La notte era un treno
che attraversava la gola
e le uniche luci
note che vibravano in suoni
teorie di sequenze sonore
che davano forma ad un volto
dagli zigomi che sarebbero apparsi
un giorno sporgenti.
Nel cuore qualcosa gli aveva scavato gallerie
gli abissi non trovavano la quiete delle onde
immota solo appariva la luce, ma era un inganno
del tempo, che inganna se stesso
con l'inganno di esistere. Non v'è spazio
quest'
oggi per il tempo. Assiso sul nulla
estroietto le ombre e i fantasmi, assiso sul nulla
vivo l'estasi della corrispondenza:
nostalgia chiama e bellezza risponde.
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