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vita da poeta

di Cristian Sciusco
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Pubblicato il 15/04/2015 22:47:02

Vita da poeta

Un gemito attraversa
questo mio poetare
forse una musa
accanto a me
è giunta a sospirare
forse anche lei
priva di inventiva

qualcuna che la sostituisse
forse aspettava.

Intanto accanto a me
sospesa se ne stava
fissando con occhi persi
i miei versi
che l'inchiostro accoltellava
lamentando e chiedendo
scusa veloce
poiché lei non era
la musa dalla bella voce.

Stupito e sollevato
in egual modo
poiché dell'ispirazione
sciolsi il nodo
feci accomodare
l'eterea fanciulla
che era con me
sin dalla culla.

Uno spirito benevolo
o di fiamme infernali
certamente non proferì
cose banali
ma dell'uomo e di Dio
mi rese conto
della stupidità del primo
e dell'inganno del secondo.

Mi raccontò
con amabili parole
la vera storia della creazione
di come sorsero
luna e sole
e di come quei due
gettarono tutti
nell'eterna dannazione.


Tuttavia non fu di entrambi
la colpa di questi crampi
ma dell’uomo solamente
che per un bel visin
e un paio di curve
causò il primordiale incidente.

Dopotutto quale uomo
non cede alla carne
se è poi carne
di divina fattezza
si cede senza parlarne,
anche se Dio
la strappò dal costato
mentre assopito
ebbe approfittato
per creare un dolo
tanto perfetto
che avrebbe ingannato l’uomo
portandoselo a letto.


Ma l’uomo seppe dell’inganno
poiché della sapienza
si era cibato
ma con il fare
di quelli che non sanno
si accontentò della vita
da sposato.


Quando al racconto pose fine
per leggi divine
la mia mano
priva di vita
cadde sul foglio
e con essa
la penna fra le dita

La fanciulla mi aveva imbrogliato
raccontando qualcosa
che non andava rivelato.
Tuttavia non solo loro
sanno imbrogliare
poiché dalla vita
mi seppi congedare
nel modo migliore
che un uomo possa sperare

trasformando in gemito
questo mio poetare.

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