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Raccolta di poesie di Maurizio Alberto Molinari
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Vite liquefatte

 

VITE LIQUEFATTE

 

Fango sulle dita

l’acqua improvvisa

satura la vita

rubando respiri ignari.

Il tempo ferma

il suo divenire

brandendo frammenti

di esistenze

spazzate dal mondo,

un liquido innaturale

dileggia il globo

dipingendo orrori nel profondo…

passi impotenti

trascinano speranze vere

forse ormai perse.

L’onda morta

rivive un istante

senza memoria

tra risse di uomini

e vite ormai vuote

di sensazioni

arida spettatrice

di diaboliche liquefazioni.

*

Sangue senza senso

 

SANGUE SENZA SENSO

 

Sul senso dell’uomo

divinano caparbi

discorsi e stralci di guerre.

Sangue e parole

si scagliano

senza timore

su secoli infiniti di cieco furore.

Madri inermi

rantolano come

cadaveri potenziali

in polveri e macerie

di mancato pudore umano.

Scorre il tempo

al color dei boati,

aritmici arieti

di satanica evoluzione.

*

Spread



SPREAD

 

Senza

è affare di stato

come vivere senza ragione

sognare senza illusione.

 

Prossimo il figlio del risultato

carico d’attesa

scontato nella difesa

sordo suono di ritorno.

 

Rosso di vita

macchia viva

o votiva

negata in frequenza

e distanza.

 

E il tempo del potere

del vile scambio del caviale

dentro un piatto di poliestere.

 

Anche il sonno è fuggito

nelle anse dell’angoscia

di un oligarca di sale.

 

Di giorno o di notte

in or out

on or off:

troppa rima

tra

Spread and Dead.

*

Nostalgia

Milano, 29 Agosto 2000

 

 

NOSTALGIA

 

E dunque mi manca...

mi manca quel tempo

in cui tutto era

innocenza e serenità,

quel tempo così leggero

in cui tutto poteva

scivolar via,

senza rimanerti addosso,

attaccato come una seconda pelle,

quel tempo

fatto di attimi lunghi una vita

perché non ancora infranti,

quel tempo

di lacrime serene,

lacrime di un pianto segreto,

il pianto di un'emozione

segretamente vissuta,

quel tempo in cui i sogni

erano ancora tali,

così belli, così intensi,

capaci di incorniciare quell'attimo

del futuro vicino,

senza timori del futuro lontano.

E' così che la vita

gode sadicamente

nel disegnare il tuo tempo:

con matite nostalgiche

e gomme di quotidianità.



poesia estratta dalla Silloge "Il Passeggero"

*

Ingranaggi

 

03 Settembre 1991

 

INGRANAGGI

 

L'inerzia vitale

é un virus mortale.

Affetto io sono

da

respiro casuale.

 

 

poesia estratta dalla Silloge "Il Passeggero"

*

Evoluzioni sul mare (che osserva)

EVOLUZIONI SUL MARE  (che osserva)

 

Sulle sponde

di un mare antico

riverberi luccicanti

esultano festanti

tra ignari passeggeri

e inaspettati astanti,

lieti e sovrani

ospitano

rime e nature

di raro spessore,

lucidano memorie

come fieri

albergatori

aspettando ansiosi il vento

e i suoi aritmici spruzzi,

ondeggiano al rumore

di barche e pescatori

osservano pesci e animali

nel balletto consueto

di un futuro

pasto ristoratore.

L’alba

delle pietre

è sorella di eucalipti profumati

pini disponibili

dentro la madre rigogliosa

in perfetta evoluzione.

*

Vuoto di bimbo

VUOTO DI BIMBO

 

Lucida

la sua pelle,

tenera la sua carne

nella dimora sperata…

la scelta di un

amore troncato,

l’aria che divora

il piccolo corpo

tra fiamme

di stupido umano

e ossigeno

senza senso.

Brucia la carne

d’un fiore già morto,

consuma

il dolore

assume

la maledizione.

Il vuoto di bimbo

è un residuo

di brandelli

senza colore

né santi…


In onore di uno dei bimbi martiri di Viareggio - 07.07.2009

*

Senza polvere...

SENZA POLVERE…

 

Una notte maledetta

di fuoco e disonore,

un’ora scontata

dal prezzo

di vite dimenticate

e vuota inadempienza.

Il dolore

è supremo

sulle bocche

di lacrime parlanti

e disperazione tremante.

Fiamme stupide

inaridiscono l’uomo

consumando

sogni e presenze

per regalare semplici

assenze

forse solo

più assenti.

L’aria di morte

regna sovrana

sul pianto

d’una mattina

addormentata

o dimenticata,

tanto vuota

da non servire

per il ricordo.

Nulla di nulla,

niente di niente

senza più

nemmeno

la polvere…


In memoria dei morti di Viareggio - 07.07.2009

*

NYC Homeless

NYC HOMELESS

 

L’aria strana,

vuoi malata

o forse amara,

croci sul viso

in cicatrici indelebili,

nebbia sugli occhi

di vuoto e vacuità.

Riccioli di pelo

misti a polvere ed incenso

lati oscuri di

una sosta estemporanea

prima di una solita

e scontata fuga.

Lucida la fronte

di pioggia certo acida

in lacrime inesauste.

Rumore

di fame

scuote muscoli

atrofici

come semplice ricordo

di vuota umana codardia.

Banchi improvvisi

s’aprono sulla strada,

speranza di speranza,

contatto di sostanza…

angeli perfetti

in trame mai rilette.

La luce scompare

nelle trame della vita

e del suo consumo

in una sola

utile nota.

Poesia estratta da "New Yorker's Breaths" Lietocolle Editore 2011"

*

Il nulla e il suo dolore

IL NULLA E IL SUO DOLORE

 

Non sento nulla,

non un filo di voce,

neppure un sussurro.

Nessun respiro,

nessuna speranza.

Urlo il mio dolore

al cuore altrove,

senza più suono

e senza più amore.

Vedo nebbia polverosa

di giorno e notte,

senza differenza,

sempre più

viva d’assenza.

L’anima

incatena immagini,

l’uomo,

questo uomo,

libera senza peso

il senso

e i ricordi.

*

Bottoms and Joysticks

BOTTOMS & JOYSTICKS

 

Mattina fatata

o nuova angoscia guantata,

scorrono isteriche immagini

tra manopole e bottoni

d’indemoniato vigore,

scarnificano vite

come arcieri precisi,

bruciano famiglie,

ne affamano le figlie.

La seduta distante

non basta al questuante,

corrono audaci le figure

fermato dall’istinto,

premiate in qualche istante.

Ombre tetre

susseguono caparbie

in orologi mai sganciati,

in fatiche quotidiane

alternate a semplici

tracce d’uomo…

Il senso della vita

fluisce altero

nella società lacerata,

vestita di moda e disperazione,

vissuta malata

sotto il giogo

d’uno stato minore.

 

 

Poesia edita Estratta da Silloge “Bottoms and Joysticks”

 

*

Isola nel mondo

ISOLA NEL MONDO

 

Lingua di terra

corolla del sogno,

accoglie il mare

regala trasparenza,

voli nervosi

rasentano la riva

senza motivo apparente.

Vociare e pattume

d’umano respiro

sono la causa trasparente.

Il sogno mancato

è un mistico

e rispettoso silenzio,

d’onore alla vita

e alla natura

nella sua vera luce.

La realtà dipinge

croste già scritte

come figli vicini

a un relitto.

Ora, mi ritrovo solitario,

semplice naufrago

di un mondo inquinato.

*

Energia

 

ENERGIA

 

Riflettendo

luci

corpi si dileguano

tra ricordi.

Sassi

cerchiano

acque chete

nel desiderio

di essenze ormai distanti.

Verde

rivive

in ore turbate

e quasi ritrovate.

Energia

vive di desiderio

e nuove

emozioni.

*

Ritratto quotidiano (nel libro di oggi)

RITRATTO QUOTIDIANO (nel libro di oggi)

 

Il sorriso

d’un soffio di vita,

l’eleganza

d’un passo

oltre la via,

la passione

d’un amore

mai indifeso.

L’anima come

regalo di un tempo

mai esitante.

L’evento

si apre

al nuovo giorno

nell’incalzare

già spento.

Il culto

del quotidiano

è un diario

di pagine ricalcate,

copiate

o a volte

solo strappate.

*

Vite liquefatte

VITE LIQUEFATTE

 

Fango sulle dita

l’acqua improvvisa

satura la vita

rubando respiri ignari.

Il tempo ferma

il suo divenire

brandendo frammenti

di esistenze

spazzate dal mondo,

un liquido innaturale

dileggia il globo

dipingendo orrori nel profondo…

passi impotenti

trascinano speranze vere

forse ormai perse.

L’onda morta

rivive un istante

senza memoria

tra risse di uomini

e vite ormai vuote

di sensazioni

arida spettatrice

di diaboliche liquefazioni.

*

Gitano senza onore

GITANO SENZA ONORE

 

Lamento

d’underground

sul canale

di un colore.

Questua senza tono

sulla sponda di

un bambino.

Entra

Esce

Rientra

Riesce…

il viaggio

del vagone

la nenia

senza pudore

senza onore.

Fugge al tempo

scorre sulle banchine

svuota ogni senso

sorvola famelico

su ogni assenso…

L’orma

dell’uomo

disegna

inutili

impronte

nel fetido fango,

sciape di spessore

avide di fetore.

*

Labbra ruvide

 

LABBRA RUVIDE

 

Ruvida

scorre la lingua

arsa dal sole

e dal tempo

percorre

lieve

le labbra

riecheggiando

sentieri

e pensieri

di ieri.

La bocca

silente

non è mai

sguardo

e visione

morente.

*

The sound of silence

THE SOUND OF SILENCE

 

Passi increduli

ritagliano

angoli di pensieri,

vuoti spazi

graffiano ricordi

e un simulacro

d’altri tempi.

La gola s’inarca

e contorce il respiro

sul vivo dell’emozione,

ascolta il tumulo

del sacrale silenzio.

Sul fondo della vita

solo semplici

rumori di lavoro

sul fondo del cuore

solo l’assenza

e il pudore

d’un eroico suono

di rispettosa memoria.

 

Poesia estratta da “New Yorker’s Breaths” – LietoColle – Aprile 2011

*

Nel tempo

 

NEL TEMPO

 

L’acqua

scorre lenta.

Rosse

gocce

d’autunno

salutano

la vita.

*

Occhi di fango trasparente

 

OCCHI DI FANGO TRASPARENTE

 

Cruda sorte il vuoto di morte dentro un cielo

di croci soffocate senza voci.

Frulla, logora, consuma il calendario dei segni

sospesi sul lutto di uno spazio orfano di tempo.

 

Cristalli acidi colmano avidi l’aria affollata di fiati diversi,

vuoti i ricami di noia e i suoi falsi preti.

Madri sospese, figlie indifese, donne neanche offese,

regine nuove di malinconia, femmine senza sesso,

in abissi rubati da sguardi angolati sulla ruvida via.

 

Polvere di uomo, polvere da sparo, polvere di vento,

polvere di cenere in soffi di ieri, vuota sensazione

di un sistema ormai spento.

Lucido il bicchiere, aride bottiglie, compagne altere di

cristiana decenza o araba indecenza.

Dolore usato, naufragio dimenticato, lurida la sorte

se cristallizza il sale impazzito del ricordo.

 

Afona agonia soffoca utopia, fedele comodino

di anime e profili di ipotetico futuro.

Lacrime di pensieri coprono il soffitto di una

camera senza caritatis, tra residui corporei e odori mestruali

… per terra, solo macerie umane e avanzi quotidiani.

 

Sull’azzurro italiano ancora nuovi arcobaleni,

ospiti improvvisi di mendiche gocce a sublimare

l’ennesimo fango di una società senza lamento.

*

Canto di un nuovo mattino

CANTO DI UN NUOVO MATTINO

 

La luce

sovrana

s’arrossa

all’orizzonte.

Suoni sottili

di natura

accompagnano

lievi

il nuovo giorno

mischiando

ferraglie

e animali

senza relazione.

Il canto

rivive sereno

emanando

un odore

leggero

e un colore

sincero.

*

L’albero senza piani

 

 

L’ALBERO SENZA PIANI

 

Il vento del tempo

carezza leggero

foglie e ricordi

tra pietre antiche

e mari infiniti.

L’occhio mai vinto

corre sereno.

Monti e pianure,

laghi e vulcani,

spiagge profumate

e boschi senza tempo…

Il suono sale deciso

in parole divine

e bocche senza mai fine.

Il piacere si confonde nel colore

di un Roberto molto diverso,

tra cultura e dolore:

immagini senza veli

di cuori

sempre più veri.

L’aria è testimone

sospesa nell’evento

in gas silenti

e cementi invadenti.

Lucidi riflessi vagano eroici

in chiese eterne

e parole mai spente:

il quadro vive

senza santi o ricordi,

in barconi dimenticati

o denari scontati

da catodiche distrazioni.

Il tempo insegue

il centro di

un albero diverso

colmo di storia

e amore terreno,

vuoto di peccato e lavoro nero

senza colore, solo d’onore.

Sogna

l’albero senza piani

vivo osservatore

di generazioni

senza distinzioni,

quasi fosse l’albero

di un italiano vero.

*

Jacquards di vita

 

JACQUARDS DI VITA

 

Fluttuano

al vento artificiale

jacquards di tessuto

e condizione sociale.

 

La seta dei poveri

raccoglie disordinata

canute teste solitarie.

 

Parole raccolte

incrociano momenti

di inconsueta normalità.

 

Strani pizzi

incorniciano

piedi nudi

assetati di riposo.

 

Polimero inquieto

di origine lontana

saluta un transito straniero.

 

Tracce di un viaggio

di semplici minuti,

tra ferraglie nuove

e vagoni desolati.

*

Bivacco Finto

BIVACCO FINTO

Tacchi di passo

biondo di colore

braccio di cuore

senso di onore.

Luce diffusa

raggi di tempo.

Sorsi

di liquido

trasparente

vestono

conteggi

senza riflessi

in sedute solitarie

nel campo vano

di un prossimo

parcheggio.

 

 

*

Fragore



L’aria

un cancello,

il vento

un sollievo,

la gomma

una speranza.

Scrosci

isterici

soffocano

spazi

annullando

emozioni

e

dimensioni.