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Raccolta di poesie di Lucia Longo
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Il mago delle fiabe



Parlami
con la lingua dei fiori
e stringi con le corde
di segreti orizzonti
il cipresso del mio cuore
impaurito.

Prendimi per mano
come una foglia che trema

chiudimi nella tua bocca
in una notte trapunta
di baci.


*

Frescura

Iusĉê ‘ntre nasche
s’aria cacagliusa
nu friscu salatu
finu a sutta i purmuna.

Unčhie la panza
e pue se ricoglie.

Cumu nu iàtu e speranza
spute fore

tutt’a malincunia.

(Soffia dentro le narici/ quest’aria balbuziente/ un fresco salato/ fin sotto i polmoni./ Gonfia la pancia e poi si ritrae./ Come un fiato di speranza/ sputa fuori/ tutta la malinconia.)

*

Sentirsi vecchi

Non è un fatto cronologico
ma una consapevolezza sana
quando l’audacia si perde
nella timidezza
il narcisismo cede alla vera
bellezza.

C’è tanto pacifico fulgore
nella noia e la strada vecchia
ha un fascino perverso
estremo, più di quella nuova.

C’è una voluttà e una delizia
quando si abbandona l’avventura
per la comodità, un piacere
inebriante più di una potente
droga.

Nitido il diletto quando
mollo il mio ideale
proprio come un fiore finto
che non ha profumo
per quelle cose piccole
il poco
il breve
il minimo
l’abito dismesso al ritorno
della festa.

Nel cogliere il limite del dubbio
m’innamora quell’umana e tenera
mia insicurezza.

Anche la morte non mi è nemica
e sono fiera di sentirmi vecchia.

Il buio è nitido più
dello splendore
e se fulgente è
la gemma d’opale
il ciottolo nella terra
trasuda il sole.

Anche la bruttezza ha i suoi messaggi
e la codardia sa di umanità.

L’infinito… il per sempre
si perde nella grandezza
dell’attimo in questo battito
ora delle mie ciglia.

Possa Iddio
avere pietà
della mia
anima dannata.

Nel frattempo io
mi godo

questa dannazione.


*

Silenzio


Carta da regalo
il cielo
fruscia nel vento
allo squassare
dei grilli indifferenti.

La barchetta dei sogni
divorata dalle onde
affoga nel mare

e il cuore
puledro che perde
il morso

finalmente

tace.

*

Risveglio


Giunchi sparsi
su un petto di nuvola
i capelli

il sapore salmastro
di un bacio
fra i denti
impigliato come
un seme di lino

lamelle di fresia
le palpebre
schiudono
cerulei stami.

Due occhi
e l’albore.


*

Notturno

Bagna la sua carena la luna
fra nuvole di latte.

Occhi di burro
schiudono le imposte
al sambuco della notte.

Anche le stelle
paiono
morir…

d’amore.

*

Sobria ebrietà


Parlami
dalla gola del cuore

fatti carne
nella tazza dell’anima

guarda…

scorrono
come ruscelli
le lacrime

nel bicchiere
del tuo amore.

*

Inchiostri randagi



Puoi scrivere
se vuoi
di versi incantati
poeta...mio poeta
maledetto
che sai trasformare
le lacrime in
zaffiri bianchi
e puoi dipingermi
dentro azzurri bicchieri
di cielo mentre
leviti le mie carni
fino al più alto
giogo del Parnaso
con gli occhi
inebetiti di stupido
pittore che gode
al fulgido colore
della stessa sua
tela...

Puoi succhiare
alla malia
della mia pelle
i tuoi infiniti
struggenti crepuscoli
e lasciarti morire
col naso perduto
nell’odore dei miei
capelli increspati…

Puoi ansimare
di inusitati
nuovi sospiri
per l’improvvisa
dolcezza
flautato turgore
dei seni
senza protestare
e negli occhi il sole
che traguarda
dietro le tue nuvole
bianche di inesauribili
splendidi orgasmi…

Si…scrivi pure
del sale pungente
che i denti bisbigliano
al lume di trascorse
avventure intanto che
mi cerchi quale
imperfetta teoria
nella bestemmia
di una tua nuova
poesia…

Puoi risalire impavido
il pervinca trasparente
di capricciosi ruscelli
a ritroso
sul madreperla
delle mie cosce
stanche
smanioso e sgomento
per l’intensa bellezza
di un dipinto da
contemplare…

Seducente poeta
mio poeta maledetto
che godi nell’adescare
la perduta tenerezza
nei meandri della follia
fino in fondo al viale
la lingua tua scriva…scriva…
scriva pure

ma

ti prego

fa che le parole
siano saliva…

Solo così
potrai capire
quanto arsa sia
la mia bocca
dentro questo
mare.

*

Tu che vieni a stuprare l’amore


Non sarà questo squassare di cicale
a ricordarmi per contrasto lo stupore
impastato a saliva nel pane delle formiche

col sudore della fronte si ergono le mura di cinta
piramidi di Giza a difesa dell’anima
contro i mercenari del cuore

giannizzeri neri..sanno stuprare l’amore
lasciando le crepe spaccate del Gobi
ferite inguaribili come la felicità

ci sono carezze che squarciano come una frustata
e sferrano nel petto fiori recisi che restano chiusi
li inseguirai nel buio che precede il giorno

altri rostri affonderanno dalla chiglia la tua nave
scagliandoti come uno sputo sul legno di prua
marinaio spaurito di porto in porto non basterà

il verde abbacinante di mille albe boreali
e dalla coffa maestra nessun orizzonte
sulla linea delle tue allucinazioni

tu che come gli altri vieni a stuprare l’amore
e regali flaminghi rosolacci ad ogni sferzata
estremo fingitore di tenerezza forse sai che

non può un fiore spezzato competere con
l’arsura del sole e l’artico turgore dell’alba
si asciuga nelle bocche del deserto mentre

i teneri papaveri s’aprono fra le crepe
assetate di sale…fanno in tempo a versare
un respiro al cielo prima di morire

appena dopo un po’.

*

Rose nere


E’ intrepido il vento
e si stringe fra i rami
così questa luna
che alloggia i sospiri
dai miei ai tuoi occhi
due tersi binari.

Spalanca lo sguardo
sul mistero che ti seduce
e vedimi come un incanto
da sconsacrare
non sono fili di diamante
i miei capelli
ma nodi da strappare
come sul mare
fanno le tempeste
al grido atterrito
delle gomene.

Sulla pista della mia carne
non troverai la salita
per l’arcobaleno
forse solo il sapore
lino sfatto della pelle
e le gocce che colano
dalla mia alla tua fronte
lo sai
sanno di sale.

Sarò pietra della tua casa
se brucerai il tempio
sono fredde
le gemme d’opale
i ciottoli invece
trasudano il sole.

Mio re
abbandona ogni magnifico
orpello dal palcoscenico
di questo universo e…

dammi la mano.

Petalo di rose nere
nere come
delle nostre ali
dimenticato volo

io sarò

se mi vorrai.

*

Terra promessa


Se sei brezza
soffia sopra
la mia pelle
e spiaggiami
sulle sabbie
di quest'ultimo
orizzonte

rendimi quale alchimia
nell'attesa
di un tardivo buio
attraverso la scura
pozza dei miei occhi
fammi terra promessa
di quella felicità
da cui non so guarire

come neve al vento
alzami in mulinelli gelati
cercami nel sapore
impavido delle labbra
succo di ciliegia
per questa sete bambina

restituiscimi nuova
in una disfatta che
mi illumini
tu
mio epico eroe
ed io
fortezza che hai conquistato

devastami
saccheggiami
tanto ormai…

sono tua.

*

Al mio viandante


Ti accarezzerò
di carezze tenere
e ti bacerò
di baci feroci
scalza ti camminerò
dentro fino alle viscere
e come un vento
ti abbraccerò.

Ti verrò a penetrare
innanzi allo sguardo
oltre i lucenti binari
dei tuoi occhi
folgori impazzite
che strappano
il mio misero petto.

Quale filo di ambra
colerò sulla bocca
e le labbra
schiuderanno i petali
come un papavero
sgualcito.

Sarò canto di sirena
per le tue orecchie
amene conchiglie
e intreccerò
sulle tue guance
lacrime acquamarina
insieme a riccioli
di capelli increspati.

Mi farò vino
e profumerò
di sambuca
i miei seni
per adescarti…
nella stiva delle mie cosce
remerai come uno schiavo
ubriaco.

Sarò la tua notte e poi…
ti lascerò gli occhi
i miei occhi
pieni di sole
perché tu
mio meraviglioso viandante
li hai traboccati di luce
i lampi
di tutti gli universi.

*

Maniero antico


Fruga
dentro questa mia carne
scalcinato baluardo
di maniero abbandonato
guarda le mura
scrosta l'intonaco
dalle pareti.
Raccontami
delle tue tempeste
dove io verrò
ad intingere la penna
per i miei inchiostri
randagi.
Sulla punta
della tua lingua
scioglie
la mia anima
tenera come un filo
di miele dalla
tazza di un fiore
turgida corolla
di increspati capezzoli.
Succhiami dall'algida
corazza del cuore
le lacrime di tutte
le tristezze e
chiudile come uno stame
nei petali delle tue labbra.
Guarda
amore
due colombe
sono volte via
fin sopra il tetto
appollaiate respirano
al fumo delle mie
fragilità.

*

haiku del tramonto



traguarda il sole
all’orizzonte – fiamme
di papaveri

sui petali arsi
ali d’uccello in volo
oltre la linea

mie nelle tue
le braccia – mi pare di
volar con loro


*

haiku della notte -Orizzonti-



brulla montagna
sul cielo - la tua bocca
filo di luce

fra le scure ore
della notte - si staglia
trema una stella

verde stupore
come albe boreali
i primi raggi

sul tuo viso
negli occhi il desiderio
di un'altra notte

ancora

*

Ci sono cose che


Vele sul mare

come ali
di malva falena
al serrar
delle ciglia
appaiono e
scompaiono
sul pervinca
oltremare
del sole.

Se ne vanno.

E poi…

ci sono cose che
senza strepito
alcuno
in punta di piedi
si trattengono.

Della noce
la primitiva radice
che sfama
foglie abbacinate
di luce.

Sull’angolo
delle mie labbra
tu sei la ruga
di questo nuovo
sorriso.

*

La giusta distanza


Finalmente
sono diventata
grande.

Il frutto maturo
ha un succo squisito
da sciogliere in bocca.

Squaglia il dissapore
delle gelosie, gli accidiosi
retrogusti.

Dalle cose piccoli
e grandi
mette spazio
appropriato.

Che fortuna
perché

perdo la giusta
distanza
solo fra le braccia
tue amore.

Sono cresciuta ma
quando sono tuoi
gli occhi che trovano
i miei posso
tornare bambina.

*

è presto haiku


resta...ancora
sparsi i lunghi capelli
strette le braccia

*

In un verde bicchiere d’autunno


Ogni rigo
qui versato
col sudore
di questa mia pelle
reca dei morsi
il segno
di quell'amore che
non ti ho
potuto dare.

Grande
è la forza
della poesia.

Anche se tu
ormai
osso di seppia
indossi un vestito
sbiadito
la parola
scritta per te
traslucida i cristalli
del cielo....

come in un verde
bicchiere
d'autunno.

*

fate ignoranti


E se le fate…ora…origliano
al piacere dei nostri
liquidi sospiri tu
lasciale fare amore...
avranno pena di te
qualora morirai
di orgasmo nella stretta
delle mie labbra.
Pietose ignoranti
ti vorranno salvare
ma senza sapere che
l'anima laddove morde la carne
scorge il suo plurale.

*

Senza domande

 

Ogni giorno

mi sveglio

e bevo il mio

bicchiere di

cielo

senza domande.

 

Sono felice.

 

 

*

fame


Non potrò più
perdere la testa.
Devo ancora
recuperarla
dall’ultima
volta…

Mai
avrei creduto
di poterla
riavere.
Si!
Ma per
perderla
ancora?
Maledetta
fame di
carezze…
Potessi
nascere
di nuovo…

Griderei
a mio
padre
di amarmi
di più!

*

chiocciola di mare



Ricordi…
di pezzi del tuo corpo…
gusto il loro
nettare.

Già conosce
le strie
della tua pelle,
ed è una chiocciola
di mare
sull’algato scoglio,
la mia lingua.

Assaggio il sapore
del tuo seme maschio
e l’odore
fra le tue cosce.
Nelle mie
racchiudo gli umidi
respiri
che riascolto
al pensiero… …

Un lampo……
pezzi di te.


*

Pietosa luna


Amore

se sono stata
al bianco di quella ridicola
pietosa luna
la tua dolce puttana

credi sia stato
solo per quel liquido piacere del
tuo mordermi
la carne? Io ti amavo...

Amore

*

Baci rubati


Ancora dopo tanto tempo non so
spiegarmi come fra noi possa un fiato
raccontare il vento.

Una smorfia faccio alla distanza se
improvviso tu sei
l’aria che respiro in questi nostri

baci rubati.

*

Pinocchio...alla luna

 

Anche se non siamo andati da nessuna parte insieme.

 

Lo stesso

mi hai portato lontano.

 

 

 

*

Un tramonto...un’alba

PER ARRIVARE ALL’ALBA NON C’È ALTRA VIA CHE IL TRAMONTO” (K. GIBRAN)

 

REGALAMI UN’ALBA

UNICA ED IRRIPETIBILE

 

Solo una?

non mi basta

per prendere

il meglio di te.

Quando hai sete

anche un sorso

può sembrarti

un oceano

Ma

non è detto che sia

sufficiente.

 

E DI CHE

HAI SETE?

IO DI TE!

E’ CIÒ CHE BEVO…

 

BERRÒ!