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Raccolta di saggi di Vincenzo Corsaro
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

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- Società

Non col sangue degli innocenti

«Alcune centinaia di anni fa,» continuò Sieben, «un esercito proveniente dal nord circondò Gulgothir e sei vergini furono annegate per ingraziarsi gli dèi della guerra. Dopo il sacrificio gli dèi decisero di favorire gli assediati che riuscirono a sconfiggere l’esercito invasore.»
Sieben sorrise nel vedere gli occhi azzurri di Druss ridursi a due fessure. La grossa mano del guerriero cominciò a grattare la corta barba che gli cresceva sul mento squadrato e quando il gigante drenai faceva quel gesto voleva dire che si stava irritando. «Non credi nella necessità di ingraziarsi gli dèi?» gli chiese Sieben, in tono candido.
«Non con il sangue degli innocenti.»
«Ma essi hanno vinto, Druss. Non trovi che il sacrificio sia servito a qualcosa?»
Il gigante scosse la testa. «Essi hanno combattuto bene perché credevano che il sacrificio avesse ingraziato gli dèi. Io sono dell’idea che un buon discorso avrebbe ottenuto lo stesso risultato.»
«Supponiamo che gli dèi avessero richiesto il sacrificio e quindi aiutato gli assediati a capovolgere le sorti della battaglia?»
«Allora sarebbe stato meglio perdere.»
«Aha!» esclamò Sieben, trionfante, «ma se avessero perso, un numero ancora
più grande di innocenti sarebbe morto: donne stuprate e torturate, bambini uccisi nelle culle. Cosa mi rispondi?»
«Non sento il bisogno di risponderti. La maggior parte delle persone può distinguere la differenza tra il profumo e lo sterco di vacca; non è necessario fare altre discussioni.»
«Avanti vecchio cavallo, non ti stai sforzando. La risposta è molto semplice, i principi del bene e del male non si basano sulla matematica. Si basano sul desiderio che gli individui hanno di fare, o non fare, cosa sia giusto per la coscienza e per la legge.»
«Parole, parole, parole! Non significano nulla!» sbottò Druss. «I desideri degli individui sono la causa della maggior parte delle malvagità. Per quanto riguarda la coscienza e la legge, cosa succede se un uomo è un incosciente e la legge permette i sacrifici umani? Basta questo a renderli un atto giusto? Adesso cerca di smettere di attirarmi in un’altra delle tue insignificanti discussioni.»
«Noi poeti viviamo per simili discussioni insignificanti,» disse Sieben, cercando di contenere la propria rabbia. «Abbiamo la tendenza ad ampliare gli orizzonti della nostra intelligenza, ad allenare la mente. Ci aiuta a essere più consapevoli dei bisogni dei nostri compagni. Oggi sei di pessimo umore, Druss.
Credevo che fossi in delirio all’idea dello scontro a venire, al pensiero di un altro uomo da distruggere a pugni. Il campione, niente di meno. Le urla della folla, i complimenti dei tuoi compatrioti. Ah, il sangue e le escoriazioni, le parate interminabili e i banchetti in tuo onore!»
Druss imprecò e divenne cupo in volto. «Sai che disprezzo tutto ciò.»
Sieben scosse la testa. «È così solo per una parte di te, Druss. Essa odia il clamore del pubblico, tuttavia com’è che ogni azione che compi ti porta ad avere sempre più popolarità? Eri stato invitato a questi giochi come un ospite, una sorta di portafortuna, se ti fa piacere, e cosa hai combinato? Hai rotto la mascella del campione drenai e hai preso il suo posto.»
«Non era mia intenzione rompere le ossa di quell’uomo. Se avessi saputo che aveva un mento di porcellana lo avrei colpito allo stomaco.»
«Sono sicuro che ti piacerebbe crederlo, vecchio cavallo. Come sono sicuro che io non ti credo. Rispondi a questa domanda: come ti senti quando la folla urla il tuo nome?»
«Ne ho avuto abbastanza, poeta. Cosa vuoi da me?»
Sieben fece un lungo e profondo respiro per calmarsi. «Le parole sono l’unico mezzo che noi abbiamo per descrivere come ci sentiamo, per sapere cosa vogliamo da un altro. Senza di esse come potremmo insegnare ai giovani, o esprimere le nostre speranze affinché le generazione future le possano leggere? La tua visione del mondo, Druss, è molto semplicistica, per te tutto è fuoco o ghiaccio. E questo punto di vista, in sé stesso, non è sbagliato. Ma come tutti gli uomini dalla mente chiusa e dai piccoli sogni tu cerchi di prendere in giro ciò che non comprendi. Le civiltà sono state costruite sulle parole, Druss, e vengono distrutte dalle asce. La cosa non ti suggerisce nulla, Druss dell’Ascia?»
«Niente che io già non sappia. Adesso siamo di nuovo tranquilli?»
La rabbia di Sieben scomparve e il poeta sorrise. «Mi piaci molto, Druss, come sempre. Ma tu hai la capacità innata di irritarmi.»
Druss annuì con espressione solenne. «Non sono un pensatore,» esordì, «ma neanche uno stupido. Sono come tutti gli altri. Sarei potuto diventare un contadino, un falegname, oppure un operaio. Mai un professore o un chierico. Gli intellettuali, come quel Majon, mi rendono nervoso.» Scosse la testa. «Ho incontrato un mucchio di ambasciatori e sembrano tutti uguali: spigliati, sorrisi falsi e occhi brillanti che non si lasciano scappare nulla. In cosa credono? Hanno il senso dell’onore? Del patriottismo? O ridono di noi uomini comuni mentre riempiono le loro borse d’oro? Non so molte cose, poeta, ma so che uomini come Majon, e anche come te, possono far sembrare tutto ciò in cui credo privo di veridicità come la neve in estate, e nel frattempo farmi anche fare la figura dello stupido. Oh, so perfettamente che il bene e il male non possono essere trattati come semplici numeri. Come quelle donne della fontana. Un esercito invasore può d’re:

“Uccidete sei donne e noi risparmieremo la città”. Beh, c’è solo una risposta valida a questa richiesta. Ma non posso dirti perché so che è quella giusta.»
«Ma io sì,» disse Sieben, adesso più calmo. «Ed è qualcosa che ho in parte imparato da te. L’atto più malvagio che possiamo commettere è spingere qualcun altro a commetterne uno. L’esercito invasore di cui parli in verità sta dicendo tra le righe: “Se voi non commetterete una piccola malvagità noi ne commetteremo una molto più grande”.

La risposta eroica è ovviamente il rifiuto, ma i diplomatici e i politici sono uomini pragmatici, Druss. Essi vivono senza comprendere veramente cosa sia l’onore. Giusto?»
Druss sorrise e diede una pacca amichevole sulla spalla di Sieben. «Proprio così, poeta. Ma so anche che tu potresti affermare il contrario in un batter d’occhio.
Così mettiamo fine a tutto ciò.»
«D’accordo! Facciamo che sia finita così.»

 

Passo tratto da un romanzo di David Gemmell

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- Società

Viaggio (Dentro l’uomo) (1973)

Mentre sono immerso nei miei pensieri, un cono di luce m'innalza su per il cielo, e mentre salgo guardo sotto di me il pianeta che sembra una trottola devastata. Vedo galassie, pianeti, nuovi mondi e... un volto sfocato che mi segue, non riesco a capire chi sia, ma sì, forse è... Quel cono mi trasporta ad una velocità incredibile, ho perso la cognizione del tutto: non riesco più a guardare, a pensare, ad udire, ad immaginare, sento soltanto una voce, una voce profonda che mi entra dentro e fa vibrare le parti più intime del mio corpo. Nell'udire quella voce il mio corpo e la mia mente vengono invase da una calma mai sentita. E' la calma che infonde la voce del 'Maestro', della 'Grande Mente' che così parla
'L'uomo ha molti interessi...ma questi interessi in pratica cosa sono? Accrescere i propri interessi non vuol dire accrescere se stessi, ma essere schiavi di irraggiungibili miraggi! La fottuta società dei "consumi" v'imprigiona e più passano gli anni più v'accorgete di non avere il tempo d'essere voi stessi! Vorreste fermarvi a riflettere, ma non potete!... ne andrebbe di mezzo la vostra situazione 'reale'! Cosa fare? Forse trovando gli altri troverete voi stessi! Siate aperti... e scoprirete gli amici. La terra è piena di voci ed ogni voce può essere amica, anche se non saprete mai da dove provenga. La vostra forza deve essere nella vostra convinzione di esistere! La vita è meravigliosa!
Il tutto ha avuto bisogno di voi per essere il 'Tutto'! Siamo più che mai importanti. Innalziamo la nostra mente alle distanze ed agli spazi dell'Universo e cerchiamo d'immaginarlo. Non pensate d'essere solo granelli di sabbia in una immensa spiaggia, perchè siete vivi, siete luce, siete forza vitale, siete intelligenza! Tutto l'universo è permeato di questa intelligenza, di questa convinzione d'esistere. Ogni organismo racchiude la sua idea del "Tutto" e tutto l'Universo è in esso.
Cercate la vostra maturità! Trovatela! Quanto ti dico, fa parte di un nostro preciso dovere! Non alienatevi inutilmente, costringendo chi "vive più di voi" a riprendervi per mano e a guidarvi verso la meta. E tu, Vincenzo, non essere triste! Anche se sei materia vivente e pensante, hai forza e volontà, e so che per mezzo di quest'ultima vorresti dimenticare quel volto che t'ha seguito, e lo potresti fare.
Non farlo! Amala! Anche lei è sola ed ha bisogno d'aiuto, di qualcuno...'
Ma è lei che non vuol credere più, è stata molto delusa, come me, e ormai non crede più nella vita, neanche in me che le voglio bene. Maestro, aiutami tu! Io non posso costringerla, ma vorrei convincerla che quel che le ho detto è vero, adesso sta a lei credermi o no, e non so se potrei portare a termine la missione che m'hai affidato se lei non sarebbe accanto a me, perchè credo che non potrei fare a meno di lei... 
e se lei non dovesse... fa ch'io resti qui, fino a quando la mia materia si sarà putrefatta e la mia mente cessata d'essere: perché non vorrei ritornare più sulla terra e soffrire, preferirei espiare qui i miei giorni, solo, come ho sempre desiderato!... 'Non devi arrenderti, anche se soffrirai, devi lottare e combattere, perchè se ti fermi è finita! Tenta di nuovo, può darsi che lei si convinca che tu non menti. Aiutala a credere, ad aver fiducia in chi
le è vicino, perchè questo fa parte anche del tuo dovere, e che la vita non è solo come l'hai descritta tu! Voglio che tu sia felice, come gli altri, non devi
abbatterti, non devi cadere, lotta per quel che hai sempre desiderato anche se l'hai negato, e in esso troverai te stesso...' Farò quanto mi sarà possibile,
ma non credo che per me ci sia speranza... non ce n'è mai stata!...
'Sulla terra non si parla d'altro che di guerre, d'uccisioni e di barbarie d'ogni tipo! Dov'è la vostra civiltà? Cos'è tutto questo? I capi di governo, i
generali, i politici dovrebbero essere tutti psicanalizzati...' Io della realtà so poco, perchè spesso con la mente mi elevo al di sopra d'essa, mi perdo nei miei pensieri, anzi... illusioni. Tutto ciò che penso non succede mai, non ch'io pensi cose assurde, anzi... ma non accadono lo stesso e allora affogo in esse perchè non ho altra scelta, e poi perchè debbo essere prigioniero del mio vittimismo?... 
'Non tocca a me risponderti, guardati dentro e intorno e capirai... 
Grande Mente, non saprei da dove cominciare: da quelli che mi stanno vicino, o da quelli che non sanno nemmeno ch'esisto? Perchè quelli che abitano in quel paese ai piedi d'un grande vulcano sono miopi, non vedono oltre i loro meschini egoismi, non sanno ciò che c'è intorno a loro: la miseria, la fame, l'odio, la vendetta, la brama d'uccidere che opprime il loro cuore, il desiderio d'uscirne fuori ed essere per loro solo un lontano passato.
Quelli che non sanno nemmeno ch'esisto forse sono peggiori: oltre a sfruttare l'ignoranza della povera gente, alimentano nel loro cuore tutte quelle forze che potrebbero rivolgersi contro loro. Ma perchè non provano, anche per pochi minuti, a mettersi nei panni di quella povera gente? Perchè non provano
a soffrire come loro, a patire la loro fame, a covare l'odio, la vendetta, l'assassinio, perchè non lo fanno? Credono di risolvere tutto con il loro 'Paternalismo'? Perchè non cercano di tradurre in atto le loro promesse?
Perchè se un giorno decidessimo di fargliela pagare, per loro sarebbe finita. Per il loro lurido egoismo rischiano d'annientare il pianeta che li ha visti
crescere come un padre che tutto dà di se per il bene dei suoi figli. Perchè se il pianeta dovesse sgretolarsi, dove andrebbero a vivere? Sulla luna forse? o su qualche altro pianeta? Fratelli, insorgete. Annientate questi miserabili, cacciate i padroni, i militari che della guerra hanno fatto la loro religione.
Combattete tutti sotto la bandiera della libertà, perchè la vita è breve, e voi non dovete morire da schiavi, ma da uomini liberi, coscienti, maturi.
Perchè vi lasciate sfruttare così ignobilmente, senza limiti, senza che voi vi opponiate? Perchè non vi guardate interiormente e vi dite che tutto è sbagliato, che in fondo la vita non è come voi desiderate? Perchè non dite basta, è ora di smetterla, finiamola con queste angherie, con questi sopprusi ed è ora d'innalzarci a rango di veri uomini e non essere più sotto-uomini, automa, bestie da soma?
Perchè non dite che i razzisti debbono essere debellati e che i neri sono migliori di loro? Perchè non dite che la guerra è un sanguinario mezzo per far soldi? Perchè non vi svegliate, finitela col vostro passivismo, fate sentire la vostra voce, la vostra forza e lottate, lottate perchè la vita è breve e dopo non ci sarà che il nulla... Scusami Maestro, mi sono lasciato andare, ma non ho potuto farne a meno, dovevo dirlo, gridarlo, come vorrei gridare ch'io amo quel volto, che non le ho mai mentito, che anch'io ho bisogno di qualcuno, di lei...
'Calmati, a volte fa bene sfogarsi. Lo so che la vita è stata molto avara con te, t'ha privato di tutte le sue cose migliori, t'ha lasciato solo le briciole, e forse neanche quelle. Ma è ora che tu e gli altri incominciate a cogliere i frutti all'albero della vita, che anche voi vi cibiate delle sue migliori sostanze, che non vegetiate, ma viviate com'è vostro diritto perchè la vita è breve in confronto al continuo fluire del tempo che tutto travolge, che lascia sulla sua scia i più beboli. Aiutate questi  deboli a diventare forti e poneteli alla guida del tempo, non lasciateli più indietro, siate tutti nello stesso cerchio. Ricordati un'altra cosa, non tutte le voci sono meschine,
e voi dovete cercare le più umili, le più semplici, perchè loro sono le migliori, le più vere e non delle eco ingannevoli. Potrete vedere chiaramente il suono uscire dalla loro bocca, un sorriso apparire sulle loro labbra, una luce risplendere nei loro occhi, le orecchie sempre aperte, le mani sempre pronte ed anche la loro vita... ma dovrete liberarle dalle catene dell'ignoranza e della superstizione...'

(1973)