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Raccolta di poesie di Tania Scavolini
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Profumi di vita

Colori sbiaditi di vecchie fotografie,

un porta cipria d’argento senza più cipria,

un fazzoletto di seta con la cifra ricamata,

dei guanti lunghi di raso nero…

 

Oggetti, ma non solo

 

Sono il fermo immagine di ricordi preziosi

da cui si sprigionano profumi di vita,

da cui si levano voci a rincorrersi,

la mia e la tua, in un vortice senza fine,

in un correre di pensieri silenzioso

che ci congiungerà

per anni e ancora anni a venire.

 

Presente e futuro legati a un passato

da cui attingere sempre amore.

 

#taniascavolini 8ottobreduemila19

*

Immagina

È liquido il tuo aspetto,

come acqua sorgiva di fonte

come pioggia che sovrasta la mente

come rugiada che scivola lenta…

 

Socchiudi gli occhi un istante

e immagina

un mondo che conosca solo pace

che come acqua, pioggia e rugiada

a purificare la Terra e le mani scenda,

immagina un mondo

in cui possa soffiare ancora il vento

a rinfrescare un clima arroventato.

 

Ascoltati il battito del cuore,

e lasciati vivere di luce,

immagina…

 

23luglioduemila19

#taniascavolini

*

Sospeso il tempo (che non c’è)

 Sospeso il tempo che non c’è,

 galleggia in una bolla trasparente

 al confine tra mare e cielo,

 ai bordi di un tramonto di fuoco,

 ai margini di un foglio di parole…

salta tra intenzione e desiderio,

 in attesa di essere dal nulla creato.

 

 Esiste nel potenziale della mente,

 ma spesso evapora come sudore

 in una giornata di afosa calura

 o staziona tra le sbarre imprigionato

 di una ipotetica realtà che sbatte

 contro lo specchio della tua immagine.

 

 Sospeso il tempo che non c’è,

 cerca spazio perfino tra questi versi

 a ritagliarsi un frammento di significato.

 

 9luglioduemila19 #taniascavolini

*

Precipitare

Precipitare non t’è sembrato mai così difficile,

tra cadute del corpo e dell’animo,

nell’incomprensione di una ostile realtà.

 

T’è sembrato di risorgere dalle ceneri di una fenice

e di ripiombare nelle voragini di un buco nero,

inghiottita dalle trame di un dolore cupo e silenzioso

che corrodeva il fulcro del pensiero.

 

Precipitare, risorgere, precipitare, risorgere…

 

E nel frattempo ritagliarci dentro la vita,

accontentarsi di briciole di luce,

E nel frattempo aggrapparsi al potere della mente,

che ti salva ogni volta che lo vuoi e se lo vuoi.

*

Spring shower

Voglio bagnarmi di primavera,

 i tessuti della pelle imbevuti

 e i capelli come fosse doccia,

 

 voglio annusarmi la primavera,

 quel profumo di petali caduti

 dai ciliegi e di rugiada a goccia,

 

 e restare con i boccioli schiusi

 sulle labbra, con rami di salice

 intrecciati sui fianchi generosi,

 coi teneri germogli dalle narici.

 

 I want a spring shower

 looking like a flower

 I’ll be in the earth, in the air

 

 I will bring the love

 and I’ll be alive.

*

I sogni

I sogni sono fatti d'aria

 fluttuanti in un mondo

 d'incontri improbabili,

 di sagome umane vaganti

 in diverse dimensioni temporali,

 di dialoghi tra i vivi e i morti.

 

 Nei sogni mille volte rinasci,

 con l'incubo di rifare tutto,

 porte chiuse sulle singole scelte

 per poi aprire a caso

 spesso la porta degli errori.

 

 Meglio sognare da svegli

 perchè dei sogni puoi scegliere

 contenuto e contorno,

 e pure se non li vivi davvero

 puoi nutrire sempre la speranza

 di vederli realizzati, un giorno.

*

Ci sono stanze quasi vuote

Ci sono stanze quasi vuote,

 affollate dei tuoi ricordi alla rinfusa

 in cui si consumano voragini d'affetto

 e profondi abissi d'incomprensione.

 

 Ci sono stanze troppo bianche

 con letti di metallo e una sola sedia,

 in cui avvolgersi in un finto abbraccio

 a cui aggrapparsi per non cadere giù.

 

 Ma la mente rotola e rotola senza freno

 in sequenza di parole e parole, parole...

 E quel ch'è ricevuto nell'infanzia

 diventa un gigante che ti schiaccia,

 

 un fantasma che nella fantasia s'affaccia

 e ti sussurra che sei solo,

 anche se nella testa sei in tanti.

 

 Sei solo, ma ritrovi la compagnia di te bambino,

 ti tritrovi in quelle mancanze che non capivi

 e ora sono macigni a piombare sul tuo cuore.

 

 E poi lo scacci quel fantasma,

 frutto solo della tua disperazione,

 si disperde tra le mura della bianca stanza,

 anche se ancora dentro di te lo cerchi,

 per la prima volta ti accorgi forse

 di aver ricominciato a vivere.

 

 23aprileduemila19

*

Linea di confine -tra il bianco e il blu-

Sembra vicina la quiete

 dei pigri pomeriggi primaverili,

 a un passo dalla linea di confine

 tra bianco e blu della spiaggia e del mare.

 Affascinanti contrasti di colori

 da mescolare negli occhi e nell’animo

 che rinascono e si trasformano

 arricchiti di nuove sensazioni…

 

Sembra di essere parte della quiete,

 negli abiti di un’eterna primavera

 che non smette mai di sorprendere

 la stanchezza di un affannato cuore,

 che non cessa mai di riproporsi

 tra le pieghe dei silenzi della mente.

 

 A un passo tra il morire e il rinascere,

 tra il bianco e il blu,

 tra la mente e il cuore.

*

Ti invoca ancora, Primavera

Svetta contro un cielo livido,

 contro l'uniforme grigiore

 di uguali giorni senza ardore.

 

 E sfida delle cattiverie il brivido,

 sfugge a malevoli sentimenti

 e affida il tuo nome ai venti.

 

 Un ramo di mandorlo in fiore

 ti invoca ancora, Primavera!

*

Cosa ti salverà

 Cosa ti salverà dal lutto dei giorni,

 dal calpestio d'infestanti orme,

 cosa ti porterà oltre la corrente,

 fuori dal male di lame contorte,

 fuori dal letame di virtuali orde?

 

 Come ti metterai in salvo, uomo?

 Schivando monti di plastica informe

 o da fonti contaminate bevendo?

 

 Cosa t'inventerai per vivere

 anche un solo istante di benessere

 respirando un solo puro alito d'aria?

 

 Forse stai pensando il pericolo sia distante

 e non comprendi quanto sia incombente.

 

#taniascavolini diciottomarzoduemila19

*

Fuori c’è il sole

 

 I gomiti del cappotto lisi

 per aver consumato i sogni,

 qualche bottone staccato

 per aver tirato il filo degli anni,

 aspetti di arrivare a fine turno

 non solo del giorno,

 ma di un lavoro lungo una vita,

 ore che non passano mai

 senza uno scopo ormai.

 

 Fuori c'è il sole e ti senti un recluso,

 fuori c'è il tempo libero che non hai avuto

 

 E' passato un fiume di ricordi sotto il ponte

 dalla prima volta che hai lavorato,

 è trascorsa la tua esistenza

 e non te ne sei neanche accorto.

 Ti senti nudo di promesse e di speranza,

 ma presto te ne andrai fuori a vivere

 prima di esser morto.

 

 Fuori c'è il sole e ti senti un recluso,

 fuori c'è il tempo libero che non hai avuto.

 

#taniascavolini 4marzoduemila19

 

*

I miei domani

 

Sono boschi i miei giorni

fitti di ombre nello sfondo

densi di colore sfumato,

che si allarga a macchia

e dilaga in un cielo distratto…

E ci sono io, il mio ritratto

Il barlume negli occhi

di chi ha pianto e gioito

e il sorriso di chi

non ha mai odiato.

Sono boschi i miei giorni

ma anche luce

che infonde nelle mie mani

il coraggio di vivere,

il desiderio di pace,

l’amore e l’ardore

nei miei domani.

 

#taniascavolini 23febbraioduemila19

 

*

Come una maschera

Non basta chiudere gli occhi per dormire

come non basta stare in silenzio per ascoltare,

non basta dire "ti amo" per amare

come non basta dire "ti sono amico" per esserlo.

L'apparire delle cose non è l'essenza,

la parvenza non è la verità

come una maschera di Carnevale

che cela di una persona la vera identità.

 

#taniascavolini 18dicembreduemila19

*

La sua storia

 

Come foglia imperlata di rugiada,

in un grigio mattino d’inverno,

così una donna reclinata su un fianco

in una stanza vuota di abbracci,

riavvolge la sua storia di lacrime rigata,

sola tra le pieghe di rughe e lenzuola…

 

E ascolterà il rumore dei suoi pensieri,

accartocciata nel suo stesso odore,

nel suo impercettibile dolore,

come foglia che muore sull’asfalto,

staccata dal suo ramo d’amore.

 

#taniascavolini

*

Pare solo ieri

Pare solo ieri

 quel momento di distacco

 che mi ha separato dai pensieri

 di tutta una vita, dal contatto

 di materne braccia, dalla vicinanza

 di passo in passo di un conforto,

 di un sorriso, di una lacrima insieme.

 

 Pare solo ieri

 quel disumano tormento,

 fagocitato nel silenzio di un vuoto,

 colmato dalla tenerezza del ricordo,

 da ricercare a lungo in ogni pertugio

 fino a saziare le stanze del cuore,

 fino alla percezione di un rifugio,

 fino allo stupore

 per non averti mai perduta.

 

 7febbraioduemila19 #taniascavolini

*

Te saluto Roma mia

Fora dar finestrone de l’ufficio mio

 ogni matina vedo ‘n ber panorama

 e faccio finta de nun sentì che score

 ne la strada de le machine er rumore,

 dei clacson ar semaforo, de le sirene.

 Arzo l’occhi e me scordo de ‘a caciara,

 vedo li pini de Roma co’ a verde chioma

 co’ li rami che ogni vorta se rischieno

 de spezzasse e che ar vento se piegheno

 ma quasi tutti resisteno.

 E poi ‘o sguardo core ortre li pini

 sur parco chiamato de la Caffarella

 co’ la cornice de li colli dei Castelli..

 Ce po’ esse er sole a rischiarà er cielo

 o ‘a pioggia a nisconne tutto quanto,

 ma quanno arzo ‘a capoccia dar lavoro,

‘n soriso me illumina er core,

 l’anima m’ariscalla.

…E te saluto Roma mia!

*

I miei colori

 Scatenerò il colore da questa folle tavolozza,

 i mesi e gli anni che ho visto passare sono qui,

 vivi di rosso amore e di blu intelletto,

 madidi di verdi sfrenate corse e di giallo tepore

 di una mamma che coccola le sue figlie

 e grigi e neri di cupo dolore per chi ho perduto.

 

 Li vedo a chiazze esplodere dal mio cuore,

 schiantarsi sulla tela della mia memoria,

 è di azzurra calma, di rosa malinconia,

 e ancora di giallo sole l’entusiasmo per la vita.

 

 Anche se si seccano presto ora i colori,

 invecchiano ogni giorno di più

 ma coloreranno ancora ciò che resta

 del bianco sporco di questa pazza tela.

 

#taniascavolini 9gennaioduemila19

*

Nebbia

Nebbia di pensieri in me

 e nel cielo che si sveglia

 striato di tenui colori,

 d'intorpiditi dolori.

 -parole che strusciano

 addosso a muri di silenzi-

 

 La città sembra deserta

 nelle ore dell'alba

 come un cuore solitario

 che vaga in cerca di calore.

 

 Presto si sveglierà il rumore

 ma resteranno intrappolate

 le parole che amavi dirmi,

 quelle che vado a cercare

 ancora nel buio dei ricordi.

 

#taniascavolini 21dicembreduemila18

*

Sotto l’albero

Sotto l'albero vorrei

 le poesie scritte da mio padre

 e la sua voce a declamarle,

 vorrei i vestiti delle feste

 cuciti a mano da mia madre

 e poi luci e vecchi festoni,

 palle di vetro coi gancetti di ferro,

 la casetta del presepe di legno...

 vorrei la gioia di anni

 andati via per sempre, sfumati

 nel grigio pallore dei ricordi.

 

 Difficile ormai è rintracciare

 la felicità di quei giorni beati

 di noi figli e cuginetti intorno

 al grande albero di Natale.

 

 ma se a quegli istanti mi concentro

 li vedo fissi sui nostri sorrisi

 sui nostri sguardi sbalorditi

 sui tanti pacchi da scartare..

 sullo stupore per tanta meraviglia

 come una di quelle palle di vetro

 con la neve che scende sempre

 e mai muta il soave scenario.

 

 Vedo ancora l'emozione,

 mentre tremano le nostre voci

 nel recitare la poesia

 imparata a scuola per Natale.

 

 Mi concentro e ricordo,

 e nel ricordo sorrido...

 è sempre Natale qui,

 nel mio cuore,

 dove pulsa ancora la voglia

 di essere bambina.

 

 18dicembreduemila18 #taniascavolini #poesiesottolalbero

*

Nell’ultima zolla

Urla dal ventre della Terra,

 mani si levano dalle crepe arse,

 brucia il senso dei giorni vitali.

 

 Abbiamo ignorato della Natura i segnali,

 plastificando il mondo come un pacco

 di speranze ormai scadute.

 

 //Luci a laser squarciano il Pianeta,

 boati come echi di guerra assordano il cielo.//

 

 Non resta che chiudere gli occhi

 e spegnere il respiro sull'ultima illusione,

 su un sogno residuo di vegetazione,

 

 abbandonando il corpo nudo al pianto

 nell'ultima zolla di terra.

 

 17dicembreduemila18 #plasticfree #taniascavolini #poetry

*

A catturare solo il meglio

Partire, evadere, evitare il dolore,

 le ingiustizie sociali, la rabbia...

 scappare, abbandonare il campo

 per affondare i piedi nella sabbia

 o immergersi nei colori del mare.

 

 Diventare viaggiatori del mondo

 ma senza quasi farne parte

 con una valigia di intenzioni

 a catturare solo il meglio.

 

 Confondersi in una metropoli

 nei sapori di un'altra cultura,

 sensazione di normalità e rispetto

 perfino tra milioni di persone.

 

 E si dilata il colore della natura

 anche nel buio interiore,

 si propaga di serenità il concetto

 nell'animo mio che sogna

 ancora di partire.

 

#taniascavolini 30novembreduemila18

*

Come nuvola

Sorridere nel buio della stanza

 in un giorno appena nato

 e scoprire la magia del ricordo che consola,

 toccare con le dita le perline

 di un golf ricamato

 e sentirne il profumo di chi lo indossava,

 affondarci il naso come fosse reale

 come nuvola di risate, pensieri, sguardo,

 che la mente ingombra ma non fa male,

 anzi è malinconia costante

 di ciò che alita e sosta nelle pieghe di un'ombra,

 a me cara di materna consistenza,

 che mi avvolge tuttora

 e a cui parlo ancora

 di giorni distanti e di quelli presenti

 

 di cui non potrei restare senza.

*

Era d’autunno

 

 E' un letto di foglie

 quest'ora che coglie

 ogni breve sfumatura

 ogni leggera premura.

 

 E' atmosfera silenziosa

 distolta dal solo crepitio,

 lo sbocciare di una rosa

 in un momento di addio.

 

 Ma il vento soffia forte

 e la stagione cambia,

 esplode furiosa rabbia,

 sparisce oltre le porte

 di un cielo senz'anima.

 

 Scendono solo lacrime

 di pioggia amara e rime

 che non avrei mai detto,

 che non avrei mai rivolto

-in un istante così imperfetto-

 

ad un mondo così stolto.

 

#taniascavolini 6novembre2018

*

Sul greto dei nostri destini

Sogni stratificati di magia

 per scongiurare baratri d'angoscia

 si librano intorno a noi luminosi

 intensi di senso di pace, una scia

 di trepide emozioni ci avvolge

 e ci protegge come un abbraccio.

 

 E niente ci potrà scalfire, nè il vento,

 nè la pioggia dei giorni più infelici,

 io e te, mano nella mano, avvinti

 in questo spazio e in questo tempo,

 immortale nei ricordi della mente.

 

 Roccia è questo amore

 di paziente e silente goccia

 sul greto dei nostri destini...

 

#taniascavolini 29ottobreduemila18

*

Dachau #GiornoMemoria

 

Fiori lungo strade pulite,

case eleganti

di una cittadina come tante.

Un vecchio passante,

scorbutico e scostante,

ci indica dov’è il campo

solo con dei gesti.

Già al cancello

quella scritta bugiarda

“ Arbeit macht frei”

è un prima percossa,

proiettandoci mesti

in un tempo oscuro

di un funereo spazio.

Come in un film muto

di cui la trama è già nota,

cala un surreale silenzio.

Unico rumore i nostri passi

lungo le camerate

coi lettini istoriati di date,

echi lontani

di grida, pianti, lamenti.

Ma il gelo assoluto giunge

pochi metri più avanti,

a prosciugare la bocca,

a offuscare l’animo,

a tormentare la mente.

Sfuma quasi il coraggio

di soffermare lo sguardo

sulla ciminiera

che nel cielo austera si erge,

ma è necessario

per tramandarne il ricordo

“Never again!”

E una lacrima furtiva

segreta scende,

il cuore piange.

 

 

*

Testimoni per sempre #GiornoMemoria

 

 Scarpe occhiali orologi

 sembrano distrattamente

 dimenticati

 ma sono i vostri necrologi

 in migliaia e milioni...

 

 Silenti ricordi

 dei vostri passi

 delle vostre vedute

 del vostro tempo

 che prezioso fu rapito

 negato

 proibito.

 

 Testimoni per sempre

 di una remota Storia

 orrida di scempi...

 

 A polverosa memoria

 e monito

 scarpe occhiali orologi.

 

 22 gennaio 2016

 

 in memoria dell'Olocausto

 ispirata da una foto di scarpe al museo di Auschwitz

*

Oltre il ponte rosso

Oltre il ponte rosso,

 esiste un orientale giardino

 in cui immergere lo spirito,

 senza fretta è il cammino

 a seguire i rivoli d’acqua,

 i letti di muschio e boschi

 di alte canne di bambù.

Oltre il confine tra realtà

 e sogno, c’è il bisogno

 di sentirsi integrante parte

 della serenità che si staglia

 ad ogni dorato cespuglio,

 arrossito di trepida attesa

 per la stagione dell’autunno.

Oltre il ponte rosso,

 c’è la quieta meditazione,

 in cui riprendere vigore

 prima del rigore dell’inverno,

 in cui lasciarsi permeare

 dell’ardore dei colori.

Oltre il ponte rosso,

 ci sono i respiri della terra

 e filtra la luce del cielo

 tra i rami come braccia tese

 a coprire di magico velo

 i sospiri e i passi.

 

#taniascavolini 17ottobreduemila18

*

Specchi di vita

 

 Sono lucidi di pioggia,

 specchi riflessi

 di studenti che corrono,

 di donne coi bambini

 di vecchi col bastone.

 

 Specchi di vita, ombre

 colorate di promesse,

 di speranza e amore,

 di pacata pazienza…

 

aspettano che il sole

 asciughi il liquido velo

 di volatile precarietà.

 

 E svaporano rubando

 il brio e la malinconia

 di quella variegata

 Umanità.

 

#taniascavolini 7ottobreduemila18

*

Nel viaggio del tempo

Le sento le parole,

 soffiate contro il vento

 vanno e non ritornano,

 consumate e logore

 di tatuaggi di memorie

 nel viaggio del tempo.

 

 Sento nel vento le parole

 di vita, di sogni, di storie,

 come in un frullatore

 esposte, imposte, riposte..

 

 le ascolto in frammenti

 di voci veloci che fuggono

 e che non trattengo,

 sospinte contro il vuoto

 della mia ultima parola.

 

#taniascavolini 5settembreduemila18

*

Viaggiatore

Quanta strada, viaggiatore

quante ore sveglio, sudato

infreddolito, assonnato.

 

Poi di colpo l'incanto si è posato

sui tuoi occhi e nel tuo animo,

la bocca aperta per lo stupore

il cuore a mille per l'emozione...

 

Viaggiatore, il sogno è iniziato

e mai terminato,

anche ora che sei ritornato

tu continui a sognare di essere lì

 

occhi e sorrisi diversi, mani gentili

ti sfiorano ancora

e si inchinano di fronte a te

per ringraziarti del tuo tempo

in splendidi giardini, vecchi templi

campi di riso, canne di bambù.

 

E di una geisha il viso bianco

hai impresso nello sguardo

che vola via nella notte fonda.

 

Ferma i tuoi passi viaggiatore

e ascolta il tuo cuore,

nel silenzio ritroverai le immagini

i suoni e i colori di un indelebile

incantevole viaggio.

 

#taniascavolini 11ottobreduemila18 #japan2018

*

Poeta, ruba un’emozione

C’è qualcosa che si frantuma

 in pezzi aguzzi a forma di cuore

 nelle albe e nei tramonti

 senza il colore del sereno

 

 C’è qualcosa che muore

 nei binari del vivere futuro

 di stazioni dismesse e vuote

 resta solo un mondo distante

 a farsi strada da padrone

 negli anfratti del destino.

 

 Cola lungo la finestra la luce

 di un nascente mattino

 il silenzio è spesso come muro,

 pesante di tante domande,

 muto di risposte mai nate.

 

 C’è qualcosa di sinistro

 forse qualcosa di perverso

 nell’ego sfrenato circostante.

 Poeta, ruba un’emozione

 e fammi sognare un verso

 in cui leggere la fantasia

 del vivere altrove.

 

#taniascavolini 29agostoduemila18

*

A un passo o a mille...

Sparire per il tempo di un temporale

 o per altri mille,

 un temporale di emozioni sbilenche

 che gettano l'animo in un canale,

 malessere che lambisce le anche

 e ciò che le sovrasta,

 basta con ipocrisie e distanze,

 basta con le assenze.

 

 Sparire da stanze in cui si consuma

 l'addio al tempo che ci consuma,

 al tempo di rapporti mediocri

 dai contenuti poveri.

 

 Sparire e non tornare,

 viaggiare lontano.

 Non esserci per chiunque.

 Esserci per chi comprende

 senza dover spiegare,

 esserci per chi la mano tende

 anche quando non è dovuto.

 

 Ferma a un passo,

 o a mille...

 

#taniascavolini 21agostoduemila18

*

Genova

 

 Monconi di sorrisi

 spezzoni di dialoghi

 fratture di pensieri

 crollo di desideri

 -in un attimo-

 con le vite appese

 ai sogni ai viaggi

 al lavoro.

 

 Inutili ed esosi pedaggi

 per valicare un ponte

 malato di incuria.

 

 Ora solo fotografie

 destini a cui unirsi

 e in cui morire

 anche noi

 

#taniascavolini 16agostoduemila18

 crollo ponte Morandi a Genova 14 agosto 2018

*

12 agosto


Ti regalerei il sapore delle lacrime
di commozione e di gioia
ma anche quello delle rinunce
e di attimi di noia
in cui avrei un tuo sostegno
per non sentirmi mai sola.

Ti regalerei un dolce abbraccio
odorando il tuo profumo smarrito
dalle mie percezioni del ricordo
e specchierei nel tuo il mio sguardo
senza neanche parlare,
perché madre e figlia non hanno bisogno
di conoscere i loro stessi pensieri.

Ti regalerei il tempo da vivere
per sorridere della vita sfuggita
e inventarci giorni e ancora giorni
perché non si è mai sazi del tempo
perché non si è mai sazi d’amore.

E infine, ti regalerei la condivisione
delle rime scritte e poi lette
ad alta voce, per te e per me,
sapendo di commuoverci insieme
e di ridere e piangere
e poi piangere
e ridere.

#taniascavolini 8agostoduemila18

*

Donne sfiorite

Donne sfiorite

Grava sui loro fianchi rotondi
e sul passo affaticato,
sulle guance rugose il sapore
delle rinunce del passato,

sul corpo in balia del sole
che rivela tante imperfezioni,
ereditate dall’essere state madri
che corrono ancora come figlie e mogli.

Grava su di loro bellezza sfiorita
che non perde mai di valore,
ma che aggiunge altre medaglie
ai sacrifici di una vita.

#taniascavolini 28luglioduemila18

*

Oltre le nuvole


Segreto è il vicolo d'idee,
sordo ad ogni richiamo,
muto di parole d'amore...

Finisce dove inizia il mare
a coronare di liquido azzurro
il fluido flusso d'ogni pensiero.

Batte nell'angolo buio
l'ombra del sospetto
di assenza d'un rifugio

Poi si schiude al sereno,
lì dove paura non alberga
ma sola speranza vive

Oltre le nuvole.

#taniascavolini #23luglioduemila18

*

Era estate

Era estate nella veranda della casa,

 le mattonelle verdi di lucido gress,

 le sdraio di legno con tele colorate,

 il mangiadischi che suonava i 45 giri...

 

 e c'era una bambina seduta per terra,

 pantaloni di cotone a zampa d'elefante,

 maglietta a righe rosse, bianche e blu,

 ad ascoltare la musica, e a sognare...

 oltre il giardino, oltre il muro di cinta,

 a sognare oltre le dune di sabbia.

 

 Cosa le avrebbe riservato il destino

 non lo sapeva, ma voleva che il sogno

 non terminasse crescendo, voleva

 che continuasse per sempre e sapete?

 

 Ci è riuscita.

 

#taniascavolini 19luglioduemila18

*

Roma sempre più distante

Sfugge dagli scarichi delle auto e moto

 la bellezza della sua storia, il mito

 di questa Roma sempre più distante

 per me che di rado la osservo, serva

 del lavoro, non trovo spazi per amarla.

 

 E mi manca il suo vociare tra le vie

 dello storico centro, mi manca la vista

 della sua magnificenza, mentre scappo

 dall'ufficio a casa, confusa dal traffico,

 

 imprigionata, dispersa sulla linea grigia

 dell'autostrada senza dei fiori il colore,

 stremata di calore, spersa negli umori

 di un'estate imbrigliata nel sudore.

 

 Roma aspetta benevola un mio ritorno

 come una mamma una figlia che fugge

 all'eterna ricerca di un nuovo contorno.

 

*

I diplomati der 78

La poesia “I diplomati der ‘78” è nata per i miei amici del liceo, con i quali abbiamo festeggiato proprio in questi giorni i 40 anni dal diploma, appunto conseguito nel ‘78. È stato inevitabile fare un piccolo riferimento storico-sociale, citando appunto “gli anni di piombo” e il rapimento di Aldo Moro. Mi è anche piaciuto ricordare quanto credessimo da giovani nei nostri ideali e nel desiderio di cambiamento di un mondo che non ci piaceva. Credo però che questo appartenga ai sogni di tutti i giovani, qualsiasi sia il periodo in cui si vive. Oltre a ciò, è stato giusto ripercorrere brevemente quasi una vita intera coi nostri successi e delusioni, i nostri traguardi e sogni mancati, matrimoni, figli, separazioni, ecc. In ogni caso il nostro riavvicinamento dopo tanti anni, accaduto circa 8 anni fa, ha fatto sì che continuassimo a frequentarci spesso, perché ci lega ancora l’affetto. Infatti, lo spiego nella poesia: il bene che ti vuoi da ragazzo resta e non te lo puoi dimenticare, tanto che sembra di essere come in una famiglia. Mi piace scrivere in romanesco, perché appartiene alle mie radici, ai miei ricordi d’infanzia con mia nonna che viveva con me e si esprimeva spesso usando tanti vocaboli che appartengono a questa bella tradizione dialettale che poi col corso degli anni mi era un po’ sfuggita, ma che con amore e ricerca, riaffiora sempre più nel mio cuore e nella mia mente.

 

 I diplomati der ‘78

 

 So’ trascorzi quarant’anni dar diploma

 l’anno der ‘78 ‘nfame

 anno de piombo, anno de ‘na bbrutta storia.

 

 Se l’aricordamo tutti come scorpito ner cervello

 come si fosse ieri, co’ ‘n ber carico de anzia,

 ma puro s’aricordamo er senzo de gioventù bello,

 la voja de cambià quer bojaccio de monno,

 infocati dall’ideali der momento.

 

 Quarant’anni so’ da allora passati,

 tanti che pare davero ‘na vita intera,

 in mezzo ce score ‘n fiume de emozzioni

 e ‘na marea de mille riflessioni:

 

 semo stati giovani, avemo lavorato,

 se semo sposati, quarcuno puro separato,

 avemo fatto nasce e cresciuto li fiji,

 ma ‘na cosa vojo dì a considerazzione de ciò:

 

 puro se semo parecchio perzi,

 a ‘n certo punto se semo riacchiappati

 e davero ‘a pena ne valeva!

 

 Er bene che te voi da pischello resta

 e nun se scorda mai, resti legato pe’ sempre

 come ‘na famija vera e allora a ‘sti quaranta

 a regà, je dovemo fà ‘na gran festa!

 

#taniascavolini 4luglioduemila18 #poesieinvernacolo

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La vita è così

LA VITA E' COSI' ! (esaltando col punto esclamativo

 la condizione dell’essere vivo)

 

 Sottolineando le mie incertezze,

 fra parentesi le cupe amarezze,

-tra un’interlinea e l’altra di meditazione-

recupero del contesto la formattazione

 come se fosse bassa marea,

 usando metafore e allitterazioni

 e abusando, leggo di me e dentro di me.

 

 In grassetto metto il titolo alla mia vita,

 chiudo col punto di domanda su quale

 sia il senso, ma so che amore profondo

 è il mio per questa esistenza che fugge

 e sfugge al mio font inesauribile

 di dubbi e insicurezze. E lo giustifico!

 

 Perché so che se così non fosse,

 sarei perduta nel limbo di chi crede

 sulla sicurezza di ogni punto e virgola.

 

 La vita è una pagina d’interrogativi,

 poche risposte e infine una sola parola:

 Fine.

 

#taniascavolini 5luglioduemila18

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She’s thinking

 

Cosa stai meditando

 mentre ti passa la vita

 dalla vetrina di un bar,

 sei annoiata o perplessa?

 tormentata o riflessiva?

 Scorre davanti a te infinita

 la gamma degli errori

 da riporre chiusi a chiave

 nella soffitta del pentimento.

 Cosa sfiora la tua mente

 e brucia ora nel costato,

 perdono o vendetta?

 sollievo o risentimento?

 Una ruga nella fronte

 come impronta sul selciato

 d’un probabile non ritorno

 a ripetere gli errori.

 Sospiri,

 poi a sorseggiare un caffè

 riprendi…

e sorridi.

 

#taniascavolini 29giugnoduemila18 ispirazione quadro Fabian Perez

*

La memoria gialla

 

 

 Rivive di colori sfuocati

 di negativi mai sviluppati,

 risuona di echi di risate

 di bambina sull’altalena,

 dello starnazzare di oche

 che avvisano della fuga

 del coniglio bianco e nero.

 

 I passi calpestano i ricordi

 che ritornano in vita per magia,

 mentre percorro il viale

 mi viene incontro il cane

 con le collane e il fazzoletto

 come il lupo di Cappuccetto,

 -era un gioco che facevo con lui-

 

 E i cespugli delle rose odorose

 mi avvolgono col loro profumo,

 sono le rose di tanti anni fa,

 a richiamare la memoria “gialla”

di sole e calore, “gialla” d’estate.

 

 E poi mi viene incontro la mamma

 la merenda appena preparata,

 pane caldo e marmellata,

 la gusto sul palato come fosse ora.

 Sento il tocco delle sue mani

 e mi pare di volare.

 

#taniascavolini 26giugnoduemila18

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Sole e Luna

 Vedevi alternarsi sole e luna

 e in girotondo tutti i sogni

 in una gigantesca barca

 far vela verso orizzonti lontani.

 Da quell'oblò sull'esistenza

 niente poteva scalfire la speranza.

 

 Ma poi il dolore arrivò alla fermata

 delle attese, ti prese e ti trascinò

 in lungo e in largo come una bambola

 di pezza, tirandoti per il braccino

 che si ruppe in pezzi cadendo dal lettino

 e poi altre cadute, a corpo libero

 

 nel vuoto delle stanze e della vita

 marchiarono il tuo sentiero nudo

 e senza vento, disseminato d'assenza

 come neve che silenziosa scivolava,

 cancellate le orme anche dei fantasmi

 di una notte d'amore troppo avara.

 

 Osservi ancora dall'oblò la giostra

 di un mondo sempre più amaro

 che il bene vero non dimostra,

 cullata dal sole e dalla luna

 un altro giorno e un'altra notte

 fuggono da mani vuote d'abbracci.

 

 Ti mancano i segni di quei bisogni

 che solo una madre può colmare

 che solo una figlia può cercare.

 

 19giugnoduemila18 #taniascavolini

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Mormora il torrente

 Resta della malinconia

 la sensazione,

 resta dello sguardo

 la breve fuga

 su incantevole scenario,

 resta del viaggio

 il senso incompiuto.

 

 Marea di solitudine

 che mi appaga il vuoto,

 che si propaga silente

 nella vastità

 di questo spazio fuori

 e dentro di me.

 

 Mormora il torrente

 la pace che qui dimora.

 

 18giugno2018#Pasturo ad Antonia Pozzi

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Appare quieta la notte

 Appare quieta la notte

 nelle luci dei lampioni

 sul letto del canale tremolanti,

 nell’assenza quasi di rumore,

 ovattata di presenze magiche,

 oniriche, fluttuanti.

 Sembra portare pace

 la notte densa di mistero,

 negli echi di voce distanti

 evocati come un sogno

 dal gorgoglio del fiume.

 Scivola dal buio un’ombra,

 è un uomo solo su quel molo

 ad abbracciare grato la vita,

 a stringere nei pugni le gioie

 meritate, al cielo svettanti.

 Mormorano i suoi pensieri

 che è felice oggi più di ieri,

 che il suo cuore non è solo.

 E il motivo è presto svelato,

 alza da terra il capo e le vede

 corrergli incontro, danzanti:

 Pace, notte, vita…

e la donna sua, tanto amata.

 

#taniascavolini 12giugnoduemila18

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Nel giaciglio del tempo

 

Sorriderò nel giaciglio del tempo

 degli istanti felici reclinati su un fianco

 di una vita che mi grida l'urgenza

 di non soffermarmi sui rimpianti,

 di comprendermi e amare gli errori

 masticati e deglutiti con l'amaro

 delle rinunce di un treno mancato.

 

 Sorriderò guardando l'orizzonte

 di un presente che abbia senso

 che soddisfi il palato delle idee

 e delle parole profuse nel bene,

 che offra dall'intimo sguardo

 immagine d'infinita dolcezza.

 

 Non abdicherò alla mia natura

 che rancore non cova e odio non nutre

 ma che del male non si dimentica

 che si fida solo di chi non la inganni,

 di chi la consideri nella vera essenza,

 senza riserve, senza paura.

 

#taniascavolini primogiugnoduemila18

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Il dramma di Dacca

IL DRAMMA DI DACCA ( Dal libro Urla dal silenzio)

 

 Bambini

 a cui è negata l’INFANZIA,

 un lavoro duro e poco guadagno

 per far ingozzare le grandi Firme,

 appagando la vanità del mondo.

 Bambini

 a cui è negata la SCUOLA,

 senza quaderni su cui scrivere

 le loro firme più preziose,

 nascosti tra le mura della fabbrica.

 Bambini

 a cui è negato il GIOCO,

 unico svago possibile

 correre lungo il percorso

 dalla fabbrica alla baracca…

E poi al contrario

 sperando forse di perdersi,

 per sfuggire al sommerso

 DRAMMA di DACCA.

 

 Le fabbriche irregolari producono abbigliamento messo in vendita a livello locale ma anche capi per le grandi marche internazionali, attraverso dei subappalti che rendono difficile capire quale sia la reale provenienza dei prodotti.

 I bambini, di età compresa tra i 10 e i 14 anni, sono obbligati a lavorare tutti i giorni dall’alba al tramonto e dunque non possono frequentare la scuola.

 A condizioni di sicurezza inesistenti, costretti a lavorare in Bangladesh sono circa 1 milione secondo l’UNICEF, ma il numero in realtà sarebbe molto più alto. (tratto dal libro Urla dal silenzio)

 

 

*

Inside Out

Lasciati avvolgere dal fluido

 di un dilagante mare verde

 che dalla natura sgorga

 ascolta il respiro del bosco

 in sincronia

 con il battito del tuo cuore.

 

 Lasciati invadere il corpo

 dal suadente contorno

 amandoti per come sei

 -dentro e fuori di te-

 senza curarti del male intorno

 senza fidarti delle apparenze.

 

 Lasciati attraversare dalla musica

 di un sorprendente silenzio

 in cui ritrovare la tua anima

 e che scandisce un tempo

 che è solo il tuo

 e di nessuno altro.

 

#taniascavolini 18maggioduemila18

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Il destino di un bambino

Il destino di un bambino

 è cucire in uno scantinato

 e marciare nel deserto,

 godere del tempo beato

 di un’infanzia senza pene,

 di fame e violenza morire

 scarno per pietose promesse,

 di inutili dolci ingrassare

 obeso di false carezze.

 

È sorprendersi per un dono

 o riceverne invece cento,

 giocare con fango e canne

 o da cellulari dipendere.

 In un’umile capanna

 crescere senza certezze

 o in una reggia dorata

 vivere con mille agiatezze.

 

A decretare vita o morte

 può essere solo il destino,

 compreso nell’istante

 d’una casuale fatalità,

 vola tra ali di farfalla

 o senza volo si schianta

 su pietre di dura realtà.

 

#taniascavolini 7maggioduemila18

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Di-versi e di-segni

Mi piace l’imperfezione

 quel sottile strato di polvere

 nel quotidiano riflesso di sole

 il disordine della creatività

 -pensieri di-versi in crescere

-la ribellione alla normalità

 

Mi piace l’imperfezione

 indietro la corrente risalire,

 i colori dei sogni e della realtà

 nei di-segni sparsi nella mente

 appesi alla parete della stanza.

 

Mi piace l’imperfezione

 che di me è parte,

 Caos che nasce e avanza

 -del giorno al divenire-

 e muore solamente

 al bussare della sera.

 

#taniascavolini 11maggioduemila18

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Un airone

La debolezza fissa come uno stagno

 ha radici nel buio del suo fango,

 cronica di traumi insediati nelle fibre,

 sedimentata negli strati marcescenti,

 fragile dello spossato sorriso e fiato.

 

 - un airone con la zampa piegata

 che pesca dal torbido la sua forza,

 dalle limacciose acque la sua vita-

 

 Ecco, questo io sono

 questa la partenza,

 questo l'arrivo

 

 questa la costanza.

*

Sono sempre io, la stessa

Sono la bambina con il cane

 La mamma con le due bambine

 La signora con gli occhiali

 -la bambina, la mamma, la signora-

 che giocava- che correva- che legge

 che rideva- che cantava- che scrive

 sono sempre io, la stessa...

 

che sogna di giocare- di correre

 e rincorrere il dolce del passato

 e scrive di me, di quella che ero

 e non sapeva di essere

 quella che sono ora

 

-sono la bambina che gioca con il cane

 -la mamma che pettina le figlie

 -la signora che scrive e legge

 poesie che dicono tanto di me,

 che sanno tanto delle cose amate.

 

#taniascavolini 29aprileduemila18

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Primavera a Roma

S’arimprofuma l’aria de Roma

 mo’ che è primavera e le rose

 so’ 'n fiore ar roseto all’Aventino,

 er glicine casca a grappoli da li muri

 de li giardini, gerani a mazzi e violette,

 ne le fioriere pe’ le vie der centro.

 E me pare d’arinasce co’ ‘sti colori,

 d’arisentimme viva cor ponentino.

 

 E poi de sera s’accenne a maggia,

 me rimiro a bellezza de ‘sti ponti,

 e luci pe’ lungotevere in festa

 co' l’eco der fiume che score.

 

 Nun vojo tornà, vojo restà qua

 a ‘mbriacamme de gioja er core.

 

 Me vojo addormì così,

 co' 'n gatto a famme compagnia

 e 'sta luna a damme malinconia.

 

#taniascavolini 20aprileduemila18

 

*

Gli aquiloni di Islamabad

Quando smetti di scappare,

 dove ti accoglie la fiducia,

 lì c’è un posto anche per te,

 dalle mani materne nodose

 dai seni prosciugati per fame,

 dal viso rugoso di fatica,

 

 e sei viva alla luce del sole,

 al profumo di zagare e limoni.

 

 La guerra è terminata da anni

 nella tua terra, nulla possiedi

 e nulla troveresti, ma hai mani

 e cuore che sanno lavorare…

 

volgi lo sguardo verso il cielo,

 e i tuoi vivaci aquiloni ricordi.

 

 Solca l’azzurro la tua speranza,

 dimentica l’orrore della guerra,

 supera l’odio dell’intolleranza

 e volano, volano… gli aquiloni

 di Islamabad!

 

 11aprileduemila18 #taniascavolini

 a Riace in Calabria Talat produce con le sue mani gli stessi aquiloni che realizzava a Islamabad in Pakistan

 

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Carenze

dedicata ai rapporti estinti

 

 Un’insinuante percezione di distacco

 si posa ai bordi della mente,

 tra l’essere e il non essere presente,

 tra l’inizio e la fine di rapporti scuciti,

 ricuciti già troppo su toppe consumate.

 

 Ci si aspetta tanto, ci si aspetta poco,

 fino a che anche quel poco si estingue,

 strati di cicatrici e coaguli di sangue,

 fino a ispessire la coscienza,

 fino a formare una corazza

 profonda fino al cuore,

 

 assente di carezza,

 

 abusata dal dolore.

 

#taniascavolini 15marzoduemila18

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Bad days

 

 Ritmano sui tamburi tesi

 Della mia pelle

 Danzano sui palchi scorticati dei miei gomiti,

 Bad days...

 Lacrime e sangue/

 Rabbia e lamenti/

 L'Umanità piange

 Sul greto fangoso

 Del mio cervello.

 

#taniascavolini 12marzoduemila18

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Cosa vuole il vento

 

 Cosa sibila il vento, solo suono vuoto

 o parole trasportate da altre realtà,

 voci alla rinfusa di un’umanità ferita

 che ha smarrito il senso della vita,

 che ha perduto la sua dignità…

 

Cosa trasporta il vento, polvere

 e pianti da guerre troppo distanti

 e impazzito nella sua corsa cerca

 un allegro girotondo di bambini

 a cui far svolazzare i vestiti…

 

Cosa vuole il vento che non cessa,

 e fischia il malcontento nelle ossa

 di non sapere più dove andare,

 perché vorrebbe le risa e la gioia

 lì in quelle lontane terre,

 

ma più non le trova.

 

#taniascavolini 22marzoduemila18

 

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A neve a Roma

 #riproposta per la neve di febbraio 2018

 

 Stammatina ciai fatto

 a sorpresa de ‘sto gran spettacolo,

 che ce pare quasi ‘n miracolo,

 tanto che stamo a guarda'

 er vetro coll’occhi meravijati,

 senza riuscisse a stacca'!

 E nun ce frega

 se avemio fatto tardi ar lavoro,

 se nun semo attrezzati,

 se ciavemo magara ‘n po’ de anzia,

 pe’ torna' a casa,

 noi te perdonamo tutto,

 e te ringrazziamo de’ ‘sta meravija.

 Ma te se riccomannamo,

‘sta neve falla dura',

 nun te la fa’ scioje subbito

 che te volemo ancora ammira'

 mentre sfili come ‘na gran signora,

 cor bianco vestito della festa

 e te pregamo,

 nun te ne anna', resta

 a tiracce ancora ‘sti fiocchi,

 a facce senti' ricchi

 de ‘na gran felicità,

 perché regazzini ‘ndietro ner tempo

 ciai fatto torna'.

 

#taniascavolini 12febbaioduemila10

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Non ha più paura

https://www.ibs.it/urla-dal-silenzio-ediz-integrale-libro-tania-scavolini/e/9788885575349?inventoryId=96142106

 

 Lei si era accorta di July

 in un giorno di primavera,

 davanti alla scuola

 l'aveva scorta fra le altre

 sfrontata e bella,

 

 un vestito troppo corto

 e uno sguardo troppo "lungo"

 

 occhi che bucavano i suoi occhi.

 

 Il cuore batteva forte e non capiva,

 aveva di sè stessa paura.

 

 July svanì come aria di primavera,

 ma Lei,

 ora che è diventata grande,

 aspetta l'amore,

 l'amore di una donna.

 

 E non ha più paura.

 

#taniascavolini #urladalsilenzio #ctleditorelivorno

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Il vuoto dell’anima

Passa attraverso la pelle,

 trafigge il verso dello sguardo

 permea il senso del dolore

 -il vuoto dell’anima -

cresce fino a bucare il torace

 fino a distaccare la mente

 assente a ogni richiamo dell’io.

 Sconfinata angoscia che sale

 nel corpo piegato,

 nel corpo piagato,

 di chi è l’anima stanca

 che manca alla coscienza,

 di chi è questo vuoto

 e quale il dolore?

 Un uomo è solo in questa valle

 dalle lacrime invasa ,

 un uomo è morto senz’anima

 in un giorno senza colore.

 Pietrificato dalla paura

 di non poter viverne senza.

 

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Rosse corolle

Ha fiorito di nuovo la camelia

 e cadono le rosse corolle a terra,

 grosse chiazze disperse

 sul viale del giardino..

 Sono chiazze di dolore sparso

 a ricordarti, a ricordarmi

 che un altro anno è trascorso

 da quell’inverno di neve e sangue,

 gelo che scalfiva a pezzi

 il mio animo esangue.

 

 E le camelie erano lì anche allora

 schiuse su uno scenario di morte,

 le radici nascoste nella neve,

 testimoni di un tradimento della sorte.

 

 Rosse corolle,

 rimaste a custodire

 quella che era la tua dimora,

 ma non consola il profumo lieve,

 non la vista dei boccioli ancora chiusi,

 promesse di speranza futura.

 

 Ad attirare il mio sguardo

 tatuaggi di dolore impressi sulla pelle.

 Rosse corolle,

 Cadono a terra come lacrime perdute

 come strappi alle mie lacere carni

 come gocce di sangue scese dal cordone…

 

E giacciono, giacciono

 a implorare al cielo un perdono.

 

#taniascavolini 12dicembreduemila18

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La parola d’amore

 

  È soffio la parola d’amore

 che carezza le curve della pelle,

 è impalpabile piuma

 che si posa e solletica il bisogno

 di labbra semiaperte alla ricerca

 di un fremente contatto,

 di sguardi che sfuggono e fuggono

 fino all’intensa intesa,

 magici gli incroci di corpi

 che non conoscono il tempo,

 né il ritmo del giorno o della notte.

 Fuori da ogni dimensione,

 fuori da qualsiasi schema,

 è parola, è carezza, è piuma

 è niente, è tutto.

 

 #taniascavolini 8 gennaio duemila18

*

Come a uno specchio

Mi piace socchiudere gli occhi

 sulla fatica delle mie spalle,

 superare gli ostacoli della mente

 e recuperare maglie lavorate

 ai ferri dalle tinte sgargianti,

 affondare il naso in trame

 di morbidi orditi e tracce scovare

 in quei tessuti colmi di gioia.

 

 Mani materne affiorano e sfiorano

 di soffice malinconia la mia voglia,

 che come seconda pelle aderisce

 ai fianchi del muto ricordo.

 

 E poi la vedo, quella bambina,

 ci incontriamo mentre lei va via,

 con la mantella double-face scozzese e blu,

 il basco di traverso sul capo,

 il musetto serio e sognante…

 

si sofferma a guardarmi e si riconosce

 come a uno specchio…e mi sorride.

 

#taniascavolini 11dicembreduemila17

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Desiderio di te

- Ho desiderio di momenti ambrati,

 caldi tocchi, delicati come ali di farfalla,

 dita che percepiscono e vibrano

 leggere su arrossita corolla.

 

 -Ho desiderio di essere fiore

 e vivere con te senso d'intenso legame

 ...come fiore e farfalla, così io e te

 uniti in un unico avvolgente abbraccio

 che trasmette pensieri senza parlare,

 che trasmette passione senza quasi toccare.

 

 -Ho desiderio di te,

 di quello che manca forse, ma taccio

 perché non voglio la magia turbare.

 

 -Chiudo gli occhi mentre sogno

 che tutto questo nella mente non cessi,

 a un solo passo la tua essenza avverto

 e nutro l'anima del desiderio di te.

 

#taniascavolini

 21novembreduemila17

*

Un uomo solo

Di un corpo buttato in un cono di luce

 non sa che farsene il buio della coscienza,

 piegata a uovo, abortendo ragioni,

 non sapendo come scardinare la porta dei dubbi.

 

 Un uomo che non sa amare è come perso nel mare

 -marinaio senza bussola in giorni incolori-

 ma è meglio stare soli comprimendo i pugni,

 piuttosto che esplodere la rabbia

 contro chi si pensa sia colpevole,

 contro chi si crede sia nemica.

 

 Un uomo solo, che chiude agli altri il suo guscio,

 riflette nell'ombra che chiede risposte,

 non sa amare ora, ma non sa neanche odiare.

 

 Sa soffrire

 e un po' sa anche morire.

 

 16novembreduemila17

#taniascavolini

*

Un’infelice storia

Scivolano così parole mai dette,

 abbracci mancati, verità mai svelate,

 scivolano nella terra profonda,

 nell’esiguo spazio d’un eterno istante.

 

 Distante è l’amore di chi ti era al fianco

 sussurra da bocca senza labbra

 dal sibilo irritante,

 sprofonda il suo sguardo senza coraggio a terra,

 perché infame il suo mentale disegno.

 

 E non ho nulla che di te mi resta,

 solo strappi al mio già rattoppato vestito

 di quella bimba da vane promesse tradita

 e di questa donna onesta

 dalla furbizia dei miserabili truffata.

 

 Scivolano così

 senza rumore i cristalli di un’infelice storia,

 rotolano senza rompersi… in bilico,

 sul ciglio dell’amarezza.

 

#taniascavolini

 13novembreduemila17

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Ma è questo cielo

Su un roseo canale
si proietta il cielo,
striature che si stagliano...
nel giorno che nasce.

E penetrare nell'essenza dell'aria
è come sollievo,
è sollevarsi dalle bassezze morali
di esseri di cui confermi la miseria,

di cui attesti ancora la rovina,
esseri inutili che hanno procurato male
e nel cui animo male perdura.

Ma è questo cielo
e l'immagine sua futura
che nutre il desiderio di pace.

Che culla il mio bisogno di luce.
#taniascavolini 20ottobreduemila17

*

Dormi papà

 

 Ci sono silenzi lunghi tutta una vita

 che di rabbia sopita implodono,

 ci sono mancanze profonde di una vita

 che non puoi compensare e restano appese

 come quadri fissi al chiodo del perdono.

 

 Ci sono fessure al bozzolo di un amore

 mai evoluto nelle ali di un abbraccio,

 ci sono occhi smarriti in un candido velo

 e un corpo che sussulta su un letto d'errori.

 

 Dormi papà,

 è giunto il tempo del definitivo addio

 che non conosce lacrime,

 ma è stampato con lettere di sangue

 fra i miei sbiaditi ricordi.

 

#taniascavolini 11ottobreduemila17

*

Tra vita e morte

Siamo assuefatti alla morte
di ogni giorno che nasce,
di un fiore che appassisce,...
di un cane che più non t'aspetta,
di una madre che più non sorride,
di un amico che scompare in fretta.

Siamo allenati alla morte.

La vita è una palestra che t'allena
al ricorrente inganno con la coscienza,
al far finta di ignorare il suo passo,
all'essere alle sue trame superiori.

Ed é sempre lei, l'oscura signora,
anche quando nell'ombra s'apposta
e sottrae il tuo umore gaio,
quando dall'ombra ti tira a sé
e non distingui più la serenità.
Non comprendi più la felicità.

Ti confondi tra morte e vita,
tra la paura e la bellezza,
tra l'inganno e la realtà.

#taniascavolini 26settembreduemila17

*

Sconosciuto è l’attimo

 

 Sconosciuto è l’attimo

 di questo tempo beffardo,

 lo scambio di un secondo

 negli sguardi del destino,

 l’incertezza della foglia

 di cadere o non cadere.

 

 Sconosciuto è l’incontro

 di mani che si sfiorano,

 la bellezza della sera

 e l’incedere elegante

 di uno spruzzo di nuvole

 nell'autunno incombente.

 

 Sconosciuto è quel tarlo

 che staziona nella mente

 e produce malessere…

e induce al torpore.

 

 giace ormai la foglia

 in un letto di domande.

 

#taniascavolini 20settembreduemila17

*

Una cartolina dai contorni sfumati

Si allontana mano nella mano,

 ora che la sera s’appresta al termine,

 una coppia di vecchi innamorati

 abbracciati al tempo del ricordo,

 fiori di lavanda a far da cornice

 ai loro passi stanchi,

 ai loro capelli bianchi..

 

 Vanno via così senza voltarsi

 certi del loro amore rimasto,

 sopravvissuto ai giovani litigi,

 alle schermaglie gelose

 alle apprensioni per i figli,

 

 Non sono state solo spine,

 né solo miele e dolcezza,

 è stata la vita che li ha plasmati

 nel bene e nel male,

 nella buona e nella cattiva sorte.

 

 Ma com'è dolce ora questa visione:

 una cartolina dai contorni sfumati

 di serena e matura bellezza.

 

#taniascavolini

 8settembreduemila17

*

Madame Florence et Monsieur Morgant

Due figure s'inerpicano su per il sentiero

 ad esplorare un'altura come un mistero

 che si svela allo sguardo di madame,

 la cloche abbassata per riparo degli occhi,

 la mano aggrappata al braccio di monsieur.

 

 E' una magia o una fiaba che si specchia

 nell'immaginario fertile di uno scrittore,

 che di fronte a sè vede il forte "lui"

 in cima salire e quasi inciampare l'esile "lei".

 Ma lui la sostiene, con un braccio la cinge.

 

 LI VEDE mentre i gabbiani roteano stridenti

 in controluce di un cielo tormentoso.

 Le sagome si toccano sembra in un bacio.

 Sull'altura dominano la vista sulla costa,

 inebriante atmosfera di forte sensazioni.

 

 Amore bizzarro tra una bottegaia e un marinaio,

 ipotetiche figure immaginarie...

 sì, scrivere è anche sognare.

 

#taniascavolini 17agostoduemila17

*

Il coraggio di un nuovo viaggio (alba ad Est)

E' un'alba speciale questa

 che riflette i suoi colori nel mare,

 una donna cammina sulla spiaggia

 poi all'improvviso s'arresta

 ad ammirare l'orizzonte,

 forse meditando sui suoi errori

 oppure sui suoi recenti amori.

 

 /LA LINEA ROSEA E' SEMPRE PIU' ACCESA/

 

 E' il sole che sempre più impaziente

 s'avvicina per spuntare dal nulla,

 portando immediata energia.

 La donna si muove, agita i capelli,

 raccoglie una conchiglia dalla sabbia,

 sembra aver dimenticato il dolore,

 sembra aver frenato la rabbia.

 

 Riprende il cammino lungo la riva

 baciata dai riflessi del sole che sorge.

 Passi in controluce lambiti

 dalle carezze di dorate onde,

 ombre di palme tra il corrucciato cielo,

 tamerici al vento del primo risveglio.

 

 E' un'alba speciale questa

 in cui riprende a fluire il coraggio

 in parole non dette,

 in gesti non compiuti...

 

 /IL CORAGGIO DI UN NUOVO VIAGGIO/

 

#taniascavolini 19luglioduemila17

*

vuoti a perdere (Alzheimer)

Vuoti a perdere di memoria

 di-spersi nel buio della dimenticanza,

 spersi a scovare la loro storia.

 

 Visi ebeti senza più un vissuto

 nè un'identità

 a cercare un contatto conosciuto,

 tramite occhi senza sguardo.

 

 Spesso li senti domandare:

 "Ma io chi sono? ma tu chi sei?"

 Le risposte disciolte

 nell'acqua per le medicine,

 i ricordi per sempre evaporati

 in nuvole d'evanescenza.

 

 E poi li vedi tornare al riposo

 ad un passo dall'eternità,

 perchè vivere così

 è quasi come morire.

 

#taniascavolini 12luglioduemila17

*

Sarebbe tempo

E' tempo di raggiungere il tempo

 dopo averlo inseguito invano

 per tutto il tempo dell'esistenza.

 

 Ho giocato con lui da piccola

 sperando passasse in fretta,

 poi l'ho visto correre veloce

 verso la strada del passato.

 

 Anche ora che è presente

 sfugge come polvere tra le dita

 oltre le lancette del mio pulsare.

 

 Vorrei raggiungerlo per andare

 dove sarebbe più facile il vivere

 gestendo i suoi spazi

 con ciò che più mi è congeniale.

 

 Sarebbe tempo...

 di raggiungere il mio tempo.

 

#taniascavolini 5luglioduemila17

*

E’ la vita che ti scuote

Mormorii segreti con te stessa

 alla luce dell'alba

 svelano sorgenti tra le mani.

 Pericoloso è indagare,

 ti ritrovi in un attimo sospesa

 su bolle d'incompreso.

 

 Ma sopra di te è steso il cielo

 che ti protegge e avvolge,

 occhiali scuri fanno da velo

 a quelle lacrime nascoste

 che quasi mai riveli.

 

 Un altro giorno ti sorprende:

 le luci si stagliano violente

 nell'estate che fiorisce

 lungo la via che porta al mare.

 

 Oleandri mossi dal vento,

 un profumo dolce-amaro

 che t'invade e ti stordisce.

 

 E' la vita che ti scuote

 coi suoi incantevoli scenari

 e svanisce il tormento.

 

#taniascavolini

 12giugnoduemila17

*

Sfioriscono i papaveri

Sfioriscono i papaveri

 come sbiaditi sorrisi

 - illusioni dai petali stanchi-

 

 Cadono a terra i desideri

 patiti, dismessi, recisi.

 

 Ci aspettavamo grandi messi

 e invece tra le mani solo calli,

 le gioie solo ad intervalli

 

 tra noiosi incarichi seccanti.

 

 Noi ora, carichi di affanni,

 restiamo a guardare i papaveri

 sfiorire al sole di giugno,

 

 tra secchi arbusti di campo.

 

 Negli occhi solo un inaridito sogno

 d'intense intese pregno.

 

#taniascavolini 7giugnoduemila17

*

Caos

Tracce potenti del caos che impera

 sui piani di lavoro della tua mente,

 colorate del desiderio di sereno,

 persistenti negli odori dei ricordi,

 offuscate da remote percezioni.

 

 Giacciono lì, fino a quando le rimuovi

 prepotenti t'imperlano la fronte

 fissando come occhi di gatto nella notte

 le tue paure.

 

 E le disperdi nel caos,

 lasciandole rotolare giù

 per gli scalini della realtà

 

 -fermo immagine del tuo status-

 

#taniascavolini 30maggioduemila17

*

Lacci

Ho imparato a conviverci,

 a lasciare che si stringano al collo,

 ma anche ad allentarli,

 per poi scioglierli uno ad uno

 chiedendo loro un perché,

 affrontandoli al buio

 di una notte troppo avara.

 

 Lacci invisibili che fanno male

 anche di più nello spazio vuoto

 lasciato dal tuo vuoto

-era più facile prima ..ricordo,

 era rassicurante il tuo supporto-

 

 S’induriscono i pugni stretti al cuore,

 concentro il dolore solo in un angolo

 e poi via a briglia sciolta vola

 un galoppante senso di libertà

 e una fantasia senza confini

 che scioglie i lacci d’ansia,

 la notte ora è meno amara.

 

#taniascavolini 20maggioduemila17

*

Sbarre d’inquietudine

 Mi stringo a sbarre d'inquietudine

 -martellante vincolo all'Essere-

e mi rifugio stretta alla mia essenza,

 porzioni del mio cuore già in pasto

 a commensali di basso spessore.

 

 Non comprendo la bieca indifferenza

 né la cieca silenziosa presenza

 di alcuni e di qualcuno, meglio nessuno

 che finga interesse se falso fosse,

 

 meglio un solo sorriso, in dote al mio cuore,

 da elargire a chi dimostri a me

 generoso amore.

 

15 maggio 2017

*

Papaveri e nubi

All'orizzonte una pagina di nubi scure

 da cui si stagliano domande in volo,

 in attesa cirri di pensieri

 sulla cresta dei monti in visuale...

 

 Al bizzarro vento primaverile

 s'increspano fazzoletti di papaveri,

 rosse le loro chiome di vita spettinata

 e d'indomita fierezza ondeggiante...

 

 Uno sguardo oltre, a catturare il sereno

 per contrastare le scure nubi

 e far finta di vivere bene

 nonostante sofferenza e dubbi.

*

Ad occhi chiusi

 Capirò dai soli battiti del cuore

 dove si scopre la crepa del dolore

 o quando s'insinua l'incanto dell'amore...

 

 Sarò di me stessa duplice copia:

 la "bella" che si rasserena di gioia

 e la "bestia" che s'adombra di malinconia,

 

 incanto e disincanto di fronte alla vita

 ma tra le pieghe della dita

 un velo d'intramontabile nostalgia.

*

L’Ombra

Non concederò il braccio

 alla mia ombra instabile

 che scompare al passo

 insicuro e detestabile,

 non offrirò le mie mani

 a questa traditrice

 che non si cura del dolore

 e si fa beffa dei miei affanni.

 

 Non è mia alleata

 se scappa appena può

 su per sentieri impervi

 o per vicoli di borghi

 dai ciottoli sconnessi,

 o se corre da me lontano

 lungo la via che porta al mare...

 

 ...per poi a capo chino tornare

 elemosinando un perdono,

 sapendo di aver gioito

 libera dal mio corpo,

 senza averne diritto alcuno.

*

Docile come una carezza

Scrollati di dosso l’amarezza

 d’una nota stonata, d’un morso sulle labbra,

 d’una lettera letta e poi bruciata,

 d’un sorso di fiele dalla bottiglia degli errori.

 

 Scrollati dalle spalle la pesantezza

 d’arroganti e saccenti istigatori,

 d’altalenanti e barcollanti umori,

 d’apparenti amici a cui esporre il lato migliore.

 

 Fatti portare via dalla magia di una brezza,

 d’un brivido di piuma che la pelle sfiora,

 d’un soffio d’inebriante verità

 d’offerta di vita, docile come una carezza.

*

Un filo d’erba soltanto

 Un filo d’erba tra i sassi

 o al ciglio di una strada

 rinuncia al verde d’un prato

 nel rigoglio della primavera,

 standosene in disparte fiero,

 come un albero maturo

 

 Un filo d’erba soltanto

 a creare primavera

 sull’asfalto della vita

 che passa e si consuma.

 

 Basta guardarlo un attimo

 che gli sorridi a denti stretti

 tra i capitomboli dell’animo

 al bivio tra forza e debolezza,

 tra rabbia e delusione...

 

 E stringi i pugni e attingi

 alla sua determinazione

 

 Di essere grande nella sua esiguità.

*

Per questa vita

 

 Dal riflesso del sole sul vetro

 giunge lieve carezza

 del sospiro del vento

 che mi porta indietro,

 sul crinale della tristezza..

 a me la scelta:

 -porgere la gota al bacio del sole

 inebriarsi del profumo d’una rosa

 comprendersi per non ferirsi

 

 -oppure volgere il capo

 su rose appassite e senza colore,

 sulla storia al negativo

 d’un complicato dolore…

 

Il sole che filtra

 tenero come una madre

 coccola le mie riflessioni.

 

 Sono qui ad un passo dall’ardore

 per questa vita

 che mi tenta rabbia e delusioni

 ma che si lascia amare

 come un cucciolo senza padrone.

*

Sulla beata strada della presenza

Ho chiuso tra le mani un sogno

 svelato alla percezione di un’alba

 bianco/nero il mio bisogno

 di cristallizzare quel tempo remoto

 nelle mio presente istante

 gioendo del restante ricordo

 

 -io che giocavo a non diventar grande,

 le mie dita di bimba fruscianti

 sulla tua vestaglia di raso lucente-

 

 Fugge il ciclo dell’infanzia

 in un vicolo senza uscita

 salvo quella della coscienza

 che mi riporta indietro

 sulla beata strada della presenza

 ideale e apparente,

 ma reale in me.

 

#taniascavolini 6marzoduemila17

*

Vuoto d’amore

 

 Senza calore,

 manichini in vetrina

 privi d’un abbraccio,

 freddi vuoti d’amore

 a perdere il rimborso

 d’un semplice bacio.

 

 Senza parole,

 labbra morenti

 per arsura d’altre labbra,

 inaridite al vento

 d’estate che non verrà.

 

 Senza valore

 questo tempo speso

 ad aspettare il sospetto

 d’un cambiamento

 che non avverrà.

 

#taniascavolini 25febbraioduemila17

 

 

*

Scie d’imponderabile

 Proverò ad avvolgere

 il disturbo delle emozioni

 nei segni sulla pelle

 che nessuno potrà imbrogliare.

 

 Proverò a tenere conto

 delle paure vinte nell’abisso

 e a farne tesoro

 per un’altra sfida agli errori.

 

 Proverò a tenere la maschera

 mascherando gli strappi

 alla coscienza,

 giocando a nascondino

 con la vita e la morte,

 restando fino

 all’imprevedibile sorte,

 sospirando meno

 se lotterò al tuo fianco.

 

 Proverò a giocarmi ai dadi

 dubbi e realtà

 vincendo mani nel domani

 d’un futuro denso d’inganni.

 

 Me ne andrò un attimo dopo

 in un abito di seta nera

 lasciando “scie d’imponderabile”

in questo truccato casinò.

 

#taniascavolini 21febbraioduemila17

*

Non devo più fuggire

 

 Il sangue pulsa nelle tempie

 il corpo proiettato nella corsa,

 ti ripeti: “non voltarti, non voltarti,

 dietro c’è solo un inferno di bugie

 un dedalo d’imbrogli

 e la violenza di quel vile,

 senza scampo una morsa

 da cui solo fuggire.”

 

Un rivolo di sudore offusca la vista,

 ti si rivelano per un attimo

 le visioni di una dolce vita,

 nel buio avverti forse

 qualcosa simile ad una carezza..

 

 Apri gli occhi di sangue pesti

 -non era un ri-volo di sudore-

 ti scopri sollevata a riflettere:

 

-non devo più fuggire,

 ho solo bisogno di tenerezza

 tra le braccia dell’ultimo respiro-

*

Il conforto del silenzio

 

 Il conforto della tua voce

 sussurra lieve nella nebbia

 di un’alba rosea chiusa sugli occhi

 

 Il conforto del tuo sorriso

 imprigionato nel ricordo

 penetra questo presente fosco

 come spiraglio di luce

 

 Il conforto del tuo sguardo

 addolcito dalla senilità del cuore

 s’insinua nel vento di febbraio

 e in questo mio desiderio di te

 di ritrovarti intatta dopo anni.

 

 Un peso come macigno si solleva

 e il respiro si fa più lento

 riesco a “vederti” e dimentico me

 le incognite del domani

 le mediocrità degli umani

 le bassezze degli infami.

 

 Il conforto del silenzio

 in cui urlare la tua assenza.

 

#taniascavolini

 11 febbraio2017 #cinqueannidopo

 

 

*

Sono innocente!

 

 Si legge tra i suoi occhi lo sgomento

 ancora dopo anni dal tormento

 

 -Lucenti stelle tra le iridi

 nel rivelare quei ricordi-

 

 Lei racconta per rendere

 ai genitori un conforto,

 un riscatto per il vano dolore

 d’un tempo inutile e beffardo.

 

 Tremano le labbra ora mature

 d’imbrattata onestà e fango,

 neanche la provata innocenza

 depura dal trascorso la vergogna.

 

“SONO INNOCENTE!”

Grida ancora la sua coscienza…

 

A TUTTE LE VITTIME DEGLI ERRORI GIUDIZIARI

*

Autobus

Scarpe consumate,

vestiti sporchi, trasandati,

metto a fuoco il viso:

 

“una ragazza dai tratti affilati

coi denti un po’ guasti

in uno scialle fino a terra,

jeans strappati su gambe graffiate.”

 

Appare felice,

ascolta musica all’auricolare

e canticchia un lamento

il capo al ritmo, dondolando.

 

È con altri due di stessa etnia

in un’altra lingua a schiamazzare,

 al capolinea d’un autobus

-Partenza per la conquista del giorno-

 

Nomadi di periferia,

strillando a caso l’allegria,

sguardi di timore di contorno..

 

e poi li ho visti scendere ridendo

alla fermata del “dolce-far

-assolutamente-NIENTE”

 

*

Gelo e fuoco

Si può ricevere gelo

 senza meritarlo

 o un’accusa irritante

 restando feriti

 

 Si possono usare

 parole agghiaccianti

 come fuoco che sferza l’aria,

 od offese infamanti

 che algido ti rendono,

 

 un concerto di grida e delusione

 che il fiato comprimono…

 

Bugiardi

 

 Bugiardi

 

 BUGIARDI!

*

Adieu

 Nella stanza trecentoventuno

 le ore d’un mezzo amore scorrono

 tra le pieghe d’un istante strozzato

 e il fondo d’un bicchiere incrostato.

 

 Corpi e sguardi che non s’amano

 pigri lasciano scadere l’ultima chance

 e s’incurvano nell’apatia della fine.

 

 Anche l’ultimo bacio di routine

 scappa via da quella situazione

 sdegnato per il nullo amore.

 

 E si rovescia il campo della delusione:

 asfalto e palazzi diventano cielo

 in cui affogare l’indolente bonjour,

 la scia d'un aereo firma il quadro

 d’un annoiato adieu.

 

#taniascavolini

*

Un filo di speranza

Livido il mare

 di colore uggioso

 in cui il capo piegare

 al pensiero che osa

 gli ostacoli varcare,

 

 Vestita per un ballo

 che forse mai avverrà,

 come libellula

 che forse mai rivolerà,

 appesantite le ali

 dal movimento d’onde.

 

 Ed è sogno di volteggi

 in salone luminoso,

 musica che travolge

 dell’animo il profondo.

 Luce di tiepidi raggi

 che tra le nubi filtra

 asciugherà le ali

 e pur restando immobile

 a ballare tornerai.

 

 Ora stai tremando

 sullo scoglio eroso,

 ma nulla potrà scalfire

 nella debolezza, la forza,

 nulla potrà accrescere

 nel rimpianto, il pianto.

 

 Come naufrago emerso

 su deserta sponda,

 solo tua è la potenza

 del viverti addosso

 un filo di speranza.

 

#taniascavolini 28gennaioduemila17

 

*

Nonostante il buio

Bella quella posa,

 il capo leggermente all’indietro

 assorta nei lunghi corrimano

 di pensiero a cui aggrapparsi la sera

 quando la malinconia ha fame di te

 e tremano le mani di lavoro solcate.

 

 Bello quel viso

 senza ombra di trucco, senza inganno

 e che narra il tuo vissuto sofferto,

 le dure assenze, le difficili presenze.

 

 Ogni ruga ha il sapore delle lacrime

 versate al buio di un inganno.

 

 Ogni istante è impresso

 nel graffio del tuo destino

 che gli occhi non ha scalfito,

 che il sorriso non ha estinto.

 

 Ed è bella quella luce

 che ti rischiara l’animo.

 

 Nonostante il buio,

 appartiene a te

 che non ti arrendi.

 

#taniascavolini19gennaio2017

*

Inutile

INUTILE (fare a botte col passato che t'ha odiato)

cogli occhi pesti ti sporgi
sul presente e sul valore
che t'è toccato come una medaglia ...
d'appendere all'anima
con le piume del tuo sorriso
VOLATILE d'umore

Fai gli straordinari del dolore
che tornano sempre
a ricordarti chi sei ormai.
Ferite cicatrizzate inasprite d'una rima
che non troverai per forza nel cuore

PROBABILE il restare
in questo luogo a dipingere il calore
d'una vita dal troppo vento
e dal poco altrui amore.

Sei tu, il valore a cui sostengo
la scommessa d'un futuro
IMPALPABILE di relativa certezza.

Spaventa il peso del timore
schianta come macigno d'amarezza
INSOSTENIBILE

#taniascavolini 17gennaioduemila17

*

Prigionieri

Prigionieri

 in scatole di latta a deglutire l’amaro

 in scatole di muro a lavorare ad oltranza

 tra deserti reciproci di solitudine…

 

Relitti dei nostri sogni dispersi

 ad inseguire la rotta di un’ipotesi,

 a masticare veleno fingendolo sereno,

 a mugugnare nell’ombra della propria ombra

 di un destino sottratto, di una pace ridotta…

 

Sofferenti per i nostri corpi stanchi

 di nebbia, di rabbia, di pioggia che lava via

 ogni più piccola speranza…

 

Ma eccoci,

 nonostante tutto,

 eccoci.

 

 

*

Magari...

Scorre lacrima che muore

 nell'angolo di cielo cieco

 e tu

 non riesci a vedere il mare

 e neanche la pace del cuore.

 

 Fugge una scia d'aereo

 dietro un merlo del castello

 e anche tu

 vuoi scomparire

 sotto una coperta di stelle.

 

 Magari sarà un’altra luna

 a farti addormentare,

 o un'altra vita a farti risplendere.

 

 Scivolano le ore

 al limite del tormento

 e su sassi aguzzi inizi a salire,

 un calvario senza fede

 senza un dio che ti salverà.

 

 Magari un giorno

 nell'oltreoceano dei tuoi sogni

 abbraccerai il bisogno

 di essere quella che non sei

 e tu

 crederai di non soffrire più.

 

 Tania Scavolini 30dicembre2016

*

Alle vittime delle guerre

Si prendono per mano

 lungo i cortili del cielo,

 dimenticando la morte

 con gioia si abbracciano

 nel girotondo della sorte.

 

 Sono bambini, padri e madri

 di terre desolate e sventrate,

 dei ruderi-fantasmi delle città

 senza più il rumore della vita.

 senza il tempo a ritmo scandito.

 

 Si ritrovano ora per l’eternità,

 senza più sonno, né fame, né sete,

 senza il suono di parole dolci.

 

 Girano con calma portando le croci

 della loro sventurata realtà.

 

 15 dicembre 2016

*

Ubriaca di promesse

Nella tormenta delle pulsazioni

 d’irrequieti battiti

 freme un’ignota percezione

 d’acquisizione d’attimi,

 nei rugiadosi miei tessuti

 nelle barcollanti mie pulsioni.

 

 E ballerina sogno in volteggiante rosso

 svolazzante sulle gambe abito,

 musica odo che s’impossessa

 di questo corpo percosso ma non vinto.

 

 Cade la pioggia ora,

 ma la benedico perché rinasco e piango

 lacrime di gioia che finora

 avara era tra le mie braccia tese, rimango…

 

qui a ballare, ubriaca di promesse.

 

 Tania Scavolini 13dicembre2016

*

Consunto amore

 

 Affogano nel gelo le parole

 incatenate al groviglio incerto

 d’ipotetiche parabole,

 appese ad incaute soluzioni.

 

 Masticate con egoismo,

 rabbia e false ragioni.

 

 Noi manichini immobili

 in una surreale esposizione,

 costretti ad assistere

 alla rappresentazione oscena

 d’un consunto amore.

 

 Tania Scavolini 3dicembre2016

*

Aleppo

Dall’Inferno,

 video come cartoline polverose,

 anche lo sguardo si sottrae,

 dalle coltri nebulose della guerra,

 dai visi sanguinanti dei bambini

 dalle grida agghiaccianti della terra.

 

 Rombano gli aerei in macabra danza,

 squarciano l’aria ferendo il cielo,

 piovono gocce di crudele mattanza

 .

 Gli occhi si chinano e di lacrime il velo

 si stende sulla nostra nuda impotenza.

 

 Tania Scavolini (18 novembre 2016)

 

*

Mancava così poco

 

Ne ho vissute:

 di Frustrazioni del mancava così poco..

 La maestra che ti porta per tutta la scuola

 per mano come un enfant prodige

 e tu che sbagli a leggere il tuo tema

 e invece di lodarti perché sei la più brava

 ti mortifica dicendo: non ti sei esercitata!

 

 La cavallina nell’ora di fisica alle medie.

 Se la fai bene, ti metto otto in pagella!

 Squittisce la stronza dell’insegnante..

 E in quel preciso momento sai già

 che fallirai…

 

E poi al liceo? Quelle più scosciate,

 più truccate più attillate mietono consensi

 e tu che hai ancora i calzettoni

 li nascondi sotto i pantaloni..

 

 E al lavoro, quante frustrazioni?

 Non si contano neanche tanto che

 ho visto vincere tutti e andare avanti,

 pure i più cretini, pure i più arroganti.

 

 Ho perso treni importanti

 per il ritardo delle ore spensierate..

 Ho perso un padre troppo presto

 e acquistato una madre con l’ansia

 di sembrare anche un padre..

 

 Ed ecco, il pallone non fa canestro,

 la pallina da tennis urta la rete

 e cade dalla tua parte di campo,

 il tuffo dal bordo della piscina

 che quasi scivoli e ti fai male…

 

ma poi a-c-c-a-d-e che

 davvero TI FAI MALE,

 un dato giorno inizia

 l’effetto domino che fa volare le tessere

 una dietro l’altra,

 e il mondo si rovescia.

 

 Lo guardo ancora a testa capovolta

 il mondo..

 Non è poi male visto da così,

 ci si abitua a tutto:

 anche al non essere normale.

 

 Tania Scavolini 15novembre2016

*

L’artista coi palloncini

È una guerra

 dove il sangue non è finto

 di una fiction senza equivoci,

 dove il padrone sbrana i deboli

 e della polpa del popolo

 mai si sporca la camicia.

 

 In questo circo di buffoni

 l’artista al semaforo rosso

 è il più serio di tutti,

 mentre sorride per finta

 s’inventa sulla strada la vita.

 

 Come su un palco di teatro

 una capriola et voilà,

 giocoliere con le speranze attese,

 giocoliere della realtà..

 

 ...e poi tende il cilindro

 ad automobilisti impazienti,

 trasformando i loro ghigni

 in sorrisi a metà,

 anche loro travestiti,

 sotto il trucco, solo perdenti.

 

 E’ una guerra tra poveri

 che s’inventano la vita

 e sorridono poi dentro

 per non troppo morire.

 

 Tania Scavolini 13novembre2016

*

Of life

 

 Un puzzle di frammenti delicati

 aguzzi, sporgenti

 che s’intrecciano sul lastricato

“of Life”

È qualcuno che li depone scomposti

 o in ordine come soldatini

 che ci soffia sopra quando è sporco

 che li getta stizzito per aria

 quando qualcosa va storto.

 

 E perfino la mano del destino trema

 non osa posare il frammento sbagliato

 quando è cancrena

 e infetta anche gli altri.

 Ma la pazienza è arma vincente,

 pure smozzicati, deturpati, incrostati

 ecco i frammenti tutti sistemati

 

 GAME OVER

 il puzzle...

 è terminato.

 

 Tania Scavolini 7novembre2016

*

Lo squarcio della sorte #rigopiano

 

 Dal boato della natura

 s'inoltra lo squarcio della sorte,

 il mostro della valanga congela

 i passi tra la vita e la morte.

 

 Ed è tormento di ore

 ed alacre lavoro di chi soccorre

 in alternarsi incessante

 di gioia e dolore.

 

 Dopo vivide voci, solo silenzio.

 Scorre d'infida neve, gelida lacrima.

 

 In quell'albergo tra le alte cime,

 svanisce anche l'ultima speranza,

 

 tace l'ultimo battito,

 vola l'ultima anima.

 

#taniascavolini 26gennaioduemila17

 alle vittime dell'albergo #rigopiano

*

Il vecchio

 Ha le mani tremolanti,

 una sigaretta accesa in bocca,

 lo sguardo fisso e assente,

 è vecchio il suo passo

 come vecchi i suoi vestiti,

 di stile antico ma elegante

 ..si ferma in un campo incolto.

 

 E guarda tra i rovi e le sterpaglie:

 cosa stia cercando, non sa..

 forse la gioventù impigliata

 nel groviglio di spini,

 forse le scorribande

 con la sua motoretta,

 forse i baci rubati

 a quella ragazzetta

 che non se lo filava,

 ma che poi di lui s’era innamorata,

 forse le lucciole di quell’estate

 la più bella di tutte,

 in cui era nata la loro prima figlia.

 

 Traballa, una gamba tira l’altra,

 per sostegno un ramo robusto

 con cui ancora cerca..

 

 E’ rimasto solo, il vecchio,

 a tirare la giacca al tempo

 per vedere se ancora esiste il sole

 il mattino seguente…

e se ne va in quel modo elegante,

 con le lucciole nelle tasche.

 

 Tania Scavolini 6ottobre2016

*

Una donna che non voleva morire

 

 Un urlo soffocato nella notte

 non hai fatto un brutto sogno,

 vomiti anche l’anima per le botte

 di solo aiuto avresti bisogno.

 

 Ma voce ti muore nella gola

 stretta da una letale morsa

 chiusa nel tuo guscio, sola…

Stringono di più le mani dell’orco.

 

 Di te si parlerà il giorno dopo

 quando troveranno il tuo corpo

 incantato dalla vastità del nulla

 di destino infame e sordo.

 

 Come bimba che sogna in culla

 riversa sul fianco della vita,

 gli occhi aperti sull’orrore

 di una donna che non voleva morire.

 

 Tania Scavolini

*

Ti porto con me autunno

 

 Ti porto con me autunno

 nelle giornate piovose

 e dentro l’animo radiose,

 nel bagaglio del bosco

 ripongo il mio umore

 d’accartocciato orgoglio.

 

 E ritorno all’umido sole

 dei sempre più brevi giorni,

 alle nuvole capricciose

 d’imbronciati cieli.

 

 All’odorosa sera di mare

 d’onda spumeggiante

 affido il mio Autunno

 

 e le foglie d’ambrata speranza

 conservo per respirarle

 ancora a un palpito d’aria.

*

Incontro chiarificatore

 INCONTRO CHIARIFICATORE - ispirata dai tanti episodi sfociati in tragedia in cui la donna viene invitata ad "incontri chiarificatori" che nulla hanno d'innocuo, ma che spesso evolvono in trappole mortali.

 

 Lo chiama incontro chiarificatore

 Vai perché non hai la forza per sottrarti

 o perché pensi di spiegarti

 di dare ragioni, di parlare anche degli errori..

 Ti vesti con cura, forse un filo di rossetto,

 ma non sai che dietro quell’incontro

 c’è qualcosa di contorto,

 di oscuro livore.

 C’è il mostro che si nutre

 delle tue ragioni, degli errori e del rossetto…

c’è il mostro che devasta

 con violenza il tuo bel viso,

 che scatena ferocia nefasta

 sul tuo corpo inerme.

 

 Muore nel petto

 il desiderio di una nuova vita,

 il sogno è ormai perduto…

 

muori tra le mani del Verme

 imbrattate di te,

 dell’anima e del cuore.

 

 Lo chiamava incontro chiarificatore.

 

 Tania Scavolini

 

*

Ad Amatrice

Sanguina il ventre del paese

 le viscere contorte

 intorno all’ultimo crollo,

 come scene già viste

 di amaro protocollo.

 Tra macerie di silenzio

 qualche ultimo grido

 e poi il nulla della morte.

 Disperarsi,

 comprendersi,

 amarsi

 e poi solo ripartire

 senza polemiche,

 senza diatribe

 anche se un pensiero corre

 da più parti:

 "più prevenzione

 meno morti e distruzioni...

 Meno disperazione"

 Ma ora parlare non serve

 se per tanti di voi

 non c’è più un sorso di vita,

 e se di tanti borghi

 ormai non c’è più colore.

 Abbiamo vissuto la calamità

 solo da lontano,

 ma uniti siamo nel dolore,

 la commozione

 è la sola spettatrice.

 

 30 agosto 2016

 Tania Scavolini

*

Linea di fuga

LINEA DI FUGA - (ispirata dalla foto "Linea di fuga" di Marco Travan)

 

 In fuga da rifugi insicuri

 e da parole fitte d’inganni

 

 In fuga dal consapevole io

 per approdare sulla linea

 del giorno che si rinnova,

 su bocche aperte di stupore

 alla meraviglia del vivere…

 

In fuga da canali d’illusione

 e da gesti di circostanza

 

 In fuga da me, da te, dagli altri

 per riprogrammare il verso

 della corrente del tempo…

Qui sulla linea di fuga si respira

 scrutando un nuovo orizzonte.

 

 Si può vivere a lungo

 corrugando la fronte

 su sogni densi di silenzio,

 che persistono

 fino al confine con l’infinito.

 

 Tania Scavolini - 22 Agosto 2016

 

*

Falò di fine estate

Falò di fine estate

 rischiarano le gote

 di giovani speranze,

 negli occhi solo lo stupore,

 tra le mani polvere di stelle.

 

 Chini su scintille di luce

 ravvivano il fuoco dell’amore

 e delle passioni accese…

 

E abbracciano il mondo

 le loro voci spiegate

 verso la vita che avanza,

 contro il gelo delle promesse,

 

 si canta stasera,

 domani un altro giorno sarà.

 

 Tania Scavolini

 17agosto2016

*

E resteremo qui

Ci aspetteremo qui,

 con un calice in mano

 appuntamento… sì,

 come le prime volte

 a chiederci invano

 quand’è che il tempo

 è andato via fuggendo

 oltre l’orizzonte

 del probabilmente.

 

 Ci diremo ancora “ti amo”

al confine tra mare e cielo,

 nell’eterna istantanea

 di un tramonto...

 

 E resteremo qui,

 a cullarci i destini

 abbracciati ai silenzi

 su ciò che già sappiamo,

 avvinti alla marea

 di un “ce lo aspettavamo”.

 

seiagostoduemilasedici

 Tania Scavolini

*

Consciamente...inconscio

Sorride la notte

 e stende la tensione,

 si confondono le voci

 oltre i binari del giorno,

 cedono le palpebre

 i pensieri in sogni

 si trasformano.

 

-L’ora più serena

 di tenerezza si colora,

 all’inconscio apre la via-

 

Libero di spaziare

 tra ricordi passati

 e recenti istanti,

 libero di creare storie

 regista e interprete

 di propri e altrui copioni

 

 libero di far gridare

 gli interiori demoni

 fino a far svegliare

 il corpo di nuovo,

 nudo e madido d’idee

 naufrago e sperduto

 

 nel perplesso mare

 delle riflessioni.

 

 Trentaluglioduemilasedici

 Tania Scavolini

*

Rinascita (dalle ferite)

Rinascita [dalle ferite]

Dalle parole spente di un amore,
dalle mancate verità d'un giorno
che muore, ...
dalle ferite di un'anima scossa,
tradita, trafitta, tramortita....

Rinascerai sollevando fiori a te intorno
nuvola velata di rosea previsione,
scrollata delle violente tempeste,
svolazzante di libertà ambita
e mai posseduta,

Ti scalderai,
e nell'abbraccio del sole
-senza alcun pudore-
non ti sentirai mai più perduta.


*

Pensiero di paura

Esploro le strade

 di una città di viaggio,

 mi arrivano odori del kebab

 e delle spezie,

 incontro visi con occhi scuri,

 donne velate e bambini gioiosi

 che giocano con gli schizzi

 di una moderna fontana..

 Vado a passo sicuro,

 e mi sembra di essere cittadina

 dell’intero mondo,

 un vortice di miscuglio di razze

 che comprendo

 dalle insegne dei locali,

 nella folla di un negozio

 in un centro commerciale,

 dalle vicine di camerino

 -una mamma e una figlia

 che provano dei vestiti-

 poi ancora vicino alle casse

 ragazzi dalla pelle olivastra

 con zainetti neri sulle spalle,

 li guardo, mi guardano…

tornano a provarsi addosso

 i pantaloni che hanno comprato.

 Per una frazione di secondo

 l’ho pensato, inutile negarlo:

 ho avuto il pensiero della paura,

 e allora…

forse è meglio tornare,

 ripercorrere la strada che mi separa

 all’albergo.

 L’aria è serena in una serata così

 di vacanza,

 ma non sono del tutto serena…

c’è qualcosa che mi turba,

 anche se è tutto a posto

 in quest’accogliente città

 e la strada dell’albergo

 non è vicina abbastanza.

 

 Tania Scavolini

 pensieri di una viaggiatrice

 "DRESDEN" Germany

*

Le ferite di una donna

 

 

Lucida la luna appare

 dal velo degli occhi,

 e tremano gli alberi

 in sussulti di donna.

 Da uno spigolo di muro

 si stacca un’ombra

 ed è pericolo!

 Dove puoi nasconderti

 se ad ogni solo passo

 ti raggiunge lui,

 sarebbe un miracolo

 poter qualcosa afferrare

 per difenderti…

Segni già di violenza

-ferite sul corpo e nell’anima-

hanno scosso la psiche,

 hanno divelto il ventre

 hanno stuprato la mente.

 Cuore in gola,

 lui è là

 che ti guarda,

 un altro passo,

 un’altra lacrima sola

 e poi

 in mille pezzi si sfalda

 la tua giovane essenza.

 

10 luglio 2016

 Tania Scavolini

 ispirata a #leferitediunadonna acquerello 50 x 70 di Tania Scavolini

 quadro scelto come simbolo dell'evento contro il femminicidio promosso dal Comune di Fiumicino consigliere Erica Antonelli del 23 giugno 2016

 presente e assoluto protagonista anche il 15 ottobre 2016 presso il Polo Culturale di Aprilia #Osmosi 2016 insieme alla sottoscritta e alle poesie contro il femminicidio

*

Ma non lo è

Rumore di sciacquio di stoviglie

 dalle finestre del palazzo di fronte,

 un uomo fischia un motivo famoso,

 un ragazzo saluta la sua ragazza

 

 -ora di pranzo nella canicola estiva-

 

 Appare scontato, preciso, normale

 lo scorrere della vita nelle case,

 il fluire dei suoni nella via,

 le immagini rese tremule dal sole

 che sfumano dietro i miei occhiali…

 

C’è silenzio in me,

 in questa casa resa troppo grande,

 da abbandoni vecchi e recenti,

 da dissidi che l’hanno deflagrata.

 Sembra tutto normale,

 ma non lo è.

 

 ottoluglio2016

 Tania Scavolini

*

Tenerezze, tristezze e vecchie canzoni

 

“Il carretto passava

 e quell’uomo gridava gelati

…..........................................

io pensavo a mia madre e rivedevo i suoi vestiti”

mentre ascolto la canzone

 rivedo con la mente un suo vestito nero

 con i fiori non ancora appassiti,

 e mi rivedo pure io,

“Ancora tu,

 ma non dovevamo vederci più?” “

cantava Lucio alla radio

 mentre mia madre cucinava,

 mio padre gridava,

 mio fratello discuteva con mio padre

 e io, seduta al tavolo della cucina, io

 con quella famiglia che piano si sfaldava.

 

 E mi fa tenerezza la bambina di allora

 il gomito poggiato sul tavolo a reggere la testa

 in una mia posa del tempo,

 mentre crescevano anni e speranze,

 ma fallivano certezze e sostegni.

 

 Mi faccio tenerezza per il dolore che avrei subito

 e che ancora sento…

perché ad una vecchia canzone

 ancora piango

 per una famiglia i cui cocci sparsi

 sono andati persi per sempre.

 

 Tania Scavolini

 3 luglio 2016

*ispirata alle canzoni di Lucio Battisti e alla mia famiglia

*

Contrasti

Balle di grano statiche

 all'ombra del mio dire

 proiettano ombre arse

 da mille parole stanche.

 

 Rotolano fiacche

 per scoscese discese

 gravate di condanne

 alla falsità dell’apparire.

 

 All'elogio del nulla intorno

 s’oppongono decise,

 -In contrasto al contorno-

 intessute di storie

 di verità dense.

 

Tania Scavolini 30 giugno 2016

*

Senza rimpianti

Lasciatemi andare

 con la scia della corrente,

 lungo rivoli freschi di acqua sorgente,

 oppure stanziale su ambrata spiaggia

 a collezionar conchiglie d’oro striate,

 fatemi vivere

 gli anni del rimanente viaggio

 specchiando gli occhi nel mare turchino

 o anche solo mesi o giorni,

 purché lontano dalle angosce dei malanni,

 lontano dai nostri visi stanchi

 dalla sconfitta consunti.

 

 Sarò per il tempo restante

 ladra di un’emozione al cielo ghermita

 viandante in una strada senza confini,

 profuga d’amore per la vita,

 libera…senza rimpianti.

 

 Tania Scavolini 11 giugno 2016

*

Chi proteggera’ la mia ombra

 

 Come malata terminale

 conto i giorni che mi separano

 dal ritorno del mio aguzzino

 So già che non basterà

 la reclusione del tuo corpo

 incatenato nella perversione

 

-Chi proteggerà la mia ombra

 Chi sorveglierà il mio destino-

 

So che ti ripresenterai

 ad esigere un conto atroce

 a saldo della tua vendetta.

 Forse stavolta non scamperò

 alla mortale tragedia.

 Vittima sarò, costretta.

 

-Chi proteggerà la mia ombra

 Chi sorveglierà il mio destino-

 

Sarà un lampo feroce

 oppure lenta agonia.

 

 Tania Scavolini 1 giugno 2016

 Ispirata da una storia vera

 

*

Col filo d’oro

Tienimi sul greto del tuo fiume,

 e avvolgiti alle pieghe del mio amore

 stropicciate dai tanti giorni insieme

 ma non logore di stantio odore

 non volatili di primaverile seme,

 ascolta il mio respiro che preme

 contro il segreto tuo ardore…

 

Legherò le tue ore future alle mie

 col filo d’oro degli anni migliori

 e scorgerò leggeri voli di piume

 intorno all’incessante calore

 di un abbraccio che sa di te e di me.

 

 17 maggio 2016

*

Il treno

IL TRENO - presente nell'antologia proustiana

Il treno è come la vita,
percorre tempi e spazi
mai colmati prima, 
lungo una strada già stabilita,
un destino scritto e definito
su binari che mai si separano.
Non ti annoi sul treno della vita,
bambini che piangono o ridono,
giovani con cuffiette isolati dai rumori
o in allegri e chiassosi gruppi,
anziani che leggono, gustando tempi
che altri non colgono,
compiendo lenti gesti in modo
che non sia finita.
Ci sono donne vestite sportive,
che corrono sempre
pure se non fanno sport,
donne eleganti dal trucco impeccabile,
immerse in un libro difficile
che non comprendono,
ma che fa un po’ snob.
E poi ci sono uomini che a volte
cullano i bambini che piangono,
tentano approcci con le donne eleganti,
sorridono agli anziani,
giocano su internet
Il treno fa alcune fermate,
ti fa scendere se vuoi
e nel frattempo
cogli i momenti rubati,
parlando con uno sconosciuto.
Poche battute e si risale,
sapendo che qualcuno di vista
l’hai perduto.
Ti accorgi che hai vissuto tanto
dalla pelle dei sedili consumata,
e trascrivi nella mente
quel dato che ancora non sai
se ti servirà un giorno,
non sai se ci saranno altre soste
se parlerai infine al controllore,
quello che governa tutto
anche la morte.
E’ come un treno la vita.
Puntuale sempre con la sorte.

11 maggio 2016

*

Dei giorni di bellezza

 M'acconcerò coi nastri della gioventù

 di fresco raso color pesca,

 con rose profumate della mia pelle

 creerò ghirlande di ricordi,

 

 specchierò la mia figura

 scorgendo nel maturo volto

 tenero immutato sguardo...

 

 E sorriderò al tramonto

 dei giorni di bellezza,

 sorriderò al tempo

 che fa sfiorire le rose,

 

 ma le conserva in memoria,

 immagini preziose

 salvate per sempre.

 

 28 aprile 2016

*

Sospiri alla vita



Impulsivi impulsi
di nervi malefici
pulsano frenetici
nel cuore della notte.

Trattieni il respiro
e sospiri alla vita,
forse è questa la via
anche se protesti,
forse è questo il contesto
anche se ti ribelli.

Riprendi il respiro,
impazzendo il cervello
per il non capire...
e provi a dormire.

*

Terra


Terra che vivi di tossico male
e sgretoli nell’aria
molecole d’insana follia,
terra che nutri gramigna mortale
intrisa di minacce ed omertà…

-L’acqua che ti lambisce
nel profondo l’umanità ferisce,
contamina impazzite cellule
nel midollo della città-

Terra che da innocente 
contagi e uccidi,
dei tuoi figli ascolta i lamenti,
accoglili nel seno tuo
di nutrimento esangue
e poi piangi 
di lacrime e sangue.


dedicata alle vittime della Terra dei Fuochi

 

*

Pieno per vuoto


Estirpare la gramigna in seno cresciuta
che innocuo fogliame credevi
sentire rifluire linfa lungo gli arti
da tempo compressi negli abbracci,
riassaporare il gusto del sereno...
quell'amaro in gola ora sai cos'era:

-un grumo di livore riversato dal nemico
vestito di falsa buona apparenza-

e liberarsi del fruscio dell'invidia,
del rancore riposto in cassetti del passato,
della ruggine vecchia di anni a corrodere
quella che d'affetto era rimanenza

Gramigna che t'ha soffocato
maligna nelle trame del vissuto,
hai lasciato un vuoto spazio
colmato col pieno d'amarezza.


*

Centonovantaquattro

 
Stretta nella giacca di lana,
e nei tuoi lenti pensieri,
sei lì in fila ad aspettare
in un sottoscala dell’ospedale,
come a punirti nel profondo,
come a ferirti la coscienza..
torto o ragione adesso non vale.
Incroci con le altre
sguardi simili al tuo
e non nascondi l’amarezza,
affondi la testa
nella vergogna che t’assale
perché così ti vogliono tutti,
piegata e disprezzata, 
giudicata e schernita…
Anche se solo tu hai scelto 
come legge vuole,
sai che a condannarti è la società
per una macchia indelebile
che non si cancellerà,
un dolore sordo 
che mai ti abbandonerà.


*

Sliding doors

Reagire alla torbida morsa del serpente
al contatto freddo del suo dente?
NON E’ SUFFICIENTE
Non pensare a niente, 
assorbendo solo il bene
scacciando indietro il male? 
È UN PO’ BANALE
di chi o cosa non saprei, 
o solo del fato infame
che mi inchioda ad essere perdente.

Ma se ritornassi ad un certo istante
avrei ben chiaro se chiudere o aprire
le porte del destino…

"SLIDING DOORS"

Io non sapevo che a quell’istante 
sarebbe seguito un fiume di guai costante
e non avrebbe mai fatto giorno di nuovo, 
sprofondata in una continua notte
brancolando nel buio in attesa di felici rotte.

SLIDING DOORS

vorrei tornare indietro di un secondo
a prima di quell’istante, 
ma come tessera di domino ruzzola distante
il mio corpo dall’imprevedibile esistenza
FRAGILE.


ispirato al film Sliding doors, commedia sentimentale basata sull'interpretazione deterministica della causalità attorno cui ruota l'esistenza e ispirato alla mia storia vera

*

Tempo sospeso

E’ un tempo sospeso 
nei confini di una stanza
dalle porte metalliche
dove lento scorre anche
il sangue nelle vene...

Tempo sospeso
finchè sei malandato padrone
di un corpo da far cucire
da strani sarti della vita,
nel frattempo che scorgi 
umanità sommerse
in turni da ripetere,
in corsie da vigilare.

Tempo sospeso
è un carrello che passa 
e fa rumore nel silenzio 
della notte,
è una premurosa figura
che ti sussurra
un buongiorno diverso
che si colora di speranza
per te che te ne vai.

18 marzo 2016- dedicato alle infermiere dell'Ospedale "Santa Famiglia" di Roma

 

*

Era la primavera

"Ti accorgi che era l’ultima volta
solo quando è tardi per rincorrerla"

E ti soffermi su quello sguardo,
di lei che usciva sul balcone, 
rivolta verso il pesco in fiore…

Provi a scorgere
una traccia di visione,
ma lei non c’è come quella volta,
l’ultima che l’hai vista in quell’atto.

Ora anche tu ti accorgi
del pesco ornato di batuffoli rosa
ma indietro lo sguardo volgi,
fa male la primavera
senza una madre che l'ammira…

*

Le tre età

L’età dell’infanzia
nei beati sogni avanza
cullata da materne braccia
nell’accogliente seno,
rigonfio di tenere gote 
paffute di nascente amore.

L’età muta la bambina in donna
felice nella sua condizione 
del sentirsi amata e dell’amare,
e che nell’esser madre gode
nella fatica e nella gioia,
nel far germogliare la speranza
nell’infondere altra forza.

L’età più bella che si rimpiange
quando ormai è svanita
e la senile età s’affaccia,
dai fili d’argento e dalle vuote braccia.
Se ne sta in un angolo in attesa
senza chieder tanto,
senza elargire troppo.

In ombra e su un'altra prospettiva,
come lo sfondo di un quadro,
una sagoma silente…forse assente, 
ma ancor viva
se ripensa ad ogni sua stagione
di ogni istante della sua vita…



ispirata all'opera di Klimt "Le tre età della donna"

*

Ancora una volta

Ancora una volta m’inginocchio
ai tuoi piedi pregandoti
per una tenerezza,
m’inchino e mi umilio 
per una lieve carezza
davanti a te che mi neghi,
che rifiuti il mio esser donna.
Eccomi prostrata
nuda senza artifici,
elemosinarti un briciolo di pane…
un pane che non si mangia 
ma che alimenta il mio cuore.
E sono denutrita 
dal tuo amore avaro,
e sono perduta
per questo sentimento vano.
Le vedi le mie vertebre di luce
inarcate sulla tua pietà?
Calpestami,
ancora una volta
non me ne accorgerò,
ancora una volta
ne morirò…

*

Barboni senza età

Profili in bianco-nero

 ritagliati dalla strada,

 sagomati nei cartoni,

 rifiutati dalla società.

 

 Forse bidelli o maestri,

 geometri o ragionieri,

 forse solo analfabeti

 imbrattati dalla pietà…

 

Bevono da una bottiglia

 per scaldarsi dal gelo

 per sfamarsi senza cibo,

 sono i barboni senza età.

 

 E muoiono in un angolo

 soli senza un nome,

 tra una buca nell’asfalto

 e un sampietrino di città.

 

*

Turba-mento

 

 Vento

 che scompigli

 spogli rami d’amore

 e di luce imbrigli

 della passione il fuoco,

 mormora al mio orecchio

 solo parole di coraggio…

 

Sento

 ore spezzate e fuggitive

 girare in mulinello

 come foglie

 e stramazzare a terra

 in una nuda stanza

 strozzate dal tempo che resta…

 

Lento

 è il sonno che avanza,

 annebbia e mi sovrasta

 e rende di me un soffio

 che muore nel costato.

 Non mi ascoltate, perché…

 

Mento

 quando parlo della speranza

 quando credo nella ragione

 quando professo una convinzione...

 

 Cento

 mille e diecimila giorni

 non basterebbero ancora

 per spiegare cos’è la vita

 per darsi pace su cos’è la morte.

 

*

Tra le dimore dell’anima

Fuggono le ombre

 lungo crinali

 d'inquietudine,

 inebriato lo sguardo

 rimane

 a imbrigliare il sole

 nell'intensità di un volo

 di fuggevoli ali,

 nelle maglie di un cuore

 che riposo da angosce

 vuole,

 che libertà anela

 tra le dimore dell'anima.

*

Chi proteggerà la mia ombra

 

Come malata terminale

conto i giorni che mi separano

dal ritorno del mio aguzzino

So già che non basterà

la reclusione del tuo corpo

incatenato nella perversione

 

-Chi proteggerà la mia ombra

Chi sorveglierà il mio destino-

 

So che ti ripresenterai

ad esigere un conto atroce

a saldo della tua vendetta.

Forse stavolta non scamperò

alla mortale tragedia.

Vittima sarò, costretta.

 

Chi proteggerà la mia ombra

Chi sorveglierà il mio destino-

 

Sarà un lampo feroce

oppure lenta agonia.

 

1 giugno 2016

Tratta da una storia vera

 

*

E sorridono

Le donne....

 Hanno dovuto da sempre

 Essere forti

 Stringere i denti per le fatiche,

 Urlare di dolore per dare

 Nuove vite...

 Correre infaticabili

 Per interminabili salite.

 

 Le donne,

 Poi le vedi guardare il mare

 E commuoversi

 Perché si specchiano

 Nei suoi riflessi

 Di bellezza e coraggio,

 Di generosità e candore.

 

 E sorridono...

*

L’ultimo gradino

Lasciami scendere

 l’ultimo gradino,

 quello che mi condurrà

 nel buio e nell’errore

 di un uomo assassino,

 lasciami correre

 l’ultimo prato

 e cogliere ancora un fiore,

 quello che mi porterò

 nel mortale giaciglio

 e profumerà la mia anima

 di perdute e intense

 speranze,

 forse un giglio

 lasciami cogliere…

 

Si tingerà di rosso

 il suo candore,

 ma nulla potrà macchiare

 la mia essenza

 di Donna

 che ha lottato con furore

 che ha amato con ardore,

 fino all’ultimo gradino.

 

*

So’ ancora belli

‘Na vecchia de borgata,

 co’ e scarpe conzumate,

 a vestarella sguarcita

 li capelli aruffati co’ a ricrescita

 bianca come a neve,

 guarda o specchio

 co’ l’occhi voti,

 janno rubbato tutto,

 puro a vita..

 Ora nun core più

 pe’ le vie der centro

 a fa’ li servizzi da quelli co’ a grana,

 ora nun core, la pora donna…

se mette bbona a sgranà li facioli

 e a prepara’ ‘na minestra carda

 pe’ li nipoti che tornano da scola.

 Nun è sola,

 a faje compagnia so’ li ricordi

 de quann’era gajarda e bella

 e tutti l’omini erano pe’ lei,

 ora se li conta come li facioli

 quelli che aveva “amato”

pe sfamà li fiji ,

 messi ar monno senza ‘n padre..

 ma li fiji l’aveva fatti studia’ tutti,

 che granne soddisfazione!

 E ogni vorta che ce penza,

 je se illuminano quell’occhi

 che, robba da nun credece,

 so’ ancora belli..

*

Testimoni per sempre

  Scarpe occhiali orologi

 sembrano distrattamente

 dimenticati

 ma sono i vostri necrologi

 in migliaia e milioni...

 

 Silenti ricordi

 dei vostri passi

 delle vostre vedute

 del vostro tempo

 che prezioso fu rapito

 negato

 proibito.

 

 Testimoni per sempre

 di una remota Storia

 orrida di scempi...

 

 A polverosa memoria

 e monito

 scarpe occhiali orologi.

 

 22 gennaio 2016

Tania Scavolini

 in memoria dell'Olocausto

 

*

Ma poi ti alzerai

Illusione t'insegue

 guarnita di cristalli d'anima

 scucita di irraggiunte mete,

 Ti sovrasta e oltre prosegue,

 caricando le scorie

 delle tue delusioni

 sul letto di avvelenate rime.

 E giaci arsa di sete,

 confusa

 di idee prive di memoria,

 solleticata da una giusta scusa.

 Ma poi ti alzerai e getterai

 alle belve del destino

 i brandelli laceri

 del tuo ultimo aguzzino.

*

Lasciando la notte

Solitaria la tua anima

 di tormento intriso

 ripercorre ogni errore,

 ogni inutile perdono,

 tradito è il tuo cuore

 di lacrime grondante

 e di falsità saturo…

non suoni dalla strada,

 non dai palazzi,

 nell’irreale silenzio

 t’inoltri lungo il viale

 del rimpianto.

 Scappare via,

 lasciando la notte

 cupa di dolore,

 scappare via

 incontro al futuro…

 

verso un altro giorno

 in cui sarà più facile

 imparare ad amarsi.

 

*

La linea della vita

Dicono che io sia la linea della vita,

 fantasiosa o reale

 dicono sia un bene o un male

 se d’improvviso tra le dita

 s’interrompe e sembra finita.

 

 Appartengo a chi sprofonda

 nel buco delle speranze perdute,

 a chi tra la vita e la morte

 è in bilico per strana sorte…

 

Appartengo anche a chi recupera

 gettando una fune su altra sponda,

 sulle proiezioni storte

 di altre linee biforcute.

 

 Lungo le pieghe dell’esistenza,

 zoppicando o strisciando

 pazienza…

 

dicono che io sia davvero,

 la curva linea della vita.

 

*

Non ho versi

Non ho versi per questo Natale,

 li ho persi,

 bruciati dal fuoco degli spari,

 tra le strade di Parigi

 e quelle della Siria,

 li ho persi,

 annegati nel mare della Grecia,

 di salvezza abortita

 ad un passo dalla meta..

 

 Non ho versi per questo Natale,

 ma solo parole riverse

 sulle tombe degli innocenti,

 ho solo una bandiera di speranza

 che verso il cielo tendo,

 ho solo di pace sentimenti,

 

 di null’altro voglio ornare

 questo Natale di guerra.

 

 23 dicembre 2015

*

Fragilità sospese

Fragilità sospese

 all’ombra di un sospetto,

 vaga è l’idea di verità

 che nel mistero aleggia…

Galleggia l’umore

 nel groviglio del dubbio,

 Attende distante

 l’istante del mio vivere.

 Un alito di vento

 più forte a sferzare il volto,

 scuote il mio fingere

 un’apparente normalità.

 Mento anche a me stessa,

 per scansare la paura,

 per alzare scudi

 sulla mia debolezza…

per ingannare l’ombra

 della mia tristezza.

*

Su ali di fiducia

Scioglierti di liquida malinconia
oltre le fessure della solitudine,
soffermarti a riflettere
un istante lungo un'intera vita...
Negli occhi tuoi,
specchi infiniti sono i rimpianti
in cui immergerti vestita di sogni.

Quasi incolore é l'atmosfera
che intorno t'avvolge,
ma impercettibile scorgi
un bagliore lontano
che in avanti l'orizzonte spinge.

Un'alba dai colori incerti
a porgerle la mano t'invita,
ti sorride, sembra...
T'invoglia a destar le membra.

E tu, pur se a fatica,
t'involi su ALI DI FIDUCIA.

*

Un brutto sogno

Visuale che sgrana 
sotto il peso del fango,
sotto miserie e ipocrisie, 
falsità spalmate per cena,
maldicenze e bugie,
con cui farsi un cappello
che in testa non sta, 
convivere non può con l’onestà
e col mio punto di vista
puro di limpido sguardo…
Osservo questa follia
che per caso mi circonda
ma dalle spalle la scrollo,
e il sonno quieta riprendo,
certa che è stato solo
un brutto sogno…

*

Dove sei

Dove sei che ti cerco,
tra domande che rivolgo
a pareti vuote,
da cui risposta non esce,
ma rimbomba la mia voce
di eco silenziosa e dolorosa,
dove sei che ti voglio,
per sussurrarti il mio bene,
e confidarti del male
che invidia altrui riversa.
Dove sei che ti chiedo,
un conforto per le sconfitte
e una lode per le vittorie,
dove sei che ti piango 
e ancora
di nasconderlo non fingo,
perché di stessa impronta
di cuore e anima siam fatte,
ma eterea tu in ogni dove
la tua essenza a me richiamo
e ti chiamo…
mamma

*

Gli amanti

Brillano gli amanti
di luce propria,
animati da un’energia ...
quasi sacra.

Come un dio greco, potente
LUI scuote la chioma fluente
avvinto a LEI giovane Venere
in una morsa
di possesso, passione,
sesso…

è un quadro sublime,
non volgare,
poesia di corpi che s’avvinghiano,
muscoli turgidi che si tendono,
grida di traguardi raggiunti
e poi sospiri, respiri ansanti.

Chetati finalmente i battiti
e le bocche arse di saliva,
riversi come onde sulla riva
GLI AMANTI
si strusciano e si ritraggono
e poi di nuovo e di nuovo…
e di nuovo.

 

pubblicata su Euterpe Rivista di Letteratura

*

Il colore di Dicembre

Dalla nitidezza del cielo

 il colore di dicembre si rivela,

 nei merletti delle nuvole

 adagiati tra le creste dei monti.

 Lo sguardo fugge all’orizzonte

 lontano dal clamore della città,

 oltre il limitare dei palazzi,

 oltre le caotiche vie.

 E pure il cuore se lì si sofferma

 rallenta il concitato battito,

 anche la mente se lì si concentra

 l’attimo sereno annota al diario

 di un oggi ancora da svolgere,

 di gesti e pensieri in divenire.

 È il colore di dicembre

 che s’inoltra per ultimo

 lungo il calendario

 a ricordarci che esistiamo,

 al di là delle incombenze,

 a ricordarci una pausa

 al di là delle scadenze.

 E se si aggiunge un silenzio

 nella profondità dell’Io

 è ulteriore magia...

 Non ascolti le voci intorno,

 non i clacson, non le sirene,

 ascolti solo la tua voce

 che parla con te.

*

Donna

 Ogni volta che un uomo t'offende

 DONNA,

 non chinare in basso gli occhi,

 non subire affronti che non meriti.

 

 Sfida le sue ingiurie

 solo con un fiero sguardo

 diretto al suo cervello inutile,

 fallo sentire un verme

 solo per strisciare utile...

 

 Per vanificare la sua boria

 è sufficiente il disprezzo

 conficcato al centro del suo cuore,

 sempre se ce l'ha un cuore..

 

*

Stalking

Voce tagliente al telefono,

 una, due, tre, dieci volte

 sempre lui, sempre il demonio,

 ad ogni squillo s’imperla la fronte,

 si gela il sangue, il cuore è un tamburo.

 Di colpo lo vedi alla finestra,

 è lì che aspetta fuori dal tuo rifugio,

 vuole punire la tua ribellione,

 vuole vuole vuole…

sconfiggere il tuo indugio.

 Di nuovo uno squillo,

 al telefono ora ti blandisce,

 mansueto e tenero si mostra,

 quasi di pena ti stordisce,

 ti adula come un serpente,

 per morderti di veleno insolente.

 "NON TI ILLUDERE DONNA!

 ANCORA I LIVIDI TI MARCHIANO LA PELLE"

 Ti salva quel riflesso sul vetro

 a ricordarti chi è,

 a suggerirti di non fidarti.

 È sera ora,

 domani sarà un altro giorno di squilli

 forse o forse no,

 domani potresti anche morire...

 

*

Danzando al buio

Assorta abbraccio il tempo

 che mai è stato mio,

 sottratto da ignoto scempio,

 muta percorro ogni istante

 vagheggiato nella mente

 e danzo musica a me nota,

 immagino volteggi nell’aria

 e giravolte leggiadre.

 Segno con un filo di pensiero

 su un foglio inconsistente

 tutte le volte che avrei voluto

 tutte le volte che avrei dovuto…

 

E faccio tesoro delle rinunce

 nell' animo mio dolente

 come un bagaglio sì pesante,

 ma impalpabile ed inutile,

 roso dal rosso scorrere del sangue.

 

 Ballo coi rimpianti,

 d'un tempo perduto e futile

 prezioso perché non vissuto.

 L’autunno di questa vita alla porta

 si affaccia e mi esorta:

“Su, non è finita!

 Balla con me un lento valzer,

 anche se fuori è buio

 lungo il crinale dei tuoi sogni

 ti guiderò."

*

(im)perfect world

Tralicci di domande

 in fuga verso l’orizzonte,

 le ho viste rotolare giù

 per campi coltivati a giustizia,

 le ho viste senza speranza

 cercare la strada dell’onestà

 e imbarcarsi di dubbi fino

 a capitolare nel paradosso

 o nel dosso del sospetto.

 

 Quanto sembra perfetto

 il Mondo che ci appare

 e invece fino al midollo

 è immondo,

 sozzura che non trasuda,

 ma rimane putrescente

 nel suo nucleo profondo.

 

 E se lo rovesci non cade,

 come le sfere di vetro

 con la neve finta,

 che se le agiti adesso

 che bambino non sei,

 ancora sorridi

 di un gioco stupido

 da cui per l’intera vita

 resti rapito.

*

Al crocevia del nulla

Al crocevia del nulla

 la barriera si alza,

 nella nebbia indubbia

 del dialogo la mancanza,

 opposte le visuali

 di chi interpreta la realtà,

 diverse le opinioni

 di chi maschera la verità.

 

 Lui e lei, lei e lui…

Immobili ai pali

 dell’indecisione,

 senza capire quando

 senza sapere se, e come

 e cosa, e chi ha cominciato,

 chi?

 

 Inutile,

 ora è inutile

 riprendere il comune filo

 smarrito un giorno

 e mai ritrovato.

 Impossibile

 non darsi le spalle,

 non guardarsi per viltà.

 

 Preferibile

 ammutolirsi al bivio

 della comune estraneità.

*

Nel giardino dei sogni rubati

 Solitaria me ne andrò

 per sentieri di vecchie favole,

 riprenderò fili d’aquilone

 nei cieli di anni perduti,

 ridisegnerò il fumo dei comignoli

 su tetti di casette nel bosco,

 giocherò a nascondino

 con le parole che non conosco.

 

 E mi perderò nei labirinti

 di fate e gnomi,

 salterò a campana nei dipinti

 di fiammeggianti draghi,

 m’inoltrerò nel giardino

 dei sogni rubati.

 

 Ad uno ad uno li raccoglierò

 prima che il vento del risveglio

 mi riconduca nei meandri bruschi

 del reale.

 

 

*

Impressioni, pressioni, visioni

Indelebili impressioni

 su carta di memoria,

 sensazioni di pressioni

 nell’inquieta mia storia,

 odori sepolti

 nelle ansie dei miei giorni.

 Nelle nubi dell’inconscio

 traccio rotte perdute

 e scie di sogni inseguo

 nella bolla del reale.

 Ronzii di meccanismi

 negli ingranaggi ostinati,

 densità di oppressioni

 nelle ovattate celle.

 Alfine lontana mi dileguo

 in un rifugio di visioni

 per l’anima amene…

forse è qui la tregua,

 è qui per me il bene.

 

*

Insolito Autunno

Proteggimi,

 dalle fughe dei ricordi,

 dalle ansie incombenti

 nelle ombre dei tormenti,

 cullami

 nel calore degli sguardi

 nelle ore ancora deste

 dei silenzi dell’attesa.

 

 Tienimi qui,

 nell’attimo che basta

 a ripercorrere una vita

 e ancora a viverci,

 regalami il futuro

 ad ogni immediato istante

 senza mete distanti

 senza sogni illusori.

 

 Colora,

 il chiaroscuro a matita

 di questo nostro amore,

 che è un insolito Autunno

 dalle rose appena fiorite.

 

*

Non resisto, non esisto

Funerale di parole tra noi,

 un corteo di miei “NON RESISTO!”

La bara del nostro amore sfila

 seguita da muti sguardi.

 Non accetti lo so, ma insisto.

 Mi minacci e d’insulti mi ferisci,

 in una manciata di secondi

 di colpo capisci

 che al capolinea della finzione

 non ritorno.

 

-Cosa può pensare la mente

 in un istante di follia?

 Ma il tempo è perdente

 e getta le carte a terra-

 

 Hai vinto tu,

“Re”dalla corona di latta

 e dalla vile spada.

 Si fa buio a me intorno,

 l’orrore del tuo gesto

 impresso sul mio

“NON ESISTO”.

 

*

Chi ti conosce

 

 Chi ti conosce

 conosce il flusso nodoso delle vene,

 il ristagno nelle caviglie stanche,

 il pensoso andare barcollante.

 Chi ti conosce

 conosce tutti i tormenti e le pene,

 le analisi segrete dell’inconscio

 le risa mentre dentro piangi,

 i silenzi di cui ti compiaci

 se del silenzio ti fai scudo.

 Chi ti conosce

 conosce gli attimi di gioia

 mentre t’illumini al buio

 e ti commuovi per un ricordo,

 quando gli occhi ti brillano

 e a parlare non riesci.

 Chi ti conosce,

 conosce il tuo passo,

 sa che al tuo fianco correre non deve,

 sa che il tempo ti ha negato

 un grumo di felicità,

 ma sa che con le unghie tingi di rosso

 le spalle della montagna

 e ti aggrappi alle sue ferite

 per non ruzzolare via.

 Chi ti conosce

 sa che di nuovo scivolerai,

 ma che ti rialzerai

 trascinando il peso delle lacrime

 e un fardello sempre..

 sempre più grande.

*

Ah...potessi

 

 Ah..potessi nascondermi

 dietro le foglie d’autunno

 e chiome d’arancio vestite,

 potessi ascoltare solo il suono

 della natura che va a dormire

 e non il clamore del giorno

 o il rumore dell’inutilità..

 

 Potessi nell’eremo del sonno

 affidare i miei preziosi tesori,

 ricordi di nuvole e panna

 eterei di dolce intensità..

 Sarei felice se vivessi la pace

 del silenzioso bosco

 costellato di sogni e odori

 che così bene conosco..

 

 Ah potessi rifugiarmi ancora

 tra le braccia della sera,

 godere del tempo che non muta

 le sembianze dell’anima

 e illudersi di restare per un po’

cullata tra le stelle dell’eternità.

 

*

Nel grembo della notte

Premio speciale Concorso Letterario Nazionale

 Una perla per l'oceano per la musicalità del verso:

 motivazione:

 "Versi di contenuto denso e profondo come la notte, da cui ci si vorrebbe lasciare avvolgere, nel riportare allo stadio fetale i dubbi e le incertezze della umana esistenza. Interiorità in simbiotica naturalezza con emozioni, sogni e voli pindarici di un'anima alla continua ricerca di una pace anelata, mèta di un percorso che si linda nel protendersi verso una catarsi interiore che ne acquieti i sensi. Versatilità di pensiero che si snoda in versi duttili e musicali, in un amalgama mente-cuore riflessa in percezioni oniriche che rifuggono il quotidiano."

 

 NEL GREMBO DELLA NOTTE

 

 Insabbiare i ricordi sotto strati di pietra,

 per non soffrire di male che non arretra,

 e poi ritrovarli tra onde d’attesa,

 

-spumeggianti riverberi d’anni di resa-

 

galleggianti tra relitti di vane sensazioni

 vagheggianti tra idee di sane riflessioni.

 

 Non sparire sotto l’ala del rimpianto

 affrontando a viso duro tormento, pianto.

 

 E sprofondare nel grembo della notte

 affidando lumi di coscienza su segrete rotte,

 approdando a materni porti,

 cullata da delicati sogni insorti.

 

 Desidero fermarmi qui, tra le tue carezze

 come bimba avida di tenerezze,

 non svegliatemi per ora, voglio tregua

 che addolcisca la mia esistenza ardua.

 

*

Delusa/reclusa

Qualcuno vuole uccidermi il cervello,

 qualcosa vuole corrodere il mio stato,

 non ho programmi, non ho certezza.

 Il destino ormai mi è ostile

 da tempo di cui la memoria ho perso.

 Come sarei potuta diventar folle!

 Ma forse lo sono e non lo ammetto,

 il tarlo nella mente consuma

 quel che resta di ancora intatto.

 E’ difficile rimanere vivi

 senza saggiare inadeguatezza,

 fingendo a volte naturalezza,

 a volte mostrandomi vera,

 ma com’è peggio rivelare sofferenza!

 se strana vi sembro vi chiedo scusa

 se mi chiudo in me stessa e non parlo,

 se osservo con malinconia e nutro

 scarsa gioia nello sguardo.

 La scrittura mi viene incontro

 e si palesa amica ma anche nemica,

 lei che mi costringe a esser delusa,

 specchiata in un malato aspetto

 in una me che non accetto.

 Cerco di evadere dalla ragnatela,

 da un miserabile ragno reclusa,

 ma nessuno conosce l’uscita

 e soffoco tra fili d’amarezza.

*

Rewind

Vorrei chiudere gli occhi

 e percepire suoni remoti,

 riavvolgere il nastro

 di voci che più non odo

 

 -mormorii nelle stanze

 di dimenticata infanzia-

 

 e di dialoghi al telefono,

 col filo che segnava

 il confine dal passato,

 le nostre chiacchiere

 nella soffitta del ricordo.

 

 Mi manca il tuo respiro,

 le pause dalle parole

 e le risate a colorarle.

 

 Vorrei avere ora

 quel nastro registrato

 per riascoltarlo ancora,

 fino a un nodo alla gola,

 sentendo che s’incanta

 ad un certo istante

 a ripetere sempre e sempre:

 

“n o n l a s c i a r m i s o l a”

 

*

Mirador

È ovatta al centro del cielo

 questo soffio d’inquietudine,

 una luce che stinge i contorni

 e dipinge la morte del giorno..

 

 Sera che s’incunea nella valle

 come solitudine in velo

 teso su smarrite speranze,

 su assolute mancanze.

 

 Un vento disorienta le idee

 ribaltandone il senso,

 in viaggio controverso

 per l’indolenza della notte.

 

 E non resta che perdersi

 nel contrasto tra il bianco e il nero,

 perdersi nel conflitto interiore,

 perdersi,

 al di fuori delle rotte.

 

*

Di fronte allo sgomento

 

 

 

 

 Nell’eremo della tana

 

 l’Anima schiva,

 

 schiava di orrori e pianto,

 

 prostrata al mondo,

 

 affranta,

 

 urla in silenzio

 

 per i martoriati corpi,

 

 per aver conoscenza

 

 del terrore,

 

 di violenza e morte..

 

 

 

 Di rosso si tingono

 

 le sue lacere vesti

 

 come quelle nei campi,

 

 nei mari,

 

 nei deserti,

 

 soffre di riverberato

 

 compianto,

 

 muta ormai di fronte

 

 allo sgomento.

 

 

 

*

In controluce



In controluce,
pensieri alla deriva 
sulla riva del tempo,
sorrisi in naftalina,
creduti smarriti
affiorano in un lampo.
Trascinano il profumo
degli anni beati,
trasportano i colori. 
di spensierati giorni.
Di foto sbiadite
si fissano i contorni
in celle di memoria,
e rimango qui 
a stordirmi di passato,
a ubriacarmi di pena
per un abbraccio
che non ritorna.

*

L’ora della resa



Lieve risacca osa
timido approccio
all’ospitale riva,
come un abbraccio 
d’impacciato amante
che lo slancio prova
e la mano poi ritira.
Teneramente ritenta,
solleva il velo alla notte
e un bacio sulla bocca 
dell’amata scocca,
senza temere ormai 
di essere respinto,
è l’ora della resa, 
di un’impaziente 
intensa intesa.

*

Flusso, riflusso, deflusso



Recupero dei ricordi il flusso,
che riapre cicatrici nel passato,
il percorso su lastre di vetro
e chiodi aguzzi ad aspettarmi.
Le ansie che mai abbandonano
delle riflessioni il riflusso,
i motivi da cercare nell’infanzia,
delle assenze imbarazzanti,
delle traumatiche mancanze.
Ora comprendo le paure 
e mi perdono le sconfitte,
indulgente per quel che ho sofferto 
indulgente per quel che sono,
il risultato sono del tormento,
delle analisi amare il deflusso.

*

E il cielo era avaro di pioggia



Incompresi via ce ne andiamo 
dalle ragioni a testa bassa,
è difficile spiegare ma di più
essere amati per quel che siamo,
per quel che in un arido campo,
giovani provammo a seminare.
E il cielo era avaro di pioggia
e il raccolto arso di rabbia,
di penuria ci vestimmo..
ma mai perdemmo la tenacia,
a spezzarci la schiena di fatica.
Giovani anche le speranze
a gonfiare gli anni con lena,
quando ci voltammo indietro
capimmo che il tempo era tiranno,
troppo veloce quando si è giovani,
troppo lento quando s' invecchia.
Ci ruotiamo i palmi delle mani
per contare le rughe dei rimpianti,
tra le pieghe della pelle niente, 
non ci sono più quei frutti,
solo il ricordo di quel campo
e delle stagioni impazzite,
veloci come un uragano.

*

Scheggia di follia



Imprecisata cellula 
schizza via delirante
viaggiando oltre 
il confine del logico,
minando un residuo
di controllo apparente.
Scalcia di luce aliena
nel vuoto che avanza
e d’indomita coltre
tra la fitta nebbia.
E’ sottile tormento
al buio della follia,
è invisibile angoscia
nell’alveo del sentimento.
S’impossessa prepotente
di ogni ragionamento,
in allucinazioni travasa
il fiotto della mente.

*

La bimba con l’orsetto



Ho affrontato un viaggio, 
con l’orsetto in braccio,
ho affrontato "il viaggio"
guardando mamma e papà
che mi tenevano per mano,
che mi portavano lontano. 
Gli occhi capiscono prima
di ogni parola pronunciata,
gli occhi parlano per me,
ammutolita dal sospetto,
che la vita d’ora in poi 
sarà ancora disastrata.
Ora sono sola col papà,
stringo ancora l’orsetto,
gli occhi cercano la mamma
e un velo di malinconia
cala sul mio visetto.

dedicata alla bimba sbarcata a Palermo con l'orsacchiotto: la mamma tra le dodici vittime del naufragio- 12 luglio 2015

*

Versi controversi, diversi ..riversi

Sospese idee d’embrione rappreso,
marciscono pietose in un velo di cielo
capovolti pensieri interrompono il verso
e lo costringono in letale morsa.

Salva con forza delle rime i brandelli
e trattienili in te, nel tuo tormento.
Ma poi liberali dai fluenti capelli,
dagli la forma sinuosa di un serpente,
o della spirale ondosa del ventre,

masticali e poi risputali
di bruma nascente e vomito insolente, 
falli suonare di violino e amore,
muniscili di madida vita 
e poi senza pietà finiscili
di morte sordida e apparente. 

Nascenti e agonizzanti parole,
emerse e sommerse ..sparse
da energico fuoco sacro
che al giorno volano sole
e di notte spirano in massacro.

*

Dalle molteplici storie

Dalle molteplici storie”

Svengo al cospetto
di un mirabile sogno
lo sgomento spengo
e nella calma aspetto
uno schianto di gioia
una tregua dal pianto.

Sospesa trattengo
il sospiro più cupo
galleggio a sorpresa
nella torbida insidia
ed emergo dal fango.

Mi scrollo le scorie 
e riprendo col sogno,
frastornata di luce 
contornata di pace.

“Dalle molteplici storie
di un’anima semplice”

*

Parole come fiumi



Parole come fiumi
sgorgano a disciogliere
l’intrico di barriere
tra le nebbie dei fumi

di ragionar contorti
nei veli della memoria
in corrosi strati di storia
e pensieri distorti

Chi siamo e come siamo
di fronte alle persone
è ogni volta un’opinione
che diversa forniamo

e noi stessi ci perdiamo
tra addotte ragioni
e grovigli di soluzioni
ma poi ci ritroviamo

a capo di una promessa
di restar saldi al presente
di capir meglio la mente
alla fine della vita stessa.

*

Dimorano qui i gabbiani

Dimorano qui i gabbiani

sulla cima della mia casa,

hanno deciso di restare

quando stanchi

sostano in pausa dal volo.

Li osservavano i miei occhi

ammirati di bimba

quando l’alba si affacciava

sulla mia tenera vita,

li osservano i miei occhi

nostalgici di donna,

quando il sole del tramonto

riflette nel mare i suoi colori

e gli ambrati miei pensieri.

E sono qui i gabbiani

ad un passo dal mio cuore,

senza fatica per cercarli

radenti sul malinconico presente.

Della solitudine

comprendo il volo e grido

anch’io coi loro versi

nel silenzio del mio vagare.

 

15 giugno 2015

*

Senso del Vivere

Disorientato Senso del Vivere

sbatte come falena notturna

contro luce di albe indistinte,

barcolla ubriaco nelle notti insonni.

In un angolo s’abbandona al buio,

sfogliando petali di malinconia

fino alla corolla dei tormenti,

per sfuggire in segreto alla noia

per celarsi al riparo nell’ombra.

Un velo di rughe lo increspa

di traumi d’inconscio s’adombra,

da inesistenti torti contrito.

Negli occhi di donna matura

riflette sogni infantili ora

sfumandoli nei contorni del cielo,

nel sorgere nuovo del sole,

e rinasce ancora,

di esili speranze vestito.

 

11 giugno 2015

 

*

Ebbro di mare e terra

"Sono onnivoro di sentimenti, di esseri umani, di libri, di avvenimenti e di battaglie. Mi mangerei tutta la terra. Mi berrei tutto il mare" cit. di Pablo Neruda

 

EBBRO DI MARE E TERRA

 

Di contrasti netti si nutre

Il galoppante cuore,

del nero in ombra della terra,

del quieto indaco del mare.

Del fuoco della passione

come l’arancio del cielo

si alimenta l’essere,

mai domo dalle sconfitte,

mai sazio di esperienza.

E affamato ancora brama

desiderio del sapere,

ardente di brace ama

la vita e ciò che è vivo.

Finché ci sarà un’aurora,

avidità di conoscenza

e ingordigia d’amore

sosterranno lo spirito

ebbro di mare e terra.

 

30 maggio 2015

 

 

*

Cinica altalena

È un dondolio perverso

non di gioco di bimba,

ma d'inquieta ragione

e ragionata follia.

 

Tra paura e premonizione,

tra percepire e disperazione.

 

Cinica altalena

che pietà non mostri,

fermati almeno un attimo,

dove l’oscillazione

mi procuri sollievo

e si arresti il mio sguardo

in un tempo sospeso

di beata impressione.

 

*

Come le rondini

Danzano al sole

le ballerine del cielo

dal bianco e nero velo.

Si librano radiose

a una musica gioiosa

che ognuno in cuore

può ascoltare

se immagina solo

di poter levarsi in volo

e con le ali scrollare

tutti gli affanni,

tutti i malanni.

Fuori dai terrestri cardini

nell’estensione ariosa,

come le rondini.

 

*

I miei passi

Osservo i miei passi

che mi portano incerti

per i sentieri della pineta,

lungo la via che il mare

costeggia e lambisce.

E osservo il mio corpo

rilasciato e assorto

su una panchina del molo,

nel fiume che di fronte

le riflessioni immerge.

Tutto è distante

per non sentire lo schiaffo

della solitudine,

per non avvilirsi

e cogliere da terra

i teneri affetti,

quelli per cui ho lottato

e con ali di gabbiano

sono volati lontano.

Dietro gli occhiali scuri

i miei occhi senza pianto,

asciutti di amarezza

soli riprendono

a guardare la vita.

 

15 maggio 2015

*

Per il giorno che nasce

Confondersi tra le vie 
appena destate
tra gatti sonnolenti
e vecchine sorridenti,
inspirando i profumi
delle rose in cascata
oltre i giardini delle case
di esuberanza sporgenti,
inebriarsi dell’odore
del pane appena cotto
e mascherare lo stupore
per il giorno che nasce
e di buonumore cresce
coi saluti dei passanti.
Provare a respirare
senza sentir dolore
e dall’azzurro piatto
del mare assorbir vigore.

12 maggio 2015 
© Tania Scavolini

*

Ore acuminate come spade

Ore acuminate come spade
infliggevano pesante tortura:
"essere svegli e aver paura".
E li vedeva sfilare dinanzi
gli incubi più tetri,
alte ombre nella sfumatura
notturna della stanza
accrescevano l’angoscia
su sospetti e insinuazioni.
Danzavano in eco sorda
nella mente densa d’ansia 
indizi e rivelazioni.
In tumulto i battiti del cuore
ricercavano la scia
di un anelato silenzio,
che divenisse padrone
del tempo residuo,
che divenisse orizzonte
di un sopore precipuo.

*

In soffi di sospiri

Ore di solitudine 

a ricucire brandelli
di stracciati ricordi,
affiorano sulla tela
riprendono colore,
riacquistando vita.
Su tavolozze antiche
toni di immagini
si mescolano 
a creare sfumature
che credevi 
fossero perdute.
Il valore comprendi
e in silenzio sorridi
per questo regalo, 
ne senti il calore
che commuove
l’aria che respiri,
ne imbrigli l’odore
e lo trattieni 
prima che fugga
in soffi di sospiri.

4 maggio 2015
© Tania Scavolini

 

 

*

Seppur a te distante

Ho cercato la tua voce
nel buio dei miei giorni
e l’ho trovata nella luce
di un sogno notturno,
ero io a cercarmi a lungo
nell’ansia di aver pace,
nella foga di un ritorno.
E mentre si delineano
i contorni del giorno
mi aggiro per la mente,
cercando altri dettagli
scovando altri spiragli.
Ma l’importante è ora,
in un nostalgico istante,
nell’aver ripreso il filo
seppur a te distante. 

© Tania Scavolini
22 aprile 2015
 

*

Chi come quando perchè?

Qualcuno ha esultato con arroganza
qualcuno ha cavalcato la notizia
qualcuno ha pianto della disgrazia
qualcuno è ammutolito in silenzio.

Una moltitudine ha cessato il respiro,
nel blu profondo si è capovolta 
l’esistenza , naufragata la speranza,
s’è affondato del vivere il bisogno.

Bambini che mai si faranno grandi
donne che mai culleranno i figli,
uomini che mai coltiveranno il sogno.

Chi come quando perchè?

Avverbi senza risposta nel mare
più profondo dell’indifferenza, 
nella logica spietata del potere
che interviene per interesse solo.

E chiude gli occhi e avanza
lungo il deserto della dimenticanza.

© Tania Scavolini
20 aprile 2015

*

Malinconia


Silenziosa scivola
nella solitudine,
nell’ inquietudine
della tua fragile isola, 
culla i tormenti
come barca in balia
accompagna i turbamenti
come canto in melodia,
cavalca il dolore
e i tuoi incubi profondi, 
scioglie la rabbia
in lieve struggimento 
conforta il cuore, 
e ti porta con sé
nei rivoli della nostalgia.
A lei affidi il ricordo
dal gusto amaro e dolce,
in lei abbandoni lo sguardo,
quieta e inquieta 
t’assopisci.

© Tania Scavolini
14 aprile 2015

presente nella silloge "Ali di lieve battito" racchiusa nell'antologia "Melancholy Collection" edito da Rupe Mutevole - presentato alla Fiera del Libro di Francoforte ottobre 2015

*

Alla libertà #SaveAshrafFayadh

Alla libertà – dedicata ad Ashraf Fayadh

 

Hanno imbrattato le tue parole

giudicandole oscene,

hanno infangato il tuo nome

nel buio dell’ingiustizia,

hanno sferzato le tue piaghe

di minacce e ingiurie,

hanno condannato una speranza

dal volo di farfalla

pesante di sola poesia,

un grammo di felicità

smarrito

 

nella polvere del nulla.

 

14 gennaio 2016

 

 

 

*

I colori del rimpianto

 

Lanciarsi contro un semaforo giallo

o inchiodare all’ultimo metro,

quello del non ritorno.

 

Ho paura,

non riesco a superare

ostacoli d’angoscia,

rattrappita rimango

senza fiato in gola per urlare,

abbasso gli occhi e incasso

una dieci cento frustate

al cuore affranto,

vedo gli altri scattare,

io resto

ancora scossa

dal tormento del dolore,

ma non libero il pianto.

 

Giallo, rosso..

è verde ora,

il piede fermo

sul pedale dell’acceleratore,

la mente bloccata

sui colori del rimpianto.

 

13 aprile 2015

*

Rosea speranza

Orizzonti di foschia

nell’albeggiare del giorno

si schiudono al sole,

pallide luci di malinconia

si propagano pigre

nell’estensione del cielo,

un residuo di luna

timido resta

a ricordare la magia

della trascorsa notte..

un bagliore improvviso

traccia nuove rotte,

la rosea speranza

che disegna a matita

nella pagina bianca

della vita.

 

7 aprile 2015

 

*

La danza del cuore

 

Danza il cuore nelle balze del tempo

di soffice organza ricamata

di giovanili anni,

ascolta il cuore in ore ballerine

lucenti vinili e galoppa

a perdifiato su orologi a carica

lungo midi e maxi gonne a fiori,

 

di profumo perduto nei cortei

di proteste protese verso il futuro,

negli eskimo di pioggia intrisi

nelle canzoni dalle tristi corde,

di impegno e ideali saldi...

 

Ti ritrovo nella nostalgia,

passato perduto,

ma duole al mio cuore maturo,

si commuove e più indietro

andare non vuole,

lungo il viale della fantasia

rimane a contare le nuvole,

poi avanti veloce procede

fino all'istante seguente.

 

6 aprile 2015

 

*

Mi cerco, ti trovo

 

Scavo nel velo della memoria,

perforo l’intelletto e scovo

parole chiuse in un cassetto,

le ultime avvolte in fiori di camelie

quelli che tanto amavi,

che profumano ancora

alla loro schiusa,

intrisi di lacrime e ricordi.

Sono i miei soli regali per te ora

insieme ai miei sguardi

di nostalgia rapiti

e a queste mani colme d’amore

ma vuote delle tue,

che non sanno darsi pace

di quanto sia assente

la tua voce,

di quanto sia carente

il mio cuore di figlia.

Ma c’è chi dice

che io ti somiglia

e allora niente è perduto,

nelle trame della mia anima

mi cerco,

ti trovo.

 

31 marzo 2015

*

Ingiustizia

 

Parole pronunciate a fil di lama

 

scorticano a sangue il verbo

 

schiaffeggiano e sbeffeggiano

 

l' umano residuo senso

 

nei rigagnoli azzurri delle vene.

 

 

Empi e orridi figuri

 

frustano a terra le ragioni

 

e le ammanettano offese

 

al palo dell’iniquità.

 

 

Si stringono alla vittima

 

cori di solidali pietà

 

ma tutto è vano

 

nel cieco e sordido ambiente

 

umiliata striscia anche la rima.

 

 

 

18 marzo 2015

 

 

 

*

Quiete

QUIETE (da poesie sul femminicidio)

 

Sigillate da lame d’acciaio

 

serrate da pieghe inespresse

 

labbra irrigidite nel gelo

 

di una mancata carezza

 

sferzate di morente amore

 

labbra senza più volto

 

senza più corpo,

 

relitto nell’angolo dei tradimenti

 

in tenebre d’indifferenza.

 

Labbra nella quieta stanza

 

dove parola più non vola

 

surreale quiete

 

dove aria più non circola

 

e di pozze stagnanti

 

orrida regina regna

 

su mortale quiete.

 

 

13 marzo 2015

 

 

 

 

*

Vivere a singhiozzi

Vivere a singhiozzi

quando i morsi del dolore

son meno fitti

e accorgersi del sole

del vento del mare

sorridere di poco o di tanto,

e poi morire a lungo

di spasmi e lacrime

di rinunce e preghiere,

ma prego me stessa

e non Dio,

perché non lo conosco,

di me come di tanti

si beffa se esiste,

o se esiste il diavolo

di Male vestito

lui pure se la gode

fregandosi le mani.

 

12 marzo 2015

 

*

Ricorsi ai ricordi

Ricorsi ai ricordi

per spiegare presente

e passato recente

 

capii capienze

d’anima vuote

sbrogliai brogli

di matasse riflesse

 

succhiai steli

di rose purpuree

e mi resi purpurea

d’istinto e d'amore

 

distinto colore

sulle labbra tese

nel progredire protese,

nell’ora avara di gioia

prodiga di pigra noia

 

continuai conti

d’anni a perdere

cercando ponti di sole

e isole di concordia.

 

9 marzo 2015

 

*

Reiterate menzogne

Reiterate menzogne

nel lessico scialbo del nulla

sibilate nel deserto

da sottili labbra brulle

 

Sequenzialità in fogne

di bestialità pregne

a scorticare l’anima

a nudo fino alle ossa

 

E scioglierle al fine

come neve al sole

alla rivelatrice luce

di sofferte offerte

d’amore.

*

Schegge

Frammenti aguzzi di parole

nell’aria fluttuanti,

pronti per ferirti.

Vorresti solo volare

più in là delle espressioni,

a capofitto nella luce

oltrepassando il male

delle idee fallite e deluse...

Vorresti solo vagare

in assenza di gravità,

libera delle zavorre

che ti costringono a terra.

 

Ma le schegge sono vicine

a un passo dal cuore.

 

27 febbraio 2015

 

*

Smarrirsi

Smarrirsi per non trovarsi

nel fitto bosco dei perché

rispondersi scettica

con dei ma o dei se,

diventare forse matta

può darsi,

lontana e distratta

indubbiamente...

Piangere

di fronte ai ricordi,

rintracciare le immagini

di quando sorridevo

e ancora non sapevo.

Non mi riconosco ora

in queste fredde stazioni

di dolore,

a cercare l’orario

del treno migliore

quello che ti porta al sole,

quello che ti porta via.

 

 

 24 febbraio 2015

 

 

*

Verità

Dove t’annidi verità

nel bocciolo di una rosa

o nel buco di una serratura,

nella limpidezza della natura

o nell’onestà corrosa.

Non ti distinguo dal falso,

l’argomento è confuso,

avvilente sfuggente.

 

E allora in silenzio resta,

perché subdola pretendi

di esser in ognun creduta.

 

 

20 febbraio 2015

*

Farfalle in un barattolo#controviolenzadonne

Di ombre vestita

annusi l’ultimo schiaffo,

assaggi l’ultima lacrima,

ferita è l’anima,

derisa è la dignità.

Nel chiarore il ricordo

di quel che eri prima,

avvolta è l’illusione

in un cumulo di sberleffi.

Ripensi ai tuoi torti

di credere a chi non merita,

sensi di colpa galleggiano

nel fango del tuo orgoglio.

In un angolo il bagaglio

della tua intenzione:

dar volo alle speranze,

farfalle in un barattolo

impazienti di libertà.

 

 

*

Non resisto, non esisto#controviolenzadonne

Funerale di parole tra noi,

un corteo di miei “NON RESISTO!”

La bara del nostro amore sfila

seguita da muti sguardi.

Non accetti lo so, ma insisto.

Mi minacci e d’insulti mi ferisci,

in una manciata di secondi

di colpo capisci

che al capolinea della finzione

non ritorno.

 

-Cosa può pensare la mente

in un istante di follia?

Ma il tempo è perdente

e getta le carte a terra-

Hai vinto tu,

“Re”dalla corona di latta

e dalla vile spada.

 

Si fa buio a me intorno,

l’orrore del tuo gesto

impresso sul mio

“NON ESISTO”.

 

*

Stalking#controviolenzadonne

Voce tagliente al telefono,

una, due, tre, dieci volte

sempre lui, sempre il demonio,

ad ogni squillo s’imperla la fronte,

si gela il sangue, il cuore è un tamburo.

Di colpo lo vedi alla finestra,

è lì che aspetta fuori dal tuo rifugio,

vuole punire la tua ribellione,

vuole vuole vuole…

sconfiggere il tuo indugio.

Di nuovo uno squillo,

al telefono ora ti blandisce,

mansueto e tenero si mostra,

quasi di pena ti stordisce,

ti adula come un serpente,

per morderti di veleno insolente.

"NON TI ILLUDERE DONNA!

ANCORA I LIVIDI TI MARCHIANO LA PELLE"

Ti salva quel riflesso sul vetro

a ricordarti chi è,

a suggerirti di non fidarti.

È sera ora,

domani sarà un altro giorno di squilli

forse o forse no,

domani potresti anche morire...

 

*

Nell’inverno dell’esistenza

NELL'INVERNO DELL'ESISTENZA - finalista al Concorso "Donne sulle tracce di Eva"

 

Evanescenti opalescenti sguardi

schiusi di malinconico stupore

un tempo protesi su traguardi.

Ora attoniti smarriti rimpiangono

il tempo perduto, lacerato, vano.

Attendono chi colmerà quel vuoto,

chi calmerà quel pacato pianto,

chi sorriderà a quegli sguardi

e li scuoterà dal gelido torpore.

Si libreranno pensieri in volo

dalla finestra scalfita e sbilenca

delle occasioni mancate.

Spezzoni di luce filtreranno

nella coscienza del passato

e torneranno a fiorire i gerani

nell’inverno dell’esistenza.

 

17 febbraio 2015

 

*

Perchè è vita

 

Si colora di nuove speranze

 

l’evoluzione del divenire

 

ogni volta che la prospettiva

 

sfumi e le dai nascente luce,

 

ogni volta che muti scenari

 

e che da fitte ombre morenti,

 

picchietti lo sfondo col pennello

 

di aranci e gialli simili al sole,

 

di azzurri e rosa simili al cielo.

 

È il quadro che proprio tu dipingi

 

a seconda dell’umore che muta,

 

a seconda della fiducia che poni

 

nelle giornate di questa vita,

 

che forse a volte ti delude,

 

ma che t’inebria ogni istante

 

di un profumo inestimabile.

 

E lo percepisci se capisci

 

il suo valore, senza inseguire

 

false mete distanti,

 

falsi ideali impossibili,

 

ma assecondando il tuo essere,

 

amandoti come solo tu puoi,

 

la vita ti appare meno buia

 

e riluce per quello che è,

 

preziosa perché è vita.

 

 

 

13 febbraio 2015

 

 

 

*

Destini immutabili

DESTINI IMMUTABILI - selezionata per l'Antologia di poesia civile "Risvegli" edita da Poetikanten Edizioni

 

Pigre solitudini

lasciate alla deriva

tra muri di cemento

e strade di periferia,

reclinate su un fianco,

prostrate dalla vita,

piegate dalla malattia.

Non è pietoso il tempo

nell’intercalare degli anni,

dove rigagnoli di speranza

corrono oltre la via.

Piove fuliggine stanca

su destini immutabili,

strati arrugginiti di delusione

inesorabili si depositano.

Relitti umani

s’abbandonano al sonno

in quartieri d’indifferenza.

 

6 febbraio 2015

*

Lascia che sia

Nel silenzio circostante,

ascolti il tuo cuore

e osservi in controluce

il profilo del tuo corpo

come se quel cuore

fosse distante,

come se quel corpo

non appartenesse a te.

E ti vedi sognante,

dubbiosa e assorta,

a tratti pensierosa,

amica di alcuni,

ai più incompresa.

Solitaria,

come un’aquila nel cielo

o bisognosa

come un cucciolo indifeso.

In ricerca costante

di un equilibrio che non c’è

per bilanciare gli ammanchi

dell’umanità,

tra torti e ragioni,

tra cattiverie e bontà.

Hai sorriso, ma di te

si ricordano solo i pianti,

lascia che sia così,

senza rimpianti.

 

3 febbraio 2015

 

*

E’ quasi silenzio

 

È quasi silenzio a me intorno,

un aereo in distante rotta

il vento che ancora non pago

smuove le tegole sul tetto.

Volgo lo sguardo oltre

sui volteggi senza meta

di neri uccelli in volo,

scuoto i primi pensieri del giorno,

impediti nello schiudersi a nudo

dopo la quiete della notte.

Come il sole che si è celato

tra le minacciose nubi,

pensieri in embrione

aspettano il mutar dell’aria

e del tempo,

incerti di vivere o rintanarsi cupi

nell’ombra del vento.

 

31 gennaio 2015

*

Buona giornata, mondo

Buona giornata..mondo - diploma di merito e premio alla cultura XV concorso internazionale di poesia Città di Eboli

 

La sveglia rompe il silenzio

 cacciando della notte

 le ultime lacerate ombre,

 e cruda ti appare la realtà:

 la vita è fuori che ti attende.

 

A fatica muovi il corpo,

scende giù a sorsi lenti

l’idea della giornata,

visioni in anteprima

nel film della tua mente.

 

Sulla sedia coi vestiti

una Maschera ti aspetta,

Riparo dal gelo del mondo

Rifugio da avversi sguardi,

Scudo di intimi pensieri...

 

troppo veri e profondi

per darli nudi in pasto

a chi impietoso e ingordo

a ridurti in pezzi è pronto...

Buona giornata, mondo.

 

1/03/2011

*

Storie

Storie quasi conformi

in obbligati percorsi,

moltitudini in viaggio

in una scatola magica

senza entrata né uscita,

i lati a specchio,

per riflettere nostalgica

la sagoma di ognuno,

celando il sole nella notte

e la luna nel giorno.

 

Storie di infiniti destini

in un crocevia di promesse,

indefiniti clandestini

del tempo che scorre,

nel tentativo di fermare

del vivere la scommessa.

 

21 gennaio 2015

 

*

Scrivi d’amore

Scrivi d’amore giovane cuore,

 incanta le parole e rendile rose

 porgile a teneri amanti

 e inebria l’aria intorno,

 imprimi alle bocche radiose

 promesse di futuro raggiante.

 Scrivi d’amore vecchio cuore,

 sorreggi le tremule frasi

 che non si disperdano nel silenzio

 né muoiano nel buio del dolore,

 suggella con lacrime commosse

 gli sguardi di anziani amanti.

 Scrivi d’amore eterno cuore,

 nel cielo e nella terra

 inconsistente di polvere d’ossa,

 nel tempo senza tempo

 immortale amore.

 

16 gennaio 2015

 

*

Ti racconterei

Ti racconterei

 delle giornate di amaro fiele

 di delusioni scolpite nel cuore,

 di vecchie e nuove cadute,

 del guaire di un cane che muore,

 delle rinunce a fuoco stampate

 nei desideri abortiti e mai svelati.

 Ti racconterei

delle sconfitte al muro affisse

 -poster sbiaditi di eventi scaduti-

 dei sogni chiusi in un cassetto

 e delle chiavi per aprirlo perse,

 ti racconterei

delle gioie e delle conquiste

 dell’amore che nutre il mondo,

degli squarci di rosei tramonti

 e dei sorrisi di teneri amanti,

 della bellezza della natura

 e della perfezione della vita,

 ti racconterei..

 ma più non esisti.

 

15 gennaio 2015

 

*

Pendolari

 

Frettolosi corpi avvolti nelle sciarpe,

ombre scure tra le prime luci

chi in gruppetti di tre o quattro, chi solo.

Inforcano la strada e incedono veloci

per imboccare ognuno il futuro

tra i neri residui della notte.

Non hanno nome, né età, né sesso.

Hanno solo l’essenza di un soffio

che si propaga dalle ansie

e malinconia emana dal cupo andare

a testa bassa, a sguardo spento.

 

Pendolari del tempo e della vita.

 

14 gennaio 2015

 

*

Di mille fiori ancora

 

C’è un filo di luce

 

oltre il buio delle idee

 

 un raggio di sole che filtra

 

 dal cielo cupo dei tormenti

 

 un roseo squarcio

 

 dal fitto intrico delle ansie.

 

 E’ impercettibile a volte

 

 quasi invisibile,

 

 è sentore, è percezione

 

 che sale piano dal fondo

 

 dei più celati concetti,

 

 con tenacia avanza

 

 e di rivelazione si veste,

 

 tramutandosi in calma

 

 e serena accettazione.

 

 Di sorriso si colora

 

 per il giorno che nasce

 

 per la vita che profuma

 

 di mille fiori ancora.

 

 

 

10 gennaio 2015

 

 

 

*

Il suono della giustizia

Nel bosco dell’infamia

il tempo non scorre,

incantato soccombe

a sortilegio di vita.

Confuso il groviglio

di torti e ragioni,

malefico l’appiglio

a sorti ingannevoli.

La verità lieve origlia,

con candore rimuove

la rude bugia,

scuote il silenzio

il suono della giustizia.

Una pallida nebbia

nel chiarore dell’alba

sale in lontananza,

diventa pura l’aria

di bianca impalpabile

trasparenza.

 

3 gennaio 2015

 

*

Tu mi accompagnerai

 

Ho sceso tutte le scale

fino a perdermi nel buio

dei quartieri dell’anima

fino a confondermi

tra dedali di pensieri.

Le ho poi risalite

costellandole di spartiti

d’amore,

inebriando di concerti

il cuore e la mente.

E ora in cima

tu mi accompagnerai

a riconoscere insieme

le melodie dei giorni,

tra le nuvole incerte

di albe nascenti,

dal fango della vita

all’infinito delle stelle.

 

1/1/2015

 

*

Senza te, con te...

 

Sorridimi nel buio

allarga le braccia

e accoglimi,

troverò conforto

nel ricordo tuo,

troverò pace

nell'ombra tua leggera.

Scorgerò ancora

i tuoi sorrisi e i baci

nel vento che si solleva,

nella pioggia che mi bagna

nel gelo che m’avvolge.

Scolpirò il tuo nome

col nero plumbeo

delle nuvole

e lo asciugherò al sole

dei tramonti,

sarai qui,

nelle rughe della fronte,

aggrovigliata ai pensieri

di altri giorni e mesi

di altri anni

senza te,

con te...

 

*

Il fato

 

Scalfisce la vita il fato,

a incertezze aggrovigliato

a speranze avviluppato,

di rivoli di sangue si nutre,

il coraggio prostra

e arroganza mostra..

a ridosso c’è un chiarore,

un vago sentore

di vagheggiata quiete.

E’ questione di scelte,

se aprire una porta

o un’altra a caso,

se trovarsi in un certo

definito istante

o in un altro diverso.

Il fato è come il ragno

che scruta una farfalla

dal filo della ragnatela.

 

15 dicembre 2014

*

Oltre il mare

 

Involucri d’ipocrisia

galleggiano sul filo

dell’indifferenza,

sul liscio specchio

della bieca bugia.

Non hanno anima

né giusto cervello,

li vedo passare

e li lascio andare.

Io sono oltre il mare,

in qualunque altro

altrove

ma non qui.

 

22 dicembre 2014

*

Lasciala andare

 

Lasciala andare l’ombra

di un passato indistinto

scrutala un’ultima volta

avvolta da inquietudine

di nebbia appena svelata.

Lasciala sfumare distante

su un treno verso l’ignoto

senza soste per riflettere.

Cancella la sua memoria

e l’alone del suo mistero,

un’altra pagina ti attende,

forse un’altra storia.

 

13 dicembre 2014

*

Apriti cuore

Apriti cuore

Di sete fruscianti
e palpiti sommessi
prenderai le vesti,
di speranza e ardore
assumerai i colori,
lasciando alle spalle
desideri delusi 
da deludenti amori.
Apriti cuore di donna,
fa che ti sia culla il vento
e che la luna ti sfiori,
ti cingeranno le stelle
e con te danzeranno.
Sarai padrona delle ore
prima che il tempo avaro
te le sottragga,
sarai regina del tuo vivere
e di nulla avrai più timore. 

10 dicembre 2014

 

*

Di lacrime e spine

Di lacrime e spine

Di lacrime e spine
s’adombrerà la rima
di rose e gioia
s’orneranno i versi,
i tasti del poeta,
unico rumore
nel silenzio notte,
unico calore
nel gelo della stanza,
voleranno fogli
di intrepida pazienza
elargiranno parole
di indomita speranza,
piangeranno l’amore
offeso e perso
aduleranno il canto
della lodata vita.

*

Riflessi d’amore

Riflessi d’amore

Riflesse le luci del Natale
città trafficate di motori accesi,
strade addobbate di stelle
e sfolgoranti vetrine.
Riflessa è la pace che voglio, 
desiderio che si fa realtà,
bisogno che diventa sogno,
tenerezza che sostituisce 
arroganza e indifferenza.

Riflessa è la speranza,
che diventa certezza,
scambiare male con bene,
scoprire nei fili d’oro 
un segnale e di sostanza 
nutrire il sostegno.

Riflessa è la bontà,
in occhi e in mani tese 
nei cuori gonfi d’amore, 
pane per chi ha fame
acqua per chi ha sete,
a colmare le richieste, 
a saziare le pretese. 

Un dono globale 
che guerra non conosce,
né razzismo, né ripudio
ma solo caldo abbraccio
in festoso tripudio.

5 dicembre 2014

*

Nel silenzio e nel respiro

 

 

Umido il terreno

e tappeto sono le foglie

a colorare di silenzio

lo spirito assorto.

Meditazione mi coglie:

mentre il fiato trattengo

per un infinito istante,

di soli scenari radiosi

mi espando,

ciò che turba e disturba

il mio animo scosso

espiro.

Nel silenzio e nel respiro

coni d’ombra fuggono,

nei cieli e nei mari vago

in tangibili sogni.

Innalzo castelli in aria,

volo come posso

dominatrice del mondo

prima che la mente

si distragga

ed i corvi prendano

dei gabbiani il posto.

 

2 dicembre 2014

*

Favola metropolitana

 

Pellegrina errante

per strade piovose

traffico del rientro

pioggia e incidente

cambi di direzione,

interrogo il mio io

in cerca del ritorno.

Animale in gabbia,

esploro e osservo

sconosciuto quartiere

al crocevia del nulla

in aggrovigliato senso

di contraria marcia...

Costeggio mostro

di edilizia popolare

nell’ombra appare

minaccioso, oscuro.

Sequenza seriale

di semafori rossi

di stress grondanti,

costretta di nuovo

a stoppare la voglia

di scappare.

Ma dopo l’inferno

della città urlante,

giunge la magia,

muoiono i palazzi

e il bosco inizia,

la strada s’infanga

tra curve e dossi.

Pare un incantesimo,

io che parlo da sola

a curve senza sguardo,

confusa mi domando

dove sono,

infine le prime luci

di centri abitati,

strizzo dal fango

i pensieri,

i grigiori nascondo

e ricoloro la strada

con pastelli di sereno.

 

26 novembre 2014

 

*

Amore?

Amore ostinato

perverso malato

amore ossessivo

crudele asfissiante

amore manesco

violento schernente

amore scellerato

criminale assassino

 

amore?

 

24 novembre 2014

*

E poi più nulla

 

Hai lottato con coraggio

 contro l’uomo malvagio,

 hai respinto con forza

 ondate di violenza,

 ma il tempo è infame

 per chi insegue la salvezza.

 L’ombra di una lama

 lo sguardo ferisce

 e poi più nulla,

 la speranza perisce

 nell’ultima lacrima.

 

 Si spegne la luce

 sul palco della vita.

 

 23 novembre 2014

 

*

Ricordi

E’ un'altalena di pensieri

il passato e il presente,

erranti di miele e fiele

a stordire la mente

a confondere i sentieri.

 

E' un senso appagante

di vissuti istanti,

di errori e inciampi,

di conquiste e rimpianti.

 

Il vento spettina i ricordi

ma non vanno perduti,

li riconosci,

sono quelli di pianto

e di risate imbevuti.

 

 15 novembre 2014

 

 

 

 

*

Di vita nasce e di morte muore

Di vita nasce e di morte muore

 

Si dissolvono colpe e ragioni

nell’espressione contrita,

percorsi cupi di sconfitte,

soffre il cuore d’amare fitte

per tortuosa e buia salita.

 

Dove si è perso quel breve sogno,

disperso tra nebbie e rabbie,

dissolto in un calice di vino,

svanito nel fumo di una sigaretta,

nel gelo di un secco no,

dove?

 

Dov’è che lo hanno scambiato

con un mostro d’astuzia e inganno,

con il fuoco che arroventa la mano,

con l’odio del suo gioco dannato?

 

Anche l’ultima lacrima si scioglie

sul vestito e il lacero cuore,

scivola sulle gambe raccolte

di disarmata moglie,

dal petto un fiore rosso si sparge,

di vita nasce e di morte muore.

 

12 novembre 2014

 

*

Tra passato e presente

Tra passato e presente

Sorpresa lo sguardo volgi
e alla rosa il volto porgi,
profumo di scoloriti giorni
tenue e intenso giunge,
distinte visioni del trascorso,
vociare felice e confuso
di infantili e spensierate ore.


E' un attimo, solo un attimo...
e dagli sfumati contorni
al presente improvviso torni,
resta di sole uno squarcio
tra nubi dense di memorie.

 

8 novembre 2014


*

Vivere diversamente

Vivere diversa..mente 

C’è un confine sottile
tra il rosa del contorno
e il grigio delle nuvole,
c’è una distanza lieve
tra l’essere normale
e l’essere diverso...

La distanza è lì,
nelle maglie del destino
senza sapere ognuno
di quale intreccio sia
la propria vita,
di quale trama e ordito
sia il proprio domani.

17 ottobre 2011

*

Un fiore di carta

Un fiore di carta

Minaccioso sguardo delle nuvole
bufera infuria nella foga delle ore,
dove andrò coi morsi del dolore,
a tamponare il rimpianto del passato,
a raccontare la mia vita
senza che sia sprecata fatica?
L’amaro mi ha cambiato,
strana forse con mille difetti,
guardo la vita e la lascio scorrere
perché correre io non posso.
Ieri era diverso,
oggi sono io diversa ad appagarmi
del poco, a contentarmi dei versi..
Scuote il vento i sogni riversi
e di rinuncia il cuore mi colma.
Non programmo la vita,
poiché la vita i piani li scompiglia
come il vento fa con gli alberi,
in un turbinio di rami e foglie.
Pace nel tormento,
mi acquieto nel respiro e medito,
un fiore di carta sboccia tra le dita.

4 novembre 2014

*

Curve figure chine


Curve figure chine
di dolore,
sommesse recidono
lacrime e fiori
e d’amore
colmano i vasi
in rituale silente.
Lo sguardo levano
ogni tanto al cielo
a ricercare un segnale
poi lo chinano di nuovo,
interesse fingendo
per lapidi e marmi.
E quando si specchiano
in altri stessi sguardi
è riconoscersi quasi,
uniti da uguale sorte,
contrassegno indelebile
di implacabile morte.
Un coro si espande
di mute preghiere,
di immaginari dialoghi,
un silenzio assordante
di curve figure chine
che vanno via infine,
a piangere altrove.

30 ottobre 2014

*

Li ho visti

Li ho visti

Li ho visti: 
quel tanto, quel poco, 
quell’istante,
loro a piedi
mano nella mano,
io dietro in auto, 
procedevano lenti,
con sguardo sognante,
un po’ in là con gli anni,
un po’ in su coi chili,
innamorati di sicuro..
“che faccio…suono?
Possibile che il motore
Non lo sentano?”
Non volevo disturbare,
procedevo lentamente
nella stretta strada
finchè la mano di lui
finalmente ha tirato
l’altra mano di lei
che la via intralciava.
Me ne sono andata
quasi a malincuore,
continuando a guardarli
dallo specchietto,
lei con una borsetta dorata
e lui con la cravatta,
due mani che toccavano
il cielo con le dita, 
in un tardo pomeriggio
di ottobre..
È originale incontrare 
l’Amore nelle sembianze
di due persone comuni
in una imprecisata ora,
di un giorno qualunque,
in una strada anonima
di un paese qualsiasi.

28 ottobre 2014

*

Questa rosa

Questa rosa

Sa di te e me questa rosa,
d'amore vissuto e paziente
di piccole e grandi cose,
che allo sventolio degli anni
l'umido delle noie asciugano,
l'odore del dolore scolorano. 
Sa di certezze e conquiste,
tanto che a morsi e brandelli
è ancora salda nel suo stelo,
non appassita, non inclinata.
Profuma l'aria questa rosa
di amore complice e segreto
che di impercettibili malizie
s'alimenta di nuovo e ancora,
di coraggio e follia, si nutre.
E sopravvive al deserto intorno,
tra le crepe del destino svetta
e mai di pallore muore, 
ma del colore dell'amore
ancora si imbeve.

20 ottobre 2014

*

Il cuore solo decide

Il cuore solo decide

Siamo isole di solitudine,
atolli d’inquietudine 
nell’infinito mare della vita
Fatiscenti galleggiano
di evanescenti amici i relitti,
ciarpame che si agita
tra gorghi d’incoerenza.
Intorno a noi s’affonda
con indifferenza e stupore
il fardello del distacco,
una catena di piombo
che il cuore recide.
Siamo isole di solitudine,
il cuore solo sa,
il cuore solo decide..

17 ottobre 2014

*

Nel viale dei ricordi

Nel viale dei ricordi

È nel viale dei ricordi 
che il vento più tenace

soffia,
quello che mai finisce
e ti spettina i pensieri,
del quale hai bisogno
se di dolore ti sfinisci 
e ti conduce come sogno
dove il tempo s'è incrinato,
dove si è interrotto
dell’energia il flusso.
Ma non è tormento, 
non è paura,
il vento provvido 
la pena ti lenisce 
e per il mal di ricordi
è potente cura.


14 ottobre 2014

*

Navigherò con te

Ubriacami di abbracci 
nel quieto avanzare della notte,
sciogli tutti i lacci
che alla realtà mi legano,
lascia che mi abbandoni
alle onde di impetuose rotte.
Navigherò con te,
fino all'ultimo approdo,
ormeggerò l'appagato senso
e sarà ancora amore,
in qualsiasi modo
in qualunque altro mare. 

 

12 ottobre 2014

*

Se vuoi rallentare il tempo

Se vuoi rallentare il tempo

Il tempo è quella frazione di pensiero
di cui ti accorgi solo se è carente,
di cui brami l’esistenza se ti affanni,
senza pensare che già quello che scorre
è tempo vissuto, è tempo scaduto.
Il ritmo incessante degli eventi, 
delle idee, delle incombenze
compie il suo corso inesorabile,
ignorando tentativi inutili
per rallentarli.
Ma se osservi con stupore e incanto
la prima foglia d’autunno che svolazza
nel minuto prima che si posi in terra,
ti sembra di arrestare il tempo,
perché sei tu che lo fermi con la mente.
Se vuoi rallentare il tempo,
devi fermarti anche solo un istante,
farlo penetrare nel respiro
e percepirlo a te vicino 
e non ti sarà distante.

1/10/2014

*

Nelle pagine di vita

Nelle pagine di vita

Nelle pagine di vita
tra tormenti e piaceri,
tra aiuole di fiori e rovi
una congiunzione trovi
che ti convinca
ad accettare la sorte. 

A ogni capoverso,
scopri sostegni ideali
-speranza, desideri
e sogni dalle ampie ali-
Cogli l’emozione al volo
di un amore che ti sbriglia,
un battito di passione
tra la pausa di una virgola
e l’inizio di un'altra riga.

A ogni capitolo,
riveli di te un riflesso
di tramonto sul tuo viso,
una recente ruga 
che non ti riconosce,
ma ad ogni pagina
si aggiunge una piega
che spessore ti accresce.

E al termine del libro
non ti sembrerà 
di aver tanto letto,
sarà lieve l’ultimo foglio,
si vestirà d’oro e velo, 
confondendosi nel cielo
tra le brillanti stelle..

29 settembre 2014

*

L’anima riversa

L’anima riversa

In un angolo l’anima riversa,
domande e risposte sospese
nell’ansia di un pretesto
per credere in un amore,
malato come l’aria che respiri.
Ti aggrappi a un ricordo dolce
per motivare ancora la tua resa,
fiacca di speranze marcite
nel buio retro del tuo cuore.
Disfatta di trucco e di rimpianti
a un bivio di dubbi ti sfinisci:
riprenderti la vita o gettarla via,
tra percosse e ingiurie
di chi ormai Amore non è,
ma Nemico.
Proietti nella mente debole
le successive mosse:
sciogliere gli invisibili lacci
che allo squilibrio ti legano,
lontano muovere i passi
e indietro più non voltarsi.
Ma ancora sei immobile..

 


25 settembre 2014

*

Tra ragione e passione

Con tenere mani 
mi avvolgo di te,
sospingo via le paure
e il seno mi abbraccio,
una percezione di piacere
la mente percorre.
Dei miei desideri
collane di perle,
da mostrare e velare
e poi con impeto
spezzare dal collo,
per esaudirli ognuno
in un gioco segreto
tra te e me.
Un equilibrio perfetto
tra ragione e passione,
un’esplosiva fusione
di sensi e amore,
distrazione sensuale 
lungo malizioso crinale.

18 settembre 2014

*

La calma è il mio scudo

È un gioco perverso 
tra l’esterno e me stesso,
un conflitto che dura
tra materia e natura,
un costante stupore
tra dare e ricevere,
un fastidio sottile
per gesti inspiegabili.
E le spalle scrollare,
oltre la riva c’è il mare
che t’accoglie benefico,
che t’abbraccia munifico
e dell’insano disagio
carico si fa, adagio,
cullando le domande, 
conforto mostrando.
E pace venga allora, 
dentro di me dimori,
dei dubbi ne sorrido,
la calma è il mio scudo.

*

Parole

Dipendono dall’uomo le parole,
immacolate aspettano
che una miscela d’impressioni
le catapulti in uno scritto,
i sostantivi per definire
i protagonisti delle storie, 
gli aggettivi per attribuire
un preciso stato d’animo
e poi i punti e le virgole,
per quelle pause dal respiro,
per l’attenzione sul pensiero,
in embrione c’è già tutto
bisogna solo che il tocco
della penna ma più dell’animo
ne sbricioli 
dal pane del sapere,
molliche di sapore e saggezza,
di tenerezza e amore,
o di angoscia e dolore.
Sono lì le parole,
tenere di fresca rugiada,
da cogliere come fiori 
dal ciglio della strada.

14 settembre 2014

*

Ali di lieve battito

Ali di lieve battito
stordiscono il cielo,
s’increspano le nuvole
di tormentato velo.
Lo sguardo insegue
lo stormo dei pensieri,
calma s’infonde
nel sonno della notte.
Nell’abbraccio del mondo
il cuore abbandono,
si sciolgono le pene
nell’intreccio delle rotte.
Dalle insidie del tempo
intravedo un rifugio,
di dolcezza mi protegge
in ovattato contorno, 
con tenerezza mi avvolge
fino al prossimo giorno.

7 settembre 2014

*

Lo riconoscerai l’amore?

E ripensi al male sofferto
che nella vita hai subito,
alle percosse di tuo padre,
alle carezze di un parente,
ad ogni forma di violenza
palese e subdola.
I tuoi balbettii e i tuoi silenzi
in risposta alle domande,
in attesa di capire..
ma cosa c’è da capire
se non che vittima sei stata?
Un buco nero nell’infanzia:
ricoprire di terra sporca
il vuoto di speranza,
provare a fare finta di nulla,
chiudendo il peccato a chiave.
Donna sei ora,
non sai fidarti ancora
dell’uomo che ti lusinga,
aspetti il disgelo del tuo corpo
al segnale di un sussulto,
quello giusto per amare,
ma tu, dimmi, 
lo riconoscerai 
l’amore?

2 settembre 2014

*

Vita semplice

Frammenti di vita semplice,
chiacchiere alla buona
con persone che non conosco,
assenza di malizia
ed è ciò che preferisco,
un sorriso e mi rilasso
senza niente sapere,
senza niente meditare.
Un calice di vino complice
che ali mette alla poesia,
di sapori in sapori
fugge la malinconia,
mi godo l’attimo,
prima che lo rapisca il tempo,
prima che sfugga il piacere 
di questo sano vivere.

31 agosto 2014

*

Da una panchina

Da una panchina 
pigramente osservo
la gente che passa
in un tardo pomeriggio
di città,
mentre il sole si abbassa
tra le sagome dei palazzi.
Una persona dopo l’altra,
o che s’intersecano insieme:
una ragazza in tenuta sportiva
per la passeggiata col cane,
un’anziana signora
con la busta della farmacia,
due giovani uomini
forse in coppia
che tornano a casa,
un signore con un altro cane,
una vecchina con una parente 
giovane sotto braccio,
perché parente?
Perché si somigliano…
Una bella signora,
forse in carriera,
elegante a passo deciso,
una ragazza in stile etnico
con cellulare e auricolare,
due amiche di mezza età
che chiacchierano fitto,
una coppia di nonni felici
col nipotino,
e infine cade lo sguardo
su un vecchio traballante,
aggrappato al braccio
di un uomo tarchiato
di colore olivastro,
un badante credo
che con l’altra mano 
tiene la spesa.
Camminano a fianco, 
lenti, lentissimi, 
senza dire una parola.. 
e li vedo andare via
così,
teneramente.

27 agosto 2014

*

Legate a un filo rosso

Storie quasi uguali 
d’incontrollata tragedia,
si somigliano le donne
con gli occhi cerchiati,
coi lividi sull’anima
e le ferite nel cuore.
Vittime di un groviglio
che non lascia scampo,
che non ammette tregua.
Hanno chiesto aiuto
su consapevoli silenzi,
poi hanno taciuto
per sempre,
legate a un filo rosso
steso fino al cielo.

22 agosto 2014

*

Sognatrice del mondo

 

Quanta strada percorsa, 
quante rincorse, 
quante ferite..
oltre e l’altrove indugio
a rintracciare il senso
di ogni singolo pertugio,
di ogni attimo diverso
e il senso è proprio lì..

Nell’inseguire costante,
nel mai paghi sentirsi,
nell’osservare distante
un’altra strada ancora
e non curarsi delle ferite,
di sofferenza rossi fiori
che maturità accrescono.

Bearsi dei felici istanti
rintracciandoli tra la nebbia,
cercarne sempre di recenti
fino a sfumare la rabbia,
a compensare i rimpianti,
le fantasie compiacendo.
Vivrò per questi momenti..
io, sognatrice del mondo.

19 agosto 2014

*

Ciclica corrente

Anche nel buio pesto
s’intravedono le stelle,
dalle vie più anguste
in ampi spazi approdi,
dall’angolo più cieco
un filo di luce s’incunea.
Nell’infinita immensità
anche il tuo piccolo cuore
del mondo intero è parte,
energia che si propaga
su un’immaginaria linea
di ciclica corrente.

25 luglio 2014

*

Cuore di Sardegna

Si apre la finestra 
su una nuova era, 
cieli turchini come il mare
limpide trasparenze
d’acqua e di coscienze.
Riflette pacato il silenzio
nel turbine dell’onda,
riaffiorano le speranze
dall’ anima profonda.
All’energia della natura
attingo e mi sostengo,
migliore di ogni cura,
di qualsiasi sostegno.
Chiudo gli occhi e sogno,
li apro e mi sorprendo
di questa meraviglia.

26 luglio 2014

*

Fino al termine del viaggio

Vorrei nascere di nuovo
con ali dorate,
scuotere il capo al vento
su spiagge ambrate.
Vorrei disperdermi 
nel fuoco di un tramonto,
scegliendo altre rotte
fino al termine del viaggio.
E sarei felice,
godendo della vita 
il pieno assaggio.

16 luglio 2014

*

Riverso lo sguardo

Rifletteva sulle gote

il pallido chiarore

delle ansie temute

sciogliendo il tormento,
delle ore serene

bramando lo splendore,
riverso lo sguardo

commosso al cielo,
una preghiera

a cercare tra le stelle
simbiosi d’intenti

e dolci promesse.

 

25 luglio 2014

*

Di sospiro in sospiro

Di sospiro in sospiro
fugge la malinconia,
avanza lieve respiro
da sogni appena nati,
sospende il cieco buio
delle stelle il bagliore.
Vista di ameni scenari
nella mente si mostra
nel sonno e nel sogno,
in una infinita giostra.
S’immergono nei mari,
si sollevano nei cieli,
occhi chiusi a planare
in volo d’ala radente, 
animo beato ad amare
in dolcezza suadente.

13 luglio 2014

*

Viaggia alata speranza

Viaggia la violenza 
su aerei senza onore,
sorvola il cielo di Gaza
tingendolo
di lacrime rosse.
Scuote l’aria scalza
un nuovo boato,
giovani innocenti vite,
in alto sobbalzano 
e poi sprofondano 
in polverose fosse.
Viaggia l’indifferenza
su rotaie senza anima,
percorre la via per Gaza
con la benda sugli occhi,
non osserva le macerie,
non ode i rimbombi,
non ascolta dei bimbi
i pianti e dei vecchi
gli animi divelti.
Viaggia alata speranza
su piume d’argento,
sventola il sogno 
che si fermi la mattanza,
residui di umanità
ne invocano il bisogno.

13 luglio 2014

*

Filiale viaggio

Sei tu che mi accompagni,
tu che mi offri le mani
senza profferire richiamo.
Ascolto il nulla che è tutto
e mi affido al tuo spirito,
guida negli eterei sogni.
So che temere non devo
se rintraccio il tenace filo 
che da sempre a te mi lega, 
da primordiale mio bisogno.
Aspetto il prossimo passo
che mi sosterrà alla vita,
per trarre da te coraggio
e procedere sicura,
durante questo eterno 
filiale viaggio.

10 luglio 2014

*

Notturno

Scade il giorno
di consumate ore,
eco di estive baldorie
e poi silenzio.
Un cuore nell’ombra
cerca sostanza
d’impalpabile e muta
assenza,
una piuma danza
di voci sommerse,
di deposte lacrime.
Schiude le ali
un nuovo sogno,
volteggia tra le rime
del riposo notturno.
Di luce ha bisogno
solo di luce,
il quieto e inquieto
di me.

7 luglio 2014

*

Le gioie invisibili

Sfugge di mano la vita,
nel groviglio degli anni,
tra le pieghe delle dita.
Scorre di sorgiva fonte,
gorgoglia tra aspri sassi,
segue flusso di corrente.
E come acqua scivola,
lungo scogliere ardite,
fragorosa precipita 
da cascate a scroscio.
Provi a frenare la vita,
i momenti da favola
gli attimi più felici,
ma ne sei conscio,
non è possibile.
Frutto di matura età
considerazione mia:
è da vivere così
nel giorno presente,
godendo del godibile
e qualche traccia resta.
“Piccole lucenti stelle”
-le gioie invisibili-
e questo mi basta.

 

3 luglio 2014

*

Ricordi di sale

Sa di mare quest’odore

nelle radici dell’infanzia,

intenso nelle narici penetra.

Sa di conchiglie e di alghe

intrappolate tra le reti,

nei ricordi di sale,

nelle pieghe della pelle.

Restituisce sempre il mare

quel che pensi andato perso,

la gioia e la malinconia

di spruzzi teneri di vita.

 

1/07/2014

 

*

E’ così che mi sento

È così che mi sento,
uno sguardo nel vuoto
il cuore nel vento,
frapposte le domande
tra certo e incerto
a risplendere e rabbuiare
l’ignoto mio domani.
Al sole e alle nuvole
le mie suppliche affido,
in sussurro fievole
i miei sogni dichiaro,
quelli non ancora persi
tra le ansie delle attese.
Li coltivo come fiori,
nel giardino del futuro,
tra aiuole di pazienza,
e siepi di costanza,
ad attendere i frutti 
ogni giorno perduro.

23 giugno 2014

*

Il pensiero riflessivo

Né positivo né negativo
fluisce ininterrotto,
consapevole, edotto
delle vicende alterne,
delle casualità incaute,
saggio scivola nelle vene,
caldo e freddo di correnti.
Porta sorrisi e lacrime
di meravigliosi istanti,
suggerisce nel buio
preghiere alle mamme,
vive solo nel cuore,
spazia libero da regole,
da indottrinamenti ideologici,
dalle sociali barriere,
magnificando la notte
momento magico dei poeti.
Unicamente ascoltando
il suono del pensiero sano,
senza miracoli né artifici,
la musica del primitivo
frammento di idea,
del flusso permanente
del pensiero riflessivo
dell’animo pensante,
sognatore, meditativo.

20 giugno 2014

*

Fino al risveglio

L’inconscio scova fantasmi
tra gli intrecci del passato,
traccia percorsi
nella tela della memoria
consunta dalla loro assenza.
Sembrano vive 
le parole quasi enfatiche
a creare ridondante effetto,
amplificando il suono,
calcando voce e gesti.
E scova anche bambini
investiti da bianca luce,
come impalpabile talco
che al movimento
ne sfuma i contorni.
E' un coro di anime
che di udire non smetto,
di vedere non finisco
fino al risveglio,
un sorriso.. il mio,
e nulla più.

19 giugno 2014

*

Il cuore non finge

Corrente veloce 
tra le increspature 
del mare,
a filo delle idee
il respiro delle maree
il suo fiato sospinge.
A nascondere 
col suo velo d’acqua
dubbi e incertezze,
a celare il malessere,
a sollevare con le brezze
l’animo sommerso.
Ma il cuore non finge,
sincero tradisce
il suo tormento
e delle sue pene 
quieto si stordisce.

14 giugno 2014

*

In silenzio

Mi disorienta il silenzio
pensieri in troppo spazio,
pareti aspre da scalare
senza funi per salvarsi.
Mi spaventa il silenzio,
lupi famelici in agguato
a depredare la ragione,
lasciando il corpo in balia
e nell’inquietudine in volo.
Mi affascina il silenzio,
sogni di gabbiani sul mare,
scontro di nuvole in cielo
e i pensieri fuggono via,
dalla bellezza scalzati.
Mi acquieta il silenzio,
solo il pulsare del cuore
e niente altro da ascoltare,
distaccarsi e infine astrarsi
per sentirsi dell’infinito parte.

12 giugno 2014

*

Vortice in-verso

Nuvole lievi 
nel cielo candido
le mie parole in verso,
delicate cantano
d’incantevole universo,
vanno veloci e poi
alla mente s’appuntano,
cercando e ricercando.
E poi proseguono
narrazione di emozioni,
incanto e disincanto 
di rari istanti,
di sale e sole, 
d’amore e mare,
dolci e amare si nutrono.
Squarciano il cuore
e lo rinsaldano
in giostra di elementi.
Saziano l’anima
e poi l’affamano
in vortice inverso,
in attesa di un altro
imperdibile verso.

4 giugno 2014

*

La sfida

È una sfida alla vita,

il presente che sorge,

una farfalla sulle dita

e il destino che morde

in un angolo nascosto.

Un sorriso nell’ombra

e il viaggio s’inoltra,

è una sfida continua,

una parabola d’intenti

che s’inerpica assidua.

A rintracciare sentimenti

nei vicoli sudici

tra miserie intessute

a stupori strabilianti.

È la sfida della vita

che ogni giorno ti dice:

dai che ce la fai,

se non è.. sarà,

lo sai.

 

3 giugno 2014

 

*

La strada della vita

La strada è la stessa

piccola senza uscita,

l’hanno percorsa

passi in corsa

con scarpette rosse,

leggeri di sogni

e di spensierati giochi.

L’hanno percorsa

veloci passi

con scarpe da tennis,

di libri e ideali accesi.

L’hanno percorsa

passi efficienti

con scarpe coi tacchi,

di spese carichi

e zaini di figli.

L’hanno percorsa

passi sofferenti

con scarpe comode,

di assenza di luce

nel fisico graffiato.

Passi sempre diversi,

lenti ora come gli anni

che frenare vorrei

sulla strada futura

che a casa riconduce.

 

 31 maggio 2014

 

*

In silenzio

Mi disorienta il silenzio
pensieri in troppo spazio,
pareti aspre da scalare
senza funi per salvarsi.
Mi spaventa il silenzio,
lupi famelici in agguato
a depredare la ragione,
lasciando il corpo in balia
e nell’inquietudine in volo.
Mi affascina il silenzio,
sogni di gabbiani sul mare,
scontro di nuvole in cielo
e i pensieri fuggono via,
dalla bellezza scalzati.
Mi acquieta il silenzio,
solo il pulsare del cuore
e niente altro da ascoltare,
distaccarsi e infine astrarsi
per sentirsi dell’infinito parte.

12 giugno 2014

*

Tensione

E' un turbine sommerso
in un fiotto di nausea,
l'avverti sommessa
nel corpo inquieta,
sale come marea 
che mai arretra.
Annaspi tra i marosi
e di affogare sembra,
contratto è il corpo
e rigide le membra.
Roccia friabile sei,
rinunci ai lembi erosi, 
perfino all'interno
di pulsazioni vibri.
Ti lasci lambire 
il controllo della mente,
ti lasci andare
alla furia dei tormenti.
Respiri lentamente,
rallenti i battiti.
Aria, hai bisogno d'aria,
solo di aria..


28 maggio 2014

*

A Liliana

Alla mia cara amica Liliana Toscano, che è stata poetessa anche in questo sito..

Tono pacato ma determinato
di chi mai si arrende,
di chi ha sempre coraggio,
ricordo vivo e ancora recente,
della tua voce dall'accento del sole,
della terra da cui provengo
anch'io per origini antiche,
terra di mare, terra d'amore.
Mi appari così tuttora presente,
l'eco delle tue idee che si diffonde
nella mia mente persistente ,
comuni pensieri che animavano
i nostri messaggi, i nostri discorsi:
il valore della poesia
che brillava come raggio di luce,
l'amore per il prossimo
che rifulgeva come stella del cielo.
Anime assetate di passione,
della stessa passione,
ci siamo abbeverate alla stessa fonte,
per questo ora così mi manchi..
Ma ti rintraccerò lì dove il verso
non finisce, ma inizia..
lì dove il fuoco non muore,
ma si alimenta..
li dove il sole non tramonta,
ma sorge.
Nel cielo ti troverò
a cantare ancora di albe
che mai si tramutano in giorno,
a cantare ancora di mare
che mai sfiora l'orizzonte.
Troverò il tuo amore
che non cessa con la vita,
ma ha radici profonde
nelle persone che hai amato
e anche in me,
che per breve ma intenso
tempo ti ho conosciuto.

29 maggio 2014

*

In fondo alla via

Immobile sostava
in fondo alla via
su una sedia logorata
dal tempo e dai tarli,
lo sguardo smarrito
laggiù, oltre il visibile.

Oltre i tetti di tegole rosse,
oltre le cime dei cipressi,
oltre il fumo dei comignoli.

E si riconosceva 
nelle vallate della gioventù,
nei passi con le scarpe della festa,
nei baci fugaci da innamorata,
nelle trine del corredo da sposa,
nei vagiti dei figli appena nati.

Stava lì nei pensieri assorta,
in ogni ruga il solco dei ricordi.
E poi un giorno,
non l’ho vista più.

 

10 maggio 2014

*

Un bagaglio pieno di sogni

Il calore di un tiepido sole
io che fingo di dormire,
mi rilasso e sono altrove
non dov’è la mia vita,
ma proiettata nella visione
di un luogo tranquillo.
Dove i passanti ti salutano,
dove scopri i sapori 
genuini della terra,
dove non sei un numero,
ma una persona vera.
Mi vedo serena con gente
serena,
il sorriso sulle labbra,
reinventare sociali rapporti.
Un fiore da dipingere 
e infiniti spazi immaginari
da descrivere,
mi voglio lì
lontano da qui
dove amici non ho,
un bagaglio pieno di sogni
e fili d’erba per annodare
i miei libri.
Apro gli occhi e sono qui,
ancora,
ma più serena ora
che con la fantasia 
ho così a lungo viaggiato.


18 maggio 2014

*

Sussurro oltre la vita

Guardami figlia,
ho perduto la voce
per parlarti,
ho perduto l’udito 
per ascoltarti.

Ma io ti osservo
e ti scopro infelice,
non hai ancora pace
raggiunto.
Il mio cuore
di materia inconsistente
ma di energia vivo
per te si affligge.

Guardami figlia,
il male sconfiggi,
il destino rovescia 
e se puoi sorridi,
annulla l’angoscia.

Lo sguardo mio sorreggi
ché ancora possa
per un istante vederti
e serena scoprirti.

Guardami figlia,
che anche io 
della tua gioia,
ho bisogno.

12 maggio 2014

*

Cambiare è saggezza

Delusione è camminare

 su impalpabile nuvola,

 sentire l’ovattato vuoto,

 in piedi a stento restare.

 Delusione è anche forza,

 chiudere il cuore al vento

 dell’illusione,

 aprire le braccia al Soffio

 della considerazione,

 all’interesse vero

 della fratellanza,

 Sempre in divenire,

 mutando alle differenze

 degli altrui contegni,

 in equilibrio costante

 tra dolcezza e amarezza,

 chiudendo gli occhi ai sogni,

 alla realtà costretta

 inchinarsi a malincuore.

 Ma non è sconfitta,

 non è abbandono,

 cambiare è saggezza.

 

6 maggio 2014

 

*

In attesa

Attesa,

si dipinge d'incerto

tra ipotesi e sospetti,

tra apparenza e sostanza

malessere avverto.

D'insonnia mi nutro,

mi corrodo il sereno,

risposte attendo

a incombenti domande.

Del tormento preda,

fragile equilibrio

tra debolezza e forza,

tra reazione e resa.

Un dilemma contorto

di soluzione in attesa.

 

1 maggio 2014

 

*

Serali riflessioni

Serali riflessioni

di silenzio cariche,

elaborazioni psichiche

a riposo di emozioni.

Valutazioni di ammanchi,

solo rosse linee

sotto il cuore affranto.

 

29 aprile 2014

*

Luce di riflessi

 

Sensazioni impercettibili,

 presenza silenziosa in me,

 da una foto che mi guarda,

 occhi che m’appartengono

 e che sono i miei occhi.

 Dialogo muto tra noi:

 ti racconto com’è dura,

 e quanto sono debole

 senza il tuo supporto,

 specchio nella tua indole

 i miei inquieti pensieri,

 le lucide alchimie

che a reagire mi spingono.

 È un gioco di sorrisi

 in una luce di riflessi,

 la tua immagine accarezzo.

 Da una pelle di carta

 che credo di sfiorare,

 si sparge il tuo amore,

 senza cornice dilaga

 la tua essenza

 a me intorno.

 

27 aprile 2014

 

*

Frammenti

 

Li ho visti distratti, indaffarati

 lungo i marciapiedi brulicanti,

 frammenti di dialogo a perdere,

 decine e decine di gambe e stivali

 con mollezza passeggiare, eludere

 dello scorrere del tempo la noia.

 Li ho visti andar via, salutare,

 arrivare, ritornare.. lasciando

 un segno, un gesto, un passo,

 un'ombra sul viso, uno sguardo.

 Li ho visti ridere, dialogare

 per smarrirli di nuovo, ancora.

 Umanità lambita per un attimo

 tra le pagine della casualità,

 in un’ora di un giorno ordinario,

 in uno spazio impercettibile

 di una indefinita tangibilità.

 

25 aprile 2014

 

*

La povertà dell’animo

La povertà d’animo
è un mare senza onde
è un cielo senza nuvole
è il gelo che atrofizza
è il fuoco che non scalda
è marea che non risale
è fiume che non fluisce.
Come uragano divora
tempesta demolisce
arido deserto sopprime
ogni parola piacevole
ogni gesto conciliante.
E non si può risanare,
chi ne è affetto non sa
nel suo modo arrogante
continua a trascinare
e annientare ogni cosa
e al suo passaggio
anche un filo d’erba
all’inedia si arrende.

21 aprile 2014

*

Da anime silenziose

Da anime silenziose

Non è tristezza 
la solitudine dei pensieri
che sottile si insinua
e percorre la mente.
Non è disamore
la malinconia dei sogni
che tenue s’incurva
nei tratti dolci del viso.
Non è abbandono
il coraggio delle scelte
che rende preziosa
l’unicità dei contrasti.
E’ profondità d’animo
a far parte dell’intimo,
è sensibilità intensa
a sciogliersi alla vista,
è incondizionato amore
a propagarsi nell’aria,
è dolcezza di parole
pensate e pronunciate
da anime silenziose,
riflessive, riguardose,
da anime in ascolto
di ascolto bisognose.

17 aprile 2014

*

La solita storia


È la solita storia
ascolti a memoria
discorsi stantii
da inutili invii
di imput invadenti
di spam infestanti.
È la solita storia
ascolti la gloria
di ipocriti esempi
arroganti scempi
d’ignoranza bieca
di invidia cieca.
È la solita storia
amara miseria
di vuoti cervelli
di falsi modelli.
È la solita storia
ti prende la furia
di restar silenziosa
e ti annusi una rosa.

14 aprile 2014

*

E’ ..la vita

È …la vita

E' incertezza la vita
ogni battito ogni respiro 
è fluire di sogni
è incedere di eventi
è susseguirsi di passioni
di arcobaleno e tempesta.
E' caducità la vita,
niente del vissuto resta
eppure l'uomo accumula
piramidi di inutilità
sopravvalutando ciò
che non conta nulla.
E' rapido soffio la vita
un breve spazio 
dall'alba al tramonto
di anni tristi e felici
e poi alla notte
leggera si posa
sul manto del mare
e finalmente riposa.

11 aprile 2014

*

Nelle bolle di memoria

Nelle bolle di memoria

Il dolore mi spossa
e squassa la parola
abbatte la mia forza
e sfianca le mie mosse.
Il dolore mi nega
il vivere sereno,
dimenticato ormai
nelle bolle di memoria.
Mi sorregge il passo
l'incerta speranza,
inclinato è il terreno
della mia pazienza.

10 aprile 2014

*

Le gioie a metà

Le gioie a metà

Si smorzano quelle gioie a metà,
come candele si consumano 
lasciando dei bagliori le realtà,
dai contorni sfumati e consunti.


Hanno il sapore delle casualità,
il cui destino sottrae atteso istante,
consumando a morsi la felicità.


E del senso di pienezza intanto
resta solo un sapore di irrealtà,
un amaro sorso di rimpianto
di quelle gioie..

le gioie a metà.

9 aprile 2014

*

E mi basta il cielo

Con lo sguardo mi perdo
dove non si distingue
confine tra mare e cielo,
dove cerco le risposte
alle mie domande
e smarrisco il senso
di questo vivere.

Lì in quella linea indistinta
rintraccio i sogni
e le speranze,
per un attimo solo,
poi si increspa l'onda
e con ali di gabbiano
fuggo lontano.

E mi basta il cielo
per sfuggire al presente,
per fuggire distante,
in un interminabile spazio
di un irrinunciabile
istante.

5 aprile 2014

 

*

Attimi d’intesa

Attimi d'intesa
scanditi dai respiri,
intrecci di mani,
incroci di sguardi.

Fuggono i sospiri,
le noie, i tormenti,
si destano le anime
sospese,
oltre la nebbia
delle ore trascorse.

Strisciano le ombre
lungo le pareti,
in un unico battito
di baci e spirito,
in un unico abbraccio
di carne e amore.

3 aprile 2014

 

*

Buonanotte poesia

Buonanotte poesia,
di voci e colori,
di sorrisi e lacrime,
mi inonderai
e anche in sogno
ti tenderò la mano.

Sosterrai il mio cuore
rinforzerai il mio spirito
e grazie a te
dopo la notte,
riprenderò la via,
con tenacia e audacia,
con sorpresa e stupore
per un altro nuovo,
imperdibile giorno.

1 aprile 2014

 

*

Ad arricchire il cuore

Scorrono ore quiete,
ad arricchire il cuore,
baule prezioso da aprire
quando i bagliori
del chiarore
sono ancora distanti.
Scorrono ore serene,
vicino a chi si ama
godendo del piacere
di rilassanti istanti
e delle gioie vere
il maturo sapore.
Scorrono ore intense
a compensare il vuoto
di quelle vane, perse
dietro a ciò
che non compiace.

30 marzo 2014

*

Rock e malinconia

Il mio prediletto cantante
risuona ad alto volume
sagge e delicate parole
tra le mura della stanza.
Io, in assenza di pensiero,
di belle parole sono priva,
i ricordi rodono dentro
e consumano il cervello
come tarli il loro legno.
Il rock ora si fa duro,
nella testa solo vuoto
e martellante batteria
a soffocare la malinconia.
Sono uscita sono rientrata,
sono partita sono tornata,
ma in fondo qui,
sono davvero rimasta
a contare gli affetti persi,
ad accumulare i rottami
delle amicizie dismesse.
E la chitarra elettrica
affonda nello stomaco,
colpisce in basso
le ultime resistenze.
Alla canzone più dolce
mi commuovo,
di fronte alla catasta
d’ immondizia,
quella reale nel giardino
e quella fittizia
in questo angolo
d’inquieta pace.

19 marzo 2014

*

Per sempre



Da nastri e sospiri
avvolti i nostri cuori
danzeranno ancora,
nel cielo stellato
della notte eterna,
avvinti a un valzer
dalle note infinite.
E non sarà aurora
non sarà tramonto,
nè freddo inverno
o soave primavera,
ma lungo istante
d'intenso amore.
Per sempre
le nostre vite,
unite.

16 marzo 2014
© Tania Scavolini

 

*

Ogni volta che guardi il cielo

Guardarsi dentro
mentre si contempla il cielo,
assimilare le nuvole
al proprio stato d’animo,
la scura minacciosa
è la rabbia che reprimi,
quella coi contorni arancio
la speranza che hai riposto,
quella simile a una pecorella
i tuoi sogni di bambino.
E ancora altre forme
come i tuoi pensieri
che mutano di continuo
in vorticoso movimento.
Ma quella chiazza rosa
dietro i contorni degli alberi
lo sai bene, 
è l’amore che porti con te,
tanto immenso e infinito
che a stento distingui
la linea dell’orizzonte..
E infine lo sfondo del cielo:
il grande vuoto, 
in cui annegano le anime
che non ci sono più
a cui sempre ti rivolgi
con un groppo alla gola.
Ecco perché 
ogni volta che guardi il cielo
d’emozione e di dolore
piangi.


scritta pensando a mia madre, ma oggi la dedico alla mia amica poetessa Liliana Toscano...ciao Liliana! 

*

Tra le pieghe del tramonto

Solo ora comprendo
di quelle rughe lo sguardo
appeso su anziani volti, 
di lacrime languido.
E vorrei trattenere
gli attimi di gioia
nelle vele del mio vento,
ma anche il mare invecchia
tra le pieghe del tramonto.
Dalle dita come sabbia
perfino i ricordi sfuggono
e scovarli quasi è rabbia.
Dov’è quel giovane viso,
il candore dipinto 
sul futuro e sul mondo?
Dove si sono arenate
le attese, le ambizioni,
le mete, le speranze?
La verità amara avanza,
rode l’ansia nella mente,
di distorte visioni colma.
Osservo l’orizzonte:
un’ala s’è spezzata
a quel gabbiano laggiù.

31 luglio 2013

*

La notte

E' sollievo di lame affilate
oscurità di pace,
sospensione di tormentate ore.
E' leggerezza che sfiora la mente,
tregua dal presente,
sibilo di tranquillo respiro.
E' frescura dal sudore 
che la fronte imperla,
ombra agli ultimi pensieri,
luce ai nascenti sogni..
la notte,
lasciala scendere
nell'inconscio profondo,
chè l'avvolgente manto
la ragion confonda.

2 marzo 2014

*

Lezione di un barbone

Accanto a me un fruscio

passi leggeri e un po’goffi

superano i miei,

il retro di una figura anziana

cappotto liso, capelli incolti,

scarpe sconfitte dalla vita..

E lo vedo compiere lesto,

chinandosi di lato, un gesto.

Poi si dilegua in fretta

intravedendo.. chissà

il mio assoluto stupore.

Dal marciapiede scompare

indietreggiando un po’

urtandomi quasi,

lasciando in quel gesto

la sua nobile generosità..

A una povera donna

seduta per terra

regala una moneta,

forse l’unica sua moneta

a chi ritiene stia peggio di lui.

Oggi,

lezione di un barbone

nella scuola della strada

a casuali e attoniti passanti.

Tema della lezione:

“La solidarietà”

 

22 febbraio 2014

 

*

Riflessa è la tua storia

 

Ti vedi allo specchio

riflessa è la tua storia

quella ruga sulla fronte

traccia di tensione

di sospesi pensieri,

i segni a lato della bocca

le rinunce e i sacrifici

e sotto gli occhi il peso

di tanti malanni,

ma nelle pupille

resta sempre la luce

delle corse di bimba,

della leggerezza

dei giovanili anni,

della speranza

nei progetti a venire,

della serenità

profusa dai tramonti,

dell’amore donato

e di quello ricevuto.

È la tua storia

di amarezza e dolcezza,

dalle pieghe del viso

sorge e si spegne

di continuo il sorriso.

 

14 febbraio 2014

 

*

Imprinting

"dedicata a tutti gli anziani prendendo spunto dallo sguardo di mia madre che continuo a portare nel mio cuore costantemente"

 

Non sono gli anni a pesare

 sul viso degli anziani

 sono gli strati di dolore

 i passaggi di rinunce

 i presagi di malessere

 è l'abbandono delle forze

 a privare il cuore

 di speranza

 una resa non solo fisica

 ma che annienta

anche la mente

 e il lasciare questo mondo

 è quasi liberazione

 solo negli occhi languido

 permane l'amore

 il rammarico dolce

 per chi si perde

 malinconico sguardo

 denso di parole

 che rimane per sempre

 impresso in chi resta

 come alla nascita

 così alla morte

 un ciclo che mai si chiude.

 

 "senza punteggiatura, laddove ci vorrebbero virgole e punti, ...pause di riflessione"

8 febbraio 2014

 

*

Ricordi di neve - dedicata a mia madre

 

Ricordi di neve compatta

di pietra dura nella mente

mentre la città soffriva

una condizione non sua,

di parole pronunciate a metà

per la paura di farci male.

Ricordi di gelida realtà

che spegneva la fiamma

di speranza,

che tranciava i fili

della resistenza.

La neve ancora scendeva

sulle nostre lacrime,

il bianco che contrastava

col nero sceso nell’animo.

Colori che sfumavano

a cercare nel passato

sorrisi e voci,

parole dolci e carezze.

Ti ho promesso

che non ti avrei lasciato

e come vedi sono qui,

a ricordarti e a viverti

nel mio lacero cuore.

 

2 febbraio 2014

 

*

Un sogno che vorrei realtà

Stendersi tra le pieghe di un sorriso

avvolti da manto d’abbraccio

con la Mente che riposa

ma non si ferma,

che finalmente gioisce

di attimi intensi di pace,

lontana da complicate congetture.

Sciogliere il corpo

nel ventre della Terra

e accorgersi di essere vivi,

ancora

nonostante tutto

 

vivi.

 

29 gennaio 2014

 

*

La diversità del poeta

 

Ha percezioni diverse

il poeta,

flussi di emozioni,

colori di malinconia,

forti sensazioni

di vita che scorre.

E quella irrefrenabile

voglia di scrivere,

fissare un’ispirazione

dovunque sia,

a qualunque ora

del giorno e della notte.

Meglio se in silenzio

quando il suono

del contorno si attenua

o quando si raggiunge

una perfetta astrazione

dai rumori del mondo.

È magia

quel brivido che corre

lungo la tastiera,

struggenti le note

a comporre come pianista

una melodia.

È sorriso che nasce

all’intimo piacere

per quel contatto d’amore

tra i versi e lo scrittore,

un rapporto intenso

di vigorosi amplessi,

soave appagamento,

fluida pienezza

tra l’anima e la mente.

 

26 gennaio 2014

 

*

Il mio pensiero

È in volo il mio pensiero

lungo i giorni in divenire

alzando gli occhi al cielo

tuffando lo sguardo in mare

scorrendo la vista dai sogni

che rapidi sfrecciano via.

È in mente il mio disegno

di albe ancora dormienti

che al sole si trasformano.

Matita è il mio cuore

a sfumare i contorni tristi

ad accendere gli sfondi

a rosseggiare la passione.

Punto luce è l’emozione

ad esaltare un sentimento

a risaltare un turbamento.

Schiocca la frusta il vento

a sollevare dai tormenti

l’animo mio chetato

nella culla di marea.

 

6 gennaio 2014

 

*

Amando la vita

Continuerai a camminare

perlustrando l’universo,

calcando le tue orme

verso il saggio mare,

andando e ritornando

in perpetuo moto,

conchiglia che rotola

trascinata dall’onda,

conchiglia che s’insabbia

tra umidi granelli.

Amando la vita con rabbia

se la tua serenità

minacceranno,

amando la vita con gioia

quando la pace interiore

riconquisterai.

E neanche la tempesta

potrà mai inghiottirti,

sarai sempre in spiaggia,

conchiglia che rotola

o che s’insabbia.

 

3 gennaio 2014

 

*

Ti saluto anno nuovo

Ti saluto nuovo anno,

senza aspettarmi niente,

vivendoti giorno per giorno

nei colori delle tue stagioni,

prendendo il buono

da ogni momento,

scartando il cattivo

da ogni tormento.

Ti saluto anno nuovo,

senza grandi illusioni,

sciogliendoti mese per mese

nei sapori delle tue promesse,

godendo della saggezza

che questa età mi dona,

ammirando del mondo

la sua bellezza,

annotando della vita

le sue emozioni.

 

30 dicembre 2013

 

*

Il vecchio e il nuovo

 

Uno va l’altro viene,

stretta di mano a metà strada

tra il vecchio e il nuovo,

il primo leggermente curvo

piegato dai giorni e mesi,

l’altro di muoversi fremente,

saluti e confidenze a scambiarsi.

Il vecchio a dare consigli

di non farsi illusioni dei sorrisi,

dei benvenuto con lo spumante

perché il percorso lungo sarà

e le persone lo dimenticheranno

se non per inveirgli contro

quando le cose storte andranno.

Il vecchio malinconico poi dice:

“prova amico mio, prova tu ora,

ci vuole pazienza, nuovo anno!

Ti tireranno i tappi per la felicità,

ti spareranno i botti per la gioia,

ma preparati anche al peggio..

forse ti malediranno

o ti imprecheranno

e poi un calcio alla fine

ti daranno.

Tu fa sempre il tuo dovere,

regala promesse e speranze,

solleva con l’attesa il divenire,

infondi animoso coraggio,

porgi conforto a ognuno

nel futuro imminente viaggio.”

 

28 dicembre 2013

*

Non si archiviano i dolori

Se ne stanno in un angolo

coperti da lieve polvere,

basta soffiarci poco sopra

per riportarli in superficie,

relitti amari e malinconici

nel mare dell’inquietudine.

Un oggetto, un gesto,

un cibo preferito, una parola,

galleggiano insieme nel mare

della sofferenza.

Ma non potrei farne a meno,

non potrei restarne senza,

quei dolori sono la persistenza

di un grande amore,

sono la testimonianza

di una grande assenza.

 

22 dicembre 2013

 

*

Ma è un clichè?

 

Dicono sia banale,

frutto di stereotipi e clichè

parlare dei soliti gabbiani,

ma come posso non farlo

se catturano la mia attenzione,

quando li vedo alzarsi da terra

ad ali spiegate a un passo da me,

quando odo i loro versi simili a urla

sfogare disperato strazio

rabbiosi contro il cielo.

E’ emozione che ogni volta si ripete

e mi lascia ammirata e muta

a contemplarli,

a invidiarli.

 

18 dicembre 2013

*

Era il sapore dei mandarini

Era il sapore dei mandarini

che neanche ricordo più,

era il profumo della buccia

mentre si giocava a tombola.

Erano i numeri scanditi

con spiegazioni colorite

e i nostri gridolini

alla conquista della cinquina,

erano le tavolate di parenti

riuniti tutti per il Natale.

Erano i pacchi sotto l’albero,

il papà che chiamava per nome

uno a uno noi bambini

a ricevere gli ambiti regali

in dolce processione.

Erano canzoni e poesie

recitate da noi cugini,

sotto luci intermittenti

e colorati festoni.

Erano le feste di anni felici,

mi sembra quasi di sentirmi

vociare allegra e squillante,

mi pare quasi di vedermi

saltellare con le scarpe di vernice

e il vestitino di velluto blu.

 

15 dicembre 2013

 

*

Filastrocca del Natale

Datemi l’idea che

stia arrivando Natale

che le luci siano vere luci

a riscaldare il cuore,

che i dolci siano in grado

di zuccherare gli animi,

che i luccichii degli addobbi

si riflettano negli occhi

per infondere speranza,

serenità e amore.

Datemi parole buone

che non siano solo promesse

e durino lo spazio di un giorno.

Datemi il genuino sapore,

nostrano delle feste,

che ci riporti un po’ indietro,

nei rapporti e nei valori.

E datemi un augurio sincero

non dettato dall’obbligo,

ma spontaneo, vero

e forse capirò allora

che sarà Natale davvero.

 

4/12/2013

 

*

L’attesa del Natale

Le luci creano atmosfera

nel cielo stellato della sera,

inizia il brulicare nei negozi

e davanti le vetrine accese.

Sguardi incerti e incuriositi

osservano e attendono.

Va un po’ di traverso

l’attesa delle feste

per tanti che non possono

con distensione spendere.

Arriva un altro Natale

e le speranze nel futuro

da scartare sotto l’albero

ad una ad una.

Ognuno riempirà i pacchi

coi bisogni da appagare

e scioglierà i fiocchi

con trepidazione tenera

come quando bambino era.

Stupore e delusione

arrossiranno il viso,

si spegnerà e si accenderà

l’entusiasmo

a intermittenza tra le mani.

 

1/12/2013

 

*

Madre

 

La tua vita e ciò che sei stata

sembrano essere cancellati,

i tuoi oggetti che tanto amavi

hanno ora un posto nuovo,

in case diverse dalla tua.

Ma è questa la vita?

vivere giorno dopo giorno,

amare, sacrificarsi, gioire,

e poi sparire in un solo istante?

Sì, è così,

lo dicevi anche tu,

solo a una cosa non c’è rimedio

ed è la morte.

Ti ha portato via senza pietà,

non commuovendosi

alle mie lacrime,

alla tua debole resistenza.

Le tue parole echeggiano

e sono vive ancora in me,

uniche a colorare la dolenza

della tua assenza.

Ti raffiguro nella mente,

le tue sembianze

intatte davanti a me.

Sorrido ai tuoi occhi,

al tuo languido sorriso,

ma se mi vedessi peneresti,

sono così debole

di fronte a questo dolore..

albero nudo senza radici.

Triste presagio

quando avvertivo in te

quell’ inquietudine,

negli occhi che da tempo

esprimevano distacco,

separazione.

Non riuscivo a sostenere

quello sguardo.

Avevo già compreso,

anche io.

 

1 settembre 2013

 

 

*

Io con me stessa

Mi piace il silenzio

da scartare in un angolo,

scoprire il sapore

di pensieri in disordine.

Assaporarne il gusto

sciogliendolo in bocca

e aspettare la quiete

che scende lenta

nella gola.

 

-Io con me stessa-

e sto bene.

 

27 agosto 2013

*

La vita facile

Qualcuno la riconosce

morbida e sinuosa

avanzare lungo la via.

Sorride ai più fortunati

e grandi inchini elargisce

a giocolieri e acrobati,

a nani e saltimbanchi

di corte e di palazzo.

Si prodiga per i ricchi,

per chi di rendita vive,

solletica il palato

di prelibatezze e incanto,

a chi di questo ne fa vanto.

E quando incontra un falso

un furbo, un disonesto,

stessa falsità rispecchia

di artificiale sua bellezza.

Premia un povero a volte

con un’inattesa vincita

per non farsi criticare

e sistemarsi la coscienza.

Ammalia e irretisce

ancheggiando provocante

ma è meglio ignorarla,

lasciare che seduca il vile

e poi dimenticarla,

lei, la “vita facile”.

 

22 agosto 2013

 

*

Il volo

Vorrei sempre andare,

tornare e ripartire

cittadina del mondo

di lidi e strade infinite.

 

Sentirmi nel profondo

guardiana del mio tempo,

padrona dei miei cieli.

 

Ma uccello in gabbia

ritorno all’usuale

e ogni tanto sogno

che il volo si ripeta.

 

19 agosto 2013

*

Le tasche piene

Ho sfiorato sguardi

nel mio girovagare,

in giorni dal ritmo lento

dove minuti e ore

hanno più valore.

Ho ascoltato e parlato

con persone

dal sapore antico,

con sagge menti

dall'umore sano.

E son tornata ricca,

le tasche piene

di briciole di pane

e il cuore gonfio

di lacrime di stelle.

 

18 agosto 2013

*

Oltre gli scogli

Lacrime di mare

velano gli occhi,

spruzzi di sale sgorgano

dalle mie braccia,

ascolto solo un ronzio

che mi accompagna.

Mentre nuoto,

riprogrammo la rotta,

bisogna che raggiunga

quegli scogli,

che poi mi spinga

ancora più avanti

per avere una meta

che mi faccia

sentire sempre viva.

 

3 agosto 2013

*

Umanità che sciama

5 agosto 2013

 

Catturo frammenti di parole,

                    spezzoni di dialoghi,

 sguardi tra la folla

                  che spesso scivolano

 o si appuntano per caso.

 Umanità che sciama

 da una fila alla cassa,

 dalle code in autostrada,

 dall'uscita dal lavoro,

 dalle feste di paese.

 Osservo luoghi e colori

                 annuso olezzi o profumi,

 in strade e spiagge,

                 in vicoli e piazze,

Umanità dai mille volti

di sudore rigati,

di calore e fatica consumati

sorridenti o piangenti,

disperati o sereni.

Mi perdo anch'io

                 in questo fiume umano,

solitario fuscello che risale

                la corrente.

*

On the road

On the road - 30 luglio 2013

 

Scorrono lungo la strada

sfondi sempre nuovi,

in frammenti di tempo

gli occhi scattano foto.

            Si riempie l’obiettivo della mente:

            verde intenso dei prati

            sconfinati mari di girasoli

            calpestio lento dei cavalli.

Sipario tra giorno e notte,

l’alternanza dei cieli,

scuri o limpidi

minacciosi o sereni.

            Ti scalda un sorriso,

             una parola in diversa lingua,

             il calore di una stretta di mano.

 E il mio sguardo bramoso

 morde la strada

 a catturare impressioni,

 a catturare la vita che scorre.

 

30 luglio 2013 "On the road"

*

Dell’acqua e del vento

Folate di calore

Invadono il mio passo

Grovigli di fiori

Abbracciano il mio dolore

È sofferenza immensa

Sedere qui

Mentre mormoro

Quanto mi manchi

Dell’acqua di mare

Poco lontano

Giunge l’odore

E penso sia giusto

Questo posto

Per te che al mare sei nata

Dell’acqua e del vento

Si chiama

Questo strano giardino

con le luci sempre accese

Vado via

I soliti occhiali neri

Per coprire l’animo

 

Vado via

E mi si spezza il cuore

 

17 luglio 2013 - a mia madre e alla sua attuale dimora

*

Sciolgo i nodi

In questo sfarfallìo di pagliuzze dorate

che acceca lo sguardo all’orizzonte

avverto del Mare il richiamo suadente

che mi invita a divenirne liquida parte.

 

Sciolgo i nodi che mi legano a Terra

E finalmente libero gli arti imbrigliati

e la mente affollata da stanche idee,

intorno a me ora acqua, solo Acqua

per sentirmi di nuovo appena nata.

 

25 giugno 2012

*

In punta di parola

In punta di parola

piano sorvolo

pagine spiegate

al vento di emozioni.

E annuso odori

d’intime percezioni,

penetrano colori

d’intense sensazioni.

Attingo dal cielo

oscurità e luce,

dalla forza del mare

passione e dolore.

Scivolano i versi

con la corrente,

portandomi via

veloce,

verso la pace.

 

1/06/2013

*

Del tempo sorseggi

Chiudere gli occhi

e aprire i sensi,

ascoltare il rumore

del silenzio

che placa i pensieri,

avvertire il tepore

di un tiepido sole

che attenua i timori,

restare immobili

a percepire dell’aria

i volteggi,

dei fiori gli odori.

Del tempo sorseggi

a uno a uno gli attimi

-di collana pregiate perle-

che trattieni e stringi

per più a lungo viverli.

 

12 giugno 2013

*

Nascondino

Uno- due- tre

Ma quanti siete?

Quattro- cinque

Chissà dove sarete tutti?

Sei –sette- otto

Ma vi rivedrò ancora?

Nove- dieci

È ora di venire a cercarvi.

Ho sentito ridere prima,

uno dovrebbe essere vicino,

ma ti ho perso di vista

amico di nascondino,

lungo le conte degli anni,

lungo le strade polverose

e le corse a perdifiato.

Ti ho perso di vista

e non so

se ancora ti nascondi alla vita,

se hai vinto oppure perso.

Tana per te,

amico d’infanzia lontana,

la vita ci ha disperso

le estati al mare e al sole,

i giri in bicicletta.

Mi giro e sono grande,

nessuno ho trovato..

tana libera tutti.

 

16 giugno 2013

*

L’Anima

Medita silente

nelle sere d’estate

quando refoli di maestrale

scompigliano i pensieri.

Osserva e riflette lo sguardo

nello specchio del mare,

un brivido all’orizzonte

lì dove l’acqua è più blu

a scorgere oltre..

un’emozione che cresce

con l’intensità dei colori,

con il calore del sole

e lo splendore delle stelle.

L’anima che sobbalza

ai ricordi del cuore,

l’anima che lacrime trasuda

a ogni nuovo dolore.

 

30 giugno 2013

*

Sete

 

Mi giunge lieve

della pioggia

il battito,

passione sulla Terra

di sentimenti arsa,

gocce di pianto

su aridità diffusa.

Verità che sgorga

nei canali a rivoli

a colmare bugie,

ostilità, ipocrisie.

Purifica l’acqua

le miserie dell’uomo,

benedice e santifica

chi pecca ogni giorno

di maldicenza e infamia,

di spergiuro e invidia.

Ascolto la pioggia

che rigenera la vita,

che acquieta saggia

di giustizia

la mia sete.

 

22 aprile 2013

 

*

La vita

E’ andare e venire di maree

la Vita,

in spiaggia che lenta

si consuma.

Piccole e lucenti stelle

a nutrir d’amore il battito,

di passione il fuoco,

d’energia le capriole,

di vigore l’impeto.

Gusci vuoti di conchiglie,

testimonianza

di presenze inutili,

barche trascurate alla deriva,

i giovanili sogni.

Perle di sabbia d’oro,

i rari preziosi attimi,

a cinger d’emozione

risate e lacrime,

silenzi e voci.

E il rumore del mare

il pensier confonde,

tra gioire e soffrire

è risacca che accresce,

è risacca che priva.

L’abbraccio dell’onda

avvolge infine il corpo,

lo immerge e sommerge

a render pace al vortice

del proprio mondo.

La marea si ritira,

resta un’orma profonda

del non vano passaggio,

l’orma della propria vita,

..non vano messaggio.

 

16 dicembre 2012

*

Il viaggio dell’Io

Smarrirsi e ritrovarsi

lungo i complessi percorsi dell’anima,

addormentarsi e risvegliarsi

tra le stropicciate pieghe della vita,

conoscersi e non riconoscersi

su per le salite della cima

o giù per i pendii scoscesi a valle.

In questo viaggio senza sosta

dai veli delle notti incerte

alle luci dei rassicuranti giorni,

fino a distaccarsi da uggiosi dubbi

navigando morbidi tra i flutti,

delle proprie certezze

forti.

 

21 agosto 2012

*

In armoniosa danza

Chiazze rosse colorano

delle strade i cigli,

onde di prato oscillano

ai moti del vento.

Musica lieve

di papaveri e spighe

nel maggio odoroso

allegra avanza.

Calabroni e farfalle

ballerini bizzarri

di corolle in corolle

in armoniosa danza.

Sguardi distratti

dalle auto in coda

si soffermano.

Grati i sorrisi

di chi si meraviglia

della natura ancora

e l’animo nutre.

 

11 maggio 2013

*

Linea di confine

C’è un confine sottile a separare

il buio dalle stelle,

il mare calmo dalla tempesta,

il fondo dall’orlo del bicchiere

nelle mie mani aperte

o che si stringono a pugno,

nei miei sorrisi che si spengono

o si schiudono come rose,

nei miei occhi che si velano

o si illuminano alla speranza,

nella mia voce sicura

o che si incrina per la tensione.

C’è un confine sottile

a separare il cadere

dal rimanere in superficie,

solo in me la forza

solo in me la debolezza.

 

*

...di esserti respiro

 

Combatto gli incubi della notte,

le lance conficcate nello scudo,

elmo a protegger la mia mente

ombre scure sul mio corpo nudo.

 

Difendo quel che dell’idea resta

di questo amore che persiste,

cibo necessario per la mia vita

pioggia benedetta per la Terra.

 

Ma dura battaglia è resistere

a te annodata come l’edera

e se smarrisco calore al muro

del tuo cieco orgoglio fiero,

orfana della tua cara ombra,

mi avvinghio al tuo sospiro

e sogno...di esserti respiro.

 

*

E’ soffio

E' soffio

che scuote il silenzio,

vento che l'aria sferza

e colma spazio

di vuota presenza.

 

Respiro di te

e il cuore sazio.

 

 

a mia madre

12 febbraio 2013

 

 

*

Petali rossi sparsi

Silenzi dopo le urla,

sangue che lento scivola

su ultimo pensiero di terrore,

su ultimo sguardo di stupore.

 

Veloce s’è scagliato il fulmine

da cielo furioso

su terra fiera, decisa.

 

Fiore piegato a morte

distrutto da maschile orgoglio,

petali rossi sparsi alla rinfusa

come farfalle..

 

una mia voce contro il femminicidio

20 febbraio 2013

*

Di palpiti e carezze

È manto che t’avvolge

in culla che sospinge,

onda che si crea

onda che ti strugge,

di lacrime e sospiri

di palpiti e carezze.

E’ mare che lambisce,

passione che ti cresce,

è turbine d’amore

che lieta ti sfinisce

e nella risacca

quieta t’assopisce.

 

15 febbraio 2013

*

Cielo e Mare

Riposo reclama

da troppo tempo

l’esser mio,

di corpo sfiancato

di mente sfinito.

Cedere vorrebbe

alle lusinghe

di mare e cielo

che liete immagini

richiamano.

Ma dalla morsa

del dovere

sfuggire non può,

costretto nei lacci

dell’ineluttabile,

soffocato nell’apnea

dell’inevitabile.

Cielo e mare,

salvate almeno il cuore,

chè possa gioire ancora

di benefica

salvifica

speranza.

 

29 aprile 2013

*

Affaccio il cuore

Ascolto il lento

dondolio del vento

tra lo scalpiccio

delle foglie.

Affaccio il cuore

sul domani,

accelerato è il battito

lungo il binario

degli eventi attesi.

… … … … …

Alla stazione arriverà

il treno delle promesse

e porterà il suo carico

di quieta speranza.

Sarò lì ad accoglierlo,

e anche se ritardo farà

non baderò al tempo,

lo tratterrò nelle mani

prima che lo disperda

il vento dell’incerto.

 

16 ottobre 2012

*

Al rinnovarsi dell’Io

 

Del tempo ascolto

lo scorrere lento,

delle ore osservo

il curvo piegarsi

su notti e giorni.

Di questi anni

assaporo il senso,

da collaterali danni

maturità aggiungo,

come antico vaso

che valore assume

da crepe e polvere.

È un vaso colmo,

saturo di noie

ma saggezza raccoglie,

sopravvive al tempo

di rimpianti e doglie,

mostrando l’aspetto

delle migliori gioie.

Sapore elargisce

all’attuale presente,

meditazione accresce

al vagar dei pensieri

e appagamento nasce

al rinnovarsi dell’Io.

 

12 novembre 2012

 

 

*

Ancora

 

Strappo i fogli dei giorni

che vivo uno a uno,

di questi attimi colgo

le speranze inespresse,

le attese colme d’ansia.

E leggo nei pensieri

le paure represse,

i desideri celati.

Sarò io di nuovo

a riprender dei fili

la vita,

farne collana di fiori

da cingermi ai fianchi,

sarò pronta di nuovo

ad asciugar le lacrime

degli anni passati,

guardando avanti

ancora,

ancora,

ancora.

 

26 ottobre 2012

*

Ritorno

È calmo e azzurro il mare,

all’orizzonte una riga più chiara,

la scogliera a delineare una curva

come abbraccio alla riva.

Ci sono arrivata a piedi,

una passeggiata lenta,

perché da poco

ho ripreso il cammino,

sole a rischiararmi la vista.

E ricomincio da qui,

dal mare che mi ha adottata,

bambina che dalla città

veniva,

e poi compagno di sempre

a colorare tutti i miei anni.

È sempre stato qui il mare

senza muoversi,

ad aspettare il mio ritorno,

come un padre la figlia.

Il ritorno al sole, alla luce,

alla vita.


23 novembre 2012

 

*

Tasselli

Tasselli in spazi di mente

a comporre l’immediato

Futuro, in traccia recente

di obbligato binario,

mosaico in cui mancante

è ora il finale frammento.

 

Arriverò per ultima io,

a dare un senso al quadro

dove occhi e mani sapienti

me attendono.

Entrerò colorata di niente

d’ombre di dolore velata

e aspetterò la vita serena

dare goccia ad arse labbra.

 

26 settembre 2012

*

Squarci di cielo

Gli squarci di cielo

sono come la mia anima,

minacciosi o sereni

nei colori grigi plumbei

di un mattino piovoso

o caldi aranci

di una sera al tramonto.

 

Leggere volano le nubi

a creare teneri disegni

di bambini

o orridi scenari

di brutti incubi,

emozioni che fluttuano

nel cielo della vita.

 

7/11/2009

*

Un grumo di parole

È quando più mi abbatto

che una mano tende,

è quando più mi avvilisco

che in soccorso giunge.

 

È quando più mi deprimo

che il passo sorregge

nei vicoli sporchi del reale

nel vortice torbido del male

nei passi ciechi della speranza

 

..un grumo di parole

che verso di me avanza.

 

2 aprile 2013

*

Vuoto - nel silenzio dei momenti più cupi

E riavvolgo le parole,

fili contorti su di me,

osservo il groviglio

attorno al corpo

e assorta mi appiglio.

All’ultimo istante

ritratto nella mente,

all’ultimo sorriso

appeso al mio cuore,

all’ultima carezza

frusciante sul mio viso.

Nel vuoto intorno a me,

nel silenzio che m’avvolge,

muta senza parole resta

la mia anima nascosta.

 

28 marzo 2013

*

Rinascita

 

Si muore di chiodi e spine

in questo giardino di ulivi,

in questa notte senza luna

che non conosce fine.

In questo tormento di passi

del procedere a stento,

nel cadere senza più fiato

nella polvere a terra.

Ma poi sempre si rinasce

per continuare a respirare

albe di accennata speranza,

sere di insorgenti pensieri.

Lo spirito risorge

dai martiri dell’anima,

i giorni sorregge

di ritemprata forza.

 

*

Sola

SOLA

come isola in mezzo al mare

ascolto del rumore

le mie onde

tempesta in movimento

o risacca quieta.

SOLA

come aiuola di una via

ascolto del motore

del mondo

l'incessante

e incontrollato ronzio.

SOLA

come eremo fra le pagine

comprendo

del mio umore

questo bisogno estremo:

SOLA

 

*

La panchina

Grigio è il viale

della lontananza

a offuscare i passi

del sofferto viver

la tua assenza.

Mani protese

ad afferrar foglia

ad assorbir linfa

di ricordo tattile,

ma vuoto rimane

il tangibile,

digiuno resta

il percepibile.

Solo la panchina

solitaria desta

futura proiezione

che l’animo conforta

e nella mente sosta.

Ritrovarsi lì

in tempo senza ore

di non terrene vite

a donarci parole,

sorrisi e lacrime,

Noi, anime smarrite

appena ricongiunte.

 

 a mia madre

 

 

*

Il mare in me

Osservo il mare in me,

il suo liquido manto

in cui tuffare le mani,

per raccogliere aperte

piccole conchiglie

e luccicanti granelli.

Le mie semplici gioie

trattenute tra le dita,

preziosi ori e gioielli

con cui ho inanellato

la mia vita.

E potrei restare qui

per sempre,

a contarle una a una

e goderne ancora

anche solo vedendole.

 

*

L’animo a scuotere

Gesti quotidiani

giorni tutti uguali

scandiscono.

Solo il cielo varia

gli scenari,

lividi o ridenti colori,

fogli da strappare

da noiosi calendari.

Ma è dentro te

che estate e inverno

veloci si alternano,

correnti di umori

calde e fredde

l’animo a scuotere,

furtive gioie

tra le increspature

delle nuvole.

 

 

*

Testimone di un attimo

Li ho visti al volo passando

cogliendo un attimo solo

come una scena d’un film,

ma nessun riflettore

a illuminare la scena.

Fermi davanti a me

a recitare battute

che in sonora eco

mi giungevano lente:

“allora ciao,

beh, dammi un bacetto”

diceva lui, con fare sciolto

e piccolo abbraccio a lei,

bacio fugace sulla guancia

e via.. ognuno per la sua via.

Fin qui tutto normale,

peccato aver colto in lei

anche se a capo chino,

lo sguardo di chi soffre

in quel pomeriggio

di fine dicembre

di Natale imminente,

chiusa nel cappotto

a trattenere a stento

tepore e lacrime

per un malinconico

e “freddo” addio.

 

*

Buona giornata, mondo

La sveglia rompe il silenzio

cacciando della notte

le ultime lacerate ombre

e cruda ti appare la realtà:

la vita è fuori che ti attende.

 

A fatica muovi il corpo,

scende giù a sorsi lenti

l’idea della giornata,

visioni in anteprima

nel film della tua mente.

 

Sulla sedia coi vestiti

una Maschera ti aspetta,

Riparo dal gelo del mondo

Rifugio da avversi sguardi,

Scudo di intimi pensieri..

 

..troppo veri e profondi

per darli nudi in pasto

a chi impietoso e ingordo

a ridurti in pezzi è pronto.

Buona giornata, mondo.

 

 

*

Della vita la polpa densa

 

Indietro guardo

oltre le curve dei colli

lì dove dei giovani anni

ho lasciato l’impronta.

Tramontano col sole

i profili di giovani visi,

bocche assetate d’amore

occhi di traguardi avidi

ventri di speranza gravidi.

Nella valle adulta vago

ormai da tempo esteso,

ma non ancora paga

cerco nesso e senso

di questo vivere,

annuso le ansie e temo

dietro l’angolo la via

di salita fino alla cima.

Ma pure comprendo

che è tempo prezioso,

ogni attimo è valore

in questi squarci di cielo

dall’alterno colore,

ora è da gustare a fondo

della vita la polpa densa.

 

*

Sotto la coperta del mondo

 

Avvolta nella coperta del mondo

chiudo piano gli occhi, sofferta.

Echi di spari lontani

pianti di bimbi morenti

calci su vite violentate.

 

Sono carta assorbente

che si bagna di lacrime e sangue

e non ha pace, non ha sonno.

 

Notizie di delirio politico, sociale,

sempre più incalzanti

sempre più indigeste..

chiudo piano gli occhi, rabbiosa.

 

Sono un cane bastonato

che ringhia con voce roca,

che sogna di mordere

il padrone più di me bastardo.

 

Stacco la corrente e fuggo

dove l’azzurro è colore,

immergo nei versi il pianto,

il mio dolore,

lenisco la rabbia

e il mio livore.

 

E sono ancora viva

sotto la coperta del mondo.

 

*

Lungo la strada dei pensieri

Lungo la strada dei pensieri

che mi conducono a te,

dove il corpo tuo riposa

lontano dal tempo che scorre,

la mente va a ritroso

negli anni e poi avanti

agli ultimi tuoi giorni.

Lacrime e lamenti

del distacco i momenti,

mentre il cielo invece

è così azzurro oggi.

Stormo di bianchi uccelli

fluttuando ondeggia

sopra il mio capo,

seguirlo è distrazione

ma anche gioia..

Quel bianco che avanza

allegro e vivace

consola il mio sguardo,

portando un sorriso

e nel mio animo pace.

E’ danza che m’insegue

e m’accompagna

come scorta serena

alla mia costante pena.

 

*

D’ossa e d’anima

 

S’attutisce il rumore

ed è silenzio lieve,

nulla scorgo intorno

con questa neve 

che ricopre il mondo.

E freddo non si scioglie

nel corpo mio d’ossa

e d’anima scossa.

Vuoi provare tu amore,

a sciogliere questo gelo

che m’attanaglia il cuore?

Vuoi darmi tu il calore

col solo tuo sorriso

che infonda forza

nella mie incerte mosse?

E freddo più non sento,

scioglie il tuo sguardo

la paura,

la mia debole difesa

arresa si rafforza,

al tuo sorriso sorrido

e respingo le lacrime via.