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Raccolta di poesie di Livia
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

il vento fa il suo giro

Il vento fa il suo giro

 

Il mio limite,

rimanere con gli occhi appesi

sulla brina d’una bellezza per sempre.

Così il vento fa il suo giro

fa spallucce alle chiacchiere pettegole

giudizi e responsi

e mi dice che l’inverno

ha in tasca i suoi ritagli di sole

e che tutto

a volte

si attarda sui davanzali

in una specie di insonno torpore

e che persino un viottolo di foglie

non teme il tratto

d’uno sguardo infinito,

oltre.tutto

 

(2024)


Id: 72145 Data: 02/12/2024 14:25:58

*

a b c

a b c

  

una vita non basta
a narrare una storia,
nei giardini d'infanzia
scrivevamo dentro bolle di sapone
e quegli occhi bambini
correvano in ogni direzione
fra l’erba viola
e i ramarri fradici di sole
seduti su quadretti più grandi di noi.

Erano dita nel buio
pronte a capire
la fatica di raggiungere la Zeta
con il fiocco reclinato
sul colletto.
Una vita, una vita fa.

La tua vita basterà
a scrivere di te ?

 

 


Id: 72093 Data: 22/11/2024 11:08:51

*

Babel

Babel

 

Dalle torri

afferri lo sfacelo di Babele

ogni brivido di terra è raschio,

nello stormir di voci  

 

mi vedi quaggiù nel vicolo

con la polvere sul viso,

ma se pensi che abbia gli occhi rossi

no, ti dico,

è solo il vento che consola le mie ciglia

 

impara a custodire il tuo linguaggio

non fra le pagine di una bibbia morta,

ogni giorno, altrove

 

son sempre stata altrove,

dopo che il saggio mi svelò

il suo segreto

 

 


Id: 72086 Data: 21/11/2024 14:34:52

*

Domenica mattina

 

Si taglia per i boschi fin su la salita della pieve diroccata

lo sforzo nelle gambe, lieve,

quando ti si apre l’orizzonte, limpidissimo opale

un filo bianco sui crinali del Corno

fra le tegole di una canonica che dirupa giù sghemba

e un cimitero di Spoon-River che ha visto croci migliori di queste,

si posa qui l’alchimia di certe domeniche assonnate

qui, fra i castagni di Matilde inzuppati di foschie azzurrine,

tiepide, di pane cotto lievitato

che sale dal forno di una scolorita piazzetta.

Soffio sui piumini di un tarassaco

mi dicono che la vita può essere un ricordo,

come quei trenta nomi rimasti a custodia del tempo

di tutti e di nessuno.

Sono i soldati del ’45 scolpiti sul torrione, frodati dalla storia

la solita bastarda e maledetta storia,

immaginavano un paese liberato per un aggancio di luce

in cambio della morte

 

 


Id: 71996 Data: 05/11/2024 13:20:17

*

Novembrine.II

Novembrine.II

 

In un silenzio di neve

sepolto fra rose e crisantemi

/che non ha né rose né neve/

solo il sorriso digitale del mondo

il ticchettare algido del tempo,

fors’anche le mie labbra

non sanno più parole

versarsi in acqua

o in coriandoli di gocce.

È così che va tutto,

smorzato,

come un giornale aperto sull’asfalto

che aspetta il movimento della vita

quando il mondo fugge via

e  nell’aria

resto indietro

 

 


Id: 71962 Data: 28/10/2024 00:57:35

*

2 note di sax

 
Il viale stamattina,
- un nugolo di pioggia -
inzacchera una visione 
che gocciola dai vetri dell’auto,
c’è qualcosa di caldo e di triste
quando piove
 
latenti, nell’aria    
due note di sax 
fuggite dal negozio di musica
volteggiano sul ciglio romantico
d’una malinconia 
come se l’autunno 
nel suo cader di nuvole ed ombrelli
intonasse un blues randagio 
 
 


Id: 71911 Data: 20/10/2024 12:19:42

*

Gorla

Gorla  - (20 Ottobre 1944)
 
L’obiettivo era Breda
incenerire le armi
far saltare i forni
della grande fabbrica del fuoco
 
ballavano i motori nell’aria,
e dipingeva l’autunno 
sui vetri di scuola
i fioretti di chi imparava a scrivere
o giocava coi numeri,
tesero le orecchie i maestri
dentro il grande frastuono
 
e dopo
 
fu solo fumo, polvere e silenzio,
e silenzio mediatico ché
i vincitori non avessero macchie
o postille
da inserire negli annali di storia  
 
 
*****
 
nota: 
(se oggi chiedi a qualcuno cos’è successo a Gorla 
il 20 ottobre 1944  ben pochi sapranno rispondere) 
 
--------------------------------
Io contro OGNI guerra 
 
 
 


Id: 71910 Data: 20/10/2024 11:45:29

*

Il primo fiore del freddo

Il primo fiore del freddo (ciclamino selvatico) 

 

Trapelano dal buio silenzi e piccoli bagliori
tremori d’acque e gambe alte come alberi
è sempre un infinito estendersi
puntare il centro oltre un orizzonte
la bellezza di non raggiungerlo mai.
Restano poche stelle
accese sulle notti d’autunno
danno luce a finestre colme d’anime
danno anima a fuochi di pensiero.
Volevo dirti che ho visto
il primo fiore del freddo, oggi su un prato
e ho pensato a te
un ciclamino tenta di vivere, selvatico, libero
più forte della tua paura.
E voi, di quante preghiere e misfatti
andate fieri?
quanti vessilli nobiliari,
molti li vidi finire in cartapesta,
io con le mie intemperanze
ho naufragato al largo in acque sommosse,
qualche volta ho incontrato Cristo
e mi sono dannata per osare di capire il suo credo
nessuno si salva da questo affresco di cielo
imbevuto di preghiere e bestemmie.

 

 


Id: 71884 Data: 14/10/2024 11:22:22

*

Parole stonate scazzate

Parole stonate scazzate

 

Scrivevo come avessi ricevuto l’ostia sacra
scrivevo dappertutto

..la necessità..
nell’acqua e nel cibo
sui marciapiedi dove pensavo le orme fossero reali
scrivevo sui vetri dove mi specchiavo
sui davanzali rossi di gerani
sui necrologi di me stessa
sulle croste degli alberi scortecciando l’illusione
molto ho gettato nei cestini di rifiuto, un gran falò di tutti i miei pensieri che avrei voluto -alati-
scrivevo
forse scrivevo.
Ora mi confondo nella folla, gli abiti appesi a quest’ombra mia distante,

e guardo fuori
scrivendo così

a caso, come viene, parole scazzate parole incespicate.
Guardo, come si guarda una realtà che piove e che lascia la sua cortina umida di cose e leggo talvolta la bellezza e la bruttezza,
le ostie di qualcuno in bocca d’altri, le mani rapprese,
le gambe accavallate ed occhi al buio che scintillano di brace. Qualcuno brilla e io lo vedo.
E tristezze e malinconie e amori e sesso
un marenero di parole, dove lì, alla riva, si dà in arbitrio
come pesci liberati alla marea.
Scrivevo messaggi in bottiglia chissà dove e su quale spiaggia
forse su un’isola deserta o nel deserto o in cielo o dentro un oceano prigioniero.
Scrivevo come aggrappata ad una luce.

che non c’è più.

 

 


Id: 71866 Data: 10/10/2024 20:39:28

*

Nemmeno una nuvola

Nemmeno una nuvola

 

Di nuovo e sempre

dai ballatoi in penombra

la lingua stride sulle povertà, 

 

restano incollate come bolle blu

le nuvole al soffitto dei teatri

dove in silenzio

gli angeli intrecciano le dita

e gli occhi,

e  se va .inonda. l’anima

il cultore la sente

non indossa orecchi da mercante,

 

nel cortile stanotte

ho visto sfumare l’ultima di Orione

e ho pensato che il confine non sta

nel cielo

e che gli anni luce sono una distanza

più terrena

 

 


Id: 71849 Data: 07/10/2024 21:39:13

*

Sta finendo l’estate

 

Sta piovendo sui pini del bosco

una leggera soavità

rinfresca l’aria

al dolce gocciolare

tic…tic…tac…

vivo dell’aggroviglio naturale

terra bagnata e zolfo

se siam fatti della stessa materia

il richiamo al nostro essere creazione.

Mentre tra i filari

spiove dai neri grappoli la pioggia,

l’estate scuote i suoi panni

e vedo la goccia

consumarsi lentamente

come la tua vita

 

 


Id: 71693 Data: 08/09/2024 12:02:54

*

Soufflè

 

 

 

Si nasce nel soffio

di un giorno qualunque

ce ne andremo alla stessa maniera,

prenderemo un ticket o un  treno

per qualche altro zoo?

Mi ricordo davanti all’uscita,

a rapinare germogli di cielo,

così è stato da sempre

ma qualcuno come noi c’era

a galleggiare sogni

traforando nebbie fumose

e le parole,

parole senza futuro

disincanto d’ossigeno quinterra,

con quel che s’impara vivendo.

Da fuori e dopo millenni

respiro un’aria pulita

ogni spillo punge le vene

senza più sanguinare

 

(2018)

 

 


Id: 71675 Data: 05/09/2024 18:22:29

*

Be quiet Mojave

Be quiet Mojave

  

C’e sempre un punto latente

una maglia disfatta, un angolo,

una duna nel Mojave

inondata dalla malinconia di un blues

un Bagdad cafe’ incendiato

di armonie e solitudini interiori

vicoli d’anima dove sedersi al tramonto

ad aspettare il temporale

o la navetta dello shuttle spiovente dallo spazio

o il ragazzo dalla chitarra stonata.

È una quiete sospesa, breve

che ti porta fuori, nel deserto

e ti salva da ogni vortice di vita

sotto una luna storta, lì

dove l’orizzonte s'imbuca fra le nuvole

in quell’attimo sbiadito

fra eterno e sfuggente

mi piace stare.

 

 


Id: 71650 Data: 31/08/2024 21:06:37

*

E’ passato un po’ di tempo

 

Il tuo impermeabile

sulla gruccia 

ha rubato qualche ruga 

in più alla polvere

non è cambiato

e la casa è chiusa di giorno,

solo a sprazzi dai vetri

t'ho immaginato,

un cenno di vicinanza, ciao sei qui,

forse troppo appannati  dalle lacrime

o dalle nuvole. 

Cos'hai fatto di tutte le tue ore 

diluite in anni?

Di tutta la ricchezza

che ti nasce normalmente?

Io, inarrivabile da sempre 

all'orlo dei tuoi occhi.

 

 


Id: 71641 Data: 30/08/2024 21:36:35

*

Ipotetica Brest

Ipotetica Brest

 

Quante stelle sui fili del telegrafo
cadute giù nelle notti d’estate
a camminare come la donna di Brest
la donna di Hikmet
sull’elastico del telegrafo
così leggera, così grave
a prestare il silenzio alla notte
o alla pioggia
con la nebbia negli occhi;
anch’io soffocavo…
e mi scendeva dai capelli ogni fiume
ogni fiore
ogni fremito di vento
il brivido stralunato
di un passo mancato
la caduta dall’alto
con una stella di meno

 

(2009)

 

 


Id: 71591 Data: 06/08/2024 20:57:46

*

Per quella goccia di eternità

Per quella goccia di eternità

  

Raffinare ancor più i silenzi

ombreggiando lo sguardo

su una luce che fa male

per quella goccia di eternità

trascritta negli anni di sole e pioggia.

E son’io nella mia ostinazione

ancora a custodirla

 

amarezza, dolcezza

grani di sabbia scivolati

con grazia sulle dita

 

se guardo il mare

vedo solo l’orizzonte senza più

immaginarmi  l’oltre riva

 

 


Id: 71575 Data: 02/08/2024 11:56:40

*

Aereoporto

 

Tutto quello che scrivo lo metto in un pozzo

ogni tanto la luna lo illumina

e quasi lo vedo

l’aeroplanino portatore di parole

che affonda il carico nell’acqua.

Lo vedo quando lo tiro e s'inabissa là dentro

poi resta immobile sottacqua,

e così anch’io.

A volte riemerge, a galla,

parole come bolle in ascesa.

Parole d’inchiostro in acqua d’inchiostro

difficile percepire colore su colore

occhi buoni o ciechi,

ognuno vede per ciò che sente.

All’ombra dei miei pensieri

in qualche modo

un aeroplanino di carta vola ancora

dalla mia mano al centro del pozzo

qualche volta illuminato dalla luna

 

 


Id: 71531 Data: 15/07/2024 20:49:33

*

Volo a vela

Volo a vela

 

si stacca piano l'aliante
sfigura pallida la terra
resta giù nel vortice,

vola alto fragile metallo !

vai,

vai,
con l'aria che si arrotola alle ali
obliquo spazzi il vento 
sulle creste d'un azzurro polveroso,

e fa male agli occhi
lì si tuffa nel silenzio

l'uomo eterno

 

nel suo tornare-rifuggire
sotto un mondo che si muove

senza più rilievo
sopra i boschi, le città

sopra i vetri di bottiglia,
volo a vela, e morirei
sospinta da una calma solitaria

 

come cera liquefatta

alato ride il sole

distinto da ogni turbamento

 

(2007 Dublino) 

 

 

 


Id: 71509 Data: 12/07/2024 17:09:44

*

La purezza del poeta

La purezza del poeta

 

Alla fine ho ragione io

il deserto è stretto

fra rocce dure e sabbie sbiadite

ha smarrito il senso del fiume

la sua cristallina voglia

di esondare

 

dov’è la purezza di un poeta

senza avvertire una goccia di sete?

Che in quell’uno è tutto

luce e buio insieme.

 

Dino seduto sull’abisso

lo chiese a se stesso

e guardava dall’alto al basso.

Sì, ci passa Dio sul fondo

come ci passa la formica

 

e tu che pensi di dare sentenza

in un mondo troppo pieno

d’inchiostri-mercanti 

Chi sei, tu? Poeta.

Vorrei conoscere il tuo nome.

 

 

(2024)

 

*****

testo ispiratomi da questo bellissimo articolo su Dino Campana, il poeta tradito e umiliato in vita da chi, nelle sue presunte certezze,  non capì mai niente di lui:

http://www.orizzonticulturali.it/it_studi_David-Fiesoli-3.html

 

 


Id: 71488 Data: 09/07/2024 15:04:24

*

Brulica il tempo

Brulica il tempo

  

Scusami se ho le mani di carta

l’incendio che parte dagli orli,

 

inavveduti,

 

come la malasorte dei momenti no

 

brulica il tempo

dentro un raggio di luce

un germoglio di marzo

è nato dal ramo del melo

 

l’inverno è passato,

cercai nelle tue pupille

quel battito d’oro

gocciolato dall’ombra del sole

 

nient’altro volevo

 

 

 


Id: 71474 Data: 08/07/2024 13:48:34

*

I Termini

I Termini

 

Le pietre tacciono

avvolte nei loro stemmi

confini tracciati da voci e inchiostri

depongono termini

puramente sbozzati, grezzi

 

ma  il sole non offusca il viola della lavanda

e le spezie degli orti

o il ricordo degli antichi hospitali

dove si praticava la gentilezza

 

ruderi ci sovrastano oggi

spegnendo nelle stringhe la voglia

di mettersi in cammino

 

(2024)

 

 


Id: 71458 Data: 05/07/2024 13:54:31

*

Non ci protegge l’infinito

Non ci protegge l’infinito

ci avviluppa nel cadere

 

e cadiamo

semplici

 

ad involucro di goccia

liberi come pollini

appena l’acqua, l’aria, sfiorando

col respiro che si flette

tremando sul blu dell’occhio

che piange oceano

ma ci alziamo leggeri d’eterno

da millenni nella genesi, 

una danza di gocce in risalita

sfidando magicamente

la sua legge di natura

 

tutto è .gravità. ?

 

nel sotterraneo morire

respiriamo buio sciolto

inghiottendo luce

sempre più giù

finchè il labirinto di rumori

si zittisce

 

e l’incanto ritorno

 

rituale dentro una spirale di magia

tu salpi dentro una goccia

nel tuo viaggio immemore nel tempo

non hai tempo

sei il tempo

sei luce

sei goccia

 

sei la mia piccola goccia

 

e dall’aria cadi

e dall’acqua risorgi

 

(2016)

 


Id: 71371 Data: 27/06/2024 12:45:29

*

I colori sbriciolati

I colori sbriciolati

 

Nella vivace protesta dell'arte

noi restiamo assetati di bellezza
colmi di deserti roventi

come naufraghi
come bracconieri
suggellati nell'intarsio di visi
dai lineamenti uguali
o negli abbracci di Klimt,
i colori sbriciolati

l'indipendenza del pensiero
è una distinzione d'anarchia

è poesia....

avanzi lungo sentieri troppo scoscesi
ti vedo fulgidamente oscuro e accecante
roteare la spada

è illusione....

tutto è riflesso del vetro battuto dal raggio
nella goccia che infrange
il momento

 

(2009) 

 

 


Id: 71308 Data: 22/06/2024 12:34:57

*

Gli occhi degli Alberi

Gli occhi degli Alberi

 

Li ho visti piegarsi alla pioggia
resistere al temporale
sul dorso le sferzate della vita
ma eretti nei rami spogli e nudi
spesso muti di dolore
li ho visti appassire dolcemente
nel parco, al mattino, quando tutto tace
e senti solo i tuoi passi autunnali
colmare il mesto suono del vento
sfinire dolcemente fra la ruggine delle foglie.
Li ho visti, li ho visti senza parole,
e con molte parole cambiarsi la pelle
in nuove cortecce fatte di niente
li ho visti sorridere e piangere desolati
o correre immobili come salici in fila
per star dietro i fatui echi sociali
commerciando in radici, in valori.
Qualche volta li ho solo intravisti
li ho amati, disegnati, cantati,
alberi di una visibile nobiltà taciturna
lottare selvaggiamente contro i liquami avvelenati

della terra e…..vincere.

 

(2013)

 

 

 


Id: 71116 Data: 03/06/2024 22:34:56

*

Nodo

Nodo

 

I nodi

ecco, i nodi hanno mille modi

di stringerti

hanno parole concave che intrecciano

il tuo cammino.

Me ne stavo a guardare le tue mani

immaginando come le stringevi intorno
e intorno a me

ed era bello osservare le tue dita

annodare la nota più leggera,

la più fragile

in tutto quel dolore

 

(2014)


Id: 71099 Data: 01/06/2024 21:27:53

*

Lo stesso viaggio

Lo stesso viaggio

 

Infagottati dentro antiche tristezze

sembriamo tutti passeggeri

su un treno senza mèta a scarto ridotto

spettatori di un grigio vapore ai finestrini

dove le dita sfiorano fredde

paesaggi d’un tempo andato

amori sepolti, affetti lasciati

speranze affumicate

dove le dita talvolta

non sentono più nemmeno la vita,

mi ribello

non voglio essere un piccione

appeso al filo elettrico del disincanto

c’è troppa amarezza nei bicchieri di tutti

anch’io sento la vita andare

la sazietà, il vuoto, la non parola

il silenzio immane che verrà

 

 


Id: 71039 Data: 25/05/2024 14:12:54

*

Non arrivano gli angeli

Non arrivano gli angeli

  

scrivo china interpretando grafie antiche

mentre il cielo brucia

e la vita in ombra si dilegua

ma se odo ancora il canto, la poesia

se odo il pianto e il marenero

e l’orrido che spuma fragoroso sulla roccia,

se ancora la mia voce si dilata a cerchio nell’acqua

in quell’impercettibile fruscìo di cose smosse

allora attorniami col tuo silenzio

le voci dentro, che tutto mi basta.

Se di fuoco il mio cuore a rami

coglie sterpi e rovi

ma coltiva i caldi nidi che

m’insegnasti ad intrecciare

anche se non arrivano gli angeli

ti dico, è sempre vita che germoglia vita,

questo so vivendo,

così combatto.

 

 


Id: 71029 Data: 24/05/2024 14:44:46

*

Affresco montano

Affresco montano

 

Spettinato sul crinale

un vello di nuvole bianche

scioglie la sera

la pieve antica del borgo

un dipinto avorio di cartapesta

pare sospesa in un soffio di vento.

S’arruffa appena il canto del cuculo,

qualche grillo mette fuori lo spartito

e finalmente due gazze

hanno smesso di bisticciare tra le foglie,

a quest’ora la valle s’addormenta

recitando il suo vespro

tacciono i latrati dei cani

e il ronzìo della lama del segalegna,  

la scìa di un aereo chiude a cerniera il giorno,

tutto è leggerezza

dilatata nell’ultimo sole

l’anima trova rifugio e si rannicchia

 

 


Id: 70987 Data: 20/05/2024 13:14:34

*

A volte è senza nome

A volte è senza nome

 

 

Ad una tristezza senza nome

senza cognome o indirizzo

ad una tristezza anonima

ombra di tutte le mie non parole

avvolgo questi giorni senza margini

quelli dove la pioggia resiste oltre l’azzurro

quelli dove la morte e la vita

nell’offesa si toccano

 

 


Id: 70959 Data: 17/05/2024 00:28:16

*

Cose lievi

 

Cose lievi 

 

Un granello di sabbia negli occhi

col fastidio di tenermi fra le ciglia.

Io, la storia di un fastidio, ricordi?

Coi lampi d’inverno ti ho visto arrivare

randagio come chi cerca riparo.

“dovresti essere più leggera”

già, col senso giusto di chi riesce

a sorridere nei giorni freddi.

“io ho sempre freddo”,

questo la tua bocca bisbigliava.

“perché hai freddo ? Tu no. Tu non dovresti avere freddo”

Poi mi hai detto all’incirca di smetterla subito,

che un deserto fortifica le labbra  

e blocca  le parole,

che scavare ogni perché non porta

nè salvezza nè speranza.

Ed era vero.

E mi pento della resistenza delle mani

che scavano, scavano per togliere l’erba alta

dentro aiuole rattrappite,

che sanno dei colori e dei fiori che sbocci

e che anch’io uccido.

Ti disegno un bacio sulle labbra

che non ti arriverà mai.

O forse sì.

 

 


Id: 70914 Data: 13/05/2024 01:27:04

*

Come il cielo sopra Berlino

 

Come il cielo sopra Berlino

un salto fatto di pensieri fitti

nel tempo senza più tempo

un cielo in cui sparire per un po’

dove un angelo dal sorriso dolce

s’accontenta di guardare dall’alto

tutta la tua vita

e non dirà nulla

e non farà nulla,

non vita non morte.

.

.

qualche volta, fra la folla,

lo sai da subito

l’incontro degli occhi,

occhi come i tuoi

appesi ai cornicioni a sfidare le nuvole

con un pensiero di terra

sulla punta dei piedi

con questa sospensione da caduta

aguzza e terribile

sopra una città che ti indica

il bianco o il nero…e nient’altro.

 

 


Id: 70881 Data: 08/05/2024 18:35:02

*

Atlantico di tanto tempo fa

Atlantico di tanto tempo fa

 

Nell’erica viola che digrada al mare

l’uomo, in quel suo minuto eterno

allarga le braccia

per comprendere l’Oceano

puntino nero contro il blu,

niente dimora, solo bandierine

puntate sulle geografie del mondo

itinerari dove non abita nessuno .e tutti.

cammina dentro la speranza di un attimo

l’uomo del faro

solo,

in un arcobaleno fosforescente

che gli porta l’orizzonte fra le dita,

se spiega il cielo come una carta stellare

sa che ogni risposta è arrotolata

e che ogni casa è a forma di stella

e là in mezzo, imprecisata

c’è anche la sua

chissà se l’ha trovata

 

 


Id: 70828 Data: 01/05/2024 22:22:44

*

Polvere

Polvere

 

Ogni goccia

un granello del deserto

che poi la clessidra, sai,

lo zucchero dentro…solo polvere,

stavano lì,  pensieri

cicatrizzati sul filo del tempo.

Ma se ti serve l’oceano

Arturo Bandini, esci, e prenditi

una folata di sabbia sulla bocca

perché niente rimane intorno ai miraggi

non dona illusioni la polvere.

Cos’è accaduto al mare ? Ti chiedi

esiste, lontano,

dove le clessidre sanno tempi e distanze.

Esci di lì

se ancora mi senti 

 

 


Id: 70806 Data: 30/04/2024 01:45:37

*

I nostri vecchi

I nostri vecchi - 25 aprile

  

Nelle storie dei padri, dei nostri nonni 

oltre i calli della zappa

fra il mais e i filari dei cavoli

germogliava ogni tanto il principio di un’idea

un desiderio di riscatto, di uguaglianza.

Mio padre non c’è più e mio nonno

fu solo un romantico socialista

emblema di un mondo in fiamme.

I nostri vecchi hanno resistito

alle intemperie dei campi

alla grandine piovuta da canne di fucile

ai tradimenti assassini degli amici,

hanno scritto 25 Aprile in rosso

su calendari inchiostrati del loro sangue.

Forse noi… no, noi abbiamo perso

la guerra col presente

così labilmente effimero,

la continuità di riconoscere-combattere

per un principio vero

 

 


Id: 70699 Data: 25/04/2024 20:52:04

*

Astrazioni

Astrazioni

 

Stando qua sui tetti sento gli occhi

aprirsi su un pianto di stelle,

Orione puntando a destra là nel cielo

è sfumato oltre la linea bassa

strizzando l’occhio a Sirio,

mi dice che l’inverno è andato.

Da quassù vedo meglio il mondo

da quassù sogno solo se scrivo

se affido alle parole un altrove,

un deserto, una costellazione, un nome,

perché tutto ha un posto dove stare,

viviamo come scimmie in una jungla d’intenzioni

in città ostili che ci somigliano

senza trovare un nord e un sud d’aggancio

a qualcosa di reale bellezza,

i ruggiti da qui, diventano agonie lontane.

Affondo in quest’attimo notturno 

dove l’inchiostro può scambiarsi atomi

con l’energia remota di una stella,

scrivo ma non dimentico di vivere

 

 

 


Id: 70661 Data: 25/04/2024 00:17:00

*

Irene

Irene

 

Non sarà un risveglio, Irene

ma un lungo sonno

sigillato da un bacio.

E non sarà un addio ma solo arrivederci,

arrivederci a un dopo

lì dove non saranno più lutti e rosari

o sangue di figli versato sulla strada

o telefonate ghiacciate nella notte.

Anch’io perdo qualcosa di me, oggi,

domani sarà il solito domani

con una croce in più nel campo

ed un altro posto vuoto a tavola.

Fai buon viaggio, bella Signora.

 

 


Id: 70580 Data: 20/04/2024 23:18:41

*

Credo nelle nuvole

Credo nelle nuvole, nelle loro pagine, nitidamente scritte
e negli alberi, soprattutto d’autunno. (Talvolta mi pare d’essere un albero)
Credo nella vita come territudine, come grazia o disgrazia.
Eugenio Montejo

 

Credo nelle nuvole  

 

Ed io, se ho creduto nella morte

è perché ho dimenticato
il respiro delle radici.
Credo nelle nuvole
nella leggerezza delle foglie
che formicolano vene
e si stendono al vento
donando l’infinitezza verde
dell’esistere.
Se ho creduto anche un solo giorno
d’esser morta di me
so d’averlo creduto perché sognavo
un eternolungoinfinito sognogrigio
senza nuvole né alberi né foglie

 

Livia






Id: 70564 Data: 17/04/2024 18:39:47

*

Il cielo d’aprile

 

Sarà Giove o il Leone, guerreggiando

a trovare quel vessillo di quiete?

Guardo le stelle girare a mezza giostra

in quest’angolo di aprile, un rondo’ di lune

strisciare sull’occhio furente di Giove

non cambieranno ellittica,

né saremo mai così grigi

più di questa grigia penombra

siamo topi su un cumulo di terra avulsa.

Andiamocene via, verso Deneb

sulla coda dell’aquila

prendiamoci il tempo di restare immortali

col pensiero, per poco.

Se il Leone sopravviverà stanotte

lo saprà la scienza e domani anch’io,

desidero un inchiostro più leggero

un’eclisse di sole in Indonesia,

una cintura di tre stelle spioventi a primavera.

Apro il respiro s’un davanzale di frontiera

la vita già è difficle,

quando sottrae non aggiunge

 

 


Id: 70541 Data: 15/04/2024 01:03:42

*

Terragno

 

Terragno

di terra riarsa e oasi improvvisate,

qualcosa turbò l’aria

cosi forte, così magica

in quel tempo di terremoti e cembali.

Ho immaginato i mulini verdi sull’acqua

le mani colme, fresche

le frasi, i simboli,

i segni sepolti fra le dune.

Si andava di passo alle nuvole

aggrovigliati, come rarefatti

ma a volte anche ruvidi corvi

prima che il tribunale annotasse sentenze,

che fregatura la gente allineata

nelle brevi dimensioni, povertà e ricchezza

tu a sinistra, tu a destra.

Invece ci sono limbi dove stare senza mète

e passaporti, senza gente di confine

luoghi col sonno fra le ciglia, un suono, una parola

un amore da scrivere in poesia

e tutto questo è dolce, è lontano

è terraverde

 

 

 

 


Id: 70509 Data: 10/04/2024 01:44:14

*

Sole buio

sole buio

 

dopo il ramo di mandorlo
fiorito nell’azzurro
dipinse d’oro il grano
sull’ala nera dei corvi
venuti a seppellirlo.
Amavo quella poesia
anche se era croce,
adesso sto qui
perché mi basta il silenzio
sto qui e me ne frego
di quanto sole buio intorno le voci.
Fra la nebbia intravedo
gli imperatori del nulla
e rimpiango i miei angeli caduti

 

 


Id: 70423 Data: 29/03/2024 18:37:53

*

Orologi desueti

Orologi desueti

 

Quando ti parlo

mi seguono i tuoi occhi

senza più chiedermi nulla

ci sono giorni

in cui il sole cuoce la pelle

dove sarebbe bellissimo

chiudere gli occhi, semplicemente,

sotto una carezza di luce

col respiro a rilento

ascoltare il suono del vento

o il verso del cuculo che torna

dalle terre dorate.

Il tempo sbiadisce l’esistenza

come una gomma

cancella dalle dita

anche l’ultimo contatto,

ci sono giorni in cui

quando mi parli

non riesco più a chiederti nulla

ché il tuo viaggio iniziatico

s’e ancorato ad un tempo orfano

dove il linguaggio è sfiorito

fra le lancette di un orologio

che non segna più il tempo

 

 


Id: 70385 Data: 25/03/2024 01:45:41

*

Voi

Voi 

 

E’ il dolore che vi leggo

le parole vi cadono come lacrime

sul biancolatte di uno schermo

e vanno per rivi, o fiumi lenti

pozze raccolte o stagni immobili

dove il vento s’acquatta clandestino

ma brilla l'acqua

come l’inchiostro imperlato

s’un antico manoscritto

intorpidito da gesti d’anime

 

 


Id: 70349 Data: 20/03/2024 21:14:29

*

Vento di marzo

 

Vento di Marzo 

 

Scarabocchia il vento

uno spolverìo di rosa sul viottolo

fiori di ciliegio chiacchierino

 

 


Id: 70322 Data: 17/03/2024 13:59:49

*

Coriandolo azzurro

Coriandolo azzurro

 

 

Nel grigio affollato

un coriandolo azzurro

 

vola via

 

carnevale dei miei occhi

fiocco di danza

 

turbina nel tocco la vita

le poche volte

nel concedere dolcezza

 

lievissima

carezza azzurra fra i capelli

 

 


Id: 70305 Data: 14/03/2024 18:17:04

*

Da qualche parte

 

Da qualche parte

 

Da qualche parte

dove corre a gambe lunghe la statale
oltre i campi arati della mia terra

se torna la primavera

saprò dei germogli dell'orzo,

e delle spighe verdi
del loro piegarsi ridendo al vento.

Non c’è un tempo giusto

per masticare un disincanto

o parallela

una leggerezza cristallina.

Così io sono adesso, come nella spiga

vita, morte, poesia,

un arruffo di groppi intrecciati.

Cammino senza mèta

tenendo sulla bocca

un silenzio colmo, ma dolce,

un universo stipato di mille viaggi

e guardo immobile oltre la ferrovia

ciò che passa e ciò che è passato,

quel punto lontano,

un istmo stretto di malinconia.

Ti siedi e chiudi gli occhi alla sera

come fanno quelli

che non vorrebbero destarsi.

Intorno, una quiete di Zefiro

sfiora il silenzio.

 

 


Id: 70202 Data: 29/02/2024 21:23:36

*

Favola

Favola  

c'è un posto che conosco
dimenticato dalla gente
dove gli occhi mutano in coralli
e i capelli crescono rami fluorescenti
e le mani diventano frutti e fiori e spighe
e le gambe agili arti di gazzelle
e le voci sono il vento caldo
dei tropici al tramonto
e le parole cerchi d'acqua
intrecciati su collane d'osso
c'è un posto deserto
che nessuno conosce
ma è lontano-lontano
come un girotondo

e non hai scarpe buone
per girare intorno al mondo
e non hai coraggio
e non hai nemmeno -te- che t'accompagna
così quel luogo resta in una fiaba
troppo lontano
immerso dentro un mappamondo

 

 


Id: 70186 Data: 28/02/2024 13:18:16

*

Doomsday clock

 

https://thebulletin-org.translate.goog/2020/01/press-release-it-is-now-100-seconds-to-midnight/?_x_tr_sl=en&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=sc

  

 

Doomsday Clock  - (L’orologio dell’apocalisse)

 

90 secondi, midnight o'clock,

a mezzanotte precisa

spariremo

 

polvere e cenere

poi sarà la neve così candida

morbidamente pulita

a stendere il suo freddo silenzio

sulla nostra ignominia di piccoli uomini,

noi formiche ammassate

dove ci faremo mancare l’aria

in quell’ultimo centimetro di cielo

 

non reggeremo la forza

per entrare nell'era nuova dell’acquario

né mai saremo -l’uomo che verrà-

oltre la soglia del DNA  

nella nostra bibbia cammuffata

 

Dio fece a sua somiglianza l’Uomo

promettendogli una fine

con effetti speciali multicolor

persino Assenzio, la stella,

nel suo ultimo splendore

metterà a tacere potere e avidità

 

 

 

 

 


Id: 70172 Data: 26/02/2024 01:20:56

*

Parole nuove

 

Parole nuove 

 

 

 

Quando un giorno

ti vedrò arrivare

con le tue gambe fatte di vento

scriverò parole nuove

che ti somiglino

 

 


Id: 70164 Data: 24/02/2024 13:20:44

*

Amsterdam

 

Amsterdam

 

 

Amsterdam

dei vapori e delle nebbie

del mercato all’angolo dei fiori

lanterne rosse frementi sui canali

ove trasuda ebbra la notte 

senza assoluzione

 

sai di piogge sante

nel ferro dei tramnvaj 

nei cesti di bulbi a primavera

degli ombrelli  a quadri  ripiegati

e cafè incisi nei vicoli di pietra

 

e sei colore  

di fiamminghi tubetti

dei pittori e dei murales

osceni e sacri senza idioma

mostri incauta tutta

la tua varia nuda umanità

 

 


Id: 70144 Data: 22/02/2024 11:59:54

*

Brusii dell’imbrunire

 

Brusii dell’imbrunire

  

 

Ho capito che l’onda non risacca
nelle immense vie del vento
 

vedi l’albero nei suoi nudi rami

sulla rètina al sol morente
dita rattrappite al cielo
sanguina anche ultimo brusìo di luce

 

s’intrattengono le brine ai nodi 

 

immobile sta l'albero trafitto

 

 


Id: 70143 Data: 22/02/2024 11:52:32

*

l’affetto è un sentimento essenziale

 

L'affetto è un sentimento essenziale

 

La traccia di un’indagine sbagliata

non portava nemmeno la sua firma

nascosta dentro

l’usuale maschera di carnevale

donna-uomo, chi sei davvero?

 

Sì, tu chi sei davvero

se falso o vero

 

eppur la tua tristezza mi fu cara

la mia carezza sincera

perché, ahimè, si sente col cuore

anche chi t’inganna

 

 


Id: 70132 Data: 21/02/2024 01:13:09

*

Nell’atomo rosso di un sole

Nell’atomo rosso di un sole

  

Non c’è verso che tenga

la scrittura, filosofia di pura libertà

per  gli esseri davvero liberi

dove riconosci al primo tocco

i segni di una mano disarmata

priva di pallottole nascoste

o lanterne melense di carta

 

ti protegge l’infinito

ti avvolge nel cadere

e cadiamo semplici

nell’involucro di goccia

liberi come pollini

appena l’acqua, sfiorando

nell’impercettibile vibrar del ciglio

 

come un tasto di pianoforte

cadi nel malinconico abitare

attraverso un imbroglio di strade

ove l’incrocio vero è il tuo sesto senso

ed inghiottendo buio vai

respirando luce

 

schiudo le mani

come in un solstizio d’inverno

nessuna mai fu storia di pietre

 

 


Id: 70117 Data: 18/02/2024 21:28:34

*

Dalla collina un mare verde

Dalla collina un mare verde

 

E’ un gelo di steppa

l’immobilità di chi ti ignora

che per certi occhi sei sempre la stessa

una figura, una santa, una puttana,

una che non s’avvicina, una che t’invade  

una caramella, un’insolente

una inutile fantasia, un'imperfetta melodia

una, una qualunque che per come la vedi

deve andar di logica comune  

 

per quanto modesta o chiassosa sia

nella poesia risiede la mia casa,

in questo rinnovato silenzio

amo il timido fiore, il più invisibile

confinato nel sottobosco dei pensieri

si accontenta del mio sguardo

e così… grazie

 

non sai da qui quanto la collina

si apre nel suo verde-mare

qui ho piantato alberi ovunque

anche sotto la pioggia

nei notturni degli orologi spaiati

forse qualcuno ha capito

o forse no

 

 

 


Id: 70081 Data: 12/02/2024 17:52:39

*

Nell’improvviso di ogni cosa che risuona

Nell’improvviso di ogni cosa che risuona

 

E piovvero ore come chiodi 

e piovvero nuvole acide

mentre il fulmine seghettato rideva

nel morso della vita.

 

E tu com’eri, creatura insonne

fra il grano e la lavanda viola

il cordoncino di seta smarrito sul sentiero

il veleno nascosto nell’anello

la chiave di lettura serrata nei pugni

 

immortalato dentro i miei canti

in un dedalo d‘anni lunghi come il mio affetto    

 

nell’improvviso di ogni cosa che risuona, stai.

e come Provenza io più non sono

 

ho camminato senza più trovarti

ed ora,

fuori dai teatri a recita degli applausi finti 

mi innamora l’ombra della luna,

ritrovo l’eco giusta, l'aria pulita

 

luce di purissimo cristallo

ogni pulviscolo nei vicoli

 

 


Id: 70065 Data: 10/02/2024 20:37:04

*

Rivisitazione sulle lapidi di Lucius e Aner

Rivisitazione sulle lapidi di Lucius e Aner 

 

Dove sono Lucius Atherton e Aner Clute, il seducente rubacuori e la peccatrice di Spoon River?

Essi dormono sulla collina di Spoon River…

 

LUCIUS ATHERTON

 

Ho la mia croce sulla collina di Spoon-River

Io, Atherton Lucius

di Spoon l’attraente fante di cuori

che mai pensava d’invecchiare

 

qui accanto a me

giace Aner Clute la prostituta

(ma chissà se mai lo fu l’inquieta Aner)

indubbio è che le promisi di sposarla

ma il mio riso sapeva di menzogna

perché dell’amore amavo l’idea

e invero tutte, inclusa Aner,

 

quando mi scoprii la prima ruga, pensai

-  questo è un effetto ottico…  -

ma lo specchio irridente mi rispose

- guardati Lucius, la vecchiaia menzogna non conosce -

Col tempo poi le lettere mi sembravano sfocare

Perché dovette capitare proprio a me ?

 

Dopo -quella cosa-, sdentato e ormai ingrigito

più nessuna mi guardava con incanto

nemmeno la cameriera del Mayer’s restaurant

dove a pensione m’ero trasferito.

 

Il passare rapido del tempo ho rinnegato

per trent’anni ancora d’illusioni

Io Lucius Atherton,

il dismesso don giovanni di campagna,

ed ora ho una lapide sdentata e sciatta come me,

da qui non passa mai nessuno

che possa ricordarmi giovane e bello

nei giorni lievi dell’estate

 

 

ANER CLUTE

 

Fui di Spoon-River la vergogna

ma a parlare era solo la calunnia

perché mai io finii sulla strada,

ogni sera davanti al mio cancello

trovavo Lucius ed Homer Clapp

 

in verità io amavo il primo

dei suoi gesti l’eleganza

e del suo riso la menzogna

un’estate mi chiese di sposarlo

(o forse io lo immaginai ?)

ma Lucius si recava ai matrimoni

che non erano mai i “suoi “

 

giaccio qui accanto a lui

ogni giorno qualcuno porta fiori alla mia tomba

ma nessuno può sentire la mia supplica

- date a Lucius una foglia del suo cedro

chè possa riposare estati lievi,

sotto l’ombra dei suoi fragili rimpianti –

 

 


Id: 70030 Data: 06/02/2024 18:27:52

*

Il vento alle vele

 

Il vento alle vele 

 

Il vento alle vele

brucia l’anestetico compresso

sulla garza delle labbra

ognuno governa il suo vascello

fra tempeste e bonacce

e nei notturni andanti

la luna scende al mare

a bersi della visione il sogno.

 

Siate poeti di una setta estinta

sciolti all’albero maestro

in balìa della luce delle stelle

in balìa d’un soffio di cielo,

albatros raminghi

dipinti ai voli oltreconfine.

Certe immensità non tornano

spumano via come onde fra le onde

 

 


Id: 70009 Data: 04/02/2024 20:21:13

*

A margine di riga

 

Declinando,

quando il sole chiude la corolla ai fiori

i profumi rinserrati in sé.
Sopraffatta dall’afasìa che torna
conto i passi del gambero
la mia lingua a corto di traduzione
una deriva senza bagnanti
tiene insieme i drappi delle labbra
e vanno, a profusione
con l’idioma dei balbuzienti idioti
i miei insetti di pensiero
che al sole depongono uova come larve
omissioni, parole, verità.
Declinando ancora un passo sotto
a margine di riga
sotto il cumulo dello schermo luminoso
osservo un gesto (ritirato)
era forse un “sol” di polpastrello
un tocco di poesia
una sottile piuma alata.

 

 


Id: 70002 Data: 04/02/2024 00:20:30

*

Rubo quello che mi piace

 

Rubo quello che mi piace

 

Nascondo le dita

che vorrebbero rubare

è innocente rubare qualcosa

nei giardini di chi non coltiva

fiori di plastica,

se domani ti manca un tulipano

pensami

 

 


Id: 69968 Data: 31/01/2024 14:18:01

*

Il tempo non porta cicatrici

Il tempo non porta cicatrici

 

Questa candela ti ha parlato di me

ancora è un lume nel buio

e se la cera consunta la renderà minima

basteranno tutti i ponti, i prati, i deserti

che abbiamo attraversato

con le nostre fughe di parole

le nostre figure immateriali

ombreggiate di sole e pioggia.

Tu eri lì ogni sacra stagione

a dipingere un ovale perfetto

del mio viso sconosciuto

e le gentili Madonne, e i Cristi

illuminati dalla tua grazia

hanno accarezzato i gesti della tua anima.

Noi ci siamo solo seduti accanto

così giovani e... sorridi ?,

nella penombra d’angoli e spine

un posto inacessibile ma bello come te  

e saremo ancora lì, senza cicatrici,

su un mozzicone spento di candela

ancora in una zolla di terra nascosta

nell’altra parte del cielo.

 

 


Id: 69949 Data: 28/01/2024 18:24:41

*

Colletti bianchi

Colletti bianchi

 

Questa idea della felicità 
tappata negli spiragli inattesi
è appena un soffio 
schiusa fra le pieghe delle cose,
lo vedi anche tu

ch’è solo una libellula sulle dita
un impalpabile afferrare
per non precipitare

dentro gli orologi fermi sulle piazze 

declamanti gli orologiai del nulla. 


Che paesaggio la mente… 
scale, finestre, e gradini 

e da ognidove un miraggio,
e che scialbo concetto ho io
dell’aristocrazia sciacalla e funzionaria 
che manda avanti calcoli, opportunismo,

e amici degli amici

privi di talento e viaggi
dentro un vero centimetro di fede.
Scendo alla prossima

dove l’aria è periferia

dove lo sguardo sprofonda

oltre il semplice guardare

 

 


Id: 69929 Data: 26/01/2024 17:23:20

*

Gli occhi dei piccioni

Gli occhi dei piccioni

  

I numeri,

cosa vuoi che siano i numeri

un cruciverba di logiche

nodi d’esistenza.

Quando gli antichi incrociavano le stelle

risolvevano equazioni più semplici

del nostro linguaggio,

pensa a un alfabeto da imparare

ad occhi chiusi

dentro un giorno qualunque,

di timide intenzioni

come fosse il primo giorno di scuola

ove accendere una luce.

Noi, qui, in questi deserti raggrinziti di smog

abbiamo gli occhi dei piccioni

la sorda malinconia ripresa in volo

da vite scese dal cornicione

 

 

 


Id: 69826 Data: 09/01/2024 20:46:28

*

900 e la bellezza

La bellezza è una ferita

 

Un giorno un chiodo cade da una parete... fran, ha ragione lui, l’autore. ...fran... cade.
Naturalmente.
Ha ragione lui.
Un giorno un chiodo cade e non sai perché debba essere proprio quel giorno ma è così.


La bellezza ferisce anche quando si porta via chiodi e quadri. E  tu non sai più farne a meno. Come quelle parole che appena bastevoli mancano sempre di un soffio il centro perfetto. E che sono lì a ricordarti che sanguini violentemente sotto il sole incurante di averle sentite sprofondare come una lama tagliente, sottilissima, dentro la sensazione calda delle viscere. Non ha gioia perfetta la vera bellezza.

È feroce, insopprimibile, indelicata, è … lieve.   
Ecco perché devia da un’estetica comune. Le parole sono rami che invitano l’aria, la bellezza è un sogno d’aria, un senso che non ragioni. Che accogli come ti prende. La bellezza.

 

La bellezza, sì, è una ferita, una macchia di papaveri nel prato che dilaga nei pori della terra in modi indiscreti e profondi, acuminati, paradossalmente fragili.
Un giorno ti volti e capisci che non puoi più farne a meno, che la sai finalmente riconoscere, ha un sapore, un colore, un odore, una presenza nei capelli profumati della ragazza che ti viaggia accanto in tram,  nell’ombra di due piccioni intenti a tubare sui fili elettrici della tua città.

 

E se ne sta nascosta sotto una grondaia intrisa di pioggia, rannicchiata, smarrita dal gran frastuono del mondo, gli schiamazzi di chi passa, la violenza di chi calpesta le orme degli altri. Se ne sta lì e tu ti volti, così, improvvisamente e capisci tutto.

Tutto quello che c’è da capire senza una parola.
E ti ferisci, non puoi far altro perché cominci ad amarla mentre la perdi ancora.

 

 


Id: 69805 Data: 07/01/2024 01:37:46

*

Trattienilo questo fanciullo

 Trovassimo anche noi un puro, discreto, sottile lembo umano,

una nostra fertile riva tra pietra e corrente. 

(R.M.Rilke – La Seconda Elegia - da Elegie Duiniesi)

 

Trattienilo questo fanciullo

 

Trattienilo

questo fanciullo,

latore di un’anima lontana

 

come l’eco di un’urna chiusa

lui risponde

 

trattienilo nel peso indescrivibile

dentro la cavità di ogni vena viva,

lui è quel piccolo adolescente smarrito

in cerca delle sue lusinghe

soavemente arrotolato nel pensiero pensato

morbidamente morto in sé

 

inquietamente

 

Io amo questo fanciullo morto

nelle sue inguaribili convalescenze

impassibile di colori falsati,

bianco tappeto di un invernale destino  

agli incroci degli sguardi straniti

solo miei

 

attòniti

 

Se lo potessero vedere

fra la platea dei morti recitanti

gli assegnerebbero il sorriso stordito degli angeli

di coloro che la felicità confondono

protesa verso un altro mondo 

bellissima e dannata felicità

come un dono inatteso

appeso oltre la forca del tempo

 

 

 


Id: 69745 Data: 29/12/2023 19:11:41

*

Crisalide

Crisalide

dieci cicatrici preziose
e tingono di vero l’illusione
che tu sia da qualche parte,
rosari luminosi per la musa che oggi
indossa le tue impronte
io non sono niente,
anzi dovrei scusarmi ora che la farfalla
non c’è più, e tutto si trasforma.
Ma tu, come vivi 
ascolti ancora il suono delle parole
gli incubi la notte
dove ti ripari d’inverno,

l’inverno della tua tristezza...
Hai acceso il fuoco ?
Senti freddo da una eternità e il tuo fiore protesta.
Stavi  la’ fuori a guardare lo scempio
delle tue ruvide amarezze
"perché da me non può  nascere nulla nemmeno un fiore"

erano questi i diluvi senza fine
le negazioni, la pioggia battente
A cosa serve la poesia? A salvarci,

a salvarti da te, pensavo.

a ridarti un fuoco, un segno, 
dovresti tornare a casa, sai
mettere due quadri, misurare l’ampiezza del giardino
e delle braccia
accendere un lume dietro le finestre,
vivere ugualmente legando le ossa frantumate
incollarle alla tua inusitata dolcezza
compromessi di vita per uscire dai diluvi.

Il mare gonfio è un’onda di schiuma improvvisa
che ti prende la vita, ti sbatte altrove
ma non ti uccide.

E se per caso scrivimi un saluto

se ricordi il mio nome.

 


Id: 69643 Data: 14/12/2023 01:03:31

*

Il marchio di Caino

Il marchio di Caino

 

Mio nonno Caino uccise suo fratello

in un campo di grano

fra le spighe insanguinate

portiamo in faccia

il suo dna

le nostre cellule ricombinate

e ora ne ho capito il segreto

 

ma forse voi pensate che Dio sia giusto…

 

Nephilim caduti o Cherubini

spettri di un cosmo centrifugato

credenza nomade 

fra le parole di una Bibbia

di cui ho perso il segno         

 

questa nostra mortalità esposta,

ci marchia

nella condanna del nascere

 

 


Id: 69605 Data: 08/12/2023 00:16:05

*

Certe mattine come sono

Certe mattine come sono

  

Alla pioggia che ingrigisce l’asfalto

in un velo sfrangiato di bitume

agli ombrelli a scacchi rossi

vuoti d’orbita nei passi, 

come sono pallidi gli autunni

di sfiducia alle parole

di poca fede dietro le sacrestie del cuore,

come sono sfocate le verità dei fari

sulla lente storpiata del vetro,

e gocciola e va lenta quando bussa 

sul parabrezza,  ritmica

  

 

 


Id: 69418 Data: 06/11/2023 13:40:57

*

Archeologist

Archeologist

  

Scavo fra le rovine di un tempio pagano

con la mia penna fuori tempo

una predestinazione, ho pensato,

ma perché io ?

Vengo dal pipistrello, spirito guida

e non lo sapevo 

prima di aver smarrito il senso del tempo

prima di aver sostato nell’ipogeo

ascoltando in un perfetto silenzio

l’insieme delle loro storie

 

 

 

 

 

 

 

 

22 marzo 2018

Archeologist – Livia


Id: 69364 Data: 30/10/2023 12:15:27

*

blu notte

Blu notte

 

Randagi della luna

adepti alle straziate fughe

in un quarto di finestra

 

accesa 

 

a notte

 

 

 


Id: 69310 Data: 20/10/2023 21:25:53

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dal Cinese

dal Cinese 
 
Primavera di chi non ha niente
di chi ha camminato i confini,
e quando son tornati
erano diversi,
polvere e sassi frantumati
dalle fionde malelingue
e quel riso primavera che figurava bene
e meglio, nel menù di un cuoco per finta cinese
riesumato nel piatto del giorno, 
quando il riso lo nascondevi in una manica
piega impercettibile
magìa?
O vicino all’angolo della bocca,
la tua bocca bella di parole
che ricordavano la pioggia malinconica
o il pianto di chi è solo come te,
delle volte penso
se hai ancora quell’ombra di carezza


Id: 69179 Data: 01/10/2023 16:54:07

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Frastagliati

Frastagliati
 
Eppure ti ho baciato rivadimare
nella tua linea frastagliata
col mio linguaggio sbagliato
ho accettato il sale sulle labbra
le tue ferite a cielo aperto
ma oltre
dietro l’invisibile
si aprivano vene e sorgive e fontanili
di luccichii dorati come illusioni.
Torno sempre a cercarti
con la carezza di un’onda
più leggera.
Silenziosa.


Id: 69148 Data: 28/09/2023 13:47:55

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Ungaretti e i suoi fiumi

Ungaretti e i suoi fiumi

ci guardava dentro

scopriva se stesso

 
in fondo se l’acqua portasse in ogni rivolo
la vera goccia
l’unica sacra ragione per cui siamo qui
sapremmo riunire estuari e affluenti
attraversare canali sconosciuti
come fanno le farfalle
per parlarci di quell'altra vita
 
ostinati a rimanere nel buio
di una livida luna
abbiamo dimenticato
ogni memoria d’acqua
e questi fiumi gutturali, smemorati
hanno una voce che scende a valle
 
vuota
 
 

Id: 69134 Data: 26/09/2023 23:52:57

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Le vele

 

Fino a quando furono di carta
pareva avessero le ali
visitando il nord e il sud degli orizzonti
per me, un viaggiare verso le isole vergini 
un nuovo mondo sospeso
fra le spezie delle americhe perdute,
sopra i legni corrosi dal sale,
vascelli di carta, di parole e schiume
le sentivo salire dalle dita, 
queste fragili onde d'inchiostro
avevano la presunzione 
di portare un poco di felicità
 
 

Id: 53501 Data: 20/05/2019 21:50:46

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mezzogiorno di cuoco

 
Punti d’arrivo, bilanci
i panta rei lasciati da una filosofia non scritta
ci penso domani che tanto domani arriva
burrasca o tempesta 
spaghetti al tonno, acciughe, capperi, 
e fiamma bassa per il sugo
un tablet, infinito mappamondo oltre i confini del tavolo
sempre questa assurda voglia di parole,
- per come sanno palpitare, certe parole -
che azzurra il mio rettangolo di cielo 
mi guarda dai vetri, un po’ nuvolo e un po’ grigio 
fors'anche un po’ infinito, ottobre malinconico 
mentre passa il giorno,
il mezzogiorno.
 
 


Id: 53468 Data: 17/05/2019 20:39:47