I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Al risveglio un travaglio
Al risveglio il travaglio
Al risveglio il travaglio travasa nel fusto di ferro un liquido denso come olio di camion il succo spremuto di tutta una notte fatto di baratri, fondali marini, gemiti strozzati, fughe e assedi branzini
Da un lato c'è un bambino che diventa ragazzo e poi uomo mescolando livelli diversi di sfinge, come un ibrido di muschi e di venti Dall'altro una donna, la femmina del daino Conturbante efeba priva di un regno Sgombra di ogni obiezione, cerca sempre un nemico
Di notte li sentivo uscire dai buchi con pupille iniettate di sangue, insonni Uomini in cerca di cibo nelle discariche Sopravissuti estenuati in cerca di stupri nella mia anima, città saccheggiata, solo macerie Mi nascondo anch'io, esco da solo, in cerca di lupi
La femmina del daino si aggirava ai margini della radura Se ne stava accucciata nell'ombra della selva tra i cespugni, al riparo, senza che il suo odore si potesse spargere in giro, al naso dei lupi. L'assedio libera sangue, orazioni, rabbie, paura La coagulazione di un tempo non ancora scaduto.
Il bambino uomo ragazzo disse, quello che mi hai dato è l'amare, e chi vince alla fine è la morte questa infine la sorte, anche se adesso non posso usare parole d'amore, senza che avverta il moto perpetuo e anche se muto ti veste e ti spoglia su quella soglia mi depreda, ruba, mi assedia e niente mi spiega.
La femmina del daino, ancora gravida sfinita, non chiede risposta che ulteriore a noi ci neghi il senso del bosco, aspetta acquattata, e sente che il bambino uomo ragazzo si allontana in cerca di tana di muschi e di venti, persa la fede, svilito senza il suo corpo della daina Salomè, lontano diverge e infine si perde
(17 maggio 2012)
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Le hai dette le orazioni?
Oraziono sottovoce, delle volte Oraro convocando la voce Si muove piano la bocca dentro il suo fiato Tra me e me discorro come in un piccolo canto Sono preghiere Invoco, chiedo, decanto e mi sorprendo tante volte di rivolgermi al dio minore delle piccole cose Mi piace di piu la preghiera dell'orazione Era mia nonna a ricordarmelo ogni sera "Guarda di dire le orazioni prima di dormire" Le mie orazioni erano il fantasticare Mi inventavo delle storie nel fiato sotto le coperte Magari per distogliermi dai sensi di colpa "Chissà che la maestra non mi interroghi domani" E' pur sempre una preghiera anche questa. La preghiera che mi piaceva di più era L'Ave Maria In fondo ogni preghiera è un estatico rapimento un'implorazione, un dono che quieta una tensione verso l'altro da sè "come ogni donna innamorata è sola col suo amato" Preghiera è ogni sussurro d'amore Come due mani che si stringono dentro
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Mele cotogne e kalasnikov
Weddings & Funerals Band in "Kalashnikov"
Per chi balli, mia piccola Dizdarevic? La cotogna di Sarajevo. Mele selvatiche, "divlje jabuke" Masa dagli occhi neri ciliegia ne raccoglieva spesso una sporta per preparare la torta col kajmak l'acidulo formgagio dei balcani. L'ussaro, cosi lo chiamavano vide una banda macedone, sette briganti giacca mimetica, diede loro una mancia tutti li caricò sul camioncino per portarli tra le vigne del monte in un fracasso di ottoni e tamburi tra loro c'era Goran Bregovic Dio e la guerra sono spesso parenti disse il capobanda e puntò il sax come avesse un kalasnikov Birre, salame e Schwarzbror e nella valle risuonò la canzone Masa bosniaca pensò a sua madre Sanja perchè in montagna tutto si tramanda sappiatelo, per via femminile, disse loro e mentre i maschi giocano alla guerra e dicono cagate nei loro comizi è solo majka la vera custode del fuoco, delle stelle della vita Con la morte finisce un bel niente. Boom, boom, boom,boom kutz, kutz ehy ja kalasnikov, kalasnikov jurrryyyyy...
è solo majka la vera custode del fuoco, delle stelle della vita
Un confine inevaso dilata e racchiude lo spasmo sul valico cade si rialza poi prega la tua voce lontana che sa di astioso metallo ossida ingranaggi emboli dentro le vene troppo silenzio per crederci ancora al canto minimo che il cuore nell'aria dispiega
Le fiabe generano attesa conducono ad una sperduta frontiera una terra dove il sogno s'ingrippa s'inaridisce per sete di crepe l'arsura come un pellegrino in una landa piatta e dura si piega al cammino la sua devozione resiste confidando nella promessa di redenzione e su quel mistero si solleva la veste mentre l'aria lo attraversa il pane nella sacca di iuta si secca e l'acqua nella borraccia mentre cammina gorgoglia e sbatte tenendo al pellegrino compagnia e viaggiare verso una risposta che cerchi come l'acqua fluisce verso i diversi tipi di sete
Racchiude le costole l'anima come dentro uno scrigno la vocazione sigilla Ederlezi al sogno implora e congiunge le mani poi vola
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Sogna l’elefante bianco
Natività e l’elefante bianco
l'elefante bianco protegge i suoi sogni se lo tieni premuto sul fianco dentro la tenda
Come la Mayadevi la madre di Siddhartha Le grandi orecchie vibrano d'ali
e nell'aria sembra un violoncello quel suono nel buio fuori dal balcone veglia l'elefante bianco il tuo respiro e cosa nel sogno borbotti
Aspettami dicevi sto rivando l'll
Sapevi che sarei tornato?
Fatta di neve sul fianco di latte e garze
per mani di lino negli occhi le trine
i ricci per ciglia andava alla rosa
diceva per dire al laghetto
che trema di balena con l'll favore dei merli
Gli elefanti vanno dalle spose
che custodiscono un loro oriente
nel velo i ricami, ninive del cielo nel solco del seno deponi l'attesa accudisci Incessanti si alzano in volo gli uccelli deformando la luce, sbriciolando gli anemoni per nutrirti di uova e di prugne
Racchiude le costole l'anima in fiori di felce e limonio a bagno nei versi sul mistero si solleva la veste s'incontra la carne d'amina dove l'avorio riluce sul calor della terra avviene il possesso più su della perdita della vista più giù dove gli occhi vedono sole le tracce si fa sacra ogni minima fibra
L'elefante bianco con sei zanne discende dal cielo e te le pianta sul fianco sinistro I sacerdoti interpretano dentro il tempio sul bosco e il loro responso è gioioso Dicono che è una fecondazione e nascerà un principe dentro di te Piccoli Gesù Siddhartha come bambini che corrono lungo la riva dei fiumi tirando sassi al cielo facendo rayuela le grida
Tenevo fermo l'll viso per non svelarmi
per non cantare fermavo l'll passo
ma vibrava l'erba sotto i piedi
come a dire lo sapevo
e che mi scoppiavi dentro l'll cuore
a rivederti e l'll foro nel collo
si faceva in mille buchi e gli occhi chiari
Respira la tregua mi hai detto
Guarda le bestie...
Senza paura la cerva e l'elefante d'argento
si porta via l'll tempo che abbiamo perso
nella sua memoria fedele
Alla pura immacolata foresta si affida il luogo del concepimento Ed è li che compare la cerva Corpo ignaro di doglie al ramo del fico si appende la bocca mastica foglie
l'eterno ciclo del samsara un canto minimo di consonanza la danza tra corpi scossi di sintonia ricongiunge le mani poi vola nel taglio più bianco di luce del mondo sigillando la vocazione del sogno di l'll
La ballerina fa un passo si muove piano
ci indica l'acqua Vieni dost prendimi tra le mani
come fossi senza pelle Guarda come mi allarga
dentro l'll candore sparso in questo amore
nel buio dintorno nel fondo sull'orlo
nel segno pulito Nel foro incantato
viene un fremito se tocchi gli argini
attraverso le mani modifichi l'll domani
Dal fianco destro deve partorire l'avorio che avvolge il bambino straordinario d'amore millemila ninive Elefante bianco a sei zanne nel bosco laghetto e balena ti riporta a riva dove porge il fianco la cerva alla sete infinita di otto e garze dal fianco srotolano preziose e bianche assieme al bambino nostro per sempre
Passo creaturale Trasfigura dissesta, ma salva in tutta la sua potenza e fragilita' come la sartiglia infilza la sua stella che morendo si contrae dando alla luce l'll nome