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Col telefono nella mano (Mal d’amore_Parte III)

di Davide Rocco Colacrai 2
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Pubblicato il 21/01/2009 13:51:17

Col telefono nella mano
(Mal d’amore – Parte III)

E mi ritrovo col telefono nella mano
E lo guardo
Lo guardo, in silenzio
Con un’improvvisa speranza
Che freme da qualche parte, là
Consapevole della perdita
E del vuoto che si è fatto strada, in me
E guardando il telefono
Quel telefono stretto nella mia mano, muto
Penso a te
E vedo apparire il tuo viso, là
Che fa una smorfia di vittoria
Nell’atto di abbandonarmi definitivamente
È vero – io non sono il vincitore
Ma soltanto il perdente della situazione
Sono quello che t’ha amato
Al di là della propria vita
Sono quello che ha tirato il tutto da sé
Per donartelo, con passione
Sono quello che ha creduto e combattuto
Per proteggerti ed amarti davvero
E poi sono rimasto qui
Sospeso in uno dei mille frammenti di vetro
Che tu hai scordato, un giorno qualunque
E mi ritrovo con quel niente
Che mi dona brividi di fredda solitudine
E sensazioni di taglienti rimorsi
Dove sono finito?
Dov’è la vita?
Ma non ci sono risposte da dare
Solo fantasmi lattei
Che aleggiano nel presente
E sanno bene dove conficcare le loro lame
Si – hai ragione
Sembro un patetico bambino
Che non ha ottenuto il giocattolo del momento
Ma sei consapevole d’altro anche
Ho un’anima anch’io, infatti
Ed è per questo
Che da uomo soffro terribilmente
E tento di nascondermi
Tra le ombre del mio stesso essere
Per ritrovare lacrime
Che mi tengono compagnia brillando
Ho desiderato l’amore, e lo sai
L’amore – quello assoluto
Non mi sono accontentato di niente
Non ho goduto dell’istante mai
Ho cercato di andare sempre più in profondità
Per possedere l’anima – la tua anima
Quel prezioso e delicato fiore
Che tanto desideravo
Ed ora invece
Eccomi qua
Mentre inciampo e scivolo
Su quello che ho costruito io stesso, un tempo
Castelli di sabbia e spine
Che l’uccisione del sentimento tenta di distruggere
Ma invano
Più vuoi scordare quel che è stato
E più quel che è stato diventa presente
Ed è per questo che sto divenendo sempre più debole
Questa lotta continua
Mi fa già presagire il sapore della morte
Così amaro per la nostra consapevolezza
Eppure così dolce per le nostre ferite
Ma il cuore dopotutto
Il cuore è invecchiato già
Aspettando il tuo ritorno
E vivendo in un’attesa
Tra consapevoli illusioni
E il telefono
Il telefono resta sempre nella mia mano, ancora.

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