Pubblicato il 07/02/2025 18:26:38
Armando Bertollo … ‘Lorenzo Mitraglia’ - Danomar Edizioni 2024 Carissimo Armando, ho appena iniziato a leggere il tuo piccolo prezioso e intimistico libro e non ho potuto più staccarmene per la sua piacevole fronda storico-immaginativa ma non per questo meno autentica, sì che lo si dovrebbe promuovere come lettura scolastica al posto di tante pagine inutili di storia patria che vengono fatte studiare ai nostri ragazzi. Se non altro perché in esso si narra di un vissuto che appartiene a tutti noi, nel modo in cui allora era vissuto nel quotidiano, come dire: “un po’ per celia un po’ per non morire”, e comunque per sopravvivere alle brutture della guerra e della fame. Quelle stesse paure che oggi si riaffacciano all’orizzonte e che a noi più avanti negli anni fanno venire i brividi, ma che i giovani non possono comprendere appieno, solo perché sono parte di un ‘sentire’ interiore che le parole non possono descrivere. Ebbene tu lo hai fatto riuscendo a dire con una scrittura lineare, senza fronzoli, con un linguaggio intriso di sentimento, l’evidenza dei fatti che certamente hai provato sulla tua stessa pelle, perché diciamocelo, l’esperienza dei ‘vecchi’ prima o poi ritorna, si fa strada nel nostro inconscio come vissuto interiore, intimistico e solitario, specialmente in quei momenti in cui la mente fa ritorno ai ricordi, ai racconti fatti dei nonni e che solo per distrazione abbiamo creduto fossero andati perduti. Altresì essi ci parlano ancora, spetta a noi starli di nuovo a sentire, perché intrisi di quella verità che in assoluto li salva dall’oblio e che forse ci salverà tutti in quanto sono intrisi di quell’alone di ‘bellezza’ e/o di ‘tristezza’ che in fondo racchiude il sale della vita. Complimenti quindi per il coraggio dimostrato nel proporre, contro la violenza del momento, un testo per così dire ‘controcorrente’, scritto con l’inchiostro del cuore, senza aver neppure pensato a un possibile pubblico di lettori se non quelli di una certa cerchia di amici che potessero apprezzarlo, tra i quali mi ritengo onorato di rientrare a far parte. Pertanto ti ringrazio del dono che mi terrà compagnia e che rileggerò nei miei giorni più grigi. Sai di tanto in tanto c’è anche bisogno di qualcosa che accarezzi la mente con i giusti sentimenti e con i migliori propositi, perché a lungo andare tutte le bruttezze cui siamo chiamati a sentire e soprattutto a vedere, perché le immagini sono spesso più violente delle parole, non ci affliggano più di tanto togliendoci il gusto pieno della vita. Soprattutto che questo non venga meno nelle nuove generazioni cui lasciamo questo mondo disastrato, cui noi in parte abbiamo creduto pensando d’essere nel giusto, anche contro tutte le nefandezze cui abbiamo altresì assistito. Grazie quindi per aver trasformato senza manometterla la realtà e che hai mutato in una delicata ‘favola vera’.
Con affetto, Giorgio Mancinelli
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