chiudi | stampa

Raccolta di poesie di Paolo Fezzi
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Pausa dagli affanni

A Donato

 

Una pausa nel Golfo

dove il mare sorride

alle ferite di un'antica storia.

 

Dove il Cristo velato

non è mai morto ma vive nel marmo.

 

Dove ancora le parole

toccano il cuore donato al lavoro.

 

Dove la poesia consente alla rabbia

la benedizione del pianto.

 

Dove i compagni di un tempo

si ritrovano.

 

Dove vorrei aver fermato il tempo

dimenticato qui

nella pace luminosa

di questo chiostro in fiore.

 

*

Parole poetiche

Nel silenzio, sai, mi sorprendono

parole poetiche in agguato.

 

Tacquero

per dire di più,

per incidere

precise, scarne.

 

Vive, vibranti, pronte a troncare

chiacchiere assassine del senso.

*

Matrimonio francese

In questa antica chiesa che canta
Dio mi parla in una lingua straniera.
Mentre intorno a me
si comunicano con Lui
io Lo cerco nel silenzio.

Prego per loro
per l'uomo e per la donna
prego perché mai
mai abbiano a sentirsi soli insieme.

*

Vista lago

 

Ad Angela

 
Dalla finestra vedo la tua luce
azzurra chiusa da montagne scure.
Dalla finestra tu specchio mi guardi.
 
La tua muta quiete non mi dà pace
del mare mi manca la viva voce.
Nei secoli qui mi sono perduto
nell'immensità antica della casa.
 
Nel silenzio delle invernali stanze
mi scalda un fuoco acceso per gli amici.

*

Parole di albero

 A mia zia Maria Emma, che amava gli alberi


-       Non ti userò la mia ascia.

 

-       Non ti darò il mio legno.

 

-       Vorrei parlarti,

        amico albero,

        se solo avessi orecchie

        per ascoltarmi...

 

-       Non so se sei

        mio amico, uomo.

        È da secoli che ti parlo,

        ma non hai cuore

        per sentirmi.

 

-       Benedico la tua chioma

        che dà ombra e riposo

        al mio capo, amico mio.

 


-       Ti benedico, sole,

        che sei luce e forza

        per la mia ombra.

 

-       Vorrei abbracciarti,

        amico mio,

        vorrei alzare, come te,

        le braccia al cielo.

 

-       Lo so quello che vuoi: rinascere

        come le mie foglie a primavera.

        Ma non hai radici:

        puoi solo morire,

        amico mio...

 

*

Chiostro di San Francesco

Immerso in profumi
di limoni antichi
da secoli mi aspettavi
chiostro di fratello sole
dove la preghiera
fiorisce nelle rose.

Il salice ricurvo
ora non mi piange più.



*

Incantesimi autunnali

A Chameli


Questo stillicidio incessante
non riesce a essere pioggia
ha spento la luce d’estate.

Per le strade si accendono
nere calze

donne milanesi in marcia
belle allo sguardo ma distanti.

Mentre gli ombrelli si aprono
Milano ti chiudi su di me
come un sudario
mi dai pace
mi incanti sussurrandomi
il mantra del lavoro
in cui mi dimentico
anche di morire.

Ma il tuo sorriso

è primavera

mia signora

mi smaghi da Milano.
Tu magia più forte
e vera …

*

Oceano indiano

Oceano, voce incessante
di eterna inquietudine.

Tace la notte
e il tuo frangerti
mi sommerge,
mi entri nel sonno,
in me rimbomba
la tua forza senza riposo.

Albeggia dalla bianca dagoba
un canto antico di monaci.
Racconta di un principe indiano,
di come scoprì l'unico luogo
non toccato dalle tue onde.

*

Danza di gelsomino

A Chameli


Quando poi più non lo chiedi, Chameli,

l’amore ti danza di gelsomino,

arresa a Colui che ti sorride

dai Suoi insondabili occhi buoni.

 

Lui che ti vide fiorire

già quel giorno lontano in India.

*

Passeggiando a Milano

Attimi sottratti alla fatica,

rubati alla fretta che strozza,

mi scopro libero e straniero

alla città mia.

Non ha più tempo ora per me.

 

Milano non hai volto

dove vedere un'anima.

Ti camminano

creature di nebbia,

bipedi automatici,

cui concedi fantasia

nelle cravatte e in poco altro ancora.

 

Rumori di tran tran coprono

urla rapprese di silenzio,

uccise in fasce.

 

Tu compri intere vite

a un prezzo troppo alto

per essere scritto su carta.

Lo pagano i figli,

presi padre e madre,

ma senza riscatto.

 

Chi vince perde, giocando con te,

ma ormai troppo tardi lo apprende

quando è vomitato vecchio

dal tuo ventre triste e duro.

 

Da spiragli furtivi

vedo vite diverse,

vite vere.

 

Prima che chiudano

chiedo coraggio.

Prego ancora un momento.

*

Neve benedetta

Su Milano nevicava silenzio.
Gelida benedizione
salvezza non eterna
dalla fretta.

Cuori caldi di questo bianco manto

si svegliano dal torpore consueto.
Bucaneve coraggiosi spuntano
dalle rotaie del nostro scuro tran tran.


*

Milano poetica

A Lorenzo

Cerco aria.
Trovo echi di acque
sepolte vive
per dare respiro
alle automobili.

L'estate si attarda nei parchi,
dove vedi poeti
col cuore al sole.
Antonia Pozzi è viva nel prato.

Tram sferragliano nella via.
Non spaventano il poeta di strada.
Le sue parole sanno di silenzio.