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Raccolta di poesie di Alessandro Carnier
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Il pescatore con la rete

La brezza accarezza le ruvide

mani e i lunghi remi, mentre un

lieve luccichio illumina le

onde, che sostentano

la vecchia chiglia. 

 

Quante volte hai solcato quei

quei dolci fondali mentre la Luna 

amica ti ha indicato la via. 

 

Rema, rema, pescatore. 

Rema, rema, pescatore. 

 

Porta avanti la tua barca, 

con fatica e sudore.

 

Rema, rema, pescatore. 

Rema, rema, pescatore.

 

Non tardare pescatore, 

per non perder l'occasione di 

riempire la tua rete.

 

Il mercato ti attende,

rema rema pescatore. 

*

Il lago amico

 

Ciao buon vecchio lago amico. 

Quante volte mi hai accolto

nei momenti di maggior sconforto. 

Sulle tue sponde ho ritrovato 

l'orgoglio smarrito, la lucidità perduta

è una maggior consapevolezza. 

Sei per me l'unica ancora di salvezza. 

Quello che è per me è un mondo perduto di inutili certezze.

Mi hai accolto celato da un intrigo di rami e verdi foglie d'estate e rosse e arancioni e marroni all'imbrunire nelle verdi e soleggiate stagioni e

nelle gelige brevi giornate invernali, dalla rada e tagliente luce radente. 

Sulle quelle sponde aride e povere io ti devo i momenti di maggior sollievo. Non ho bisogno di vederti, ma solo percepire al di là della soglia le tue acque serene e placide. 

Salve povero lago che mi sollevi dai miei deboli pensieri. 

*

L’ora più buia

L'ora più buia

 

L'ora che precede l'alba, 

l'ora più nera e cupa in cui

affiorano i pensieri più negativi

o positivi. 

 

L'ora in cui i ricordi si fanno più vividi o si appannano lentamente inghiottiti dall'oscurità.

 

Ti guardi intorno ma vedi solo ombre, socchiudi le palpebre e si schiude un flebile spiraglio nelle tenebre, che forse prefigura il giorno che verrà. 

 

Un giorno di nuove aspettative.

*

Foglie morte

 

Finché crescevi non ci facevi caso!

 

Amavi il verde, la primavera, la giovinezza,

lo stare insieme e il sole splendente.

 

Ora sei solo, in autunno, seduto su un comodo sedile d'auto nel silenzio dello spazio chiuso, nei tuoi vaghi pensieri recluso...

 

Che incanto quelle foglie accartocciate, dalle gradazioni dai colori caldi: marrone scuro, marrone chiaro, arancio riverberato dal sole giallo.

 

Uno spettacolo della natura che riempie lo spirito al crepuscolo.

 

Foglie morte su un cielo celeste vivido e sereno.

 

Momento unico per una pausa dai ricordi andati, e le riflessioni ormai superflue.

 

*

Il pescatore

Cammini col favore delle tenebre, 

fino all'agognata sponda.

 

Ti prepari con calma, monti sicuro la canna, srotoli il finale è inneschi l'esca viva e bagnata.

 

La bruma si dirada e ti sorprende l'albeggiare, mentre il vettino impercettibilmente vibra è te ne vorresti andare. 

 

Si accavallano i pensieri: un abboccata, un'alga. No, la lenza si è impigliata. Sono poveri misteri. 

 

Resti immobile mentre il sole ti illumina la fronte e consideri ogni variabile, se il pesce guizza in aria tu socchiudi gli occhi è nulla ti tranquillizza.

 

Non sei certo della decisione presa e prendi un altra direzione. 

Hai lanciato troppo lontano, o magari troppo vicino. 

 

Era meglio spostarsi là, o  più in qua. 

Ho l'esca giusta, o sarebbe meglio questa qua.

 

Variabili infinite, risultati imprevedibili. 

L'imponderabilità è l'unica realtà. 

Non sai mai cosa accadrà.

*

La regina delle trote

Dedicata alle trote della riserva ittica delle "Sorgenti Del Gorgazzo" Polcenigo PN.

 

 

Il suo regno è un abisso profondo e cupo,

 

limpido come il cristallo e dalle sfumature cangianti

 

dallo smeraldo al blu più intenso.

 

Vaga solitaria nel suo specchio d’acqua e nulla la scompone.

 

È padrona del suo spazio.

 

La puoi solo ammirare, perché gode di un’assoluta immunità.

 

Appare e scompare con il suo procedere solenne.

 

La sua età è inscritta nella sua dimensione.

 

Conosce l’uomo, che ha visto perdersi e perire nelle profondità delle sue acque,

 

o guardarla dalle sponde nelle giornate primaverili assolate e festose.

 

È un raro spettacolo della natura.

 

Di Alessandro Carnier

Pordenone, dicembre 2012

*

Amate grave

 

Dedicata alle grave del Torrente Cellina, San Foca PN.

 

Freddo il vento soffia su rovi e sassi,

sulla pallida erica, sulle orchidee e sulle rare fronde.

Nuvole scure scorrono minacciose all'orizzonte,

mentre una luce lattea invade l'arida pianura.

Il silenzio assoluto rischiara la mente.

Plana la poiana e fugge la lepre, gracchia il corvo,

Io guardo e resto muto,

davanti a me le amate grave.

 

Di Alessandro Carnier

Pordenone 17 marzo 2013