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Raccolta di poesie di Martina Calvo
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Acromatopsia

Reticenze di memorie e ricordi scovati
tra le pieghe del divano letto in cui dormivi scomodo
e le briciole d’amore della sera prima
s’incastravano tra le grinze di un cuore
sgualcito
particolari sfumature che imparai a conoscere
dalla tavolozza dei colori che hai mischiato
incomprensibile ombreggiatura dell’essere
animo dai
colori tenui in contrasto.

*

L’essenza.

Zittisci il mio essere, dagli pace
per vivere nella quiete
del non amare
oltrepassare un fiore e non pregare
di risvegliarmi tale
vedere nelle nuvole
solo un ammasso d’aria
non la mia essenza che galleggia,
persa e poi
di sera piange l’oceano.

*

Respira.

Fu ideata da me stessa la proiezione di
un'immagine del tutto indefinita, quasi
impercettibile, che avrebbe potuto proteggere ciò
che gli altri mai avrebbero creduto io potessi
essere.
Erano tante le mattine in cui questa
consapevolezza aveva la capacità di farmi sentire
quasi potente, al sicuro;
nessuno si sarebbe mai accorto di ciò che tenevo
rinchiuso, sigillato, in quelle scatole cosi strette e
soffocanti da comprimere e immobilizzare anche
le menti più inquiete.
Ogni cosa era al suo posto e non si sarebbe
potuta spostare da lì, e io sapevo che non avrei
mai cercato di opporre resistenza per andare alla
ricerca di quei raggi di luce che avrebbero potuto
accecarmi, un giorno o l'altro, o incenerire quelle
briciole di certezze che da anni conservavo nelle
tasche insieme ai biglietti dei treni mai presi.
La mia esistenza aveva preso la forma di un
quadrato perfetto.

*

Un altro inverno

Seduta qui a sorreggere

il mio stesso peso
mi chiedo se mai potrei straripare
lasciarmi annegare nel veleno
nell'amore che fuoriesce dagli occhi;
non vorrei fare del male
ma il cielo mi chiama a sé e io
cerco solo di contrastarlo
e spero solo che qualcosa resti
nel petto nei gesti nel viso
nelle mani nelle braccia nei corpi
che non ho stretto
per non dover lasciare andare.
Il mio riflesso nello specchio
ricompone un'esistenza
dal viso pallido e smunto.
Interiorizzo un altro inverno.
Tutto questo bene
pesa sulle spalle
come la mia più grande colpa.