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Raccolta di poesie di Paulie Flamant
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Mulino a vento

Ho solo 7 minuti.

 

Vedi il mulino a vento?

Abbandonato.

Senza utilità 

rimango qui con 

le mie storie,

le mie figure,

i miei sorrisi,

la mia rabbia.

 

Il segreto della felicità non l’ho ancora scoperto,

ma ogni volta che soffia il vento mi agito sempre come un cane.

 

Tutto quello che volevo dire.

*

Permuta silenziosa

Notte morta o annoiata o subdola?

Non puoi concentrarti sul respiro e sul suono della pioggia.

Non puoi passarmi oltre, imploro o spergiuro?

Non ripetibile la tensione, non misurabile l’eco della tua eloquenza.

 

Catene coperte di ruggine giustificano

pezzi di pane rancido ai piedi

e occhi mistici, sguardo fermo, nuvole dense

sono mentolo decongestionante sul cuore.

Il calore delle tue mani non basterà a vincere la mia guerra.

 

Sento il ritmo del mio tempermento zoppo,

Raccontami il tuo.

Non tornerò giovane, ma la mia arte magica non darà più spazio alla materia.

Peccato che il calore delle tue mani non basterà a vincere la mia guerra.

 

Ah! Come aspettavo questo tuonare di teoremi e pensieri usuranti.

E non hai paura quando fingo.

E non hai hai paura di ammonirmi ancora.

Forse il tuo spirito non è passato oltre?

E le tue mani chissà se sono davvero calde.

E le tue mani chissà se sono ancora calde.

 

Se niente è casuale vorrei capire che reazione porterà questo scambio

di colpi di ossigeno di cortesie.

*

23 maggio 2017

Vibrazioni, sospiri 

e goccioline di tepore di giornate deboli di spirito, 

ma ferme e piazzate nella memoria

non per volontà

né per vergogna,

ma per quella dolce casualità

di quando ti ricordi di prenderle l'ombrello

solo perché già fuori piove.

 

Trambusto.

Rilassati.

Rimettiti in pista.

*

Credo non si possa morire santi,

Ma quel piedino di latte sì.

*

non curo creature

Non curo creature.

Macello versi, nell'emisfero destro

e movimenti

morbidi e indigesti

su carta bianca,

e assai più spesso,

solidi, scattosi, primitivi

su fogli sporchi,

disastrati e stanchi.

*

le bleu

arrugginita la realtà,

è facile sentirsi un cowboy nello spazio

quando la tua personalità 

non soffre il protrarsi di avidità 

e grigio dualismo.

 

fantasie..

segnare linee nette

tra come appari cosa sei

come vuoi essere

senza preoccuparsi di chi diventerai.

 

https://www.youtube.com/watch?v=7J2WH84RGZs

*

Odori di legno bagnato

Odori di legno bagnato.

Continuo a correrti incontro, sorridendo.

Terrorizzata dall’ascendente che hai su di me, continuo a correre scostando rami dagli occhi.

In questa foresta, affascinata dalle ombre disegnate sul suolo, dalla luce tenera filtrata dalle foglie, ho inciso il tuo profilo su ogni albero e non me ne sono pentita.

Contornata da gioielli di malachite, la tua lacrima è bella come rugiada e io non vorrei mai distruggerla, ma egoisticamente la smania delle mie carezze goffe vince.

Continuo a correre nel tuo cuore perché ne hai fatto la mia casa, mia, e io costruisco e sradico, senza chiedere mai, e quando sbaglio tu perdonami tutto.

*

16 apr 16

E mi perdonerai 
quando 
il mio corpo 
si eclisserà 
di nuovo
nell'unico umido 
nero luogo dell'inconscio
in cui vorrei
tra tutti
non trovarti mai.

*

tic tic

D'istinto chiedo
che d'istinto il sangue
peccatore stesso e creatore primo
della mia prima cellula
Benedica me!
Sovrano despota incontestabile
di me stesso.
Gonfio di imperfezioni
Pubblicamente e nell'ombra
Lunga vita al grande re!

 

Ma la corona è troppo pesante 
Il trono troppo altro
Il veleno troppo amaro
Piccolo...non ti agitare, dormi ancora un po'

 

Tic tac,

Sento il lusso della libertà

Certe generazioni non aspettano più benedizioni

*

Incarni la spinta finale del parto...

Incarni la spinta finale del parto,
l'ultima,
prima del grido, suo.

Come a voler spiare dalla serratura la vita,
nonostante la totale assenza di occhi
sul viso scarno,
rimani assopita sulla mia spalla.
Mille giorni ed altri mille,
ed io, in silenzio, continuo a sentirti.

*

h.y.

Ti cerco come luoghi mai visti

Ti sento paese natale

E qui ogni strada che non porta il tuo nome

Nel mio regno

Lo porta  già 

 

*

agosto nessun presupposto

Rimango assorta

Sentieri storti

Discorsi corti 

Bicchieri morti

 

I palmi in fiamme 

Le donne in carne

Lo sposo in chiesa

La grecia in crisi

 

Stanca.

*

grumo cianotico stasera come mille altre sere

Nessuna anima in me

Solo amarezza sangue e

Sale

 

Ogni giorno covo un nido di oblio

Dal quale nessuno volerà 

Mai

 

Guarda! Guardate! 

Il viaggiatore senza meta è stanco.

Muore! Il viaggiatore senza borraccia muore!

 

*

Oryctes nasicornis

Anche io urlo.

Seppellisco i miei talenti e immagino di ritrovarli un giorno

Sotto forma di larva bianca dagli occhi blu.

Schiusi dopo un’incubazione centenaria

Anche sudici e zoppicanti

Con un colpo d’ali spazzeranno via

Ciò che è rimasto, ciò che voglio scavalcare, ciò che non si avvererà mai.

Sono l’animale più forte.

Sono l’animale più forte.

Sono l’animale più forte.

 

 

 

                                                            «non omnibus datum habere nasum»

*

Blythe

Ridi

ridi con la certezza di dilatare tutti i miei vasi sanguigni

ed io ti vedo

nella tua interezza

sovrana

di ogni cosa animata e non

ti guardo prendere la forma a te destinata

Le Soleil

 

Forse in sogno

tutti questi anni

cieca

soffrivo la tua assenza

 

*

nozze di rubino

Sento le tue bugie tintinnare come l'argenteria

nelle tasche del grembiule della cameriera

 

Non c'è niente da elaborare

Sono di schiena ai piedi della cascata

 

Dettaglio piccante

Precipitano e mi fracassano le ossa

 

 

 

*

Fetus in fetu

 

Demone mia regina fuoco primordiale

la mia terra i miei sospiri

prendimi con la voglia di urlare

del bambino con le ginocchia sbucciate

 

il nutrimento i piedi la spinta

le mie ali il mio arco

ricoperta di lacrime e calore umano

avrò radici di baobab

 

perchè il dono della vita mi è stato dato interamente

con la crudeltà di un insaziabile cordone ombelicale

 

*

mimo gioia

Animo impenetrabile! guscio lascivo!

Nella noia antica sboccia e assorbi

Ossa cartilagine e sangue per te in me in te.

 

Con uno schiocco di dita ogni cucciolo alla vista del premio dalla sverminazione alla cataratta si abbassa e piange e chiede ancora e aspetta e tu anche se furiosamente stanca prendi il tuo premio chiedi il tuo premio prendi il tuo premio

*

prato fiorito

Non abbiamo figli perché

se mai mi capitasse di sentirmi come adesso

entro tre ore sarebbero sicuramente morti

 

Ma ce li avrò

e mi lanceranno bombe nucleari di

tenerezza tenerezza e possessività

 

E saranno vivi e grassi e con gli occhi

come foglie come i miei

e non ti assomiglieranno per niente

 

Per questo ti ringrazio

perché se mai mi capitasse di sentirmi come adesso

sarebbero sicuramente morti

 

 

*

cera che cola

Il lume pallido 

si schiantó 

silenziosamente.

Ahhhhh...

Atroci inganni!

Spettacoli pirotecnici senza sosta!

In sostanza: epico.

Epico fu,

ma si inginocchiò

e pianse.

Il rosso mutò in giallo 

il fuoco in sospiri

e il giallo in buio

e I sospiri in sogni.

 

Perché il giorno è caldo 

e la notte lunga,

Ma il ricordo delle notti calde e giorni lunghi

fa scendere le lacrime.

 

*

come post scriptum la verità

chi nella vita

chi nel cuore

chi nel letto

chi nei ricordi

 

e quando sentirai 

i chiodi

sbattere sul legno

immerso nel buio

senza dubbio 

nella tua bara

ti accorgerai che

c'è spazio abbastanza

per tutte

per prenderle con te

 

e io ti dirò finalmente

come mai non riesci a dimenticare ciò che non esiste più

 

*

Didone mia Didone io

Senza direttive 

la fortezza è rimasta esausta e abbandonata.

Non protegge, non raccoglie.

La solitudine in un cerchio immaginario,

carica di nebbia grigio-tenera,

abborda la volontà di ebrezza.

Seminare non è stato abbastanza

e il sodalizio creatosi senta a cedere.

Il mio villaggio è vuoto e io continuo a incendiare

furente

la mia stessa reggia, il mio stesso corpo.

Solo gli occhi del barbaro si accorgono

della tenerezza delle tue spalle nei miei occhi.

Solo perchè il barbaro brama quelle fiornti spalle.

Perchè solo il barbaro brama quelle fiorenti spalle.

 

*

Fuga dissociativa

Nessun desiderio

durante la notte piena

di questa luna cupa.

Gocce spiacevoli.

Ma chi brama i raggi ormai?

Trascinarsi e affondare e addormentarsi e scivolare e perdersi.

Sogni di fuggire,

e tutto s'incendia intorno a te,

e fuggire non sembra più possibile,

e ti accasci al suolo.

Nessuno ti rincorre, perchè corri?

Non hai nemmeno te stesso.

Nel tuo piccolo scenario

l'aria è così piena di sensazioni .

Claustrofobia onirica.

Per non impazzire bisogna essere almeno in due,

E sistematicamente la luce irrompe,

E finalmente diventi ombra di te stesso.

Siamo l'anima gemella dei nostri sogni

e io mi sono trovata.

Ma la notte ho ancora paura.

*

I sogni di Margot

 

I

 

"Il mio cuore non ha ancora un biglietto da visita".

Questo pensò, ma non si diede da fare,

Non era certamente il momento migliore.

Non riusciva nemmeno ad asciugargli gli occhi.

Lui urlava, lei sapeva solo baciare in silenzio le sue palpebre.

Era un ambiente troppo sterile per tutto ciò che stava accadendo.

"Come è possibile? Non è possibile! Senti? Piango per te! Questo lo senti?"

Un boato, le sue parole come uno schiocco di frusta.

Ci sarebbe voluto più sangue, più vetri, più bugie.

Era tutto così vigliaccamente trasparente e chiaro da sembrare lurido.

Il freddo era finalmente diventato un argomento secondario.

Lei chiuse la finestra, poi la porta.

 

II

 

Il vento continuò a soffiare e le cose non cambiarono più.

I baci resero cieco lui e le urla muta lei.

Rimase ad entrambi la polvere di quel sentimento stanco

da stringere in pungo come la sabbia sul lungomare

aspettando che scivoli via fino all'ultimo granello.

Il vento ruba ciò che si lascia sfuggire e lui perse il controllo.

Perse il controllo su di lei, su di sé e su tutta la situazione.

Venne calato il sipario nella convinzione che

se un amore finisce, vuol dire che non era quello.

Non era quello come non lo erano stati i precedenti

e come non lo saranno tutti quelli che finiranno.

 

III

 

Perché lo sai Margot che finiranno vero?

Ascolta la tua mamma, così tenera e buona,

ascoltala perché ha vissuto.

Ascolta il tuo papà, così forte e maschio,

ascolta le tue amiche puttane.

Ascoltali tutti perché hanno tutti vissuto,

ascolta i tuoi vecchi, che non ricordano più niente

e hanno solo sbuffi di tenerezza.

Tu mia piccola Margot,

cosa ne vuoi mai sapere?

Fatti una corazza, ti prego,

costruisciti un'armatura di piombo

da tutte le storie che finiranno.

Sarai sempre una perdente piccola... come tutti noi.

Anche quando penserai di esserne uscita vincitrice.

Preparati! Oh mia dolce Margot!

 

IV

 

Margot aveva dodici anni e si immaginò d'un tratto questa

sterminata e immortale schiera di perdenti.

Se avevano perso tutti, per cosa mai combattevano?

Ma soprattutto contro chi? E perché nessuno era mai riuscito a vincere?

Se li immaginò tutti in fila, vestiti di nero, infinitamente tristi,

con maschere per coprire la vergogna.

La vergogna dell'infedele, del rabbioso, dell'incestuoso

accanto a quella dello sterile e dell'ingenuo fresco amante.

Erano tutti uguali, in niente differenti. Tutti perdenti.

Non parlavano, col capo chino, avevano il sole davanti.

 

V

 

Era un sole meraviglioso, esagerato, grandissimo,

grande quanto la vista permetteva di guardare lontano.

Passava dalle sfumature più cangianti del rosso vivo al giallo tenerissimo,

e oro oro oro, fino all'arancio succoso.

Questi colori caldi, avvolgenti, in tutte le loro varianti cromatiche

erano incredibilmente vicini.

Quello sconfinato sole era così vicino da diventare una parete di fuoco

e i perdenti non riuscivano ad alzare lo sguardo senza bruciarsi.

Così morivano tutti.

Prendevano fuoco i disperati che senza timore ci si schiantavano contro

e morivano a capo chino di vecchiaia, di fame, di noia tutti gli altri.

 

 

*

Incredibilmente

 

Il

mio 

amore 

ancora non ha

un biglietto da visita... 

 

*

Oro colato

Questione di attrattive congenite

 

non è mai stato visto

oro colato tra le zampe di 

una bestia selvatica

 

quante calze abbassate

quanti anelli sfilati

quanti sospiri indecenti

portano ad una sola

conclusione:

scrivere

senza pietà

senza amarne nessuna

 

e solo quando

la bestia caccerà l'umido naso 

tra le mani stanche 

di chi sà che l'oro non ha

nessun valore

la conclusione verrà rinnegata.

*

secessione

Piangevi

e mi chiedevo:

le anime perse nelle pennellate di

Klimt Gustav

si ritroveranno finalmente

insieme

nella parte dorata o

rimarranno sole per sempre sole 

in tutti quei pezzettini tutti quei pezzettini quei pezzettini quei pezzettini?

Non piangi più

e mi vergogno a chiedermi

perchè come un lupo

mi strazio

guardando questa luna che non è nemmeno stella non è nemmeno pianeta?

Infimo fallace argenteo satellite.

 

 

 

*

Forethought

Sogno il Mio nido.

E mi maledico

per tutte le notti insonni passate a costruirlo.

Nessuna fiducia

la Tua

nei confronti di chi vorrebbe costruirlo.

Incredibile vigliaccheria

la Mia

di non ammettere che mai ho voluto costruirlo.

E di nuovo mi contraddico.

e urla soffocate mi dilaniano.

Sì, io voglio costruirlo.

Ma le mie ali sono rotte.

Ma arriverà l'ora di migrare,

E le mie uova sono marce.

*

decade prospettica

cuore pensante

cuore pesante

 

immersa nella tristezza di un tavolino di ferro battuto
affilo esito stringo l'arma bianca

il viso in ombra

il petto inquieto

con fiotti rosso bruni libero la tua cena

 

pallida

in silenzio

ti porgo ciò che non desideri più

lascio parlare per me fiumi di velluto porpora

 

nessun pensiero

nessun peso

 

 

 

*

scorci notturni

g come grammo 

g come giga

g come punto

 

Una bomba a mano di sentimento

alle olimpiadi del lancio del peso cardiaco

*

fenice

Con l'anima appesantita

 

da milioni di lucchetti

 

per milioni di tesorieri

 

mi slancio verso il sole

 

urlandoti: Parlami!

 

 

*

Casanova triste

Mi perdo

in ogni sguardo che lancio.

 

Parlo sempre di sguardi.

Casanova sarebbe fiero di me.

Casanova riderebbe di me.

Parlo solo di sguardi.

 

E gli altri

chissà di cosa parlano.

 

 

 

 

*

Indigo

Ogni notte.

Il mio corpo trema come

il letto

di una cuccetta

di un treno

perchissàdove.

Il mio bambino indaco piange.

Mattino.

Sempre qui.

Sempre pronta a partire.

Ad aspettare che nasca.

Guarda.

Sono passate mille e mille notti.

Guarda.

Abbiamo visto mille e mille mari.

Ma vedi

Il nostro bambino indaco non è mai nato.

E adesso

che indosso

capelli bianchi e malinconia.

mi chiedo

come fai ad amarmi

ora che sono

infinitamente vecchia?

infinitamente triste?

La tenerezza ha partorito solo sussurri...

 

 

 

 

 

 

 

*

12,29 m

Struttura alare:

ossa di antiche

amanti.

Instabile, incerta

come il Flyer dei fratelli Wright.

Dominabile dominabile dominabile.

Nel museo della noia e della

modernità

chissà che animale sarei.

 

*

If only

Non giudicarmi stasera:

Sono solo un pezzo di carne insonne.

 

Tutti i miei percorsi sono ormai

Tratteggiati ed i miei

Anelli d'argento dormiranno con me

Nel fiume.

Siamo tutti pezzi di carne.

 

 

 

 

 

 

 

*

preghiera

Padre mio

accovacciata ogni notte nella

mia

chiesa di carne- le tue mani-

due anni mi nutro di tenerezza senza dare niente in cambio.

Dipingerei di sangue e pianto

le falangi-cupole che mi proteggono.

Ma non ho forza.

Non ho ancora forza...

*

sentieri

Raschiare,

raschiare il suolo

fino a rompere le unghie,

unire il sangue al fango.

 

Nell'impossibilità di raggiungerti,

seduta sul crocevia della mia vita

sputo su questa terra cosi smisurata per i miei piccoli piedi.

*

55°45′06″n 37°37′04″e

Laddove il cielo si tinge di rosa

tira l'amo un pingue bambino nudo.

 

Ride,

pesca organi vitali.

E pesca e li rigetta sulla terra e ride nuovamente.

 

Io conosco le coordinate del mio cuore:

l'hanno visto putrefarsi tra le tue mani.

*

terre chiamano

Certe aspirazioni

mitragliano

il ciclo delle stagioni.

Mi rimane un'unica interminabile nota grigia:

la nota padrona dell'aspettazione

insofferente

di stendermi sotto il tuo cielo

di lambire quel sorriso:

prolifico 

  per la mia anima

sterile e confuso

agli occhi della grande Metropoli.

I miei sogni hanno dissolto il ciclo delle stagioni.

 

 

 

*

Spasmi

Apro le mie arterie al

cosmo

per far arrivare sotto la mia maschera

scenica

l'ossigeno di cui ho ancora

bisogno.

Che bello non essere onnipotenti.

 

Ma fossi il Padre Nostro scosterei

l'amarezza

dal viso della madre che ha perso il figlio,

dal viso della madre che mai sarò.

Questo è il dolore.

Lo senti? Si è addentrato e ha infettato il resto.

Un'edera velenosa.

 

E solo quando come un timido,

ma ravveduto criminale

ho annunciato

''Scaglia la prima pietra - me lo merito''

l' anima mia si è innalzata dalla schiera

gridando

''Scagliala tu!''.

 

 

 

 

 

 

 

*

Ma fossimo foreste

Effimera pirografia

farci incidere

viceversa lemniscate sul cranio.

La mia corteccia cerebrale arde!

Arde alla rivelazione delle possibilità che ho di perdermi.

Arde scoprendo le mie velleità.

 

 

Matematico è

l'infinito Dio nello schiacciare infinitamente l'uomo.

*

sanguisughe

Sanguisughe interposte tra le falangi più esili di questo affollato pianeta.

Languide mielate lascive. Cosa mi lascerai stavolta?

Un appartamento in fiamme

una manciata di caramelle alla menta

un amore per un paese che non mi appartiene

un ristorante in cui non ritornerò più

un vinile raro come un orgasmo

una favola emblematica

una nuova religione

una malattia incurabile

una religione malata

un cuore sfinito?

 

*

Mālā di perle bianche

Mi scopro terrena,

strisciante in un porcile

il velo di Maya è la mia

melma melma melma.

 

 

Poi una pioggia corrosiva come lacrime di Sarasvati ripulisce il corpo

un inverno intero, ma lo lascia sprofondare nel fango.

Deturpato e cieco ha abbracciato la luce per un istante.

 

 

F e l i c i t à.

Calcolatemene il rapporto qualità-prezzo adesso.

Voi quanto avete pagato?

Quanto paghereste?

 

 

*

previsioni lascive

Ogni inverno l'organo mio più caro

viene sovraffaticato come una scarna betulla

dopo una tempesta di neve.

 

Nella mia mente ad ogni tuo sguardo

con respiri profondi

creo nebbie corpose infiltrabili.

 

Non lontano impallidiscono anche larici gagliardi.

 

Non mi crederai ma il cuore

sobbalza selvaggio

desideroso di blandire ogni coriandolo cristallino.

 

Divorare l'adrenalina non mi è mai stato così facile.

 

Con il gelo alle costole mi oppongo

sistematicamente

al rifiuto di calore umano.

 

Ogni inverno l'organo mio più caro viene

sovraffaticato come una scarna betulla.

 

Sono già pronta ad assiderarm

*

Balmorhea

Insisto con contrasti

smorzo smoinate con suicidi ergonomici

poco eroici

sempre a portata di mano

e tu mi trascuri mi ascolti mi scaldi l'inverno

e io ti scrivo ti adoro ti agito

spaurita ti tiri indietro come le onde

infinite volte infinitamente infedele

fidati di me.

 

 

 

 

*

Ottobre. Torri del silenzio dell’anima

Ottobre,

prenditi una pausa.

Prenditi un caffè.

Io aspetterò che ogni foglia abbia baciato questo suolo.

Pregna di tè

alla menta

AFFERMO che

nessun libro dei sogni ha la risposta per i miei:

ultimi, ricorrenti, premonitori.

Ma un pensiero ancora mi scalda.

Una vita fa ho vissuto in Persia.

Ricordo le stelle, ricordo i profumi.

''I due spiriti sono opposti e nulla li concilia''.

 

 

                                                                                        7 Aban

*

Cantastorie fragile

La mia memoria eidetica
ti consuma.
Abusa di te.
In tua assenza partorisce
alla Salgari
la mia storia non vissuta.
Con solo acqua in me e nelle vene
temo di sguazzare nel sistema.
Vuole consumarmi.
Abusare di me.

Racconto favole solo perchè le ascolti.

*

Ne me quitte pas

Come un uovo
rotto
strabordo di lacrime.

A terra, vuoto,
penso a come
ricompormi.

Fratello!
Proteggimi teneramente.

*

Non solo Frida

Tra le mie sopracciglia si nascondono,
da giorni, gli spettri che incarnano, senza carne,
ma con prepotenza
tutto ciò che ho invidiato, vergonandomene.

Un incidente per rinascere e cominciare.
La stima altrui oscurata dalla compassione.
Il talento come riscatto per il dolore fisico.
Una casa costruita come museo...Blu.. blu..
I tradimenti perdonati per impotenza.
La sterilità sognata solo come incubo.
Una sorella più bella da odiare e ritrarre.

E fiori e colori. Rose, rose Ovunque.


*

19.09 La pluie

Quando il cielo si copre di nuvole
ed io il capo di cenere
sento di doverti amare di più.
Ma del ciclo dell'acqua,
della vita, di Aspasia
cosa voglio saperne, dimmi?
Dimmi che anche su di te si sta abbatendo
questo esercito freddo umido quasi romantico.
Dimmi che come me ti arrendi
e stringi tra le mani questi soldatini evanescenti.
Dimmi che la nostra pelle è la loro arena
per coreografie sincronizzate a distanza di migliaia di kilometri.




*

Realisticamente parlando

E se esiste al mondo
la felicità
deve avere il colore dei tuoi occhi
e profumare di limone.
Deve presentarsi all'alba,
dopo un lungo temporale estivo,
con i capelli lunghi, bagnati
e sorridermi.
Sorridermi fedele come un kamikaze.

*

Nike

Distanti diversi distratti.
Mi chiedo come facciamo ad essere
teneri e delicati
come l'alito di mamma 
quando scalda manine congelate.

Vittoria!
Canto anche se non so cantare.
Vittoria!
Finalmente canto...

*

Gravida d’adrenalina. 6-8

Guido automezzi celestiali.
Sorpasso solo in incognito
Gas! gas!
Ogni frenata è un passetto sulla luna.
Gravida d'adrenalina
Ho preso in mano la mia vita come
un volante spaziale.

Perchè è lo spazio, sì, il mio peggior nemico.
Genera d i s t a n z e...


*

Sottopressione-blu

Il vento mi accarezza
e io rimango statica
intorno i bimbi trottano
e navi e navi partono.

Il vento mi rimprovera
e i vecchi vecchie baciano
mi nutro d'acqua e sonno
perciò rimango statica.

Nessuna meraviglia. (leggi: stupore)

*

Les larmes 16.7

Sadico percorso meditato
scorgerti appresso ogni forma di vita,
vivente.
Mentre post-numerose-morti-meritate
tu trovi il brivido
dell'ultima c h a n c e,
Io meravigliosamente fiera
di te, per te
incremento l'innalzamento globale
delle acque salate
l'ultimissima giuro volta.

*

O mare..

Labbra salate squarciate e dilaniate
con zelo
con te
che non ne pendi più
né più pretendi o dipendi
da me
che per caso o per causa tua
tutto ad un tratto
infinitamente piccola
galoppando e ridendo
tra le steppe o tra le stelle
di chi me le ha create
credendoti mio cadavere
cerco sostegno
da un gommoso inafferrabile cristallo.

O mare...

*

Lys 9.7

Nell'incavatura della mia roccia, nel mio luogo, tra i miei pensieri.

Indomita, umida e glitterata
come mi fa piangere
quest'acqua
e la bocca della mia bella
smisuratamente amata.
Indomita, umida e glitterata.

*

cancro

non avrai rancori anche continuando a rotolare sanguinando e ridendo
sui binari
mi cercherai quando non sarò più sola, ma libera da ogni genere di sottomissione
volerò da te volerò e vorrò solo te
e finchè non finiranno le pile passeggeremo insieme
illuminando il bosco alto e profondo
poi il silenzio ci spaventerà
o forse solo me con te accanto talmente indomita  e temeraria
lontano da tutti le tue mani colorate torneranno ad essere
l'antistress
dei momenti imbarazzanti
in cui io sono furiosa e tu follemente così poco sobria
come quell'inverno
dimmi
come possiamo avere rancori
quando la vita è singola quando noi siamo singoli
elementi
attratti
sottratti al mondo umano
che si maltrattano
che si trattano: schiavo-padrone nei giorni feriali, alla pari solo nei festivi.
...senti il suono?
emetto vibrazioni per 3000 kilometri per sussurrarti buon compleanno.

rigorosamente in anticipo, non perdonarmi mai.

*

perenne n

Si scatenano tsunami
sulle pagine che ti dedico.
Ti prometto caviale e libertà.
Coincidiamo, concediti!


*

n 2506

Era come se il profumo di fiori
intorno all'asfalto scottante di giugno
mi desse un motivo, in più, per piangere.

Ogni vaso inglobava
innumerevoli  ''te''
sorridenti a trendadue denti.

*

come sterile

Silenziosi approcci, capricci.
Solletichi le viscere con la calma inanimata di un mobile dell' 800.
Quanto ti cercai... Mi chiedo. Quanto ti cercai?
E chissà dove se ne va il tempo che passiamo a guardarci,
Ora che desidero le tue dita aride, di legno incrostato, verniciato.
Ora che desidero che incornicino le mie. Bianche, grasse, con tutti quegli anelli.
Senza nessuna logica stimolo l'ingenuità comica della mia bambina dalla mimica furiosa.
Forse è l'ora di prendermi per mano.

*

Decaduti striscianti

Mi addormento all'alba.

La città silenziosamente mi concede solo vento.
Intorno a me fisionomie di poeti alcolizzati,
Le loro donne ingannate, agghindate da ingannatrici.
Una vita passata a lamentarsi, lamentarsi, lamentarsi,
Per poi autocelebrarsi (misera ebbra vanagloria)
E spendere le ultime due monete in assenza di...tabacco.
Senza accorgermene il mio cappello se ne vola via,
Strappato alla radice dal tempo avverso...Verso dove?

Qui sola mi domando chissà che senso ha addormentarsi all'alba.

*

piccole cronache di un piccolo cuore 1

Cielo!
Impreca e canta.
Sta diventando coraggioso penso,
ti penso e canta...
Senti come canta?
La gola incatenata, ingrato!
Senza sospiri spara e si addormenta all'alba.
SO-LO.
E' ghettizzato e solo,
Ma infrange, sfonda, infetta
e le chiede:
''E allora vuoi o non vuoi?
Vedrai che verrai... e vorrai.''



*

Coincidiamo.

Miele, polsi, zigomi.
Spalmarsi ogni mezzogiorno,
su pagine invecchiate,
di libri dimenticati.
Solo per vedere te.
Te soltanto.
E scrivere, scrivere, scrivere.
Aiutami a spiegare come mai,
questo cielo marmato,
così tentente all'indaco,
oggi ha emesso... calore.
                                            
                  

                                                                     

*

Havre

Quando un piccolo lupo
si accuccia
timidamente
tra le cicatrici del miocardio,
impara a cantare.
Tu!
Comincia a cantare!


*

La sua Roshanak e il tuo profilo persiano

Il folle, il vincitore, il nobile disarmante animale,
L'eccentrico, l'egocentrico, mai retrocede l'invincibile sai?
Arde solo di strategie.
Ma lei.. Lei.. Ecco che appare la sua Roxane!

"Porpora, spezie, incensi, tutto ai tuoi piedi
E tu avvolta nei miei occhi stanchi,
Sola, silenziosa, soffoco nello sfiorarti.
Guardami, occhio pazzo, girati.
Voltati, sul mio letto, guardami.
Sbricioli, arroventi l'anima.
Credimi, io non scherzo, voltati!"

E così crolla il primo, il migliore, divinizzante la barbara bella,
L'eccentrico, l'egocentrico, battuto da una piccola stella splendente,
Cade galvanizzato ai suoi piedi.
E tu.. Tu.. Sai di essere la mia Roxane?

*

Effluvio di rosei trilateri

Ammuffisce la mia tenerezza per te
e qui sbocciano nuovi desideri.
Si schiudono magnolie.
Ovunque pallide magnolie!
Molteplici bugie in putrefazione
continuano a sbriciolare con flemma
le mie aspettative.
Sai, mi piace immaginarti
cerebropatica e sola.
E mentre io ritaglio sorrisi
...raccolgo carezze
spero lo stesso che quest'estate ci accoppi
controvoglia.

*

Ikebana masochistico

Incastonerò
di tulipani neri
la gabbia toracica
per te.
Accuratamente poi
cingerò
il cranio fracassato
di calendule e lavanda.

E quando finalmente
le falangi consunte
stringeranno
umili mazzetti di margherite,
la mia cianotica pelle
trasuderà
patetiche frasi non dette.

Così,
per finta sfiorirò
e m'amerai per gioco.

*

ventisei-zerotre

Delusioni immotivate.
Chiarimenti inefficaci.
Ansante,
Delirante,
Parti.

Un pomeriggio buio.
Una mente annebbiata.
Ancora più ansante,
Ben più delirante,
Procedi.

Bruciano le lacrime
Come spilli conficcati sotto le unghie.
Solcano il viso stanco.
Non più ansante,
Mai più delirante,
Esci di scena.

Motivazioni per voltarsi indietro?
Ritenute nulle.
Motivazioni per guardare avanti?
Figuriamoci.

Adesso,
Marcisci in me,
Sconvolgendo,
Quotidianamente,
La parte
Consapevolmente repressa di me.
Il riflesso di te.




*

Bramosia scadente

Affogo,
da sempre,
nel vortice della limitatezza,
le teste a maiale
di queste misere coppie medio-borghesi.

Nauseante banalità.
Svegliarsi, amarsi, sbranarsi.
Svegliarsi, sbranarsi, amarsi.

Ma miglia e miglia da te distante,
cedo umilmente il mio disprezzo
in cambio della
spasmodica esigenza
di immergermi in te
e sprofondare nella monotonia quotidiana.

Insieme.
Svegliarsi, amarsi, sbranarsi.
Svegliarsi ancora, sbranarsi ancora e di nuovo amarsi!

Desidero la loro noia.


*

Vorrei chiamarti America

La tua parvenza
ironica e scostante,
arruffianata dalle leziosità di queste
luride giovenche,
è forse la grottesca corazza
di quel cuore a me
da tempo
consacrato sottobanco?

Mi hai sverginato l'anima.
Ti sverminerò mai il cuore?

*

157-350 Nv

Se solo l'universale silenzio
potesse placare,
rendendoli ridicoli e bolsi,
i portatori delle lingue parassite
di questa pallida galassia,
io vorrei, davvero,
cucire il tuo respiro agli aridi miei polsi.

Se solo un atroce grido d'amore
potesse lacerare i lobi
dei nostri angeli ipoacusici,
come richiesta di soccorso,
io pregherei, invano,
di poter finalmente
cucire il tuo respiro agli aridi miei polsi.

La paralisi cardiaca regna sovrana in terra e in cielo.
A noi è toccata una sorte sui generis.

Distruggeremo insieme il giardino delle delizie.




*

Discrepanze

Le mie labbra sterili, cucite in simbolo di protesta,
mi trattengono dall'assaporare il vecchio malcostume
e amalgamarmi alla tua sregolatezza.
Il mio disordine è differente.

Le mie dita ormai inermi, rotte, fasciate, sanguinanti,
mi impediscono di far crollare le barriere che ci separano
e costruirne delle nuove intorno a noi.
Il mio vigore è differente.

Il mio corpo da te distante, rinchiuso in un'armatura di piombo,
mi trattiene dallo stringermi alla tua carne
ed esaurire le tue ossa.
La mia depravazione è differente.

Il mio immobile cuore di ghiaccio, appesantito da inutili diamanti,
mi impedisce di raggiungere la tua essenza
e arroventarti l'anima di baci.
Perchè la mia intimità è differente?