Pubblicato il 13/12/2020 19:57:34
Perché se leggerti è guardarti ancora lievemente nel tuo sfiorire, guardo dove ti tocca il pungiglione della morte la carne ancora viva, pur sempre viva, e declini il verso come un grido: ma è il mio grido, non più il tuo, che giaci stremato, esanime, direi morto, un lascito voluttuoso perché mi traversi sull'ultima costola lo spirito, e sempre ritorni, più grave, più lieve.
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