Pubblicato il 18/10/2022 20:14:52
Sei tu, il dorso della mano su cui si sgrava la fronte stanca nel mentre del cuore che batte ostinato contro ogni ragione di vita quando l'otre dei tormenti colmo tracima dal pertugio dei dolori e flettono le gambe ginocchi disabituati alla preghiera di fronte a un mistero che non traversa gli oscuri morsi della disperazione sulla gola. Sei tu, la dolce agonia degli occhi prima che li sconfigga un sonno dalle radici così remote d'apparire l'ultimo appello dell'ultina sera. Sei tu, lo squarcio del desiderio che mostra la sua desolazione quando non soffi tra i miei denti il caldo del tuo respiro e l'amore non sia quella terra promessa che il corpo vede cieco e attende come il proprio originario destino. Sei tu e nessun'altra colei che amo tuo il seno su cui vorrei spegnere le mie parole che parlano di te.
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