Il vecchio amore s’è eclissato,
ora è una goccia di quarzo
frumento come le tue trecce,
un ramo fiorito nella pioggia
che, quand’anche scendesse ad aghi,
ci ubriacherebbe solo di gioia.
Nel bosco verdeggiante dei pensieri,
colmo come i calici nel crepuscolo,
hai occhi con orbite intarsiate
di pagliuzze dorate come minerali
e piedi di velluto lo solcano,
piedi di grano, di ciliegia.
Amore della luce d’aurora,
del mezzogiorno tagliente
e delle sue lame di sole che gocciola
prima che cali il sipario della notte-
c’è nel tuo viso profumo di viole
con aroma di rugiada.
Trillo di merli nella mia isola,
nel mio regno del cuore
il cui miele d’acacia
è un mandorlo fiorito-
unica stella del mio firmamento
come una rosa muschiata nella neve.
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