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Raccolta di poesie di Rosa Maria Melchionda
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Brillii di luce

                                           Brillii di luce

 

Rami sottili tendono all'alto, forti

nella loro fragile sembianza li vedo

stagliarsi dietro ai vetri opachi

con le loro foglie rade.

Il grigio di un cielo occluso dalla

fredda stagione incombente, ai miei

occhi il mondo appare spoglio,

solitario, in bianco e nero.

 

Resto a guardare quel

rettangolo di finestra, quel

quadro senza cromature che

tanto mi coinvolge e mi avvolge,

reclino il capo a destra e a manca,

forse, chissà, ma nulla cambia.

E' novembre, mi dico,

malinconiche giornate prive di

colori, con il sole caldo altrove,

essi sono scivolati via,

resta il silenzio senza i giochi dei

bambini.

 

Mi sento novembre.

Il grigio impera negli spazi dei

colori dei sogni scivolati via,

quelli vissuti e quelli da vivere,

il grigio impera nella calma piatta

di un giorno uguale all'altro,

nel silenzio senza i giochi dei

bambini.

Mi distolgo, cerco un varco,

lo trovo in quelle piccole varianti della

mia esistenza che mi riaccendono

come il soffio sulla brace.

 

Come il sole sulla neve, creano brillii

di luce dorata, a memoria di

quale magnifico spettacolo sia la vita.

Brillii dorati attraversano il mio

quadro senza colore, sorrido,

li fermo nei miei occhi

li custodisco nella memoria,

illumineranno il cuore e sarà

sempre un NATALE,

la cui luce dà senso al grigiore che

passa, dà poesia all'inverno che

gela, scalda l'anima nel silenzio che

attende le voci e l'amore della

famiglia tutta intera.

 

 

                                                                           ( novembre 2013 )

 

 

*

Al cuore non si sfugge

                                Al cuore non si sgugge

 

L'inverno presto si sarebbe preso

il suo tempo con 

il freddo pungente

ed il buio predominante

ancor più rare le occasioni

di vivere quell'amore silenzioso,

silenzioso e palpitante.

 

I fogli riempiti di inchiostro

e di emozioni

avrebbero raccontato

ancora e ancora dei suoi occhi,

in essi mi sono specchiata

e ciò che ho visto ho amato

leggendo gioia e tenerezza

 

momenti condivisi e bellezza,

leggendo parole che lui

pronunciar non osava.

Ma l'inverno ancora

solo da lontano soffiava.

 

La mia mano bolliva beata

fra quelle del mio amore

mentre lo ascoltavo

rapita ormai da ore.

 

Al cuore non si sfugge...

Forte crescere sentivo

la passione che mi invadeva

e lo travolsi con tutto il calore

dell'attesa a lungo coltivata,

dolorosamente controllata.

 

Di me si impadroniva

per insinuarsi poi in lui,

scuoterlo e avvolgerlo deliziosamente,

forse soltanto per quella notte,

insieme, finalmente.

Era lì, tutto per me

incondizionatamente.

 

Al cuore non si sfugge...

L'inverno soffiava ancora

solo da lontano,

fra le sue, beata,

bolliva la mia mano...

e chissà...domani....

 

 

                                                                         maggio 2013

 

 

 

 

 

 

*

Sveglia impietosa

                                      Sveglia impietosa

 


E' già arduo uscire, al mattino, dalle coltri

morbide e calde

con la sveglia impietosa che urla

il ritorno al dovere,

ma quando poi in quel nuovo

pezzetto di vita, dono del Creatore

da impiegare al meglio,

i primi volti che incontri sono

volti amareggiati, scontrosi, cupi,

da voci aspre che ruggiscono

senza motivo alcuno,

ti chiedi la ragione della tua presenza

lì in quel momento, strappo definitivo

ai sogni con Morfeo.

Impresa al limite dell'umana sopportazione

giungere al termine della giornata

senza colpo ferire,

agognando tornare al dolce torpore

del sonno, alle coltri protettive e sicure

al corpo avvolte come ad un feto

raggomitolato nel ventre placentato

d'amor di madre.

Abbandonare quel rifugio talare,quando

Morfeo stenta ad allentare

il suo braccio tentatore,

è darsi alla vita ogni volta, quasi

come lasciare il ventre d'amor di madre

e gettarsi nel mondo la prima volta.

Quando al mattino incontri sorrisi

ringrazi la sveglia impietosa che urla,

gioia e serenità che ti pervadono

ricordo indelebile del sorriso ancestrale

rassicurante, vitale, d'amor di madre.

E, fiduciosa, piena, l'esistenza va a cominciare.

 

 

 

                                                                     ( Gennaio  2014 )

*

Chissà che un giorno ...



Chissà che un giorno ...


Devo lasciarti al tuo mondo,
la mia comprensione di ciò
è limpida realtà

un mondo forse troppo difficile
per me da raggiungere
divari che tu non vedi

Voglio chiederti di perdonarmi
se ho cercato di farne parte con te,
di viverlo al tuo fianco

Io torno al mio mondo
me ne formerò uno nuovo
ignaro del desiderio

che ti ha reso a me come un principe
e chissà che un giorno
si rincontrino...

*

Un mondo di povere cose

Un mondo di povere cose.

 

Ho condiviso una foto

una foto da molto lontano,

di un mondo di povere cose

di poche cose e di quasi niente.

 

Volti scuri mai prima conosciuti

occhi e sorrisi di chi vive di stenti

in un mondo di povere cose,

arricchito da cuori votati all'amore

e da mani laboriose.

 

Ho condiviso una foto virtuale

di bimbi belli e felici

che lesti corrono a giocare

in quel mondo di povere cose,

grazie ai nostri cuori d'amore, 

alle nostre mani generose.

 

Quello che abbiamo provato

con il gesto del donare

ad un mondo di povere cose

lo vedo riflesso nei ''figli'', 

in quei ''figli'' scuri

sulla cui immagine ho cliccato.

 

In un mondo di povere cose 

piccola o grande,

di paglia o di seta

la goccia d'amore

si apre agli orizzonti, apre i sorrisi

illumina gli occhi di

un intenso colore.

 

Ecco il nostro gesto di emozioni,

ecco il nostro gesto del donare

ecco il nostro modo di amare...

 

giugno 2013

*

Voglia di arrendersi

                                       Voglia di arrendersi

 

E la storia si ripete.

Dopo interminabili attese,

quando finalmente

torna la serenità da tempo

dal cuore e dall'anima assente,

ecco un evento inaspettato 

sprofondarti di nuovo

fra la testa che scoppia

e quel cuore ancora spezzato.

 

Vorresti arrenderti,

continuare a vivere in  

un tuo limbo dorato

per sentire le cose sfiorarti

semplicemente, lentamente.

Te la prendi con te stessa,

non hai impedito di farsi strada

ai sentimenti come ti eri ripromessa,

ma... oh! ... se è vero!

il cuore ha volontà propria,

spesso ti trascina via

lontano dalla razionalità.

 

Ti invola sui desideri

con ali spiegate, senza istruzioni

sull'impatto con la fatalità.

Risale, col tempo e comunque:

provare e tentare nel superare

il dolore, ritentare e provare ...

quanta forza raccolta ogni volta

per ricominciare ...

*

Maira

                                    Maira

 

Piccola pallottolina adorata

dal faccino rubicondo,

i tuoi occhioni lucenti

trasmettono felicità

su una tenera boccuccia

dal sorriso sempre pronto.

 

Le manine hanno

un tocco pieno d'amore 

e ricordo come

con la guanciotta appoggiata

al seno

ti sei appisolata

fra le mie braccia ancora tremanti

per l'emozione

di vederti nel mondo.

 

Da quel primo nostro momento

il mio amore di madre

ha conosciuto nuovi spazi,

eppure sempre immenso

anche per te,

minuscolo esserino

arrivato nella nostra vita

con la forza della

tua gioia.

 

                                       ( Rosa  2000 )

 

 

 

    

*

Mirko

                                Mirko

 

Allunghi la manina cicciottella

con lo sguardo

più serio del mondo.

 

Avvicino il mio viso,

chiudo gli occhi

per assaporare

quel tocco delicato.

 

Mai piacere più grande

riuscì a sfiorarmi,

mai calore più appagante.

 

I tuoi occhi si fermano nei miei,

grandi e pieni di luce,

entrano fino in fondo

all'anima.

 

Io riesco a comprendere,

tu ricevi il mio amore,

quello che ti accompagnerà

sempre,

 

nato già immenso

il primo giorno

che ti ho dato la vita.

 

                                                                      Rosa (1997)  

 

 

*

Una canzone

                             Una canzone

 

L'odore familiare del palco

il sopario, le luci

l'euforia

incontro i tuoi occhi di cielo

si crea quel momento nostro

che con un battito d'ala

fugge via.

Quel momento,

come caduto dal tuo cielo;

ho sentito sfiorarmi la pelle

il calore della nostalgia

e il sogno segreto

dileguava d'incanto il suo velo.

Cala il silenzio

abbassi lo sguardo

scende la magia,

la sola che le note creano

unendosi e inseguendosi

in dilettuosa armonia.

Le parole riempiono il teatro

l' animo si culla ai suoni,

al tuo sorriso

lucente fra le luci

da togliere il fiato.

L'odore del palco, il sipario

le luci

emozioni tu canti

tendendo una mano,

ognuna va vissuta

grande o piccola che sia

con l'oro, l'argento o

l'amaro della sua poesia.

E io vivo di emozioni

le ho vissute

le sto vivendo

anche ora mentre il sipario

sta calando... 

                                                                              Rosa (19909

 

*

Semplicemente

                                  Semplicemente

 

Un grido ha invaso

ogni parte di me

così prepotente e forte

che non mi spiego

come gli altri non lo sentano.

Un grido muto, quindi,

neanche tu lo hai ascoltato.

Dunque la mia felicità

nel sapere di amarti

è ancora chiusa

nei miei occhi.

Essi ti cercano, semplicemente,

per cogliere il senso

della tua impassibilità

e per deliziarsi in tutto

ciò che tu sei.

Semplicemente.

 

 

                                                                         ( Rosa )

*

Penso a te

                              Penso a te

 

 

Penso a te.

Sei un sogno, un evento,

mai ho creduto che i sogni

potessero camminare, parlare, 

belli e reali nel nostro mondo,

eppure tu lo sei.

Appari come venissi dal nulla

stupore porti in me

che riconosco il tuo viso 

fra tutti gli altri

i tuoi tratti

il tuo portamento

e tremo impacciata come prima mai.

E penso a te.

Allora mi sei vicino come

qualche ora fa, come qualche giorno fa.

Torna a vivere quella tenerezza interrotta

al chiaror della luna

all'ultimo sospiro

 

 

                                                                          Rosa   (1991)

*

Estate

                                              Estate

La sabbia gioca coi piedi scalzi.
La sabbia gioca con l'acqua,ora azzurra
ora di un verde d'occhi innamorati, 
che le lascia conchiglie e granchi morti
quando si ritira dopo la fresca carezza
che gioca a rimpiattino con 
i piedi scalzi.
Il corpo cerca riparo dal sole 
meravigliosamente implacabile
e segue la carezza appena percepita
per tuffarsi nel mare del fresco infinito.
Le tue sere, o estate,
così luminose di luna e scintillii
si riempiono di canti e melodie
che avvolgono di volteggi e piroette 
terrazze, piazze, spiagge, 
in festa, per vivere con gli occhi e col cuore
la spensieratezza e la bellezza.

La sabbia gioca coi piedi scalzi.
La sabbia gioca con l'acqua....
E' ancora estate, 
è ancora feste e stelle 
e tramonti da mozzare il fiato
E' ancora......

                                                                               Rosa Maria (agosto 2012)


*

Un angolo di Puglia

                                              Un angolo di Puglia

Il promontorio scuro ed imponente
se ne sta imperioso
in mezzo alla pianura sconfinata
coltivata a quadratini,
come fra pezze colorate su una una giacca logora.

Qua e là cascine deserte e muriccioli
gettati nel silenzio, colmo
delle voci di campagna
che avvolge la mente e incanta il cuore.

Enormi pietre, massi spigolosi e levigati,
con macchie rossastre a rompere la compattezza
del loro bianco imponente,
spuntano fra il verde assetato come a cercare
qualcosa che la terra riarsa non può più dare.

Al sole, che col suo caldo opprimente
sembra voler proteggere l'odore
pungente dei rovi di sterpaglia
sparsi fra i campi, si protendono
cespugli fioriti e ondeggianti.

Appaiono, fulminee, fotografie di una vita
nascosta fra le pendici di quel monte,
fotografie sfogliate dall'album del passato;
rivivono sapori, suoni, cantilene
di una terra che non si può non amare,

ed abbandonare.
Una terra da abbandonare; ma per tornare.


                                                      Rosa Maria ( 1994 )

*

Splendide stagioni

                                       Splendide stagioni

Sai, questo sole che
riscalda le nostre passeggiate,
che ha ricoperto ogni albero
di fiori prima e di foglie poi,
che ha riempito di sé ogni vaso,
ogni prato, ogni monte,
che ci regala quegli odori unici
ed inafferrabili dell'erba,
dei rami così carichi da
sembrare fragilissimi,
ha riacceso in me lo zampillante
ricordo di altre stagioni splendide,
fatte di giochi, di prime esperienze, 
di volti, di parole, di sofferenze.

Da sempre le fragranze trasportate
dalla brezza,
lo splendido e lussureggiante
tramonto 
mai troppo vicino in una 
sera d'estate
sono tutto, sono tutta la serenità
che dall'infanzia si perpetua
ogni anno
come un filo che unisce
le perle dell'esistenza.

                                                           (1994)

*

La teiera

                                            La teiera

Un tavolo ricoperto 
di candido trine
una teiera elegante
dalle forme piene che
se ne sta serena.
Un vassoio d'argento
con l'opaco che ha
lasciato il tempo.
Gli occhi si posano
su quelle forme,
sono modellate per
ricevere e restituire
il caldo che scalda
l'aroma che tonifica
il dolce-aspro che scuote.
Te ne stai lì
a farti ammirare,
tutto di te parla e
trasuda tranquillità,
tutto di te sprizza pacatezza,
quella pacatezza di chi
ha imparato e sa aspettare.

                                                                                   (gennaio 1995)    

*

Intreccio di mani

                                            Intreccio di mani

Due estati ad anni di distanza,
due estati che sembravan
prive di speranza.
Lo stesso profumo di
spensieratezza, di intreccio
di mani,di voglia di tenerezza.
Le stesse emozioni che bagnarono
i miei occhi quando un rombo di
motore a estate finita
si stava allontanando.
Due storie,due ricordi, quello
strano senso della burla
che ha la vita: due volti con
l'identico nome.
Penso che una magia infinita
si aggira sul mondo,toccando
ogni angolo qua e là e mi
rivolgo ora come allora 
al mare profondo che tutto sa.
Due estati ad anni di distanza,
due ricordi di lunghe passeggiate,
due storie svanite oltre l'orizzonte
io sola a capire cosa ci sarà
ancora fra quelle onde....

                                                            Rosa Maria (2012, per estati del 1979 e 1988)

*

Lo amo

                                          Lo amo


I suoi occhi
hanno il colore intenso
dello scrutare oltre
lo sguardo e il sorriso.
La sua bocca
è l'energia calda
che sveglia la primavera
ed accende l'estate 
sul mio viso.
Il suo petto
contiene quel cuore i cui
battiti cullano il mio animo
quando le sue braccia mi
aprono il paradiso.
I miei battiti
si accucciano in quella
serenità infrangendosi nel
bacio che va oltre le stelle,
lo sguardo e il sorriso.


                                                                                   Rosa  (prima traccia nel 1979
                                                                                              versione nel 2012)      

*

Un gesto

                                        Un gesto

Un brivido, una stretta,
una lacrima, una promessa,
l'attesa.
Poi la freschezza delle stelle,
la promessa mantenuta
nuovo calore sulla nostra pelle.
Avvolgente, dolce e infinito
nel prendermi la mano,
in quel semplice gesto
un mondo intero per
dire: TI AMO.

                                                              Rosa (1981)

*

La finestra sui tetti

                                       La finestra sui tetti

La bellissima finestra che 
si affacciava sui tetti
ricoperti di tegole,
paesaggi diversi, colline e valli,
al sole o in ombra e
fra il verde montano
l'asfalto come un filo grigio
cucitogli addosso o sospeso
su gole e conche come una ghirlanda.

Ogni volta che nevicava,
quei tetti diventavano soffici e
candidi e
la bambina stava a guardare
i fiocchi che zitti zitti scendevano
dal lenzuolo un po' grigio
che era il cielo,

il nasino e la fronte appoggiati
per ore al vetro che si appannava,
incantata dal bianco lucente che
vestiva ogni cosa.

Non le capitò mai più
di vederne un'altra simile,
posta sui tetti, sul mondo 
che ancora le era sconosciuto.

Da tempo ormai era diversa da
quella bambina, occhi scuri e spauriti.
Era diversa perchè un po' di
quel mondo
aveva infranto i vetri
della finestra sul tetto.

                                                                     Rosa Maria (1995)

*

Paese d’ incanto

                                           Paese d' incanto

Sui gradini ascolto lo stesso silenzio,
quello della casa sprofondata nel sonno, 
quello della strada non ancora macinata dal traffico.
Accosto il portone, mi avvio, sento i miei passi
infrangere l'immobilità irreale, il silenzio
del mondo coperto di neve.
Alzo gli occhi e mi fermo a divorare
lo spettacolo in cui sono immersa;
una meraviglia di colori, un quadro reale,
senza cornice, il tempo immobile, senza respiro.

Il blu intenso del cielo
che sta lasciando la notte,
l'oro dei lampioni allampanati, 
il candido lucente della neve,
le case impegnate a sostenere i tetti appesantiti,
gli alberi vestiti a festa.

Ogni cosa ha un aspetto diverso,
ogni dimensione è irreale, come se una pagina
de "La piccola fiammiferaia" si fosse ingrandita
e mi avesse spinta per un istante fuori
dalla mia vita.

Vorrei attendere il risveglio dei folletti
e delle fate, ma un autobus azzurro
mi costringe a riprendere il cammino,
l' incanto si dissolve.
La neve riprende a scendere copiosa,
il silenzio è pieno di suoni e rumori,
la casa si sveglia, la fiaba si anima
al di là del tempo....

                                                                                 Rosa Maria  (1999)

*

Pensieri

                                     Pensieri


Domenica di sole
per tanti un pomeriggio
con l'amore,
sorridenti a incontrarsi,
sicuri di emozioni nuove.
Ma non per me.

E pensavo.

Pensavo
a cosa tu stessi facendo
e se ti mancavo,
a come sarebbe stato
quel sole con te e
sospiravo.

Tu sì, mi mancavi.

Pensavo
e al vento dolce
e lieve parlavo,
soffiava sulla malinconia
di quella giornata di festa,
la mia sola compagnia....

E' tutto ciò che mi resta.


                                                              Rosa Maria  (1982)

*

Sotto il ghiaccio, quel fiore...

                                   Sotto il ghiaccio, quel fiore...


La sua passione
come un bocciolo
forte, ardito, segreto.
E' tenero nel proteggere
ciò che conserva di
meraviglioso sullo stelo.
La sua passione
come i petali
forti, delicati, sorprendenti
che trasformano il bocciolo
in fiore, ai raggi splendenti.

Ma il suo amore, 
sbocciato e cresciuto,
mi dice che si è congelato, ora.
Per questa o quella ragione
tiene a freno, lo vedo, ora,
ogni stupenda emozione.
Eppure io credo, lo so...
lo sento alla fine dei sogni
di ogni aurora
che sotto il ghiaccio
quel fiore ci sia ancora...


                                                                      (2011)

*

Pupa



Pupa


Dalla vita
che dell'Amore
mi aveva privata,
mi sentivo svuotata,
ma di sé mi
rendeva assetata.

Da amico tenero
mi hai capita,
conquistata,
un manto così
avvolgente il tuo
affetto che
d'un tratto oltre noi...
più niente.

Orsacchiotto ti chiamavo,
sempre incontentabile
perchè ad ogni goccia di te
che mi donavi
eri più adorabile.
Sì,orsacchiotto ti chiamavo,
anche quando mi hai delusa,
quando mi son sentita
ferita perchè illusa.

Ti sei fatto perdonare,
non riuscivi ad impedirti
di tornare:
volevi indietro le gioie
e le confidenze
da cui impossibile non
essere dipendente.

Ogni volta che ti vedo
serena nel tuo abbraccio
mi rifugerei,
accoccolata nel sentirti
sussurrare PUPA
mi addormenterei...


(1990)

*

Sera d’estate




Sera d'estate


La brezza sfiora le onde
fosforescenti nella notte,
le luci lungo la riva
si muovono su e giù
sulla buia superficie del mare
scintillando fino all'orizzonte.
La città sembra riposare
tranquilla,
adagiata sul fresco cuscino
d'acqua,
ascolto la tua voce che
mi avvolge con le tue braccia
come un soffio dolcissimo,
i miei occhi brillano
anche loro fino all'orizzonte.
Eri lontano, eri andato via col
cuore come un estraneo,
ma l'amore segue vie tortuose,
sei tu, con me, a far tornare
il sorriso con quelle rose,
fra quelle luci nel buio,
la brezza a sussurrare
che ogni amore può superare
l'orizzonte, trascinarti con sé
al di là di ogni limite,
mostrandosi che non è mai perduto...



(1990)

*

Temporale estivo




Temporale estivo


Tumultuosi nuvoloni rombanti riversano
tutta quella pioggia con tanta forza.
La stagione delle follie e delle avventure
sta scorrendo in fretta,
l'estate si è rivelata più prorompente che mai,
con la luminosità del suo sole implacabile.
Corpi allungati sparpagliati lungo la riva
lontani dalla sabbia rovente,
corpi abbandonati sulle sdraio a vivere
il mare come un rito.
Mi manchi dietro la felicità di questa estate,
non ho liberato i miei sensi dal tuo
incantesimo
nessuno ha fatto in modo che potesse accadere,
nessuno è riuscito ad accendere i miei occhi
in quel modo.
Accadrà al tuo ritorno,lo so,non appena
ti rivedrò e la stagione sarà al termine,
il sole piano piano si addolcirà
i nuvoloni rombanti avranno la meglio
ed io vivrò un altro inverno
dipendendo da te....così magnificamente.


Rosa (1991)

*

Pausa

                                               Pausa


Nei piccoli e preziosi momenti di quiete
osservo il cielo così terso
e pittoricamente azzurro,
così intenso
da essere uno sfondo
di pregiato tessuto
teso a proteggere le case
dalle sporgenze delle antenne
su cui si adagia.
Il silenzio.
Si agitano i miei pensieri
alla stregua di quelle piccole
ali scure che attraversano
lo spazio tanto velocemente
da far pensare che giochino
a rimpiattino.
Il telefono.
Parole, frasi, ricordi
e sensazioni
continuano a susseguirsi,
sorde al richiamo del dovere,
e sempre in agguato ad occupare
ogni angolo della mente.
Ancora quello squillo, impellente.
Un ultimo sguardo a quel cielo,
un sospiro e tutta me stessa
torna a sonnecchiare
dietro quel velo di dovere
che si dileguerà di nuovo,
ma solo fuori da qui,
al fresco buio stellato.


                                                                 (1991)





*

Al "C’era una volta"

                                              Al  "C'era una volta"


Il suono dei tacchi
sui sanpietrini della
viuzza del centro
rimbalzava dai portoni
alle persiane chiuse
dei palazzi silenziosi
avvolti dal buio della sera.
Il cuore batteva
in sintonia con quel
ticchettìo, poi
l'insegna del locale...
da favola.. che stavo cercando
ha fermato i tacchi
ed accellerato il cuore: lì
ci saremmo rivisti.
La compagnia di un tempo
si sarebbe ritrovata,
la compagnia si sarebbe
riformata dopo anni
di vite vissute.

Ad ogni arrivo, urla di
benvenuto, applausi, commozione;
il nostro passato di risata in
risata, di aneddoto in
aneddoto
si è fuso col presente, ha
ricomposto il puzzle che i flash
e la voglia di fermare quelle
emozioni hanno conservato
per sempre.
Quella lunga tavolata
sembrava non si colmasse mai
della nostra felicità per
essere lì,
come a non voler far
scorrere il tempo.
Così, su un foglio in una 
cartellina rossa
abbiamo lasciato un pensiero,
una frase, una battuta che
ci ricorda tutti. Per la
storia.

Al suono dei tacchi sui
sanpietrini di una viuzza
del centro
avevo la certezza che nulla
cancellerà ciò che abbiamo
perchè ci ha uniti
qualcosa di vero.
Nel cuore la certezza che...
" Se stavamo insieme
c'era un perchè e
l'abbiamo scoperto
quella sera"...


                                                                              Rosa Maria ( 15 aprile 2011)

*

Fresca pioggia

                                             Fresca pioggia


Fresca pioggia,
libera anche me
dal caldo sfrenato
delle emozioni.
Potessero queste gocce
sciogliere come sale
i legami di una vita passata
e di un presente sbagliato!
Brividi di freddo percorrono
il mio corpo bagnato, ma
è più forte il bisogno di
abbandono e
resto lì, quasi a confondermi
con foglie e fiori sotto
quel cielo cupo.
Pensieri diversi e sempre uguali
si inseguono,
non capisco a cosa penso e
soprattutto se penso a qualcosa...
Oh, fresca pioggia
devo impedire a questa stagione
di trasformarsi in una sequenza
di notti senza fascino
e senza vita,
lascia ora che i raggi
di nuove semplici emozioni
mi raggiungano fra le gemme
che la loro luce crea
e mi rendano regina
del mio domani



                                                                               Rosa  (1993)

*

Sono impaziente...

                                              Sono impaziente...


Sposto gli oggetti con noncuranza,
poi controllo che siano
al posto giusto;spengo
l'ennesima cicca scoprendo
di aver fumato abbastanza.
Inquietudine che nasce
dal saperti sfuggente come
un miraggio, perchè
ogni volta in cui provo
a toccarti
scompari tra il vapore caligginoso
dell'irrealtà.
Come sono impaziente
di sentirti di nuovo tanto vicino
da perdere ogni controllo;
di farti sapere che
puoi chiedermi di cullarti 
ogni volta che
ne sentissi il bisogno.
Sono impaziente di
stare ancora con te, ma
non più
per quel breve momento che
diventa poi soltanto
piccola parte di un sogno


                                                                          Rosa (1990)

*

Non potrò mai

                                            Non potrò mai


Una sera d'inizio estate, avvertivo
disperato il bisogno d'amore;
assorta nei miei pensieri,
sotto gli alberi dalle lunghe e
grandi fronde mosse da una leggera
ala di vento fresco,
non ho sentito i tuoi passi avvicinarsi,
non ho provato il sollievo
del tuo abbraccio comprensivo
e rassicurante.
E non potrò mai.

Un' altra sera, sotto quegli 
stessi alberi,
guardavamo il giorno già vicino.
L'alba, diventata ormai più di un
sottile chiarore schiacciato dal 
cielo scuro contro la superficie del mare,
sembrava una striscia di luce che filtra
sotto la porta chiusa di una
stanza illuminata.
L'orizzonte si colorava di rosso
con incredibile velocità,
quella porta si stava aprendo
come a rivelarmi dei segreti;
mi hai presa una mano, mi hai
condotta verso un desiderio, 
ho visto, con gli occhi delle tue parole,
la spiaggia, gli ultimi riflessi della notte,
una coppia che si amava.
Noi, forse, non potremo mai.

Questa sera avresti voluto guardarmi.
Stavi seduto, con la testa appoggiata
sul calice chiuso delle mani, in silenzio.
Ti avrei baciato lì,
a sorpresa, ma non ho potuto.
E non potrò mai.





                                                                     Rosa (1991)    



*

Cà Periello (estate 2009)

                                                  Cà Periello
                                                ( estate  2009 )


Cullata dal caldo avvolgente,
lassù in alto dove mi circonda
il cielo limpido e più niente,

guardavo il mondo
proteso all'infinito:
freschi picchi e curve sinuose
di colline, 
coperte da un velo lucente
di goccioline.
Segni grigi e bianchi
di strade arrampicate, 
gruppi di case sparse ovunque
lungo le vie o sui pendii
abbarbicate.
Piccoli quadrati come dadi,
sembra di poterli prendere
e nella pianura lanciare,
prendere e rilanciare
per la fortuna tentare.

Vociare allegro
scrosci di corpi in acqua
caldo intenso, un tuffo gelido,
poi due, tre ed
un sollievo immenso.
Mentre il pomeriggio
attenua i suoi colori,
la piscina si svuota,
il giardino si riempie
di sapori.

Piano piano sullo sfondo
le luci puntinano il nero
del buio profondo,
i freschi festoni di stelle
lo rendono affascinante
ed il ballo della sera
si anima con la gioia
della musica travolgente.

Cullata dal fresco della notte
scendo lungo la via
ripida e polverosa,
penso a quella giornata,
di riviverne un'altra
mi scopro ansiosa,
distesa languida al sole
con spruzzi d'acqua,
dondolìo d'altalena,
profumo d'erba e di viole.


                                                                  Rosa ( 2011 ) 
pre   

*

Libere nella musica

                                                Libere nella musica


Un giorno, tra noi, è scattata l'allegria.
Risate chiassose
fra i vapori delle docce scroscianti.
Stessa gioia di provare sempre,
di superare noi stesse
liberando la nostra energia,
ancora non fiaccata
dal lungo esercizio, come i
corpi dagli indumenti
impregnati di umida fatica.
Mimiche, cori più o meno intonati,
canzoni strillate
si alternano da allora
alle fragranze schiumose dei saponi,
ai turbanti di morbida spugna
che avvolgono i capelli,
a spazzole e creme.

E' la musica che sprigiona
tanta vita, che, forse,
le dà perfino un senso,
alleviando tensioni, pene e dolori
sparsi un po'  qua e là
in tutti i cuori.


                                                                               Rosa (1991)

*

Fredda notte

                                                Fredda Notte

Mani incrociate
si appoggiano su una
spalla d'uomo.
Sorreggono un volto raggiante
che si solleva con dolcezza
tra una ormai spettinata
capigliatura.
Occhi limpidi si incontrano
tra le ombre della notte fredda,
piena ora di quel calore
appagante.
Due corpi vicini sono sicuri
al segreto che li avvolge,
alla felicità che teneramente
li coinvolge.

                                                                     Rosa (1992) 

*

Preghiera

                                                   Preghiera


Ascolta ciò che ho dirti.
Sono felice di vivere,
sono felice di assaporare
la fragranza di un giorno di pioggia,
la luminosità di un prato
in primavera.

Adesso ti chiedo
di spegnere in me quel sentimento
che riempie ogni attimo
della mia giornata.
Solo Tu puoi farlo.

Non ho il potere di sottrarmi
ad un fascino irresistibile,
almeno fino a che i suoi occhi
continueranno a spogliarmi,
le sue risate daranno senso
alla mia esistenza.

Ascoltami.
Se questo amore non
è condiviso, se questo amore
è crudele ed ingiusto
liberamene,
per volare altrove e posarmi
fra le braccia sincere

tra cui riposare, finalmente.


                                                                             Rosa (1991)

*

Alba

                                                       Alba


Ho trovato qualcosa
di famigliarmente lontano
nel tuo desiderio di proteggermi
dal freddo, da me stessa.
Lentamente, molto lentamente
il mio timore è scivolato via,
fra l'indecisione di seguire
il volo dei gabbiani
lasciando che tutto fosse,
o scappare dietro l'impulso
della notte del dolore.
Essa ha coperto di oscurità
la parte di me che
si dava all'amore.
Ho solo donato per tanto tempo,
ma il sole che sorge, forse,
ha per me giorni nuovi
ed il rosso fuoco tra le
onde blande è la serenità
che grazie a te, o dolcezza,
adesso sento.

                                                                   Rosa (1991)

*

Fischio

                                                               Fischio


Sentore d' estate;
le discrete luci
della città accendono
tra i rami chiomati
le calde serate.
Giovane vociare;
ravvivano i bagliori
delle insegne, allegre risate
ed auto che
continuano a rombare.
Sento fischiare,
un richiamo,
rispondo e ci sei tu;
così, persa nei tuoi occhi
ti raggiungo
ed è come se mi sentissi
abbracciare.


                                                                Rosa (1990)

*

Attimo

                                                           Attimo


La sua testa appoggiata sul seno,
ed in un momento
la tenerezza
di mesi di attesa
finalmente li unisce
in quel contatto incredibile.
Lei dona il viso
ai suoi riccioli scuri
cercando
di fermare il tempo,
prolungare quell'attimo che
è stato loro concesso
per coronare
un desiderio inconfessabile.


                                                                           Rosa (1990) 

*

La casa della cava

                                          La casa della cava


Quella casa abbandonata,
testimone del nostro amore
fanciullesco
verrà abbattuta
e porterà con sè i ricordi.

Li custodirà
con le nostre parole
e le nostre risate
le carezze ed i baci
di due cuori che scoprivano
insieme l' amore

Li lascio a lei, amore mio,
ma saranno anche
nel mio cuore con te

Temo che con le mura
spariscano i ricordi 
per te, di ciò che siamo stati
ma questo amore intenso
e pulito ha già lasciato una stella
e le stelle non si spengono mai


                                                                         Rosa (1980) 



*

Un sorriso che non ha più niente da dirmi

                                       Un sorriso che non ha più niente da dirmi


La vita mi è stata tolta
da uno sguardo senza sentimento
da due occhi verdi diventati freddi.
Non vivo più
eppure riesco ancora
ad amare
un sorriso
che non ha
più niente da dirmi


                                                                     Rosa (1981)

*

Fine anno

                                                        Fine anno


Questo via vai di pacchi e fiocchi,
le passeggiate sotto i festoni di luci,
fanno credere di poter camminare
fra i sogni.
E' la parte finale di
un momento di vita,
creato da giorni più o meno vissuti
e già storia diventati.
E' la festa del nuovo da costruire,
della certezza che tanti episodi
resteranno al passato perchè
altri verranno
permettendoci di migliorare.
Certo, in fondo altro non è che
festa del destino da poter cambiare,
del sogno che ha la possibilità
di farsi più vicino.


                                                                          Rosa (1990)

*

Traguardi

                                                            Traguardi


L' impazienza
rende i traguardi
irraggiungibili,
così anche tu, per me,
è come se fossi
un miraggio
che svanisce
per riapparire
più lontano.


                                                             Rosa (1990)             

*

Domenica di Giugno

                                                   Domenica di Giugno


Due ragazzi innamorati
corrono verso il mare
tenendosi per mano.
Si sentono soli al mondo,
si guardano
felici di essere insieme.

Ringraziano il sole,
l'acqua azzurra e calma
che sembra approvare
quel dolce sentimento.
Camminano occhi negli occhi
scambiandosi promesse,
scambiandosi le labbra,
chiamandosi amore.

Grande nemico il tempo,
esso scorre e passa.
Loro lasciano quell'angolo di mare
con il corpo,
ma restano lì
uniti per sempre come
fantasmi, nei ricordi.

                                                                    Rosa (1979)

*

La vita

                                                             La vita


L'insetto su una rosa
deve raggiungere
la coppa del nettare
passando sulle spine.
Giunge ai petali vellutati
con un cammino segnato
da lacrime di fatica,
che i raggi lucenti
illuminano,
quasi fossero piccoli e
preziosissime pietre
di un grande tesoro.

                                                               Rosa (1979)  

*

Silvia, fragile primavera

                                            SILVIA, fragile primavera


Eri una rosa
cui avevano tolto
la pioggia,
avevi chinato
il tuo sorriso
perchè il mondo
era senza sole.
Una dolce rugiada
ti fa risplendere radiosa,

due occhi che brillano per te
ti hanno ridato la gioia
e la tua primavera
è tornata a fiorire.

                                                                 Rosa (1994)

*

Un lieve tocco

                                                       Un lieve tocco


Polveri e foglie secche
accumulate dal vento,
trascinate ovunque,
depositate in ogni antro.
Un senso di disordine
che invade la mente
scompigliando i pensieri.
Cose lontane riaffiorano,
possono chiarire il
nuovo confuso,
tornare al buio dell'oblio
e lasciare comunque
indiscusso
il segno di te.
Un semplice gesto,
un lieve tocco sui
nostri visi e si è aperta,
di nuovo,
la porta sulla vita.

                                                              Rosa (1993)       

*

Amica

                                              Amica


L' auto corre,
si allontana sempre più
fra le luci
della notte
e le lacrime
che scivolano via
come la storia appena finita.
Poi, al fresco albeggiare,
fra le ombre scure
degli alberi agitati,
una voce sconfitta
ricorda gioia e dolore
e cerca un sorriso amico
che diradi la delusione.
Insieme assottigliano le ombre,
e quel legame prezioso
che riesce a far tornare
la luce in uno sguardo velato,
è la calda e dolce amicizia.
La tua.

                                                               Rosa (1990)

*

Prima dell’orizzonte

                                                Prima dell'orizzonte


La mia vita
ha solcato molti mari
ha affrontato numerose
tempeste.
Alla stregua di un antico veliero,
spiegate le vele, ritti i pennoni,
ha seguito la sua rotta,
fiera e lucente.

Si è lasciata dietro la notte,
di tante notti nutrita,
qualche telo bianco
si agita alla brezza, con
ombre di laceri segni.

Solca le vie verso l'orizzonte
carezzata dalle bianche onde,
tranquille ed agitate, spinta
dalle nuvole amiche e dal
vento sovrano.

C'è ancora tempo
per gettare l'ancora,
c'è ancora vita
prima dell'orizzonte.

                                                            Rosa (4-4-2008)

*

Luna tremante

                                          Luna tremante


Il silenzio
mi ronza nelle orecchie

parole
vagano nella mente offuscata

dolore
torna a svegliarsi nel cuore

solitudine
mi fa alzare gli occhi

a chiedere: " Ancora? Perchè?"
alla luna

ormai tremolante
dietro le lacrime che
pensavo chiuse dentro me.
                                                              Rosa (01-04-2010) 

*

San Lorenzo

                                                San Lorenzo


La grande notte dei desideri
era tua, 
nel mio cuore.
Erano in tanti a chiedere
l'aiuto delle stelle
e per ognuno che volgeva
il viso alla notte,
un chicco luminoso si staccava
dal grappolo dell'universo
per tuffarsi chissà dove,
per custodire come musa d'amore
un segreto desiderio.
Il mio volto ha fissato quella
notte in fondo all'anima,
in nessun modo ho potuto
impedirti di risplendere,
sei tu la luce dei
miei occhi.
La stella dei miei desideri.
                                                                 Rosa (30-09-1993)
  

*

Donne

                                                   Donne


L'essenza della lucidità
sta svanendo fra
ciarle, risate e risolini.
Ogni goccia bevuta assorbe
i contorni nitidi delle luci,
dei luoghi e dei volti.
Quelle donne forse condividono
il loro vuoto
e cercano di dissolverlo
con le bollicine che salgono
attraverso una cannuccia.
Almeno per un momento.

Basta anche un solo bicchiere
per sentirsi evanescenti,
viaggiare senza tempo e
sentirsi sollevare fino a volare
mentre il corpo resta lì,
legato al concreto.
Comunque ridono, quelle amiche,
insieme.
E' questo che importa.

                                                                    Rosa (gennaio 1995)

*

Neve di Primavera

                                               Neve di Primavera 


Giorno di sole caldo,
di cielo limpido,
di gemme lucenti.

Di neve che
si scioglieva a gocce e
scendeva a terra
come una collana
riposta nel portagioie.

Nelle orecchie
il suono allegro delle perle
che lasciavano rami e tetti.

Nel cuore
la sensazione del risveglio
dopo il torpore sotto
il freddo gelo e la
candida coperta.

Una magia...

Un pezzo di mondo
al di fuori del mondo,
vivendo in un sogno
momenti ed immagini
da lungo tempo dimenticati.
                                                            
                                                                 Rosa (primavera 2009)

*

Speranza

                                        Speranza


Il mare vede, sa,
conserva, ridà.
Lambisce l'animo
di chi lo ascolta,
si ritira,
lasciando segni a raccolta.
Ed è sempre lì,
come a rincorrerti
e per la vita spronarti.

La speranza è un grosso
motore che riesce
a rimettere in sesto
piano piano
gli ingranaggi della vita.

Un orizzonte senza limiti,
la calma dopo una burrasca,
spazi liberi di possibilità
e quel motore
può diventare una
lucente realtà.
                                                                      Rosa (novembre 2009)

*

Conchiglia

                                            Conchiglia


Ho fatto tanta strada,
ho imboccato anche
percorsi poco agibili.
Ho lasciato lungo il
cammino pagliuzze,
sassolini e zavorre
che mi ostacolavano
nel raggiungere la
serenità...

ma quello che ho trovato
in fondo al percorso
è solo sabbia mossa
e solitudine.
La farfalla ha perso
la voglia di svolazzare,
si sente una conchiglia
abbandonata nella secca...

                                                                          Rosa (dicembre 2009)  

*

Sogni sulle labbra

                                            Sogni sulle labbra



Si è chinato sulle labbra,
sono tornati i tempi spensierati
con l'odore dell'erba,
il chiarore  del sole,
il cielo limpido e
il tepore della primavera...
Ora non solo la luna
li univa,
non solo i sogni
urlati in silenzio al cielo.
Ad un cielo buio
che copre la luna con
un velo che la rende
soltanto un pallido chiarore.
O ad un cielo luminoso
perchè così carico di stelle
da non riuscire quasi
a contenerle.

Si è chinato sulle labbra,
i sogni si sono liberati nel
cielo lucente dell'amore,
incontrando sole e luna....

                                                                Rosa (marzo 2010)

*

Regalo alla Luna

                                                Regalo alla Luna 


La luna piena era in cielo,
mi accompagnava sorridente
lungo la strada.
Le ho regalato
lo stesso sorriso
prima del mio arrivo,
prima di chiudere fuori
un meraviglioso angolo
della mia vita
che lei custodisce
e protegge.


                                                                             Rosa (6 ottobre 2009)         

*

San Valentino

                                                 San Valentino


Mi sono arresa.
Ho accettato l'evidenza
di quest'amore.
Lottare per fermarne
la crescita non è servito.
Lasciarsi convincere
dalla prospettiva di
trovare la sicurezza di
un futuro distogliendomi
da quelle sensazioni sempre
più presenti,
è stato inutile.
Vivo di minuti, senza neanche
accorgermi che il tempo non
si è fermato.
Festeggio quest' amore con
una sola candela accesa
ed una piccola lacrima
che si perderà
tra il guizzo della sua
fiamma.


                                                                              Rosa   (14-02-1992)