Pubblicato il 08/04/2020 07:30:16
Gente di memoria navigava il tempo, vecchi cappelli cedevano alle lusinghe del vento. L'angolo eletto ad albero spaziava per gli occhi le luci della lontananza. V'erano ore serali a saldare le illusioni del giorno con i nomi dei debitori e riscuoteva crediti l'ombra d'un destino.
Ora che le assenze sono trame di silenzi prestate ai marmi per un'ora immobile, lo sguardo della memoria affronta la risalita faticosa dell'immagine che sfuma il suono di ciò che resta la piaga del perduto e irrompe osceno nella fredda luce dell' attesa l'avverbio: chissà.
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