Pubblicato il 13/07/2020 22:40:53
In agguato le parole arrotolano i nostri morti e borbottano i loro gorgoglii le macchinette del caffè, le ultime voci d'una resistenza che alimenta la passione del fuoco. È quel poco che resta del giorno di festa, una piccola tempesta nel cuore delle stagioni, una memoria del dorato portale ad arco sul giallo dei limoni. Qui non v'è più anima viva che scriva epitaffi alle corti, qui i morti non restano tra i vivi che più non sanno gli antichi nomi; ma bastano i fili tesi dei panni stesi sui balconi, mani tese alle mutande stese, appena lavate: a loro, rie o pie, voi domandate nuovi oracoli o vie, nuove filosofie.
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