I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Vite liquefatte
VITE LIQUEFATTE Fango sulle dita l’acqua improvvisa satura la vita rubando respiri ignari. Il tempo ferma il suo divenire brandendo frammenti di esistenze spazzate dal mondo, un liquido innaturale dileggia il globo dipingendo orrori nel profondo… passi impotenti trascinano speranze vere forse ormai perse. L’onda morta rivive un istante senza memoria tra risse di uomini e vite ormai vuote di sensazioni arida spettatrice di diaboliche liquefazioni.
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Sangue senza senso
SANGUE SENZA SENSO Sul senso dell’uomo divinano caparbi discorsi e stralci di guerre. Sangue e parole si scagliano senza timore su secoli infiniti di cieco furore. Madri inermi rantolano come cadaveri potenziali in polveri e macerie di mancato pudore umano. Scorre il tempo al color dei boati, aritmici arieti di satanica evoluzione.
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Spread
SPREAD Senza è affare di stato come vivere senza ragione sognare senza illusione. Prossimo il figlio del risultato carico d’attesa scontato nella difesa sordo suono di ritorno. Rosso di vita macchia viva o votiva negata in frequenza e distanza. E’ il tempo del potere del vile scambio del caviale dentro un piatto di poliestere. Anche il sonno è fuggito nelle anse dell’angoscia di un oligarca di sale. Di giorno o di notte in or out on or off: troppa rima tra Spread and Dead.
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Nostalgia
Milano, 29 Agosto 2000 NOSTALGIA E dunque mi manca... mi manca quel tempo in cui tutto era innocenza e serenità, quel tempo così leggero in cui tutto poteva scivolar via, senza rimanerti addosso, attaccato come una seconda pelle, quel tempo fatto di attimi lunghi una vita perché non ancora infranti, quel tempo di lacrime serene, lacrime di un pianto segreto, il pianto di un'emozione segretamente vissuta, quel tempo in cui i sogni erano ancora tali, così belli, così intensi, capaci di incorniciare quell'attimo del futuro vicino, senza timori del futuro lontano. E' così che la vita gode sadicamente nel disegnare il tuo tempo: con matite nostalgiche e gomme di quotidianità.
poesia estratta dalla Silloge "Il Passeggero"
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Ingranaggi
03 Settembre 1991 INGRANAGGI L'inerzia vitale é un virus mortale. Affetto io sono da respiro casuale. poesia estratta dalla Silloge "Il Passeggero"
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Evoluzioni sul mare (che osserva)
EVOLUZIONI SUL MARE (che osserva) Sulle sponde di un mare antico riverberi luccicanti esultano festanti tra ignari passeggeri e inaspettati astanti, lieti e sovrani ospitano rime e nature di raro spessore, lucidano memorie come fieri albergatori aspettando ansiosi il vento e i suoi aritmici spruzzi, ondeggiano al rumore di barche e pescatori osservano pesci e animali nel balletto consueto di un futuro pasto ristoratore. L’alba delle pietre è sorella di eucalipti profumati pini disponibili dentro la madre rigogliosa in perfetta evoluzione.
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Vuoto di bimbo
VUOTO DI BIMBO Lucida la sua pelle, tenera la sua carne nella dimora sperata… la scelta di un amore troncato, l’aria che divora il piccolo corpo tra fiamme di stupido umano e ossigeno senza senso. Brucia la carne d’un fiore già morto, consuma il dolore assume la maledizione. Il vuoto di bimbo è un residuo di brandelli senza colore né santi…
In onore di uno dei bimbi martiri di Viareggio - 07.07.2009
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Senza polvere...
SENZA POLVERE… Una notte maledetta di fuoco e disonore, un’ora scontata dal prezzo di vite dimenticate e vuota inadempienza. Il dolore è supremo sulle bocche di lacrime parlanti e disperazione tremante. Fiamme stupide inaridiscono l’uomo consumando sogni e presenze per regalare semplici assenze forse solo più assenti. L’aria di morte regna sovrana sul pianto d’una mattina addormentata o dimenticata, tanto vuota da non servire per il ricordo. Nulla di nulla, niente di niente senza più nemmeno la polvere…
In memoria dei morti di Viareggio - 07.07.2009
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NYC Homeless
NYC HOMELESS L’aria strana, vuoi malata o forse amara, croci sul viso in cicatrici indelebili, nebbia sugli occhi di vuoto e vacuità. Riccioli di pelo misti a polvere ed incenso lati oscuri di una sosta estemporanea prima di una solita e scontata fuga. Lucida la fronte di pioggia certo acida in lacrime inesauste. Rumore di fame scuote muscoli atrofici come semplice ricordo di vuota umana codardia. Banchi improvvisi s’aprono sulla strada, speranza di speranza, contatto di sostanza… angeli perfetti in trame mai rilette. La luce scompare nelle trame della vita e del suo consumo in una sola utile nota.
Poesia estratta da "New Yorker's Breaths" Lietocolle Editore 2011"
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Il nulla e il suo dolore
IL NULLA E IL SUO DOLORE Non sento nulla, non un filo di voce, neppure un sussurro. Nessun respiro, nessuna speranza. Urlo il mio dolore al cuore altrove, senza più suono e senza più amore. Vedo nebbia polverosa di giorno e notte, senza differenza, sempre più viva d’assenza. L’anima incatena immagini, l’uomo, questo uomo, libera senza peso il senso e i ricordi.
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Bottoms and Joysticks
BOTTOMS & JOYSTICKS Mattina fatata o nuova angoscia guantata, scorrono isteriche immagini tra manopole e bottoni d’indemoniato vigore, scarnificano vite come arcieri precisi, bruciano famiglie, ne affamano le figlie. La seduta distante non basta al questuante, corrono audaci le figure fermato dall’istinto, premiate in qualche istante. Ombre tetre susseguono caparbie in orologi mai sganciati, in fatiche quotidiane alternate a semplici tracce d’uomo… Il senso della vita fluisce altero nella società lacerata, vestita di moda e disperazione, vissuta malata sotto il giogo d’uno stato minore. Poesia edita Estratta da Silloge “Bottoms and Joysticks”
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Isola nel mondo
ISOLA NEL MONDO Lingua di terra corolla del sogno, accoglie il mare regala trasparenza, voli nervosi rasentano la riva senza motivo apparente. Vociare e pattume d’umano respiro sono la causa trasparente. Il sogno mancato è un mistico e rispettoso silenzio, d’onore alla vita e alla natura nella sua vera luce. La realtà dipinge croste già scritte come figli vicini a un relitto. Ora, mi ritrovo solitario, semplice naufrago di un mondo inquinato.
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Energia
ENERGIA Riflettendo luci corpi si dileguano tra ricordi. Sassi cerchiano acque chete nel desiderio di essenze ormai distanti. Verde rivive in ore turbate e quasi ritrovate. Energia vive di desiderio e nuove emozioni.
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Ritratto quotidiano (nel libro di oggi)
RITRATTO QUOTIDIANO (nel libro di oggi) Il sorriso d’un soffio di vita, l’eleganza d’un passo oltre la via, la passione d’un amore mai indifeso. L’anima come regalo di un tempo mai esitante. L’evento si apre al nuovo giorno nell’incalzare già spento. Il culto del quotidiano è un diario di pagine ricalcate, copiate o a volte solo strappate.
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Vite liquefatte
VITE LIQUEFATTE Fango sulle dita l’acqua improvvisa satura la vita rubando respiri ignari. Il tempo ferma il suo divenire brandendo frammenti di esistenze spazzate dal mondo, un liquido innaturale dileggia il globo dipingendo orrori nel profondo… passi impotenti trascinano speranze vere forse ormai perse. L’onda morta rivive un istante senza memoria tra risse di uomini e vite ormai vuote di sensazioni arida spettatrice di diaboliche liquefazioni.
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Gitano senza onore
GITANO SENZA ONORE Lamento d’underground sul canale di un colore. Questua senza tono sulla sponda di un bambino. Entra Esce Rientra Riesce… il viaggio del vagone la nenia senza pudore senza onore. Fugge al tempo scorre sulle banchine svuota ogni senso sorvola famelico su ogni assenso… L’orma dell’uomo disegna inutili impronte nel fetido fango, sciape di spessore avide di fetore.
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Labbra ruvide
LABBRA RUVIDE Ruvida scorre la lingua arsa dal sole e dal tempo percorre lieve le labbra riecheggiando sentieri e pensieri di ieri. La bocca silente non è mai sguardo e visione morente.
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The sound of silence
THE SOUND OF SILENCE Passi increduli ritagliano angoli di pensieri, vuoti spazi graffiano ricordi e un simulacro d’altri tempi. La gola s’inarca e contorce il respiro sul vivo dell’emozione, ascolta il tumulo del sacrale silenzio. Sul fondo della vita solo semplici rumori di lavoro sul fondo del cuore solo l’assenza e il pudore d’un eroico suono di rispettosa memoria. Poesia estratta da “New Yorker’s Breaths” – LietoColle – Aprile 2011
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Nel tempo
NEL TEMPO L’acqua scorre lenta. Rosse gocce d’autunno salutano la vita.
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Occhi di fango trasparente
OCCHI DI FANGO TRASPARENTE Cruda sorte il vuoto di morte dentro un cielo di croci soffocate senza voci. Frulla, logora, consuma il calendario dei segni sospesi sul lutto di uno spazio orfano di tempo. Cristalli acidi colmano avidi l’aria affollata di fiati diversi, vuoti i ricami di noia e i suoi falsi preti. Madri sospese, figlie indifese, donne neanche offese, regine nuove di malinconia, femmine senza sesso, in abissi rubati da sguardi angolati sulla ruvida via. Polvere di uomo, polvere da sparo, polvere di vento, polvere di cenere in soffi di ieri, vuota sensazione di un sistema ormai spento. Lucido il bicchiere, aride bottiglie, compagne altere di cristiana decenza o araba indecenza. Dolore usato, naufragio dimenticato, lurida la sorte se cristallizza il sale impazzito del ricordo. Afona agonia soffoca utopia, fedele comodino di anime e profili di ipotetico futuro. Lacrime di pensieri coprono il soffitto di una camera senza caritatis, tra residui corporei e odori mestruali … per terra, solo macerie umane e avanzi quotidiani. Sull’azzurro italiano ancora nuovi arcobaleni, ospiti improvvisi di mendiche gocce a sublimare l’ennesimo fango di una società senza lamento.
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Canto di un nuovo mattino
CANTO DI UN NUOVO MATTINO La luce sovrana s’arrossa all’orizzonte. Suoni sottili di natura accompagnano lievi il nuovo giorno mischiando ferraglie e animali senza relazione. Il canto rivive sereno emanando un odore leggero e un colore sincero.
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Lalbero senza piani
L’ALBERO SENZA PIANI Il vento del tempo carezza leggero foglie e ricordi tra pietre antiche e mari infiniti. L’occhio mai vinto corre sereno. Monti e pianure, laghi e vulcani, spiagge profumate e boschi senza tempo… Il suono sale deciso in parole divine e bocche senza mai fine. Il piacere si confonde nel colore di un Roberto molto diverso, tra cultura e dolore: immagini senza veli di cuori sempre più veri. L’aria è testimone sospesa nell’evento in gas silenti e cementi invadenti. Lucidi riflessi vagano eroici in chiese eterne e parole mai spente: il quadro vive senza santi o ricordi, in barconi dimenticati o denari scontati da catodiche distrazioni. Il tempo insegue il centro di un albero diverso colmo di storia e amore terreno, vuoto di peccato e lavoro nero senza colore, solo d’onore. Sogna l’albero senza piani vivo osservatore di generazioni senza distinzioni, quasi fosse l’albero di un italiano vero.
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Jacquards di vita
JACQUARDS DI VITA Fluttuano al vento artificiale jacquards di tessuto e condizione sociale. La seta dei poveri raccoglie disordinata canute teste solitarie. Parole raccolte incrociano momenti di inconsueta normalità. Strani pizzi incorniciano piedi nudi assetati di riposo. Polimero inquieto di origine lontana saluta un transito straniero. Tracce di un viaggio di semplici minuti, tra ferraglie nuove e vagoni desolati.
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Bivacco Finto
BIVACCO FINTO
Tacchi di passo biondo di colore braccio di cuore senso di onore. Luce diffusa raggi di tempo. Sorsi di liquido trasparente vestono conteggi senza riflessi in sedute solitarie nel campo vano di un prossimo parcheggio.
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Fragore
L’aria un cancello, il vento un sollievo, la gomma una speranza. Scrosci isterici soffocano spazi annullando emozioni e dimensioni.
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