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Raccolta di poesie di Emilia Banfi
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Lasciarsi

Lasciarsi

E' verde il passaggio
qua e là qualche fiore sboccia,
nel segreto della casa in fondo
c'è tutta l'umanità.
Squarciato il cielo dal fulmine
il resto sotto s'abbandona alla pioggia,
domani sarà gelo e vento.

Le notti di stelle arrivano fino a lei,
sono le stesse delle sue notti,
senza musica e nessun sorriso.
Forse oggi le apparirà il solito
triste omaggio alla malinconia.
Calmo il mare, sembra lisciare

il cammino di piedi che arrivano
soli nella stanza appena rifatta.
L'albergo illumina la strada.

 

Resta ferma col telefono che squilla.

E.B.

*

PRIMA VOLTA (quella volta)

PRIMA VOLTA (quella volta)


-Il lago era così morbido come
un raso scivolava nel sole,
occhieggiavano piccoli e azzurri
i fiori e gialli e poi viola.
Non si poteva restare si doveva ritornare.
Nessuno parlava di quel bacio nuovo
dopo quel giorno di giovani passi,
calzoni corti e scarpe colorate,
magliette di cotonella
con scritte in inglese,
panini e Coca Cola-
Un racconto il tuo limpido
tu puoi capire il mio stupore
seria chiedo comprensione
quando al tuo - ho fatto l’amore-
 
ti prendo fra le mani le guance
e tu non sorridi
io ti guardo e sei ancora tu
con gli occhi azzurri dietro agli occhiali .

BYEMY

*

Senza titolo

Della guerra restano avanzi
di tutte le guerre come pasti
scaduti avvelenati dai comandi
dalle prese di potere che non rispondono
ai figli che stanno a guardare come forme
iniettate di sangue infetto nelle piccole vene
avanza lo stupore il malore il sempre come

chiodo nelle piccole mani -Come Gesù- dice la nonna
-Vieni qui non guardare non è per te questo morire-.
I fiori nascosti a marcire sulle grigie tombe seccano
al sole d’agosto al passante che guarda che non ha visto
il fondo dei fondi lo sguardo sospeso tra il monte e il mare.

Non capire non leggere il nome guarda solo la pietra
perché solo di questo si tratta.

 

Emilia

*

Ai monti

Ai monti

Sugli alpeggi, in alcuni giorni,
ritrovava la forza del pretendere,
scorgeva lontano la luce del mattino,
capiva il desiderio del volo
o della discesa veloce del falco,
restava a guardare le foglie
libere , impavide al vento.
Nessun disturbo,
se non quel senso del profondo
nel cercare qualcosa che assomigliasse
al vero respiro della vita
mai turbata da soliti rumori,
che ora gli parevano
guardie convalescenti
in attesa di un solo respiro
che assomigliasse al suo.
Riprese il cammino
sotto una leggera pioggia,
così sottile ,
che il brillìo di una strada là sotto
gli sembrò un martirio,
un fatto acquisito nel tempo,
in uno spreco di tempo.

E.Banfi

*

L’albicocco


C'è uno scavo nel vecchio tronco,
sta lì il gatto a sonnecchiare
e lo sente un po' di cuore
come un'eco battere ancora,
del lamento ormai conosce
ogni psrola, ogni sospiro,
non più di linfa vive il ramo
ne dei nidi il parlottìo,
solo l'ultimo sussulto
-Me ne vado proprio adesso
dentro muoio, ascolta ancora,
proprio adesso che so tutto
del mio fiore.-


BYEMY