:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Sei nella sezione Prosa/Narrativa
gli ultimi 15 titoli pubblicati in questa sezione
gestisci le tue pubblicazioni »

Pagina aperta 265 volte, esclusa la tua visita
Ultima visita il Wed Apr 17 10:18:49 UTC+0200 2024
Moderatore »
se ti autentichi puoi inserire un segnalibro in questa pagina

La marcia dantesca

di Teresa Cassani
[ biografia | pagina personale | scrivi all'autore ]


[ Raccogli tutti i testi in prosa dell'autore in una sola pagina ]

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »




Pubblicato il 27/09/2021 11:38:52

LA MARCIA “DANTESCA”

“O voi che siete due dentro ad un foco/ s’io meritai di voi mentre ch’io vissi …”.
Si sono alzati presto stamattina i tre fratelli, anche se è domenica, e in camera stanno ripassando le parti. Più tardi, il padre li chiamerà nello studio per ascoltarli: sperano di risparmiarsi l’aria altera e i rimproveri.
Sono mesi che il maestro elementare prepara i figli per il grande giorno. Adesso la data si approssima a velocità inesorabile. Ermete Guaccimanni, membro del Comitato, non vuole fare brutte figure.
A Vittorio non vanno in testa i versi iniziali: vorrebbe partire da “O voi due ”, ma il padre è uno di quegli uomini che mirano alla completezza ed è convinto che si debba incominciare con ” Godi, Fiorenza”.
Non è stato facile per dei dodicenni memorizzare l’intero canto. Pier Costante è più sicuro nel dar voce a Ulisse, mentre Vittorio, nei panni del divino Poeta, continua a tentennare. E il maestro lo sprona. “Inspira, prendi fiato, alza il tono”. Armando interpreta con una certa agilità Virgilio soprattutto perché la parte è più breve.
Sono di là, nello studio, che recitano di fronte al maestro elementare. La madre ode le voci mentre nel corridoio lustra le maniglie delle porte. Andranno tutti insieme alla manifestazione, compresa la zia Claretta che ha cucito i costumi. Pier Costante dovrà calarsi dentro una sorta di tuta mimetica, una lingua color rosso fuoco a due punte.

Raimondo Vinciguerra è rientrato con la motoretta nuova.
La madre non ha più bisogno di mettergli nel piatto la cipolla e il pane per la cena, perché lui ha già mangiato fuori. Adesso ingrassa e fa provviste di sigarette.
Ha depositato la motoretta dietro la stalla e poi è salito in camera con un pacco.
Agostino lo raggiunge e lo sorprende mentre si prova una camicia nera davanti allo specchio incrinato dell’armadio.
-Che fai?- gli chiede.
-Non lo vedi? Mi cambio- risponde Raimondo, spingendo furtivo qualcosa dentro una borsa.
Agostino lo guarda diritto negli occhi.
-Dì la verità! Vai con quelli adesso?!-
Raimondo gli lancia uno sguardo beffardo.
-Caro mio, se non ci si arrangia di questi tempi!
-E come ti arrangi, come ti arrangi tu?- incalza il fratello.
-Non t’impicciare, moccioso. Sono cose da grandi!- risponde Raimondo passando il pettine tra i capelli unti e scuri.
Agostino fa dietro front e scende le scale.
Raimondo torna a rimirarsi allo specchio e immagina.
Sarà un gran giorno. Il giorno della riscossa. Lui raggiungerà la colonna guidata da Dino Grandi che viene da Bologna. E marcerà, marcerà insieme agli altri, tutti con la camicia nera e con gli stendardi. La fila si unirà a quella di Ferrara. Saranno in tanti e punteranno su Ravenna.
Devono far vedere all’Amministrazione Comunale, sempre ossequente alle idee mazziniane, che sta per iniziare una nuova era. Devono dimostrare che non c’è spazio per le istanze socialiste, che il popolo ha bisogno di essere redento e guidato. Spetta a questa nuova classe dirigente procedere alle celebrazioni, tanto più che ha la benedizione del Vate .

Ravenna, 13 Settembre 1921.
Una gran folla si assembra davanti alla tomba di Dante Alighieri e nelle Piazze vicine. Molti visitatori sono giunti da diverse parti. C’è persino uno studioso inglese che osserva la Chiesa di S. Francesco e prende appunti.
Ermete Guaccimanni è tra gli altri del Comitato. La moglie e la cognata, in prima fila davanti al palco allestito in piazza Vittorio Emanuele, lanciano occhiate ai ragazzi, avvolti nei loro costumi, che se ne stanno appartati dietro una tenda e ripassano mentalmente.
“Godi, Fiorenza, poi che se’ sì grande…” “Quando mi dipartii da Circe che sottrasse me più d’un anno là presso a Gaeta…” “Fatti non foste a viver come bruti…” “Finché il mare non fu sopra noi rinchiuso… non fu sopra noi rinchiuso… non fu sopra noi rinchiuso”.
Improvvisamente, il naturale movimento della folla viene sconvolto. Una calca disordinata ingrossa le vie. Le camicie nere aggrediscono i partecipanti. I membri del Comitato e dell’Amministrazione rimangono impietriti.
Laggiù, procede una lunga fila di stendardi sorretti dagli squadristi. Molti abbandonano la piazza. Raimondo, gonfio nella sua camicia funerea, ha preso di mira proprio il visitatore inglese.
La moglie del maestro e zia Claretta sono appresso ai ragazzini: Pier Costante viene liberato dal costume a forma di lingua biforcuta. Veloci prendono la strada di casa.
Non ci sarà nessuna recita. Nessun festeggiamento organizzato dall’Amministrazione ravennate.
Dopo il discorso del sindaco, viene letto un messaggio di D’Annunzio: la massa dei sostenitori plaude al grido di eja eja alalà.
Secondo le indicazioni del Vate, l'alloro sulla tomba di Dante è sparso dalla madre di Baracca.
Ermete Guaccimanni, il maestro elementare che ha aspettato per mesi questo giorno, non ha parole: un mare si è rinchiuso sopra la sua testa.
Raimondo Vinciguerra esulta insieme agli altri con la camicia nera: la nuova era è iniziata.




« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »

I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Teresa Cassani, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.

 

Di seguito trovi le ultime pubblicazioni dell'autore in questa sezione (max 10)
[se vuoi leggere di più vai alla pagina personale dell'autore »]

Teresa Cassani, nella sezione Narrativa, ha pubblicato anche:

:: Feldspato (Pubblicato il 16/04/2024 20:55:00 - visite: 51) »

:: Schizzo (Pubblicato il 25/02/2024 12:32:21 - visite: 273) »

:: L’altrove (Pubblicato il 21/01/2024 11:37:50 - visite: 254) »

:: Con la voce dolce più che niuna (Pubblicato il 10/01/2024 11:39:09 - visite: 243) »

:: A mezzanotte in punto (Pubblicato il 01/01/2024 20:43:28 - visite: 163) »

:: Il cappotto (Pubblicato il 20/12/2023 09:16:21 - visite: 275) »

:: A gran voce (Pubblicato il 05/12/2023 20:41:51 - visite: 213) »

:: A ciascuno il suo (Pubblicato il 29/11/2023 11:26:50 - visite: 240) »

:: L’occasione (Pubblicato il 22/11/2023 11:32:33 - visite: 259) »

:: Il riconoscimento (Pubblicato il 13/11/2023 11:39:49 - visite: 243) »