Poi ci sei tu – (fra la scrittura e la vita)
C'è un momento che sembra quasi perfetto, assolutamente inafferrabile.
C'è il silenzio avvolgente delle parole che entrano morbide o asciutte per depositarsi nell'emozione, nella coscienza, una piazza di voci che vuole uscire dalle frasi, dai capoversi nel proprio diritto di autoaffermazione, personaggi che ti prendono per mano o ti scuotono quasi volessero inchiodare la tua attenzione sul loro piano esistenzialista di -essere creati- quasi non volessero staccarsi mai dalle tue pupille.
Poi ci sei tu,
fra la scrittura e la vita ci sei tu.
Tu, che nei libri hai provato ad arrivare ai confini del mondo attraversando epoche antiche o aliene, ottocentesche e futuristiche, tu che hai percorso infinità di chilometri a piedi, restando perfettamente immobile. Hai provato la vertigine di un viaggio in Transiberiana o in una baleniera nei mari del nord, sempre tu, che, come l'esploratore, hai guardato in faccia le ferite e i sorrisi degli eroi e dei fasulli, della gente perbene e dei corrotti. Della gente. Lì dove tutto è reale e i personaggi sbiadendo diventano persone. Li hai guardati negli occhi, presenti e assenti, conosci le loro mani, sei in grado di comprendere. Semplicemente. Bugìe e verità.
Perché ci perdiamo nei loro viaggi al centro delle cose?
Io non lo so, non ho risposte né per me, né per te.
Hai imparato, lungo le vie della conoscenza, ad amare le parole persino quelle ostili, a distinguere realtà e surrealtà. Hai imparato a leggere là dove l'invisibile scrive sotto riga, ove tutto è evidente ed ogni senso diventa un tuo senso. Hai imparato a scrivere come fosse il primo giorno, mettendo esattamente la realtà dentro l’immaginazione. Chi potrà mai capirlo?
Anche se non ci sarò, io ti seguo da sempre e per sempre.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Livia, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.