I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Margherite d’inizio.
Margherite d’inizio. In bianco e nero. Hai mai provato a sfamare di vita un fiore? La poesia ritorna raminga, dolorosa, nauseante. Di prima mattina spazia a volere un inganno “poeta senza meta” - scrivevo - in una bolla d’acqua, nell’immagine costante, sdoppiata e interrotta di un fumetto aggraziato.
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Celeste
Si resta perfetti al risveglio acuto di un gabbiano. Lui celeste mi moriva in petto breve, come un sospiro mai compiuto quando anche il sonno cede a una veglia sciagurata e l'abbraccio mi trascorre ancora viva nel mattino.
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Capitolo Due. Nelle note.
non vale più la morte nel tesoro distinto di colori. baluardo indistinto delle tempie: inizio e vino rosseggiano le ore accordando a dio l'arpa di una materia universale.
(muto virtuosismo di sinfonia incompiuta, caddi dal tuo braccio di notte, beatrice detta, abitata e avvelenata, tua stanza perfetta di metallo e l'orecchio bello sentivo con le labbra. muto virtuosismo di gonne sollevate, intermittenze, erba d'oro e bianco di pelle. come è finita. al sud la vita, l'unica mia nell'ultima sillaba di un canto popolare è finita nel grano, nell'umido di un legno di pioggia, nel gocciolio di una fontana, quella sinfonia incompiuta dell'essere animali di riflessione o di riflesso come l'aureola ai morti. e avere il tempo di scrivere quando è difficile migrare).
non vale più la morte e cieco il mondo per gli amanti, gli amanti dell'assoluto amore: nella fretta pietrificata che sia in salvo la loro distruzione.
(Nelle note: Jacqueline du Pré, Adagio and Fugue in C, BWV 564)
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capitolo uno
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