chiudi | stampa

Raccolta di poesie di Luciano Rossi
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Fuggi luna, luna, luna

.

Fuggi luna, luna, luna

O verranno i gitani 

E faranno della tua gola

Collane e bianchi anelli.

 

Vieni ragazza,

apriamo il tulipano dolce della notte.

 

Ora rosa, ora rosso, ora nero.

 

Vieni ragazza

Camminiamo il più dolce dei sentieri.

 

Vi è un fiore ancor chiuso

E profumano i soli notturni.

 

Vieni,

Gli uccelli già corteggiano la luna.

 

Vieni. Il tulipano sorride

E s'apre il suo fiore e si spande.

 

Qualcosa si agita piano

Sembra forse un alito caldo.

 

S’accende si spegne s’accende

Or’aperto ora chiuso or’aperto.

 

Ora luna ora fuoco ora luna

Ora rosa ora rosso ora nero.

*

Thauma

Dalla corrosa balza

ove s'immette oriente,

come ogni alba

ti rivedo

calanco scorticato dalle furie

- qual osso nudo

ove non cresce più

cespo né arbusto -

inerte sempre all'apparir del giorno.

.

Forse, così spoglio,

più non provi il thauma del futuro

né di cancellar ti sforzi

- com'altri fa -

con muri di certezza

il terrore imprevisto che t'assale.

.

Abbandonata - com'hai - la profezia

sicura, pronta ad impedire

gli inattesi eventi

cangevoli ogni giorno,

oggi ti vedo

e sento che il tuo pensiero

ha un rinnovato corso.

.

 

La speranza che niente più d'amato

nel Nulla ancor si estingua

ti appare adesso come un'alba chiara

col volto del dolore.

.

Pur se saperlo non toglie il tuo soffrire,

puoi sempre cantare il patire

e il mutamento. E pur ti gioverà

il noverar l'etate del tuo dolore.

.

Ma non saran le parole del tuo canto

a darti breve pace.

Lo sarà la forza loro smisurata,

il timbro superbo della voce.

Già v'è in questo suono forza,

già per un po'

in questo dire il tuo soffrir si placa.

 

 

*

Dalle rovine oggi si comincia...

.

Dalle rovine oggi si comincia...

 

... disegnando con esili profili

il nuovo lieve stacco dalle cose

*

Sterminato silenzio

una gran gola aperta

il cielo stanotte

e senza un grido

 

nella sua coppa di silenzio

l’ellissi dei pensieri

 

appeso agli astri fermi

quel nulla che noi siamo