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Raccolta di poesie di Rossella Gallucci
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Sono

Sono il ninnolo di cartapesta che sorride,
la ballerina che gira stanca sul carillon
sono la chitarra scordata e poi dimenticata
sono il fiume senza piena,
il fuco senza Regina
la pianta senza foglia
il pianto della follia

Vago - forse sono -
eterea luce afona
che s’inchina al volere della notte

Sono - ma non mi arrendo -
una meretrice in cerca di ristoro
come se di colpo
avessi ritrovato l’uomo (il mio uomo).

Sono - forse vago -
nel nulla come chimera

Vago è il pensiero
che cammina strisciando
insinua la luce
- forse -

- Sono -
dunque penso

*

Magma interiore

Come cancelli che s'offrono
al primo viandante notturno
mi vesto di buio
e osservo la mente.

Sai,
non c'è nulla al di fuori.
Siamo noi a camminarci dentro
e a calpestare il prato
lasciando impronte
a volte già sporche di fango
ancor prima del contatto.

*

Lo sguardo di Vincent

Sfondo di campi da arare
nel meriggio infuocato,
contadine piegate
a toccare la terra
- paludi di mani
riarse dal sole -

Giallo infinito
e azzurro
e verde
e autunni sbiaditi
dalla calura
- tratti nervosi
come di scatti -

passare di ore
scandite dal rosso
- tramonto dei sogni -
bambine, fanciulle arrapate
di vita e domani
- senza mani -
come di sguardo
alla finestra di un passato

che non è mai stato

che non sarà
- mai -
futuro

*

Il silenzio della luna

Ho attraversato il tuo cuore
danzandoti nel vento
e rinnegato il mare
quando creava distanze.

Ho trattenuto in me
il tuo respiro
mentre soffiava forte
un volo di gabbiano
nel mio petto.

Ed eri tu,
con gli occhi delle stelle
a rubare i colori della notte,
a disegnare albe
con raggi di luna.

E mi sei ancora
di un tramonto il sole,
mentre all'orizzonte
sbadiglia
la luna di silenzi
specchiando nel mio mare
il dolce tuo respiro.

*

Come se

Come se
non si fosse dileguato il vento
inalando brezze dal mare
per non morire.

Come se
fosse un modo
per sopravvivere a se stesso
anche senza sé.

Come se anch'io
- in questa calma piatta -
riuscissi ancora
a respirare dal vento
aria salmastra
sognando di vedere,
oltre il sole,
mondi allo specchio animati dal buio
del nostro
assordante dannato silenzio.

*

Senilità

E spegni i tuoi sogni
tra reliquie ambrate
di polverosi ricordi
intrecciando spine tra i capelli
che furono seta.

Sguardo perso
tra una carezza e il cielo
lentamente posa,
ondeggiando come piuma,
la sua liquida fiamma
smarrita
tra rassegnati passi