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Raccolta di poesie di Lilith50
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Di me e di altre cose

 

Non sembra anche a te

di sentire a volte 

il sussurro del mondo?

 

Sei ospite da quanto?

Non sarebbe il caso di riprenderti 

il cammino?

 

È questa la stagione dei nuovi lutti 

 

Ben si intona 

alla pioggia battente 

e mentre io seguito a contarvi

 

un’altra me scivola via 

in questo canale 

che mi costeggia 

 

Ancora mi costringe l’aria.

*

L’alba dice Messa

La sveglia, la gazza,

la luce sui tetti

Mi faccio devota

come un silenzio in chiostro

 

La tua errata postura

al mio volare

L'aroma di caffè

Mi ricongiungo al naso

 

Ma che vuoi?

 

Io sono quella che parla parla

e non viene mai capita

 

- Insolente bocca -

 

Danzami in queste stanze

Serrami i fianchi, mostro sul divano,

fammi giumenta

e poi allentami i giorni

 

Inceneriscimi!

*

Preghiera mariana

Ti avrei donato

i miei rocchetti colorati

 

- Pace e Bene! -

dicevi

 

Fermo è il ricordo in volo

e la stanza non è più la stessa

 

Cercavo Dio nella tua bocca

per arrendermi all'anima

 

Ti avrei donato

i miei rocchetti colorati

nei pomeriggi abbandonati

al sole

 

ma cado all'ultimo verso

 

È che la luce a volte non basta agli occhi.

*

w( )m

Un'ossessiva igiene cerebrale,

 

questo mi prende a volte

e poi...

hai presente quando il tempo

ti si concede?

 

Diventi un gabbiano,

scendi a pelo d'acqua

 

Mi faccio liquida

 

Così ha inizio

un'attività pratica,

come un gioco segreto e proibito

di cui conosco le nobili intenzioni

ma bendo gli occhi,

viziosa

 

Meglio immaginare sfiorarmi il cuore

Guardami le mani!

 

Quest'aria densa aspetta solo di essere morsa

ma tu

 

...che nome avevi?

*

Helmholtz

 

Vuoto di fondo

e silenzio

 

Non chiedermi nulla

Guarda la nebbia

Trama in_canti

 

come soffi

nei colli di bottiglia.

*

Prima del bacio

Poi 

sulle guglie del Duomo 

arriva linverno 

e qualcuno pensa 

- menomale -

come se per fortuna 

ci fosse ancora qualcosa che gira 

nel verso giusto 

 

Amo questo ghiaccio 

che prende la forma dei tetti 

e dei prati 

 

Amo questo stare immobile 

 

Come vivere in una pietra.

*

Madre

La pioggia stamane

è cadenza del mio pensare

 

Occuperò queste parole

in comodato d'uso per te,

madre

 

Com'è lontano il verde prato

che correva

 

Non un verso,

l'amore,

una nota degna

 

Tasto dolente sono per te

che prima di me

hai camminato

 

e mi chiedo ogni volta

che te ne fai

di questa figlia sbagliata?

 

Mi assolvano і bisbigli dei morti

 

Io che, se non mi piace

l'odore dell'anima,

non assaggio nemmeno la carne.

*

Di zucchero un velo

Ed io dovrei...

Ed io dovrei cosa?

 

Dovrei pensare di meno

e vivermi di più

 

Poi arrivò dall'onda

in un'alba sottile e scarlatta

e amai Liala e il suo aviatore

 

Solo ora comprendo

sotto questa luna gigante

che la notte scolora

 

Gli informi lasciano l'aurora

ma tornano

ogni volta

 

Abbiamo segreti che dondolano.

*

Nel tempo fermo

 

Stamattina non lavoro
Mi verso una tazza di caffè macchiato
e pensieri sparsi

 

Di qua s’incontrano solitudini
( - su questo treno sempre mezzo vuoto
e mezzo pieno -
come dice una canzone )

 

Se sono le code a dileguarsi
la sera,
quelle, allora, che lambiscono
le mie corrotte carni
sono lingue di luce

 

Sfuma grottesco il Signore delle mosche
La sua voce si allontana
ed è come un inno


- Brucia, brucia, brucia il mattino! -

 

Perché non mi hai annegata nel fondo
della notte?
Avrei potuto almeno cantare
della mia anima orfana.

 

*

Psichedelia

Then I was left without me
Suddenly fragile
and with a restless soul

Then the blinding light went out
Nobody knew more about me
And the mirrors fell
And the masks came down

You don't know how it works
until it breaks
And I was left without me

Alone in my return.

*******************************

Poi restai senza me
Fragile all’improvviso
e con l’animo irrequieto

Poi la luce accecante si spense
Nessuno più seppe di me
E caddero gli specchi
E vennero giù le maschere

Non sai come funziona
fino a quando non si rompe
Ed io restai senza di me

Sola per il ritorno.

*

Stravolgo la partitura

E mi chiedi:

- Come fai a sorridere

in mezzo ai tavoli della vita? -

 

Non sottovalutare

la mia dimensione sovversiva

Ho smesso il cilicio

 

La mia ombra ricama transiti

Si nutre di odori salmastri

e resine

 

Ho la testa

in una nuvola

e nello stomaco

una sveglia zoppa.

 

*

Go down

Vieni!

 

Vieni e trascinami giù 

lento

Dalla buia notte 

che la nebbia intorbida

alla foresta nera dove so di essere 

 

Ascolta…

uno strascico di vita 

ancora erra per le stanze 

 

Spettrale!

 

Le luci si dissolvono 

Guardami!

 

Sono nuda in quest’ora afa 

che induce all’oblio

 

Mentre danzano folli 

le ossa 

nel loro fragile guscio 

 

sussulto d’onda.

*

Reduce

Di qua si trascina il peso
e la fatica lavora le caviglie

 

Hanno detto che
mi sono spinta troppo oltre,
ho esplorato abissi
Profondità

 

Non temo più la tormenta
Ho trovato il mio giardino
viaggiando a tempi dispari

 

Porto cicatrici lì,
dove si stacca l’anima

 

Dal tracimar delle mie emozioni
sono tornata.

*

Come cardo tra i sassi

Molte pietre,

pochi fiori,

in una terra di inciampi

dove anche i colori

emigrano.

 

Vicoli profanati

da voci estranee

di gente straniera.


Tempo che a volte si ferma

a spiare nei vicinati

assolati d'estate

 

e passi diversi

che attraversano la Murgia

dove io,

stentata erbaccia,

tra terra brulla,

come cardo tra i Sassi

rinasco

ogni volta che ritorno.

*

Solitudini

Insieme e soli

viviamo,

intimi ed estranei

 

ci passiamo

accanto

senza sfiorarci.

 

Come sassi

nella nebbia più densa.

 

Hai mai visto la Val Brembana?

 

lo unica

sentinella

della mia sera.

*

Scintille di dadaismo (insurrezionale con sentimento)


*

Ch’io possa parlarti ancora

Mentre la notte
deforma le ore 
e cuce ombre alle cose

resta, muta foglia!
Tu, ruga tra i gerani
di quel balcone sorriso

Così,
immortale.

*

Dove è dolce per me sostare

Il freddo arrossa queste nocche
e le ossa balbettano

Ma, arrivando qui, la strada si fa silenzio

La prima luce si riflette
sulla nuda pietra e scalda

Tutto è pace!

È la stagione delle foglie morte
e di ricordi che mi risucchiano.

*

Alla collina degli affetti

Qui non mi piace!

Cerco solo di ingannare il tempo

distraendo la noia

 

Ho pagato per un viaggio

che non è come mi aspettavo

Come credi che si esca da qui?

 

Eppure

un giorno

io l’anima l’ho vista.

*

Il filo che ci tiene

Ho camminato
vestita di zucchero filato
ed intrappolato
il tempo in un passo di danza

Fatta di sogni
Unico contratto il corpo

A volte una nuvola scura si rivela,
ma tu sei qui, sempre

Ricordo la festa
alla fine della strada
e gli abbracci sciolti

Il tuo respiro
lì dove le aquile
danno un concerto.

*

Vértigo

Aspra e rocciosa

si staglia adesso questa riva

 

Le onde ormai infrante

come le premesse…Promesse

Come dire

- Il buongiorno si veda dal mattino! -

 

Mi baci e poi mi spegni,

nudo e dritto,

abbagliante di bianco e nero

Chi sei?

 

Rinnego il tuo nome e anche il tuo odore

 

L’amore è un topo alle caviglie

Le rosicchia fino a renderti instabile.

*

Kaukokaipuu

Un giorno mi dirai
della nostalgia,
dello sguardo aperto
sull’orizzonte

ed io di quando
spazio e tempo
si disgregano
al mio scalzo avanzare

e del dolore
di essere nata tardi
o troppo presto,
ancora.

L’emozione si condensa.
Invadente è
Kaukokaipuu.

*

Fanculo la poesia

A volte fisso il muro

 

I miei occhi sono pieni di acqua

Le mie mani sono piene di nulla

Ecco, a volte non ho niente da scrivere

 

Vaffanculo la poesia…

 

La stagione della lenta morte avanza

Trucco il mio viso

come quello di una geisha

 

in tuo ricordo…amaro.

 

E il corpo si fa memoria

Mi baciavi sulla fronte come i cadaveri

Ma i miei occhi sono pieni di acqua

 

- Fanculo poesia! -

 

Io intanto pesto il buio.

*

Lo stigma

 

- Io sono il Signore tuo Dio

Non avrai altro dio all’infuori di me -

 

E tu che mi chiedi com’è il Paradiso…

 

Ho visto il blu colare giù

mascara

La caduta dopo lo strappo d’ali,

- vuoto di transizione -

e la vita che mi danzava in contro…

Puttana!

 

Adesso il mio attico

gode di amplessi selvaggi

 

Guardavo il mio futuro da un altare

 

- Moglie e madre -

mi dicevano

 

Non tutto va bene e poi…

Chi l’ha detto che l’abisso è infecondo?

 

Chiedimi ancora del Paradiso!

*

In_cubo

Indifesa carcassa
all’assalto dei corvi

Son io

E' la carne che si mostra senza censure,
è la ribellione dominata

Un po’ di distacco critico…
E' solo un sogno!

- Che succede dopo? -

Esco dallo specchio
Sto camminando su cocci di vetro
come i miei occhi fissi…



Sono ancora dentro.

*

Nuvole di drago

Antipasto di parole,
vacue,
seduti intorno ad un tavolo…


- E tu che vestito avevi? -


Rosso cremisi


- Attori improbabili
fino a pochi mesi prima? -


Si! Del resto si sa!
Ci sono eventi che riuniscono


Messa in abisso


Qualche memoria riprende fiato
La vita sulla schiena,
due grammi di felicità

- Diavolooo! -


Si, quello era il grido
Ma nel mentre non l'ho ricordato!

*

Il sito

Andavano…

Venivano…

Uscivano all’improvviso,

senza salutare 

Di tanto in tanto 

vi rientravano

e riconoscerne l’inganno

era questione di esperienza 

Qualcuno azzardava il nome 

Qualcun altro ne era quasi certo 

I più mostravano indifferenza 

In pochi esultavano al riconoscimento 

Quando lei gli chiese se fosse lui 

egli rispose 

che gliel’avrebbe sussurrato 

al prossimo incontro 

Andava…

Veniva…

La sua ombra era l’unica a restare.

*

Zeit

Si muovono in branchi
Ologrammi al falò


lo vesto pastello
Mi trapassa l'estate


Il mio dandy ubriaco si trascina
spaventoso


Cucio vento alle suole


Scaglie di luce,
presente a singhiozzo,
attraversano l'intorno


Il cielo cadrà!


È l'ora di andar di notte.

*

Tempi sospesi

Lecco le mie pene

Lingua scivola nel fondo di un bicchiere

 

E tu chi sei?

Arrivi sempre con la pioggia 

Hai sorrisi per me?

Ché non è vero 

che un caffè ti salva la giornata 

È l’amore…è l’amore!

 

- Quale amore…? -

 

Lui dice che sono tutta la sua vita 

e così mi tiene prigioniero il cuore 

 

Non ho voglia di pensare

Solo…

Consegnami le chiavi 

dei giardini di Babilonia, 

la mezzaluna d’oro 

e… un altro bicchiere. 

 

*

Diafana è la sera

Quando il mondo si chiude 

ripongo le parole 

nel mio scrigno verde 

 

Posato è il sorriso accanto al letto

 

L’afa arida di giugno 

è vestita di insonnia 

e la sera è diafana:

ha zigomi smagriti e orbite cave 

ma labbra mai sazie

Non si spegne l’attesa

 

Di là dalla finestra cicale tramano

 

*

Sulla panchina

Vado
Vengo
Lascio che il vento e le stagioni
mi ingialliscano nei fogli

- La poesia è musica libera
Niente può trattenerla così tanto! -

Vieni e siediti 
solo un momento
Ti racconterò del tempo oltre il crinale
a scivolare
Del mio sanguinante cuore
Del grido di dolore del mattino,
quando esce dall'imbuto del sogno

e della notte,
di quando mi si sdraia accanto
Che i temporali sono sempre in agguato
eppure, sulla panchina,
in un giorno di luce irreale,
ho visto il Poeta e la sua Musa
mano nella mano tornare dal crepuscolo.

*

Dai cordoni ombelicali

Ecco,
all’improvviso
qualcuno bisbiglia:
- Lascia andare le mani.
Lasciati andare! -
Lo senti?

Nasciamo con sede provvisoria.
L’origine, l’obiettivo del viaggio.

Da quale tempo
questa volta
tornerai a coltivare
i miei campi?

*

Parte_nopea

Voli di bambini

e corse.

L’ultimo paga.

 

La felicità

nella terra

stretta nei pugni.

 

Ho fatto una promessa

ad un Signore

con il tamburo tonante:

- Resto bambina! -

 

Sono pioggia crepitante

sulle tegole

ma conservo ancora

le voci nelle tasche.

*

D’amore d’oppio

Grandi luci la stazione 

La notte disfa architetture 

Inganna e deforma

nature oscure in curva

 

È diluvio di parole 

Accesi brusii albergano 

il fondo della corteccia 

Lenti risalgono in superficie 

 

Agiscono sotto pelle

Potessi sfuggire al pensiero!

Ma sono solo corsa e inciampi

mentre svanisco

 

L’alba è un incendio.

*

Rimmel

Sono stufa
dei vostri sguardi
dietro ciglia posticce.

- Colpevole o innocente? -

Meglio una mantide
a far brandelli
della sua preda
con estro poetico.

Penzolate pure
dall’indecisione,
masse di io assassine.

Vi inchinerete al passaggio del folle!
 

*

Piccoli segreti

Il sussurro del vento 

I nostri sospiri

Una foglia vibra 

 

Il tuo alabastro 

sul mio ventre 

ancora mi seduce 

 

e il tuo sperma 

sulla mia carne 

mi accusa della colpa 

 

Sono un campo di transito 

queste nostre stanze.

*

L’indisciplina della temperanza

 

- E che mi dici poi

di una sorella

fanatica religiosa? -

 

- La prudenza

non è mai

troppa! -

disse l’uomo

d’ingegno professionale

ed incertezze personali.

 

 

La mia ombra

ha i denti

di un piccolo ratto.

 

Non ha scarsi appetiti,

inghiotte

anche la nebbia.

*

Mi astengo dal lamento

Ferma

come acqua di lago 

fisso orizzonti creativi.

Delirante era la tua religione!

 

Mostro

avido e tiranno,

hai scoperto la mia residenza digitale.

 

Ora che il mio mondo 

non è più perfetto 

viaggio da sola

 

Colpo di grancassa… 

Ecco la partenza!

Con l’anima affamata di libertà.

*

Film

 

Bambini al passaggio 

Il più grande progetto 

 

Il contratto strappato 

La fiducia in accordo 

 

Contaminazione…

Contaminazione!

 

La pellicola indaga,

scruta l’animo 

dei suoi soggetti.

 

Quella che mi contorna 

attutisce i colpi,

non così il dolore 

del mio stanco 

abbaiare.

*

Étouffé

Le luci della città

si allontanano,

lente.

 

La notte mi inghiotte.

Ha labbra aride 

come la terra di questi giorni.

 

Provo a pensarti.

Ogni tanto appari

negli spazi interstiziali 

ma non mi manchi.

 

Adesso sosto in spazi aperti.

Sono un vaso cinese 

non più sicuro 

del suo bianco e azzurro composto.

 

Unica certezza…

nevica ovatta

a Maggio.

*

Piccoli boicottaggi

- Alla vostra sinistra c’è il mare -

ma io son figlia di roccia calcarea.

 

L’autobus mi riporta alla vita. 

Verde come la terra brulla verde

nell’unica stagione.

 

Ti chiederanno

- Che ci fai qui? -

- Sono venuta a dare una mano!

 

E nell’incertezza, salutare -

*

Marzo

Nuda,

la muta terra

aspetta goccia.

 

Resta guardiano,

Poeta!

*

Il Groppaio

Facile all'ammuschiamento,
il groppaio tra riposti postigli
strida.
Breghidante aspetta la sua friga.

Si rattrippa e rumpa
ma, quando la querella trocca,
s'aggroppa,

bisrlacca, a tratti e,
intorantola alla vista,
sbacchia,
la ingarbia tra le sue strinfie e
nel gorgorgione la spirantizza.

*

On the road

Ehi signore 

che cammini insieme a me…

Dove stiamo andando?

Li senti gli uomini dei tamburi?

Arriverà la pioggia!

 

Ehi signore 

che cammini insieme a me…

A cosa stai pensando?

Gli echi delle mie tribù 

si confondono nella mente.

 

Ehi signore 

che cammini insieme a me…

Che cosa stai cercando?

Ho lasciato tutto quello 

che non mi era dovuto.

 

Ho trattenuto 

solo le chiavi.

C’è una dolce casa 

in Alabama.

La salvezza ha il blues dell’autostrada.

*

Golfi sepolti

Lo sciamano, il tamburo, il sogno lucido…
Lentamente avanzo.
 
Le cortecce, la resina, 
le braccia protese degli alberi 
mi invitano alla casa.
 
L’antica memoria si fa seme.
Nel volo del gufo 
i canti tribali.
 
La rabbia delle onde in lontananza.
Siamo in transito,
ritorneremo ancora
 
…alla fine delle foglie.

*

Maison rouge

Sfilami il vestito 

stasera.

 

Dolce il supplizio 

del tuo glande 

sulle mie perle.

 

Mentre infierisci

-Nulla da dichiarare-

 

Bacia i miei sospiri mentre 

rovisti il tuo bordello preferito.