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Raccolta di poesie di Sescrivo
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

In un villaggio di pelle grassa

 

In un villaggio

dove passo 

e consisto

di inverno 

e di cuoio grasso

sarò capace di denudare

l'altare

e scoprire il cuore?

 

Sarò capace di uscire

dai rivoli varicosi

della cattiva carburazione?

 

Voglio entrare svelto nella primavera

di una ghirlanda viola

alle caviglie del ceppo antico

delle rose.

 

 

 

 

 

  

*

Mi sfugge sempre qualcosa

 

Mi sfugge sempre qualcosa

delle entità complesse

e allora credo alle mucose

e agli aruspici

alle sinfonie gratuite

per le ginocchia 

e per i tendini

alle capriole

piene di fischi nel naso.

 

Mi sfugge sempre qualcosa

delle entità complesse

e allora leggo

nella fretta delle nuvole

nell'inclinazione delle penne remiganti.

 

Mi sfugge sempre qualcosa

delle entità complesse

il solletico alla coda

dei timonieri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

Seminativo-arboreo

 

Mi piace

visitare la tua schiena

digitare sulla fusione

delle vertebre

aprire alle rogge

l'incavo delle ginocchia.

 

Seminativo arboreo 

sì mi piace

lo registro così

tratto rude

e dolce tatto.

 

Moltiplicata l'offerta

al bancone della gastronomia

ma pescherò qualcosa

dalla vasca dei surgelati.

 

 

*

Ridi

 

Ridi

 

della mia

poca carne

 

di come farò

ad aprirmi la strada

 

ridi

 

 

 

*

Le forchette, per esempio

 

Le cose sono state lasciate andare

le forchette, per esempio, finiscono sempre

i bicchieri no, sono tanti

ce li regalano con la cioccolata

ma il panorama è decadente

dei rubinetti se ne salva forse uno

dovrei prendere in mano la situazione

ma muovermi con la dovuta accortezza 

la patina sulle tapparelle, per esempio,

s'accorda perfettamente al grigio della nostra esistenza

grigio avventuroso tra cucchiai piccoli a iosa

e tutto quello che non c'è

quando cerchi qualcosa

tu, per esempio, al mare

e dove hai messo i vassoi / se viene qualcuno

queste manie di farti sentire indispensabile

quando non ci sei

per non parlare dei casi difficili

la guarnizione della caffettiera

che di sicuro c'era / come il certificato elettorale

certo non voti / li hai presi in parola

una volta per sempre / al mare

la bottiglia di mirto

già iniziata / sono sicuro

la devo trovare

e anche la chiave del contatore della luce

 

 

*

Liberare le mani

 

Mi piace liberare le mani

della farmacista

dai sacchetti di carta fine

portarle nel tono del glauco che fugge

 

dentro un pomeriggio

di casalinghe urgenti

in una dimostrazione

di come si prende

la spremitura delle pomate

di come si gioca con le creme

 

di come passa una silloge

tra le mie mani

 

 

*

Le poesie mi piace

 

Le poesie mi piace

dirle sbagliate

storte gonfie di fiato

affaticato

affogarle con lo sciacquone

fabularle come una registrazione

di cimici che nuotano

svuotarle

riprenderle col garbo

dell'assideramento

dal fruscio di fondo

di un nastro manomesso

di un compromesso

pieno di ripensamenti

 

 

 

*

Non vedi l’ora di mettere punti

 

Non vedi l'ora di mettere punti

segnare confini

tirare una linea

e scoprire come le distanze si dilatano.

 

Un conto è cucire

un conto imbastire

è sopravvivenza anche la cautela

per non sfondare un orlo.

 

È il come 

una forma

che circostanzia la memoria.

 

 

 

*

Taglio (o cucio?)

 

Dalle tue caviglie,

l'inizio di tutto,

è partito lo slancio.

 

Nel taglio la memoria

 

la cruda linea dura

l'assenza di sutura.

 

 

*

Nella tracolla dei bracconieri

 

Ci sono femori che la sanno lunga

nella tracolla dei bracconieri

ci sono le promesse e gli inviti dell'anca

e la sua finta che illude la presa

 

c'è nei femori

lo scatto metallico della trappola

la cattura che ostacola la fretta

dei bracconieri.

 

 

*

Il cognome del mio nome

 

Il cognome del mio nome

ha la tenue importanza

del fischio prolungato

al cane distratto

è l'ombelico cordato

nella calata dei tratti

prosodici della contumelia.

 

È la bestemmia

di padre in figlio

mandata da Dio.

 

Il mio nome percorre

passi dentro orme segnate

nella costrizione dell'universo.

 

Il mio nome è bianco

come le ossa che ridono

nella finzione 

di tenere in piedi

la vita.

 

 

*

Ho sogni banali

 

Ho sogni banali

l'alleanza accudente

della strega gentile

e della fatina cattiva

 

vorrei cedere

all'intreccio complice

delle loro mani

 

vorrei che il loro sguardo

scollinasse

il mio ombelico sporgente

 

vorrei che incenerisse

il nodo applicato

alla nudità di Cristo

 

ma in fondo

non vorrei scendere dalla croce

 

 

*

Allibrerei delle corse

 

Allibrerei delle corse

sulla faccia nascosta

della tua luna

 

parteciperei solo io

con l'affanno

 

non mi darei vincente

 

 

*

E poi?

 

A me piacciono i  fiori

ma non i fiori

 

la loro bellezza

il sorriso mentre dura

 

e poi?

 

 

*

Mi piace risalire etimologie sbagliate

 

Mi piace risalire

etimologie sbagliate

peristalsi della seta

sulla carne

 

ricordandoti inappuntabile

e peccabile

con labbra che sanno rubare

qualsiasi forma.

 

Mi piace risalire

etimologie sbagliate

aggrappandomi

a pelle adescante.

 

Mi piace ricordare

- mi piacerebbe che tu venissi

che salissi dalle gambe

notando l'eleganza / e il pregio

dello scalciare -

gli accessori

lanciati lontano.

 

 

 

 

*

Non ne posso più

 

Non ne posso più

della Pororoca

e del Grande Rift

vorrei miniature di vita

un po' d'acqua nel fosso

vicino all'orto.

 

Vorrei diventare

un uomo corto

nascosto sotto la felce

vorrei scheggiare la selce

inventare il carpaccio.

 

Vorrei raccogliermi nella mano

e ascoltare la consistenza

della foglia che appassisce.

 

 

*

Sei aperta

 

Sei aperta

sino all'orario di chiusura

che non è mai preciso.

 

A volte sei precisa.

Sei chiusa per dispetto.

 

 

*

Torna

 

Torna, come archetipo

la linea tonda

per un'eleganza compiuta

sacrificheresti l'abbronzatura

di un'estate?

 

guardare insieme le dita

che restano eleganti

dove stringo la carne

 

 

 

 

 

*

Linee tonde

 

Linee tonde

dentro corpi adagiati

ad attendere

aprire angoli

cerchi

carne

 

 

*

A volte mi nascondo

 

A volte mi nascondo

sotto orecchie grandi

come il tetto della mia capanna

per ascoltare

 

e in un mazzo di rose

per bere