La lezione di oggi verterà sul nostro Parlamento,
che si divide in Senato, Camera dei Deputati e ufficio di collocamento
di mignotte, ignoranti, criminali ed entità degne del codice miniato di un Bestiario
condizione sufficiente alla cooptazione è l’esser stati iscritti al casellario giudiziario.
Parlamento, associazione a delinquere che ha annodato l’Italia ad un tapis-rulant,
termine immesso in circolo, come sifilide, dalla franchezza della Chanson de Roland,
945 bare, congiunte alla corte dei Conti Vlad, alla ricerca di un coagùlo,
affacendate a farci scambiare un dildo anale con una presa per il culo,
il dildo anale, o cuneo fiscale, da infilare nel sedere del cittadino medio
obbligato a sopportare l’arroganza dei caproni, finendo a rischio genocidio.
Questi finocchi incalliti sfruttano l’aglio di non autorizzare un referendum abrogativo
sulla norma costituzionale del cosidetto divieto del mandato imperativo,
temendo che, con tale decisione, il 100% dei cittadini trasformi le urne in obitorio,
incenerendo le loro bare inutili con la fiammata di un forno crematorio,
nelle camere c’hanno messo anche Cicciolina, maestra orgiastica di conclave,
assicurandosi dell’impossibilità di abolire l’articolo sessantanove.
Fortunatamente è sorta, con 40.000.000 di firme, una proposta forte,
cioè di trasformare tutti i senatori a vita, in senatori a morte,
credo che il progetto sia bloccato in Corte Costituzionale,
in fondo, l’Italia è una repubblica fondata sull’associazione criminale.
[inedito, 2018]
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