Pubblicato il 18/06/2025 10:53:06
“Là dove l’aura del tempo felice si confonde con la fredda cenere dell’oblio, non v’è più vita, ma solo un arido deserto. Credete sia una distesa di sabbia quella che vedete laggiù? E invece no, è uno sterminato altopiano pervaso di drammatici silenzi dove nascosta nella sabbia è sepolta l’Antica Città, della cui scomparsa parlano i carovanieri che giunti sul posto sono costretti a fermare il passo, intenti ad ascoltare il lamento supplichevole dei ‘sopravvissuti’ che da essa si leva, portatore di un’inesplicabile sgomento. Eustache Balmain, il già noto ‘detective fai da te’ che abbiamo visto alle prese con l’eredità De Marivaux, in “Testimone nell’ombra” (2024) ritorna con una nuova quanto avventurosa missione in cui affronta un viaggio a ritroso nel tempo e nello spazio, al seguito di un’esperienza iniziatica che potrebbe non essere mai stata, riesumata dalla memoria ancestrale di un vecchio Taleb, sorta di affabulatore di strada. Missione che ‘suo malgrado’, pur nell’incombente irrealtà della narrazione, lo vede protagonista nella ricerca della leggendaria città di Berenice Pancrisia scomparsa sotto le sabbie del Sahara. Benché sconvolto da accadimenti straordinari quanto tormentato da ineffabili presenze, lo ritroviamo al seguito di un ‘miraggio’ attraverso i suoni e le vibrazioni di una natura ostile e meravigliosa, in netto contrasto con l’apparenza delle cose che solo la realtà rende possibili nel sogno o nella finzione. Dove l’immaginifico supera di gran lunga la realtà del nostro quotidiano, in cui il bello della natura, della musica, dell’amore, hanno ancora un senso, una loro veridicità etica e filosofica, e se vogliamo anche mistica e teologica, che ci restituisce a quel mondo variegato eppure entusiasmante che è il mondo in cui viviamo. Quel deserto in cui la vita si ridesta dalle sabbie dei primordi, per farvi magicamente ritorno più sorprendente e terrifica che mai, capace di scandagliare nelle profondità del sublime e dell’orrore del nostro addivenire. Invero nessun investigatore ha mai cambiato il mondo, ma ci ha sempre sospinti, in un modo o nell’altro, alla ricerca del migliore dei mondi possibili.
“Eustache Balmain: Testimone nell’ombra” - Rise & Press 2024 “Eustache Balmain: Al-Sarab / Il Miraggio” - Rise & Press 2025
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