Pubblicato il 05/05/2025 21:07:13
Commossa più che mai, sin dalle radici scossa anima vibra foglia: «De profundis clamavi ad te, Domine: Domine, exaudi vocem meam …»
Mesta come cielo grigio d’un presagio cenno che funesta dalle viscere di pece con doglia:
«De profundis clamavi ad te, Domine: Domine, exaudi vocem meam …»
gemente in penombra la prece del degente emerge e va dolorosa oltre soglia:
«De profundis clamavi ad te, Domine: Domine, exaudi vocem meam …» *terra tremit et aperit alta rima et captat: imperiosus vorago spolia petit. (R.i.p.) *La terra trema e si apre crepa la fende profonda e afferra: l’ abisso imperioso reclama spoglie.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Salvatore Pizzo, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|