I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Somebody up there loves you, my queen
Blasé di barocco flamand fra giardini di rose e viottoli di spine attendi spirito ansia di luce dorati giorni di sole marzolino e di nubi di maggio gonfie di pioggia e disillusione. Sfoglio pagine d’un racconto che sa di antico e strapperò forse domani ma che ora leggo cercandovi riparo. Sensazioni di fine settimana: mia regina di Saba.
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Arioso tra Johann Sebastian e Ludwig
Sei caduta nel più feroce sogno fiorita come un bocciolo di pesco viva di marzo di sole e vento e ferita ad aprile, innocente quel sangue di finto amore più folle e bello dei sorrisi da poco come fiati di serpe e l’onda zoppa d’inverno e infida e seme di violenza come schiaffo a maestro. Avverto le sconfitte sensazioni di eterno e dolcezze d’incorrisposte vite borderline.
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I migliori anni
Respiriamo ricordi, inseguendoli, vivaci nei contorni e amari nei rimpianti. Fluiscono e ci prendono per mano parole, sguardi, persone e vite, spruzzi di attimi, là dove si dilatava il senso di noi, infinitando gli orizzonti del possibile. Incuranti dell’abisso, beatamente sfiorato.
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Virginia
T’ho sposato a Macondo, sulle orme di Aureliano, al suono d’un clavicembalo ben temperato, all’inseguimento di me stesso. T’ho lasciato alla Ciudad Perdida tra le rovine; sublime allegoria d’una vita sgangherata. E seguito a rincorrermi.
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Equivoci
Fascinazioni trasversali, un frigo che ronza, la cicca fumigante e tisane al mirtillo; è questo che chiami convivenza?
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Pomeriggi al parco
Incontro umanità stanca di esserci, indifferenti coppie d’infocati amanti e bimbi dentro coppe di gelato. Ghiaietta impertinente verso il laghetto; rendez-vous con pesciolini rossi.
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Passioni effimere
Parole di neve l’amore sillabato da bocche d’umido gelo dicembrino. Ai refoli d’Ariete soccomberanno in rivoli di lacrime sull’arida stradina di un addio.
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Attraversando una strada di città
Fiume che attraverso e guado e interseco, incessante arcobalenico flusso d’umanità, onda vociante a interpellar sé stessa. Cos’è l’indefinitezza che il fiume lascia al mio canto: spicci d’indifferenza per un fluire di vita.
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Accomunare e rivisitare
Sghembo quel ragionare di ricordi da polvere confusi nel ripostiglio dell’anima. Rovistando con te accomuno vissuti e intreccio complicità e futuri, virtuose interpolazioni d’orizzonti ; incontro di spiriti sulla sponda del vivere che ci scorre davanti.
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Occasioni
Appendi occasioni e amori di scorta, come like nell’affollato suk del notebook Pagheresti più d'un'oncia d'oro per averlo nel vocìo dei followers, ma l'hai perso nel cicaleccio delle connessioni Wi-Fi.
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