I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Sabbie mobili
Un labirinto di cemento e mille strade di pensieri. Ascoltando i discorsi del vento In me tramonto.
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Vega
Io so dove finiscono le profondità del mare sognando tempeste. O dove la primavera nasconde i petali zaffiro dei suoi fiori. So anche quali segreti sussurra il vento alla neve. O nelle cristalline nottate invernali quali verità bisbigliano le stelle. I suoi occhi. Nei suoi occhi, il mondo trova un senso.
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Per i suoi occhi di neve
Tremolante, fioca luce. Mi perdo nelle infinite tempeste di neve che cela il suo sguardo. Sprofondando in oceani di quiete, frammenti di un stelle come schegge di cielo, ladre, mi rubano l'anima. Dolcemente annego nelle profondità cristalline dei suoi occhi.
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Epifania
Ho smesso di scrivere o meglio ho smesso di scriverti. Non vuol dire ti abbia dimenticata. Anzi. Però è semplicemente più giusto che tu rimanga dentro di me. Ogni tanto il mare mi parla di te. Ma io non l'ascolto mica, fossi scemo. Non ci tengo a perdermi. Oddio, Ogni tanto un orecchio glie lo tiro. Come sei buffa nei suoi racconti: una cotoletta di sabbia. Ma rinvengo subito, mi ritrovo solo nel buio. Ma sono poi così solo? Con me c'è la notte, c'è il mare, una pallida Luna. Infondo, cosa può volere un uomo più di perdersi sotto questo cielo stellato? Ora sono sabbia Ora sono mare Ora sono vento Ora sono rumore Ora sono oscurità Ora sono niente.
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Ti troverò, mi troverai
Andremo avanti. Vendendo freddi scorrere i giorni nella loro buffa nevicata di ore, e non ci incontreremo mai più. Tu non mi cercherai, persa nelle luci della tua aurora. Io non ti troverò, distratto dalle ombre dei miei tramonti. E ogni tanto ti penserò, e ogni tanto tu mi penserai. E mi vivrai nelle tue ore che verranno, e che non saranno mai più mie. E ti vivrò in tutti i giorni che ancora devono venire. Ci sogneremo, e a volte ci sveglieremo lontani. A volte tanto vicini da sentire i nostri respiri affannati dal sonno. Altre volte, semplicemente, torneremo a dormire per continuare a sognarci. Ci convinceremo che non avrebbe mai funzionato, che era tutto sbagliato. Riusciremo anche a credere alle menzogne che ci racconteremo nel buio della notte, nella vana speranza di renderla meno oscura. Andremo avanti e non ci incontreremo mai più. Ma non ci abbandoneremo mai.
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Tanabata (Confessione di una stella)
Io. Tu. La gente. I loro occhi, una galassia di stelle. Un fiume di luci, come lacrime divine in cui perderci. Anche oggi piove, e nessun ponte d'ali potrà mai portarti da me.
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La principessa splendente
Una barca di marmo alla deriva. Nel suo giocoso scintillio d'acqua rivedo il tuo sorriso, i tuoi capelli bagnati. Mi volto. Il vuoto. Una perfida folata di vento, mi accoltella con il tuo profumo. Sotto questa pioggia di sole lentamente annego. Il riflesso rosso del vespro, muore sulla pelle di marmo di questa città. Raccolgo i frammenti della mia anima. Sarai sempre la mia kaguya-hime, tornata alla sua Luna. Roma 30/04/18
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Due ombre
Due ombre, due volti da bambini. Pallidi ricordi, mentre la luna disegna i tuoi lineamenti. Solo il vento può bisbigliare il mio nome. Tu eri il sole. Caldi arcobaleni di colori, morivano nei tuoi occhi. Ora c'è solo una pallida Luna. Ed io sono la notte. Nel mio buio tutto divoro, anche la mia anima dilaniata, dal masticare della mia memoria. Perso in questo cielo di pece, mi è facile ricordare il tuo volto. Echeggia nella mia anima come il suono di un sole al tramonto, come il colore, tetro, di un violino che piange nel vento.
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Venere/Cenere
Due mani serrate, dolcemente, si sussurravano sogni. Mentre io sommerso in una mareggiata di capelli d'oro, soffocavo le fiamme della mia anima, negli oceani infiniti dei tuoi occhi.
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Sospiro
Sei così leggera, forse più di un semplice bisbiglio di vento, ma fai troppo rumore dentro di me.
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Resti di me
Un fantasma, un'ombra, nulla più di un'anima in pena. La sabbia le mie membra, il mare la mia voce.
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Confessione
Una notte irreale e un mare calmo che lentamente mi bisbiglia pace. Ma la solita tempesta di pensieri tormenta la mia anima. Mentre una dolce e pallida Luna persuade le tenebre a far rischiarire un po' il mondo. Eccoti in quella fievole luce. Capelli dorati che danzano in quel mare di pece. Ora una flebile brezza notturna gioca col tuo profumo. E quegli occhi privano di luce anche le stelle più luminose Eccoti. Eccoti che danzi nei miei ricordi, al ritmo della tempesta dei miei pensieri.
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Non vai via
Sdraiati, sperduti in una tempesta di colline. Ingenuamente felici, sotto cascate di raggi di sole. Rivedo oceani di prati in fiore, e noi li distesi, dolcemente vi naufragavamo. Ricordo i tuoi capelli di grano e il profumo di fiori di campo. Due mani congiunte, mentre, con la fantasia di bambini, davamo forma alle nuvole.
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I tuoi occhi
Cero invano i tuoi occhi, il tuo volto stella polare del mio cammino. Le tue labbra, tiepidi raggi di un sole spento. Il vento spazza via i miei pensieri. In me ti trovo.
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A mio nonno
Nel buio della notte. Ricordo le sue spalle, quanto le ricordo grandi. Ricordo che da la sopra, il mondo sembrava un francobollo. Li su ero al riparo dalla rovente sabbia d'agosto. E in me pensavo sempre a che piedi forti potevi avere per sopportare quel calore e quei sassi con me sulle spalle. Ma con l'ingenuità di chi conta ancora gl'anni sulla punta delle dita, non capivo che non era grazie alla forza di quei piccoli piedi che mi tenevi li su al riparo. Chiudo gli occhi, e vedo quel cappello bianco da pescatore che zompettando qua e là tra gli scogli veniva da noi per stupirci col granchio più grande mai visto prima e che eroicamente avevi preso a mani nude. Spesso ti cerco nei miei ricordi e mi ritrovo coperto di lacrime. Ma poi penso che tu non avresti voluto Allora facciamo finta che non siano lacrime, Ma solo acqua di mare.
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Insonnia
Nel buio della notte l'ansia tormenta il mio corpo. Incubi come ombre divorano i miei sogni. Il tuo pensiero mi fa da giaciglio.
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Alla mia anima
Ascolterò i segreti del vento, tra le carezze del mare in burrasca. Racconterò i silenzi di un placido pomeriggio estivo. E su spiagge d'ebano imparerò a perdermi nell'oceano della mia anima. Camminerò sentendo le carezze del sole, l'erba umida di fiori, sotto i miei piedi.
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Vuoto
I tuoi occhi, flebili stelle cadenti. Luci spente, come lugubri presagi di vuoto. Effimere promesse di eternità lentamente consumate dal buio della notte. Sfioriscono, come un ciliegio agonizzando, piange petali di lacrime cremisi.
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Hanami
Conoscevo a memoria ogni minimo riflesso dei suoi occhi, anche se potevo osservarli solo nei miei sogni. In ogni poesia avevo letto del suo sorriso, avevo assaggiato il sapore delle sue labbra. Cercavo disperatamente di tenerla viva nei miei pensieri, come il ricordo di un sogno che lentamente sfioriva.
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Tregua
Una freccia di sole colpisce il mio cuore. Il mio corpo leggero come un palloncino, colorato di primavera, si perde nel cielo.
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Fiori di legno
Una rosa finemente decorata che dolcemente riposa su uno scrigno dorato. Li si confonde tra i riflessi iridati di mille altri fiori, ugualmente intagliati in nobili materiali. Ma sotto la scatola, tra agonie e sofferenze, un piccolo supporto di legno sorregge il peso di tutti quegli ornamenti luminosi. Non osa paragonarsi a loro, lui e di umile materiale, logoro e spoglio. Ha trovato il suo posto nel mondo, sa come rendersi utile, ma ciò non lo trasformerà mai in un fiore. Ma con delicata pazienza, vive la sua faticosa esistenza ammirandoli da lontano. Gli altri fioriscono fuori lui dentro.
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Crudele spettatore
Crudele spettatore di un'anima triste. In me rifletto, minatore della mia esistenza. Lembi di nuvole squarciati dal vento, e un sole stanco che lentamente vi frana sopra. Piove, piccoli frammenti di cielo delicatamente mi impregnano l'anima. Fuori di me, splende giocoso il sole. Dentro, il cuore non smette di piovere.
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Dietro quegli occhi verdi
Dietro quegli occhi verdi nascondeva oceani e terre ancora inesplorate. Torridi pomeriggi estivi e piovosi inverni grigi. Dietro quegli occhi nascevano mondi lontani, e io dolcemente vi naufragavo.
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Tempesta
Il cuore mi martellava in petto, come fosse il metronomo della sinfonia che il mare stava componendo.
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Primavera
Mi fiorisci dentro, nel cuore, nel petto, come vento di primavera. Onde di fiori mi invadono l'anima. Sbocciano e ognuono porta il tuo odore, il tuo sapore. Nel bocciolo di una rosa le tue labbra, nel vortice di petali di una peonia la tua pelle. Le mie mani e il mio corpo corteccia che vive della tua primavera. Ti penso, anche il buio di questa notte può essere luminoso.
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Tramonti
Lui sapeva di mare, lei profumava di cielo. Ovunque si sfiorassero sbocciava un orizzonte.
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Sorriso
Lampi di luce, come fulmini di gioia illuminano il mondo.
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Strade
Il rosseggiare di un faro in lontananza e un milione di gocce accese sul parabrezza. Galassia di colori nel buio della notte. Orientandomi tra esse come stelle.
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Per un capello
Sottile filo dorato tra le pieghe di un vecchio maglione. Compagno di guerra, abbandonato sul campo di antiche battaglie. Reliquia di un tempo passato. Ora lentamente scivoli in terra leggero come foglie d'oro nel vento. Cadi, senza fare rumore.
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Memorie
Un sole spento che dolcemente si poggiava su uno specchio di cristallo. Ricordo arcobaleni di colori, e i riflessi verdi dei tuoi occhi. Tutta quella luce che agonizzando moriva sul tuo volto. Un mare di nebbia e un mondo che si vestiva di bianco. Lentamente tutto perdeva i contorni. Una mano calda, un profilo solamente intuito delicatamente si muoveva lungo il confine tra sogno e realtà. Li stretti testimoni del vano tentativo di obliterare il creato. Sabbia d'ebano e un tremendo sole estivo. Tu sognante fissavi il mare. La tua mente si perdeva nelle viscere di quel mostro, la cui ira, distrugge navi e frantuma roccia e che ora placidamente accarezzava le tue gambe. Anch'io lo guardavo perso nei miei pensieri, ricordo che sembrava ancor più bello riflesso nei tuoi occhi. Il rumore di un treno in lontanaza mi riporta al presente. Un cielo di piombo lascia cadere qualche lacrima di pioggia. Chiudo gli occhi
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