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Raccolta di poesie di Rosemily Paticchio
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Eco di Fantasia, da Incipio - L’Arca Felice ed.

In questo vago dolce nutrimento
s’aggira inquieta una flotta di segni
d’incerti voleri dissolti
al brillare di sguardi lucenti
ogni presenza in barca ciondola
tenendo stretto tra denti di piombo
il suo sogno integerrimo.
L’acqua che proviene sublima
la superficie del vetro
sui ciottoli fragranti di passi.
Che sia un’eco di Fantasia
o il frantume di schegge taglienti
di per sé vuotoflesse
se sostare soffoca il fiato
se la salvezza di un lume è esigere
l’Enigma esistente
sulla carrucola di sogni e desideri
Andiamo pure!
Un grande atrio spalanca l’emisfero
ricevendo il rosone dei viventi
il cui esercizio dei poteri è immenso
nel contrappasso che genera l’ascesa
lo scioglimento del rosario ai vespri
50 grani fluorescenti al tocco intenso
di membrane e particelle
che in congiunzione cercano gli anelli.

Ma in fondo è debole la mensa
e si resta in preghiera
nei nostri umili panni lisi.

*

Organze

Lievissima
Ornata di festa
cinta da tulle e organze fiorite
sarà lieve sollevarsi
sui fortilizi dell’innocenza
lieve innalzarsi sui circoli
semi-desertici dei paesi insonni
incamminarsi tra i vicoli ciechi
delle botteghe oscure
nei quartieri in penombra.
Strade nutrici ormai dimenticate
un tempo prese d’assalto!

Lievissima Ornata di festa
di esili veli di bianco cosparsa
asfalto di vetro addosso
svolerò su affreschi di case
a rincorrere antiche sfere dorate
portando il balocco nell'angolo buio
del nascondino perduto

A un tratto quel muro, l’asprezza.
Ciò che era tenero è ora di cemento!

Che sia pure l'unica volta
che una stradina si fa culla di paglia
sosterò nel quartiere
e con le mani sporche, i piedi infangati
volto di latte e ginocchia graffiate
a voi Piccoli/a voi Grandi
a voi, Teneri Infanti
urlerò: “Scavalchiamo quel muro!
Andiamo fuori dal recinto”.

dalla rivista
"Diversalità Poetiche"
Gennaio 2013

*

Dell’irrisolto: la muraglia

Siffatta in altezza
si eleva una muraglia
di possenti filari
nel giallo si contorna
fino al fragile sambuco
all’ossuario dove vanno i rigagnoli
e la sparsità dei tumuli
sfibra la compagine interna.
C’è intesa sottile tra i popoli
d’Aria/Fuoco Terra/Vento
un tacito accordo di aromi selvatici
scuote il recinto
suscita i brividi fini dei salici
piangenti al vento
purificati dal battito
di miracolosa pioggia.
D’umidità traboccano i figli dell’erba
vaghi nell’ampia monocromatica
Distesa
Ogni tanto di vera sostanza.

(Da Prima che i germi, Cfr 2012)

*

Prima che i germi

Resta ancora un’ultima scatola
su cui cadrà impietrito il coperchio
di rose pungenti
con epitaffi incisi su corone bianche
consonanti tra spine
le vocali sui ricami del gambo
quando i pistilli degli enigmatici cerchi
torceranno l’intero senso
d’inerenza in transito
molle giungerà al tendine il verme
dalle ceneri con marcia impaziente
al consunto fibulare
poi all’anulare incerto
se restare ancora un momento
nello splendore della zolla fresca
o sfibrarsi nel vuoto inverso

Prima Che I Germi

scalfiscano il lunaggio del pietrame
l’erosione della ruota porti Cieca
le sue sfiorescenze
sferri il suo tiro morente
un lungo traino e scuro
di abissi terrestri
ridoni potere al potente!

Sub-regna l’artificio nel nostro fracasso
e sarà stato il chiedersi un soffio di vento
un alito di parole calde
nel precipizio delle fredde macerie.

                                                                                          (CFR 2012)