Pubblicato il 11/12/2013 10:22:39
Cosa resta della voce, o morte, mimare l’aria segreta fra le costole.
la casa e le ossa, ricordami di dirti nella preghiera viva – piegata come la carta insistere nell’evoluto – al volere di un pensiero
nella prima volta ti restarono il sole la carne da pestare all’angolo nutrimento nel sapore e nel letto sfilato - silenzio distrutto
poi piccino mio principe – imbacuccato alla notte fin sotto il mento un grugnito di voci e storie quanto il rapimento delle sirene
la corsa tirata per i capelli nella terra percorsa dagli aghi e poi bruciante come un singhiozzo l’amore - chiodo calzato nel ceppo amareggiato del sale delle mie labbra
restami nell’ansa di cielo che faccio con le mani
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 6 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Antonella Taravella, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|