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Nicotina

di Francesco La Rocca
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Pubblicato il 14/02/2012 11:45:34

Si può essere decisi per cose davvero importanti e invece per altre davvero futili cambiare mille volte idea?
Certe persone dovrebbero stare da sole, certo non per sempre, ma quanto meno prendersi un periodo sabbatico nei confronti di se stessi e della società.
Quelli come me invece, dovrebbero prendere un periodo di pausa da questi soggetti qua. Eternamente indecisi se andare a bere un caffè al bar di Mario o al bar di Gino. Cosa vuoi che glie ne freghi alla gente dove cazzo andrai. Perché violenti il tuo cervello con queste banalità, ma soprattutto perché molesti le persone come me con le tue oscene perplessità su cosa è meglio di cosa.
Prendi il tuo tempo, i tuoi dubbi, le tue insicurezze e scappa lontano dalla mia vista, perché molte volte il mio buon senso e la mia bontà non sempre riescono a mandare quelli come te a fare in culo. Fallo tu per me amico mio. Lo prenderò come un vero atto d'amore fraterno.




I suoi passi, la sua voce, le sue battute, le sue risa echeggiarono come suoni nella mia mente per lunghi giorni. Anche l'ultima foglia era caduta.
Da tempo ormai vivevo di me stesso, un'esperienza nuova nella mia vita. Strano pensare come in tutti questi anni non ero mai stato con me. Certo qualche volta era capitato, ma sempre per poco tempo, sfuggenti e intangibili momenti in giornate frenetiche ed impegnate.
Per la prima volta mi ascoltavo. Ascoltavo la mia mente, il mio corpo. Bisogna ammettere che all'inizio è stato traumatico. Tutto il mio essere mi urlava contro la repressione subita per tutto quel tempo. La sua protesta sfociava sotto ogni forma di ipocondria, esuberanza, estro e follia. Un mix pericoloso e difficile da gestire. Bisognava far riemergere quella persona che da tempo era soffocata sotto una coltre di compromessi e false figure rassicuranti. Quasi come recuperare un rapporto con un padre che da sempre era stato come un fantasma. Facile immaginare le difficoltà.
Da quando si è in tenera età è la madre ad occuparsi di noi, facendoci comprendere il mondo. Ciò che è cattivo e ciò che è buono, se questo si può fare e quell'altro no. Poi si inizia a scoprirsi, a conoscersi. Fino a quel giorno. Il giorno in cui passiamo dalla figura della mamma a quella di una donna. Passiamo da una dipendenza all'altra. La donna è come nicotina e la nicotina è donna. Brami nell'averla, un attimo dopo ne sei nauseato, ma poco dopo bramerai ancora per riaverla. L'amore è la più alta forma di tossicodipendenza. Se tu scegli di essere un tossico allora di certo ti innamorerai. Ma come ogni dipendenza che si rispetti si può guarire. Anche per l'amore in tal senso valgono le stesse regole; più a lungo ne starai lontano più il tuo cuore come roccia diventerà solido, duro ed indipendente. Solo quando si avrà piena coscienza di se stessi si può tornare ad essere dipendenti ancora una volta. C'è gente che non sopporta le crisi d'astinenza e si innamora ripetutamente annullando la propria persona, interrompendo quel naturale processo della conoscenza di se.
Per poter vivere bene occorre raggiungersi, così da poter trovare il giusto veleno che il nostro organismo è in grado di sopportare.





A - Ok si. Ma dopo?
B - Dopo cosa?
A - Dopo aver preso coscienza di te stesso, dopo aver capito chi sei?
B - Beh dopo ha veramente inizio la tua vita.
A - Perché prima non era vita?
B - Era la fase di preparazione al tuo destino.
A - Interessante......e adesso mi vuoi dire che conosci il tuo destino?
B - Certo.
A - Quindi prevedi ogni tua mossa, anche il futuro?
B - No, il futuro è adesso, il destino è ogni tuo pensiero legato ad ogni singolo gesto, con la differenza che stavolta ne sei
consapevole.
A - Una gran bella differenza...!
B - Ci puoi giurare. La cosa fantastica è che la noti in qualsiasi momento, in qualsiasi cosa, anche la più piccola.
A - Tutto qua dunque?
B -Ti sembra poco?
A - .....Beh.....
B - Non è poco. Io per esempio posso fare a meno di te, mentre tu non puoi fare a meno della gente come te, altrimenti vai
in panico, in depressione. Quando ti scrollerai di dosso questa rete di convinzioni e dipendenze delle quali sei
prigioniero allora potrai comprendere.
A -...Non so....forse.....




Esce dal locale con un cappuccio nero in testa, quasi come un boia che pone fine alla nostra discussione. Con un grave tono di voce annuncia che stanno per chiudere. Ci alziamo dal tavolo, io afferro il mio bicchiere di amaro che non è ancora finito e lo saluto, sapendo di non rivederlo mai più.
Nel cammino verso casa mi accendo una sigaretta e ad un tratto penso che ancora rimane qualcosa da eliminare, ma non riesco a capire bene cos'è. Domani magari. Domani me ne ricorderò.

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