chiudi | stampa

Raccolta di poesie di Marta Vaccari
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Non potevate #GiornoMemoria

Non potevate

 

 

Non potevate sorridere ai mattini

nel cercare le vostre radici buttate,

nel cercare i vostri capelli ondulati

tagliati

con le forbici della follia.

 

E poi tutte in fila

allo sgarbo degli sputi

con le mutande da uomini

con le calze senza elastici

che di continuo vi scivolavano

ai piedi ossuti.

 

Dachau. Birkenau. Auschwitz …

 

Donne forzate

anche ai bordelli dei Lager,

marchiate con il nome di sgualdrine

e dove le mani dei Kapò*

erano senza amore.

Dai palmi di peccato.

 

Invece,

scottavano di pudore

le vostre timide, guance rosse.

____________________

*Kapò, uomini preposti alla sorveglianza dei prigionieri nei Lager

*

Le Partigiane

Le Partigiane

 

A volte una bicicletta 

il solo mezzo

o con i piedi martoriati

sui sentieri delle montagne

senza provare paura ...

 

Alcune lasciate lì, poi

col solo ultimo respiro

e il sibilo del vento

a zigzagare leggero

tra i capelli e sui vestiti

da sembrare carezza

 

e che a tratti

correva dai rododendri

in macchia

per rifugiare l'amarezza.

 

Eravate figlie, spose, madri

voi messagere di coraggio

per gli uomini in guerra

con nel tascapane il valore

di democrazia, che fosse libertà!

 

Basterà una poesia

per togliere la polvere

che copre i vostri nomi?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

L’attenzione

L'attenzione

 

Sì, lui entra, varca la soglia

e lo so che tu vuoi che ti dica:

- Tra due passi ti sarò accanto -

 

e che poi il giornale

che ha sotto l'ascella

lo lasciasse cadere a terra

dimenticandolo per un abbraccio

regalandoti, l'attenzione.

 

Che sia sempre solo un sogno,

l'attenzione

e il:

-Tra due passi ti sarò accanto? -

*

Non potevate

Non potevate

 

 

Non potevate sorridere ai mattini

nel cercare le vostre radici buttate,

nel cercare i vostri capelli ondulati

tagliati

con le forbici della follia.

 

E poi tutte in fila

allo sgarbo degli sputi

con le mutande da uomini

con le calze senza elastici

che di continuo vi scivolavano

ai piedi ossuti.

 

Dachau. Birkenau. Auschwitz …

 

Donne forzate

anche ai bordelli dei Lager,

marchiate con il nome di sgualdrine

e dove le mani dei Kapò*

erano senza amore.

Dai palmi di peccato.

 

Invece,

scottavano di pudore

le vostre timide, guance rosse.

____________________

*Kapò, uomini preposti alla sorveglianza dei prigionieri nei Lager

*

Fin troppo amaro il calice

Fin troppo amaro il calice

 

Ruvido e molesto

fu il gesto del disprezzo.

 

E tu lì in pietà

con il cuore che urlava

nel costato poi trafitto.

 

Inginocchiata ad un'icona

solo la misericordia

quel dì pregò, invocò il cielo.

 

Mentre la dignità

si mise un fazzoletto in bocca

per fermare il perdono.

 

Fin troppo amaro il calice

del femminicidio!

 

...Intanto nel ricordare

una processione di tristezze

ha i volti delle donne

anche se le candele in mano

non bruciano il dolore.

 

*

Abbi coraggio

Abbi coraggio

 

Sì, abbi coraggio.

Inventati sempre ...

 

Spalma

quel filo spinato di miele

e poi guarda il miracolo.

 

Avrà

solo punte di raggi di sole

che è anche il colore del miele

il teso del filo

che prima era un limite.

*

Quando ti senti

Quando ti senti

 

Quando ti senti un gorgo

tra i sassi,

rialzati.

 

Fai dileguare l'insidia,

il tarlo, la morsa,

il dolore.

 

E cospargendoti

con cipria di petali

immaginati vivida,

non un'ala stanca.

 

Pensati

in una coltre di poesia

o in un soccorso di versi ...