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Raccolta di poesie di J.J. Tompson
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

il nostro primo appartamento

era chinata
sul grande vaso
di roselline bianche selvatiche
che avevo preso per lei
che adorava
assorta
immobile preziosa
sbalorditiva
come la Venere
mi chiedevo cosa pensasse
senza far troppo rumore
mi avvicinai
le cinsi in un
delicato abbraccio
i fianchi
stretti in una
cinta di cuoio vintage
a tenerle su
i suoi jeans preferiti
acquistati in un mercatino
di abiti usati
la settimana precedente
nel nostro viaggio
a Parigi
fece un sussulto
non di spavento
ma di fine attesa..
girò il suo viso
raggiante felice
accennando un sorriso malizioso
potevo immergermi
e danzare dentro
i suoi occhi
verdi come
un prato di
metà primavera
“eccoti amore mio”
“eccomi amore mio”
non era necessario dire altro
un bacio non di passione
ma un bacio di reciproca
appartenenza
è così che iniziò
il nostro primo
week end
in quello che
fu il nostro
primo appartamento

*

Ultraviolet

chi ami
di chi hai bisogno
quando cadi
fatto in minuscoli pezzetti?
stavo ascoltando la nostra canzone
alla radio
era un sogno
oppure un deja vu
vivevo sottosopra
senza saper decifrare
alcun sentimento
ero un peccatore
che giocava
al salvatore
saltando da un letto
ad un altro
lasciando barlumi di
buoni propositi
orgasmi fuori controllo
parole dolci
abbracci così bugiardi
che quasi me ne vergognavo
ma non con te
eravamo selvaggi
belli o meglio
tu eri spaventosamente
deliziosa
come la torta
del tuo diciottesimo compleanno
guardarti sulla porta
sorridermi
accogliermi
come solo tuo
di la c’erano i tuoi
sfioravo le tue dita
la tua pelle così
profumata
che ancora mi sembra
di sentire
nelle serate di solitudine
mentre scrivo
proprio come ora
chi ero prima di te ?
non l’ho mai capito sai?
esisto solo da dopo di te
vivo cercando l’essenza
che mi regalasti
un viaggio di scoperta
emozionante
come i nostri
io e te
la nostra canzone
Londra Dublino Parigi Berlino
che non sono
state più le stesse
senza di te
senza noi
abbracciati muti
in un tempo bloccato
ultraviolet..




*

addio

È un buon giorno
per dirsi addio;
il sole è già alto
un tepore amico
è giunto
a tenerci compagnia
i ciliegi
mantengono
un non so che
di decoroso
abito primaverile;
l'odore denso di vita
circonda,
imprigiona
lo spazio
circostante,
Natale è prossimo
ma andrà via in fretta
con tutte le
Sue ipocrite
buone azioni
e buoni propositi;
osservo
un giovane
su una sedia a rotelle
il quale
faticosamente,
ma con un sorriso
onesto,
vivo
dipinto sul volto,
tenta di attraversare
la strada
intasata
di auto
convulse
rumorose
maleodoranti,
la fortuna non è uguale per tutti
la fortuna non è uguale per tutti;
è un buon giorno
per dirsi addio;
Joshua
gioca sereno
su di un vecchio
plaid scozzese
menefreghista
felice,
spensierato,
autonomo
come mai io sono stato;
è un buon giorno
per dirsi addio;
ho passato la notte
con una prostituta
a buon mercato,
è quanto potevo
permettermi,
ho soddisfatto
i miei sensi
animaleschi
improvvisi
come flash
sballati
ho accolto la rabbia
maledicendo me stesso
mentre godevo
di un piacere amaro
come fiele;
è un buon giorno
per dirsi addio,
e lo diremo
suppongo
forse senza
più emozioni vibranti
o probabilmente
urlando
accusandoci
l'un l'altra
cavando
dal fondo del calice
vecchi veleni
repressi,
pronti mai come ora
a rilasciare
tutto il loro
potenziale
devastante,
macabro,
assassino;
eh già
è un buon giorno
per dirsi addio

*

Un di più non necessario

sentivo che era finita
non ho un'altro posto
dove andare
non voglio andare in
nessun altro posto
disse
voglio fermarmi
ma non arretrare
attraversare ogni
confine
senza muovermi
il mio orgoglio libero
è l'unico
potere che ho
ho voglia di
ascoltare una voce
come musica
speciale
lenitiva per l'animo
come marijuana,
senza afflizione
o vergogna
o senso di colpa
voglio gridare
o rimanere in silenzio
solitaria e fuori luogo
come
vergine in un bordello,
intrisa di vita
che reclama vita
piena di passione e compianto
piena di grazia
e di giustizia
sentivo che era finita
voleva
rinascere a modo suo
io ero forse solo
di intralcio
un di più
non necessario

*

dubbio

magari
domani
potremmo guardare
il mare
abbracciati
io e te
su una spiaggia
ancora deserta
oppure essere
morti e sepolti
pensandoci bene
la vita
non è che
un’illusione
orchestrata
divinamente

*

solo un attimo ancora

on ricordo un posto
più confortevole di casa
anche se casa non è più
come la ricordavo
è faticoso
trovare un amore docile
ogni amore potrebbe
sfiancare deludere
ammazzare
si deve avere coraggio
una corazza ben forgiata
per contenere i colpi
ti vedo ancora
sorridere davanti
la finestra
mezzodì inizio autunno
il tiglio si scrollava
di dosso il peso di un anno
caldo rivoltoso ribelle
mi chiedo cosa è che pensavi
eri al sicuro
sembrava avessi
la risposta giusta
dentro una di quelle tue piccole
scatoline colorate
dei trucchi
sognavo di averti
libero sobrio
ardente
solo per un attimo ancora

*

Senza senso

Non devo
Raggiungere nessun
Posto
Non credo a nulla
Perché non c'e
Nulla a cui credere
Veloce
Veloce
Vai più veloce
Arriva primo
Esausto
Senza fiato
Ma primo
Al punto d inizio
Ok
Che c'e di
Premio?
Oro
Gloria?
Ok
Per quanto?
Sempre
Cioè?
Cioè sempre...
Ovvero?
Non lo so
Ma e' così
Che funziona
Da prima di me
E di te
Ok
Perché?
Non lo so
Ok
Quindi?
Non lo so
Andiamo
Corriamo?
Verso dove?
Non lo so
Ok
Quindi?
Non lo so
Ok....

*

scelsi lei per un po’

Quando l’incontrai
non pensavo di essere
pronto o quello giusto per lei
difficile per me
mollare quello che restava
di un ragazzo
un po folle e solitario
avrei dovuto
prendere e modellare
un pezzo di vecchia creta cercando
di darle un nuovo volto
era difficile
ma che scelta avevo?
scegliere è sempre complicato
e pericoloso a volte
un pugnale
sospeso sulla testa
pronto a centrarti…
da un lato era anche divertente
lei valeva la pena
la guardavo e pensavo a lei
non era con me e pensavo a lei
incomprensibile
una atea devozione
scelsi di rischiare
scelsi lei
lei scelse me
per un pò
fino al successivo
ebete di passaggio e poi….
in fondo non sempre
la scelta è quella giusta
non si può
fuggire da se stessi
e pensandoci l’amore
è per chi non lo rincorre
da morirne
lo guarda arrivare
come ogni altra cosa
per chi forse non ne ha
davvero bisogno

*

Divagazioni esistenziali

Continuo
A chiedermi
Cosa e'
Che siamo
Non ho certezze
Ma credo
Potremmo essere davvero
Il desiderio divino
Fatto materia
Dovremmo nn avere
Aspettative minori
O sentirci appagati per
Qualcosa di meno di questa rivelazione
Capita di sentirsi
Come
Sperduti
Dentro vallate
Aride
La durezza della
Povertà e solitudine
Avvizzisce
La dove tutto
E'sangue e terra
Non c'e più'
Nessuno a cui
Affibiare responsabilità
Un fruscio e'
un tornado
Una bugia
una difesa
Non ve spazio
Seppur infinito
Che una luce
Benché minuscola
Non possa irradiare
Non c'e distanza
Seppur oceanica
Che un grido
Non possa ricoprire
E io odo
Il tuo piccola mia
E io odo
Il tuo piccola mia
Posso sentirne
L'angoscia
La delusione
La freddezza
E la fede travestirsi
Ma non disperare
Non ascoltare
Non ascoltare
Non ascoltare
Le nuvole
Anche le più'
Minacciose
vanno
E vengono
Semplicemente

*

Dimenticabile

Tutto è dimenticabile ripeteva
seduto su una sedia di paglia cencia
la piazza era vuota,
vuota di amore e grazia
il cielo torbido gonfio di lacrime.
Tutto è dimenticabile
un poeta,un uomo,una formica,una foglia in autunno.
Il pulviscolo danza nella luce
l’uomo pecca dalla notte dei tempi
chiedo perdono o Signore.
Sono confuso,atterrito.
Le mie parole perse nel vento
dimenticate in luoghi sperduti
vuoti di aria e di anima;
passo oltre,tutto mi sembra sfogato
come una vecchia diapositiva
nessun nome,nessun odore,nessun pensiero
solo figure immobili,dimenticate

*

poesia

guida senza direzione verso un posto
in cui non sei mai stato
prendi tutto lungo la strada.
Ho passato anni a viaggiare da solo
c’è pace e serenità in esso una catarsi
silenzio e conoscenza di sé
c’è qualcosa di religioso fissando i colori del tramonto a ovest
mentre guidi verso nord
il crepuscolo che affetta la strada di fronte
gli odori nel vento che sobbalza l’auto
prendi il mondo intorno a te
per quello che è
ma se non ti piace beh…cambialo dipingendolo
con i tuoi pennelli
butta il tuo costoso smartphone
puoi vivere senza
ama, e chissà coloro che vale la pena amare
ricambieranno quell’amore
goditi questa vita che sta morendo
rendila memorabile
o quanto meno non mollarla
facilmente
e se puoi sii qualcuno
altrimenti fa nulla
sei già più di quanto
credi

*

Flashbacks

Non mi ero
Alzato
Proprio in forma
Indolenzito
Muto
La luce
Passava tra la veneziane
Era languida
Come un adolescente
In avanscoperta
Infilai i calzoni
Da jogging
Poi le scarpe nuove
Uscii fuori
Un gatto
Fece per scappare
Poi si fermò
Voltò la testa
Quasi a dare un ultima occhiata
Sparì dietro l'alloro;
Camminai
Col vuoto in testa
Entrai in auto
Senza saper dove andare
Accesi partii;
L'Italia era allo sbando
L' America in bancarotta
La Cina inquinante era lontana,
La morte stava
Facendo visita a molti
E la mia donna
Perennemente depressa
buttata su un divano
ormai andato;
Guidai un pò
Entrai in una stazione di servizio
Ma nessuno che alzava il culo
Dalle sedie;
Scesi
Parlavano di politica
Come se ne capissero
Di soldi e azioni come
Fossero banchieri
Non un accenno sulle donne
Evidentemente
Non potevano capirne molto.
Feci rifornimento
Guardando nel vuoto
E loro parlavano parlavano
Dove fuggire?
Su cosa scommettere?
Su cosa porre
Un poco di speranza..
Di sogni impossibili
Non ne avevo più,
Oramai non avevo
Che
I miei calzoni da jogging
E le mie scarpe nuove

*

Giorno del mio compleanno

hai mai guardato
qualcuno come
ti guardavo io?
mi lasciasti
nel giorno del mio compleanno
che ho sempre detestato
sparisti come
un bellissimo
caldo mattino dietro
un sipario in fiamme
ti potevo dare
di più?
o forse avrei dovuto
non amarti
ero bloccato
polsi incatenati
volevo urlare
ma ero completamente muto
mi avevi lasciato senza
più una parola
volevo strapparmi le carni
ma non avevo sangue da
donare
cosa potevo perdere
cosa avevo da guadagnare
tu eri fredda
gelida
come l’Antartide
non un sorriso
cantavi
l’amore ci farà a pezzi
l’amore ci farà a pezzi
ma te ne andasti
ancora tutta intera
senza voltarti mai
mentre io morivo
mentre io morivo
lasciato come
un coccio senza valore
su di una spiaggia
in pieno inverno
nel giorno
del mio compleanno
che sapevi
avevo sempre detestato



*

Non ho paura di invecchiare

non ho paura di invecchiare
esser giovani per sempre
ammettiamolo è un idiozia
la gioventù è accattivante
certo
ma spesso
così infelice
così manipolabile
e troppi ne rimangono vittime
invecchiare ovvio ti porta
inesorabilmente verso la fine
ok
ma se sei abile e consapevole
puoi arrivarci
su un carro allegorico
comprendi che morirai
e cerchi di vivere
il tempo al meglio
togli i paraocchi
della superficialità
e continui ad imparare
a soddisfare i reali bisogni
continui a voler vedere fare
esserci dentro
i giovani lo sai
ci siamo passati
sono assorbiti dal nulla
con la paura di scoprire
la propria unicità
la propria grandezza
quindi credi a me
non aver paura di invecchiare
e se pensi sia difficile
beh accogli l’emozione
guardala per quel che è
e lasciala andare

*

il tuo cuore immortale

lascia andare
arrenditi a quel che è
le memorie svaniscono
come fumo di sigaretta
svegliati
il ticchettio della vita
è più veloce
di quanto ti ostini a credere
la morte è alla tua destra
ma alla tua sinistra
non hai alcuna via di scampo
abbi coraggio
affronta le tue tempeste
ribellati alle falsità
senza esitazione
balla se puoi
balla più che puoi
fluisci come fiume
che giunge al suo
Oceano a perdita
d’occhio
è un giorno straordinario questo
per te per me
potrebbe non giungere
nessuna nuova
scintillante emozionante alba
ma rimani dritto
sii fedele all’infinito
del tuo cuore immortale
e nell’ultima nota tagliente e vibrante
come lame affilate la tua storia risuonerà
per nessuno
eppure per sempre

*

esile sospiro

mi capita di
sedermi attendere
l’alba
da solo parlando a Dio
che forse ha smesso di credere in me
ma io non demordo
non arretro
svanisce tutto in quei
momenti dove la morte
lascia spazio ad una nuova
vita colorata di tutti i colori
conosciuti
dimmi che è tutto qui
perdersi nella vastità
riconoscersi impotenti
uno sposalizio giovanile
fuochi d’artificio
sai chi sono
felicità che ondeggia
in ricordi annacquati
amore elargito senza ritegno
almeno così credo
l’amore che avevo in mente
quell’amore in pena
cantato in note blues
riesci a vedermi ora?
cammino tra la nebbia
su suolo di nessuno
sento la pioggia
lavarmi i peccati
riconosco il suono della sua voce
tra i rumori assordanti di questo
martedì pomeriggio
le luci neon rosso viola blu
sogni di notti agitate
di amori consumati
senza nome
credendo ad ogni menzogna
amando qualcuno che fu un tempo
e che ora giace oltre lo spazio
di ogni esile sospiro

*

Rana

siamo tutti anime gemelle
per un po’
capisci?..all’inizio almeno
anime gemelle di qualche
altra anima in pena
bramosa di essere colmata
di tutto e di nulla
l’inizio del resto non è come
la fine giusto?
giungi su questo puntino
incasinato
risucchiato in un universo senza fine
lasciando spesso nessuna traccia
di un passaggio labile e fugace
come un batter d’occhio
se poi sei così fortunato
puoi riuscire a trascinarti
impazzito ricercando appagamenti voraci
dimenandoti come una rana
dentro una pentola in ebollizione
c’è chi davvero è in grado di amare
altri hanno solo un disperato bisogno
di essere parte di qualcosa o qualcuno
altri ancora di essere visti non solo guardati
ci sono quelli poi che insaziabili prendono il menù completo
per poi sparire volatilizzarsi portando dietro
qualche gustoso avanzo
Io ho vissuto sull’altalena cadendo spesso
senza nessuno ad attutire il colpo
rialzandomi ancora ed ancora
guardando in faccia vedendo nel profondo
procedendo senza mai aver chiara la meta
ma Dio mi è testimone assaporando il dolce
e l’amaro di ogni singolo istante

*

non puoi portarti dietro il passato

ricordo quando
mi guardasti per l’ultima
volta
ero triste come mai dopo
eri indifferente
non puoi portarti dietro il passato
furono le ultime tue parole
non puoi portarti dietro il passato
come è vero cazzo
il tempo fluisce e nemmeno
ti dice quando scadrà per te
ero un disastro
tu eri perfetta
bella come il primo giorno di estate
come la notte di San Lorenzo
così attenta premurosa
sorridente quegli occhi verdi
mi portavano dentro un mondo
incantato caleidoscopico
io beh che dire
facevo a botte con i miei demoni spirituali
bevevo troppo
fumavo avendo paura di morirne presto
notti insonni a guardare la tua foto
sul muro della mia stanza
aspettando l’indomani tua telefonata
per ascoltare quel “ciao amore mio”
era la giornata perfetta sai?
anche se sentivo ogni peso conosciuto
abbattersi su di me
era la giornata perfetta
fosti il mio primo amore
perché ti lasciai andare?
l’amore non puoi prenderlo in prestito
servirtene a piacimento e poi
gettarlo tra i rifiuti dimenticarlo
così debole da non aver avuto il coraggio
di chiederti scusa
troppo egoista da non aver saputo
ricambiare la tua gioia la tua premura
e così mi guardasti indifferente
come mai nessuna fece poi
e come nessuna poi mi ha più chiamato
la mattina dicendomi solo “ciao amore mio”
ma come mi dicesti quella
ultima mattina
indifferente
non puoi portarti dietro il passato




*

Amore genuino

ma tu sei capace
di provare
un intenso
dolce amaro
genuino amore?
lascia perdere
ogni poesia scritta
ogni film hollywoodiano
parlo di quell’amore
capace di tenerti
in attesa
mentre ti prepari
la colazione
un noioso lunedì di
inverno inoltrato
e che ti strappa un sorriso
senza volerlo
quell’amore che sai
che potrebbe
prendere altre strade
lasciandoti sanguinare alla morte
eppure te ne freghi lo stesso
quell’amore che guarderai
invecchiare
perdere tono eppure
sarai lì ad accarezzarlo dolcemente
a prendertene cura
magari dovrai seppellirlo
prima di te stesso
guardarlo ingiallire
su qualche stupida fotografia
eppure averlo dentro
come marchiato a fuoco
capisci di cosa parlo?
capisci di cosa parlo?
dimmi quindi
si onesto fino alle viscere
ma tu sei capace
di provare
un intenso
dolce amaro
genuino amore?

*

Eternamente sfuggente

Tra queste dita dal tempo marcate
scivola il tempo sottile
come il vento leggero che sfiora l’anima appena reincarnata
i giorni danzano come stelle su queste città defunte
lasciandoci soli dietro la loro dissolvenza

Nel crepuscolo dell’oggi s’infrangono le ore i minuti i secondi
come cristalli fragili in un eterno caleidoscopio
il passato svanito come nebbia in un mattino primaverile
mentre il presente sfugge veloce e divino.

L’orologio ticchetta come un cuore in affanno
sospeso tra ieri e domani, tra amore e odio senza posa
in questa danza incessante di luci e ombre
scivola la vita un delicato filo di rosa che appassisce troppo presto

Abbracciamo l’istante con mani tremanti
consapevoli che il domani è solo un sogno una parola
nel riverbero del tramonto gioielli di attimi
sperimentiamo la magia del tempo eternamente sfuggente

*

stagione 2002 o giù di lì

Nel silenzio di un bar, luci fioche danzano,
l’eco di un amore perduto, in ogni passo rimpianto.
le tue labbra così giovani una poesia smarrita nel vento,
In un’atmosfera di malinconia, sento il tormento.

Notti lunghe, parole sospese parole mai dette
il passato danza come ombre di un mistero
tra le note di un blues dolcemente spezzato
il ricordo di te, come un fendente assassino.

Ombre di un’epoca che il tempo ha diviso che il
tempo ci ha seppellito
il nostro amore, un libro chiuso, indeciso
tra le pagine gialle, il nostro capitolo,
un amore perduto, in un destino opaco, mi colpo.

*

smussare gli angoli

potrei averti delusa
o magari lasciato
qualcosa di buono da ricordare
io ho amato te
tu hai amato per un po’
quello che eri in quei brevi
attimi
io o un altro sarebbe stato
lo stesso
quindi nessuno poteva vincere
in amore si vince in due
o uno solo perde
c’è chi rimane bloccato
e non vuole saperne
di uscirne
perché esporsi buttarsi
è rischioso
ma aspettare di imparare
prima di provarci
non farà che farti arretrare
essere se stessi non è
un pregio se non sai
chi sei se non sai guardare
in profondità e smussare
gli angoli
togliere la polvere
e poi giungere a guardarti
allo specchio
finalmente togliere
quel velo oramai ingiallito
e scoprire chi sei

*

Amore struggente

Tra i fili d’argento dell’amore smarrito,
Si dipana il ricordo, un tempo fiorito.
Sospiri spezzati, come note al vento,
In un abbraccio eterno, ora solo un lamento.

Tra le pieghe del tempo, il nostro destino,
Strappato e lacerato, come antico pergolato.
Guardi l’orizzonte, ma il sole è tramontato,
Un amore struggente, nell’oblio è naufragato.

*

tramonti

mi auguro tu stia
vivendo momenti
di serenità placida
di gioia ricorrente
avendo sempre
l'amore come stella polare
ho ancora pieno il cuore
dei tuoi sguardi
mentre il sole sedeva
laggiù all'infinito
la tua voce aggraziata
fiume primaverile
che vuole giungere al suo
mare calmo
ti guardo davanti lo
specchio
mentre sorridente carezzi i tuoi
seni candidi prelibati
come nettare degli Dei
ammiccando un si
eccoci giovani completamente svegli
abbracciando la vita
a volerla imprigionare in quei momenti
volati via troppo in fretta
come aquiloni durante
un temporale estivo
e cosi è tutto svanito
lasciato andare
separato arreso condannato
giustiziato
vorrei addormentarmi
ma sono ancora
completamente sveglio
non più giovane
contemplando il passato
contemplando i nostri
tramonti
preziosi ed irripetibili





*

più folle che altro

ho vissuto questa parte di vita
a 100 all'ora
scappando da qualcuno
che facevo fatica a riconoscere
ma ho sempre saputo in fondo chi fosse
ho amato a modo mio
alcune donne
ma poche hanno amato chi io fossi veramente
amando invece la parte di me che le
poteva far sentire ancora vive
nelle loro tempeste spirituali
altre mi hanno usato e poi
gettato come fossi irreale
ma che vuoi si deve pur iniziare da qualche parte
prima di sentire qualcosa
per dirti finalmente libero
voltandomi me ne sono andato
dissolto in un buco nero temporale
ho smesso di piangere
di sperare se non in quello
che viene momento dopo l'altro
trovo un impercettibile conforto
ogni tanto per la verità
pensando alla fortuna sfacciata
di aver vissuto gioie perdite
emozioni contrastanti
tramonti abbracciati a qualcuno che in quel momento
significava tutto
fumando erba bevendo birra ghiacciata
mi sono tuffato in questa vita nudo
peraltro senza saper nuotare
mi capitano flash back meravigliosamente
nitidi
a volte deprimenti ovvio
eppure me ne crogiolo
quasi a voler riviverli
lo so suona da fuori di testa
ma credo che nella mia sanità mentale
io sia stato più folle
che altro

*

Digli ti amo

pensi che questo sia vivere?
avanzi così veloce mantenendo però lo sguardo sullo specchietto retrovisore
le persone arrivano le persone vanno via
le più definirei ostinate
rimarranno un po’ di più
altre ancora forse se sarai così coraggioso
dovrai imparare a lasciarle andare anche se credi di amarle…o forse è cosi
Non c’è Dio che ti possa salvare credimi
in fondo non ha salvato nemmeno il suo unico Figlio
Dio non è l’ancora di salvezza
degli sciocchi
Sii te stesso anche se non hai idea di cosa voglia dire
Hai tutto a disposizione se
alzi gli occhi al cielo
ed impari ad avere un pensiero gentile per te
Infine colui che ti fissa
di rimando allo specchio
trattalo con gentilezza
e se anche ti sembra
folle digli ti amo

*

Lei è incantevole

entri nella vita
di qualcuno
così per caso
una telefonata
un incontro che
mai avresti
programmato e
ti ritrovi
a dover eludere
lo sguardo
per non mostrare
un inatteso
dolce interesse
lei è incantevole
gentile
è molto di più
potresti perderci
il senno potresti
ritrovarti
a passar le notti
in bianco
a fantasticare
di guardarla negli
occhi e capire
che tutto può
finalmente
fermarsi
tra un caffè
e un bourbon
e il suono
del suo
magico sorriso
JJT

*

matrimonio

desiderava
un matrimonio
come era abituata
a guardare nei film
di Hollywood
io pensavo più ad una
festa con pochi amici
avrebbe voluto
almeno tre figli
da scarrozzare
e da mostrare
alle amiche zitelle
io pensavo più
ad un cane
eravamo così distanti
eppure qualcosa in lei
mi folgorò
dal primo istante
che i nostri sguardi
casualmente si
incrociarono
in una toilette in un
locale del centro
in un freddo Sabato sera
non dimenticherò mai la
nostra prima volta
ero invitato a casa
sua
i suoi genitori si erano fidati
di me
ci lasciarono soli
andò in camera sua
chiedendomi di attendere
qualche minuto
fremevo come un pargolo
in testa così tante
immagini su cosa
avrei fatto
bussai non potendo più
aspettare
era seduta sul letto
con solo le mutandine
era così così incantevole
che rimasi senza parole
fissandole il viso
radioso come non poteva
essercene di più la fuori
mi sedetti accanto a lei
la baciai
da vero gentiluomo
era la nostra prima volta
per lei la prima volta
per me la prima con
una ragazza che
amavo davvero
ci eravamo scelti
giorno dopo giorno
senza mai darci per
scontati
eravamo felici
ma poi gli anni
passarono
la felicità
si tramutò in noia
piatta
portandoci all'altare
finì prima di quanto
ci rendessimo conto
una punizione dopo
l'altra
come fossimo estranei
come se
quella nostra prima volta
fosse stato solo
un sogno
con interpreti
differenti

J.J. T


*

la salvezza è una scommessa

la salvezza
è una scommessa
devi trovare
la via
che ti è
stata assegnata
devi dare fuoco
a ciò che incontri
finché non è finita
la vita
è fugace
e non ha tempo
di aspettare niente e nessuno
speri che qualcuno
ti ami
senza aver imparato
ad amarti da solo
hai già tutto
ma cerchi ancora e
nel posto sbagliato
fuori
è tutto illusorio
tutto un vendere
un vendersi
pollice su
o potrebbero avvilirsi
alienarsi
in un buco nero
hai le tue opinioni
bravissimo
un suggerimento?
tienile per te
potrebbero
essere l'unica
certezza a permetterti
di permanere
con un briciolo
di umanità
la salvezza
è una scommessa
ma azzeccare se
scommettere sul
rosso o sul nero
è solo questione
di probabilità
o forse no


*

so che domani da sobrio non ricorderai di questo momento

-so che domani da sobrio non ricorderai nulla
di questo momento-
disse
mentre tentavo di baciarla
eravamo seduti a terra
nel mio studio
eh già ero particolarmente
ubriaco
avvilito
sembrava che la vita
mi avesse messo
tra l'incudine ed il martello
e avesse iniziato
a picchiare duro
la guardavo ma non vedevo
i suoi sentimenti
genuini per me
ero perso per un'altra
che aveva di meglio
da fare
tentai appunto di baciarla
biascicando frasi
sconnesse cercando
un contatto che
desse un rapido piacere
credo fosse infastidita
eppure era rimasta li con me
mi guardava teneramente
dietro i suoi grandi
occhiali rettangolari
vestita di quegli abiti
grunge che andavano
di moda in quegli anni
-so che domani da sobrio non ricorderai nulla
di questo momento-
tenendomi la testa
sulle sue spalle
carezzandomi teneramente
le mani
mi ritrovai il mattino seguente
sdraiato in terra
con un epico
mal di testa
un pessimo
sapore in bocca
entrò sorridendo
come sempre
mi guardò senza dire una parola
le sorrisi di rimando
e le chiesi di portarmi
gentilmente un caffè

J.J.T

*

realtà

vaghiamo tra queste
strade di città
sempre più disumane
cumuli di sporcizia
rumori molesti
ignoranza
maleducazione
mensogne
l'anima è stanca di questa
generazione perduta
tra sogni e promesse irrealistiche
cercavamo giusto un po' di umanità
tra i detriti dell'esistenza
le notti si aprono come
bocche fameliche insaziabili
inghiottendo le speranze dei
sognatori e dei folli
mentre l'odore acre del vizio
permea l'aria
e le risate fragili si perdono
nell'eco delle bottiglie rotte
le donne dai cuori feriti
danzano con sguardi tristi
e profondo
risentimento
gli uomini senza futuro
brindano al nulla
credendo che un giorno
andrà tutto bene
nel mentre
il tempo si dissolve tra
false sigarette
e bicchieri vuoti
siamo gli abitanti di queste città
sempre più connesse
sotto gli occhi
di controllori umanoidi
oppressi dalla disillusione e
dalla solitudine
vogliamo l'amore ma ci
affoghiamo nell'indifferenza
desideriamo la libertà ma siamo
intrappolati nel nostro stesso caos
le parole si dipingono di rosso
sulle pagine impalpabili
di schermi sempre
più grandi
rosse gocce di sangue versato
da cicatrici prove
tangibili
dei nostri vizi occulti
cerchiamo l'ebbrezza
nelle braccia
di sconosciuti
che come corvi
predatori
ci strapperanno
quel poco che
rimane di un
cuore ferito

*

numero di telefono

avrei desiderato
richiamarti
qualche volta
niente messaggi
o stupidi vocali
come tutti ahimè
oggi usiamo fare
forse così
ci teniamo a distanza
di sicurezza
forse è più facile mentire
comunque
non ho potuto
più farlo
il tuo numero
è andato perso
insieme al mio telefono
avrei potuto essere
forse più diligente
sai alla vecchia maniera
scriverlo su una
agenda cartacea
ed invece è rimasto
memorizzato nella memoria
del telefono
ma non nella mia
avrei voluto chiamarti
sentire come stavi
dirti parole gentili
ascoltare
la tua voce così
delicata
certo probabilmente avresti
anche tu potuto
chiamarmi
ma forse il desiderio
di sentirmi
è andato perso
insieme la memoria
dei giorni insieme
ma va bene così
amare spesso
implica strane
vicissitudini
in apparenza senza
significato
che il tempo magari
avrà l'accortezza
di svelarci

J.J. T.

*

ti ho aspettato

ahimè
tu non venisti la scorsa notte
ti ho aspettato
mentre la pioggia
rumoreggiava
sui vetri delle finestre
ti ho aspettato
immaginando di sfiorarti
la mano
perdermi dentro
l'oceano dei tuoi occhi
mentre le fronde
dei tigli
agitandosi
disegnavano ombre
inquietanti
sul selciato bagnato
ti ho aspettato
guardando la tua parte
del letto
col tuo soffice cuscino
impregnato del tuo
odore di donna
ti ho aspettato
mentre gli ultimi avventori
ubriachi e tronfi
lasciavano la locanda
ciarlando e ridendo
come fossero felici davvero
ti ho aspettato
credimi
fino ad addormentarmi
credendo di abbracciarti
avvolta dalla tua
veste di seta preziosa
mentre dolcemente
mi davi la buonanotte
baciando le mie labbra
arse dalla lunga attesa
ti ho aspettato
credendoti unica
e mia per sempre
ti ho aspettato
credendo che
ci saremmo amati
di un amore autentico
di un amore puro

J.J.T.




*

la mia prima cotta

ho tutto chiaro
ora
cinquantuno anni
di fragili amori
a volte entusiasmanti
troppo spesso
oppressivi
cinquantuno anni
con rari
barlumi di felicità
ubriaca per il troppo alcool
e fumi di erbe magiche
per sempre o per un secondo
sono vissuto
ad occhi completamente
aperti
dallo specchietto retrovisore
guardavo
strade pericolose
abbandonarmi
sotto una pioggia incessante
non sapevo nemmeno
dove andare
alla ricerca di
qualcuna che mi amasse
per chi ero
non per quello che
potevo essere
parole troppo complicate
da pronunciare
nel mio piccolo
mondo
e nessuno poi
interessato ad ascoltarmi
arrivasti improvvisa
come un temporale
estivo
col tuo sguardo innocente e vero
sorridendomi
perché riuscivi
a vedermi
l'anima ferita
avevi tutte le risposte
e non aveva più
importanza essere felici o tristi
appagati o in costante ricerca
di qualcosa di più
eri lì
per me
la mia prima cotta
avevi frantumato gli schemi
il tuo amore semplice
in un mondo a colori
era bastato
eri lì per me
anche quando
io non ero
lì per te
io non ero
lì per te

J.J.T.



*

ventidue e trenta

nulla
si è dissolto
inestimabile regalo
dall'inizio del mondo
quello che c'era
perfetto come essere
parte di te
sarai sempre
una parte di me
mi hai dato
così tante parole
da mettere in versi
guardandoti
ballare mentre ti ammiravi
il nuovo tatuaggio
sorridendomi maliziosa
la luce accecante che
si infrangeva sul parabrezza
sulla strada per casa
niente andrà perduto
la canzone alla radio
che non smettevamo di riavvolgere
cantando a squarciagola
parole che non conoscevamo
la mia mano sulla tua
ti mangiavo con gli occhi
ti amavo con tutta l'anima
l'estate sarebbe finita
da lì a poco
ma non importava
comprenderemo probabilmente
più in la con gli anni
mi ripetevi
non tutte le ferite saranno
cicatrizzate
ma non tutte le ferite
faranno
così male
sarò sempre parte di te
sarai sempre parte di me
ci giuravamo
mi ritrovo
a fissare il soffitto
girandomi sul letto
troppo grande
le luci di questa sera
non brillano
ventidue e trenta
un cane abbaia
urla di ragazzini
chiacchiericcio di adulti
non tutte le ferite
faranno così male
comprenderemo probabilmente
più in la con gli anni

*

profumo di gelsomino

ci sono giorni in cui penso al vento
che accarezzava il tuo dolce viso
agli anni persi senza averti
ancora incontrata
ci sono giorni
di flashback così nitidi
era il 1997
avevamo preso in affitto
una piccola stanza
sul mare della riviera Croata
te nuda davanti al frigo
in una notte di afosa estate
in cerca di refrigerio
che visione
bella come il più
bello dei dipinti mai
realizzato
il tuo profumo di gelsomino
che sento ancora sulle mie labbra
io che sorridevo beatitudine e fortuna
dietro il mio libro beat
uno sguardo a te una parola letta
mi manca tutto quello che
avevamo
ora che questo giorno
muore dietro chiacchiere inutili
speranze nebulose
vedi, credo che abbiamo
vissuto più di questa vita
che scivola quasi impercettibilmente
abbiamo corso
immaginato pianificato
e poi come nulla fosse
risucchiati
dentro uno specchio
in frantumi
tra grida lacrime
rabbia e amore che
si perdeva amaro
ma a volte mi
sembra ancora di
assaporare
il tuo profumo di gelsomino
ma sto invecchiando
e forse
è tutto frutto
di un mentale inganno

*

Ziran

come è appagante
essere in pace con
il proprio essere se stessi
non c'è timore superfluo
non c'è rancore per gli
pseudo torti subiti
non c'è aspettativa
se non per il meglio
anche quando
li fuori
sembri che tutto
imploda
in un'enorme isteria
generale
tutto collassi in un
infinito buco nero
e non dico che
è vivere
in una bolla invisibile
è credere avendo fede
incrollabile
con il sorriso
sulle labbra
anche se dentro si sta
combattendo una battaglia
tra demoni affamati
e fuori la pelle tiri
come dopo una
giornata estiva
sotto il sole cocente
domande e risposte
sono superflue
perché non c'è più nulla da chiedere
è vivere Ziran
e bada bene
non è vivere passivamente
è prendere la vita
per com'è già
stabilita
ben prima che si
venisse
alla luce
tutto cade senza far rumore
tutto accade spontaneamente
senza dubbio
e parlare
diventa superfluo
ma ascoltare con
vivo interesse
diventa il tutto



*

profumo di candela

che sia oggi
domani
o mesi
mi troverai se vorrai
la dove fu il nostro
primo incontro
tra un calice di merlot
intenso profumo di candela
genuine risate
sguardi adolescenziali
mani a sfiorarsi
desideri e sogni
da condividere
passioni inespresse
sarò la
perché è così
che promisi
e non ho
che la mia parola

*

obliare

più che rincorrere
chi decide di andare
è saggio
ed opportuno
obliare e procedere
per il proprio cammino
il futuro
ha frutti dolci
da servire
giornate di pioggia
e di sole accecante
paesaggi
selvaggi da domare
ed una vita
tutta
da compiere


*

raccontami di te

accompagnami su questi sentieri vuoti
raccontami di te e dei tuoi sogni
nascosti
mentre si accendono le luci
di questi vecchi lampioni
in questa mezza primavera
di nubi e passioni
di pioggia abbracci
e languidi sguardi
cespugli di rovi erbacce
ad infestare pietre millenarie
e suolo divino
vetuste panchine
che odorano di incontri
clandestini
di amori iniziati e
terminati troppo rapidamente
rimani con me fino all'albeggio
ed oltre
raccontami di te e dei tuo sogni
nascosti

*

non c’è verità

non c'è verità
in nessuno di noi
solo tante storie
da raccontare
soli nelle nostre
condizioni
vagabondi
in mondi virtuali
luccicanti patinati
che non ci appartengono
ma che ci permettono
di esistere
temporaneamente falsamente
non che sia poi
fondamentale
pochissimi
saranno ricordati
ancor meno
lasceranno un segno
indelebile del proprio
passaggio
eppure siamo così
attaccati a qualcosa
che non capiamo
e per questo
cerchiamo qualcuno
che ci faccia
momentaneamente
dimenticare chi siamo
ci annulliamo
nel nome
di un amore
che incendia la nostra
essenza
ma dura poco
molto spesso
ferisce lascia
l'amaro in bocca
nei più sfortunati
anche
sensi di colpa
che avviliscono l'animo
nei più fortunati
non lascia
nulla
solo immagini
ricordi che sbiadiscono
fino al nuovo
amore che verrà
a ripetere la farsa
come in un interminabile
giro di giostra
non c'è verità
in nessuno di noi
non c'è verità
in nessuno di noi



*

e lei se ne vantava

avresti dovuto vederla
ero andato fuori di testa
cercavo a fatica di
non abbassare lo sguardo
quegli occhi
verdi come smeraldi
grezzi
un sorriso che
poteva dare
ristoro dopo una
giornata di fatiga
fortunato?
beh credo che
potessi definirmi cosi
non sapevo nemmeno se
fossi cotto o intimorito
mettiti nei miei panni
giovane sprovveduto
lei qualche anno più di me
sarei potuto
morire sopra
quelle labbra rosse carnose
sembravano essere
uscite da un dipinto pop
persi il senno
sul serio sai
sei mesi
di puro divertimento
genuino
non ricordo un giorno
che non fossi felice
wow
seduto al tavolo del
bistrot più alla moda
gli sguardi degli altri
li sentivo
appiccicati come francobolli
e lei se ne
vantava sai
non ero male nemmeno io
quantomeno
mi piaceva pensarlo
due essere umani
liberi
che si guardavano
accarezzavano le mani
chiacchierando amabilmente
non c'erano distrazioni
non cerano suonerie o bip
a traviare l'atmosfera
io e lei
e il mondo intorno
guardarla mi dissetava
leniva le pene
di una adolescenza
non facile
non ero affatto male
e lei
se ne vantava
so che se ne vantava

J.J. T.

*

nulla ti terrà lontano da me

ricordo
i tuffi dal pontile
sospeso a dieci metri dall'acqua
tremolante fissavo
l'altezza
mentre gli altri
mi dileggiavano e urlavano
le mie paure
nemmeno sapevo nuotare
ero terrorizzato
ma lei era la sotto a guardarmi
come fossi l'unico
ragazzo presente
i suoi occhi nocciola
la sua folta capigliatura
ocra crespa sbarazzina
pelle bianchissima
in un bikini magenta
e poi giù chiudendo
gli occhi per non
guardare la vergogna
splash
fin sotto
sentivo di affogare
la paura come un cappio
alla gola
ma le sue parole
mi risuonavano dentro
-nulla ti terrà lontano da me-
percepivo un'aiuto portarmi su
e lei era la
mi guardava compiaciuta
sorridente fiera
ero il suo ragazzo
-nulla ti terrà lontano da me-
era la mia ragazza
cosa poteva andare
storto
cosa avrebbe potuto renderci
insensibili distanti
se non il passare
del tempo
che ci rese adulti
colmi di feroce
astio
rabbiosi
come se il nostro
amore intenso
totale passionale
fosse stato invece
soltanto
una farsa
negli anni
a seguire mi persi
e così credo lei
-nulla ti terrà lontano da me-
a volte sento ancora la sua voce
pronunciare quella frase
come fossi
ancora su quel pontile
guardando l'altezza
-nulla ti terrà lontano da me-

J.J. T

*

riflesso allo specchio

guardando il riflesso allo specchio
il tempo era volato via
così in fretta
come rondini allo
scadere dell'estate
i ricordi erano vaghi
quasi dimenticati se non fosse
che erano indelebilmente
rimasti impressi
in vecchie diapositive
accatastate in una vecchia
scatola nera
aveva vissuto
una vita
cercando di imitare
qualcuno di più interessante
viaggi
libri sigarette
bar donne
alcool
depressione
risveglio
cadute
spesso rovinose
(ne potevi vedere le cicatrici
sparse ovunque su di un
corpo ancora in forma)
i capelli oramai
sempre più bianchi
un sorriso
ancora fiero
chi ne incrociava
lo sguardo
ne notava l'apparente
serenità
l'amabilità nelle parole
nei gesti
chi dice che invecchiando
si diventa più cinici e cattivi?
il tempo lenisce le ferite
il tempo dona a chi l'accoglie
con umiltà
una saggezza intima
era riuscito
a perdonare tutti
se stesso in primis
l'amore era svanito
portandosi dietro
un sapore agrodolce
capiva che il disegno
divino stava finalmente
prendendo forma
era al posto giusto
senza troppe speranze
ma con una fede sempre
più salda
la felicità della gioventù
gli abbracci
con il primo amore
erano ancora degni di
ricordi da far sussultare
il cuore
in fondo
aveva vissuto come meglio
non avrebbe potuto
e ora guardando quel riflesso
allo specchio
riusciva finalmente
a lasciare andare
tutto
senza più pesanti fardelli
ne risentimenti
ora dissolti
nel tempo


J.J. T


*

tavolo sgangherato

non ho bisogno
di granché per essere
felice
ho smesso di cercare
chi non mi cerca
e non per orgoglio
ma per amore di me stesso
so quanto valgo
so cosa possa dare
non voglio provare
sentimenti forti
non più
divento vulnerabile
e non mi è mai piaciuto
mi sono trovato
troppo spesso
a chiedermi come mai
la mia vita fosse
un girare intorno
un tavolo sgangherato
stessi rapporti ogni volta
volti differenti
stessi luoghi
o meglio differenti
ma così simili
da rendermi così
impaziente da fuggire
nonostante la voglia
viscerale
di rimanere per sempre
non ho più molta
fiducia in nessuno
tutti a dirmi
come vivere
cosa dire
fare
pensare
essere
ma che cazzo
ma che cazzo
come se qualcuno
conoscesse la verità
ho passato così tanti giorni
a tamburellare le dita
su quel tavolo sgangherato
a guardare in alto
sperando di trovare
l'amore che mi rendesse
completo
mi rendesse
un eroe reale
per qualcuna
qualcuna che mi guardasse
in profondità per chi sono
in verità
ogni volta
ho dato tutto
ma a pensarci bene
forse troppo in fretta
bruciando l'aria lo spazio
annebbiando i sensi
per non perdermi nulla
per vivere il momento
come a volerlo fermare
in un'istantanea
da poter guardare e riguardare
che sciocco
povero illuso
nulla rimane impresso
come è stato realmente
tutto rimane impresso
come meglio vuoi che resti
per non farti
sentire quel dolore
che tutto
è svanito
dissolto
smarrito
nel tempo

*

Hollywood

non c'è mai un perché
o almeno
mi piace pensarla così
incontri qualcuno
per caso
in un pomeriggio
ventoso
due parole buttate lì
un sorriso e via
non ci pensavi affatto
in fondo alla mia età
vivi seguendo il flusso
lo scorrere dei momenti
se dovessi pianificare
ancora
significherebbe
che la vita non mi ha
insegnato un cazzo
tra le mille
cadute
e le milleuno rialzate
poi capita ancora
che gli occhi si
incrocino
imbarazzati e luminosi
le dita si sfiorino
e il cuore
batta più forte
come se danzasse
ad un ritmo
dimenticato
sogni
sogni
sogni
ancora
che quel ballo
finalmente
sia condiviso
ti lasci andare
fiducioso
ma qualcosa dentro di te
ti tiene in allerta
(dicono sia l'esperienza)
troppo veloce
troppo bello
la vita reale
non è un testo
di una canzone
sdolcinata
non è un film di Hollywood
e quindi
ti svegli
realizzi che non tutti
possono essere
come te
non tutti vibrano alla
tua stessa frequenza
non tutti possono
starti a fianco
non di lato bada bene
non indietro
ma a fianco
mano nella mano
guardarti negli occhi
e vedere in profondità
giù nell'anima
sanando le vecchie ferite
comprendere la ricchezza
che sta nel dire ti amo
per te non è
un gioco
non è finzione
non è programmato
è libero
assoluto
ma quell'amore
se non colto
non apprezzato
se ne va
come è arrivato
in silenzio
con gratitudine
perché comunque
l'amore non merita
di essere trascurato



*

cosa vuoi dalla vita?

cosa vuoi dalla vita?
me lo ripeteva di continuo
ossessivamente
guardando lo spazio
che occupavamo
come clandestini
il fumo di pessime
sigarette
qualche vecchio libro
buttato qua e là
tra mobili vecchi
e ricordi presenti
indelebili come
graffiti su mattoni
e anime che sembravano
guardarci con fare
interrogatorio
cosa vuoi dalla vita?
non c'è molto da volere
in questo gioco
meschino
non sai quando arrivi
e quando ti capita
non lo ricordi
nemmeno ricordi
di aver urlato perché
in fondo
era meglio essere affogato e
nutrito coccolato
in un'universo buio
circoscritto ma accogliente
poi ti ritrovi a girovagare
spesso senza meta
chiedendoti chi sei
e come mai
ed un giorno
senza che te lo aspetti
ti tocca toglierti di
mezzo
così senza
poi realisticamente
renderti conto di esserci stato ed andato via
ma che vuoi, è cosi
cosa vuoi dalla vita?
cosa vuoi dalla vita?

*

fuggi

fuggi da ciò che amore non è.

*

vivere è un gioco semplice

ho imparato a rendere grazie
ho visto la manifestazione
ben prima si palesasse
nella notte buia
tormenti e lenzuola
fradice
ma all'alba ogni
dubbio fu
arso
dai raggi tiepidi
dello spirito
immortale
mi hai reso forte
abbandonandomi
alla debolezza
dei fallimenti
delle delusioni
dei biasimi
come un infante
ho pianto
ma il tuo dolce abbraccio
senza nemmeno sfiorarmi
mi ha calmato
mi ha calmato
rimango saldo
su terra di fragile
rossa argilla
vedo l'arrivo
mentre mi
incammino
su questo sentiero
solitario
con il tuo viso
candido
occhi blu mare
a tenermi compagnia
insieme a quei fugaci
ricordi di placida
complicità
si è parte
inconsapevole di
qualcosa di grande
senza tempo ne spazio
confinato
eppure c'è
chi stupidamente
si ostina
a vivere combattendo
una guerra persa
contro se stesso
quando a ben pensarci
vivere è un gioco
un gioco semplice
con una regola soltanto
ovvero
amare

*

tutto termina

non ho mai imparato
ad essere come
gli altri
volevano fossi
sono oramai un uomo
sulla via verso
il tramonto
inutile raccontarsi bugie
fingere sentimenti
solo per compiacere
so amare a modo mio
intensamente
profondamente
limpido come acqua di fonte
non ho un tempo
giusto per il quale
chiedermi se è presto o tardi
chissenefrega
ho sempre vissuto
sull'orlo del baratro
senza una mano tesa
a sostenermi per evitare
di cadere
una voce amica a rincuorarmi
ogni giorno è stato cosi
complicato
eppure eccomi qua
so ancora amare
a modo mio
intensamente
profondamente
limpido come acqua di fonte
anche se
il tuo eclissarti
i tuoi silenzi
assordanti
mi hanno fatto
allontanare
senza che ciò fosse
mio desiderio
(chissà forse nemmeno il tuo)
ma anche questa volta
senza rimpianti dico
grazie a me stesso
perché a modo
mio quell'amore
l'ho saputo donare
ancora una volta
perché a modo
mio quell'amore
l'ho saputo donare
a te.

*

Sitting here alone

Sitting here alone, thinking of you,
Wondering what went wrong, what did I do,
I gave you my heart, my soul, my all,
But now you're gone, and I'm left with this fall.
'Cause you were my oasis in this desert life,
With you by my side, I could survive,
But now I'm lost, wandering in the sand,
Trying to find my way back to you again.
Every night I pray, for you to come back,
To fill this void in my heart, that's now black,
I miss your touch, your smile, your voice,
I never thought I'd be without you, my choice.
But I know I can't go back in time,
I can't undo what's already been signed,
I have to move on, start a new life,
But it's hard to do without you by my side.
So I'll keep on walking, in this lonely land,
Hoping someday you'll take my hand,
And we'll find our way back to each other,
Until then, I'll just be a lost lover.

*

Solo mia

a volte ho dei
flashback
o sogni
vado indietro nel tempo
ad occhi aperti
o socchiusi
è sorprendentemente
magico
annusare profumi
temporali
ascoltare discorsi
chissà se realmente
intrapresi
le carezze le effusioni
che ventenni impacciati
ardenti
ci scambiavamo
senza doverli
quasi intrappolare
in dichiarazioni
fredde copiate
da inutili personaggi
di dubbio gusto
quelle si come poterle
dimenticare
eravamo io e te
mano nella mano
seduti a quel tavolo
nell’ unica trattoria
che potevamo
permetterci
guardandoci negli occhi
spensierati
desideravamo amarci
teneramente
immaginando come
sarebbe stato
fu così travolgente
il nostro amore
rimasto sospeso
nel tempo nonostante
la vita ci abbia separato
nel momento più bello
mentre la nostra canzone
passava in radio
e tu solo tu
maliziosamente
fosti mia
solo mia

*

Vagone

una vita vecchia
una vita nuova
siamo su un treno
che viaggia così veloce
uno di quei treni
dove i passeggeri
son ben vestiti
ad ogni vagone
ho dei bei flashback
ricordi aneddoti
mi chiedo cosa avrei
potuto fare di meglio
vedo mia madre
mio padre che pian
piano si allontanano
non sono stato un buon
figlio
non sapevo come esserlo
c’è stato un momento
a dire il vero
un lungo momento
dove sono crollato
sbattendo così forte
da perdere il fiato
non è mai facile
capire cosa fare
scegliere
andare o rimanere
viviamo tra alti bassi
tra il bianco ed il nero
ma sono certo
che a modo nostro
siamo un memorabile
assordante caotico
spettacolo
con una conclusione
da scrivere vagone dopo
vagone

*

attimo interminabile

era gentile
elegante
onesta
divertente
così dannatamente bella
quando la conobbi
ero perso
avevo così paura
senza sapere cosa
fare di me
mi accolse
come fossi
l’uomo
migliore del mondo
imparai a voler bene
imparai ad essere
davvero migliore
poi se ne andò
in una mattina fresca di inizio primavera
avrei voluto
rimanesse ancora un po’
per dirle solo ti voglio bene
ma non si può
catturare il tempo
il tempo cattura noi
in un interminabile attimo
lei aveva fatto il suo
da lì dovetti
onorare il mio

*

dovresti ammetterlo

dovresti ammetterlo
non a me certo
ma a te stesso
siamo così assuefatti
da questa continua
esposizione
che ci ammalia
che ci seduce
che ci toglie
il tempo
che dovremmo dedicare
a riflettere
a riflettere
a riflettere
sulla nostra triste vita
sulla nostra piatta quotidianità

*

primavera 1992

ricordi fratello
il pellegrinaggio
a Père-Lachaise
dove Oscar l’angelo demone
volava possente
lo spirito di Kardec ora vivo
ora morto ora ancora vivo
inquietava i visitatori
l’amore
di Abelardo e Eloisa
finalmente ricongiunto
danzava
tra le malinconiche
note di Chopin
e Jim
tra una canna e un bourbon
varcava le porte del Paradiso?
beh amico mio
a volte credo che
una parte di
me sia rimasta la
in quella primavera
del 1992

*

la vita

la vita è solo quanto ti sbatte in faccia quando giri l'angolo della strada

*

un’amore giovane

è molto semplice
guardarti
seduta, cordiale e sorridente
non ho più l'età
lo so bene
lo so bene
mettere da parte i sogni
ingoiare il tempo perduto
pentirsi degli errori
che tornano a guardarmi
ogni sera
sul mio letto
rivolto ad est
avrei bisogno di te
forse
o forse no
la vita è corsa via
come una puledra indomabile
mentre cercavo di metterle
un freno
per cercare di viverla
come meglio potevo
non ho più l'età
lo so bene
lo so bene
vorrei incontrarti
venti anni fa
da adesso
seduta, cordiale e sorridente
solo per sentire
solo per assaporare
il gusto di un'amore
giovane

*

amare

hai sempre
inveito
supponendo
fossi un insensibile
incapace di amare
ora che sei lontana
ora che sono solo
comprendo
che avevi ragione
ero incapace di amare
ma di amare solo Te....

*

polpette al sugo




Vivevo aspettando
dal cielo
polpette al sugo e
vino rosso
il piatto bianco
il vecchio bicchiere
vuoto
come lo era il mio
cuore
non per mia scelta
ero stato lasciato
in un angolo
come uno sgabello
su un sudicio ring
aspettavo
dal cielo
polpette al sugo
e vino rosso
volevo saziarmi
in solitudine
avendo quel sapore
sulle labbra
che mi lasciasti
dicendomi
ci si vede ...

*

Will be rewarded

they said “work hard”
you will be rewarded
they said “don’t give up “
you will be rewarded
they said “keep calm”
you will be rewarded
I say fuck you
hypocrites liars,
I live my own way
so that
I will be rewarded

*

Puppets

we have chaos inside
and
we try to get out of it
but it's not in our ropes
so we jump
up and down
up and down
like foolish puppets
manipulated
from a bored
puppeteer













*

incontro

nel peregrinar
senza scopo
ne meta
in questa sera
traslucida
attendo,
benché,
con poca speranza
un’Incontro
rilevatore

*

midnight of your lifetime

It is a journey between
the world of life and
the world of the dead
In the midnight
of you lifetime
you can’t remember
the moment
of coming
and surely
you won’t remember
the moment
of departure
so
take it easy
gonna sleep tonight
ask yourself
if you are truly
living
your best life...

*

simple thing

pay attention,
a simple thing
to remind,
those before us
are all
dead...

*

I am

I am the drop that fills the Ocean the star that completes the Universe the wanderer soul through the centuries gone and  to come...

*

happiness will come

The day of happiness
will come somewhere
to someone
many are ready
others strive to prepare themselves
happiness is a struggle
and this is interesting
and somehow funny
you destroy what you have
to have something more
a continuous breathless race
to realize that we
still feeling frustrated
you are afraid about
who you don’t know
trying to make yourself strong
in the herd
but
trembling in solitude
waiting for help by God
The day of happiness will come
somewhere
to someone

*

Pallina matta

cerco di non farmi sopraffare dal nulla che mi circonda e asfissia vorrei conoscere le parole adatte giusto per essere ricordato quando sarò polvere non che mi interessino 15 minuti di popolarità anzi non me ne frega proprio un cazzo ma sarebbe divertente immagino. Siamo tutti schiavi bianchi neri gialli rossi ma il bello é che ci odiamo a vicenda come fossimo fiere in una gabbia a contenderci una putrida carcassa di coniglio; mi sbatto a destra e manca una pallina matta in mano ad un cieco giocoliere la morte mi hanno insegnato sia la fine di tutto ma credo oramai sia invece il principio di tutto...

*

ash and smoke

I was in a bar
in a land that God
had forgotten
people without chances
dogs without cats
ash and smoke
was fellowships of
disdained whores
It was early night
so long to end
so little to live
while the death
drummed its
fucked countdown...

*

Finding

Hold the breath
living the
fleeting moment
I die and I born
again
I find myself

*

move on

try to choose the right path
before you walk;
if you do not know
which is,
well you know
fuck the worries,
fuck the others recommendations,
imagine the beauty
have faith and move on.
J.J.T.

*

lascia che sia

Perche ti stai preoccupando figliolo?
perché cerchi di scappare da te stesso
impegnando il tempo
a fare fare fare e ancora fare
qualsiasi cosa…
non che possa definirsi
del tutto sbagliato
certo,
ma riflettendo è solo
un modo per fuggire
da te stesso,
una prova estenuante per arrivare da
qualche parte
per scoprire poi che non era
come supponevi…
Il vuoto è terrificante
lo so,
ma solo se si guarda dall’alto….
Sei cosi preoccupato
che il circolo vizioso
dei pensieri ti esaurisce
così cerchi di placare quel rumore
secondo dopo secondo…
Non capisci vero figliolo?
non c'è molto da capire
non ce da starci a pensare
o filosofare;
Non non fai altro
che pensare ai tuoi pensieri
aggrappato ad una rete invisibile
come una scimmia in gabbia.
Come faccio a smettere di pensare
mi chiedi spesso….
Non pensarci è già pensarci..
è mettere un ostacolo in un fiume in piena…
la corrente aumenterà….
Lascia andare
lascia fluttuare come fa una nuvola in cielo
fluire come l’acuqua
di un ruscello montano…
Lascia che sia

*

impacchettare

L'inverno
Era al suo apice
Malinconico
Come un amore
Sognato;
Avevo deciso
Di impacchettare
I miei pochi averi;
Ero caduto
Mille volte
Da molto in alto
Fino giù
Nella profondità
Del buio.
Quanta fatica
Ogni volta
Doversi arrampicare
E tornare a splendere
Come fosse una
Domenica di primavera,
Portandosi dietro
Un sorriso
Pieno di dolore
Gentile
Come un pugnale
Ficcato nel cuore
Ficcato nel cuore.
Conosci la mia mente?
Riesci a sentire il
Mio dolore?
Provaci
Ad essere me
A guardare le mie orme
Da vicino,
Ad assaporare pozioni
Velenose
Quotidiane...
Ho fatto cose
Brutte
E non sto
Cercando nessuna
Assoluzione;
Redenzione?
No...figuriamoci...
Prova a guardare
Con i miei occhi
Prova a guardare
Con i miei occhi
Nella stanza
Dei giochi
Vuota,
Silenziosa,
Con poco
Da dover
Impacchettare
In un malinconico
Piovoso
pomeriggio
Invernale...

*

Respiro

ce l'avevo quasi fatta
la notte volgeva
al giorno
e respiravo;
mio Dio
riuscissi a conoscere
il tuo piano
smetterei di sbattermi
alla ricerca
di una strada
per qualche parte;
non voglio
più di quanto
le mie braccia possano
portare
senza fatica
senza lasciare dietro
i pezzi,
che tu possa raccogliere;
la felicità
è al di sopra
del cielo
dicevi
mentre le nostre
menti vagavano
dimenandosi tra paure,
parole non dette
ed angeli dalle ali
d'argento;
se solo sentissi
quello che sento io ora
potremmo dirci vicini;
Respiro
Respiro;
resistere o lasciarsi affogare
lasciarsi andare;
non ho tempo per
pentirmi ora
non ho voglia di chiedere scusa
di guardarmi indietro;
se mi stai ascoltando,
proprio adesso,
ti chiedo
non smettere
di amarmi
non smettere di odiarmi.

*

senso comune

Ci è stato
Inculcato di seguire
Le regole
Cosicché ogni cosa
Sarebbe andata
Nel verso giusto;
Nessuno ci
Ha chiesto se
Volevamo esserci
Eppure Ci siamo trovati
Dentro
Senza via di uscita
Senza via di uscita..
Cerchiamo di
Fare del nostro meglio
Ma il vortice
Da i brividi
Toglie le energie
Inghiotte
Per poi
Lasciarci a terra
Morenti;
Crediamo di essere liberi,
Totalmente
Caduti nella rete
Invisibile
Che tutti
Stereotipa
Sputtana
Nel senso comune
Dell' invidia e
Del voyeurismo
C'è gente che
Bussa e scalpita
Alle nostre porte
Proprio ora
Non abbiamo
Idee
Nuove
Ma solo
Rifiuti
Da sotterrare
E indignazione
Da postare
Nel senso comune
Dell ipocrisia

*

tic tac

il tempo sta per scadere
tic tac tic tac,
gli odori sono divenuti
puzza asfissiante
gli amici, sconosciuti;
mi guardo allo specchio
e so che ho perso tempo,
mi guardo attentamente
gli anni
mi hanno cambiato
nonostante
magliette e jeans giovanili;
sento di avere perso
spesso
senza aver conosciuto
i miei sfidanti,
gareggiando
su ogni campo
favorevole
o meno;
bisogna accettare la sconfitta
prendere coscienza
tirarsi indietro
quando è ora;
ho avuto molto
forse
più di quanto
avrei avuto bisogno
ripensandoci,
eppure
quante lamentele
quante preghiere
a chi?
una corsa
su strade senza uscita
spesso in solitaria
rincorrendo gli eccessi
che grande fregatura...
non ho
più ambizione
speranza
ma ho ancora
fantasia
passione
libertà
qualche anno in più
e una certezza
il tempo sta per scadere
il tempo sta per scadere
tic tac tic tac
apri gli occhi
apri gli occhi

*

ed io mi svegliai

Me ne stavo
Quieto
Appoggiato
All immensa
Sequoia,
Era caldo
Il cielo si nascondeva
Dietro il fogliame;
Apparve
In silenzio
Ne nuda ne vestita
Ne sola ne in compagnia
Ne sazia ne affamata
Ne triste ne felice
Si avvicinò
Sedette accanto
Fissando l orizzonte
Inizio a parlare
Raccontando
Storie mitologiche
Di guerrieri
Donne bellissime
Battaglie epiche
Sacrifici agli dei
E palazzi dorati;
Abbiamo tutti
La facoltà di essere
Felici
La vita è semplice
Anche se ti
Han detto
E continuano
A farti credere il contrario,
Basta imparare
A guardare il frutto
E non la buccia
La foresta
Invece che il
Cespuglio
Di rovi;
Si alzò e svanì
Ed io mi svegliai.

*

Colazione

Era appoggiata
Su un braccio
Mi stava fissando
Mentre aprivo
Gli occhi,
Avevo sognato
Di navigare l'Oceano
Verso paradisi
Pieni di doni e donne
Bellissime;
Mi stava fissando
Ed interrogando
Senza dire una parola,
Ed io
Non sapevo cosa dire
Avrei voluto
Tornare in mezzo
L'Oceano
La ero solo
E con qualche speranza
Di Essere accolto
A braccia aperte;
Si alzò
Così io
Cosa voleva
Cosa aveva in mente
Che senso aveva
Quel mattino presto?
Se ne aveva dopotutto...
È tutto così dannatamente veloce
Un secondo
Un minuto
Un ora
Un giorno
Un anno
Una vita
La morte arriva
In silenzio
Mentre programmi
La serata
O aspetti
Il turno
Dal droghiere
È così che funziona
È così che funziona.
Sono di qui
Sono qui
E continuava a non
Dire nulla
'Ok' dissi io
'Sono colpevole
Ma facciamo
Colazione
Sono affamato'



Inviato da iPhone

*

Poesia

Dovresti
Farla finita
A startene lì
Seduta,
Vestita e
Truccata
Come una troia
Dismessa
In attesa
Di fare i conti
Con l'ennesimo
Amante fugace,

A rimuginare
Sulla sfortuna
Sul dolore
Capitatoti;
Smettila!!
La fuori
Il più
Della gente
Se ne frega
E non credo
Ci sia qualcuno
In grado di alleviare
Il tuo dolore
A meno che
Tu non possa pagare
Profumatamente.....
Il dolore esiste
Ed è così democratico ;
Nulla di quanto pensi
E' tuo
Niente ti è o ti è mai
Stato dovuto;
Amavi
Ma senza essere
Ricambiata,
E allora?
L'amore
È una pistola
Carica
Al tavolo
Del poker
E non vince
Sempre
Chi ha le
Carte giuste.
Lo so
La morte
È venuta
Troppe volte
In casa
Lasciandoti con
Cicatrici profonde
E domande
Senza risposte.
Sapevi che nascendo
Al culmine
Non c era che Lei,
Avresti dovuto
Allenarti
Per quel momento
In fondo
Centinaia di giorni
In vita
Non sono che preludio
Ad un istante
Che non racconterai.
Vorrei tornare
Bambino,
Lo so è una frase
Fatta,
Ma ora
Vorrei riuscire a piangere,
Proprio ora
E trovare
Conforto e speranza
Tra due braccia
Sincere!

*

tiro dritto

Chissà
se sei mai riuscito ad amare
qualcuno, davvero...
io no, lo so..
non sono capace
di porre
fiducia nel prossimo,
questo è un mondo
malvagio
dominato
dalla superbia,
iniettato di ansia
panico
sofferenza;
la speranza
è per pochi
la ricompensa anche;
mi accontento di
quello che ho,
sopravvivo,
e a volte riesco
anche a ridere
guardandomi in faccia
e tiro dritto;
Lassù forse
qualcuno
mi osserva,
giudica forse,
immagino non proprio
degnamente;
ho un passato
che a volte dorme fuori
la mia porta
come un cane affezionato
morente
ma che non cede,
un presente
che non gusto appieno,
un futuro
immaginario
che quando è qui
mi delude
costantemente,
ma tiro dritto
non ho scelta
e magari tu mi ami
o magari no
ma non importa
tiro dritto
tiro dritto
tiro dritto..

*

caos

era stato
solo un bacio
tra due
anime sconosciute
in mezzo
al
caos
mentre
tutto prendeva
una brutta piega
quasi
da ultimo giorno,
eppure in quei
pochi
secondi
una quiete
incredibile
aveva
catturato
quel poco
spazio
sopra,
tra,
sotto
di noi.
Avevo passato
tutta
la mia
fottuta
vita
alla ricerca
di un senso,
di un sentiero
da percorrere,
un ballo
liberatorio
trascendentale,
e poi
eccomi
li immobile,
a sfiorare
il corpo
sensuale,
a godere
il sapore
di una donna
che mai avrei rivisto,
e tutto
fu chiaro
limpido
proprio la,
in mezzo al caos.

*

poesia

Sono parte
Di
Quanto mi circonda
Ed oltre
Molto oltre;
Non ha
Più senso
Batti beccare
Con inutili
Pensieri
Fuorvianti
Legati a visioni
Quotidiane
Inquinate,
Sempre uguali,
Legate al tuo patetico
credere
Di aver ragione,
Al mio disinteresse
Che ci allontanano
L' un L'altra,
Che fanno
Di una giornata
Assolata
Una esperienza
Gelida;
Sono solo
Uno scolaro
Poco attento
Svogliato,
Che gloriosa notte
Questa notte
Rum e pupe,
E nessun
Posto dove
Rimanere al sicuro,
Dove sentirsi
Salvi;
Ma Tutto può
Cambiare,
E all'improvviso
Ritrovarsi
A sedere
In un posto
Qualunque,
Ad aspettare
Senza
Troppo chiedere,
Ne pretendere

*

Sopravvissuto

Sei sopravvissuto
Alla torrida estate
La terra bruciava
Supplicando da bere,
Sei sopravvissuto
Al gelido
Inverno
Dove il ghiaccio
Rendeva il paesaggio
Surreale
Solitario,
Sei sopravvissuto
A quella paura
Sbucata dal nulla
A prendersi gioco
Della tua anima,
Sei sopravissuto
A tutto quel sesso
Consumato avidamente
Senza via di scampo,
Sei sopravvissuto
Cercando la
Via
Per diventare te stesso
Quando non
C'era una via,
Sei sopravvissuto
Nonostante
Tutta quella buona
Sorte
Che ti rendeva
Cieco ed egoista,
Sei sopravvissuto
Brindando
Con tutti
Quegli amici
Pronti
A pugnalarti
Per un non
Nulla,
Sei sopravvissuto
Nonostante
Quei desideri
Impossibili
Mai avverati,
Sei sopravvissuto
A quei sermoni
Prediche
Ammonimenti
Religiosi
Sfiancanti
Ipocriti,
Sei sopravvissuto
Nonostante
La presa di coscienza
Della tua mortalità,
Sei sopravvissuto
Alla vita quotidiana
Pur senza coraggio
Senza nemmeno
Rendertene conto
Senza nemmeno
Rendertene conto



*

Giusto un respiro

Vedo chiaramente
I tuoi desideri,
I tuoi dubbi
Sporchi
Come
Mura di città
Imbrattati,
Le tue Convinzioni
Tanto potenti
Che
Ti tengono
In ostaggio
Nella tua mente,
Ti porteranno
Sempre più giù
Sepolto;
Dovrei
Parlarti
Ma me ne
Rimango nel
Buio.
Ricordi
Quel vecchio cavallo
A dondolo?
Sembrava
Dovesse scandire
Il nostro tempo,
Tempo passato,
Trascorso,
Sotterrato
Sotto tutto
Quel dolore
Che la pioggia
Non ha portato
Via;
Giusto un respiro
Giusto un respiro.
Sappi che
Ci sarà sempre
Qualcuno o
Qualcosa
Che ti farà
Sanguinare
In solitudine
Non
Avrà importanza
Ciò che avrai
Dato
O pregato
In ginocchio,
Se avrai seguito
Le regole del
Gioco
E tutto il resto,
Saranno alte
E minacciose
Le onde
Che dovrai
Cavalcare
Con tutte
Le tue forze
Saldo
E sicuro
Per non
Soccombere
A vivere
Una vita
Senza alcuna
Direzione




*

Dolce amico

Sono solo
Come te
Dolce amico,
In qualche modo;
Me ne sto
In piedi
Fronte questa
Finestra ,
Fuori vedo tristezza
e rancore
Aggrappati
A delle marionette
Prossime a frantumarsi;
Dovrei sollevarmi,
Sollevami
Se puoi;
Non trovo più
Una parola che
Possa descrivere
Questo gelo permanente,
E' un vivere,
Fluido come
Acqua torbida
Oh già..
Sta finendo tutto
Nel cestino dell’immondizia
Resti di cibo
Resti di me e di te
Lacrime asciugate
Dal tempo
Abiti ormai consumati
Libri dalle parole
Dimenticate,
Sollevami
Sollevami;
Butto giù qualche cosa
Che possa dar respiro,
Un risibile sollievo
All’anima
Fissa davanti
Ad uno specchio
Sporco
Dentro una casa
Vuota;
Non puoi uccidere
Ciò che non
Può morire;
La solitudine
È fantastica
Se riesci a raccontarla
Con parole
Da romanzo,
Sollevami
Sollevami
Sollevami.
Riesci a vedermi?
Potrei cantare
Se solo avessi voce
Potrei danzare
Se solo
Le gambe
Non fossero intorpidite
Sollevami
Sollevami
Sollevami;
Ho la chiave
Per uscire da questa
Prigione buia
Ma ci vuole
Coraggio
Per correre il rischio
Di utilizzarla.
È un continuo imbrogliare
L’un l’atro
E
i più cinici
Riescono ad imbrogliare
Perfino se stessi
Costruendosi
Un personaggio
Da mostrare
La fuori;
Guardiamo lontano
Ma a mala pena
Riusciamo
A sopravvivere
Su questo lembo di
Spazio
E quando
l’ultimo rintocco
Suonerà
Chi sarà davvero
Fortunato,
Dolce amico,
Se ne andrà
Senza guardarsi
Indietro.

*

Poesia

Non ho
Mai particolarmente
Amato
Guidare
Ma stamattina
È L unica
Via di scampo
Da questa insana
Condizione
Deprimente
Come la solita
Inutile
Discussione mattutina
Che mi scivola
Addosso;
Vorrei
Parlare con entusiasmo
con
Qualcuno
pazzo quanto me
Ma
Mi rendo conto
Di quanto
questo Sia ormai
Una kimera;
Sono quasi
Allo stremo
Ma devo continuare
a tentare;
Mi chiese
Se amavo la vita
Non risposi
Ma
Non credo si ami la vita,
O si odi,
Piuttosto
Si ama o si odia
Quello che ci piove
Addosso
E vi è molta
Differenza
Tra
Una Pioggerellina
Rinfrescante
O un alluvione
Devastante;
Ho fatto visita
All inferno
Assomigliava
Alla mia anima
caos,fiamme,grida...
Continuo
A guidare
Accellero
Freno
Poi di nuovo
Accellero
Inseguendo
Un nemico
Così vicino
Ma mai
Raggiungibile
Imploso
In un buco nero;
Voglio di più
Per me
Ma non
Ho altro
Che una strada
Giusta
Da percorrere
Sono solo
un viaggiatore
Di passaggio
E la
Strada
È
Ancora
Avvolta
Nella nebbia
più fitta..

*

Poesia

L'uomo odia i suoi simili
Fondamentalmente ,
Il più delle volte;
Mi dirigo in un posto
Dove sono già stato
In passato
(eppure mi è nuovo)
Dove si sogna in grande
Ma ci sveglia
Presto sudati e delusi;
È terribile la sicurezza
Momentanea
Ti ci abitui
Ci esci a cena
Come faresti
Con una bella donna
Abbassi la guardia
E in un lampo
Sei a giù
Col sangue che ti esce
Dalla bocca
Senza fiato, morente
Al conteggio finale;
Viviamo con la morte
Assidua
Compagna di
Viaggio
Col ticket
Di sola andata,
Con molte idee
Che frullano il cervello
Ma nessuna
Di veramente rivoluzionaria
Se non concepire
Il desiderio
Ultimo
Della felicità perpetua,
Che rivoluzione sarebbe
Essere Felici per sempre
Ridere
Ridere forte
Soli in mezzo alla folla
E lasciar andare
E lasciar andare;
È una fortuna
Essere vivi
Sentirsi vivi
Sentire il corpo
Vibrare
Anche quando
Tutto sembra
Precipitare
Inghiottirti
Evacuarti
Come un escremento
Putrido e puzzolente,
Ma per bontà
Divina
Alla fine
Dopo
Questo mistero
Indecifrabile
L'uscita
E' la stessa
Per tutti

*

Rifiorire

Mi hai dato
Te stessa
Amandomi
Ce speranza..
Sono le sei
Di una mattina
Già rigida
E nebbiosa
Vorrei
Continuare a dormire
Ma Devo trovare
Qualcosa da fare
Da percepire
Come parte
Essenziale
Per continuare
A camminare;
Sto uscendo
Da me stesso
Verso un
Posto
Ignoto
Impercettibile;
Immobile e perplesso
Guardo
I corpi che
Giacciono 
Sulla sabbia
Umida
E sporca
Sotto un
Cielo 
Limpido 
Tra il suono
Delle onde
Docili
E mi chiedo
Perchè?
Chi decide
E permette tutto
Questo..
Sta iniziando
A piovere
Le gocce
Si affrettano
Una dopo
L altra,
In una sorta di gara,
A giungere a terra
Dove tutto ha
Un inizio
E dove tutto
Marcisce
Si rigenera
E torna 
A rifiorire
A rifiorire







*

il giorno buono

Arriverà
Il giorno buono
Un giorno;
Ho fatto quello che dovevo
Sto facendo quello che devo
Farò quanto mi sarà dovuto fare;
Non conoscerò Dio
È ovvio,
Ma sono in un certo
Senso Lui
E comunque
Lui conosce me,
Aspetto
Aspetto
Aspetto
Invisibile tra la nebbia
Che nasconde
Il percorso,
È buffo
Il becchino
Seduto sulla panchina
In attesa del pane
Quotidiano
La musica è finita..
Come è gustosa
L attesa,
Un po come la vita
Che arde
Brucia
Simile
Ad Un falo di mezza
Estate
Tra la notte
E l alba
In compagnia
ubriachi e liberi
Da perdere
Il fiato...
Ma siamo qui
Nel caos
Nella calma
Nelle fauci
Della belva
Che vomita l inferno
più profondo
Arrancando
Dalla partenza
All arrivo,
Nudi e affamati
E si deve
Stringere i denti
Fino alla fine
Fino alla fine

*

ritrovarsi

Non è mai facile vivere
Per chiunque
Ovunque,
Che la fortuna baci
O che perfida volti
Le spalle;
Si è giovani per un po
Non per molto
A rifletterci,
I sogni confondono
Le speranze ti spingono
A non farla finita
Quando tutto
Il marcio
Ti piove addosso,
Ma spesso
La realtà è così
Deprimente che
Abbatte
A volte ti fa fuori
E dimentica in fretta.
Confusi ed ansiosi
aspettiamo qualcuno
Che ci ascolti
Che ci ami
Se può,
Che ci doni una carezza di amore
Un abbraccio
di sincera amicizia
di sincera amicizia;
Cerchiamo
Di vivere al massimo
Di volare
Rimanendo con i piedi
Per terra,
Vogliamo conoscere
Ogni cosa
Cerchiamo
Qualcosa
Desideriamo
All infinito
Quando Sarebbe
Abbastanza desiderare Dio
Cercare noi stessi
E trovarci
E ritrovarci
E ritrovarci

*

Cose, visioni, chiacchiere

Spesso le cose
Diventano parte di te
Che ti piaccia o no
E possono
Deluderti
Rivoltarti
Sbatterti a terra.
Sono circondato da bellezza
Eppure un 
Sottile strato di nero
Di rosso sangue
Avvolge tutto
Molti
Non Riescono a vederlo
Ma ho una vista
Speciale,
Sono un visionario;
Sembra 
Di soffocare
Di affogare
Nella nausea,
Mi diceva
È destino..
Poteva anche 
Dire 
È Dio?
Non ricordo
I sogni da bambino
Magari qualcuno
Si è anche
Avverato,
Chissà..
Mi ritrovo
Ad osservare 
La folla
Connessa
Smartphonizzata,
Imbrigliata,
Non ho molto
Da dire
E comunque
Non ho interesse
Per le chiacchiere,
In fondo
Credo 
Sia tutto
Un sogno
Che siano
Le più grandi
Verità
O le più
Stupide
Menzogne

*

Poesia

Sto morendo
Ogni giorno
Un po di più
Non servirebbe
Un gesto eclatante
Perfino eroico
Del resto
Non servono mai
A nulla
Cullo mio figlio
Dovrebbe prendere sonno
Mi fissa 
Tiene la sua copertina
Stretta tra le sue
Mani pure
Mi chiedo cosa è che pensa;
La notte fuori
Sta per calare
È così piacevole,
La pioggia ha smesso
Di abbeverare
Questa città inaridita.
Ho provato
A nuotare controcorrente
Sfiancato
Ne sono stato
Travolto,
Ho scavato
Ma più scavavo 
più sprofondavo
Senza trovare
Nulla di prezioso;
Sono arrivato spesso
Tardi
Portando dietro
L indispensabile
O poco più..
Ho perso,
Ora
Cerco il vuoto
Dove rigenerarmi
Me ne sto sui
Miei passi
Cercando di non cadere;
Ero nel giardino di Dio
Fui cacciato
Ero il re?
O forse suddito?
Magari ero il serpente
Chissà
Chissà







*

karma

"Facciamo un passo indietro"
Esordì così
Continuando
A fissare
Una riproduzione dei
Girasoli di Van Gogh.
Ho sempre
Creduto
Avesse capacità
Superiori,
Che potesse
Vedere al di là
Del buio,
Parlare
Al mio ego
E addomesticarlo,
Che conoscesse
La via
La rotta per l oro
Il sentiero per l inferno.
"Abbiamo mentito
Abbiamo distrutto
Abbiamo massacrato
Indifferenti
Tra la superbia
L indifferenza
La stupidità
Come se
Avessimo
Estati interminabili
Da godere,
Come se fossimo
I signori
Di un regno
Inerte,
Come se non
Dovessimo
Pagare mai il conto..
Beh mio caro amico
Sai cosa?
Pioverà merda
E la cosa buffa
È che imprecheremo
Alla sfortuna,
Come
Poveri ignoranti,
Strappandoci le vesti,
Cercando un
Perdono
Che non arriverà,
Non volendo
Vedere,
Ammettere,
Che
Il conto lo si deve pagare
Il conto lo si deve pagare"

*

artefice di nulla

gironzolo ovunque
senza un preciso itinerario
ascolto rumori
nuovi
dentro ,
in profondità,
nell abisso
sconosciuto
di me stesso
lasciando andare
ogni inibizione
bruciando
brandelli
di ricordi
crudeli,
impassibili
come carcerieri,
godo
si
sto godendo
come uno sbarbato
al primo
amplesso,
veloce
ma indimenticabile;
dovrei forse
vergognarmi?
sono libero
sono l'artefice di nulla
ho aperto
gli occhi
come mai prima
è tutto molto più limpido
ogni esperienza
va e viene
la soffro
l'amo
l'odio
la guardo passare
vivo
vivo
come mai prima
vorrei contagiarti
vorrei contagiarti
vorrei amarti
vorrei stupirti
lasciami andare
lasciami andare
sono l'artefice di nulla
e
me la godo
me la godo




*

al di fuori di me

dammi la possibilità
di sognare in grande
senza limiti
senza perchè;
cerco la mia casa
la mia donna
mio figlio,
sono un mendicante
di pace
un mendicante
di pace;
ho poco amore
dentro, oramai
lho regalato ai passanti
che ho incontrato
sulla strada
chiunque mi guardasse
con indifferenza
lho amato di più
lho amato di più;
ora esausto
ho deciso di
amare un po più
me stesso
senza paura
di essere giudicato
egoista
egoista;
la solitudine mi è stata
maestra ed amica
per molto tempo;
non avevo capito
eppure credevo di conoscere
così tante cose,
povero me..
ogni desiderio esaudito
mi ha spinto ad esaudire
il successivo
incessantemente,
allo stremo,
per poi
correre
di qua e di la
alla ricerca di me stesso
come se "me stesso"
fosse
al di fuori di me
al di fuori di me
al di fuori di me;
ora so meno cose
quelle necessarie,
i desideri
fioriscono
ma non esaudirli
è una gioia come esaudirli..
sto sognando
credo,
già,
in grande
senza limiti
senza perché.

*

Bisogno

non vi è dubbio, noi abbiamo bisogno di Dio, ma non sono certo che Lui abbia (più) bisogno di noi..

*

cedere il passo

Vorresti saper volare
Allora dovresti
Iniziare a provare;
Ho dato indietro
La mia anima
A Dio
Stavo rotolando
All inferno,
Non avevo più
Un riparo
Dove trovare
Me stesso
Un appoggio
Dove
Tener saldi
I miei piedi
Dolenti;
Maledivo il prossimo
Inconsapevole
Che quel male
Stava uccidendo me
Stava uccidendo me..
Quante prove
Deve affrontare
Un uomo
Prima di sentirsi
Al sicuro
Al sicuro?
Siamo tutti schiavi
Di quest'incessante
Rumore
Molesto
Che il silenzio
Ci spaventa
Come
La peggiore delle sventure;
Tutti veniamo da un posto
Cerchiamo un posto dove andare
Catapultati
A nostra insaputa
Sopra questa
Terra
Stuprata
E stanca
Cercando
Di andare avanti,
Cercando di non
Gettare la spugna,
Cercando di vincere
Almeno una battaglia,
Nascondendoci finché si può
Che comunque
Alla fine
Si dovrà deporre le armi,
E cedere il passo
E cedere il passo

*

L’amore è rumoroso

Ora mi dirai
Che la Divina
Volontà è compiuta
Non credo;
Stai dimenticando
Il libero arbitrio,
Siamo i nostri
Più vicini carnefici
Vittime (in)consapevoli
Delle nostre scelte
Stiamo scivolando
Rovinosamente
L'orlo del precipizio
È prossimo a manifestarsi
Sotto i nostri
Deboli corpi
Siamo spesso amici
Per puerile tornaconto
Laggiù sento
Imprecazioni
Grida
Un pianto di gioia e speranza
Dal grembo della terra
L'amore è rumoroso
L'amore è rumoroso
C'e una cura
Per queste ferite infette..
Le cupole vengono giù
Sotto i colpi della clericale
Ipocrisia
Del peso dell oro
Colpevolmente ed avidamente
Preteso
Dalle lacrime
Dell innocenza violata a lungo
Non puoi più nasconderti
Tutto corre velocemente
Tra spazio ed oceani
Inquinati
Attraverso cavi invisibili
Cavalcando incessantemente
Dolore paura crudeltà
E morte
Ovunque
Senza sosta
Senza sosta
Senza sosta
Alla nostra portata
Fino alla fine del mondo
Fino alla fine del mondo
Fine alla fine del mondo

*

ricordi di gioventù

Ok
Aveva ragione da vendere
Ero un perfetto stronzo
Non sapevo
Esprimere un minimo di
Sentimento
Diceva
"Del resto Non sai amare"
Aveva proprio ragione
Ok;
La conobbi sul lavoro
Era più grande
Divorziata
Un corpo da adolescente
Stretta nei suoi
Jeans firmati
Mi faceva fremere,
Ogniqualvolta
La vedevo
Sognavo di farmela
Mentre mi parlava di lavoro
Annuivo come un cretino
Ed intanto immaginavo
Quale mutandine
Potesse portare
Ok
Ero giovane
l amore non era la priorità
Il sesso Si,
Finimmo a letto
Ci ripetemmo più
Volte
Anche sul lavoro
Poi finii
Come tutto
Ok
Forse si era illusa
Io no
Ero proprio uno stronzo
O forse no..

*

Calzoni da jogging e scarpe nuove

Non mi ero
Alzato
Proprio in forma
Indolenzito
Muto
La luce
Passava tra la veneziane
Era languida
Come un adolescente
In avanscoperta
Infilai i calzoni
Da jogging
Poi le scarpe nuove
Uscii fuori
Un gatto
Fece per scappare
Poi si fermò
Voltò la testa
Quasi a dare un ultima occhiata
Sparì dietro l'alloro;
Camminai
Col vuoto in testa
Entrai in auto
Senza saper dove andare
Accesi partii;
L'Italia era allo sbando
L' America in bancarotta
La Cina inquinante era lontana,
La morte stava
Facendo visita a molti
E la mia donna
Perennemente depressa
buttata su un divano
ormai andato;
Guidai un pò
Entrai in una stazione di servizio
Ma nessuno che alzava il culo
Dalle sedie;
Scesi
Parlavano di politica
Come se ne capissero
Di soldi e azioni come
Fossero banchieri
Non un accenno sulle donne
Evidentemente
Non potevano capirne molto.
Feci rifornimento
Guardando nel vuoto
E loro parlavano parlavano
Dove fuggire?
Su cosa scommettere?
Su cosa porre
Un poco di speranza..
Di sogni impossibili
Non ne avevo più,
Oramai non avevo
Che
I miei calzoni da jogging
E le mie scarpe nuove

*

Il mio ometto

La luce
Fatica
A penetrare
Questa
Insaziabile oscurità
I giorni apparentemente
Felici
Sono dissolti
Tra dolorosi
Ricordi
Mi guardo
In giro
Se c'e un Dio
Credo ci abbia
Abbandonato
La menzogna
La violenza
La crudeltà
Stanno avendo
La meglio
Mi trovo
A fluttuare
Tra
Serenità
E
Sconforto
Calma
E
Tormento
Sento la rabbia
Addensare
Il mio sangue
Dovrei correre
Via
Scalciare
Distruggere
Scalciare
Distruggere;
Eccolo
Il mio ometto
Inginocchiato
Tra i suoi
Giochi
Mi lancia uno sguardo
Mi invita a sedermi
Accanto
Mi Sorride
Mi disseta
Un terapista
Senza titolo
Eppure
Si prende cura di me
Eppure
Si prende cura di me
Si prende cura di me
Si prende cura di me

*

urrà urrà urrà

mi hai plasmato
a Tua
immagine
e somiglianza
eppure
mi hai lasciato
mortale
deperibile
in un momento
impotente
contro le
mie
oscure paure;
non desidero
molto
conosco quanto basta
ed ho
quanto mi basta
ho limato
le aspettative
e alle speranze
sto dando un freno;
Viviamo
in apnea
in continuo
conflitto
con gli altri
con noi stessi,
brindiamo
ad ogni anno
che verrà
poveri inetti
festeggiamo
ogni anno
andato
che non è
che
un'anno
in meno
da vivere
immortalato
dentro
milioni di pixel
urrà
urrà
urrà;
non c'è
destinazione
se non
polvere
e
cielo;
dammi un posto
dove
sentirmi libero
sentirmi vivo
mentre muoio
mentre muoio
mentre muoio
urrà
urrà
urrà.

*

Poesia

Non ha più
senso
Il tuo
Giudizio
Ho sepolto
Il senso di colpa
Sotto la sabbia
Dicono
Potrebbe
Riaffiorare
Lo sotterrerò
Ancora
Sto cercando
Qualcosa
Di gioioso
Sembra
Sia un
Bel passatempo
Guardare
Il dolore altrui
Nessuno
Desidera più
In
Modo consapevole
realistico
L'onda spazza via
La superbia
Il saggio
È chiuso
In se stesso
Sorride
Vorrei saperlo
Fare io
Ora
Che vedo
Gemere
L innocente
Dimenticato
E gozzovigliare
Mai sazio
Alla mensa sontuosa
Il mercante
Di falsità
Arriverà
Il tempo
Fausto
Di liberazione
E ne io
E ancor più
Te
Potremo
Nasconderci
O pagare
Per aver altro
Tempo

*

Poesia

è tutto ripetitivo e piatto
voglio avere
il diritto
di sentirmi
stanco
e non dover
far finta
che tutto
vada bene
sorridere;
il mondo si è messo
in strada
traffico bloccato
alla mia destra
una paffuta giovane
è intenta
a truccarsi
sembra nel mentre
stia canticchiando
o magari
solo complimentandosi
o magari
chissà cosa
alla mia sinistra
un tizio
è immobile
sguardo sulla strada
fa per girarsi
mi scruta
gli faccio un
cenno
volta lo sguardo
torna a guardarmi
ripeto il gesto
acconsente;
non un nuovo
pensiero nella mia
testa
non una
nuova canzone alla
radio
per fortuna
il cielo
regala
ancora qualcosa
per la quale
meravigliarsi
è tutto piatto e ripetitivo
è tutto piatto e ripetitivo
Mi chiedo
quanti non
torneranno a casa
stasera
quanti
vorrebbero
ma non
hanno
quel briciolo
di sana
follia
sembra che qualcosa
si muova
cambio stazione
musica classica
torno a sbirciare
la ragazza
alla mia destra
è truccata
me non ci ha guadagnato direi
ma sorride
chiacchierando
al telefono
il tizio
alla mia sinistra
ora sembra
inferocito
picchia il volante
parla al vento
mi guarda
gli faccio
un cenno
acconsente
lui magari
non tornerà
a casa
stasera

*

Ballerai con me?

Restami accanto
Mentre
Sul mondo
Cala il sipario
Sono a mio
Agio
Tra le tue
Braccia,
Il suono
Quieto
Del tuo
Respirare
Compiaciuta
Mentre
Accarezzi il
Ventre
Colmo
Di nuova speranza
Vita;
Attaccato
Alla realtà
Sono sulla
Strada
Verso casa
Ballerai con me?
Ballerai con me?
C'e tanto
Rumore
Ed Ipocrisia
E benedizioni
Intorno
A me
Che 
Mi viene
Il vomito
Mi viene
Il vomito
Ballerai con me?
Ballerai con me?
La notte
Si sta illuminando
Qualcuno
Dovrà soffrire
Senza
Colpa alcuna
Qualcuno
Gioirà
Camminando
Sui morti
Sui morti
Sui morti
Dicono
Sia così che va la vita
Vorrei ribellarmi
Vorrei urlare
Ma sei qui
E questo
Mi basta
Ballerai con me?



*

Parole

parole che perdono
significato
non riuscirai
a comprendere
tutto
tieniti
stretto
l'indispensabile
che ti faccia
uscir fuori
indenne
da questo
baraccone sociale
dalla finzione
ed anche
dalla vita
non ti servirà
a nulla
imitare
chicchessia
chicchessia
chicchessia
stanne certo
troverai la fila
fuori
pronta
a dirti come
comportarti
cosa fare
cosa mangiare
cosa pensare
a consigliarti
da chi farti
fottere
apponendo
la croce giusta
abbi coraggio
fottili
e
tira dritto
l'errore
è naturale
ed educativo
naturale
ed educativo;
raccontami
se puoi
una storia
che mi faccia
andare avanti
per il tratto
di strada
che mi rimane,
non conosco
a pieno
l'arte del saper vivere
o la saggezza
o la verità
ma sto
conoscendo
finalmente
me stesso.

*

Campi Elisi

Guardarti
È annullare
I patemi
E l aria
È fluida
Colorata;
Riesco a
Salvare
Giusto
Me stesso
Ma non sempre
Ma non sempre
Dovrei perseverare
dovrei perseverare
dovrei perseverare;
Confesso i miei
Peccati
Lo so
Sono
Un peccatore
Ma non mi
Interessa
L assoluzione
Di chi
Non puo essere assolto,
C'è da perdere
La fede ad
Ascoltare le
Vostre ipocrisie
A guardarvi
All'opera
Incipriati
Ingioiellati;
Dio non
Ha volto
Ne nome
Ama nascondersi
Ma è dappertutto
Ma è dappertutto
(Tranne che nei templi forse)
È tutto
Frutto
Del caso
La nascita
La strada da percorrere
Fino ai campi Elisi
E benché è
Dura da digerire
Se guardandoti
Nello specchio
Smetterai di mentire
Capirai

*

poeta

e un'altro
poeta da strapazzo
se ne è andato
solo
squattrinato
ha lasciato
molti fogli
anneriti
da inutili
parole
in fila
e ricordi
dolci
c'è chi l'ha
veduto
seduto davanti
il mare agitato
con una bottiglia di scotch
e un flacone di pillole
o forse
era con la canna
del fucile
giù per la gola..
ma non importa
comunque
se ne è andato
e nessun funerale
gli è dovuto
eravamo ubriachi
mi disse
"moriamo
giovani o vecchi
chi lo sa
chi lo sa
se ti estranei
dal concetto
del tempo
non c'è da aver paura
siamo nati
piangendo
moriamo
e forse qualcuno
piangerà
questo è tutto"
e questo è tutto.

*

Dettagli

Distesa
Ascolta 
Il don Giovanni
Accarezza
La vita nel
Ventre
Madida di sudore
Il muro viola
Il quadro cubano
Il cigolio della rete
Il ventilatore 
Da un sollievo momentaneo;
Osservo attraverso
Le veneziane socchiuse
L incomprensibile
Danza delle foglie
Del noce secolare
Riparo di merli e 
Civette
Un aereo passa lassù
Diretto ovunque
Diretto ovunque
Non c'è una vita 
Non una via giusta
C'è un inizio
Ed una fine
In mezzo
Dettagli
Inestricabili
Dolorosi
Enigmatici..
Rilassati
Mi ripeto dentro
Quanta gente
Arrabbiata vedo
Guidare
Auto sempre
Più grandi
Far la fila al supermarket
O distesa ansiosa
Su asciugamani poveri
Su spiagge roventi
Gente
Arrabbiata 
Solo per non saper amare
E per non essere amata
Chissà..
Mozart è li per sempre
Senza esserci
È solo 
Questione 
Di
Dettagli
Dettagli

*

detesto

Detesto le cicale
detesto
questo meteo
sbattuto
asfissiante
l'inerzia
della calura,
agogno
frescura e temporali
celtici
da ubriacare
terre arse
disinfettate
ormai sterili
come
vecchie baldracche;
detesto
la vita
perduta
dietro
domande filosofali
di filosofi
che di vita
vera
mai ne han
vissuta,
in fondo
che ne sa
un teorico
della pratica?
Detesto
questa
dormiente
attesa
di non so cosa
che
lambisce
mascherata
enigmatica
come un assassino
che chiede
solo
di essere
smascherato
detesto
il dolce far niente
che non può
esser goduto
davvero
se non
si ha
nulla
da fare.



*

ho l’età giusta

ho l'età giusta
per darci un taglio
(ho anche tagliato i capelli)
con i sogni
ad occhi aperti
e la realtà
opprimente
fuori la mia
porta
che vorrei aprire
ma perché poi?
percepisco
l'ansia
il dramma
che continua
a propagarsi
dall'etere
coltelli branditi
con facilità
proiettili
che uccidono
due volte
abbondanza di cibo
nelle discariche
e così tanti
morti di fame
fotografati
ad uso
commerciale
dell'ego
smisurato
di falsi benefattori,
la notte incombe
dopo giornate
buie
faticose
e sarà lunga
ed insonne
per molti
ed insonne
per molti
ho l'età giusta
per smettere
di credere
a mille parole
strappate da libri
sacri
da burattinai
in porpora
il teatro si
va svuotando
di plausi
se ne son uditi
ben pochi
gli attori
se pur bravi
son sempre attori
di una pessima
drammatica
commedia
ho l'età giusta
per darci un taglio
e quello
che penso
lo tengo per me
sono un'osservatore
mi limito
a prendere
nota
mi limito
a prendere
nota




*

caseggiati nobili

non ho
confidenza
con la morte (la mia)
più di quanto
non ne abbia
con una vita
in gestazione
l'alba è stata rapida
e fastidiosa
il tramonto
sarà
lento
deprimente
in quel
sedersi
e salutare
dietro il mare
calmo
seviziato
ho paura
di
doverti
confessare
i miei peccati
come un peccatore
qualunque
prodigo
a scappare
rifugiarsi
dietro
verità
altrui
bevendo
elisir d'annata
la noia
è salutare
propizia
oramai
dietro le quinte
di questa città
dalle stelle
impresse sull'asfalto
dove
i leoni
si travestono da
agnelli
e le luci
scintillano
sopra i caseggiati
nobili
dove la virtù
non ha mai
messo piede
ed il peccato
è giusto
ripagato
reale
e le palme
dritte e
verdi
me ne fotto
me ne fotto
in sostanza
tutto è morto
tutto morirà
giusto o sbagliato
falso o reale
comunque
morirà

*

Rapinatrice


Ultima mia per questa stagione...Buona Estate a tutti cari amici Poeti


Caspita
Ora comprendo,
guardo te
la tua essenza
sexy
rapinatrice
dei miei desideri,
ascolto
le tue parole
incendiarie
vicine
eppure cosi distanti;
Resta
se puoi
corteggia il
mio spirito
irrequieto e sfuggente;
Se potessi
Se volessi
saprei come cavarmela
ora
troverei il modo
magari svanirei
dissolverei
le pene
in una manciata di terra
Vergine
umida
di pioggia primaverile
profumata
sopra la quale
passeggiare
quando l’alba
tiepida
è vittoriosa;
sto costruendo
un amore
che brucerà
te e me
cosa potrei fare se non
questo?
me ne voglio fottere
di loro
faccia a faccia
faccia a faccia
loro se ne sono sempre
fottuti di me
beh siamo pari ora
già siamo pari ora..

*

Ed ora

Mi tradisti 
Gli effetti
Mi ferirono
Profondamente
Dolore 
Vuoto
Pungente
Come
Pungiglioni
Impossibile
Da estrarre
Avevo le mani
Sporche e legate
E tu un 
Cuore non 
Domabile
Volevi amore
Libertà
E valli sconosciute
Non eri soddisfatta
Non lo ero io
Chiedevi tempo
solitudine
La morte che
Sfiorò la tua pelle
Ti rese
Umana
semplice
Non temevo nulla
Vicino a te
Non temevi nulla
Accanto a me
Ed ora?
Ora sento il
Peso del nulla
Così insostenibile
Nebuloso
Ho deciso
Di non mollare
Di non mollare
Di non mollare
continuare
Ad avere fede
Le domande
Aumentano
Senza sosta
Con tutto il loro
peso
Insostenibile
Non ho risposte
Appropriate
Pazienza
Ogni cosa
A tempo debito
Certo
Sicuramente
Certo
Sicuramente


*

Scrollando le spalle

Una nuova mattina
È sorta
Nonostante
Le notizie tragiche
Continuino ad imperversare,
Sembra che
Qualcuno voglia
Notare solo il buio
Perfino nella luminosità;
Parli così tanto
O meglio
Ogni parola
È una lamentela
È una lamentela
Forse potresti
Fermarti ad ascoltarti
Ne rimarresti sconcertato
E capiresti
Se scrollando le spalle
Me ne vado
Me ne vado;
Potresti tuttavia
Limitarti a viverla
Questa vita
Sicura solo del passato
Fugace ed imprendibile
Nel presente
Fantasiosa nel futuro;
Chissenefrega
Se i ricchi sono ricchi
Se i poveri vengono
Citati spesso
E dimenticati in fretta
Forse Dio non guarda tutti?
Ma Nutro forti dubbi
Che giudichi implacabile
Alice è incatenata
Nel suo mondo
Di meraviglie
Pagherebbe 
Per fuggire
Siamo più o meno
Vittime di pregiudizi
Custodendo 
A nostra volta i nostri
E smettila
Di far finta
Che non
Sia vero
Che non 
Sia vero
E per fortuna
Che è mattina

 

*

Aforisma

Affannarsi per la "vittoria" a tutti i costi,è rendersi schiavo per qualcosa che come la " sconfitta",ha unicamente valore temporaneo.

*

Ognuno

Ognuno urla il proprio dissenso
Per questo o per quello;
Ognuno proclama la propria innocenza
Per tutto e niente;
Ognuno ha la soluzione Giusta
ai problemi altrui;
Ognuno conosce la verità
Come se fosse possibile;
Ognuno meriterebbe di più
Solo che perde tempo ed energie ad invidiare chi ha già di più;
Ognuno se la prende con la sorte
Come se questa fosse reale;
Ognuno dice di amare davvero
Ma chi conosce il senso ultimo dell'amore?
Ognuno genera le proprie follie e chimere
Incolpandone in vero il caso;
Ognuno tenta ogni giorno di togliersi la sabbia dalle scarpe
E di trovare la giusta direzione
Oscillando di qua e di la
Come ubriaco;
Ognuno dovrebbe dormire mentre dorme e vivere mentre vive e nulla più
Senza scosse o agitazioni
Perché se la vita è un fiume che scorre,
La morte è un infinito bacino che tutto e tutti acclude a se
Prima o poi..

*

Paradosso

il suono della sveglia
il buio ancora
insaziabile
la voglia
era li li
per esaurirsi
gli anni
erano scivolati via
così veloci
da odiarli
più che apprezzarli
la solitudine
la vecchiaia
la morte
che teneva
il punto
l'amore
ormai passato
inacidito
come pietanza
lasciata su un piatto
sopra quel
lavandino
lercio
quel dolore
integrale
carnivoro
dal più
profondo dell'animo
che aveva vinto
ma che
paradosso tra i paradossi
non poteva
festeggiare
era al capolinea
senza via di ritorno
pure LUI
moribondo
ed
incredulo
già
che paradosso...

*

dateci un taglio

mi dimentico
tutte le volte
che la vita
generalmente
se ne frega
dei miei piani
dei miei desideri
ma tende
puntualmente
cinicamente
a ricordarmi
le mie paure
parlo delle
paure irreali
quelle che
il nastro
ha registrato
ripetutamente
petulanti
petulanti
che paradosso
che presa per
il culo;
sono nessuno
o qualcuno
o tutto
fluttuante
tra il sacro
e profano
tra acqua
e terra
inspiegabilmente
al di fuori
di tutto
circondato
di uomini
terrorizzati
egoisti
inutili
eppure
vanitosi
vanitosi
vanitosi
bla
bla
bla
credendo
di essere
interessanti
e primi della
classe
dai
dateci un taglio
toccherà a tutti
essere compianti
per qualche giorno
e dimenticati
prima
o poi
per
sempre
per
sempre.

*

Fronde

Non ho mai avuto
Un
"Non scegliere"
Sono
Nato fortunato io
Davvero
Tanto da non rendermene conto
Se non nel
Buio
In cammino
Su stradine
Che prendevano fuoco
Un tizio
Dal viso segnato
Ma sereno
E mani
Ruvide
(che uomo!)
Mi suggerì
Di presentarmi
A me stesso
Stringermi
La mano
Come si conviene
Senza
Troppi
Falsi convenevoli;
I sogni
Disse,
Sono quello
Che possono
Elevarti
Oppure
Stenderti
E ogni verità
E' passeggera
Fugace
E la saggezza
Checché 
Ne dicano
È riconoscere
La propria
Ignoranza
Vivendo
Con fiducia
E armonia
Anche in mezzo
Alla tormenta
Non dimenticando
Che comunque
Siamo solo
Polvere
e quella porzione
Di cielo
Che scorgi
Tra le fronde

*

Falchi e colombe

Ci siamo fatti
Così perfidamente
Pateticamente
del male
A lungo
(o forse io ne ho fatto a Te)
La terra
Si apriva
Sotto i nostri
Piedi 
Freddi
A farci vedere
L'abisso
Infuocato
Aperto a tutti
Anime
Corpi
Mentre
In alto
Falchi
E colombe
In un rituale
Istintivo ed Eterno
Tagliavano
L'aria
Tra paura

Desiderio
Eppure
Sono fiero
Sono fiero
Sono fiero
Di essere
Stato
Il tuo amante
Maledetto
Con
Nella borsa
Promesse
E pochi soldi
Con sogni
Da capire
E lacrime
Da asciugare
Che tu
Senza 
Mai aspettare
Un cenno
Asciugavi
Pazientemente
Amorevolmente
Sussurrando
Andrà tutto bene
Andrà tutto bene

*

Quello che mi ci voleva

Proprio così
Che diamine
Era ora
Ho preso la decisione
Butto il passato
Al passato
Non dico
Che voglio dimenticarlo
Sarebbe inutile
Si può dimenticare
Se stessi?
Pero' a che serve
Rimanervici attaccato
Ancora
Ancora?
Vedo me stesso
In modo diverso
Nuovo 
Quasi migliore
Dovrei sorprendermi?
Forse
Intanto lei
E' di la che
Pettina i suoi
Capelli neri come
La notte
Fischietta
La mia canzone
Preferita
Non lo sa
Ma cavolo
Era 
quello che
Mi ci voleva
Quello che
Mi ci voleva



'

*

Senso della vita

Il senso della vita? Due desideri, uno esaudito, uno no..

*

Ali di farfalla

E il fuoco si prese
Le capanne
E i corpi
E le anime 
Tutto devastazione
Lacrime
Solitudine
Eppure non
C'era posto
Per l arrendevolezza
E l odio
Il male era
Necessario
In tal modo
Che il bene
Ne smascherasse
La vulnerabilità 
Dio aveva
Perdonato
Le azioni commesse
Ma chissà se
Aveva fatto lo stesso
Per quelle mai
Azzardate
E' pur vero
Che una
Felicita' grande
Perisce
Tra le ali
Di una farfalla
Quanto un
Dolore seppur
Mite
Perdura
E terrorizza
Come un
Assassino
Nascosto
Nell ombra
Siamo 
Legati al passato
Spesso sopravvalutato
E
Speriamo nell avvenire
Che poi non e'
Che ad appannaggio
Della morte


*

Inaspettatamente

Persone come te
Se la vivono
Comodamente 
Senza perché 
Il sole sorge a mezzanotte
Attraversi fiumi
Arrabbiati
Senza voler 
Appigli
Il coraggio
E' un pugno
Ricevuto
Già a terra
Continui
Con le tue poesie
Su carta
Su sabbia
Che spariranno
Rapidamente
Eppure te ne infischi
Eppure te ne infischi
Hai creduto nel
Dio sbagliato
Quello
Dei sermoni
Domenicali
Da imminente
Fine del mondo 
Di pentimento
E di salvezza
Quando era
Meglio
Rimanersene a letto
A sentire
Il silenzio
Del suo amore
E delle foglie cadere
Sui sassi
Prima che
Scivolasse via
Scivolasse via
La curiosità 
L hai sottovalutata
Ma hai saputo
Amare come 
Nessuno
Senza mai
Aver osato
Un ti amo
Tanto per
Essere uno qualunque 
Ed ora
Hai capito
Che la fuori
Il mondo
Non ti aspettava 
No
Ma qualcuno
Inaspettatamente
Aveva bisogno
Di te

*

Giorno faticoso

Vuoi vivere una vita
Che non esiste,
Invece tuo malgrado 
Sei obbligato
A vivere
La vita
Per come e'
Cercando un talento
Che ti faccia uscire
Dal mucchio
Dell anonimato,
E non ti accorgi
Che hai un talento 
Chiamato
Te stesso.
Dio avrà il suo
Giorno faticoso
L'ultimo giorno
Cenere e lacrime
Ricopriranno
I campi 
Di grano
I treni carichi
Di bestiame
Abbandonati
Ingiustificabilmente
Marciranno
E i palazzi dei potenti
Crociati
Rei ed ipocriti
Daranno asilo
A vecchi
Pezzi grossi
Mercenari
Dall'abito
Impeccabile
Profumati come
Baldracche antiquate
E l'anima 
Data in pegno
A Lucifero 
Mentre i bisognosi
Si raduneranno
Agitando
La fame e
La disperazione
Intorno,
Inglobando l'aria
Puzzolente di
Menzogne radicate
Come erba infestante,
E la'
Ci sarà 
Da riflettere,
Da scegliere
Da che parte stare,
Da scegliere 
Se morire
O vivere
O vivere

*

Trip

La fuga
Mattutina 
Infilo i jeans
Oramai datati
Ogni strappo 
E' un conato
Di ricordi
sogni 
Di praterie
A perdita d'occhio
Strade senza fine
E cavalcate all imbrunire,
Ma erano tempi
Goliardici
Di trip
Vaneggianti;
Tutti gli eroi
Sono andati
Fatti a pezzi 
Soli
Nelle arene
Inneggianti
Belve affamate
Del gusto
Primordiale 
Lascivo
Della violenza 
E della vittoria;
Ognuno sogna
Di primeggiare 
In qualcosa,
Non c'e più 
Tabù da sfatare
Oramai;
Così vicino
A te,
Indubitabile
Come il 
Karma 
Non importa nulla
Perdere la testa
Perdere la fede 
Perdere la pelle,
Svanisce ogni cosa
Come il fumo
Da un posacenere 
Pieno 
Sopra un bancone
Vuoto 
In un bar per soli
Uomini Soli,
Rigurgitante 
Peccato
Vergogna
Emarginazione
E brama di guardare
Per il timore
Di non saper
Piu'
Muoversi
Toccare
Sentire;
Si aspettano
Risposte
A domande idiote
Mentre 
Nascondono
Tutto in fondo
All'oblio
Della loro
Coscienza
Soggiogata
Oppressa






*

sabbie mobili

Dimmi
Se aprirò gli occhi
Al cospetto
Della mia croce
Non ho imparato
Nulla dei
Loro  indottrinamenti;
ho guadato,
Rischiando
Di affogare,
Sabbie mobili
Magistralmente mimetizzate
Ma sempre
Giunto
Dove la sorte
Voleva arrivassi
Tentando di
Saltare il passato
Avendo a mente
Che cambiare
Non sempre 
E'giusto e
Proficuo
Colpendo 
E ricevendo 
Colpi ben assestati
In ginocchio
Sfiancato
Ho provato
A chiedere
Aiuto
E ho visto
Gli amici
Svanire
Come desertici
Miraggi
Mentre quello
Che credevo
Mio nemico
Curava
Le mie ferite
Ed ora
Non ho
Più brama
Ne particolare
Biasimo
Ma solo 
Una nuova prospettiva 
Una fede
Tutta da scoprire

*

Rotta

Non smetti
Mai di essere
Un grand'uomo
Te ne freghi
Sorridendo
Rimanendo 
O andando via
O annegando 
Dentro un vaso
Colmo di luce
Non ti ho mai
Visto seguire
Orme
Se non le tue
Sensuale
Irriverente
Seducente
Non hai bisogno
Di un nome
di un mercato
Di una scusa,
Ossessivamente 
Ripeti
Che si finisce
Da dove si
E ' iniziato 
Soffrendo senza
Conoscere il
Dolore;
Dici:
Prendi quello 
Che arriva 
Con distacco 
E ama
Il decadimento
Che ti fa
Saggio
Svuota la coppa
Dalle tenebre
Libera
L'esca
Grondante livore e
Disprezzo
Tra gli squali
Grassi ma mai
Sazi
e se proprio
Ci sarà qualcuno 
Che vorrà
Indicarti
La rotta
Ringrazia
E vai
Dalla parte
Opposta

*

Colpa

La lucentezza dello
Spirito
E' protetta
Da mille
Porte
Apribili da
Un'unica chiave
Speciale
Custodita 
Gelosamente;
Molte sono
Le domande
Alle quali
Non riuscirò 
A dare risposte
Mi chiedi 
Cosa voglio
Farne della mia vita
Un'onda
Giunge calma
Sulla riva
E non se
Ne cruccia
Non ho
Provato dolore
In fondo
Non e' mai
Arrivato
Ne un battito
ha voluto
Regalarmi,
Lei pianse
Di cordoglio
E dispiacere
E i loro occhi 
Mi biasimavano
Ma non me ne
Importava affatto 
Per la prima
Volta anche
Non avendo colpa
Non mi
Autodistruggevo
Nel
Senso di colpa.

*

Baratro

Anche oggi
Ho scelto
Di cadere
Nel baratro
Eppure credevo
Che ieri avessi
Deciso il contrario
Ma il richiamo
Era sottile
Un sibilo
Forse un
Falco
Una donna
O la morte
In bilico
Guardavo giu'
E osservavo la
Labilita' infinita
Vita morte
Del paradosso
Scelta non scelta
Era tutto nelle mie mani
Eppure per
Anni
Avevo creduto fosse tutto
Frutto della casualità
Di condizioni favorevoli
O sfavorevoli
Amici o
Nemici
Fortuna o
Sfortuna
Dio benevolo
Dio malevolo
Invece in punta di piedi
Sul filo del rasoio
Dio c era
Ma compassionevole
Guardava e attendeva
Una mia decisione.

*

buio

quando l'unico sollievo
è una camminata
nei boschi
con al guinzaglio
un cane curioso,
una sigaretta
tra labbra mute,
sto parlando
del sollievo
dall'angoscia della solitudine
dal dolore
che sembra così naturale
e vivo
così naturale
e vivo
dal delirio
che svuota
il cranio
e
appassisce
gli arti
da dentro,
ecco
quando quella camminata
quel cane,
che a dispetto
di tutto
sarà sempre
al tuo fianco
nonostante una vita
di rincorsa
al futuro
immaginato
migliore
ricco
divertente
passionale
libidinoso
e potente,
ecco che allora
ti accorgerai,
oh si te ne accorgerai,
che al termine
la realtà
della semplicità
è il segreto
della libertà
felice
e dell'assoluta gioia
prima
che il buio
solo per un'attimo
prenda il sopravvento.

*

briciole

i temi sono sempre gli stessi
e la mente non sono io
little boy
fat boy
hanno
vaporizzato
hanno
vaporizzato
vita
aria
cemento
dolori
progetti
negativi su pellicola
in mostra
uomini e donne
in fila karmica
cosa è che pensate?
un semplice pensiero
veicola strane emozioni?
vorrei conoscerti
ma come potrei
senza prima riconoscermi?
pretendo troppo
o troppo poco?
non ho nulla
se non il tempo
se non il tempo
se non il tempo
poche volte
mi son sentito
a mio agio
tra la gente
con la gente
un mimo da strada
senza un pubblico interessato
attento;
mi domando
il perche
si mette Dio in piazza?
lui è per tutti
ma i conti
ci si fanno
in privato
a quattr'occhi,
e credimi
lo fanno tutti
lo fanno tutti
perfino chi dichiara
fiero e beota
la sua inesistenza,
già proprio così;
nel frattempo
il pettirosso
scruta pensieroso
il balcone
immagino
si aspetti
la sua parte
di briciole..

*

quercia

viviamo tutti
liberi o prigionieri
in un
infinito braccio della morte
assuefatti
a interminabili
mutevoli ideali
e così perdiamo
di vista
l'essere ciò che è
vorremmo fuggire
ricominciare
d'accapo
ogni momento
inseguendo labili
sogni ad occhi aperti
o alla peggio
altrui successi
vorremmo essere amati
per scrostare la sofferenza
dall'anima
inevitabile
col protrarsi
delle stagioni
dovremmo saper amare
in un modo
differente
nuovo
puro
poetico
un ballo
contro il vento
sotto il sole
sotto una scrosciante
pioggia
un' Amore
che giunge giù
eterno
e qui
oltre
oltre
oltre
infinito
che stupisce
e omaggia
la libertà
omaggia
la libertà
una quercia
da radici
profonde nel terreno
una chioma fluente
che sussurra
al cielo

*

il paradiso è per tutti

L'odore acre
degli incubi
sorvola
paesi innevati
isolati
disperati;
ogni opera
naturale
o artificiale
è un'opera
unica
inconfondibile;
sono profondamente
annoiato
profondamente
annoiato
tengo la testa
sott'acqua
mi sembra
di udire
le parole di Dio;
il tempo
quale invenzione
più subdola?
sembra
un maestro
severo
mai distratto;
il sangue
non cessa
di colare
toccare terra
inzuppare lenzuoli
immacolati
innocenti;
le truppe
arrancano
sotto il torrido
sole
tra deflagrazioni
e bandiere incendiate,
la guerra
è necessaria
anche questa volta
si deve esportare
quanto di meglio,
la nostra libertà
i nostri valori
i nostri programmi
non dimenticando
la nostra morte
come avidi dei;
non c'è che dire
sono profondamente
annoiato
annoiato
annoiato
ma ho un presentimento,
debole
ma persistente
debole
ma persistente
come vento
estivo
si
sono certo
il paradiso
alla fine
è per tutti.

*

eccoli i 40

eccoli i 40
dicono sia
un nuovo inizio
me l'han detto
ad ogni salto verso
una nuova decade
e se il fato
vorrà concedermi
ulteriore credito
magari me lo ripeteranno ancora;
eccoli i 40
i giorni sono stati torbidi
solitari a volte
le notti lunghe
allegramente sexy
ma spesso
violentemente deprimenti
comunque passate oltre;
eccoli i 40
sono ancora figlio (grazie a Dio)
sono sempre confuso
ma non dispero,
credo in un Dio
aldilà delle ipocrite
fi(u)nzioni religiose
adoro le donne
il rock & roll
il sesso qua e la
una birra in compagnia
e la marmellata fatta in casa,
mi deprimono gli zoo
mi rattristano i parchi non curati
e le poesie di amore
sempre tutte uguali da sempre,
odio chi finge per farsi strada
e chi guarda la vita degli altri
dal buco della serratura
chi non tenta mai
di mettersi in discussione
e chi propina giudizi
come fossero
una pozione di sopravvivenza;
eccoli i 40
e non ho ancora
ben chiaro tutto
lo ammetto
mea culpa..

*

Fuga

Sono in fuga
ogni istante
osservo
la vita
la mia
da una
diversa
nuova
prospettiva,
a volte
ho i piedi
in una fossa
ma riesco
a rimanere
vivo
osservo
osservo
in silenzio
in silenzio
non importa nulla
anche se
il peso
è fuori
dalla mia
portata
se la tempesta
mi risucchia
devasta
e sputa via
se non conosco
una risposta
alle mie domande
sono in fuga
un passo alla volta
sapiente
meno che zero
ma continuo
la fuga;
tutto il mondo
la fuori
è un'infinita
strada
colori
odori
gioie
peccati
vite esaltanti
vite tutte simili
eppure uniche
e io non so
cosa succede
nella realtà
quindi
non mi resta
che la fuga
non mi resta
che la fuga

*

Spettatore

Se non vuoi
non farlo
non puoi arrivare
alla fine
giocando un ruolo
che non è tuo
se cadi
rimani a guardare
il cielo,
sempre così
preso
a scrutare
in basso
che hai dimenticato
i colori
dell'aria;
vuoi amare
una donna
non comune
allora metti in conto
il rischio
di divenire
folle
di divenire
folle
di soffrire
e vedertela
col dolore;
non riuscirai
a stravolgere
l'universo
e non sarà l'ennesimo libro
un cuore d'oro
un sorriso stampato
in faccia
o l'ennesima donna
nel tuo letto
a renderti
uno interessante;
chi può
dire di conoscerti
veramente?
nemmeno tu..
rilassati
ci vuole pazienza
costanza
una serie
di sconfitte
e notti solitarie
dove i pensieri
sono polvere
nell'occhio
e pugnali
assassini
e tu
semplicemente
lo spettatore
pagante.

*

quelle tue righe

mi hai chiamato
non avevo
voglia di rispondere
non sapevo cosa
dire
mi sentivo in colpa
mi sentivo in colpa;
ci vuole
coraggio per dire
la verità
In questo mondo
falso e ipocrita
è quasi da
incosciente
essere vero
si rischia
di essere messo in
disparte;
mi hai chiesto
di raccontarti
della vita
e della morte
ma non ho
esaurienti spiegazioni
da darti
sulla vita
ho timore
reverenziale
soggezione
nel parlarti
della morte;
ho letto
quelle tue righe
sofferte
quelle tue righe
sofferte
quelle tue righe
sofferte
te ne sono grato
le ho fatte mie;
non scorgo
equità
nelle gesta umane
ma sono
qui
ancora a sperare
in fondo
basta
un piccolo
gesto
e tutto
può cambiare
e la verità
ha molti
più risvolti
di quanto
ci si
ostini a credere.

*

l’allodola

le tue parole
mi rendono
fragile
abbattono
difese
erette in anni
bui
sofferenti
decadenti,
penetrano
nel profondo
la mia anima
come
lama incandescente
trafisse
l'agnello sacrificale;
ti osservo
ed è già abbastanza
ed è già abbastanza
potente e liberatoria
come una rivoluzione
scevra
dal versare
sangue,
sto rallentando
sto imparando
è snervante
sono qui dal principio
sarò qui alla fine
forse;
ho spalancato finestre e porte
ho fatto
accomodare
il giorno
la notte
l'amicizia
il fragore
di una risata
laggiù
oltre la recinzione
dove più è necessaria;
non ho bisogno
che mi rammenti
il passato
non ho voglia
di ardere
sul fuoco
del futuro
ho scelto me
per la prima volta
ho scelto me
per la prima volta
il tempo delle colpe
e del peccato
è sepolto
sotto cumuli di
macerie
mi sento
ogni cosa e niente
ogni cosa e niente
mi sento vuoto e colmo
odioso ed amorevole
vittima e carnefice
l'allodola tra i cespugli
e tu
sei tutto o quasi
sei tutto o quasi
oramai..

*

il luogo

ho guardato
il luogo
dove
sei passata
era vivo
eri viva
non ho
mai creduto
alla fine
anche quando
ti solletica
i piedi
mentre
ridi
o te ne
stai
per i fatti tuoi
a decifrare
codici
che nessun'altro
potrebbe
decifrare
ho guardato
quel
posto
un pò
come si guarda
la foto
di ritorno
da un viaggio
andato di schifo
lo senti ancora
dentro
ma
i ricordi
te lo fanno
detestare;
eri viva
ne sono ancora
convinto
passata
di là
sola
disobbediente
irriverente
sola
disobbediente
irriverente
non
più
ostaggio
di chi
diceva
di amarti
per sempre
per sempre
per sempre
ma che vuol dire?
ho guardato
quel
posto
eri passata
era vivo
eri viva
e ciò
è la
sola
cosa di
un certo spessore.

*

Giorno

me ne
stavo seduto
sulla strada
bagnata
era un
Giorno
limpido
sagace
prepotente
maestoso
poggiai
l'orecchio a terra
volevo
ascoltarne
i pensieri
i turbamenti
i desideri
ero fuori controllo
ero fuori controllo
vivo,
fuori controllo
ed il
Giorno
faceva
l'amore
con
i ragazzi
e le
ragazze
con i vecchi
e con i drogati
e con i malati
e con i pazzi
e con gli imprigionati
e con i morti
beffando
la Notte
e l'Inferno,
il Giorno
era nato
non sapendolo
o forse si
il Giorno
era frivolo
meditativo
consapevole
ed io
ero
ancora
seduto
in terra
in pace
senza
una meta
senza
compromessi
assorbendo
ciò che
a me
era destinato
il Giorno
osservava
strizzandomi
l' occhio

*

n.40

il pranzo è frugale
vino pessimo
(d.o.c.g l'etichetta garantisce)
un temporale
si prende
lo spazio
vasto
innocuo
presente
l'aria
è piacevolmente
fredda
io e te
le parole
sono
superflue
sono
superflue
le carezze
da adolescenti
uno sguardo
caldo
e poi
uno ancora
e ancora
e ancora
la lingua
smuove
sensibilità
vogliose
la mente
muove
l'universo
vorticosamente
il sesso
è una
pillola miracolosa
il tuo corpo
emblema della
natura
nella sua prova
più riuscita
perfezione
incanto
poesia
i movimenti
ascolto i fremiti
poi esplosione
complice
madida
vibrazioni
elettricità
scorrere negli arti
unione
rinascita
unione
rinascita


*

I ’niente male’

mi chiedo
quanto
di quello avuto
ti ha
reso
soddisfatto
o più
sinceramente
felice..
mi sono
dileguato
come se
nulla
avesse
più a che
fare con
me;
avevo una vita
un tempo
niente male
come
una ragazza
sconosciuta
baciata
in un bar
mentre
jazz/soul music
incantava
dolce
dure giornate;
avevi una vita
un tempo
a mille
all'ora
poi hai scelto
di sederti
accanto
il primo
uomo
melanconico
piatto
insignificanti
tanto
per conformarti;
ho tentato
di spiegarti
il mio
dolore
ardito
ci hai
provato
ma
non si può
capire
la sofferenza
altrui
anche
sforzandosi
rattristandosi
dicendo
mi dispiace
mi dispiace;
stavo
osservando
gente onesta
felice
per essere parte
di qualcosa
ancora
di incomprensibile
ma essere
e basta,
gente onesta
scherzare
sui marciapiedi
durante
feste natalizie
senza alberi
senza presepi
o lusso
ostentato
dentro
vetrine luccicanti;
quasi
respiravo
senza più
pesi
tornando
a gustare
una vita
ancora
una volta
niente male
non sto
dicendo
una
vita
perfetta
ma niente male
certo
niente male
niente male

*

n.26

c'e questo tizio
possiede
una vecchia
libreria
credo
sia un po
checca
non che
mi importi
o siano
affari miei
ogni volta
che entro
mi trattiene
raccontandomi aneddoti
di vita di una tempo
di vecchie zie
e feste drogate e ubriache
e di un mondo
migliore
lo ascolto
annoiato
giusto per cortesia
la mia ragazza
(mi piace questa parola
mi da un tono
comune quasi rispettabile)
gioca con un bambino
imitando
un aereo
penso che
potrei essere il pilota
o magari il passeggero?
il tizio
batte lo scontrino
si complimenta
per l'ottima scelta
quasi vorrei
rimettere il libro
sul
vecchio scaffale.

*

n.25

non ne percepisco
l'altezza
finchè
non mi
lascio
cadere
poi capisco
il valore
della realtà
lo stupore
che regala
la semplice
esistenza
la polvere
ha offuscato
l'iride
sangue
sulla sabbia
la cena
è terminata
mi ha lasciato
sazio
e
triste
i piatti ben puliti
è ora
di andare
è ora
di andare
voglio tu riposi
con me
stanotte
mi racconti
di saggezze
orientali
foreste
amazzoniche
sesso senza
pudore
profondamente
senza violare
i tuoi
istinti
laceri
annusando
il profumo
della
vita
che
uccide
fino
alla prossima
alba
senza luce
fino
alla prima
mente
priva
di mente
spazio
tempo
che tace
quando
il mio
ed il tuo
pianto
sembrano
addolcire
il sapore
del nulla
giorno dopo giorno
giorno dopo giorno

*

n.24

Dio ascolta i
rolling stones
ama i Beatles
come biasimarlo
ogni istante
sembra qualcosa
si dissolva
servirebbe
una
buona azione
o un
quieto
silenzio
un
quieto
silenzio
la morte
è una divertente
illusione
dice
quel
giocherellone
lisciandosi
la coda
l'amore
è
annullamento
dice lei
dopo
un
prozac
Cristo
ebbe il suo
bel da fare
tra dubbi
dolori
come tutti
tra amici
nemici
detrattori
era solo
come
appena
arrivato
aveva visto
cose
sapeva cose
noi no..
vorrei mi
parlassi
di te
nuda
provocante
iconica
irriverente
sto succhiando
dalla vita
la mia parte
o forse più
ti nutri
di vecchi
patemi
e flash
futuri
ti lavi
le mani
ma non
senti dolore
paura
chissà
che non sarai
ancora lì
se l'amore
torna a
pungere
o imperturbabile
scrollerai
le spalle



*

n.23

conosco la tua verità
vorrei fosse un po mia
dolcemente breve
come lecca lecca
mi rimangono lettere d'amore
e graffi di separazione
si è lottato ma non abbastanza
per arrivare alla vittoria
non puoi smettere ritirarti
autocommiserarti
in un angolo
avere forza in questa vita
garantirà felicità nella prossima?
forse
la menzogna è oscurità
che propaga se stessa
velocemente risucchia
tiene a fondo cancella
polverizza
ho trovato il tuo tesoro
non riuscivo a dormire
ricordo ora la forza e la libertà
messe in disparte solo per
non vivere di solitudine e rimpianti
di parole allo specchio
che annuisce tristemente
senza convinzione
del resto non riflette
che la tua o la mia
immagine.

*

n.22

giorno dopo giorno
guardo un foglio bianco
su questo tavolo antico
dove i tarli hanno banchettato
allegri e rumorosi
lo guardo
e vorrei saper scrivere in modo poetico
ma non sarei io
avere il coraggio
di buttare qua sopra
quello che sento
ma che nascondo
anche a me stesso
Ma è ciò che voglio in realtà?
vorrei svegliarmi una mattina
e sentire parole di affetto
guardare la stanza come un posto
gradito agli Dei
che ferisce dover lasciare
dove le lenzuola sul parquet
rigurgitano odori e sapori
di passione e risate
veementi
svegliandomi pensando
di aver goduto la perfezione
di esserne una parte tangibile
meglio prendersi il tempo necessario
e lasciar defluire dissolvere
l’inquieta ballata di ansie e domande
sarebbe una rivoluzione
dai mille colori
una fruttiera colma
una tela sciupata schizzata
senza apparenze
un buon inizio
con un buon finale

*

mentore

il vento mi schiaffeggia
mi intima di sorreggermi
o potrei essere spazzato via
sembra mi ammonisca
con una voce
senza un particolare timbro
come fai ad amare "a condizione che?"
oggi ti ritrovi a fuggire
chissà domani
potresti affannarti ad inseguire
e non arrivare mai
è così naturale la gioia
(fermati a guardare un bambino)
è sorseggiare dell'acqua
di gusto
in una calda sera
immagino il mio mentore
ancora là
seduto
su uno sgabello sgangherato
a filosofeggiare
pescando perle di saggezza
da una pinta scura e schiumosa
in mezzo a vecchi pescatori
tra fumo di tabacco
ed odore di torba e passato
lui sa
lui tiene in pugno la vita
da sempre
sa condividere
conosce la verità
quale che sia
lui ha saputo amare
un tempo

*

gatto col suo gomitolo

non capisco
perché continui
a lodarmi come un uomo
speciale
forse è perché hai sofferto
che pensi sia la cosa più ovvia
che tenga a galla
un corpo altrimenti morto
in mezzo a questa poltiglia
che è lo scorrere dei giorni;
pensavo agli angeli protettori
e tu eri pizzo e merletti
profumo francese
e bellezza giovanile
riesco a sentire ancora la brezza
l’odore di tutti i mari del mondo
sul tuo ventre
mentre svanivo
tra metafore e ricordi
tra scrittori ubriaconi
e fiere in gabbia
così fortemente alla ricerca
di un momento felice
che l’infelicità
diveniva dolorosamente
interminabile
avevo paura
orrore e rimpianti
ma non avevo la forza
e la schietta incoscienza
della fanciullezza
per sparpagliare il tutto
sul pavimento
forse sarebbe volata via
al passaggio
del gatto col suo gomitolo

*

n.20

ho sognato la fine di questo mondo
pace e natura
e qualche Dio
soddisfatto
si poteva essere migliori?
può darsi
eppure..
ho sognato
le tue labbra
pronunciare la frase perfetta
mi chiedevo da dove venisse
il tuo cuore
immenso
puro abbagliante
innoquo
ho sognato
di svegliarmi
completamente libero
e trovare la giusta
direzione
verso la vita
e la compassione
per i miei nemici
increduli all’angolo
gli alberi avevano foglie
vibranti
sotto la cenere
e la luce da una candela
ormai quasi esaurita
dava
un aspetto noir
ai due amanti
rimasti in silenzio
osservando
l’inverno incedere

*

libera interpretazione

puoi correre a nasconderti
o starnere fermo col sole sulla faccia
che ti incendia la pelle
piangere ridere
felicemente triste
fatti da parte
con i soli affetti
guardarti intorno
e decidere di inventarti di nuovo
dal basso,profondo e turbolento
e Lei è comunque li
al tuo fianco
al tuo passo
atroce improvvisa
chissà forse anche giocherellona
e l’ultimo istante
c’è per tutti
povero o ricco
buono o malvagio
e non è che l’inizio

*

n.19

mi capita a volte
di essere cosciente
della mia unicità “magica”
e in quei momenti
delicati ed intensi
non sento più i miei pensieri
non ho bisogno di lottare
contro il mio unico
nemico nascosto
senza volto, ma con una
voce familiare
il “dopo” è solo una parola
che gronda paura
e rassegnazione
“ora” è uno stato unico
interminabile
e saporito
sono “magico” in quegli istanti
se non fosse
che poi quella voce
torna a farsi sentire
pungente,monotona
da sopra
il suo pulpito inquisitorio
provo a dare
risposte esaurienti
ma non lo sono mai abbastanza
e così torno ad essere
uno qualunque

*

dodici rintocchi

i dodici rintocchi
mi ricordano
che sei lontana ora
ma un tempo fosti qui
potresti essere sola
ma so che non lo sarai mai
ho rischiato di affogare
nel traffico
mentre parlavo col diavolo
mi ha detto
"non lagnarti
la vita è il meglio che ti possa
accadere"
non ho gravità a volte
non ho direzione
ho tardato ad amarti
tu già mi detestavi
eri un petalo
strappato ad un fiore
incolto e felice
su terra grassa,amata
una storia a lieto fine
per qualcuno
sconosciuto come l'ombra
notturna
da qualche parte
ed io non sono
un nulla nel nulla
un universo tra miliardi
un murales anonimo
su di un muro
abbattuto

*

n.18

Se avessi una scelta
farei quella meno sensata
è così da sempre
luci,ombre sull'asfalto
passi malinconici
sotto un cielo
dipinto ad acqua
sopra questo mondo
fetish
di rose e cadaveri
ma chi può dire
di aver vinto?
appena sveglio
ho ammirato un disegno
di bambino confuso
ma maledettamente diretto
colorato di amore e libertà
è semplice la gioia
è come una fiamma che arde
conservando il tuo nome
scegliere è
come un frutto fuori stagione
a volte
un senza tetto
preso per mano
ma niente di meglio
per essere ciò che sono

*

n.17

voglio dirti tieni duro
mentre le foglie lentamente
ingialliscono e planano a terra
dove la terra odora di muschio
e supplizi passati gridano eterni
voglio dirti tieni duro
se tentano di sbiadire la tua personalità
e di infangare il tuo percorso
voglio dirti tieni duro
se ti scagliano contro
calunnie ed ingiurie
mentre sosti da solo
all'albero dell'innocenza
voglio dirti tieni duro
quando senti la fine correre
verso di te
quando l'aria sembra schiacciarti il petto
ancora vivo
odo libertà tra i fruscii candidi
e i suoni notturni
odo compassione e fratellanza
riecheggiare tra i letti sofferenti
odo speranza e salvezza
sussurrata dalla croce
voglio dirti tieni duro
tieni duro

*

piccola non avere paura

Piccola non avere paura
ho passato la notte
girando per le strade
tra fuochi di battaglie
e grida di rabbia
laggiù al sicuro
mezzi uomini
dilettavano le loro carni
tra sesso e potere
falsità e parole abusate
tra Bibbia e Costituzione
calpestate e denigrate
predicando sacrifici
vogliono i tuoi soldi
forse il tuo sangue
mirano alla tua anima
ma non sempre si
può prendere ciò
che si bramaPiccola non aver paura
c'è di più
c'è libertà aldilà
di quei muri alti
e non sarà del vecchio
e arrugginito filo spinato
a fermarci
c'è un pianoforte
pronto ad incantare
c'è tempoin abbondanza per tenere
la testa alta
e chissà mettere le ali
ci sono fiumi a sufficienza
per dissetare ogni terra dimenticata e straziata
e distanze abissali
che non possono dividere
e folle gioiose
ovunque tra inni e
speranze immutabili.

*

Cappello

il corpo è una caravella
naufraga tra onde
troppo alte
destino segnato
servirebbe un timoniere esperto
sto cercando me stesso
così in profondità
che perdo la cognizione
del tempo e dello spazio
non sono un detective
e non ho più
voglia di pensare
a cosa fare domani
assemblo non proprio
convinto
pezzetti
di piccole cose
una sorta di puzzle
per afferrare
quello che dicono
sia la felicità
pura,primordiale
certe volte
tutto è
privo di odore colore suono
e poi ci sei Tu
che parli col quel modo buffo
ma dici sempre
cose sensate,mai scontate però
vorrei descriverti a Gesù
ma sei come un sogno
una highway californiana
tra il Pacifico e il deserto
potrei non trovare le parole giuste
forse rischierei
di distorcere l'assoluta
fragrante bellezza
la perfezione sublime
composta
che ha un cappello vissuto
lasciato sul letto.

*

n.16

comunque vada
una vittoria
c'e per tutti
chi può esimersi
da quanto è scritto?
abili giocolieri
o maghi da quattro soldi?
mia nonna
diceva sempre
"non guardare indietro
non darti pena
per le parole degli altri
e guarda dove metti
i piedi sulla strada
della TUA vita"
e si che lei
conosceva il mondo
da dietro la sua Singer
giorno e notte
quei movimenti precisi
quel rumore tristemente sordo
quella beata solitudine
creativa;
me ne rimarrò seduto
a guardarti
a non far nulla
senza sognare
o piangere
ad emozionarmi
quello sì
perchè non c'è nulla
di meglio che emozionarsi
per la bellezza
e tu sei bella
come quei ricami
su stoffa pregiata
di mia nonna



*

quando sarò morto

quando sarò morto
fa che ogni lacrima
non tocchi terra
quando sarò morto
festeggia
prchè tutto procede
sulla via reale
in un modo o nell'altro
quando sarò morto
salutami come si conviene
ad un pellegrino
di ritorno a casa
dopo un viaggio
intenso e gustoso
quando sarò morto
chiudi bene
la porta targata passato
dietro le tue spalle
quando sarò morto
non elogiarmi
in fondo i morti
sono tutti grandi uomini
quando sarò morto
metti sù un buon pezzo
rock & roll
quando sarò morto
dimenticami
come uno slogan da corteo
buono solo per un giorno
quando sarò morto
brucia il fantasma
con l'abito elegante
quando sarò morto
ricordami per il primo giorno
e non per l'ultimo.

*

mi fai bene

si mi fai bene
non è male
no..
riempi di semplicità
quei
momenti
dove il vuoto è
aggressivo e struggente
hai preso in prestito
forse rubato
solo perche volevo
la mia parte di amore
e un pò
di sole sulla pelle
taciturna e discreta
come il mare
adornato ad autunno
mi fai perdere tra
pensieri che non conoscevo
ottimismo e speranza
seguiamo tutti
sentimenti misteriosi
vorremmo
disseppellire tesori
mai trovati
chissà
abbracciando
un mondo illuminato
ed agghindato a festa
lo so sto blaterando
ma correndo
da te

*

stella cometa

Lasciami un pò di luce
in questa lunga notte
non puoi festeggiare
l'entrata in Paradiso
senza aver dato prima
una sbirciata all'Inferno
perchè sembri
non essere mai stata amata?
eppure
da qualche parte
un'uomo avrà il suo bel da fare
nel tentativo
di dimenticarti
l'amore è
una specie di stella cometa
tiene sospesi col naso
all'insù
brucia e si dissolve
ma poi
eccone una ancora
un nuovo inizio
un nuovo intimo desiderio
e tu
non guarderai più
alla fine del mondo
affogavo credo
nel dolore e nell'impazienza
troppi interrogativi interiori
pochi sguardi fuori
in alto
verso
l'intoccabile orizzonte
sei giunta
danno e rimedio
libera e rara
come spiaggia innevata
pochi sanno ammirarne la bellezza
e l'incanto
me compreso
a volte..

*

n.15

il pensiero di
starmene seduto
da qualche parte
vecchio
intorpidito
dentro quattro mura
incolori
intrisi di dolori passati
dove il vento
non torna
dove la pioggia è una vista
deprimente
dove la luce
è un ricordo,
è una pena
ben maggiore della
stessa morte
forse disonorevole
quanto la schiavitù;
cosa cercare
adesso
per non detestare
il domani?
non ne ho idea
francamente
i desideri
sono finiti in frantumi
polverizzati
e spazzati via con cura
da questa realtà
dove le tracce del passato
riemergono dall'animo
potenti e pesanti
e Dio
cercato ed implorato
se ne stava silenzioso
in disparte
quel tempo passato
quando
sarebbe stato meglio
guardare il mondo
non con i miei
occhi

*

n.14

lacia che io ti mostri
un luogo
dove l'amore
consuma
ogni pena
dove la terra
è sacra
venerata e protetta
dove l'odio è stato sepolto
dove l'uomo
è grato
aldilà di ogni
lamento
dove l'essere
è prezioso
più
dell'avere
dove
non è importante
il punto di arrivo
dove lasciare andare
non è
una sconfitta
dove il bisogno
è condivisione
e fratellanza
dove il mio Dio
e il tuo Dio
si completano
e uniscono
in un
unico Dio

*

n.13

sì forte con i forti
debole con i deboli
quando il mondo
sembra collassare
dentro il vuoto
quando lo spazio
è così buio
da immergere anche lo spirito
più lucente
quando la musica
è interrotta
da grida di dolore
ogni lacrima che cade
è una deflagrazione
interiore
sì forte con i forti
e debole con i deboli
dove ogni parola
è conforto e speranza
quando ogni uomo
che incontri
può essere il migliore
amico
mai avuto
quando sembra
che la terra imploda
sotto i tuoi piedi di argilla
si forte con i forti
e debole con i deboli
niente
è per sempre
tutto si perfeziona
tutto muore
e tutto rinasce
il tempo è solo finzione
e il paradiso
è in ogni dove
se solo non ti ostinassi
a non voler
guardare
oltre




*

non puoi andartene

non puoi andartene
non ora
non sono pronto
non riesco a toccare terra
non riesco a piangere
non puoi andartene
non ora
dannato tempo
rivolte e confusione
perversione e cenere
dannato tempo
dammene di più
ho così tante cose
da mandare per il verso giusto
cosa è la vita?
un cappio in attesa
appeso su di una
quercia immortale
non puoi andartene
non ora
perché sappiamo
solo disprezzarci oramai?
posso riemergere
da queste acque gelide
agitate
districare i pensieri
dire cose sensate
che sempre
avresti voluto
ascoltare
fluttuo tra la
coscienza e l'incoscienza
tra Dio ed il vuoto
prendendo a calci
l'ego
amorevolmente
non puoi andartene
non ora
senza più
emozioni e dolore.

*

andare avanti

Si deve morire
e questo è quanto
a volte
capita
anzi spesso
che me ne dimentico
e allora
felicemente penso
a tutto e niente
galleggio tra il nulla
e la noia
fregandomene dei minuti
che corrono sull'orologio
quasi come fossi
l'unico
in cosa nemmeno
mi è chiaro
ma l'unico
poi mi ritrovo
a dover far i conti
con la realtà
ed allora
la morte torna ad accomodarsi
davanti a me
la vedo li che
interroga senza far domande
ma è come se dicesse
"vuoi muoverti o credi che ho tempo da perdere io?"
beh potrei
ma la paura è come
un bavaglio
troppo stretto
è la scusa
contro l'andare avanti
e rimanere
concentrato
nello stupido
tentativo
di modificare
il passato
che in fondo è l'unico
tempo conosciuto
e spesso
bene o male
piacevole
anche nei ricordi dolorosi
però cazzo
nemmeno io
ho tempo da perdere
a pensarci bene..

*

esule stanco

fuggiva da ogni posto
riuscisse ad arrivare
esule stanco
come impazzito
chiuso tra quattro
mura cadenti
languiva lo sguardo
attraverso veneziane
sghembe
una flebile luce mattutina
rischiarava quella stanza
povera ed onesta
la mediocrità era sovrana
pungente e fluida
la fuori
la percepiva dolorosa
come un pugno
in faccia
era fuori la sua porta
pronta a derubare
insaziabile
meschina
che fare?
continuare ad essere pazzo
creativo e giocatore
senza cedimenti
o paure
come ognuno di noi
aveva i suoi demoni
immersi nell'oscurità
ad occhi chiusi
cacciatori di anime leali
e buone
fuggiva da ogni posto
cercando Dio
in quelle
Chiese ornate
a festa
dai confessionali
austeri e cupi
con predicatori
guardoni appassiti
ma Dio era fuori
rotolava tra le masse
osservandole senza giudizio
silenzioso
fuggiasco
anche LUI





*

il terrore

il terrore è vivere questa vita
che vira su se stessa
fino a giacere esausta
il terrore è non sentire più
il sole riscaldare la faccia
in una limpida giornata autunnale
il terrore è non riconoscere
più la musica che un tempo
ammorbidiva l'angoscia
il terrore è alzare gli occhi al cielo
e non vedere più l'azzurro
il terrore è aver gettato
l'occasione perfetta
in cuore morente
il terrore è non riconoscersi
più allo specchio
che sta lì immobile a fare domande
il terrore è vivere i ricordi
struggendosi finche è abbastanza
il terrore è assuefarsi al male
il terrore è scrivere senza aver nulla
di interessante da dire
il terrore è non cogliere Dio
nel bene e nel male
il terrore è accumulare senza condividere
il terrore è starsene qui,
sopra un foglio a righe
ma meglio che niente
dopotutto

*

ho visto qualcosa

è cosi calmo li fuori stasera
mette buon umore
un suono prossimo
pertinace
di una accaldata cicala
ho visto qualcosa
una ragazza gracile e graziosa
tenere con disincantata
affettuosità
la testa del suo giovane
innamorato
mirando le stelle
dandole forse qualche
improbabile e buffo nome
ho visto qualcosa
l'amore spontaneo
inatteso come una vincita
quell'amore intenso
come un urlo liberatorio
l'amore primordiale
che ti trafigge per l'eternità
ho visto qualcosa
l'amore sottomettere
la tirannia dell'ignoranza
e gelosia adulta
l'amore lasciare il passato
svanire come bolle di sapone
ho visto qualcosa stasera
ho visto la semplicità
ho visto
l'amore imprigionare due anime

*

sto vivendo

sto vivendo la mia vita
giorni candidi
lenzuola profumate
stese ai fili
della dirimpettaia
vecchia e cordiale
giorni oscuri
assenza di fantasia
di voglia
cornici senza tela
ruscelli in secca
sto vivendo
questo che chiamo
il mio fardello
donato
da due individui
amanti e complici
ignari
sto vivendo
quanto mi spetta
credo
consapevole di poco
diffidente di ogni cosa
ricolmo di pensieri
intricati come cespugli
sto vivendo
su di
un'altalena che nessuno
spinge più
per elevarmi
sto vivendo
ammirando la ruota
che gira
senza tregua
cercando di
non esserne
travolto

*

Le cose accadono

Le cose accadono
di continuo
visibili o meno
spesso nemmeno le percepisci
ma accadono
non vuoi
ma accadono
indipendenti da tutto
sei che ti chiedi
perché è così
mentre lotti con te stesso
mentre lotti per il tuo posto
mentre incontri la donna della tua vita
mentre mangi da solo
guardando il sole
che se la ride superbo
o mentre sei che
giudichi il passato
incasinando la mente
come se avesse senso
ed intanto tutto fluisce
senza sosta
fregandosene di te
tanto quanto dei regnanti
dei devoti o dei profani
abbattendo muraglie invalicabili
bruciando ipocrisie e vanità
uccidendo innocenti e colpevoli
acclamando miti di passaggio
rivoltando società
amando ed odiando
brandendo con furia
cieca l’ascia
mortale
su ogni vizio o virtù

*

n. 11

quanto riesci ad amare
durante la vita?
forse troppo, o magari troppo poco,
ci si sforza, ma a volte è
come correre dietro
una locomotiva a pieno regime
non puoi farcela a raggiungerla
è la che corre e svanisce
l'amore è pace ed inquietudine
tra le braccia di nessuno
in una sera triste e fredda
una strada dalle mille luci
scintillanti verso il posto
sognato
se non poi renderti conto
che era tutto un bluff
l'amore è un orgasmo
che avresti voluto trattenere all'infinito
ma è arrivato di colpo
lasciandoti esausto
l'amore è una lacrima
asciugata prima di toccare il suolo
l'amore è starsene a sognare
che arrivi il tuo momento
fissando il firmamento
brillante e menefreghista
perché tutto è come deve essere
tutto è sempre troppo scontato
non l'amore

*

fotografie

guardo vecchie fotografie
ingiallite
impolverate
catalogate con cura e passione
mi guardo appena nato
poi bambino, adolescente
ragazzo inquieto
sorridente a richiesta
come un attore
o un circense
e poi ecco fotogrammi
di un uomo
con lo sguardo fuori obbiettivo
sono io
in questi quasi 40 anni
di scoperte
di amori
di pianti
di gioie
di illusioni
di fregature
di odio
di rabbia
di feste
di sballi
di speranze
di dolore
per lo più.

*

Per un pò

per un pò
ho creduto di averti
forse stordito
da quegli
ipocriti rari momenti
di passionevole giubilo
a volte è cosi
giusto sbagliarsi
trovare l’occasione propizia
per guardarsi aldilà di
ciò che si ostenta
agli altri
come un circolo
vizioso
prendi e getti via
sazia e paga
vuota e falsa
libera forse
ma
soffocata dall’apparenza
che strangola
come un cappio invisibile
il silenzio potrebbe
rendere vigore
ad un animo traviato
un candido battesimo
senza religione
ne predicatori
peccatori
auto assoltosi
ma non sei che tu
prenderti o lasciarti
è il medesimo
doloroso e afrodisiaco
azzardo

*

n.10

chi sei tu
che continui
ad interrogarmi dentro?
farfugli così tante parole
da ubriacarmi
non che puoi far male
più di così
forse potresti uccidermi
la vita è la parte più difficile
da portare in scena
provo a fare del mio meglio
ma non accade nulla
può l'amore
essere un dolore necessario?
non ho che una vita ed una morte
da salutare
è un totale casino
a volte
una battaglia senza vincitori
una flebile fiamma
lasciata estinguersi su una spiaggia
alle prime luci dell'alba
di un lunedì qualunque
una corsa dove qualcuno
insistentemente mette barriere
sempre più alte
un'inflessibile eterna
disgustosa voglia di mettere alla prova
uno spirito
che non possiede un corpo
e non conosce
la via che lo riporti a casa
ed eccomi qui
che cado ai tuoi piedi
forse perdente
ma quanto a lungo
ancora dovrò aspettare
per un miracolo?

*

n.9

non un esitazione tra lo sguardo e il desiderio
come una falena attratta dalla luce viva
labbra colpevoli incendiarie
si incontrano
mentre il cosmo è li
imponente e guardingo
un ragazzo e una ragazza
sensi brividi che tengono vivi
voglia di elevarsi
al di sopra
gli occhi si chiudono
silenzio
evasione
un ragazzo e una ragazza
tutto è perfetto.

*

n.8

hai aperto gli occhi
quella mattina di rosso consunto velluto
agghindata
grondava disprezzo
pronta a guardare la realtà fissa negli occhi
come una cosa qualunque
stoica hai percorso quelle strade
ora brillanti e pazze
ora tenebrose e nebbiose
immobili come vasi vuoti
sei saltata sul primo treno
fantasma
diretto verso nessun posto
ad ogni sgangherata stazione
con pensiline dal gusto vintage
murales e imprecazioni
forestieri spaesati e sudati
attendevano indicazioni da capi stazione
troppo svogliati e monocromi
per rispondere
andavi cercando qualcosa
col quale dissetarti
saziarti da quella fame di vita e scoperta
di fede e risposte
circondata di gente in continua sfida
competizione
erosi dall'invidia
eri dannatamente sola nel mucchio
per dibattere
con chi non volevi vedere
ma sapevi li
a tenerti compagnia
in silenzio
vincente
qualcuno di vagamente
somigliante a te

*

n.7

è tutto così vacuo
tutto così labile
quasi senza un senso compiuto
limpido che regali
un mínimo di gioia
si viene al mondo
si vive così poco
non sapendo cosa fare
dove aggrapparsi
nei momenti di deriva
a volte è arduo
e doloroso riconoscersi
alcuni vorrebbero farti vivere
a modo loro
altri insegnarti cosa essere
e cosi ti ritrovi
in una continua
apnea
fuori dall'acqua
tra speranze desideri e sconfitte
imbroglioni e predicatori
neonati e cadaveri
cercando un Dio nei templi
nei libri
perdendolo di vista
tra le mani abili e callose
di un vecchio calzolaio
sono il mio Re del resto
l'unico ed ultimo
che mi sia rimasto


*

n.6

se ti giri
e cammini via
non dimenticarmi
ci siamo arresi
deboli e incoscienti
avrei voluto
capire dove andare
avrei voluto liberarmi
dei dubbi e delle paure
e correre
scomparire sin ad
adagiare in silenzioso
riposo
la mente su quei
versi senza tempo
scritti tra il fragore
della solitudine
forti e taglienti
da tener sveglio
un uomo che muore
non riesco più
a guardare questa faccia
riflessa allo specchio
che tenta di rilevarsi
ma non può parlare
a l'uomo invisibile
ma so
che tenterà
ancora ed ancora
in fondo chi può
rimanere nell'ombra per sempre?
Eccomi non ho fretta

*

n.5

capita di ritrovarsi
dopo molti anni
alle otto di una
afosa e grigia
mattina di estate
e mi fa:
potrei ancora essere qualcuno
potrei perfino essere il migliore
potrei essere amato di nuovo
potrei essere sicuro di me
potrei essere interessante
potrei superare ogni disperazione
potrei rimanermene in silenzio
potrei perfino vivere due volte
già fratello potresti
magari iniziando ora

*

n.4

Non è un buon
modo di tirare avanti
ciecamente
rimanersene in silenzio
voltarsi
lasciare fuori
dal proprio giardino
fiorito anche in inverno
una vita che va alla deriva
invochi l’altissimo e poi
te ne resti a perdere tempo
chiuso nel tuo
voglioso perfezionismo
chiedi di essere amato
poi lasci che l’amore
si confonda con la folla
vorace e senza più illusioni
in una fredda
domenica mattina
usi metafore
quando potresti essere
rude e convincente
non chiedi consigli
ma in fondo cosa sono i consigli?
avanzi sotto il tavolo
di sazi pagliacci
vuoi tanto senza rinunciare
a qualcosa
il sole tramonta dietro
le gioie e i dolori
di tutti
basta che guardi a fondo
e ti accorgerai che una
prostituta è sempre
una donna
con molto talento
poca fortuna
e zero possibilità
e che lo spirito
questo spirito
non morirà mai.

*

n.3

Mi sento ferire dentro
Cristo mi chiedo
quale è il piano
sopra le nuvole?
Dove va a dormire il vagabondo
stanotte se le stelle cadranno?
è un tormento iniquo
tu conosci me le mie paure
le mie mancanze
i miei difetti
le mie speranze e le lacrime
tanto pesanti
da frantumare le pietre più dure
travolto dagli eventi
mi osservi spero
intento a rivoltare me stesso
masticando la tortura
invocando una benedizione
pregando per la salvezza
tentando di don perderti
cercando una strada
che porti nel posto giusto

*

Incertezza

Mi manda fuori di testa
cado in un torpore
mistico
dimentico tutto quanto
potrei essere un orso
un tricheco
anche un coyote
Il cielo di nuvole imbandito
cade in frammenti piccoli
dentro il mio ego
fuggo e torno
provo ad alzare
il volume della musica
incoscienza vuoto
non ho un appiglio
un remo amico
vorrei dar un volto
a questo tumulto
prigioniero
che percuote metodico
come un fabbro
speranza
la mia più grande forza
la mia più temuta debolezza
in questi ciechi
momenti dove
tutto sembra perdersi
tra i tigli scossi dal vento
dove le poche certezze
sono fogli che qualcuno
ha cancellato
dove i perché
sono tempeste di sabbia
dove le risposte
ingoiate e perdute tra le grida
di pagliacci muti
sono infaustamente
nell’oblio dell’incertezza

*

n.2

puoi addolcire
il veleno ma
non ti farà sentire meglio
non puoi pagare
per rimanere vivo
non puoi alzarti
senza prima strisciare
poco alla volta
la zingara continuerà il suo viaggio
la rabbia avrà la sua fossa
e l’aquila punterà
una nuova preda
planando inarrestabile
vivi un sogno che terminerà
dentro una tazza
di pessimo caffè amaro
e l’orrore della guerra
sarà ancora presente tra le news
tra un biscotto farcito e il
dentifricio sbiancante
polvere povertà bombe
morti e bandiere
su feretri troppo giovani
orfani e vedove
e i fiori dentro il vaso
appassiscono
e questo è quanto

*

n.1

Sono a lasciarmi
scuotere trafiggere
da emozioni liquide
fusioni metalliche
che lambiscono
questo incessante
monologo interiore
di pensieri immagini
foreste in fiamme
a volte
tsunami oceanici
sono a guardarmi
allo specchio
a sezionare il passato
ad immaginare il futuro
a perdere il presente
mentre freddi
temporali
si riversano
sulla città
che si erge
in lontananza
dove qualcuno
sarà tra braccia
di femmine magiche
a perdere l'anima
altri in preda
ad una solitudine
tanto amica da uccidere
agguati
fiere dell'abbondanza
straccioni
fuochi pirotecnici
lenzuola ricamate
forse qualcuno
è in preghiera
per la propria salvezza
taluni magari
confessano
i propri desideri
inconfessabili
sto pensando troppo
lo so
forse dovrei smettere
o no..

*

è così che va per tutti

scegli oculatamente
cosa credere
sappi pesar bene
cosa dire
poi lascialo fluire
docile come
un fiume
tra le vallate
soleggiate;
impara a
guardare negli occhi
amici e nemici
guida senza sosta
fino al TUO traguardo
pazientemente annusa
l'odore delle sconfitte
sapientemente gusta
il sapore delle vittorie
sappi aspettare con fiducia
sappi risollevarti con speranza
dopo ogni caduta
è così che va per tutti;
un giorno vivi
un tempo muori
qualcuno piangerà
qualcuno altro brinderà
non turbarti
non affannarti
non dannarti
è così che va per tutti

*

Il sole se ne frega

Tutto quello
che ho sempre creduto
Vivere e morire;
stare dritti
davanti uragani
devastatori e rinnovatori,
sotterrare le armi e l’odio
e raccogliere i frutti miracolosi;
forse
avresti potuto
impedirmi
di sognare
o di perdere tempo,
forse
avrei potuto
abbassarmi, inginocchiarmi
biasimarmi,
Per cosa poi?
Il sole comunque se ne frega,
gli uccelli migrano
alla fine della festa
la pioggia scorre
tra i palazzi e gli oceani,
Io me ne sto qui
ad elogiare un nuovo giorno
che scivola
sulle occasioni
perdute,
col pensiero
di poterti trovare,
a desiderare nuovi
versi migliori di questi
ed accorgermi
delle piccole cose,
ma in fondo poi
Il sole comunque se ne frega.

*

mazzo di carte

è nel momento
della fine
che l'inizio
sembra così
vicino e rumoroso,
ogni profumo
sembra più intenso
ed ogni tatto
è un fendente al cuore
una nodosa verga
brandita con forza
a ricordarti
che la vita
è stata un gioco,
un mazzo di carte
mescolato abilmente,
a volte è toccata
la mano vincente
altre si è
dovuto barare
spesso si è dovuto
passare,
nel frattempo gli alticci
Dei se la godevano

*

Questa notte

questa notte
che giace languida,
è per chi ama
senza paura
senza colpa
senza pudore,
per chi
cade in solitudine,
per chi sa vivere
ed esprimere
emozioni pure,
per i furbi
e le puttane,
per giovani
impazienti di
prosciugare la vita,
per chi non si arrende,
per chi ha il coraggio
di mostrare
le proprie debolezze,
è per l'artista solitario
autodistruttivo
e sconosciuto;
questa notte
è per Te
che hai ancora fede
e visioni irrequiete,
colorate,
che sussurri
parole poetiche
a costui
che detesta il mondo
e ascolta musica
al tramonto
infuocato e romantico,
col
pensiero di lei.

*

E’ come

è come
una palla
lanciata sul muro,
è come
scrivere
senza riflettere,
o scopiazzare da questo
o quello scrittore,
è come lasciare,
partire
senza destinazione,
è come
buttarsi per primo
sulla pista
quando la musica parte,
tuffarsi
senza saper nuotare,
tirar una boccata
da una sigaretta,
è malsano
ma dannatamente piacevole,
è come
essere lodati
avendo sbagliato,
ridere
senza motivo
e non fermarsi,
lustrare scarpe,
sognare
e fare incubi,
è come
una grandinata estiva,
è arrendersi
ma non aver perduto,
è come
una vecchia polaroid
nella scatola dei ricordi,
questo
è come
credo,
essere me.

*

Porte

Quante porte ho aperto?
una che fosse giusto farlo,
magari
nel regno a venire;
spesso biasimato
per non aver detto
la cosa giusta;
e quale è poi
la cosa giusta da dire?
Forse avrei dovuto
parlare
con i loro
toni alti,
altolocati e saccenti,
lucidare anelli,
stringere mani
sudate,
non per il duro lavoro,
baciare sacri simboli
di falsi moralisti ;
così forse
avrei potuto
dire cose sensate
ascoltate con falso
interesse,
tra sorrisi
di vera approvazione,
vivere tra
ambiziosi senza
vera ambizione,
bere l'elisir
del perdono,
ma odiando
me stesso.



*

Show

Sono stanco di
fingere saggezza
ed avere
una risposta a tutto,
non la ho
e non voglio sapere;
potremmo essere
la generazione futura,
magari conoscere
qualcuno di veramente
felice
e sapere come si sta;
potremmo incontrare
qualche animo puro
o sacro
che apra il cancello
della nostra gabbia
chiamata passato,
così asfissiante
che toglie
ogni possibilità
di afferrare il presente,
ed amarci, semplicemente,
prendere in prestito
un sorriso
da una nave che salpa,
e magari pregare
perchè questo
show
abbia un lungo
applauso finale.

*

relitto

Si dissolve in un baleno,
attratto dall'oscurità,
inghiottito
come un relitto
nei bui fondali,
e non fa che
ferire
ancora e ancora;
Provi
a respirare,
sai che dovresti
per non perdere,
sai che fa male,
troppo male,
ma non riesci
a non vedere,
a non pensare
di chiudere
svanire
come un
brutto ricordo,
un fottuto
incubo
che in fondo
è lì
padrone dell'animo.

*

Viaggio

Chissà
se hai mai ripensato
al nostro ultimo viaggio,
macchia di colore vivo
su di una tela
oramai sbiadita,
impolverata;
il mare
spesso in burrasca
sembrava
proiettare su sè
le nostre liti
prive di odio,
ma gonfie di
accecante tristezza;
i giorni della fine
cavalcavano
a briglia sciolta;
ricordo i km
su strade
a picco sul mare,
tra pini marittimi
e vegetazione spontanea
senza vita,
il tuo tamburellare
sopra la musica,
e i tuoi sorrisi
mentre mi accarezzavi,
esausto per il caldo
e per la strada;
eri sexy
in quegli abitini colorati,
il cappellino militare
con la visiera abbassata,
giocando a fare la diva;
Dio ci tollerava,
ma ci aveva
voltato le spalle
presumo;
il mondo poteva bruciare,
l'infinito celebrarsi,
niente di meno
niente di più,
di un agrodolce
viaggio di addio.

*

in Veranda

Mi piace stare
seduto in veranda
al giungere
del tramonto,
da qui
riesco a vedere il mare,
quasi ne sento
l'inconfondibile
profumo,
e quando il sole
scompare dietro
la collina alberata,
le luci si accendono
nelle case,
le tavole imbandite
suppongo,
la TV accesa,
ed il silenzio
tra i commensali
a graffiare le mura
ad uccidere
quel che resta
di un anima
folle e viva;
povera gente
penso,
un giorno
saranno polvere
tra la polvere,
del resto anche io,
e non so se ho
più paura
o più noia
in questo momento,
ma del resto
ci si deve pur
togliere di torno
prima o poi,
e fortunatamente
da qui
il mare,
sarà comunque
sempre una
vista meravigliosa.

*

Animo libero

E' stato come
tornare a respirare
liberamente,
sentire le ossa salde,
la pelle distesa,
il cuore docile;
ti ho incontrato
vecchio mio,
ancora
sereno e sorridente,
come in quelle
belle fotografie
della scuola
quando eravamo
ancora
padroni del nostro futuro,
un po diavoli
un po angeli;
è vero
che quando si incontra
un' animo
felice,
totalmente libero,
non puoi che esserne
travolto
come da un torrente
di alta montagna,
in piena,fragoroso,
ma non puoi affogare,
la paura non è
che una bugia
smascherata,
derisa
e perdonata,
puoi solo
abbandonarti fiducioso;
è così che feci..
non sempre
si ha quello che si
desidera,
ma costantemente
si riceve
quanto di più
si ha bisogno.

*

Aquiloni

Sono arrivato
dove il destino
mi stava aspettando;
il percorso
è stato incerto,
strade come raggi di luce
ma spesso buie e pericolose;
a volte
il cammino
è stato gustoso
come labbra di miele
a volte amaro
come
un privilegio rubato;
ho atteso ansioso
al suono
della marcia nuziale
tra calle
e drappeggi azzurri,
ho atteso ansioso
da estranei colti
ed incipriati
la parola fine;
molti gli amori
volati
come aquiloni
tra il cielo
in tempesta,
sembrava uno
scenario onirico;
se solo avessi avuto
i suoi occhi,
il suo ardore
avrei forse perduto,
ma non avrei
fallito.

*

Wonderwall

Dolce la notte
in auto,solo
in questo lembo
di terra
nera e bianca,
gli alberi
alti e verdi
sono al
loro posto,
non siamo
ancora riusciti
ad interrare tutto
sotto colate
di evoluzione;
wonderwall Liam
e la vista torna
agli anni novanta;
già bei tempi
venti anni in meno
con i quali
fare i conti,
parole da non
dover pronunciare
spesso inutilmente,
sensi di colpa
non ancora da subire;
mi fermo a far rifornimento
una ragazza
mi chiede aiuto,
sono un galantuomo
che diavolo;
sale in auto
è decisamente bella
ma i suoi discorsi
inutili e sciocchi,
annuisco inebetito,
non vale la pena contrapporrete
pensieri giovevoli;
mi fermo, scende
mi ringrazia, e se ne va;
che diamine
torno agli anni novanta;
Wonderwall Liam

*

Bonsai

Mi commuove
osservare mio padre
con zelo ed amore
annaffiare
i suoi Bonsai,
piccoli olivi,
olmi e
perfino un ginepro
tutto ricurvo,
è come se stesse
nutrendo il mondo
intero.
Mio padre
uomo forgiato
da anni di sacrifici
ed angosce,
silenzi e
lacrime
asciugate in solitudine,
il dopoguerra,
povertà e privazioni
sogni correre
su biciclette
senza freni;
eppure eccolo lì
ancora saldo e forte;
ascolto il suo
sussurrare a Dio;
mi saluta
"ehi figliolo tutto bene?"
"tutto bene pà!"
ma in fondo lui
conosce suo figlio,
sorride fiutando
l'odore acre
della menzogna,
torna ai suoi Bonsai;
la morte può fottersi,
c'è ancora molta
acqua
dentro l'innaffiatoio.

*

delizia e veleno

Il silenzio è sommo,
quasi aromatico,
assorbe quel
gorgoglio bizzarro
nella mente,
delizia e veleno
su questa terra
devastata,miracolata
inascoltata,
da uomini
che sbeffeggiano
se stessi,
grassi,mai sazi
di potere
di invidia
di amore
di sesso
di divi
da esaltare,
deprimente commedia
di fronte ai
sogni infranti
dalla quotidianità
asciutta e crudele
di una vita
che svanisce,
commoventemente
sostituita
da una vita
che si fa largo
dimenandosi urlante
per il proprio posto
tra i pulpiti pregiati
degli oratori incipriati,
o tra le macerie
incolori
dei bassifondi
dei veri eroi

*

è arduo dormire

é arduo riuscire a dormire
sono come accerchiato
da u'esercito nemico
sospettoso e fuori di senno
con le croci di ferro
e fucili di precisione;
lei finalmente sorridente
addormentata
presa da qualche
gioco da bambina
che è lì a togliere via
gli incubi dell'essere,
del sentirsi
ormai vecchia,
con i dubbi e la paura
che han divorato le unghie
lasciando sanguinare
la vita;
le luci dell'alba
non tarderanno,
sarà pioggia o nebbia,
e respiri che arrancano,
e gambe a trascinare
quel che resta
dell'orgoglio
e della allegria;
resta lì, dormi
gioca ancora
dipingi l'arcobaleno,
un prato fiorito,
un gatto,
una casetta rossa;
c'è tempo
per resuscitare alla
realtà
che ci sta consumando dal basso
lentamente,
divertendosi anche
suppongo!

*

prendendo il sole

Ho deciso
di prendere il sole,
detesto farlo;
"sei bianco"
ripete in continuazione,
come se fosse un peccato
di cui vergognarsi;
sono solo,
ma non mi pesa,
in fondo
in parte,
lo siamo tutti;
due api
sembra attuino
un rituale sessuale
volteggiando complici
sopra un fiore
di gelsomino;
i pesci rossi
nuotano inconsapevoli
dentro la loro
tomba di vetro;
suoni qua e la
della natura contaminata,
una voce isterica
urla "lisa stai attenta",
un aereo vola
troppo basso
muovendo l'aria
pericolosamente;
un telefono trilla
una melodia
idiota e fastidiosa,
lo speaker alla radio
conferma
che il mondo è crudele
ed allo sbando,
e che forse
Dio
si è dimenticato di noi;
ed io
che volevo starmene
da solo a prendere il sole.

*

Guardati!

Guardati!
Sei un incanto,
semplicemente,
pericolosa
come un fulmine estivo,
imprevedibile
come una rivoluzione,
sto svanendo
come un miraggio
nel tentativo
di afferrarlo;
potremmo essere amanti
vivaci,
potremmo farci del male
e poi
tornare ad amarci,
potresti colpire
a morte
chi potrebbe impedirtelo?
Sei fredda e
insaziabile,
prendi quello che vuoi,
rendi nulla o quasi,
adagiata con grazia
erotica
sulla tua
primordiale fortuna;
ti diverti a giocare
con me,
servi champagne d'annata
e caviale pregiato,
ma mi lasci fuori
dalla mensa,
innocuo ed affamato.

*

L’Havana

L' Havana
il sole andava a scomparire,
vecchi lampioni
faticosamente illuminavano
strade sporche,
odore di gasolio
auto variopinte
e rumorose
da un epoca
vivace e offuscata
invadevano l'aria;
ragazzi prigionieri
senza peccato
scalzi ma fieri
fissavano la libertà
oltre l'orizzonte
color rosso fuoco;
una terrazza
da dove miravo
il tutto,
e poi Lei,
seduta
bellissima e sorridente,
un timido cenno
due bicchieri
rum e sigari,
l'aria si riempiva
di profumo e complicità,
azzardo,
un lancio di dadi
per due ragazzi
sconosciuti,
in un unica
intensa
passionale vibrazione

*

forse domani

L'aria è irrespirabile,
quasi si soffoca,
sei lì solo
arrabbiato
il viso segnato
da rughe e stanchezza,
i giorni
ammassati e sbiaditi
in un passato
confuso;
come sei giunto qui?
è davvero tutto?
la vita insomma,
tempo senza senso
in attesa di qualcosa
di incomprensibile e labile,
alla ricerca di
qualcuno che
ci comprenda,magari ci ami
od odi forse,
ma senza finzione;
lacrime di gioia
lacrime di paura,
qualche ricordo
da biasimare
qualche vecchio amico
da seppellire,
guerre giuste
anche sante a volte,
fastose cerimonie
per corpi
senza anima;
promesse fatte,
raramente mantenute;
e poi?
forse domani
tutto avrà un senso.

*

Tardo pomeriggio domenicale

Marilyn mi guarda
dalla sua bella cornice
color ebano
sensuale e invitante,
ma non è che
una vecchia stampa
da mercatino rionale;
Keith Richards infiamma
quella sua vecchia chitarra
come fosse
un richiamo
dall'inferno;
è ancora molto caldo
fuori,
delle persone
annoiate
ed inconcludenti
discutono
di flirt patinati
e bellezze
innaturali,
forse potrebbero
starsene in silenzio
ed ammirare
il creato che ci circonda;
una Guinness ghiacciata
sul vecchio
tavolo indiano
mi chiama,
una sirena in lontanaza
avverte che qualcuno
probabilmente
non ce la farà
stasera
ma grazie a Dio
io sono ottimista;
il telefono riposa,
e Chinaski è come sempre
irriverente e sboccato;
voglio dire
non è che
un qualunque
tardo pomerigio domenicale,
grazie a Dio.

*

toccare il suolo

Hai salvato
quest'uomo;
una felicità
dirompente
mi scuote in profondità,
ho oziato come drogato
di doni
e di Circe
incantesimi,
Il panico
ha spesso stremato
il corpo e lo spirito;
tralasciando
l'essenziale,
rimango sospeso
come in assenza di gravità,
assaporo
le mie lacrime gioiose
che lentamente
ora distendono
il viso;
ho cercato conforto
dentro ogni casa,
ho sognato
strade di oro
lastricate,
paesi lontani,
perfino il mio
peggior nemico,
non era un incubo
forse una sua
richiesta di aiuto,
o forse di clemenza;
ora vedo
i miei giorni
venirmi incontro
amichevolmente,
finalmente
i miei piedi
riusciranno
a toccare
il suolo.

*

Acrobata

Dove eri?
Quante miglia percorse?
Quante illusioni
han vinto il tuo cuore?
cicatrici indelebili,
pezzi di vetro
abbandonati in riva al mare;
quante promesse
scalzate dalla realtà
troppo ingorda e veloce?
Ancora ricordo
il tuo bisogno
di lanciare
manciate di colore
nel cielo,
alzare il volume della musica
sopra questo mondo
inferocito,
il desiderio
di abbracciare
uno sconosciuto
come un fratello.
Eri splendente,
pericolosa
e vivace
sopra ogni nostra
apatia e rassegnazione;
ora ti scruto
sospesa ed instabile
come Acrobata,
ed io
non ho nulla da dire

*

NYc

Si te stesso amico
dicevi,
la strada correva
senza fine
davanti i nostri occhi,
sognavamo spazi infiniti
e tramonti da
selvaggio west,
l'aria era
insolitamente frizzante
un riff rock and roll
ritmava i battiti,
New York City
non era più solo
un miraggio,
già NYC
con le sue strade
senza inizio ne fine,
brulicanti di uomini e donne
multietnica da togliere
il respiro,
luci della ribalta,
odori e incessanti rumori
ardui da eludere;
NYC, eravamo lì,
sognando una
vita perfetta,
un amore miracoloso,
cercando
di rimanere
se stessi

*

Solitudine e Poesia

Come è stato?
Che sapore aveva?
Cosa hai visto
nello specchio?
Là fuori
nel mondo reale
c'era chi festeggiava sai?
Fuochi d'artificio
e fiumi di champagne,
buona musica
sapori tra antico e futuro,
clowns isterici e depressi
giudizi
sofisticati e taglienti
dispensati a bassa voce
e col sorriso
sulle labbra.
Parlavano
di politica
della fine del mondo,
e di Dio
nei loro
costosi smoking.
E tu invece?
povertà e rabbia
cosa altro
di reale?
Pugni in faccia
cibo scadente,
solitudine
e poesia.

*

Lei distesa

Era il primo giorno;
Lei distesa
su di un sofà
vecchio e logoro,
era seducente
come
una vecchia
raffigurazione
piena di ricordi
e profumi;
Lei distesa
spensierata
e leggera
come
un'aquilone
lasciato libero;
lei distesa
dolce ed eterea
come pin up
anni cinquanta;
Lei distesa
forse in attesa
dell'uomo dei sogni;
Lei distesa
con grazia
e disincanto;
era il primo giorno
dal che l'amai.

*

giorno perfetto

E' così un
tale giorno perfetto,
questa alba
grondante
colorata di ambra
e lapislazzuli,
musicalità della natura
brezza e rondini
fluttuanti,
profumo di vita,
caffè e brioche,
la sua voce
intona non so cosa,
ma in fondo
cosa importa?
lei è qui
io sono qui,
l'amore ci accarezza
ci stringe a se
teneramente,
fonde i nostri cuori
desiderosi ed appassionati,
è così
un tale
giorno perfetto..

*

Ti vedo lontana

Vorrei fossi qui
come sei,
ti vedo lontana
fuori portata;
la sera sta
calando,
il cuore
è triste,
questo corpo
forte in apparenza
cede
sotto i colpi
del rimpianto;
la sofferenza
che provasti
che conficcava
infida da dentro
le carni tue,
ora la sento
entrare in me
lacerarmi lenta,
vorrei eluderla
ma non si gioca
con essa;
fuori tutto sembra
annebbiato
confuso,
il mio spirito
mi percuote
forte
ed insistente;
vorrei essere stato
capace di amarmi di più
e lodarmi meno,
almeno
avrei capito
come amare
Te.

*

Strane coincidenze

Quante strane coincidenze
accadono
improvvise
come squarci di luce
nel cielo
grigio;
Fu così che
giunse a me
così bella
quasi etera
il sorriso
dolce
tenero
come un abbraccio
ne rimasi ipnotizzato;
Era tempo
che giacevo immobile
nella collera
accecato dalla sete di
vendetta
verso questo mondo;
Ma Lei
arrivò
mise l'amore
nel mio cuore
e lacrime nei miei occhi;
ero libero
finamente libero,
e quella paura
densa come argilla
si sfaldò
e io rinacqui
e finalmente
capii.

*

vita vissuta

un grido lontano
la foschia avvolgeva
l'orizzonte
una bambina
lasciata sola
con una sudicia
bambola di pezza;
un cane
un fiore giallo
appassito dentro un vaso
vuoto
la stanza in disordine
l'odore di incenso
le sue mani
callose,
le vesti
di un'altra
epoca
i sentimenti
aridi
come terra
di estate,
le parole
ormai terminate
con le ultime
suppliche,
una vita che è corsa
via senza
entusiasmo
una vita che ha lasciato
recriminazioni e dolori,
una vita vissuta
senza follia,
una vita
lasciata sfiorire
come desiderio
di coloro
che dicevano
di amarla

*

Resta con me stanotte

Resta con me stanotte
ho freddo
temo per la mia vita
temo la solitudine
che prima era
lieta come musa,
ma che ora
graffia il cuore
sbriciola
i pensieri;
resta con me stanotte
perchè mi detesti,
perchè è difficile
non guardarmi
ancora
con quell'amore
che ti rendeva
immortale,
che mi dava
da bere
mi nutriva
come un neonato
bisognoso di attenzioni;
resta con me stanotte
ho scavato
e sepolto
il mio orgoglio,
prendi ciò che resta
di quanto
ho rubato
dai tuoi giorni
perdonami
in fondo al tuo animo,
resta con me stanotte.

*

rimembro

rimenbro
di flebili sospiri
suoni e silenzi
tormenti interiori
di un ragazzo
in corsa
per un posto
cercato
tra centinaia
di righe
volate via
al primo soffio
di vento;
rimembro
l'odio per sestesso
succhiarne
il sangue
bruciarne
la vita
come
frasca
di vite morta;
rimembro
quel ragazzo
solitario ed emarginato
tra
la futilità
e l'indifferenza
di una
società
chiamata
civile.

*

E così se ne andò

E così anche lei se ne andò;
era giunta la primavera
portando i colori
tra le vie
e speranza tra gli uomini,
gli alberi di mandorlo
fioriti e sacri,
il cielo limpido
a ricordarci
l'eternità
ed il sole alto
caldo al punto giusto.
Ma lei
decise di andarsene
orgogliosa
con passo veloce,
mai si voltò indietro
ne la terra
assoporò mai
il gusto salato di una sua
lacrima,
erano terminate
molto tempo addietro
consuamate
rincorrendo
un amore
che il fato
non volle mai
fosse gustato.
E così se ne andò,
ma Dio volle
che la primavera
tornasse ancora
a gioire.

*

c’è molto da offrire

c'è molto da offrire
per me
giovane ardente
di vita e conoscenza
allietato da momenti
intimi
che fluttuano eterei
in attesa di essere
subliminati;
c'è molto da offrire
per quest'uomo
dal passato oscuro
e dal futuro sbiadito
stretto nel limbo
dell'ignoto;
c'è molto da offrire
per Te
che ogni giorno
scruti
in te stesso
tra perplessità e dolore
speranzoso
di cogliere
quell'attimo fugace
per gioire
di questa vita.

*

fissando lo specchio

Fissava lo specchio
ogni giorno,
silenziosa
scrutando i segni
tangibili dello
scorrere del tempo
chiusa nei suoi
pensieri
languida e
muta;
non un gesto
se non
un leggero
sfiorare
le labbra
coll'indice;
era triste
aveva trascorso
la sua vita
con audacia,coraggio e amore
gli era stato restituito
un viso vecchio
scavato e pallido,
aveva vissuto
donando amore
agli altri,
senza nulla chiedere,
loro erano
passati via
veloci come storni;
lei ora sola
fissava quello specchio
chiedendo al tempo
di amarla ancora
un pò.

*

Lontano da questa casa

Lontano da questa casa
che ho amato sempre
lontano dalle persone
che amo e che odio
lontano mille miglia
conservo poche
immagini
sbiadite
di un tempo
che spesso
frammentariamente
tocca il cuore,
la mente
rifugge,
il piacere
è troppo intenso,
il dolore
è una lama
incandescente
tra le carni;
non ho mai
desiderato più di quanto
avrei potuto godere
non ho mai avuto
meno di quanto mi spettasse
ma non ho meritato
quanto mi amasti.

*

amico

Un lamento
in lontanza,
mi desto
angosciato e muto,
a cercare
aldilà
dove
gli occhi
non possono
percepire
la vita
di un uomo,
abbandonato
dall'amore
dalla gioia
di un gesto
di una parola
di un conforto
di un amico
vero.

*

Questi occhi

Questi occhi han veduto
splendidi paesaggi,
ammirato albe mozzafiato,
gustato in estasi
per commoventi
tramonti;
questi occhi
han pianto di fronte
al dolore di una madre,
riso di fronte
alla gioia
di un bambino,
ma in fondo
questi occhi,
mai hanno ammirato
nulla
di paragonabile
a Te.

*

Ho scavato

Ho scavato
un fossato
tra me e il mondo;
ho scavato
un fossato
tra me e te,
ho scavato
un fossato
tra l'amore e la paura di amare,
ho scavato
un fossato
tra la paura e il coraggio
di vivere,
di sentire
il dolore
la gioia,
di sentire
niente,
di respirare
sott'acqua;
ho scavato un fossato
tra il silenzio
e il rumore
di mestesso.

*

Nuovo giorno

Mi sveglio
la luna è ancora padrona
di questo cielo
nero
aria fredda
strade ancora deserte
suoni lontani
di vento e risvegli
La notte è trascorsa
tra sogni e speranze
di amore
o solitudine
la memoria
è labile
e paurosa
il ricordo può ferire;
ma ecco il sole
come sempre
pulsa gioia e calore
ad ammorbire i sensi
di questo nuovo
giorno
da assimilare
vivere e godere
rendere unico
e meraviglioso.

*

Insieme

Quando sono arrivato
piangevamo entrambi
suppongo;
ero fuori di me
ma un caldo abbraccio
ha subito calmato il mio pianto,

ogni tuo pensiero,sguardo
era solo per me.
cercavo amore
Tu me ne hai dato subito
e lo continui a fare
ogni momento della vita,
anche quando non ci sono;

Come potrò mai dirti grazie?
Quando le nostre strade si separeranno,
le nostre anime rimarranno insieme
dovunque viaggeremo
per sempre ,
tu sarai mia madre.

*

E questo

e questo sole
che brucia vita
dietro le colline
verdi e grasse,

e questo respiro
che tiene vivo
l'eterno amore
di una madre in attesa,

e questa aria
densa
di fumo e odori
che rimembra stazioni orientali,

e questa profondità
dove tutto nasce
e tutto muore
insaziabile e perverso,

e questo tuo viso
bello
segnato
da amore e lacrime,

e questo nostro tempo
fugace
sensuale
come un bacio rubato.






*

La mia citta


Da quanto tempo fisso questa città?
Troppo tempo!
Non è così degna di questa attenzione.
Me ne resto seduto su una pietra,
le mani fredde;
gli occhi scrutano l’anima,
penso a tutto ciò che accade laggiù..
amori infranti,
giardini curati maniacalmente,
soldati di guardia,
file di auto davanti ai semafori,
bambini inchiodati davanti alle Tv,
genitori soffocati dai debiti
trilli continui di telefoni alla moda,
patricidi,matricidi,uxoricidi;
il meglio del progresso.
Non è abbastanza?
Non abbiamo inquinato a fondo il nostro intelletto?
Guardo questa città, chiamata mondo,
seduto sulla mia fredda pietra,
contando i passi della gente,
cercando di non divenire come Loro.

*

Lascia che io

lascia che io senta
il fragrore
dei tuoi sentimenti

lascia che io ami
il tuo orgoglio
di fanciulla tradita

lascia che io salvi
i tuoi giorni
plumbei e freddi

lascia che io porti
serenità
nei tuoi occhi

lascia che io prenda
quello che merito
dalle tue mani gentili

lascia che io annusi
il profumo
della tua pelle bianchissima

lascia che io disprezzi
la mia crudeltà
di uomo perso.

*

Yavhee

Yavhee
Prendi questi abiti
consunti e maleodoranti
di odio e frustrazione,

Yavhee
Sento il tempo
Prendersi gioco di me
Intento a fuggire da me stesso,

Yavhee
Tentazione
Dissoluzione
Condanna,

Yavhee
Non sento più dolore
Inginocchiato
ai piedi di mio fratello,

Yavhee
l’amore è in città
posso vivere
per sempre, se vuoi,

Yavhee
Innanzi i miei occhi
un posto meraviglioso
un fiume docile e limpido,

Yavhee
È un altro giorno
una nuova vita
una nuova speranza.

*

momenti intimi

Era ubriaco
quella notte
ubriaco di sensi di colpa,

cercava l'assoluzione
nel suo cuore
sofferente,

lei che cercava
la pace
e una via di uscita,

l'aria ferma e grigia
le parole vuote
e retoriche,

le lacrime a dipingere
il viso
bianco candido,

fuori un tramonto
piovoso e
triste,

dentro
speranza di redenzione.

*

L’orco

Strappa le vesti
come una furia
ansimando
bramando
per quanto non lecito,
possedere
ciò che la vita
ha reso sacro
inviolabile
senza amore,
le grida
soffocate
da mani
callose e violente,
solitudine
dell'orco
e della preda,
su queste vie
senza più nomi
solitudine
di un tempo
eterno
degli uomini
passanti
indifferenti,
occupati
a non vedere.

*

E poi arriva l’ultimo giorno

E poi arriva l'ultimo giorno
atteso come il primo respiro
dopo un anno passato
tra panico, dubbi
e perchè;

e poi arriva l'ultimo giorno
dove le domande
sempre le stesse
mordono la mente
rosicchiano energie;

e poi arriva l'ultimo giorno
gli alberi sui viali
spogli
sembrano parlarmi;

e poi arriva l'ultimo giorno
gli storni migrano
gioiosi
sinuosi e rumorosi;

e poi arriva l'ultimo giorno
dove l'amico senzatetto
è sempre lì
a sorridermi sinceramente;

e poi arriva l'ultimo giorno
eccomi, sono pronto
a ricevere
ciò che mi spetta
miseria,abbondanza
carità,amore
senza più timore
come il primo giorno.


*

ogni volta

Forse domani
magari un giorno
sentendo i colpi
venir via dal corpo
steso su un giaciglio di paglia
guardando indietro
serenamente,
i colori si uniranno
in una luce tiepida
ed amica,
e queste parole
immobili nell'universo
silenziose
attenderanno
di amoreggiare con chiunque
e così vivrò, ogni volta
nell'eternità

*

Eminenze

Questa moltitudine di eventi
che spezzano i rami dell'albero della vita
che minano alle fondamenta
questi templi di roccia e paglia
dove bruciano incensi e speranze
dove la litania fagocita l'aria
quasi a soffocare i destini
di questi uomini
sopravvissuti a se stessi
rinchiusi in reggie
complici e tormentati
pazzi, o forse santi
aggrappati ad illusioni
come poveri trapezisti circensi
uomini
mercanti di timori e penitenze
in questo vortice divino
di suoni colori e grida
lettere e novene
uomini
che camuffano il peccato
con colorati e pregiati
abiti talari

*

Ascolto

Ascolta ciò che è in te
non sta mentendo.
Prendilo cosi, è cosi in realtà.
Il grido dell’animo oscuro
stai cercando la verità di ogni sentimento
non sempre puoi farcela
non sempre è reale quel dolore.
Un buco nero nel cuore
non c’è falso elisir con cui colmarlo;
non rincorrere l’oscurità
c’è cosi tanto profumo da annusare nell’aria
bellezza da catturare
semplicità da godere;
Prendilo cosi,è cosi in realtà.

*

Soldato

Soldato
Venti anni,
la tua fragilità celata
in mimetica
la tua compagna giorno e notte;
il tuo sguardo da fanciullo
perso tra paura
e frustrazione;
non hai più amici
sei così solo
schiavo della tua gelida nera compagna.
Vaghi per le città nemiche,
polverose città,
città estranee e martirizzate
città spente come il cielo notturno sopra di esse.
Soldato
tu venti anni,
nuovo messaggero
di una falsa pace imposta.

*

Pensiero


Pensavo stanotte, notte di tenebre,
triste notte compagna di cuori solitari;
pensavo, o forse sublime allucinazione,
al sogno ribelle che mi hai regalato
che mi hai concesso di assaporare.
Complice nei momenti bui,
cortese ispiratrice delle illusioni mie;
il tuo appagante sorriso, il tuo sguardo,
i tuoi profumati capelli color ambra.
Nulla è sfocato.
Non voglio uccidere il sogno,
no questo mai;
L’amore è sognare….
voglio non svegliarmi più.

*

Danzo

Danzo
non so come e cosa
ma questa melodia intima
penetra in profondità
come la luce nelle oscure caverne.
Danzo
sopra questi oceani di suoni
ed innocenza,
azzurri e verdi
dove sembra che
delfini fluttuino nobili
quasi ad increspare il suono
dolcemente.
Danzo
sulle note uscite dal pentagramma
liberate dall'amore e dalla rabbia
in solitudine,
al riparo
danzo.

*

Senza titolo

mi sono trovato ad un bivio
strada in discesa
strada irta e accidentata
ho scelto la seconda

cammino sulla sponda del fiume
solo
non sento più dolore
un oca selvatica mi saluta

sto cercando di fissare
le mie parole sulla carta
per non dimenticarne
l amarezza e la solitudine

cerco un nuovo inizio
dalle ceneri di
ogni mio errore passato
scalzo e fragile

cerco la verità
assopita
nei luoghi e negli uomini
ciechi e incoscienti

*

Sostienimi

Sostieni in questo
viaggio
lungo l eternità

Sostienimi in questo
viaggio
dentro ogni adesso

Sostienimi in questo
viaggio
lungo strade accidentate

Sostienimi in questo
viaggio
incontro alla luce mattutina

Sostienimi in questo
viaggio
dentro la profondità di ogni verità

Sostienimi in questo
viaggio
sin al momento cruciale

*

Piove ininterrottamente

piove ininterrottamente;
vento,
la tristezza affoga questa vita,
sola, unica, invisibile
consumata pian piano
come ciocchi verdi in un camino natalizio.
Piove ininterrottamente
sulla città dei bambini
gioiosi ,sorridenti, urlanti,
curiosi,
la vita arde decisa
come un falò di inizio estate.
Piove ininterrottamente
sul cuore
sofferente ma vivo
speranzoso e desideroso;
e poi un raggio di sole
improvviso, che squarcia
le nuvole
asciuga le lacrime
incendia la casa
e illumina gli occhi
dell’ultimo uomo.

*

mi guardi

Mi guardi
Ti guardo;
non conta null’altro.
Il mondo è qui
tutto raccolto in te
un tuo gesto
perpetuo come l’alba e il tramonto,
come lo scorrere dei fiumi sotterranei;
sento la pace
impadronirsi dei miei sensi,
entro nel tuo essere
accolto come un re vittorioso
adorato ed acclamato.
non cè nulla che disturbi
in questo tempo
semplice ed eterno
che attraversa gli alberi e gli uomini,
che tiene il passo,
che lascia andare.

*

ultima goccia



Si è fatto giorno
grigio,leggera pioggia scivola sui vetri
sei lì che fissi l'orizzonte
è il giorno oggi;
esci da questa menzogna, che ti ha offuscato i sensi
scavalca quel muro invisibile ai più
aria nuova fresca da respirare
campi da arare
profumi portati dal vento da annusare
musica da ascoltare
amore e amore da sostenere e coccolare.
La vita è magia
sei ancora ferma al passato?
È ora di rompere il silenzio
asciugare le lacrime
liberarsi dell'odio
strappare le vesti ai ricordi amari
sciogliere le resistenze e decollare.
Basta aspettare qualcosa o qualcuno
Il presente è tutto quello che hai
goditelo ed onoralo,
fino all’ultima goccia.

*

il Tutto

Sotto il salice piangente il saggio contempla
cosi vicino al tutto,
esiste;
l’aquila volteggia
scrutando sicura
predatore unico e maestoso;
dentro me giace assopito il fanciullo
in attesa di sorridere e piangere
in attesa del mio amore.
Questo è il tutto.

*

Sorridimi

Sorridimi al levarti dal dolce sonno notturno
sorridimi sotto un cielo porpora e blu
sorridimi al risveglio primaverile
sorridimi allo sbocciar di una rosa scarlatta
sorridimi al suono della nostra canzone
sorridimi mentre ti ammiro
sorridimi giorno e notte
sorridimi per colui che sono
sorridimi perché per me è vita
Sorridimi in eterno

*

qualcosa di buono

Qualcosa di buono accade ogni momento;
una carezza di un bambino
una festosa accoglienza di un cane
delle scuse inaspettate,
l’amore che bussa all’uscio in una sera di inverno
una parola sussurrata sotto la pioggia
un caldo abbraccio
un’arresa senza timore,
Un onda perfetta da cavalcare.
Cosi ho deciso di lasciare andare
cammino per viali innevati
quiete;
ho preso l’essenziale,tu mi hai accolto così
in silenzio,
con dolcezza hai asciugato le lacrime,
lacrime di felicità e speranza
con amore mi hai sostenuto,
con pazienza mi hai amato
con bontà mi hai tenuto al sicuro.
Ti amo.

*

Cheers

Sono qui seduto davanti a questo schermo
mi rilassa,
adoro questo sgorgare di sensazioni dalla fonte interiore,
amo come mi sento
amo la ma vita
amo il dono della consapevolezza di una vita senza tempo,
amo la cordialità della mia guida
amo l’amore che Dio mi regala;
sono al centro di ogni universo
siamo tutti una moltitudine di universi,
interconnessi nella eternità;
brindo a tutti voi
brindo a Te e a Me,
brindo a chi mi ha odiato,a chi mi odia e a chi mi odierà..
Cheers!!!

*

città 2

Il pomeriggio è afoso,
le rondini sorvolano questa città sconsolata
come una vecchia puttana.
I marciapiedi brulicano di fantasmi.
Qualche derelitto chiede l'elemosina;
all'angolo il barbone soffia nel vecchio sax la sua solitudine;
il suono dolce amaro della nostra indifferenza.
L'attesa infinita di un gesto sincero;
il gladiatore sta morendo nell'arena;
Puzza di sangue,sudore e terrore.
La paura rapisce le anime;
la menzogna scalda le labbra dell'eroe del giorno.
La melodia incanta la folla..
Tutto deve bruciare;
queste anime folli devono bruciare,
questi cuori addormentati devono,
questa fede deve,
Io devo,
L'ultimo dei vili deve.

*

la tua voce

ho disegnato la tua voce
sul cuore
come una farfalla muove delicata
il ritmo stesso della mia vita
ogni momento
ti sento
sei le mie emozioni
collera
gioia
odio
amore
fede
speranza.
Ogni battito
è essere reale
lo spirito è vivo,
il calore mi brucia dentro
I fremiti rendono il mio corpo nudo.
Nato di nuovo
Ancora
Ora,
per te, con te.

*

Vallate

Questo parlare inutilmente
che soffoca il suono della vita
questo fragore impietoso
che si scaglia dinnanzi l’uomo mite
nasconde la realtà
colpevolmente,
come un illusionista.
Ti ho dato me stesso
il mio respiro,il mio cuore,
affamato
bisognoso;
questa solitudine
che striscia dentro la mia casa,
inquieta morde la carne,
vorrei fuggire da qui
sorvolare vallate dove
le lucciole rischiarano le tenebre
dove quel rumore
si perde nei rami di nocciolo,
dove la semplicità e la gioia
è servita ai tavoli,
dove la luce è negli occhi commossi
di una donna innamorata.

*

Clochard

Clochard
Un senza nulla,
una nullità per molti
una guida per pochi;
affascinante, scaltro, pungente;
vestito, o meglio, intrappolato dentro pochi stracci.
Mi disse guardandomi negli occhi:
“ C’è chi fugge la paura….io ho imparato a berla!”
Innanzi a se aveva un cartone di un pessimo vino.
Mi aveva guardato negli occhi,
ed aveva letto nella mia anima.

*

Profumo

Oggi pensavo a te;
pensavo al tuo sorriso,
pensavo al tuo pianto.
Era tutto così lontano, perduto.
Il tuo viso così grazioso;
i tuoi occhi persi nei miei
pensavo a ciò che avevamo;
svanito tra le nebbie invernali,
Tu eri cosi piccola;
provavo a scacciare quei ricordi dolorosi;
ma non potevo scacciare il tuo profumo
non potevo continuare a non respirare.

*

Ricerca



Cercavo tra le pagine la svolta.
Quanto leggevo mi piaceva;
era tutto un gioire.
Il ragazzo amava la ragazza
nulla di più semplice e appagante.
Portare l’amore nelle nostre abitudini,
ecco la sola missione.
Seduto ascolto alti prelati parlare di Dio;
non l’hanno mai compreso veramente
Meretrici annoiate fingono interesse.
Percorro distanze abissali con la mente;
sono immerso in una palude,
c’è nessuno che mi tiri una fune?
Vedo mio fratello che sorride,
mio padre mi sta parlando
non lo capisco..in fondo non l’ho mai capito
mi ha dato rose d’oro e bastoni d’ebano.
Cosa succede?
cosa mi succede?
Ho percorso km su km senza meta su strade piene di ostacoli
falsi amici e fedeli nemici mi han accompagnato
han preso molto di più di quanto dato.
Non voltarti indietro compagno;
abbiamo alzato molta polvere.
lacrime han solcato visi innocenti,
fino ad inaridire l’anima.
È ora di lasciare e andare.
Il tempo non ama aspettare.
Nessuno.

*

Fragranza

Sostienimi nei momenti di gioia
amami nei momenti bui
elevami nei momenti cruciali.
Sono un bardo
porto con me l’eternità.
Nelle mie mani offerte
di gioia e consapevolezza
i miei occhi guardano aldilà.
Riconosci i miei passi?
Su questi viali
dove i vagabondi sono re
dove il profumo dell’autunno
è in ogni alito di vento;
non ho nulla con me
se non un cuore
sognatore e ferito
in cerca del sorriso
della fragranza divina di questa vita.

*

Sospesi

Cosa sta succedendo?
Cosa è questo tempo?
Caos totale.
estranei bussano alle nostre porte
indifferenti cambiamo canale
alziamo il volume
affoghiamo dentro il tubo catodico
domani è un altro giorno,
un vuoto totale ci circonda
cerchiamo di narcotizzare la noia;
l’animo messo da parte
venduto o peggio ancora barattato.
Pochi momenti di sana goduria,
arranchiamo come l’ultimo ciclista
sabbie mobili da superare, senza appigli ne speranza.
Sostituiamo la realtà con miraggi a buon mercato
cercando l’amico impigliato nella rete.
Mi chiedo di cosa abbiamo bisogno..
di acrobazie di nemici di amore?
Forse siamo tutti un pò acrobati
sospesi in aria precariamente
sperando di avere forza per non mollare mai.

*

Ode

Quest’ode sublime
che riempie il cuore,lo spazio
di questo uomo
di questo fanciullo
confuso e titubante
che interroga curioso
l'oracolo racchiuso in un granello di sabbia.
Quest ‘ode sublime
che riempie il cuore.

*

Chi sei?

Chi sei?
È una domanda ripetitiva
giace la risposta
nel buio degli inferi
dove i demoni giocano
dove ansie e supplizi
sono ricompense eterne
per gli stolti che derisero gli dei
per coloro che non guardarono in alto
annebbiati dall’orgoglio
Chi sei tu?
Uno di loro?
Sciogli i dubbi
spezza le catene
eleva lo sguardo dentro di te
dietro l’orgoglio
c’e amore puro,
Il mio…

*

Spiaggia

Me ne sto seduto in spiaggia,
lei sdraiata dietro di me lettrice divertita e assorta.
A sinistra una giovane accende una sigaretta,
a destra una coppia vagamente infelice e spenta
leggero vento agita questo mare,
il suono si mescola al chiacchiericcio,
osservo il cielo cosi limpido
avvolge e quieta i miei sensi,
sono l’unico a non mostrarmi
non che dovrei,ma almeno potrei.
Il sole se ne sta la a fissarci
è cosi da milioni di anni;
le onde continuano ad infrangersi sulla battigia.
La spiaggia ora quasi deserta;
per il sole è giunta l’ora di andare.
L’orrizonte si illumina.
Viaggio mille miglia
e i miei pensieri di dissolvono;
serenamente etereo lo spirito si mostra
come la sposa il giorno di nozze;
é felice ed incredulo.
Lo ascolto, Lui ascolta me.
Siamo finalmente in pace
in questo movimento universale senza tempo

*

occhi spagnoli

Turbine nel cuore;
oceano, brezza rinfrescante;
onde furenti agitano l’animo.
Cielo di fuoco promette tormenta
fragore di tuono, tempesta, fulmini e saette.
Occhi spagnoli, così dolce e ribelle,
essenziale e vitale sotto la pelle.
Traspare bellezza, inquietudine, sensibilità e solitudine,
sei la gioia, il batticuore e il tormento
Occhi spagnoli
sei la tempesta che agita il mio spirito in fermento

*

Compleanno

Il sole sonnecchia pigro.
Tutto ancora tace,
la natura aspetta segnali
per il risveglio.
Dormi ancora o attendi che l’amore si prenda i tuoi sogni?
Lacrime di miele versate
per ogni amore preso
e per ogni altro lasciato andare.
Dolci le brezze primaverili,
trentacinque le risurrezioni,
e tu così bella e dolce,
sorridi spensierata
come fanciulla nel giorno
della prima comunione.
Nessun dolore scalfirà la sensibilità del tuo animo;
ed il cuore attenderà
paziente e fiducioso
ogni nuovo bagliore.

*

Era moderna

Che mondo!
Frenesia,egoismo, lussuria,
gli uni contro gli altri;
auto che sfrecciano senza controllo su strade insanguinate dall’incoscienza;
amanti assassini,scheletri, fantasmi negli armadi.
Palazzi d’oro, palazzi di potere corrotti;
caste protette dietro vetri blindati.
Strano mondo questo.
Bambini gracili alzano trofei di fuoco;
Bambini innocenti,
Bambini ai quali è stata estirpata l’innocenza;
il diavolo ha teso la sua mano ricolma di doni,
noi avidi come avvoltoi c’è ne cibiamo;
stupidi fottuti uomini.
Banchettiamo insaziabili al tavolo della perdizione;
mangiamo carne umana e beviamo a fonti avvelenate
intossichiamo la nostra anima
aspettando per l’assoluzione finale.

*

musica nell’anima


Non importa cosa pensi;
non importa cosa indossi.
Importa cosa hai nell’animo.
C’è chi si ferma alle apparenze;
c’è chi guarda è và.
C’è chi va oltre;
c’è chi osserva in profondità.
Ora riesco ad ascoltare;
si proprio ora riesco ad ascoltare la musica che hai nell’anima.

*

si va in scena

Ammiro ciò che è
ciò che mi circonda
tutto quello che mi attende ogni giorno
al risveglio,e al momento del ritiro
questo mondo
pieno di luci e suoni
pensieri e profumi
vibrazioni
Temporali e tempeste
timori e dubbi
canti di lode e di speranza
flussi vitali
ricchezza e povertà;
ammiro tutto questo,
ed oltre,
il mistero di questa esistenza
così ampio,antico
dentro me,dentro te
dentro ognuno.
È una rappresentazione magica
si è in scena,
Ora.

*

Quando eravamo

Quando eravamo giovani,almeno più di ora;
quando credevamo;
quando correvamo alla ricerca di quanto desideravamo;
quando l’ansia era celata in un bacio;
quando una sigaretta era un piacere non una condanna;
quando le note precipitavano dall'universo all'anima;
quando il passato non imprecava;
quando la morte era solo una parola;
quando lo specchio sorrideva;
quando la gioia bussava alla porta;
quando il tempo non aveva senso;
quando le idee erano vive.
Quei giorni sono scolpiti sul cuore,
alla mercè dello spirito traghettatore ,
nel flusso perpetuo di ogni rinascita.

*

Abbaglio-Vita

Abbaglio

Del peregrinare mi allieto
Fermo di fronte all’uomo
Ombra al cospetto di una quercia
Perdo il senso del complesso
Come racchiuso in un abbaglio.


Vita

Non questi sguardi si perdano
Non il tuo fuggire sia eterno
Non una nota deformi l’opera
Non un bacio sia di inganno
Non una parola sia di offesa
Non una vita sia vana.

*

Follia,Amore

La follia ha facce indefinite
una tavolozza di colori incrostati
una mandria di bisonti alla carica.
L’amore è la cosa più dolce
la cura per ogni malattia
una foglia che cade e nutre la terra
una bacca prelibata da cogliere
un ciclamino fiorito nel sottobosco autunnale.
Tu eri il falò sulla spiaggia
la poeticità e la bellezza
un arcobaleno dentro la mia casa.
E il sole sorse
le nuvole si aprirono di fronte la sua potenza
il mare spuntò magicamente all’orizzonte
e tu tornasti ad amare..
Me.

*

Padre

Padre!
Sono ciò che ho appreso da te.
Ho afferrato quanto mi hai dato
nei miei tratti ci sei te
la tua immagine riflette quando mi guardo.
Uno sguardo prima del tramonto;
una lacrima dagli occhi
ho sentito la tua voce, nell’oscurità;
ci sei stato sempre, anche quando non volevo.
Non sono proprio quello che credevi potessi essere.
Ascoltami ora che ti sto ringraziando
ascoltami ora che ti sto chiedendo perdono.

*

Donne

Sono tornato dove sono nato.
Il tempo sembra abbia cavalcato un purosangue
le facce non sono più le stesse
segni del tempo miste a rabbia
come tacche sul muro di una prigione.
Le ragazzine di allora,ora sono donne
mogli insoddisfatte
fumatrici incallite
sognatrici di sogni virtuali
ammaliate e intrappolate in reti tecnologiche
confuse ed arrabbiate.
Ma donne senza timori né paure;
fanciulle nate milioni di volte,
farfalle multicolori in cerca di purezza,
boccioli in attesa di essere colti ed amati,
fiumi impietosi e rumorosi.
Sono tornato dove sono nato;
il mio cuore è in queste vie
la mia gioia è in ogni sguardo;
ero una nave alla deriva
ma Eolo ha esaudito le mie preghiere;
sono dove appartengo da sempre.

*

Io e Lei

Ogni dannata sera
non che una salti;
è li accanto a me che parla e parla
sobria come un bicchiere vuoto;
suppone e vomita sentenze,
si gira,fa per alzarsi
io continuo col mio nulla.
Il mondo bussa alla finestra
fuori voci di ragazzi ubriachi e tristi
stridori di ruote che consumano la vita
il tempo scorre da un rubinetto rotto
continua a inveire e sbraitare dall’altra stanza,
cicatrici su un corpo senza vita;
il muro bianco sembra compatirla;
io continuo col mio nulla.
Si è fatto tardi
il mondo di qui vuole dormire
l’altro è pronto per fottere i deboli;
Lei continua a parlare… e così sia!

*

Strade

Percorro queste strade deserte
fatte di selci consunti,pieni di storia.
Templi con portali di platino, e pavimenti d’oro;
vecchie paesane sedute davanti portoni cadenti
vocii,recriminazioni,giudizi taglienti
alberi di magnolie in fiore sprigionano profumo d’amore
vorrei essere un eroe
acclamato e ricordato nel tempo a venire.
ma non sono che un ragazzo che cammina
per subliminare questa vita
conversando con Dio mio fratello
un ragazzo che ama l’odore del mattino,
la luce ancora tiepida e delicata
quando il sole ti sorride
e sembra ti dica buongiorno figlio mio!

*

Giorno

La sera è calata
Il pallido sole giornaliero si è nascosto all’orizzonte,
c’è silenzio,
le luci della città brillano
odo in lontananza un latrato
non c’è dolore in giro ora,
non c’è odio finalmente;
la natura ama se stessa
si crogiola nella propria quiete e bellezza
come una dama di corte allo specchio.
Siamo nati per creare
viviamo distruggendo tutto e tutti
capisci cosa voglio dire?
C’e chi affoga nella ricchezza
c’è chi naviga nella povertà
preghiamo dentro edifici d’oro
riempiamo gli oboli con pochi spiccioli
ma detestiamo il nostro vicino.
Ma questa dolce sera è qui
E poi sarà ancora un meraviglioso giorno
un giorno da afferrare
un giorno per amare
un giorno da assaporare,
almeno per me.