tra le statue. Spennella i legni barocchi nel silenzio bronzato della cappella.
Dal Cristo crocifisso sembra sgorgare un odore fruttato. Il pianista inebria l’aria, la sposta oltremare. La sua musica estenuata gira e rigira le pale del ventilatore.
3
Li divide il pontile: nervoso l’Oceano prima dell’amplesso, rassegnato il Douro al tumulto che si celebrerà davanti al faro. Lì dove i pesci si affidano aallo spirito più forte, l'acqua racconta gli smisurati accoppiamenti.
Id: 9392 Data: 25/07/2011 13:06:07
*
Domande
dalla notte mi aspetto induzioni e non sospendo le domande ? la tua distanza chiara e muta
la mia frenetica stasi
Id: 9321 Data: 19/07/2011 09:18:18
*
onde
dalla sommità invecchiano le onde, poi rinascono con piedi giganteschi. se le afferri, rivelano segreti imbarazzanti. l'orma che lasciano si sposta con loro. fa così la nostra ombra, anche: si dissocia dal corpo.
Id: 9314 Data: 18/07/2011 19:23:50
*
l’angelo mietitore
cosa ha visto dall’alto l’angelo mietitore tra grano e gramigna - insolite specie di fiori?
penso a un angelo dal pollice verde non ha granai ma un giardino esotico che anche a Dio fa meraviglia
Id: 9297 Data: 17/07/2011 12:28:56
*
afasia
non scriverò altro sul solco della penna -
nell’immanenza dell'oggi, piuttosto un gesto d’amore
Id: 9284 Data: 16/07/2011 18:57:22
*
a onor del vero
lo ammetterò: col mare sono stata codarda e lui infine si è negato. se l’antico suono riaffiorasse, la sua sete sarebbe incolmabile come il suo silenzio.
Id: 9274 Data: 15/07/2011 23:52:37
*
i gabbiani
sotto sotto invidio i gabbiani (odiosi per il verso che fanno la mattina, feroce) li invidio per le ali, per l’anima selvaggia, per la vista lunghissima quando arriva la tempesta. allora fanno un ghigno cattivo, quasi umano.
Id: 9259 Data: 15/07/2011 08:23:48
*
l’estate di marcella/il solito dilemma del tempo
l'estate di marcella
col caldo a marcella si scioglie la lingua: mescola mastica impasta per ore la medesima storia scambiando un particolare con un po’ di dolore spalmato fresco_ sembra una parte imparata a memoria invece muta, ma non il finale *
il solito dilemma del tempo ovvero la felicità
il corpo accoglie l'altro la mente immagina l'oltre: tra la felicità
e la sua procrastinazione.
Id: 9232 Data: 12/07/2011 19:24:30
*
umani simulacri
nella free-zone dell’alba, gabbiani. giocano la battaglia della vita
come golem si sbranano per istinto. a vincere è sempre la vita
Id: 9198 Data: 10/07/2011 11:24:16
*
recuperato
recuperare un file in extremis decrittando codici sogni ricorrenti tentativi ed errori_ tra le nuvole, una direzione:
sembra una mano o un sorriso, quasi una scritta: "è tua la strada"
Id: 9154 Data: 06/07/2011 08:38:29
*
teneramente-fiaba
nel silenzio del fondale le mie tante anime si dimenano di gioia come girini inconsapevoli_
ti sono riconoscente principe-rospo
perché hai lasciato che l'amore traboccasse in codesto regno-stagno e ne hai fatto il tuo sogno
Id: 9079 Data: 01/07/2011 13:58:29
*
una poesia solenne
Sarebbe il momento di una poesia solenne che penetri le fessure della materia oppure la classica poesia sul mare, o una poesia sul vento, sommessa, a viva voce,
un puro mistero. Sarebbe originale una poesia sulla poesia, giacché dall’impuro nascono i fiori.
Id: 9069 Data: 30/06/2011 19:49:39
*
una piccola felicità
bruciano gli occhi
le narici prudono gioverebbero parole umide nella notte salata: chiamate un poeta
Id: 9063 Data: 30/06/2011 08:14:11
*
mi pare di vedere volti cari
mi pare di vedere volti cari nella marea nera. sono i testimoni di un viaggio, partiti o appena tornati da un posto dove ogni solitudine è già stata e chiunque ha il suo doppio sì da non vedere l’ombra.
Id: 8985 Data: 23/06/2011 23:07:54
*
tempo di luce
rumore di opere già rintocca la giornata_ è tempo di luce, non può essere così silente il sole.
Id: 8966 Data: 23/06/2011 09:45:20
*
tatticismo
preferisco il mare da lontano_ lascio ai ciottoli e alla sabbia
il tête-à-tête...
Id: 8955 Data: 22/06/2011 14:59:14
*
solstizio d’estate
rammaricata dal fallimento, una foglia si congeda da sola: sentenza definitiva
Id: 8947 Data: 21/06/2011 13:28:52
*
l’angelo tentatore
dell’angelo tentatore l’odore intenso e dolciastro che fa a pezzi le azzurre innocenze e le disperde in mare
Id: 8880 Data: 16/06/2011 07:31:23
*
dove arriva poca luce
hanno detto sta bene così è una pianta ben poco esigente
come te che la innaffi meticolosamente promette non altezza
ma - cautamente - utilità
con quell’unico fiore,
la prova che sta funzionando
Id: 8858 Data: 15/06/2011 15:17:26
*
Son Repos
tante forme di nasi quanti tipi di barbe e di lingue di preghiere diverse e uguali ragioni di processioni a lutto e nascite e matrimoni di poveri dentro campi di papaveri e se Dio non conosca il futuro?
Id: 8836 Data: 13/06/2011 13:46:22
*
sasso di fiume
sentimentalmente è un sasso di fiume. vi dimorano le effimere e quando arriva la piena rotola a valle e si disperde.
era un'onda potente, è diventata un rantolo.
Id: 8738 Data: 06/06/2011 11:36:59
*
manarola
i gabbiani a manarola volano obliqui: tenaci e sfiniti. in questa vastità quanto è andato perduto? lo sa il treno che abbraccia cinque terre e una valle scoscesa.
Id: 8725 Data: 05/06/2011 15:21:25
*
veglia/strategia/emozione
veglia
gravida d'inespresso
*
strategia
non l’insubordinazione
delle coincidenze siamo già prigionieri dei sentimenti
*
emozione
era una rete bianca l'attraversai_ né prigioniera né libera
Id: 8667 Data: 31/05/2011 16:05:28
*
maturità
guarda come impazziscono gli uccelli nel pomeriggio. sorpresi dal vento, coi cuori fanno i battimenti. tremenda è stata la giovinezza e ora - mio coevo - conti i solchi sul mio viso? al giro di boa, chi accudirà?
Id: 8649 Data: 29/05/2011 19:24:53
*
marketing
investire sulle disillusioni per rilanciare il prezzo del vero
Id: 8625 Data: 27/05/2011 16:55:04
*
un tè da marcella
nell’armadio di marcella alle grucce stanno appesi dolori, e in certe scatoline di latta bottoni di burro e ragnatele da bagnare nel té. quando chiudi le ante i ricordi diventano tarme
ma più innocue.
Id: 8543 Data: 20/05/2011 17:45:41
*
La favola del filo d’erba, del vento e dell’aquilone
Un bel giorno un filo d’erba dice all'albero imponente: “Canto anch'io come le foglie?" Il buon vento che l'ascolta un tantino innamorato, si fa basso e l'avvolge col suo fiato. Si compiace, geme e stride il filo d'erba piano piano (ed è questo il solo modo di cantare per un prato) poi continua: "Se son bravo a intonare, potrò presto anche danzare con le foglie?”. Il buon vento che l'ascolta un tantino preoccupato, le risponde dolcemente: "Guarda in cielo l'aquilone ed il filo che lo porta: chi comanda, lui o il vento?"
Id: 8522 Data: 19/05/2011 08:18:42
*
colibrì
trasale per un alito di vento e lieto cavalca le nuvole anelando levità
Id: 8480 Data: 15/05/2011 08:57:52
*
scelta
se lascerò la vita per la Vita sarà perché tra il mio volere e il mio non sentirmi all’altezza delle aquile, avrò scelto di essere la tartaruga
Id: 8462 Data: 13/05/2011 22:34:17
*
migratore
lo spaesamento di un migratore su un campo di grano
col vento compiacente sotto un cielo troppo azzurro
Id: 8440 Data: 11/05/2011 21:51:37
*
a ritroso
tornerei a essere bruco e così di forma in forma a ritroso fino alla prima molecola di sole ancora indecisa - in verità - se brillare o donarmi
Id: 8424 Data: 10/05/2011 20:48:01
*
es/im-pressionista
la luce dietro il vetro smerigliato, una visione iperreale - l’immenso si fa piccolo - concreto - rimane scolpito - filtrano verità indubbie - bagliori di spade danzanti.
Id: 8347 Data: 04/05/2011 17:25:28
*
Guerra totale* - la primavera araba
L’odore delle fresie tentava l’impossibile ma una primavera vigliacca ha ammazzato i morti. Cosa può il mare? Le acque - già rosse di sangue - violentano anche le spiagge.
(*testo contro il trionfalismo dei guerrafondai)
Id: 8332 Data: 02/05/2011 22:49:00
*
aritmia
è aprile e pare novembre brumano colori grigi e un gatto bianco spuntato tra i fiori come un cristo in croce
Id: 8298 Data: 30/04/2011 15:18:33
*
eroi
abbiamo bisogno di eroi per le nostre fobie, eroi per abbandoni e lutti, eroi che elargiscano manne di parole come fanno i pioppi nella stagione degli amori, eroi per ogni stagione con frutti anche da fichi sterili
Id: 8248 Data: 27/04/2011 18:14:01
*
pasqua a casa di marcella
una colomba in odore di pace attraversa i cieli della tovaglia
azzurra di marcella imbarazza un velo di polvere sul mobilio - nuvolaglia -
Id: 8191 Data: 22/04/2011 09:06:46
*
echi di passioni
l’acqua che ci doveva lavare ci ha dissetato appena
cade cenere sui corpi nudi sotto ardono attese di piogge
Id: 8190 Data: 22/04/2011 08:29:47
*
come l’albero è la nostra sorte?
l'aria tersa rifinisce i contorni di fusti e colori già chiari, mulinelli di pensieri vagano piano titillando le foglie
io cammino e mi chiedo dov'è il posto dell'uomo; ho chieso qual è la statura degli alberi: non mi aspetto risposte
stiamo sotto reggenza del sole respiriamo a un passaggio d'ali fatti ciechi da illusioni e fughe - come l'albero è la nostra sorte?
Id: 8160 Data: 20/04/2011 08:43:54
*
pianoforte muto 6
il coperchio cigolava,
ho aperto: i martelletti ingessati nel completo di feltro, eleganti e un po' imbronciati. i meccanismi e le chiavi inceppati in un ricordo ossessivo. i tasti bloccati per l'usura delle articolazioni. la nobiltà sparita (se c'era mai stata). non è servito a niente esalare un odore di cenere, non fu un estremo richiamo all'amore.
Id: 8150 Data: 19/04/2011 07:24:54
*
non sapere l’amore
sull’autostrada, pini marittimi (il rumore e la vista insieme)
le cortecce hanno nodi come cancri (le nostre parole taciute)
i tronchi bevono dolcezze certe e solitarie i rami puntano alla direzione dei desideri
in questo esistere e passare via
posso amare il silenzio di un dio ma odio il tuo
Id: 8139 Data: 18/04/2011 08:32:22
*
italia
una bandiera arcobaleno penzolante dalle finestre ancora socchiuse - assente il vento - una cornacchia gracchia - ci vorrebbe uno spirito dentro le cose una dignità dietro simulacri alieni -
Id: 8085 Data: 14/04/2011 20:34:49
*
vent’anni
guardavano esattamente nel punto in cui ora li incontro quegli occhi di ventenne (schianto di insaziate molecole)
non c’è tempo che attenti all’innocenza di quella stagione che si accingeva a sfidare il drago
se avessi allora fermato il mio sguardo sul tuo sarei rimasta senz'altra notizia della vita
Id: 8063 Data: 13/04/2011 08:12:35
*
sogni a matita
enumeri le pietre di mare - conosci i nomi delle stelle
e li lanci come ami sui tuoi sogni rimasti a matita
Id: 8051 Data: 12/04/2011 07:28:57
*
glicini a villa borghese
presto verranno meno - assumiamone l’odore di sesso imminente con le audaci farfalle!
Id: 8036 Data: 11/04/2011 06:53:16
*
la metafisica delle tasche
gli oggetti sul comò - surreale coesistenza di inutilità - persino de chirico o dalì troverebbero straniante disquisire di metafisica delle tasche
Id: 8025 Data: 10/04/2011 09:14:32
*
a Bruna L.
la vita può finire anche in un giorno di sole - ciò che procede dal cielo è luce che pian piano s’imbruna
Id: 8017 Data: 09/04/2011 15:13:51
*
il crollo degli idoli
sembra plasmi la terra con le mani focose, invece lavora a maglia -
è in penombra e vede luci minacciose come erinni
perciò abbassa le tende e sottovoce impreca contro certi idoli - vorrei dire a mia madre cosa ho capito dell’essere figlia
Id: 7915 Data: 02/04/2011 22:41:45
*
teorema indimostrabile
il rumore di fondo di un elettrodomestico di ultima generazione_
all'improvviso, il beccheggio approda ad una stasi. tra illusione e delusione, obiettivamente è la terra che si muove.
Id: 7800 Data: 25/03/2011 22:22:41
*
in morte di un’artista eccentrica
ci hai suggerito di zittire i merli ma di non alterare i colori fauve
della primavera
il giallo dei becchi cozza col nero tutto intorno c’è un verde dilagante e un insostenibile rosa shocking and you can't be here
Id: 7791 Data: 24/03/2011 19:32:15
*
dinamiche mitologiche
non questionerei di filosofia con la civetta, al crepuscolo, sotto quest'ulivo silente_ piuttosto pacificherei le mie cervella
rinunciando per un po’
ad emettere sentenze_ l’essere donna e dea della sapienza talora mi spaventa
ma meno che a giunone districarsi tra il pavone e lo scomodo mestiere
della moglie del padrone
Id: 7751 Data: 21/03/2011 21:59:31
*
i matti e le pecore nere*
i matti e le pecore nere entrambi in stanze surreali e a chi domanda qualcosa rispondono coi versi
pio pio pio pio pio pio come ti faccio così ti disfo
perché, rinunicando al mondo, preferiscono non sapere la differenza tra caramelle e ragni
*liberamente ispirata al film di Ascanio Celestini “La pecora nera”
Id: 7732 Data: 20/03/2011 22:56:33
*
una nube luminosa li avvolse con la sua ombra*
luce genera ombra ombra genera luce dal centro s’incrunano raggi
*ruferimento al vangelo di Matteo 17, 5
Id: 7723 Data: 20/03/2011 09:31:55
*
climax
se il mondo è un libro aperto essere l’a capo della poesia l'indeterminatezza di certe vocali il suono duro delle consonanti trascinate fino al climax
Id: 7689 Data: 18/03/2011 08:35:28
*
La notte di Pablo*
“Posso scrivere i versi più tristi questa notte” (una canzone quasi disperata). Cospirano le ombre con le voci sotto la pioggia fitta. Lentezza e oblio: il vento gira e canta. Direi che l’ho perduto. Risponderebbe: “Per me è lo stesso”. Nell'identica notte uguali le stelle, la notte è un abbaglio. Il bosso per il tornio e l'intaglio. Per me non tutto è rimosso.
* liberamente ispirata alla poesia "Posso scrivere i versi" da "Venti poesie d'amore e una canzone disperata" di Pablo Neruda (1924)
Id: 7676 Data: 17/03/2011 16:37:44
*
giappone
rotto è il silenzio un movimento di case maschera bianca
*
tracima il mare fermate la musica lacrime rosse
Id: 7664 Data: 16/03/2011 18:40:37
*
pensiero quasi notturno
il sottile avvitamento
che affatica il respiro, il bisogno di pregare. stupirsi che le parole non siano scadute, non sono l’ologramma della penna che le ha scritte. benedire il sonno dei bambini e dei malati. e la notte, dolcezza sul mondo
Id: 7636 Data: 14/03/2011 00:04:00
*
nata di marzo/nella filigrana della scrittura
nata di marzo
sotto braccio con lei parole e farfalle giallo limone minuti spremuti saturi di rumore poi come bloccati davanti all'esplosione dei fiori di pruno
*
nella filigrana della scrittura
dicono che le parole sono bisogni della mente, e diventano tic nervosi (scrivere, parlare), cibi divorati e poi vomitati, mercanzie di angeli inquieti
Id: 7605 Data: 12/03/2011 07:40:54
*
embrionale
turbolenze subacquee sbaragliano le alghe e le correnti. ingigantiscono le onde, persino. e così sentimenti indistinti pretendono un verso, una misura persa, potenza in-potenza.
Id: 7593 Data: 11/03/2011 08:38:27
*
le allodole
il sole ha già fatto il suo giro. i vetri splendono, i passanti riflettono.
le terragnole allodole stanno all’erta: non scambiano abbagli per sogni.
Id: 7571 Data: 10/03/2011 08:15:29
*
l’affacciarsi dell’amore
lo annunciano tocchi sulla schiena calibrati come tiri a segno. lo rivela l’ombra sottile di una meridiana. tigri affamate si aggirano
attorno alla sua scia che odora di sangue.
Id: 7551 Data: 09/03/2011 07:48:53
*
il sole ritorna sui crepacci - a Virginia
dove finisce la bellezza portata via dalle scure maree? forse nella terra africana cercando il sole e un’altra dimora, gli esotici ombrellini e la polvere rossa e piante e lingue diverse? tu guardi in faccia la luce, sei più bianca. sei dietro il vetro, in un nido di verzellini.
Id: 7544 Data: 08/03/2011 19:32:38
*
impiegato di concetto
formica talentuosa per vocazione cuoco configurato per essere muto non sordo anzi presente specie di notte a rimboccar coperte quello che serve a chiudere giornate faticose un libro marinaresco a metà con le ali impigliate dentro
(a Felice)
Id: 7473 Data: 04/03/2011 15:41:20
*
le uova di Marcella
aggrappata a quell’ultimo piano come l’uccellino al ramo ma quando arriva aprile il calendario va all’incontrario le stagioni rimpiccioliscono e lei prega per i pulcini soli
Id: 7454 Data: 03/03/2011 08:18:49
*
invisibile/la sezione aurea
invisibile appare nel buio sarà re di una stagione o di una vita ma invisibile è la porta dell’amore è un “tipo” che gira di notte si apposta dietro un ricordo ti sorprende come un incontro nuovo infine lo riconosci come il saluto di un vivo
dal nome inaudito
*
la sezione aurea
saranno entrambi felici uomini e angeli? perdoneranno gli uni di non avere le ali gli altri di aver baciato in terra le stelle cadenti?
si incroceranno nella sezione aurea, alla differenza delle distanze, nel punto zero dell'orgoglio, alla fine...?
Id: 7428 Data: 01/03/2011 11:09:38
*
epiloghi di favole
sono apparse le nuvole - epiloghi di favole - a svelare illusioni raggi fugaci svolazzi di piccioni su sogni poco audaci
Id: 7387 Data: 26/02/2011 09:17:48
*
L’oro nero del Niger
“Siamo tutti africani”, urlava il nigeriano col tamburo parlante tu tun tu tun tu/ tu tun tu tu Ma chi ha sporcato la tua terra nera? Forse chi ha voluto le tue palme d'oro.
Id: 7334 Data: 22/02/2011 17:52:00
*
permettete?/senza poesia
permettete?
ho mani diafane con vene azzurre e un filo di sole catturato al volo il cielo stamane non ha colore
permettete che dipinga?
*
senza poesia
ho provato un giorno senza poesia
ma ero un gatto nero colto da amnesia
Id: 7315 Data: 21/02/2011 09:13:23
*
cronaca politica italiana febbraio 2011
con la pioggia scendano promesse sulle vuote acquasantiere si sciolgano le mani legate ad attese ormai s-finite guariscano luridumi di poteri deliranti si restituisca dignità ai corpi violati e lavacri alle menti saccheggiate
Id: 7228 Data: 16/02/2011 08:50:54
*
sconti di stagione
con le mani in tasca a cercare gli spiccioli per regalarti un fiore.
ce n'erano pochi non sapevo decidermi tra un girasole e un gesto d’amore.
Id: 7213 Data: 15/02/2011 17:53:43
*
rigenerazione
ogni giorno perdiamo le scaglie perché - questa è la prova - la vita è un serpente
Id: 7190 Data: 14/02/2011 06:47:28
*
Zarathustra parla ancora?
Secondo la dottrina
dell’Eterno Ritorno è concepibile la possibilità di re-incontrarsi in uguali circostanze. Si ripeterebbe la storia infinitamente. Ma ciò è ininfluente nell'eternità.
Id: 7160 Data: 12/02/2011 17:14:19
*
angeli apocalittici
alcuni in piedi sull'acqua con le spade brandite e una luce affilata negli occhi aguzzi apocalittici
non v’è filo d’erba che non vibri stridendo ma al suono dell'angelo buono ogni foglia guarisce e l’albero della vita ricresce
Id: 7083 Data: 07/02/2011 09:45:45
*
gli storni
fremono al tramonto più che all'alba: inquieti sempre. divorano gli spazi ma sono divorati dall'eternità.
Id: 7074 Data: 06/02/2011 19:50:32
*
atelier
si è fatto buio non viene nessuno forse in sogno gli amici
raccoglieranno i colori che nessun pittore ha scelto
Id: 7052 Data: 05/02/2011 07:03:38
*
angeli camuffati
entrano in casa con travestimenti tali da ingannare anche un detective
non certo simili all’angelo biondo dell’iconografia - ma con riccioli bruni e arruffati. il loro farfugliare assomiglia a una profezia
Id: 7035 Data: 04/02/2011 09:55:29
*
sessanta secondi
Tutto è fermo all'attimo prima. La mano è pronta. Attacca. Ciò che accade è nel profondo. Nell'aria solo il fruscio dell'idea.
Id: 7017 Data: 03/02/2011 08:07:52
*
è adesso
accadrà di notte, penseremo - è adesso - e l’un l’altro ci proteggeremo come uccelli feriti non proveremo dolore
e la pelle brillerà irreversibilmente accadrà
e non vedremo più i solchi che avremo lasciato
Id: 7004 Data: 02/02/2011 07:40:57
*
poesia rara avis*
poesia rara avis - disse il maestro - e tutti naso in su a indovinare la direzione e a dire sottovoce era bella la sua lingua segreta se sei pronto a ripetere non il suono ma il volo.
Id: 6868 Data: 25/01/2011 08:48:01
*
in extremis
la gioia sarà infine resistenza estrema autodifesa non-violenta amare con dolce prepotenza
Id: 6834 Data: 23/01/2011 09:31:02
*
Sole d’inverno
Di mattina preferisce
i giardini ai palazzi. Nella mia stanza, però, è entrato, io ho pregato che restasse. Non sopporterei di vederlo andar via senza un bottino terrestre tra le dita da prestigiatore. Mi è sembrato preoccupato di non essere altrove.
Id: 6713 Data: 16/01/2011 09:47:47
*
angelo caduto/il linguaggio dell’angelo
angelo caduto
azzarda due o tre passi sulla terra dissimulando la sua vergogna davanti ai cipressi puntati su di lui come un'accusa
*
il linguaggio dell’angelo
sarà sincero l’angelo quando promette il cielo? e se indica una direzione sarà vero il suo dire? e il suo tacere?
l'angelo allude - con vaghezza irriducibile - ad un fare ulteriore a un bruciare
Id: 6683 Data: 14/01/2011 09:53:36
*
angeli rilkiani
uccelli dell’anima stanno nel rischio di aprire le ali
soffi umani li spingono in basso a dimorare nei fiori e da lì vedono le cime degli alberi come radici rovesciate
per questo non conoscono la libertà degli uomini
Id: 6664 Data: 12/01/2011 06:30:38
*
gli angeli si domandano
dunque c’è altro oltre la luce?
per istinto vanno dove li porta la musica
per un vento bizzarro non si voltano
Id: 6634 Data: 10/01/2011 06:37:46
*
gennaio
ombre nere dietro splendide promesse con il rischio che siano vere
Id: 6621 Data: 09/01/2011 09:40:49
*
lo stesso angelo
li ho visti e li ho persi mentre ci incantavamo (gli angeli e io) davanti ai baluginii
perdemmo la rotta - era a spirale - vagammo come sagome che sott’acqua si sgranano a tratti riconoscemmo parti (non il tutto) respiri cenni di occhi profili spezzati come dal finestrino quando si muovono le montagne controvento
ed era lo stesso angelo che si riverberava in un gioco di specchi
Id: 6607 Data: 07/01/2011 21:58:48
*
ritmi di angeli
salgono e scendono barche tra i flutti poi raggiungono la costa arrampicando nuvole_ davanti ai miei occhi salutano con ali invisibili il loro canto monotono e’ rumore di fondo
nomi ripetuti al rallentatore
piano
*citazione dal libro di Massimo Cacciari "L'angelo necessario", Adelphi 1994, pag.13
Id: 6563 Data: 05/01/2011 09:42:55
*
Due haiku sul vino
Sorseggio vino Un frizzante solletico di piume rosse
*
Rosso vivace Tovaglia insanguinata D'amore e morte
Id: 6549 Data: 04/01/2011 14:13:42
*
Mattino di festa - Capodanno -
1
La vicina che urla al telefono e c’è ancora silenzio intorno. Le gutturali tagliano l’aria - una scultura futurista -. Il corpo è lento il parlare è veloce, non quanto la luce.
2
Un bagliore ha acceso il ricordo. Un lumino di tomba? Una candela? Forse il raggio verde del tramonto, confuso col colore dell’aurora. La festa è finita.
Id: 6511 Data: 01/01/2011 11:13:06
*
gli angeli si disperano
gli angeli si disperano perché si perdono nell'amore. formicolano nei mercati svaniscono e riappaiono col buio: cercano indizi ma nessuno mai atterra: qui ogni segno è ambiguo
Id: 6499 Data: 30/12/2010 18:59:59
*
altezze di angeli
la mia terra di morti e di non-nati
la mia terra dimora degli angeli smemorati
la mia terra non allatta
Id: 6464 Data: 27/12/2010 21:50:00
*
angel
al mio angelo chiederò le risposte che ho cercato in tutti i libri del mondo
il mio angelo si stupirà che non lo abbia riconosciuto in tutti questi anni nei posti dove ho vissuto negli occhi di chi ho incontrato
recriminerò perché è inammissibile che un angelo cammini a testa bassa in penombra e non si dichiari un angelo è un lampo improvviso che scruta nei nascondigli
da un angelo ci si aspetta la regìa.
Id: 6436 Data: 24/12/2010 16:45:28
*
Tre haiku piovosi e ventosi
Pini ad ombrello e acrobazie di storni chiamano pioggia
Vento ululante Inizia il vigilante Canto notturno
Persiane verdi sibilando trapelano Luci tremanti
Id: 6428 Data: 23/12/2010 23:02:03
*
Il prodotto finito
Il meccanismo si è fermato. Ti descriverei il processo, se la macchina funzionasse a moto contrario - ipotizzando che le energie siano eternamente rinnovabili -: e potessi bloccarla al climax.
(Quella tazza artigianale
che ti ho regalato era il prodotto finito - l’avevi intuito?)
Id: 6417 Data: 23/12/2010 11:56:25
*
Se potessimo
Mi hanno detto che le anime cantano all'unisono e i corpi rimangono nella stessa trasparenza. La gravità è l’altro polo. Se potessimo, a metà volo, riportare le fasi alla partenza non sarebbe sincronia ma corrispondenza.
Id: 6387 Data: 20/12/2010 09:30:24
*
Orfeo muto - dedicata a chi non canta più -
1
Al bivio i passi indugiano, lo sguardo si attarda. Non un suono nella nebbia. Nemmeno un addio.
2
Chi, in tranquille narrazioni, racconterà di Orfeo cantore che ebbe in sè certezza del suo canto?
3
Orfeo, perché ora taci?
Id: 6371 Data: 19/12/2010 10:40:42
*
ungarettiana
dalla vita ottenni ad honorem una laurea sul dubbio e - come la morte - la sconto
Id: 6332 Data: 14/12/2010 08:22:13
*
La guerra dei giorni
1
Il buio dilaga. La luce si apposta. E’ tregua solo un giorno. Deflagra il solstizio, impellente.
2
Al mare consegno questa notte grondante, il sale l’asciugherà. Il buio non è che intermittenza.
Id: 6281 Data: 09/12/2010 08:08:37
*
avventato
oppure mangiare locuste come il Battista cingersi i fianchi e scalzi tornare al deserto stare al gioco del vento crifare la pista all'indietro avvertendo un’ombra dietro le spalle
Id: 6246 Data: 05/12/2010 09:49:20
*
parla con lei
la saggezza di un fiore il vagare di un angelo il pulsare sotterraneo lo sbattere di un insetto la fine del mare le radici di una pianta l’angolo della luce sulla terra ogni parola che esce dal ventre i frutti che nessuno raccoglie
ho raccontato ai quattro venti lo screpolarsi del suono la bruttura che inquina e corrode ho detto che la bellezza è scivolata tra le dita - acqua sciupata -
Id: 6228 Data: 03/12/2010 15:35:51
*
versi diversi
temo (o forse spero) che il vuoto turbinando mi trascini nell'ignoto dove i fiori crescono capovolti e i versi già capoversi
Id: 6110 Data: 23/11/2010 09:12:40
*
Sordità*
Non li vedo, non li tocco. Almeno sentirli sussurrare. Gli Angeli si svegliano tra i fiori.
Se potessi ascoltare i nomi che scelgono per loro e il suono che fanno!
*(molto liberamente ispirata alla poesia “Gli Angeli” di Emily Dickinson)
Id: 6015 Data: 15/11/2010 09:33:50
*
protocollo d’intesa
anche senza segnali convenuti (o convenienti) sarà impossibile non riconoscersi
nessuno è mai svanito gli assenti non sono fantasmi
le presenze proliferano dopo la semina si può siglare la non-belligeranza col tempo
nelle sere d’inverno - per quanto raramente - potrà capitare di incantarsi davanti alla neve che cade
sarà sorprendente
osservare i fiocchi veloci e delicati insieme
Id: 5998 Data: 13/11/2010 12:45:28
*
La cacciata
Tra vetro e persiana, una falena vagheggia l’Eden proibito. Poi, chinata la testa di Sfinge, richiude le ali. Cos’è il tramonto per una falena?
Il brillio dell'acciaio in cucina?
Id: 5951 Data: 10/11/2010 09:22:55
*
Veduta
Sono tornata lì. La campana ha l’identica voce chiara e distinta. Segna le ore per ubbidienza. I palazzi si meravigliano della medesima veduta. Oggi, col sole che li ispeziona, sembrano coevi a gli adiacenti ruderi romani. Forse di notte i secoli si accomodano. Potrei non essere mai passata di là. Nell’atmosfera ferma, l’unica trascurabile variazione è stata il soffio sommesso dovuto allo sforzo di ricordare: un’inezia rispetto all'indifferenza definitiva delle cose.
Id: 5893 Data: 06/11/2010 12:39:35
*
Irrompe il giorno
La novità del sole. L’angolazione della luce. Il taglio dello sguardo sulle cose. Appare chiaro anche il sogno della notte. Un ricordo seduce il corpo. Separa gli oggetti dalle ombre. Trapassa anche i muri. Dilegua le paure.
Id: 5873 Data: 05/11/2010 08:53:51
*
La serie di Fibonacci*
La serie di Fibonacci*
Il pisano Fibonacci si appisolava in mezzo agli stracci. Se faceva l’addizione, aveva sempre ragione. Con le cifre, il bonaccione, riuscì a convincere l’imperatore! Contava gli alberi, i rami, le foglie e i fiori, le patate, le lepri marroni, i figli e i nipoti bianchi e cervoni. Cominciava la serie sempre con l’uno e poi si perdeva nello spazio. * ispirata al libro "Il mago dei numeri" di Hans Magnus Enzensberger, Einaudi 1997
Id: 5851 Data: 03/11/2010 17:21:12
*
C come donna
E prima di essere donna, è concavità. I suoi pensieri roteano come biglie sotto il cielo silenzioso. I piedi appoggaino su una terra che frana. Insegue il volo di una mosca che non si posa. Prepara un varco tra una lama di aria fredda e un raggio di luce. Sminuzza la notte.
Id: 5842 Data: 03/11/2010 06:47:05
*
Costellazioni d Mirò
Punti e linee: le trame esatte dei nostri destini. Colori/eventi: entrambi portatori di ignoto. Donne e uccelli. Pittore indeciso tra poesia e silenzio.
Id: 5836 Data: 02/11/2010 16:22:46
*
Le strade percorse
Che non l'abbia mai lasciata, tanto adusi sono i piedi? E’ come vedere ed essere visti, essere ed essere stati. La mente trova il punto equidistante fra ricordo e trasformazione.
Id: 5784 Data: 29/10/2010 18:09:19
*
Della luce/La porta stretta
La porta stretta
L’ingombro del corpo. Poco più in là un comodo varco: tra qualche millennio.
Della luce
Quando il tempo ha ultimato il suo corso indolente,
è luce.
Id: 5761 Data: 27/10/2010 18:45:57
*
Effetto collaterale
Nel punto di massima concentrazione della materia, da cedimento strutturale improvviso si genera un fotone.
A distanza mi avvolge un’onda calda.
Id: 5743 Data: 26/10/2010 08:34:06
*
Diario di bordo di un filosofo-pellegrino
Ore sette. Il filosofo mima la prima sigaretta. Ore otto. Il filosofo è per strada davanti al bar della stazione. Ore nove. Il filosofo conta gli avventori e i viaggiatori. Ore dieci. Il filosofo elabora statistiche: oggi sorridono più i viaggiatori o gli avventori?
Id: 5742 Data: 26/10/2010 08:04:02
*
Gioco di scacchi
Ogni mossa è una promessa dilazionata, grattare il tempo aspettando la contromossa.
La regina conosce il finale e sorride di sottecchi mentre osserva bonaria l'agitazione delle sue pedine.
Id: 5730 Data: 25/10/2010 08:12:41
*
La gatta
Oggi Marcella pare una gatta. Ringhia, guaisce, minaccia. Nella lotta col suo cane interiore ha spuntato unghie e orecchi. Dal gatto ha cavato la voce di un nume.
Id: 5700 Data: 23/10/2010 07:29:54
*
Può bastare
E se fosse un ripetere a mente i nomi delle fermate di un treno a lenta percorrenza, se la locomotiva indietreggiasse senza ripensamenti (fotogramma dopo fotogramma miraggio dopo miraggio), se riconsiderando i riflessi della luce a confronto coi contorni precedenti, cercasse proprio quelli, riconoscendoli, non sarebbe abbastanza per una vita?
Id: 5675 Data: 21/10/2010 07:00:11
*
Allo stadio di Caracalla
Un pino ad ombrello evapora sudori. Mi piace ascoltare i corridori. I passi sembrano attraversare le ere. La terra restituisce respiri. Confusi tra le scorie di altri polmoni. Tutto è scambio, poliritmia. Si è insieme atleti e alberi.
Id: 5665 Data: 20/10/2010 08:59:02
*
Galileo liutista
Il liuto sfuggiva al calcolo matematico. Insopportabile complicazione di armoniche sovrapposte! Il punto esatto dove tastare le corde non era localizzabile con il rigore di un’equazione. Ma quel suono irripetibile - “A 440” l’avrebbero chiamato - incrinava convinzioni immobili! Avrebbe isocronizzato un pendolo! Continuò a ronzargli nella testa come un’ossessione. Le orecchie sempre occupate a decrittarne la voce!
Id: 5656 Data: 19/10/2010 15:12:18
*
In-eterno
Un banco d’aria sospinto su strade di nuvole sempre cangianti tra caldo e freddo. Trasmigrando, resta se stesso. Incosciente, non sapendo di sapere.
Della materia, il vuoto: senza velocità, senza energia, neanche l’ombra giacché l’ombra è qualcosa.
E' l’unica idea che io concepisca di eternità.
Id: 5623 Data: 16/10/2010 09:20:16
*
Lèggere
Controllo se ho messo gli occhiali a cavalcioni sul naso. Mi tuffo anche oggi.
Le lettere nuotano sospinte da correnti interne/esterne e dovrò riportarle a riva ordinatamente.
Id: 5597 Data: 14/10/2010 08:46:41
*
in mezzo alle pagine di certi libri
vorrei sapere quale chimica impostura trasmuta gli amori in petali inodori
Id: 5584 Data: 13/10/2010 09:03:49
*
ipotesi
se gli spazi atomici della materia - in qualsiasi stato di consapevolezza essa si trovi - si dilatassero in un big-bang infinitamente riproducibile e coincidente con l’originarsi di un’eco inaudita e straniante a cerchi concentrici se il tutto si sommasse alle energie e quantità di moto pre-esistenti
di quale natura sarebbe il vuoto? e la pienezza?
Id: 5547 Data: 10/10/2010 11:31:03
*
Allucinazione uditiva*
Qualcuno poi mi spiegherà perché il silenzio si fece fragoroso come un fischio urtava i timpani e non sgorgavano ragioni né parole ma solo sconvenienti lacrime. E chi avrebbe dovuto per primo fare i gesti conseguenti, se commentarli o semplicemente farli, e che cosa bisognava temere, più il silenzio o la sua eco?
E infine se ciò che sentii nella camera anecoica fu effettivamente il battito del cuore o la vibrazione superstite dell’ultima registrazione scampata inspiegabilmente alla cancellazione.
Id: 5539 Data: 09/10/2010 11:07:14
*
Il mondo salvato dai ragazzini
I miei ragazzini mi insegnano a vivere nella giungla delle visioni e delle paure, e a difendersene. Le chiacchiere sulla cultura... il loro ridere è una scossa alla nostra supponenza. E’ così il fiume non si ferma, risalgono leggeri come salmoni. E conoscono le formule: il volume del professore non è proporzionale alla sua altezza!
Id: 5523 Data: 07/10/2010 16:42:55
*
La fiaccolata
La fiaccolata avanza sotto secchi d'acqua santa. Prima fila, uomini-paramenti. Seconda fila, donne pie. Terza fila, vecchine commosse. Poi, volontari in divisa arancio e qualche bambino col broncio. Ultimi, sans-papier e nulla-tenenti ingoiano le litanie con un colpo di tosse.
Id: 5516 Data: 07/10/2010 08:38:31
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Parola d’ordine: ritornare
L’ultima disillusione sarà la prima certezza. Parola d’ordine: ritornare. Rovesciare i dizionari scoperchiare i pensieri. Non avremo più bisogno neanche dei sentimenti. E i respiri finalmente saranno sincroni.
Id: 5508 Data: 06/10/2010 09:32:14
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fisarmonizzando
la fisarmonica è una barca tra due accordi grossolani che si fronteggiano come rivali in amore
ebbra di danze e canzoni suona di notte la tangheggiante malinconia nel mare rumeno
in corpo ha il pane nero inzuppato nel vino novello, la custodia di faggio è una prova del suo nobile lignaggio
Id: 5501 Data: 05/10/2010 07:58:41
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undicenne
L'occhio sano misura la vita. L'altro capta vibrazioni ambliopi. La voce possente amplifica l’ingombro di esserci. Da undici anni.
Id: 5456 Data: 01/10/2010 16:40:12
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il volto
sarà sonoro sarà un’onda un abbraccio una musica saremo il canto e la singola nota
uno strumento d’acqua con viole d’amore un'arpa a dodici corde sarà aria calda vento contrario
sinusoide perfetta
sarà una gioia.
Id: 5448 Data: 30/09/2010 21:25:44
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Tra musica e poesia
L’intervallo tra ora e mai più. Lo spazio tra due righi - un ridotto pentagramma - Legature, portamenti, trasporti. Pause. Ritornelli, note ribattute. Can-ti-le-ne. Pathos e patologia. Con ritmo. Con moto. Allegramente, rapidamente. “Alla turca” (alla russa, alla francese, all’italiana). Consonanze perfette, quasi rime. Non baciate. Sorelle gemelle. Quasi rivali. Meta-semantica, meta-fisica. Metà strofa (l’altra, non “suona”!?) Polisemie e polifonie. Risonanze interiori: gustare lentamente. Cosa c’è dietro/dentro/di lato? Frasi aperte, simbolismi. Interpretando i segni dei tempi.
Id: 5360 Data: 22/09/2010 17:08:24
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La più piccola matrioska
La gioia era sospesa nell'aria. Non capivamo da quali allergeni dovessimo difenderci né quale vento fosse da schivare. Camminavamo proteggendoci le spalle - per eccesso di zelo - stringendo gli occhi arrossati respirando sommessi perché non ci desse prurito quella polverina gialla simile al polline dei meli.
Vivemmo ogni attimo presentendo la fine. Conoscerla in anticipo fu uno spunto formidabile per la retrospettiva che avremmo scritto. Non ricorderò che un’ora precisa dentro spazi protetti e senza uscita: la più piccola matrioska del tempo che ci fu assegnato. Affidammo l’ultima immagine a una mail. Pian piano si scollarono i ricordi.
Id: 5350 Data: 21/09/2010 08:50:51
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La mela-insana
Questa giornata melanzana (mela-insana) carnosa e amara, ispida e scura, piccante e informe: non pregusto dolcezze.
Id: 5342 Data: 20/09/2010 09:18:45
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Cinque folletti*
Bianco. Il silenzio. Parole non dette. Ce ne era bisogno assolutamente.
Nera. La notte. Chiudere gli occhi. Non mi aspettavo di Sognare.
Azzurro. Il mare. E’ sempre rischioso Immergersi tra le onde. Emotive.
Rosso. Il fuoco. Riscalda le mani. Non avevo mai tremato Così.
Gialla. La luce. Illumina, per vocazione. A volte mi scopro. Troppo.
* Un folletto è una breve composizione di 5 versi liberi formata da 11 parole: 1° verso: il nome di un colore (una parola) 2° verso: qualcosa che è di quel colore (2 parole) 3° verso: ciò che il soggetto fa o è (3 parole) 4° verso: un personale modo di sentire, di essere, uno stato d'animo (4 parole) 5° verso: una parola conclusiva.
Id: 5315 Data: 17/09/2010 15:40:21
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La vigilia della festa
Hanno un volto assente i due ragazzi del turno serale all’ultimo piano del centro commerciale. La luce delle lampade al neon è un giallo assai artificiale. Il forno a micro-onde ravviva la pizza margherita. Sta passando quest’altro week-end. I clienti hanno girato i tacchi. I due ragazzi, dinoccolati, si accingono a un fine-serata elettrizzante, appena un po’ kitsch.
Id: 5260 Data: 10/09/2010 22:46:50
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La luce di settembre
La luce di settembre la cogli tra attenzione e distrazione. Un brillio veloce un avviso fugace un’idea balzata in testa nel mezzo della notte.
Id: 5250 Data: 10/09/2010 09:36:07
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Viaggio di ritorno
Segnalibro del tempo è la strada già assimilata. Ritrovarla per caso, tra ombre di cipressi vicino a un’abbazia diroccata, momentanea sosta dei pensieri. La luce incespica su desideri convalescenti. Echeggiano voci consacrate protette da farnie, ulivi con forme di candelabri. Incerti se tornare o restare.
Id: 5180 Data: 30/08/2010 19:04:03
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Risveglio
Un’ora al giorno - dose minima -. De-prosaicizzarsi - dunque poetare - asciugando l’istante nell’estro cantante
(il caffè, incustodito, si è versato).
Id: 5127 Data: 22/08/2010 09:34:31
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Stare
Un cruccio cronico, un peccatuccio, un’uggia che affligge. Stare. Riporre i vestiti. Pulire i vetri e gli specchi. Assuefare gli occhi.
Che sia gioia questa noia?
Id: 5121 Data: 21/08/2010 11:23:44
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La maledizione della mia terra
Le madri disconoscono i figli, i figli la terra, i padri il senso.
Intorno a letti di zucchero, le nonne attirano le generazioni e poi recriminano. Una teoria di morti e di vivi, di legami e di lutti si rincorrono e si tradiscono.
Id: 5092 Data: 17/08/2010 19:14:07
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Le donne sole
Le donne sole dimagriscono, pur mangiando, ma non sono a digiuno di vita e di persone. Alle donne scarne (ossa, nervi, sangue e amore) manca un po' di malleabilità. Le donne sole, quando sono in carne, sono sempre s-carne di qualcosa. A volte di parole (ma non sempre). Le donne sono quasi sempre sole: quelle scarne quelle in carne quelle silenziose quelle verbose quelle che cucinano e quelle che mangiano.
Nutrendo la propria solitudine non sono né scarne né sole.
Id: 5076 Data: 16/08/2010 09:03:09
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Chiara: colore preferito, verde*
Veste tra il giallo e l’azzurro (anni verdi). Fotografa in erba, vede il mondo color delle piante. Sempre al verde di contanti. Con le amiche condivide anche i guanti. Uugola cantante, sorriso splendente. Il suo cuore è un giardino.
*dedicata a mia figlia, nel giorno del suo onomastico
Id: 5045 Data: 11/08/2010 09:09:04
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De-siderium
La stella è atterrata sulla spiaggia dei venti,
nel mare dei volti. Dove nulla è certo, ha piantato la tenda. Ho chiesto: “Dove nascono i desideri?” Mi ha risposto: “Ho afferrato il domani".
Id: 5032 Data: 10/08/2010 09:23:31
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L’eterno settembre
Ecco l’ora del giorno che coglie fatti tra cieli mutevoli. Il resto rinviato a domani. Settembre è come quest’ora. E’ un’ombra di sole che sbriciola le cose e le finisce.
Id: 4983 Data: 02/08/2010 19:10:06
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Capo Nord - tre tanka per un’amica -
Corre più lesta stamattina la luna. A mezzanotte il sole dà una festa. Le porterà fortuna?
Corre più lesta la luna stamattina. A mezzanotte il sole dà una festa. Perchè quell'aria mesta?
Stamattina la luna corre più lesta. Il sole a mezzanotte Prepara le sue nozze. E' ospite alla festa?
Id: 4977 Data: 02/08/2010 09:10:05
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Estate
Sonnecchia sul divano. Un foulard come coperta. Penombra e torpore. Il sole ancora alto. I rumori domestici sono come il ricordo dell’utero. L’estate è sinonimo di mamma.
Id: 4964 Data: 31/07/2010 09:42:23
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Peccato capitale
La vanità è una laica preghiera tra una specchiera e un’acquasantiera.
Id: 4952 Data: 28/07/2010 16:45:28
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Morire di musica
(sulla tragedia di Duisburg)
Morti di musica perché fatti di musica. I respiri mancano:
zittite le trombe. Si scuotono e rotolano sul palcoscenico tulipani e nontiscordardimé.
Id: 4941 Data: 27/07/2010 06:37:24
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Alberi che camminano
Ipermercato/iperforesta. Alberi che camminano. Occhi svuotati/riempiti di merci-civetta. Tele-guidati sciamiamo nelle arnie che ci nutrono e ci affogano. Gonfi gli occhi. Noi, natura artificiale api senza pungiglione alberi se-moventi detentori unici di bio-diversità figli di un dio non minore, ci sfioriamo.
Id: 4933 Data: 26/07/2010 09:06:11
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Haiku d’aria, acqua, terra, fuoco
Grida cornacchia il tuo verso all’alba. Finestre chiuse. I nidi vuoti Lasciano nei passeri scomposti voli
Pesci d’argento Schizzano sotto l’acqua: notte d’insonnia
Trovano rotte le barche allineate sembrano onde
Terra riposa! Maturano i frutti in tempo di pace
Seminatore, latrano i cani neri. Aspetterei.
Là dietro i monti il sole detta legge su fiori e frutti
Calura estiva Sole dietro la tenda Lenta si muove
Id: 4877 Data: 20/07/2010 15:57:09
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Icastica estate
Icastica estate, stoicamente stai. Istanti estatici. Forse la felicità è-statica?
Id: 4788 Data: 09/07/2010 17:48:15
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ferie - Il Reno a Rees
ferie
spaesare i pensieri: il vuoto si riempe di una noia onesta
Il Reno a Rees (Germania)
Il Reno a Rees è un bell’uomo dalle larghe spalle e le gambe paralizzate. I pesi sembrano lievi sulle chiatte ingombranti. Traghettatori ubbidienti tracciano rotte a ripetizione. Lineari, le ombre dei pioppi intersecano gorghi misteriosi. Il Reno amoreggia
con un cormorano sazio e triste.
Id: 4778 Data: 07/07/2010 13:28:42
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Colazione
Resistere integri in una certa forma o perdersi nel fusionale calore bollente? Incerti se sia diverso immergersi o morire (da biscotti).
Id: 4619 Data: 28/06/2010 08:53:28
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Un binomio fantastico*
due oggetti spogliati due opposti sensi due punti nel cosmo nudi come nomi sconosciuti come volti ostili come ombre artificiali infelici come pensieri alla finestra
oppure felici come gatti sciatti che non scendono a patti sornioni, teneri e pacioni come poesie zoppe e scarpe rotte.
*omaggio a Gianni Rodari (Grammatica della fantasia)
Id: 4600 Data: 25/06/2010 20:10:14
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Prospettive geometriche
Giocano a fare i grandi. Io gioco ad amare la loro piccolezza. Le nostre prospettive si incontrano in un ideale punto di fuga proprio al centro della distanza che ci unisce.
Id: 4599 Data: 25/06/2010 20:09:39
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Momento lirico
Marea. Questione magnetica di masse energetiche. Mi tuffo in un lirico placido liquido. Atavico utero che genera favole.
Id: 4564 Data: 21/06/2010 16:02:01
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Per caso o per grazia
Il centro è questa luce che piano risucchia la notte dentro i confini dei corpi. Per caso o per grazia? (“Erano circa le quattro del pomeriggio”).
Id: 4510 Data: 16/06/2010 18:10:03
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Alla stazione Ostiense
La fame dei sans papier. La minestra nel cartoccio, senza carta né salviette. Un cartone per dormire. E noi scriviamo i nostri nomi sulla Carta dei Diritti.
Id: 4486 Data: 13/06/2010 23:12:16
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Al ninfeo di Egeria
Tra le lenticchie d’acqua, un refolo
nel pomeriggio mitologico.
Il gorgoglio dell’acqua intorno alla foglia. La danza del fauno. Lo zufolo immesso nel vento. La nuvola molle, la roggia. Scenario postmoderno per vite sempre possibili. La pelle gode respirando.
Id: 4447 Data: 09/06/2010 17:00:30
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Ironia
Mi porto dietro l’imbarazzo di esistere. Eppure in molti mi salutano e qualcuno di prima mattina mi offre i confetti. I miei cari sono carini con me. C’è chi mi telefona e chi si fa telefonare. Non mi lamento: qualcosa mi riesce bene. Mi sembra di avere due ombre e una non so dove metterla.
Id: 4422 Data: 07/06/2010 11:05:43
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Dove bruciano i pensieri
Smettere di parlare per annaspare tra alfabeti centrifughi e codici muti senza un cappello o un ombrello dove bruciare i pensieri? Una mutilazione.
Id: 4400 Data: 04/06/2010 17:47:18
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Fumo e gelsomini
Gli studenti si baciano all’angolo. Gli occhiali scricchiolano come i denti nei loro apparecchi. Le otto del mattino sono le volte che hanno detto "andiamo", trattenendo gli zaini con la forza del petto in fuori, come i nasi che aspirano indifferentemente fumo e gelsomini.
Id: 4377 Data: 02/06/2010 09:51:44
*
Il mattino ha loro in bocca
Franco vuol dire"libero": di essere un po’ ribelle
ma ubbidiente alle sorelle. L’imago femminile, l’altra faccia del dover essere primo(genito).
*
Occhi grigi di chiara ragazza: il nero li evidenzia - camoscio o cerbiatto,
con l'ombra corta, arrampica il tempo e poi lo disperde. Non sa che la vita è un trucco.
*
Gambe nervose, cincia gioconda, di sera canta e salta di mattina sistema le piume aerodinamiche. La sua realtà è un sudoku un po' magico.
Id: 4375 Data: 02/06/2010 06:28:26
*
Luna in fuga
Un pomeriggio anonimo
con strilli di bimbi e di uccelli, al posto delle campane. Incauta la luna è balzata in braccio al sole e si dondola teneramente. Un dio ci accorda una tregua?
Id: 4371 Data: 01/06/2010 18:07:51
*
Un cerchio sull’abisso
La Sapienza dice: “Quando tracciava un cerchio sull’abisso io sono stata generata”. Il cerchio ha incluso l’abisso dentro materni confini. Noi stiamo aggrappati ai bordi come pulcini ai nidi. L’Architetto del mondo ha disegnato destini a mano libera. Noi sorvoliamo l’orrido dimenando ali che non ci appartengono.
Id: 4359 Data: 30/05/2010 22:24:54
*
benvenuta stanchezza
benvenuta stanchezza, orecchio mite, occhio paziente. non indaghi le voci, non annusi le presenze. soltanto sperimenti le carezze ardite del vuoto e lasci (in) pace.
Id: 4317 Data: 25/05/2010 17:34:26
*
Un poeta scrive sempre la stessa poesia
Un poeta scrive sempre la stessa poesia e cammina
col medesimo passo. Molti lo superano. Lui canta per non sentirsi solo sapendo che la strada non finisce.
Id: 4306 Data: 23/05/2010 15:06:57
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ragazza
ho in mente una vecchia con occhi d'acqua mani azzurre e vene sottili parole secche come aforismi che al mattino diventano auguri zelanti alla terra per fiori e figli di amori indolori o mai accaduti. sarò io questa vecchia? sarò stata quella ragazza?
Id: 4301 Data: 22/05/2010 09:15:36
*
Un arbusto di violacciocche
Vorrei avere i tentacoli per i figli vicini e per quelli lontani. Sono una madre basita e distratta incantata affamata bislacca, un arbusto di violacciocche senza fiori né filastrocche.
Id: 4277 Data: 19/05/2010 20:46:48
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La morte del poeta è uguale alle altre
Mischia le carte con gesto irrisolto. Non urla nelle piazze, non recita parti. Cerca tempo per fare, toccare, mangiare. Ha il corpo di un uomo qualunque. Forse legge una storia di segni.
Id: 4269 Data: 18/05/2010 17:29:24
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La terrazza di Marcella
Nella terrazza di zia Marcella ci sono cinque vasi di begonie. Vecchi i vasi, stentate le begonie. “Le conosco – sostiene Marcella – so l’acqua che serve.” Non ha figlie Marcella: accudisce begonie. I suoi uomini sono partiti in un giorno di sole: petali rosa (begonie sfiorite) portati dal vento. Marcella interroga il cielo: quanta acqua, in rapporto all’amore, nel primo giorno caldo di sole asciutto di vento?
Id: 4262 Data: 17/05/2010 07:29:32
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L’ostaggio
La pioggia ghigna: “Ho sedotto il sole". Poi minaccia: "Per riaverlo, riscattate il mio pianto”.
Id: 4255 Data: 15/05/2010 19:31:32
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Il mio mare bambino
Al paese del mio mare bambino, le ore si accomodano.
Avvinghiarsi alla roccia e lasciarsi lambire, può far sentire liberi. La fuga è un limite e un paradosso. Qui non lo sento frusciare. Non lo vedo competere con la luna. Il sonno non me lo porta in sogno. Il mio risveglio è asciutto.
Id: 4223 Data: 11/05/2010 18:17:01
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La cura di Woody Allen
Pioveva e mi sentivo malata. Il grigio aveva invaso il mio cuore. Il cielo non sorrideva il sole mostrava le spalle. Così ho scritto una poesia al mio analista.
Id: 4216 Data: 10/05/2010 17:28:22
*
Asincronia
Sogno e sono sognata: diacronia di vite, sincronia di energie orfane di una festa. Vagano di notte cercando fino all’alba il giusto verso. Troppo tardi. Non ancora, forse domani.
Id: 4078 Data: 23/04/2010 15:41:55
*
Per Francesca e Sara
Se scrivere è vivere voglio incidere il silenzio fino all’ultimo fiato. Consumare al sole i respiri cruenti, ricomporre i petali ignari, asciugare il mare con le loro voci vellutate. Seppellire i sogni terreni e ripescare il punto esatto dove si (ri)nasce.
Id: 4057 Data: 20/04/2010 20:10:27
*
Mio nonno è morto in mare
Mio nonno è morto in mare e il mare è morte e vita. E' morte che grida alla vita è vita che seduce la morte. Naufraghi di cieli e di prati scegliamo di essere portati e torniamo al mare dal quale veniamo.
Id: 4042 Data: 18/04/2010 21:16:13
*
Tenerezza
Il vecchio, di spalle, con la donna al suo fianco. Vi si legge la storia. Non vedo - ripete - e gli porge seccata il foglietto. Lui le sfiora la schiena. Si segnano insieme. Camminano: lei prima lui dopo. Questi erano i patti.
Id: 4025 Data: 17/04/2010 12:23:30
*
Informazioni non essenziali
Perché custodire una traccia di byte - in bianco e nero - quando la matrice è rosso vivo? Bit spaiati balbuzienti spazientiti. Inconcludenti. Ecco, svaniscono. Bit bit. Alt. Canc.
Id: 4023 Data: 17/04/2010 09:04:50
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The show must go on
Il silenzio si è fatto cattivo. I poeti bestemmiano contro lustrini e pailettes. Il pubblico scandisce: “Non c'è tempo”. Vibrazioni di slentati contrabbassi echeggiano gli attori annientati da mangiafuochi. In platea una poltrona sfondata assorbe applausi. Nel Fanum dissacrato, né canto né disincanto.
Id: 4015 Data: 15/04/2010 14:47:17
*
a nascondino
Lungo il fiume, non il cadavere del nemico ma il suo corpo ripescato. A giocare a nascondino, vince chi fugge dai sentimenti.
Id: 3954 Data: 08/04/2010 22:13:05
*
Il Giardino dei Tarocchi *
Un giardino popolato di mostri buoni colorati materni eccessivi bizzarri barocchi deformanti deformi specchi abnormi allegramente folli di vecchie storie
che non perdono il vizio e da lontano strappano una lacrima di tenerezza al mare acre surreale che non lo perde di vista con la brezza mediterranea magica iniziatica con profumi di zagare rosmarini e oneste lavande spargendo risa di turisti francesi e stupori stregati di bimbi consacrati alla farsa della vita a rischio di perdere la mano ma non la partita con l’angelo della temperanza che veglia sulla salita
*Il Giardino dei Tarocchi, opera scultorea di Niki de Saint Phalle (ispirata al Parco Guell di Anton Gaudì a Barcellona), si trova in località Garavicchio, Capalbio (Gr)
Id: 3899 Data: 31/03/2010 08:51:02
*
In città
Tutto è più falso di una pianta cresciuta tra l’asfalto e l’incuria, cibo per insetti corazzati e dalle molte vite. Passante, cerca la bellezza tra polvere, parietaria e bacche velenose. La voce purissima di un organo in chiesa.
Id: 3859 Data: 23/03/2010 20:00:26
*
ventuno marzo
in equilibrio omeostatico tra tacite emozioni e un cesto di panni intirizziti e in bilico - loro - tra l'amore e una misura abbondante di primavera
Id: 3842 Data: 21/03/2010 08:17:41
*
nomadi
accampati su una terra non promessa con addosso una coperta non nostra (forse rubata a un venditore di sogni) vagheggiando una dimora lontana non brutta non bella in un giorno che non ci appartiene e che non avremmo previsto di non vistose apparenze e aspettative capace di irrompere pur con preavviso non sensibile scaturito da una premessa non riconoscibile scegliendo tra colori non complementari e suoni non ascoltati prima con il senso di chi ha perso il suo bene (e non se lo ricorda)
incerti tra partire e restare
Id: 3792 Data: 13/03/2010 08:42:53
*
Foto in bianco e nero - haiku -
Il libro aperto Rose dimenticate Le labbra secche
Mancano albe La morte si avvicina Festa di vecchi
Sole coperto Là dove corre il fiume La barca aspetta
Pioggia sottile Vola solo un rondone Vetro opaco
Id: 3783 Data: 10/03/2010 20:55:33
*
Omaggio a Martha Argerich
Cosa va considerando Martha Argerich quando sorseggia il tè prima di scoperchiare il mobile d’ebano e avorio? Chopin la saluta sotto il feltro rosso con un colpo di tosse alquanto dissonante. I vetri vibrano commossi preventivamente e un vapore blu, quasi fosse una musica, inebria la stanza: allora Martha si siede e inizia.
Id: 3760 Data: 07/03/2010 12:11:12
*
Un mandorlo non è sentimento
Questa sera è un guscio e nel buio una piccola luce: un mandorlo non è sentimento ma aria di primavera.
Id: 3746 Data: 04/03/2010 21:10:46
*
Un tempo evaso
Una traccia di silenzio sotto i passi nervosi di questa domenica breve ma piena di uffici.
E' come l'acqua di piena: irriga campi e non semina parole.
Id: 3711 Data: 28/02/2010 17:32:33
*
Babele
Un’equazione di secondo grado annaspa sulla bocca di un prete esaltato che metaforizza ogni gesto come un pittore astrattista che urla frasi sconnesse nel sistema dodecafonico ad un tecnico radiotelevisivo che annuisce con la testa mentre una cantante pop danza con i sufi in trance evocando lo spirito di Isadora Duncan…
Chi dirà l’ultima parola? E quali orecchie finalmente ascolteranno? Che cosa abbiamo da dirci, en quelle langue, noi umani?
Id: 3708 Data: 28/02/2010 15:02:02
*
Lo spazio bianco/Enigma
Lo spazio bianco
Lo spazio bianco è il respiro di uno stanco atleta: è la sua vitalità ferma e pensosa. E' una farfalla: irritante per chi non ha le ali e sbatte la testa contro mura immaginarie a difesa di un castello inesistente. Lo spazio bianco sono quasi-poesie senza grammatica e neanche una firma importante!
*
Enigma
Il nome sbriciolato. Gli alfabeti divisi. I vuoti hanno superato i pieni. Parcellizzato i suoni.
Ritorna su se stesso. Senza volto. Anonimo. Non per forza propria. A girandola con il vento.
Si ricompone. Ma è un’altra storia. Trovato il fil rouge. Non i giocatori.
Id: 3624 Data: 16/02/2010 18:12:45
*
storia piccola di un puntino
quel puntino piccolo piccolo si è infilato nel sacco nero ha bucato il fondo è finito in mare ma il vento con potenza l’ha sollevato e nella polvere di stelle l’ha confuso
qualcuno si domanda ce l’ha fatta il punto a mandare a capo?
Id: 3616 Data: 15/02/2010 16:37:20
*
Un paese caldo - la neve a Roma -
Se fa freddo in un paese caldo la gente pensa: ce l'ha con me e strofina la pelle laddove si sente toccata.
Il freddo ha questo di bello, fa parlare i sepolcri, fa drizzare i capelli, rivela le vergogne dietro i panni.
E sotto il cappotto la gente va mormorando: “Ho pagato: governo ladro, mi oppongo”.
Id: 3593 Data: 12/02/2010 21:17:39
*
Spirito e materia
Se mi prendessi un po’ sul serio dovrei asserire solennemente: “Sono da sempre in una prigione!”
Direi che tutto mi sembra stretto: abiti, casa, lavoro, città. E anche il corpo mi fa zavorra.
Dal mio spirito immantinente spunterebbero ali sottili. Trapasserei le sbarre del corpo mi immergerei nel cielo sommo oppure nel mare col favore del sole. Ma, più delle barbe lunghe e importanti, amo le sfide divertenti. Così ho promesso davanti a me stessa: “Vedrò la fine della scommessa”.
Dicono infatti che l’ultimo giorno come una piuma si librerà il corpo mentre l’anima troppo assennata resterà schiava del tempo noioso e dei brutti pensieri.
Id: 3533 Data: 09/02/2010 07:12:31
*
della neve
della neve non il candore ma il suono che attutisce i silenzi anche pensati
Id: 3489 Data: 06/02/2010 19:09:02
*
Nudità
Ho svuotato le mani non perché avessi niente da offrire o restituire o contenere (fiori in acqua di lago)
ma per ascoltare la pelle chiedere acqua e fiori lacustri e vederli trasmigrare nel sole. E la mano, finalmente domata, riposare in un’umida stretta.
Id: 3482 Data: 05/02/2010 20:18:45
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Aspettare mattina
E’ come preparare un mazzo di verdure e poi lavarsi le mani con sapone di lavanda. Sul fuoco il vapore è invito, metamorfosi, suggerimento. L’aroma che ti sveglia è voce materna che il pranzo dispone. Tutto è calmo. I gesti sono pensieri.
Id: 3429 Data: 31/01/2010 07:57:15
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Figlio del fiume
Cicche di umani vizi sbattono in faccia al sole l’amaro di fegati imbolsiti.
C’è un solo motivo per varcare quella spelonca imbiancata di indolenza. E’ il sorriso di Davide, il mansueto, nato dal paterno veleno, figlio del fiume. La sua ombra gentile cresce accoccolata tra mitologici giunchi.
Id: 3415 Data: 29/01/2010 15:07:08
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Pacco regalo
Gennaio è un vecchio austero, chiede rispetto. Oggi ho visto una crepa nel bianco. Un codino colorato sbucava da un pacco-regalo, e il regalo è l’attesa.
Id: 3378 Data: 25/01/2010 12:23:11
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La mia musa
E’ una signora poco attraente. Racconta quello che ha visto tra le petunie e le ragnatele.
Ho trovato la mia musa fuori di me. Assolve con occhi buoni e fa cose di tutti i giorni.
Id: 3346 Data: 23/01/2010 14:41:51
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parole di sabbia
parole scintillanti navigano distanze sconfinate
per erigere preziose e intoccabili barriere
quando non siano un caldo mantello di sabbia che cela labili castelli
a volte è il silenzio il mare trasparente
Id: 3312 Data: 20/01/2010 16:23:03
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Passeggiata
Il fiume era verde. I rami dei pioppi contesi tra acqua e bruma. Le luci dei lampioni sfumavano il paesaggio. Passeggiavo e guardavo e niente era chiaro come quel punto preciso in cui il fiume passava. Al ritorno, la bruma si era congiunta al fiume, le luci dileguate. La notte mostrava il suo lato materno. Tutto quello che serviva, era già dato.
Id: 3250 Data: 13/01/2010 21:09:24
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Titoli di coda
Esito di una strettoia
di vita. Una storia al fondo del cono trasparente e un rumore di risucchio.
La luce è in alto.
Id: 3213 Data: 09/01/2010 12:47:25
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Camaldoli
Nevica. I confini del suono sfondano i bastioni del silenzio. Avanza il gigante bianco. Echi muti dilagano come cerchi concentrici. Saggezza si aggiunge a saggezza. Il cielo vela sozzure e malizie come una mano pietosa. Fiocca ancora. Il tempo si raggomitola in un lunghissimo abbraccio che sa di cibo. Si va verso l’eremo e nevica.
Id: 3187 Data: 05/01/2010 16:52:15
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lungomare
la bestia non dorme. il rumore che ci cresce dentro ci abbaglierà.
Id: 3164 Data: 31/12/2009 20:25:29
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In una mano chiusa
Sono tutti in una mano chiusa. Di notte si apre a ventaglio e li senti ridere della giovinezza passata. I volti cari ci visitano recitando una filastrocca: così rassicurano di esistere.
Id: 3155 Data: 30/12/2009 10:28:30
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la misura del tempo
contrazione/espirazione fiato sospeso/restituzione la misura del tempo il suo ritmico sangue
ma è il silenzio il tempo migliore immobile/pendolare tra alba e temporale
Id: 3131 Data: 26/12/2009 11:04:26
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Natale
NAti per essere madri.
TAnta fatica per essere vivi!
LE ombre non ci fanno paura.
Id: 3112 Data: 23/12/2009 08:27:22
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Un uomo
Un uomo blindato nel desiderio di essere figlio. E suo padre, da una bianca pietra straniera, lo chiama per nome.
Non sul ponte minato, ma dal blu dei fiordalisi ha imparato il coraggio, annaspando sulla riva.
Sotto il cappotto, un freddo antico. Quando portava i calzoni corti si chiedeva perché la sua casa era l’ultima del villaggio.
Id: 3104 Data: 20/12/2009 21:38:26
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il bucaneve
non credo alla neve che risolve le stagioni
credo al fuoco che attorciglia il tempo e scioglie la terra
attorno alla voce esangue del bucaneve
Id: 3101 Data: 19/12/2009 20:43:34
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Aziz
Aziz non vuole porzioni ma una parte. Col cucchiaio, la sua bacchetta musicale, pretende giustizia, il tempo di un pasto e un posto nella fila. Inceppati gli ingranaggi della solidarietà. Gli chiudono la bocca ma loro hanno fame di nuovo.
Id: 3077 Data: 14/12/2009 14:00:53
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Evasi
Camminare su una strada diritta in compagnia di ciò che si è commesso specchiandosi in ciò che più non si è. La meta è il punto di fuga. Talvolta le strade si incontrano.
Id: 3044 Data: 04/12/2009 15:12:55
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dedicate
due pettirossi
due pettirossi le mie bambine ora si dipingono le labbra e ridono con i denti metallici oppure provano le mie scarpe ma non i cappelli fluenti i capelli flavi e sanguigni avviluppati nel gioco di essere donne
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un inerme barbablù (a mio figlio)
nel palazzo di ghiaccio c’è una festa il pupazzo di neve del giardino ha cambiato colore dietro i vetri appannati sotto i brufoli di fuoco scalpitante un inerme barbablù aspetta quattro dracme di dolcezza
Id: 3024 Data: 29/11/2009 20:02:33
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Macerie
Si prende cura delle proprie macerie come dei panni appena lavati. Le osserva controluce, singolarmente, con le mani restituisce loro forma e dignità: è questa la speranza di un vecchio.
Id: 2969 Data: 16/11/2009 15:35:18
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Eloisa e Abelardo
Viene e cerca un sorriso, un po’ di riposo, qualche biscotto inzuppato nel tè. Non parole, ha detto tutto quando era il tempo di scrivere lettere. Come Eloisa aspettando Abelardo - intanto innaffiava i suoi crisantemi -
Id: 2888 Data: 31/10/2009 12:47:17
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canto interrotto
raccolte in un otre, placate, le acque del mare ripetono antiche canzoni
spaesato un martin pescatore
Id: 2873 Data: 25/10/2009 21:41:50
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Sentenze
La gemma vive per amore. Al tronco resta l'amore amaro della goccia che muore.
Id: 2793 Data: 11/10/2009 14:34:06
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Scelta
1
Punto di divisione di una lama a doppio taglio: bisogna scegliere.
2
Una valle. Oppure la notte e gli avvoltoi.
* Liberamente ispirata alla lettura di S. Paolo, lettera agli Ebrei 4, 12-13
Id: 2790 Data: 11/10/2009 10:30:36
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Fiori di lanugine
Un cimitero sarebbe la strada se non avessi intravisto me stessa un giorno tra i vicoli. Il cielo alterato. I passi embricati.
Solo a tratti una speranza: la musica. E' un incanto riconoscere nei fiori la levità.
Id: 2785 Data: 09/10/2009 21:01:00
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Genesi
Potremmo riconsiderare quella foto, per rassomigliare a come eravamo - e a come saremo - . Nessuna foglia sarà strappata alla sua stagione. Custodiremo il nostro giardino dove niente sarà nostro. L'avvicendamento apparirà non come un oltraggio né come una nostalgia. Parleremo di com'era bello senza parole e senza linguaggio, e di quell’unico cielo, oltre del futuro, di un tempo smemorato che mai sarà passato.
Id: 2770 Data: 05/10/2009 17:56:37
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Lezione di yoga
Per un attimo, è accaduto. Corpo spirito e mente si son dati convegno in un punto. E' venuto alla luce quel quid dei volti
com’erano prima che l'alba si perdesse nel tramonto. Poi ciascuno ha ripreso la solita strada. Il corpo per primo, seguito dalla mente febbricitante. Lo spirito si è attardato per un inspiegabile odore di gelsomino.
Id: 2763 Data: 03/10/2009 09:38:29
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La vestaglia rossa
La vestaglia rossa
penzolava da un’altezza vertiginosa. Lontana da tutti ma a pochi metri da una graziosa campana che concede un solo rintocco al passaggio degli studenti. Piccolissimi, visti da quella prospettiva.
Id: 2738 Data: 28/09/2009 14:56:39
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Gioco d’azzardo
Non occorreva cercare lontano. Non che fosse vicino! Andava visto in altro modo, capovolto. Non era facile prevedere l'epilogo. Neanche immaginarlo. Meno che mai comprenderlo. Invece, entrare in gioco con una posta alta: non vedere non capire. Giocare.
Id: 2713 Data: 21/09/2009 21:07:49
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Questa torre bianca
Non le credevo. Non credevo che la realtà fosse proprio quella. Sto così bene sulla mia torre bianca: tutto è piccolo, a portata di mano.
Poi ho sceso di corsa le scale.
C'era silenzio ma mi sentivo spiata. Per strada, un venditore ambulante, bambini in carrozzina giovani madri già stanche, la signora Lallich elegante nel completino cucito a mano. "Questa vita mi appartiene!" ho pensato. Avevo le chiavi del portone.
Id: 2662 Data: 12/09/2009 09:48:34
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Un’eco sotto il portico
Qualcosa di perduto come un bacio fugace sull’attaccatura dei capelli: lì la forza erompe dalla nudità del cranio. Come un’eco sotto un portico.
Sarà ancora la notte ad accogliere il suono delle parole depotenziate, quasi ombre che ci inseguono? Ma stasera nessuna parola, rimbocca le lenzuola, arriva vento.
Id: 2629 Data: 09/09/2009 08:57:51
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E’ dolce settembre
E’ dolce settembre nell'umile chiostro, tra le piante assetate di ombra. Ha il piglio delle cose iniziate e poi riposte. Il suo vento profuma di uva e di mele. Ancora salato di mare, ma col braccio teso all’inverno. Dimora vicino all'orto, cerca radici in casa, canta e timidamente ama.
Id: 2599 Data: 01/09/2009 12:01:46
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Claudicante
Come potevo io, claudicante, non camminare accanto a due occhiali scuri e un bastone bianco chiedendoti indicazioni (e aspettandomi cortesia) pur avendo altri programmi, ignorandola direzione, pur sapendo le carte?
Ciechi e zoppi ci siamo alleati in disinvolta invalidità e ostinazione ottusa. E se le gambe riluttanti decideranno per conto del cuore, e se persino perdessi la mappa, troverò dimora in una fortezza con le scale alte e godrò della vista meravigliosa.
Id: 2572 Data: 18/08/2009 20:54:20
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Un rito antico
I ricordi. Risalgono il fiume come salmoni. Cascate e rivoli e vanno soli nel vento, certi di esistere. Saltano tappe, ingoiano volti.
Vorrei essere un sacerdote per rinnovare il rito antico della memoria. Testimoniare una sostanza viva: il mercurio.
Id: 2567 Data: 16/08/2009 17:10:18
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In quota
Respiro il mio respiro, le mani puntellano la roccia. A ogni passo espiro nomi e luoghi. Ogni fiore è un compagno di viaggio. Sulla cima, la croce di legno racconta la mia ambizione e la fatica di molti, maestri per quelli che verranno. Nella discesa, i passi rallentano, a trovare ragioni. Gli alberi pregano pur dando la terra per certa.
Id: 2553 Data: 09/08/2009 20:16:21
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La mascherina verde
Dell’ultima estate ricorderò la mascherina di spugna verde che usavo appoggiare sugli occhi per fare il buio di pomeriggio, per entrare e uscire a piacere dal sonno (a volte dal sogno). Ricorderò anche il sudore che la inumidiva e scioglieva il trucco degli occhi. Fastidioso, sì, ma non come il canto irriducibile delle cicale.
Id: 2524 Data: 30/07/2009 16:17:23
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Quella cosa scomoda
Poi cominciò la storia scomoda delle lacrime. Bisognava trattenerle, erano troppe: la parte liquida dei pensieri (poteva essere colpa del caldo). Uscivano dove e quando non era il caso. Non erano belle a vedersi anche se lasciavano un che di pulito.
Id: 2515 Data: 28/07/2009 16:43:10
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Casalinghitudine
Manda segnali il balcone, il lavello, il lettone. Segnali di fumo: il dovere assumo. Ancora un istante di oblio e presto tutto sarà un brillio! Un caldo momento di niente - non è affatto abbrutente -. Un fare-non fare, pensare di fare. Poi, solo pensare. A che serve fare, se si deve disfare? - Un minuto e riprendo a fare -. Da dove incominciare? (Il lettone, il lavello, il balcone). Sudore sul groppone. Si deve asciugare il balcone rifare il lettone ma al lavello vanno onore e splendore! Rimandare a domani? Ritirare gli asciugamani? Incrociare le mani? Battimani! Si è fatto il possibile, l’ammissibile. Casalinghitudine, adorata abitudine!
Id: 2496 Data: 22/07/2009 15:55:55
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Ventinove giugno
Un numero, ed è catarsi: temporale estivo che si insinua in una crepa. Ci sguazzi. La pioggia non è mai fuori stagione. Come una lacrima, sa cadere.
Id: 2403 Data: 29/06/2009 17:20:21
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Pianoforte muto 1
Cos’altro c’era da dire nell’intervallo tra il bianco e il nero? Sghembi accordi, melodie disarticolate: ribattere sempre il tasto che duole? Il coperchio di noce ha schiacciato il lembo di feltro rosso. Duole, di noia, anche quello.
Ma la musica è dentro! Tra le corde del cuore non solo ricordi ma segni di calli, di esami: pomeriggi d’estate. E un quotidiano esercizio: custodire il silenzio.
Id: 2371 Data: 22/06/2009 14:36:12
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Umore
1
Fatti di acqua: acqua salata. Frangiflutti di carne non alzano dighe. Le onde si insinuano. E’ acqua che cura: lacrime giuste, fecondità.
2
Fiumi e rigagnoli ritornano al mare. Appartiene al mare ogni umore che muore non muore muore non muore...
Id: 2263 Data: 03/06/2009 16:27:19
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Venerdì Santo
Né silenzio né mistero. Sepolcri digrignati propagano terrore. Si aggirano anime in pena. Solo l’erba è vivida, e un cardo sfacciato. Un rivolo affiora dal pozzo sacro. Nel recinto di pietra una vecchia prega.
Id: 1985 Data: 13/04/2009 19:25:55
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Misticismo
Parola rarefatta (con dentro uno spazio dilagante). Misurando i confini del sacro, li supera. E' una sterminata pianura,
un mare caldo.
Id: 1922 Data: 07/04/2009 08:16:42
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Daniele
Prega Dio di tagliare le gambe ai ricchi. "Non voglio perdermi lo spettacolo quando sarà l’ultimo giorno". Con la Bibbia sotto il braccio, vende palloncini per l’associazione.
- Che fai nella vita?- gli chiedo - Schifo - - … - Non capisci lo scherzo?
Daniele mi guarda negli occhi e mi parla col tu. E’ gentile (potrei essergli madre!) Come un vecchio amico premuroso mi insegna l’ironia.
Id: 1747 Data: 09/03/2009 21:25:39
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Danza folk
Incatenano anche i nomi in mezzo alle figure di una danza folk. Coreografie di corpi respirano ritmi sincronizzati. Le mani si toccano. Raccontano vita di donne, l'abitudine di legarsi.
Id: 1673 Data: 21/02/2009 21:44:23
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Le rose
Le rose: parte molle del sangue.
Id: 1659 Data: 17/02/2009 10:21:05
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Creazione
1
Col dito hai plasmato un uomo libero. (un uccello prigioniero cerca l'uscita) Fuori, atri da visitare, angoli da rovesciare.
2
Leggo nel mio tempo
un antico paradigma. Nella mia storia, un'antica parola che si coniuga incompiutamente con i cinque (o sei) sensi. Una vita per capire quanto è già successo prima che iniziasse.
Id: 1657 Data: 16/02/2009 16:22:09
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Sartre al supermercato
Prodotto nuovo - ma l'usato non disprezzo -. Ripasso domani: non sarà lo stesso. Ne prenderò possesso. Confondo l’utile col dilettevole, luci e dolori, ombre e colori. Facile prendere, ma restituire? (E l’attendere è morire). Le mete elevate si scontano. La noia si paga.
Id: 1642 Data: 12/02/2009 15:33:02
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Istruzioni per l’uso, ovvero vivere
La postazione. Stabilire direzione. Esercitare funzione: non alla perfezione ma con lenta edificazione (è questa la missione). Sostenere il peso di un ruolo preteso (ma forse disatteso). Trovare il senso (precario) di un mestiere senza salario.
Di mattina, agitare il pallottoliere.
Id: 1598 Data: 04/02/2009 17:46:29
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A come amica
a Fiammetta Lucattini F avorisce I ntimità e A tmosfere M orbide M escolando E sperienza T alento T atto e A more.
L e U rgenze C aratteriali A nimosamente T rasmette T uttavia con I ntelligenza N ettezza, non I mmotivatamente.
Id: 1585 Data: 02/02/2009 16:18:31
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come a Natale
un riflesso monocolore ha centrato il mio malumore
ha portato rumore laddove serviva stupore
ho seguito il bagliore ma nel buio ho smarrito il candore
(dormiva il sole nella stanza incolore)
destata dal torpore la luce ha emanato l'atteso calore
come a Natale è apparso un chiarore
è apparso Un chiarore.
Id: 1377 Data: 18/12/2008 18:33:45
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Un arcobaleno di seconda mano
C’è un angolo di casa dove un raggio di sole si sofferma e si compiace in una pace momentanea. Filtra nella trama trasparente di una tenda. Getta riflessi su una vetrinetta.
Un arcobaleno di seconda mano trasforma il muro nello schermo di un sogno.
Id: 1312 Data: 29/11/2008 17:30:49
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suq
volti colori scaglie di tempo nello spiraglio di un passatempo maglie tovaglie e cianfrusaglie odori corpi passi di storpi trasparenze di storie segrete grucce e tappeti gioielli scuriti un completo elegante un giorno intrigante occhi di commercianti
Id: 1300 Data: 25/11/2008 16:11:51
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Filastrocca della gallina sbarazzina
“Centocinquanta la gallina canta canta sola sola non vuole andare a scuola…”
Centocinquanta giorni da cicala viveva da formica ma ora è imbizzarrita: con ali da pennuta fa voli da poeta con modi da bambina alleva i suoi pulcini.
Ma prima che sia maggio riprende il suo piumaggio rimette tutto a posto asciuga di nascosto la lacrima sfuggita per colpa della vita.
E se provate a dire: la smetti di cantare? si accuccia nel pollaio e pensa al macellaio!
E’ meglio una gallina o un uovo domattina?
Id: 1232 Data: 11/11/2008 19:44:30
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Autunno
Le foglie rosse dove son finite? Per terra non c'è traccia né il vento ne porta l’ombra. Forse rapite dalla pioggia che le porta al fiume e poi al mare? Alcune sono rimaste con le bocche assetate di linfa. A primavera si ripresentano, fiori camuffati.
Id: 1159 Data: 29/10/2008 22:03:38
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Il sogno della pioggia
Oggi la pioggia bagna la terra del suo malumore. Sotterra il dolore nello sproloquio dell’acquazzone. Acqua che scompare… Ma sotto l’ombrello racconta la favola di essere stata nuvola.
Id: 1152 Data: 28/10/2008 20:54:31
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Il filo
una larga spirale con volute ariose - il cono d’ombra più piccolo di ieri - al centro un filo d’oro arrotolato che a ogni risalita si espande comprendendo una porzione di mondo - la spirale ingloba i passanti e tutti procedono sincronici nel cammino del giusto e del vero
Id: 1120 Data: 23/10/2008 14:12:31
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Potere occulto
1
Suonami. Estrai la parte irragionevole. Sezionala. Scrutala. E’ una nota liberata. Un filo teso. Tira sudore e bisogno. Dolore e sogno. E' una freccia eternamente scoccata.
2
Scava il suolo franoso tocca il nucleo racchiuso nel gelo spazza la terra cerca la vena gravida di promesse - oro e piombo fusi in lucido fluido - porta in superficie l'informe.
Id: 1052 Data: 12/10/2008 10:44:03
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Stamattina ero già felice
Il sole, il verde, e quell’epitaffio: “Vorrei avere tempo e meditare sull'anima mia che non conosco”. La biblioteca, il mercato, ancora il sole e tre anziani appoggiati l'uno all'altro. Un sorso d’acqua, un pomeriggio aperto, un cielo, sì un cielo, che si lascia attraversare.
Id: 1047 Data: 11/10/2008 11:56:22
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La tentazione di tacere
Chi tenti di resistere alla tentazione di resistere (ma sa già che non resisterà né alla tentazione né alla resistenza), non resista alla tentazione di tacere. Saggezza popolare insegna.
Id: 1032 Data: 08/10/2008 17:40:17
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Cuore mangiato
Veder ricrescere un cuore è una grazia, un dono. E’ perdono?
Id: 998 Data: 27/09/2008 14:22:32
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Innocenza
Michele entra a scuola, sgombro lo sguardo. Della vita ha visto il sano e il giusto. Volpi lo sfiorano. A lui interessa il fremere del pelo, il guizzo fulmineo del balzo. Parla come vive, vive come parla: il suo è uno splendido mondo. Michele è sale per il mondo. Il mondo diverte Michele.
Id: 965 Data: 18/09/2008 21:23:52
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Libertà
La luna inscritta tra i fili di bucato: un cerchio perfetto tra linee rette. I vetri colorati. Il vento. Il profilo dei tetti. Le tende trasparenti: ciò che si vede da qui.
Id: 937 Data: 11/09/2008 21:15:19
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Filastrocca del padre e del figlio
Ogni figlio pretende i ricordi del padre e li porta con sé nel suo mondo di fiabe. E tra mostri e fatine, avventure, eroine, dal dolore pulisce ciò che il tempo tradisce.
Il bambino cresciuto con amore taciuto trova storie e fatiche nelle fiabe più antiche. Il racconto tramanda tradizione comanda. Ogni figlio è già padre di sua madre e suo padre.
Id: 922 Data: 08/09/2008 20:25:05
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Cortili
Occhi aperti nei cortili! Sboccia l'oleandro nel vaso malandato: resisti al portiere sfaticato! E' secca la lavanda ma innaffiamola con la speranza. La vita al quarto piano: un nuovo fratellino e il primo non lo sa. Esagera al secondo piano: Gina con i suoi cinque figli. Una campana oltre il giardino: restano fermi anche i piccioni. E domani, alle otto, l’interno undici uscirà dalla scala centrale, lascerà un bacio sull'uscio, e gli inquilini dell’ultimo piano resteranno a letto. I cortili conoscono le abitudini condominiali.
Anche quelle del portiere.
Id: 885 Data: 02/09/2008 14:48:41
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Scatto fotografico
L’attimo dello scatto è per sempre. Non un prima, non un dopo. Brillante punto nell’infinito. Eloquente sintesi di vite intercettate. Storia incarnata. Poesia.
Id: 881 Data: 02/09/2008 08:44:23
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Ventinove agosto
Solo una lacrima per ricordare e un’altra per finire. Occhi asciutti per aspettare fingendo di scoprire ciò che il tempo fa solo ritrovare uguale nel suo divenire. Solo un giorno normale definitivamente puntuale.
Id: 859 Data: 29/08/2008 18:43:31
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Un rimedio omeopatico
Esiste un rimedio per decostruire edifici di pensieri eretti dall’ozio, castelli di parole labirintiche. E’ un rimedio omeopatico (piccole dosi di veleno al giorno) di tutto un po', in accordo con la luce e il sole.
Id: 844 Data: 27/08/2008 10:26:15
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Tre bagattelle
1
Tu mi parli dei mali del corpo. Io ti inguento di parole. Bussano alla mente ma è al corpo che bisogna tornare. Parlare. Toccare. Toccare. Parlare. Cantare.
2
Quando sogni, è bene che tu dica: “Sto sognando” Se sei sveglio: “Sono sveglio”. La notte ti sia complice! Ma anche ad occhi aperti parla il fanciullino.
3
Dio se la ride nel vedere l’inferno di Babeli: gesti sordi e muti. A chi parla risponde il vento e il mare ha già parlato.
Id: 822 Data: 20/08/2008 11:48:40
*
La monetina
Quel punto in fondo al cono rovesciato dell’anima dove tintinna una monetina con impertinente speranza.
Id: 791 Data: 07/08/2008 15:35:49
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la mia musica
la mia musica si distende all’alba.
risuona nel nome dei miei amici. cammina su strade di pietra in mezzo a ciuffi di erbaccia che una speranza di pioggia bagnerà.
Id: 780 Data: 03/08/2008 14:47:02
*
Tutto sottinteso
Nel senso di: inteso sotto, inteso poco, respinto al mittente. Considerare la variabile-tempo (“Il tempo è galantuomo”). (Cammina col cilindro e l’ombrello, un distinto lord inglese, baffetti e un sorrisetto. Sottinteso). Aspettare che il tempo lavori nel tempo (il tempo rimasto). Tempo cercato, non autorizzato, il tempo di una canzone, di.una sola parola, un punto-luce. Sufficiente per illuminare la vita già trascorsa e quella da attendersi sotto un lampione.
Sottinteso.
Id: 767 Data: 29/07/2008 18:14:18
*
La signorina Vanità
E' viva nel racconto del passato remoto. Poi passa al futuro saltando il presente.
Le scaltre orecchie registrano dettagli. Il suo parlare non incide ma insiste: cantilene. Del ritualismo è zelante sacerdotessa. E celebra ogni giorno! Due serpenti avvinghiati su una vecchia stampa (la sensualità seppellita?). La vetrinetta zeppa di chincaglierie: è il destino di donna per bene
annegata in un sorso di fiele.
Id: 763 Data: 27/07/2008 20:07:49
*
I grigi
I grigi fanno poesia. Come i silenzi. Come i telefoni di una volta, il loro trillo meccanico. Specialmente in una stanza di sera, - quasi notte - quando non c'è nessuno da aspettare.
Id: 757 Data: 25/07/2008 08:18:21
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Dopo la mareggiata
Dopo la mareggiata, passeggiare sul litorale come un animale.
Raccogliere conchiglie, farne ghirlande. Aspettare. Fidarsi di un tramonto. Di nuovi passi su lidi di altri pianeti.
Id: 755 Data: 24/07/2008 08:27:03
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giri di parole
giri di parole salgono fino al culmine (un innocente svolazzo puntato verso l’alto puntato verso niente)
polverizzate crollano lasciando un mucchietto con un buco al centro e dentro un decrittato sentimento
l’istinto stranamente non ha parole né giri
Id: 750 Data: 23/07/2008 16:22:26
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Maestrale
Se gli esperti crostacei scappano verso un riparo sicuro come si fermerà il travaso dell'ombra?
Id: 749 Data: 23/07/2008 16:21:25
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Viaggio nella memoria
Miserie e morti, malattie e disgrazie qui hanno nomi e cognomi conosciuti. Indossano parrucche pietose. Trascinano il decoro di una vita con linde vesti, gli occhi rassegnati, lo spirito stanco (dopo essere stato debole). Sembrano fantasmi (e io a loro). Vorrei scappare in un paese senza-memoria! Storie nuove si creerebbero dalle macerie. Storie senza ritorni, senza perdoni. Storie di figli grati ai figli più che ai padri.
Id: 743 Data: 20/07/2008 17:03:07
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Tango argentino
Piazzolla colpevole, le valigie non vogliono chiudersi. C’è qualcosa di aperto, impigliato - visioni e momenti - e quel violino così indiscreto, maleducato… Taci, gli oggetti si animino per la forza della materialità, si sistemino in nome della geometria e non per l’alito di quel bandoneon malandrino! Passata la calura, le ombre della sera sigilleranno la casa e incastreranno lo spicchio di luna nella finestra. Partire o restare? Si dice: "Tutto può cambiare tranne il tango".
Id: 735 Data: 15/07/2008 16:55:16
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I care
Avrei bisogno di un cucciolo. Vorrei allevarlo con cuore libero, col potere dell’immaginazione, con la poesia, la filosofia, l’astronomia. Il cucciolo guarirebbe me dalla sindrome del “so tutto”, mi insegnerebbe ad aspettare. Mi stupirebbe con i ritorni. Attorno (o sotto) un tavolo, ci stringeremmo la mano (o la zampa). Un occhiolino, un sorriso, un saluto, un abbraccio addirittura nel luogo giusto al momento giusto.
Id: 728 Data: 14/07/2008 16:51:45
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Madre terra
La terra sostiene il nostro vagare. Ci restituisce certezza. Madre silenziosa, risponde all'abbandono quando le nuvole, le onde e il mutevole sole ci lasciano.
Id: 711 Data: 11/07/2008 13:03:14
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Avari di musica
Non senti la risonanza? E la vibrazione? Puoi fermare la corsa?
Terapia per amanti:
almeno un suono.
Id: 705 Data: 10/07/2008 16:27:12
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corde sensibili
una fame feroce avvita e stringe l’ultima corda il mi cantino
così sensibile così pungente così argentino
ma l’accordo... così dissonante
verace
Id: 693 Data: 08/07/2008 11:41:04
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Foglie vive
L’abisso è più fondo in fondo al cuore dove una foglia verde galleggia su un lago blu. L’acqua non la bagna. La musica l'annega!
Id: 692 Data: 08/07/2008 11:00:25
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di nuovo la musica
era scappata via come spiffero acuto inalato vola vola suono di violoncello viscerale mentale aria sangue (chiudi gli occhi solo un attimo) sfumato finito adorata creatura di nuovo sei mia
Id: 689 Data: 07/07/2008 08:31:01
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Punteggiatura
Non posso raccontarti tutto. Ma guarda il punto (e il foglio bianco). Osserva la virgola (la sua parabola), Parole-non parole... Perché parlare se tutto è già successo?
Id: 679 Data: 04/07/2008 07:58:52
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Risparmiato
All’alba ti trovo dentro il cuscino. La luce sgrana la trama: ecco come non sei! Risparmiato dal fango. Ripulito dal sangue. Merce da vetrina, boccetta di alabastro, profumo di bucato.
Id: 641 Data: 26/06/2008 07:13:11
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Metamorfosi
Ho avuto bisogno delle pagine scritte. Osservo sul foglio il percorso delle parole liberate. In filigrana nuota ancora - diffidente - un pesce rosso.
Id: 618 Data: 19/06/2008
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Radici
Scure radici esplorano il suolo, per un disperato appiglio alla verticalità. La terra non respinge, non accoglie: oppone una forza uguale e contraria. Talvolta spuntano radici aeree, si sposta l'orizzonte. Osmosi continua degli elementi. Così si perpetua la vita.
Id: 404 Data: 17/04/2008
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Flussi
Cammino in un flusso. Gli occhi vigilano dietro la nuca. Il petto è un pannello solare. Lo sguardo tiene, mi porta. Nel flusso in cui sono, alberga l'energia. Trascina, avvolge, spinge, modella. Morbidamente trova forma. Se ne sente il fischio negli orecchi: il flusso abita in me.
(Di mattina aprire l’oblò).
Id: 372 Data: 30/03/2008
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Come una musica circolare
Ho abolito il futuro con una parentesi. Ho riportato un risultato di altri.
Palpebre chiuse, corpo fermo: non vedo, non sento. L’aria è pesante. Non immagino.
Come una musica circolare entra nel corpo e non ne riesce senza averlo trascinato nel giro, così il futuro interroga il tuo presente.
Come una musica lasciati attraversare nell’intervallo tra due silenzi.
Id: 323 Data: 17/03/2008
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Gesti
1
Parole lette. Parole non dette Parole impedite. Allora gesti.
2
Dare. Prendere. Aprire. Chiudere. Formare cerchi. Guardarsi. Danzare.
Id: 307 Data: 13/03/2008
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Depositato
1
Creare spazi. Aprire varchi per nuovi volti. Formare ritratti inediti rimescolando i tratti. Inventare sfondi per vite d'altri. Contenere anime.
2
Il fondo di caffè depositato in una tazza d’ebano. Traccia inconsapevole. Assopita. Risvegliata! Di nuovo confusa.
Id: 302 Data: 11/03/2008
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l’uomo a pezzi
ho visto il tuo naso sul volto di un famoso politico. ho scorto lo sguardo tra le pieghe dell'occhio di un imbonitore della TV. ho avvistato i tuoi capelli su individui alti sopra la media le spalle un po’ strette e l'andatura in molti passanti e uno mi sorrideva nel modo compunto di chi chiude conti.
solo le mani non ho riconosciuto
Id: 294 Data: 07/03/2008
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Crinale
Dal crinale si vede la vallata dei miei quarant'anni. Sull'orlo di un precipizio,
sono tentata di voltarmi indietro: scorciatoie non scorte, divagazioni. Devo calcolare il tempo per rientrare.
Id: 287 Data: 06/03/2008
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Anfibio
E così sei di nuovo sotto il filo dell'acqua. Filtra la luce di mezzogiorno le ombre si sfinano nell'aria che lambisce ogni superficie. Col buio, un manto copre l'acqua e i suoi abitanti. Eccoti, perfettamente a tuo agio: un signore distinto con la maschera da sub.
Id: 276 Data: 29/02/2008
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Segmenti
Un segmento di strada come un punto sul meridiano di Greenwich. Lampeggia e pulsa mentre fa e rifà mille volte la salita e la discesa la salita e la discesa.
Sul meridiano opposto tutto tace. Passi felpati per non lasciare tracce. Depistaggi e inversioni di marcia (difficile indovinare il percorso).
Un faro di luce tagliente perlustra i segmenti a intermittenza. Luce e ombra. Prima e dopo. Qui e lì.
Come automi attenti a non ferirsi ciascuno ricalca il proprio segmento.
Id: 259 Data: 22/02/2008
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Rimandare
Domani avrò non detto quello che ho da dirti. Domani avrò cambiato quello che oggi ho detto.
L’attimo di oggi avrà non cambiato il domani. Mai detto niente! Rimanderò a domani l’inconcludenza di oggi.
Id: 251 Data: 19/02/2008
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Le parole allontanano gli amanti
Le parole allontanano gli amanti. Tagliano macigni. Scoprono gesti impudichi. Squarciano anime.
Aggrediscono stupori. Violano spiriti. Confondono voci. Scassinano scrigni.
Briciole aeree si perdono nell’eco sorda di un monologo.
Id: 243 Data: 19/02/2008
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Pini di Roma al tramonto
Pini arrossati sullo sfondo che scolora. Pini scuri e fissi con braccia adunche. Riparo per pappagalli invasivi. Accoglienti, poco convinti. Nati per stare e salire ogni anno più su. La terra lontana, il cielo inarrivabile. La chioma un tetto chiuso. Una finestra traslucida.
Id: 241 Data: 19/02/2008
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Piste
Se non ci fossimo già incontrati ci saremmo certo riconosciuti - tra cent’anni - nel deserto del Gobi. Lì ci saremmo detti: - Non è bello prendere direzioni diverse. Questa volta non ti lascio andar via -. Ci saremmo avvolti con lo stesso mantello. Sulla stessa pista.
Id: 237 Data: 19/02/2008
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Parole pe-n-santi
Parlo Piano Per Poter Poi Più Pacatamente Pensare
Id: 232 Data: 19/02/2008
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